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  • Doppietta Sykes a Donington. Melandri bene a metà

    Doppietta Sykes a Donington. Melandri bene a metà

    Tom Sykes si è aggiudicato entrambe le manche del Gran Premio d’Europa sul circuito di Donongton Park, quinto appuntamento del Mondiale Superbike. Sul tracciato di casa il pilota della Kawasaki ha fatto bottino pieno conquistando sul tracciato di casa pole e doppia vittoria dominando praticamente da incontrastato per tutti i 46 giri totali  del GP mostrando una superiorità davvero netta rispetto agli avversari che non hanno potuto far altro che osservare la verdona scappare e fare da lepre.  Il team di Kobe ha centrato una doppietta che mancava dal lontano 2000 quando il test rider  Hitoyasu Izutsu firmava un bis sulla pista di Sugo in Giappone, frutto questo del grande lavoro del team che sta a poco a poco risolvendo il problema dell’usura degli pneumatici, vero e proprio tallona d’achille in passato della ZX10R . Il binomio che si è dimostrato imbattibile in Superpole è ora anche molto efficace sul passo gara e si sta lanciando come uno tra i più seri candidati alla vittoria finale, accarezzata e abbandonata lo scorso anno dal britannico per solo mezzo punto in favore di Max Biaggi.  Con questa doppietta Sykes centra l’ottava vittoria nelle derivate di serie e si lancia in classifica generale all’inseguimento di Sylvain Guintoli.

    Tom Sykes
    Tom Sykes © Mirco Lazzari/Getty Images

    Il francese oggi ha ottenuto un terzo e un secondo posto mantenendo ancora salda la testa della classifica, prendendosi la soddisfazione di aver battuto il suo compagno di squadra Eugene Laverty, settimo e terzo. Il leader del Mondiale ha ancora una sola vittoria in stagione ma è terribilmente continuo e sarà difficile scalzarlo dalla sua posizione. Bene a metà Marco Melandri che in gara 1 ha centrato una importante seconda posizione salvo poi scalare in gara 2 con il quinto posto. Malissimo ancora una volta la Ducati con Carlos Checa che ha deciso di non correre la seconda gara dopo aver terminato 12esimo nella prima manche.

    GARA 1 – Fin dalla partenza, Sykes ha fatto capire che oggi le Aprilia potevano ben poco contro lo strapotere della Kawasaki, dominando in lungo e in largo fino al traguardo. Dietro il pilota inglese si piazza Marco Melandri che con una gara sontuosa piazza la sua BMW al secondo posto davanti a un Sylvain Guintoli comunque molto positivo dopo la brillante partenza. Il pilota francese dell’Aprilia ha concluso la gara davanti a Jonathan Rea dopo un bel duello che ha infiammato il pubblico sugli spalti. Quinto posto per l’altra Kawasaki del francese Baz, che ha preceduto Davide Giugliano ed Eugene Laverty, quest’ultimo arrivato settimo dopo una lotta serrata con Melandri a caccia della seconda posizione. Disastro Ducati con Michel Fabrizio arrivato in decima posizione davanti ad Ayrton Badovini, a seguire Checa, Canepa e Neukirchner. Le Rosse di Borgo Panigale hanno accusato un ritardo imbarazzante dai piloti di testa concludendo la prima manche notevolmente attardati.

    GARA 2 – La seconda manche inizia subito con una sorpresa: Carlos Checa infatti, viste le prestazioni aluqanto scadenti della Ducati sul tracciato inglese di Donington, non prenderà parte alla gara per preservare la spalla che dopo la caduta sul circuito di Phillip Island gli ha procurato diversi problemi. Ma a parte questo il leight motiv della gara non cambia con Sykes che fa subito l’andatura e con un ritmo forsennato va a prendersi 5 secondi di vantaggio sulla concorrenza nei primi 8 giri. Alle sue spalle Guintoli tenta una timida reazione che non gli consente di tenere il codone della Kawasaki numero 66, ma tanto basta per prendersi un margine rassicurante sul gruppetto degli inseguitori e conservare la seconda posizione.

    Alle spalle di primi due ormai sicuri della posizione è vera lotta per l’ultimo gradino del podio tra Laverty, Melandri e l’ottimo Giugliano che ancora una volta è bravo ad inserirsi tra i primi con l’Aprilia clienti. Anche se l’esperienza del ravennate e dell’irlandese nel finale di gara fa la differenza con il pilota dell’Aprlia che riesce ad avere la meglio di un soffio sulla Bmw che prima del traguardo, alla “Esse”, compie un diritto perdendo la posizione anche ai danni del connazionale chiudendo quinto.

    Gara opaca per Davies, soltanto sesto e sparito dai radar dopo il doppio centro di Aragon, cosi come per Loris Baz che con la stessa moto di Sykes non fa una grande figura chiudendo in settima posizione. Buona invece la prestazione di Nicolò Canepa che con l’unica Ducati superstite riesce a chiudere tra i primi dieci davanti a Cluzel e Fabrizio. Fuori dalla top-ten Rea, anche lui protagonista di un dritto.

