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  • Squalifica Conte, motivazioni Tnas: probabilmente colpevole

    Squalifica Conte, motivazioni Tnas: probabilmente colpevole

    Le motivazioni della riduzione di squalifica ad Antonio Conte da dieci a quattro mesi per omessa denuncia nell’ambito dell’inchiesta Scommessopoli, è stata sintetizzata in un documento di dodici pagine in cui il Tnas, collegio arbitrale della Cassazione dello Sport, esprime le sue ragioni in merito alla decisione.

    Il tutto si riconduce al principio cardine del “non poteva non sapere” dell’illecito di Albinoleffe-Siena del 29 Maggio 2011, che si riferisce direttamente all’autoaccusa del suo vice, dunque il suo più fidato collaboratore, Cristian Stellini. Il ragionamento seguito, che assume le forme di una sorta di sillogismo aristotelico, è il seguente: Cristian Stellini sapeva dell’illecito, Cristian Stellini è il vice di Conte, Conte sapeva dell’illecito o, meglio, “non poteva non sapere”, nonostante lo stesso Stellini aveva specificato che Conte era all’oscuro delle combine.

    In termini prettamente giuridici, il Tnas definisce l’applicazione di tale principio come “assenza di necessità di raggiungere la certezza al di là di ogni ragionevole dubbio“, proprio alla luce del fatto che tra le due ipotesi – Conte sapeva o Conte non sapeva – “l’una appare più probabile e plausibile dell’altra”. Da qui discende la squalifica, strettamente connessa alla confessione di Stellini, che ha avvalorato e “tolto ogni dubbio” alle parole di Pippo Carobbio e, dunque, emerge come la confessione del vice di Conte sia stata interpretata in maniera difforme: ritenuta credibile nel confermare le parole del “grande accusatore” Carobbio, ritenuta non credibile nella parte in cui esclude ogni coinvolgimento di Conte.

    Ma l’aspetto più rilevante è che, se anche la “deduzione” fosse corretta dal punto di vista formale, manca la prova provata della colpevolezza di Antonio Conte perchè si fa sempre riferimento al coinvolgimento di Stellini – che ebbe un ruolo diretto nell’illecito di quella gara – estendendo in automatico le sue responsabilità a quelle di Conte presumendo che se il suo vice sapeva delle irregolarità anche l’allora tecnico del Siena doveva esserne a conoscenza dato lo stretto rapporto tra i due.

    Antonio Conte, le motivazioni del Tnas alla sua squalifica | © Filippo Alfero/AFP/GettyImages

    In tal senso, però, viene ad essere corretto il tiro rispetto al primo grado, quando i giudici della Commissione Disciplinare attribuirono a tutti la regola della “certezza” in merito all’illecito di quella gara, prima della condanna a dieci mesi inflitta a Conte da parte della Corte Federale della Figc nel processo d’appello in cui si fece riferimento al medesimo principio richiamato dal Tnas, ossia a quello della “non necessità di raggiungere la certezza al di là di ogni ragionevole dubbio“.

    In tutto ciò, per semplificare al massimo, la posizione di Antonio Conte è quella di essere “probabilmente colpevole” e questo pare essere sufficiente per la giustizia sportiva che, come noto, può attenersi ad un differente standard probatorio rispetto alla giustizia ordinaria. In tal senso, infatti, lo stesso documento del Tnas afferma che sotto il profilo probatorio per affermare la colpevolezza di un incolpato “non occorre la certezza assoluta della commissione dell’illecito né il superamento di ogni ragionevole dubbio come nel diritto penale”; per la giustizia sportiva, invece, “risulta sufficiente un grado inferiore di certezza, ottenuta sulla base di indizi gravi, precisi e concordanti”.

    Alla luce di tale motivazione, parafrasando l’ormai celebre conferenza stampa dello stesso Conte riproposta dal comico Maurizio Crozza, lo stesso mister bianconero avrà nuovamente lo spunto per ritenere la sua squalifica “agghiacciante” perchè nell’ambito delle non certezze e della probabilità, la sua lontananza dalla panchina dal 10 Agosto al prossimo 9 Dicembre è, e rimarrà, una certezza.

  • Antonio Conte e l’ingiustizia chiamata Filippo “Pippo” Carobbio

    Antonio Conte e l’ingiustizia chiamata Filippo “Pippo” Carobbio

    Che gli organi di giustizia sportiva abbiano in questi anni fornito delle “prestazioni” giuridiche alquanto discutibili è oramai evidente a tutti, ma quello che sta succedendo in merito alla ben nota vicenda del calcio scommesse in cui si vede come protagonista principale ed accusatore l’ex giocatore del Siena Filippo Carobbio, è veramente incredibile.

    I più importanti media nazionali hanno dato ovviamente risalto alla ben nota sentenza del Tnas con cui veniva ribadita la “colpevolezza” di Antonio Conte in merito alla presunta combine di Albinoleffe – Siena dove il tecnico della Juventus, allora allenatore dei senesi, non avrebbe denunciato la presunta combine.

    Sappiamo anche tutti come nessuno dei giocatori del Siena sia stato perseguito in questi mesi per omessa denuncia mentre uno solo, il pentito più famoso del calcio italiano, Filippo per la procura federale confidenzialmente “Pippo” Carobbio, abbia collaborato con l’accusa che ha sempre ritenuto le sue dichiarazioni altamente vicine alla realtà rasentando una credibilità che nemmeno il Tommaso Buscetta dei bei tempi era riuscito a tanto.

    Antonio Conte
    Antonio Conte © Filippo Alfero/Getty Images

    Ebbene, giorno dopo giorno sembra che questa credibilità del pentito Filippo “Pippo” Carobbio venga notevolmente ridimensionata anche a seguito della recente pronuncia del Tnas che ha scagionato l’ex giocatore del Novara Mavino Gheller dall’accusa di combine della partita Novara – Siena. Ma la nostra attenzione si pone ultima frase della sentenza  del Tnas su Gheller: “Secondo consolidata giurisprudenza della stessa Corte federale, quando non emerge un quadro sufficientemente definito di riscontro in ordine alle dichiarazioni di incolpazione, il prevenuto va prosciolto (così – e proprio in riferimento alla partita Novara-Siena dell’1 maggio 2011 – è, ad esempio, il c.u. n. 029/CGF del 20 agosto 2012, che contiene sia la decisione relativa al ricorso Conte, sia la decisione relativa al ricorso Alessio)”.

    Ed allora ci chiediamo, come mai la stessa condotta interpretativa che ha portato all’assoluzione di Gheller non ha funzionato con Antonio Conte? Come mai tutti hanno parlato della condanna di Conte e nessuno, se non in pochi, ha parlato dell’assoluzione di Gheller? E soprattutto, è possibile che la credibilità di un pentito in merito a dichiarazioni analoghe possa valere in alcune situazioni ed in altre no?

    Ovviamente avremo poche risposte a queste domande che chiedono semplicemente se su Antonio Conte sia stata fatta giustizia o meno, noi abbiamo una nostra opinione e voi cari lettori, fatevene una vostra.

  • Sentenza Tnas Conte, Sportitalia aiuta la Juventus

    Sentenza Tnas Conte, Sportitalia aiuta la Juventus

    Come sappiamo ormai da giorni, entro il 7 ottobre il Tribunale Nazionale dell’Arbitrato Sportivo (Tnas) deciderà sulla squalifica di 10 mesi comminata in primo e secondo grado della giustizia sportiva al tecnico bianconero Antonio Conte in merito alla presunto combine di Albinoleffe – Siena.

    Autorevoli testate nazionali continuano a puntare sulla riduzione della squalifica del tecnico leccese prevedendo il rientro in panchina di Conte a dicembre, considerando lo sconto che i giudici del CONI applicheranno alla squalifica riducendola da 10 a 4 mesi.

    Ma noi continuiamo a non prendere in considerazione tali ipotesi seguendo la linea dei legali bianconeri che puntano decisamente all’assoluzione. Infatti la Juventus ha chiesto ufficialmente all’emittente televisiva Sportitalia l’intervista telefonica realizzata con Salvatore Mastronunzio, elemento cardine e centrale di tutta la vicenda sul calcioscommesse, in cui l’ex giocatore del Siena ha smentito categoricamente la ricostruzione fornita da Filippo Carobbio che aveva riferito l’esclusione dell’attaccante a seguito del rifiuto di combinare Albinoleffe – Siena, la partita per la quale Conte è stato squalificato.

    Ecco le parole della “Vipera” Mastronunzio: Mi sono infortunato a tre giornate dalla fine, quindi dopo la vittoria del campionato contro il Torino; la settimana successiva, il venerdì mi pare, mi sono infortunato. Quindi non è che sono stato messo da parte volontariamente o fuori rosa da qualcuno. Io mi sono semplicemente infortunato. Lo hanno scritto anche sul sito del Siena che ero infortunato. Non capisco tutte queste cose. Poi, soprattutto, il discorso che ha fatto prima sull’Ascoli, io da ex giocatore dell’Ancona, dove ho fatto tre anni stupendi, dove ero un idolo, avrei chiesto di dare la partita all’Ascoli. Mi sembrano tutte delle cose fuori luogo. Il mio rapporto con Conte posso dire che è stato buono, tranquillo. Normale che era l’allenatore del Siena, dove c’erano tanti giocatori importanti; lui faceva delle scelte e chi chiamava in campo cercava di dare il meglio per la squadra e per l’obiettivo che ci eravamo prefissati all’inizio del campionato. Mi ricordo bene perché avevamo vinto il campionato col Torino alla quart’ultima di campionato. Poi era un periodo in cui giocavo poco e le ultime partite mi sarebbero servite per fare anche qualche altro gol e rimettermi in mostra dopo un periodo in cui avevo giocato poco, nel girone di ritorno. Poi dalla partita di Ascoli in poi, io il giorno prima mi sono fatto male, mi sono procurato uno stiramento e ho dovuto saltare le restanti partite.