  • Sykes pole e record a Monza. In prima fila le Aprilia, 5° Melandri

    Sykes pole e record a Monza. In prima fila le Aprilia, 5° Melandri

    Tom Sykes ha conquistato la Superpole del Gran Premio d’Italia sul circuito brianzolo di Monza, quarto appuntamento del Mondiale Superbike 2013. Al tempio della velocità il pilota britannico  si è confermato re indiscusso del giro secco piazzando la sua Kawasaki Zx10R davanti a tutti fermando il cronometro sul tempo di 1:41.223, tempo che gli è valso lo strepitoso record della pista che persisteva dal 2011 e che apparteneva a Max Biaggi.

    Tom Sykes
    Tom Sykes © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Risultato del tutto inaspettatto quello del britannico perchè su questo circuito Aprilia e Bmw si erano mostrate le moto da battere sin dalle libere del venerdì. E infatti le due RSV4 si sono piazzate entrambe in prima fila, con Eugene Laverty che ha lottato per tutta la sessione con la Ninja per la prima posizione, dovendosi accontentare alla fine soltanto del secondo posto seppur di soli 78 millesimi e della magra consolazione di aver ottenuto il record di velocità con i 336km/h; il compagno di squadra e leader del mondiale Sylvain Guintoli si è piazzato immediatamente alle sue spalle in terza posizione chiudendo la prima fila e mostrando la grande competitività, non solo su questo circuito, della moto di Noale.

    Bene anche Johnatan Rea che aprirà la seconda fila, bravo ad inserirsi tra i piloti di testa con la Honda del team Pata. Alle sue spalle la prima delle Bmw con Marco Melandri, un pò più in difficoltà rispetto alle libere, davanti all’Aprilia clienti di Davide Giugliano. La terza fila sarà invece aperta dalla coppia Suzuki composta da Jules Cluzel che si è confermato ancora una volta più veloce del suo compagno di squadra Leon Camier, divisi da due decimi. A dimostrazione delle difficoltà della Bmw la nona posizione di Chaz Davies, che nelle libere del venerdi aveva anche distrutto la sua S1000RR alle curve di Lesmo, mentre ha chiuso la top-ten l’altra Aprilia clienti di Michel Fabrizio.

    Giornata da dimenticare per la Ducati. L’alfiere di punta della casa di Borgo Panigale Carlos Checa ha deciso, di comune accordo con la clinica mobile, di non partecipare alla gara a causa di un fastidio alla spalla riacutizzatosi nelle prime libere del venerdi che lo costringerà ad osservare tra le due e le tre settimane di riposo e a rientrare presumibilmente nella prossima gara a Donington, mentre la seconda Panigale, quella di Ayrton Badovini, non è andata oltre la 12esima posizione, alle spalle della Kawasaki di Loris Baz.

  • Superbike, ad Assen vincono Sykes e Laverty. Male Melandri

    Superbike, ad Assen vincono Sykes e Laverty. Male Melandri

    Tom Sykes e Eugene Laverty si sono suddivisi la posta in palio vincendo rispettivamente la prima e la seconda manche del Gran Premio d’Olanda sul circuito di Assen, terzo appuntamento del Mondiale Superbike. Il pilota della Kawasaki ha letteralmente dominato la gara della mattinata chiudendo con oltre cinque secondi di vantaggio sul gruppetto degli inseguitori mentre l’irlandese si è imposto in volata in gara due proprio sul britannico. Week-end da dimenticare per i colori italiani, con Marco Melandri out in gara 1 per la rottura della catena mentre in gara due non è andato oltre l’ottava posizione. Male anche la Ducati che con Carlos Checa ha collezionato solo due decimi posti. In classifica generale Sylvain Guintoli nonostante due gare non proprio esaltanti mantiene la vetta solitaria con 111 punti, 28 in più rispetto al trio composto da Laverty, Davies e Sykes.

    GARA 1 – Non c’è stata davvero storia in gara 1. Dopo essere partito dalla Superpole Sykes mette subito le cose in chiaro già dalla prima curva mantenendo salda la prima posizione per poi imprimere un ritmo inavvicinabile per gli avversari. Una marcia trionfale e solitaria, una sinfonia perfetta quella del britannico, che neanche il tanto temuto calo delle gomme riesce ad impensierire. Già perchè le temperature del tracciato olandese sono state rese meno elevate dalla pioggia caduta fino al sabato e dalle temperature più fredde rispetto alle prime uscite stagionali, permettendo al britannico di guidare per 22 tornate con l’aggressività del giro da qualifica, riportando la Kawasaki al successo su questo circuito dopo ben 7 anni, dal lontano 2006.