    Antonio Conte © Filippo Alfero,Filippo Alfero/AFP/GettyImages

    Sembra paradossale che si sia arrivati a questo punto della vicenda e gli organi di giustizia sportiva federale siano andati avanti in questi mesi seguendo una linea assurda di colpevolezza piena che appare, a tutt’oggi, alquanto discutibile. Abbiamo usato aggettivi pesantissimi per commentare questa vicenda in passato e continuiamo a considerare veramente imbarazzante ed inspiegabile che non venga presa assoluta in considerazione una dichiarazione simile che ribalta totalmente tutto il processo. L’avvocato Giulia Bongiorno, attenta penalista, sa benissimo come una simile testimonianza sia importantissima per incutere ai giudici del CONI quel dubbio legittimo che incredibilmente Stefano Palazzi ed i giudici della Federazione non hanno mai avuto sulla colpevolezza di Antonio Conte in primo e secondo grado.

  • Sentenza Conte Tnas, c’e’ fiducia nell’assoluzione

    Sentenza Conte Tnas, c’e’ fiducia nell’assoluzione

    Domani la Juventus si troverà ad affrontare due sfide decisive per il prosieguo sereno e positivo dell’intera stagione. Infatti il club bianconero sarà impegnato su due fronti, diversi fra loro, ma estremamente collegati dal punto di vista psicologico che potrebbero, qualora si concludessero nel migliore dei modi, dare immensa gioia a tutto il popolo bianconero.

    In serata ci sarà l’esordio allo Juventus Stadium in Champions League contro gli ucraini dello Shakhtar Donetsk , una partita decisiva per proseguire il cammino in Champions dopo l’ottimo pareggio conseguito in casa del Chelsea, ma prima succederà qualcosa d’importante per il tecnico della Vecchia Signora Antonio Conte.

    Nel pomeriggio infatti ci sarà la tanto attesa sentenza del Tnas (Tribunale Nazionale dell’Arbitrato Sportivo) che dovrà decidere, nel suo terzo grado di giudizio, la colpevolezza o l’assoluzione di Antonio Conte in merito alla presunto combine del match Albinoleffe – Siena che ha costretto il tecnico leccese a subire una squalifica di 10 mesi in primo grado e confermata anche dalla Corte Federale d’Appello in una sentenza, quella di secondo grado, a dir poco agghiacciante dal punti di vista giuridico.

    Antonio Conte ©Claudio Villa/Getty Images

    L’atmosfera nell’entourage di Antonio Conte sembra abbastanza serena, i legali del tecnico bianconeri sono estremamente fiduciosi nell’esito positivo della decisione dei giudici del CONI e puntano addirittura ad una clamorosa assoluzione. Ricordiamo per prima cosa che il giudizio davanti al Tnas è sostanzialmente un arbitrato ed i giudici del CONI saranno chiamati a rivalutare in toto tutta la posizione di Antonio Conte a prescindere dal valutare situazioni di illegittimità o errori di diritto e potranno essere inseriti dei testimoni dando così, quella garanzia costituzionale di difesa all’imputato, che in primo e secondo grado è sostanzialmente mancata considerato che la giustizia sportiva italiana permette in primo e secondo grado alla stessa parte (la federazione) di essere organo inquirente, con il procuratore Palazzi ed organo giudicante in un medesimo giudizio.

     

  • Caso Conte-Tnas, si decide il 2 ottobre

    Caso Conte-Tnas, si decide il 2 ottobre

    E’ stata rinviata a martedi 2 ottobre il tentativo di conciliazione portato avanti dai legali del tecnico della Juventus, Antonio Conte, dinanzi al Tnas relativamente alla squalifica di dieci mesi combinata all’allenatore nell’ambito dell’inchiesta Calcioscommesse per le vicende verificatesi ai tempi in cui allenava il Siena.

    Come è noto, muovendosi nell’atipico ambito della giustizia sportiva, la professione di estraneità alle accuse accampata dall’allenatore della Juventus non lo scagionano automaticamente in assenza di prove della sua colpevolezza: è a carico dell’accusato infatti dimostrare con prove certe la propria innocenza, al contrario di quanto avviene nel processo penale, dove la giustizia è garantista sino a prova contraria di colpevolezza addotta dall’accusa.