    Eugene Laverty e Tom Sykes
    Eugene Laverty e Tom Sykes © Dean Mouhtaropoulos/Getty Images

    Lo spettacolo quindi va in scena alle spalle di Sykes ed è affidato a Johnatan Rea e al duo Aprilia composto da Laverty e Sylvain Guintoli, che sin danno battaglia fino allo all’ultimo sul filo dei centesimi. A spuntarla è il pilota della Honda che con un guizzo finale riesce a spuntarla sul francese di casa Aprilia a cui non basta la velocità della RSV4, mentre l’irlandese commette un piccolo errore in uscita da una curva e viene tagliato fuori per la lotta al podio a poche curve dalla fine. Prestazione superlativa quella dell’inglese che con l’unica Honda superstite tiene alto il nome del team che ha sede a pochi chilometri dal circuito. Mentre vanno i  migliori auguri di pronta guarigione al compagno di squadra Leon Haslam, che nelle libere del sabato mattina ha subìto una brutta frattura di tibia e perone della gamba sinistra, ma ciò nonostante dovrebbe farcela per essere presente al GP di Russia, tra 5 gare in programma il 21 luglio.

    Alle spalle dei primi quattro si difende bene Davide Giugliano, che dopo essere partito benissimo e avere lottato con i primi perde di consistenza accontentandosi del duello con Loris Baz che alla fine gli soffia anche la quinta posizione. Grande gara anche per Chaz Davies, costretto a partire dai box per aver sostituito la sua Bmw R1000 andata distrutta nel warm-up, e settimo all’arrivo dopo aver compiuto una grande rimonta. A seguire le due Suzuki di Jules Cluzel e Leon Camier, al ritorno in pista dopo aver saltato il doppio appuntamento ad Aragon per infortunio. Male invece la gara della Ducati, che puazza nella top-ten il solo Carlos Checa alle prese con tanti, troppi interrogativi sulla competitività della nuova Ducati Panigale. Mentre peggio è andata a Marco Melandri che non è riuscito a schierarsi neanche sulla griglia di partenza per la rottura della catena.

    GARA 2 – Totalmente diversa la tipologia di gara della seconda manche, dove le temperature del tracciato decisamente più alte hanno impedito il remake di gara 1 e la fuga di Sykes costretto a trattare in maniera più delicata le coperture. Nonostante ciò, il solo pilota in grado di tenere il passo del britannico è Laverty che decide restare incollato al codone della Ninja per quasi tutta la gara e studiarne i punti deboli per poi piazzare l’attacco decisivo a tre giri dal termine rendendo poi vano ogni attacco dell’avversario che ha tentato fino alla chicane finale di portarsi al comando.

    Alle spalle dei primi due il solito duello tra Rea e Guintoli anima la battaglia per il posto d’onore sul podio, cui si aggiunge Loris Baz con la seconda Kawasaki. Il francese di casa Aprilia, dopo cinque podi consecutivi in stagione, viene tagliato subito fuori dalla lotta venendo sopravanzato anche da Davies, mentre questa volta non bastano i numeri e il coraggio di Rea, beffato da Baz che completa del verde Kawasaki due terzi del podio. Settima la Suzuki di Camier davanti alla Bmw di Marco Melandri che non è riuscito ad ingranare neanche nella seconda manche, mentre Michel Fabrizio conquista un secondo posto abbastanza incoraggiante davanti alla Ducati di Checa, che conferma la decima posizione di gara 1.

     

  • Davies fa doppietta ad Aragon. Melandri a podio in gara 1

    Davies fa doppietta ad Aragon. Melandri a podio in gara 1

    Chaz Davies è stato il dominatore del Gran Premio di Spagna sul tracciato di Aragon, secondo appuntamento del Mondiale Superbike. L’irlandese di casa Bmw si è imposto agevolmente in entrambe le manche approfittando degli svarioni degli avversari che gli hanno lasciato campo libero, soprattutto quelli di Eugene Laverty, fuori gioco sia in gara 1 che in gara 2. Il compagno di squadra Marco Melandri riesce a cogliere il podio solo in gara 1 grazie ad un terzo posto ottenuto in rimonta mentre in gara 2 non è riuscito ad andare oltre la quinta posizione. Bene Sylavin Guintoli che grazie al doppio secondo posto si aggiudica la vetta solitaria della classifica a quota 85 punti, 22 lunghezze in più proprio su Davies che con la doppia vittoria odierna è salito a quota tre successi nella classe delle derivate di serie, la prima doppietta alla sua seconda uscita in Bmw.

    GARA 1 – In partenza scattano bene i primi tre della griglia, il poleman Tom Sykes, Laverty e Davies che sembrano avere un altro passo rispetto a tutti gli altri, ad eccezione di Guintoli che a fatica riesce a ricucire giro dopo giro il gap con i primi e a mantenere il passo. Ma dopo poche tornate ecco il primo colpo di scena con il capoclassifica Laverty che accusa un problema elettronico sulla Rsv4 ed è costretto a rientrare ai box. Dopo qualche lavoro da parte dei meccanici il britannico torna in pista ma ormai la sua gara è segnata, anche con qualche rimpianto visto che il suo rotmo era superiore anche a quello di Davies. La Stessa sorte tocca comunque qualche istante più tardi a Sykes che al contrario del suo rivale parcheggia direttamente la sua Kawasaki ai box e saluta la compagine.

    Chaz Davies
    Chaz Davies © Quinn Rooney/Getty Images

    Resta cosi solo Davies che agevolato dai rivali prende un buon margine di vantaggio sul suo diretto inseguitore Guintoli, che nel frattempo perde terreno anche nei confronti di un rientrante Marco Melandri, che dimentica i problemi di chattering della sua Bmw e si getta all’inseguimento del francese per un finale infuocato. Rimonta che viene completata nell’arco di qualche giro e che culmina con il sorpasso del ravennate ai danni del pilota dell’Aprilia, che però qualche giro più tardi compie il suo secondo lungo di giornata gettando al vento la seconda posizione e una possibile doppietta per la Bmw.

    Cosi, determinate ormai le prime due posizioni, la lotta si fa infuocata per il terzo gradino del podio che vede protagonisti Melandri, Davide Giugliano e Johnny Rea mentre Loris Baz e Jules Cluzel, seppure autori di due ottime gare, sono ormai tagliati fuori dai giochi. La lotta si risolve a favore del pilota della Bmw che ha la meglio su Giugliano rimasto a poche curve dal termine senza benzina. Delude Carlos Checa che nonostante i molti ritri non riesce a fare meglio della settima posizione proprio nel Gran Premio di casa con una Ducati dimostratasi tutt’altro che competitiva in tutto il week.end. Completano la top-ten Michel Fabrizio, Leon Haslam e Ayrton Badovini.

    GARA 2 – Stesso copione in gara 2 che vede da subito uscire di scena uno dei protagonisti più attesi, Laverty, che dopo sole due curve si stende mentre era in testa alla classifica chiudendo con un doppio zero nella tabella dei punti il suo Gran Premio spagnolo. Pista libera così a Davies che dopo un paio di giri di studio decide di salutare la compagine e di avviarsi da solo verso la bandiera a scacchi. Nessuno riesce a mantenere il suo ritmo, neanche Sykes che dopo un errore si gioca la seconda posizione con Guintoli.

    Sembrano essere più incisivi in questa seconda manche Melandri e Giugliano che però perdono contatto con i primi con il passare dei giri mentre Rea, nella stessa situazione, si vede costretto qualche giro dopo a rientrare e parcheggiare la sua Honda ai box. Il gruppo si dirada e in questa seconda manche non sembra esserci storia. Le prime due posizioni vengono replicate con Davies che conquista una fantastica doppietta davanti a Guintoli.

    Dietro Sykes riesce ad avere la meglio su Giugliano che comunque si toglie la soddisfazione di chiudere davanti al suo team-mate Melandri, quinto finale. Alle sue spalle la coppia francese formata da Baz e Cluzel, entrambi partiti dai box per essere rimasti fermi sulla griglia per un problema alle rispettive moto. Checa lascia il GP di casa con un ottavo posto tenendosi dietro l’unica Honda superstite di Haslam e i due italiano Badovini, ultimo della top-ten, e Fabrizio, appena fuori dai migliori dieci.

  • Sykes in pole ad Aragon davanti a Laverty e Davies

    Sykes in pole ad Aragon davanti a Laverty e Davies

    Tom Sykes ha conquistato la Superpole del Gran Premio di Spagna nel secondo appuntamento della stagione Superbike. Sul circuito di Aragon il britannico è ritornato ad essere il mattatore del giro secco e come nello scorso anno ha piazzato la sua Kawasaki ZX10R numero 66 davanti a tutti grazie al tempo di 1:56.339. Bella soddisfazione per il vice-campione del mondo in carica che al ritorno su un pista europea si è confermato sui livelli dell’anno scorso, dopo aver deluso nella prima gara in Australia. Alle sue spalle Eugene Laverty in sella all’Aprilia Rsv4, che nulla ha potuto contro lo strapotere di Sykes in qualifica ma che sicuramente domani in gara darà battaglia. I tre decimi di distacco accusati in qualifica sembrano essere però facilmente colmabili per il pilota irlandese che ha dimostrato durante le libere di essere nettamente il pilota più veloce sul passo gara.

    Tom Sykes © KIRILL KUDRYAVTSEV/GETTY IMAGES
    Tom Sykes © KIRILL KUDRYAVTSEV/GETTY IMAGES

    Terza posizione per Chaz Davies con la migliore delle Bmw ma a circa mezzo secondo dal tempo migliore assoluto. Il pilota britannico, autore comunque di una grande qualifica, è stato autore anche di un dritto nel suo ultimo tentativo che tuttavia non ha compromesso la sua prima fila. Dalla quarta casella della griglia partirà invece la seconda Aprilia di Sylvain Guintoli, vincitore di gara 1 a Phillip Island e deludente rispetto alla prestazione del suo compagno di squadra che è lontano ben otto decimi. Il francese partirà per un soffio davanti all’ottimo Jules Cluzel che domani porterà in alto il nome dell’unica Suzuki superstite poichè il team-mate Leon Camier sarà costretto a saltare l’appuntamento a causa di una rovinosa caduta nelle libere.

    L’ultimo posto della seconda fila sarà occupato dalla Kawasaki numero due di Loris Baz, mentre la terza fila sarà composta da un duetto tutto italiano costituito da Davide Giugliano sulla Aprilia satellite e da Marco Melandri che ha chiuso la sua qualifica anzitempo, con qualche minuto di anticipo, deluso per i problemi di chatering ancora irrisolti sulla sua S1000RR. Nono tempo per Jhonny Rea capace con una Honda tutt’altro che brillante di entrare nella qualifica dei migliori nove.

    Delusione invece per Carlos Checa i cui problemi riscontrati sin qui semnrano non avere fine. Lo soagnolo non è riuscito ad entrare neanche nell’ultima qualifica per giocarsi la Superpole ed inoltre la sua situazione di classifica che dopo due gara vede ancora lo 0 nella tabella dei punti, non aiuta ad accrescere il morale. A dimostrazione della scarsa competitività della Ducati quì ad Aragon la 13esima posizione di Ayrton Badovini preceduto anche da Max Neukirchner e Leon Haslam, deludente 11esimo. Male anche Michel Fabrizio sull’Aprilia che non è andato oltre il 14esimo tempo chelo porterà a ascattare domnai dalla quinta fila.

  • Super Aprilia a Phillip Island. Vincono Guintoli e Laverty

    Super Aprilia a Phillip Island. Vincono Guintoli e Laverty

    Grande inizio di stagione per l’Aprilia che nel Gran Premio inaugurale della stagione Superbike ha piazzato una fantastica doppietta dimostrando di essere a tutti gli effetti la moto da battere. Sul circuito di Phillip Island valevole per il GP d’Australia il team campione del mondo ha piazzato sul gradino più alto del podio i due piloti ufficiali, rispettivamente Sylvain Guintoli in gara 1 e Eugene Laverty in gara 2 iniziando questo campionato 2013 come meglio non poteva nonostante l’addio del campione del mondo in carica Max Biaggi passato come commentatore sulle reti televisive di Mediaset. A completare una giornata da ricordare per il team di Noale ci ha pensato Michel Fabrizio, terzo nella prima manche e quarto nella seconda.

    In gara 1 l’ ha spuntata Guintoli che al suo esordio sulla Rsv4 proprio al posto del campione romano ha avuto la meglio sul compagno di team dopo una splendida rimonta. Laverty dopo aver preso un vantaggio abbastanza incoraggiante nelle battute iniziali di gara è stato raggiunto dal francese che dopo un principio di bagarre ha preso facilmente il largo andando a tagliare il traguardo in assoluta sicurezza. Il nordirlandese invece ha avuto il suo bel da fare per contenere nel finale gli attacchi di Michel Fabrizio che per soli 7 millesimi non è riuscito a salire sul secondo gradino del podio. Fantastica comunque la “tripletta ” del team italiano che ha piazzato tre moto nelle prime tre posizioni. Al quarto posto Chaz Davies con la Bmw ha preceduto le due Kawasaki di uno spento Tom Sykes, da cui ci si aspettava sicuramente di più, e Loris Baz. Giornata sfortunata per Marco Melandri che poco dopo metà gara è stato messo fuori giococ da Carlos Checa alla “Honda Corner”. Il centauro spagnolo ha calcolato male i tempi della frenata centrando in pieno il posteriore della Bmw ponendo cosi fine alle rispettive gare. El Toro è stato successivamente trasportato in ospedale a causa del violento impatto con l’asfalto nella caduta che gli ha impedito di partecipare alla seconda manche, ma per fortuna non ha riportato conseguenze fisiche serie, . Ritiro anche per Davide Giugliano, passato all’Aprilia del team Althea, e rimasto appiedato dalla sua Rsv4.

    Sylvain Guintoli e Eugene Laverty
    Sylvain Guintoli e Eugene Laverty © Quinn Rooney/Getty Images

    Il copione non è poi cambiato in gara 2 con le due Aprilia sempre a fare l’andatura e fare il vuoto dietro, ma questa volta le posizioni sul gradino più alto del podio si sono invertite con Laverty che alla fine ha avuto la meglio sul compagno di squadra Guintoli che si è dovuto accontentare della seconda posizione. I due piloti di casa A prilia si trovano ora in vetta alla classifica del Mondiale entrrambi con 45 punti, davanti a Michel Fabrizio che nella seconda manche non è riuscito ad avere la meglio su Melandri che nonostante l’ennesima botta alla spalla è riuscito a conquistare un eroico terzo posto. Sykes completa il suo week-end australiano con due deludenti quinti posti manifestando i soliti problemi di usura gomme della Kawasaki presenti nella maggior parte delle volte anche nella scorsa stagione. Il compagno di squadra Loris Baz ha invece rimediato la frattura del piede in una caduta che ha coinvolto anche Chaz Davies. Sesta posizione per Giugliano che dopo il ritiro di gara 1 ha chiuso alle spalle del britannico della Kawasaki.

    CLASSIFICA PILOTI: Guintoli 45, Laverty 45, Fabrizio 29, Sykes 22, Melandri16, Rea 16, Haslam 15, Cluzel 14, Camier 14, Davies 13, Neukirchner 11, Baz 10, Giugliano 1o, Allerton 6, Clementi 4, Lundh 4, Stauffer 4, Sandi 2

    CLASSIFICA COSTRUTTORI: Aprilia 129, Bmw 39, Kawasaki 38, Honda 35, Suzuki 28, Ducati 11

  • Superbike, Carlos Checa in pole a Phillip Island

    Superbike, Carlos Checa in pole a Phillip Island

    Nel weekend che apre ufficialmente il campionato Superbike Carlos Checa conquista la Superpole nel Gran Premio d’Australia. Sul circuito di Phillip Island lo spagnolo della Ducati ha fatto registrare il tempo migliore in 1:30.234 precedendo Eugene Laverty e l’italiano Michel Fabrizio entrambi su Aprilia. Stesso crono per Tom Sykes, quarto, e Marco Melandri, quinto: entrambi hanno fatto registrare un tempo di 1:30.615 effettuato per prima dal pilota della Kawasaki che partirà davanti al pilota italiano della BMW. Sesto posto per Sylvain Guintoli , più staccati seguono Camier, Haslam, Jonathan Rea e Davide Giugliano, decimo, staccato di un secondo dal pole-man di giornata.

    Proprio in prossimità della bandiera scacchi Checa firma un tempone e straccia il suo vecchio record (1:30.882) ottenuto nel 2011, che pochi minuti prima era stato abbassato da Michel Fabrizio, prendendosi la pole che sembrava essere destinata proprio a quest’ultimo, sempre in testa durante tutto l’arco delle qualifiche, che alla fine ottiene sì la prima fila ma un terzo tempo che non lo rende troppo soddisfatto.

    Carlos Checa
    Carlos Checa Superpole a Phillip Island © by Quinn Rooney/Getty Images

    Ottima seconda piazza per Eugene Laverty con l’Aprilia ufficiale, vera favorita del campionato anche in virtù dei problemi accusati dalla Ducati in questo avvio di stagione, in primis l’infortunio al piede per il pilota italiano Ayrton Badovini che ne ha condizionato la prestazione e risiede in 19° posizione staccati di oltre due secondi dal suo compagno di squadra Checa. Proprio lo spagnolo ha ammesso di aver guidato al massimo per centrare questa grande prestazione dopo due qualifiche in cui le nuove Ducati Panigale 1199R hanno faticato più del previsto piazzandosi indietro rispetto alle previsioni.

    Battagliero Marco Melandri piazzatosi quinto con lo stesso tempo di Tom Sykes ma con una BMW competitiva; il pilota ravennate potrebbe rappresentare una vera mina vagante nel corso della gara, andando a insidiare le posizioni di testa sperando che la spalla non gli procuri dei problemi in termini di rendimento. Staremo a vedere come si svolgerà la gara d’apertura della stagione del mondiale Superbike, di certo si preannuncia un Gran Premio ricco di emozioni sul circuito australiano che anche in passato ha regalato numerosi colpi di scena per gli appassionati delle due ruote.

  • Biaggi campione del mondo, Sykes beffato per mezzo punto

    Biaggi campione del mondo, Sykes beffato per mezzo punto

    Max Biaggi è il nuovo campione del mondo della Superbike. Al campione romano, dopo la caduta in gara 1, è bastato ottenere un quinto posto nella seconda manche di Magny Cours, ultima gara dell’anno, per conquistare la corona iridata, e conquistare il suo secondo titolo nelle derivate di serie sempre in sella alla Aprilia Rsv4. Beffato il pilota della Kawasaki Tom Sykes, al quale non è bastata la vittoria in gara 2 per ottenere uno storico titolo mondiale che manca dal lontano 1993. Delusione per Marco Melandri, l’altro pretendente al titolo, caduto al settimo giro di gara 2 dopo aver conquistato la seconda posizone nella prima manche.

    GARA 1 – Si parte con pista bagnata per la pioggia caduta abbonadante in mattinata prima del warm-up, e la gara riserva subito clamorosi colpi di scena. Il primo a fare le spese del tracciato bagnato è proprio il leader del Mondiale Max Biaggi che già al secondo giro termina la prima manche del Gran Premio di Francia, perdendo in staccata in modo anomalo e inspiegabile l’anteriore della sua moto alla curva Adelaide dopo il lungo rettilineo del primo intermedio uscendo di scena e riaprendo di fatto la lotta per il titolo che sembrava ormai quasi chiusa.

    La stessa sorte del centauro dell’Aprilia tocca qualche giro più tardi a Carlos Checa , che nel tentativo di andare a riprendere Tom Sykes perde il controllo della sua Ducati 1098 alla curva Estoril mandando in fumo il suo tentativo di rimonta. L’uscita di scena di Biaggi ridà molto più di una speranza a Marco Melandri e Sykes: il primo dopo una brutta partenza rimonta posizione su posizione fino ad arrivare al quarto posto, il secondo si gioca la vittoria con Johnny Rea, che dimostra però di essere di un altro livello sul bagnato e prende il largo. Per poco però, visto che la curva Estoril miete un’altra vittima.

    E’ infatti proprio il pilota britannico che a 11 giri dal termine viene scaraventato a terra dalla sua CBR 1000 per aver osato troppo nonostante i 10 secondi di vantaggio accumulati su Sykes. Sia il ravennate che il pilota della Kawasaki ringraziano e a questo punto si trovano in prima e in seconda posizione per giocarsi la vittoria. Ma la mina vagante non è quella da sottovalutare e porta il nome di Sylvain Guintoli, padrone di casa e indiscusso idolo dei tifosi. Il centauro della Ducati del team Pata è da sempre uno dei migliori interpreti del bagnato e infatti, galvanizzato dall’asfalto di casa e dal tifo della folla, si sbarazza in poche curve dei due avversari accumulando un vantaggio incolmabile fino alla fine della corsa.

    Max Biaggi © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Per il francese si tratta della seconda vittoria stagionale, entrambe ottenute dopo il suo passaggio dal team Effembert a quello Pata, mentre Melandri vince il duello con Sykes, che nel finale di gara cala il ritmo. Lotta al vertice che torna a farsi avvincente con Biaggi che ora ha solo 14,5 punti di vantaggio su Sykes e 18,5 su Melandri. Il Mondiale è riaperto.

    GARA 2 – Vittoria doveva essere e vittoria è stata. A Tom Sykes serviva un unico risultato per tenere accese le speranze iridate e il britannico della Kawasaki svolge in pieno il suo lavoro. Primo dall’inizio alla fine e vittoria mai messa indiscussione se non per qualche minuto targato Eugene Laverty che poi perde di consistenza nel finale di gara e perde terreno.

    Alle spalle di Sykes si danno battaglia ancora una volta Johnny Rea e Sylvain Guintoli, vincitore di gara 1, protagonisti assoluti di questo avvincentissimo GP di Francia. Alla fine a spuntarla è il pilota della Honda, caduto in gara 1 mentre era saldamente in testa al gruppo, che conquista la seconda posizione davanti all’idolo di casa. Laverty chiude più indietro davanti al compagno di squadra Max Biaggi, al quale bastava la quinta posizione per laurearsi campione e alla fine cosi è stato.

    Dopo un inizio non proprio esaltante il campione romano riprende il suo ritmo e comincia una rimonta che culmina con il sorpasso a 10 giro dal termine sullo spagnolo della Ducati Carlos Checa. Da li in poi Biaggi si limita ad amministare la gara e a limitare gli attacchi di Davide Giugliano che per qualche giro insidia la posizione del centauro dell’Aprilia che mantiene comunque senza troppi problemi il quinto posto che gli permette di conquistare il sesto titolo della carriera dopo i 4 ottenuti nella ex classe 250 tra il 1994 e il 1995, e di regalare al team anche il titolo costruttori.

    La gara di Melandri invece finisce dopo soli sette giri mandando in fumo tutti i sogni di gloria. Il ravennate scivola su una chiazza di umido e viene scaraventato nella ghiaia dalla sua Bmw, chiudendo a “zero” per ben 5 volte nelle ultime sei gare. Comunque grande la stagione di Macio, visti i tanti problemi incontrati a inizio stagione con la nuova moto ma con una migliore gestione dele gare questo Mondiale poteva veramente portarselo a casa.

    Da sottolineare lle ottime prove di Claudio Corti alla sua “prima uscita”  ufficiale in Superbike. Il pilota della Kawasaki del team Pedercini chiude con un grande nono posto in gara 1, complici anche le cadute di tanti piloti, e con il 12esimo posto nella seconda manche.

    In questo modo si è chiusa una avvincente stagione della Superbike, che come pochi anni ha visto più piloti in lotta per la vittoria finale. Biaggi, dall’alto della sua grande esperienza, ha saputo sfruttare le defaillance degli avversari per accumulare vantaggio durante la stagione e gli ultimi tentativi di aggancio dei rivali sono stati resi vani.

    Per Sykes è una vera è propria beffa ma al britannico resta sicuramente la consapevolezza di aver disputato una grande stagione seppur con una moto leggermente inferiore rispetto alla concorrenza. Nonostante tutto il pilota della Kawasaki ha messo in bacheca ben 9 pole position su 14 GP e tanti record sul giro, ed è stato degno avversario di un Biaggi che tuttavia ha meritato pienamente il Mondiale conquistato a 41 anni suonati.

  • Sykes, nona pole a Magny Cours. Biaggi decimo

    Sykes, nona pole a Magny Cours. Biaggi decimo

    Tom Sykes ha conquistato la pole position del Gran Premio di Francia sul tracciato di Magny Cours che domani ospiterà l’ultimo round del Mondiale Superbike. Il pilota britannico, che scatterà per la nona volta in stagione davanti a tutti con la sua Kawasaki Ninja, si è confermato nuovamente re indiscusso della Superpole e imbattibile sul giro secco grazie al miglior tempo di 1:36.950, che gli è valso per la seconda volta consecutiva, come la scorsa gara a Portimao, il record della pista.

    Sykes è stato l’unico pilota in grado di scendere sotto il muro dell’1:37 e ha preceduto di circa mezzo secondo il centauro della Ducati Althea Carlos Checa, ormai tagliato fuori dalla lotta per il titolo mondiale. “El Toro” però, da sempre competitivo su questo circuito, darà battaglia per ottenere la vittoria sino alla fine e inevitabilmente sarà uno dei pochi piloti che giocheranno il ruolo di “arbitro del mondiale”.

    La prima Aprilia si è collocata in terza posizione, ma è quella di Eugene Laverty che ha tenuto alle sue spalle l’altro candidato alla vittoria del campionato Marco Melandri in sella alla Bmw, ancora in non perfette condizioni fisiche dopo la caduta nel GP del portogallo a Portimao.  Il ravennate ha chiuso la prima fila, e cosi come Sykes, deve sperare in un mezzo miracolo per vincere il campionato poichè il distacco dal leader della classifica Max Biaggi è di 38,5 punti, 8 in più rispetto a Sykes che lo segue più direttamente in seconda posizione.

    Tom Sykes © KIRILL KUDRYAVTSEV/GETTY IMAGES

    Biaggi che oggi non è riuscito ad andare oltre la decima posizione chiudendo una Superpole abbastanza deludente. Il campione romano non è riuscito ad entrare nell’ultima qualifica a causa di un errore commesso durante il suo giro veloce nella seconda manche di qualifica, ma soprattutto sembra molto in difficoltà nella parte centrale della pista. Tuttavia al pilota dell’Aprilia basteranno 20 punti, e quindi due sesti posti, per laurearsi campione del mondo per la seconda volta nelle derivate di serie.

    Tornando alla classifica dei tempi l’idolo di casa Sylvain Guintoli aprirà la seconda fila in sella alla Ducati del team Pata davanti a Johnny Rea su Honda e Leon Haslam sulla seconda Bmw. Chaz Davies ha chiuso la seconda fila e la classifica dei migliori otto. Assieme a Biaggi in terza fila partiranno Leon Camier, nono, Michel Fabrizio in 11esima posizione e Claudio Corti, “sbarcato” in Superbike alla Kawasaki del team Pedercini dopo essere stato scaricato dal team Italtrans in Moto2. Buon debutto del pilota italiano che ha chiuso le sue prime qualifiche nelle derivate di serie in 12esima posizione.

    Alle spalle del pilota italiano troviamo la Kawasaki di Loris Baz e il trio Ducati formato dal francese Maxime Berger, Davide Giugliano e Lorenzo “Zorro” Zanetti. Fuori dalla Superpole Ayrton Badovini, Hiroshi Aoyama, John Hopkins, Alexander Lundh e Norino Brignola, che chiuderanno lo schieramento.

  • L’ottava meraviglia di Sykes, pole a Portimao

    L’ottava meraviglia di Sykes, pole a Portimao

    Nessuna novità nella Superpole del Gran Premio del Portogallo, penultimo appuntamento del Mondiale Superbike. Sui saliscendi del tracciato portoghese il mattatore è infatti sempre lui, Tom Sykes, che con la pole di oggi partirà davanti a tutti per l’ottava volta in stagione con la sua Kawasaki grazie al miglior tempo di 1:41.415, con il quale frantuma di oltre tre decimi anche il vecchio record della pista che apparteneva a Johnny Rea. Il pilota britannico dimostra dunque con la prestazione odierna di poter competereancora per il titolo mondiale mentre un pò a sorpresa alle sue spalle si piazza Carlos Checa, che la vetta della classifica la vede ormai molto da lontano.

    Il pilota spagnolo, dopo essere stato non particolarmente veloce per tutto il week-end,  è comunque riuscito a trovare con la gomma da tempo il guizzo giusto nella Superpole 3 per agguantare una importantissima seconda posizione a tre decimi da Sykes che permetterà domani in gara a El Toro di lottare per le primissime posizioni nonostante un setting della moto non perfetto. Inoltre il campione della Ducati è anche al centro di voci all’interno del paddock che vorrebbero il prolungamento del suo contratto con la casa di Borgo Panigale ancora per un altro anno.

    In terza posizione l’Aprilia di Eugene Laverty precede Marco Melandri in quarta posizione che con il tempo di 1:42.015 chiuderà la prima fila a sette decimi dalla vetta, a dimostrazione di un assetto non ancora  ottimale della sua Bmw RR1000. Il ravennate ha comunque vinto la prima parte della sfida con il romano Max Biaggi, rivale numero uno nella classifica mondiale. Il centauro dell’Aprilia aprirà la seconda fila staccato di 8 decimi dalla Superpole, ma come dimostrano le prestazioni del mattino il campione romano è abbastanza apposto per quanto riguarda il passo gara e sarà in lotta per la vittoria. Questi primi cinque piloti saranno presumibilmente coloro che si giocheranno la gara ma anche il campionaot, eccezion fatta per Laverty che in classifica è molto più indietro.

    Sesta posizione per Leon Haslam davanti ai connazionali Jonathan Rea e Chaz Davies che hanno chiuso lo schieramento dei migliori otto. A seguire la Suzuki di Leon Camier e la seconda Ducati Althea dell’italiano Davide Giugliano che chiudono la top-ten. Accanto a loro dalla terza fila Sylvain Guintoli e Loris Baz. Male invece le due Bmw  Motorrad Italia di Ayrton Badovini e Michel Fabrizio rispettivamente in 14esima e 15esima posizione d entrambi fuori alla prima sessione.