    Antonio Conte ©ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Non è stata presa in esame l’istanza di sospensione della squalifica presentata oltre alla richiesta di conciliazione (proposti 3 mesi di “assenza forzata” per Conte) dai tre legali dell’allenatore bianconero, De Rensis, Chiappero e Bongiorno, comparsi in prima udienza nella mattinata di venerdì davanti al collegio arbitrale.

    L’esito dell’udienza è stato il rinvio al 2 ottobre: il legale Giulia Bongiorno ha spiegato come il presidente abbia invitato entro la oramai “fatidica” data a individuare eventuali testi da ascoltare, e come sia stata esibita nuova documentazione, come i certificati medici di Mastronunzio, in forza al Siena ai tempi della gestione Conte, per confutare la querelle sorta in seguito alle dichiarazioni dell’ex attaccante senese. Allo stesso modo si è controbattuto all’ipotesi di combine architettata da Stellini, smontando l’ipotesi di
    risultato concordato per Albinoleffe – Siena.

    Tempo ancora pochi giorni (meno di due settimane) per giocarsi nuove carte vincenti da parte della difesa del tecnico bianconero e per giungere a una definitivo pronunciamento sul caso che ha turbato l’avvio di stagione della Juventus e relegato il tecnico Conte a un esilio forzato nelle “segrete” delle tribune degli stadi italiani. Svanita quindi ogni possibilità di rivederlo in panchina già nell’ anticipo della quarta giornata col Chievo Verona, l’attesa della società bianconera e del suo numeroso seguito di tifosi per le sorti della
    sua “controversa” guida tecnica è solo rimandata.

  • Squalifica Antonio Conte, riduzione o assoluzione dal Tnas?

    Squalifica Antonio Conte, riduzione o assoluzione dal Tnas?

    Domani per l’allenatore della Juventus Antonio Conte ci sarà l’udienza davanti al Tribunale Nazionale dell’Arbitrato dello Sport (TNAS), terzo grado della giustizia sportiva in cui a decidere saranno chiamati i giudici del CONI.

    Molto importante è il fatto che a decidere saranno delle persone che non hanno nulla a che vedere con la Federcalcio considerato che, ed è la grande anomalia del sistema giustizia sportiva, nei primi due gradi di giudizio la Federazione Italiana era sia organo inquirente che giudicante.

    La prima fase del terzo grado davanti agli arbitri del Coni sarà dedicata alla Conciliazione, prevista dal codice ma inutile considerato che Antonio Conte punta deciso al proscioglimento e non vorrà cadere di nuovo nell’errore di chiedere un patteggiamento. Diciamo che la Corte Federale ha già fatto del suo per agevolare la difesa del tecnico bianconero, i giudici di secondo grado hanno, nella sentenza di condanna in appello, tolto un capo d’imputazione al mister leccese (presunta combine di Novara – Siena), ma hanno ritenuto il suo coinvolgimento in Albinoleffe – Siena ben più serio del previsto individuando una motivazione al limite della realtà non solo giuridica ma umana e lasciandosi andare anche a dei commenti mediatici da parte di uno dei suoi componenti (il giudice Piero Sandulli) a dir poco imbarazzanti e poco edificanti per tutta la categoria giudicante italiana.

    Antonio Conte ©ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    È opinione di chi vi scrive che l’allenatore bianconero non otterrà l’assoluzione piena dalle condanne ricevute in primo e secondo grado, ma vi sono speranze per una concreta riduzione della squalifica di dieci mesi. Infatti le motivazioni rassegnate dalla Corte Federale per la sentenza di condanna in appello lasciano spazi ad ampi margini di criticità giuridica ma anche fattuale. Il principio di terzietà, quello del giusto processo e le garanzie processuali tolte alla difesa e sancite costituzionalmente non rispettate nei primi due gradi di giudizio e motivate dalla Corte Federale con argomentazioni che non trovano riscontro assolutamente nel Codice di Giustizia Sportiva, rendono la riduzione della pena quasi matematica anche se una completa assoluzione renderebbe assoluta giustizia ma farebbe cadere nel baratro tutto l’impianto accusatorio messo in atto in questi mesi facendo fare una figura non certo entusiasmante alla FIGC ed al suo procuratore federale Stefano Palazzi.

     

  • Antonio Conte ricorre al Tnas, Mastronunzio è la chiave

    Antonio Conte ricorre al Tnas, Mastronunzio è la chiave

    Oggi la Juventus ed Antonio Conte presenteranno il ricorso al Tnas (Tribunale Nazionale dell’Arbitrato Sportivo), per la condanna di 10 mesi inflitta al tecnico bianconero in merito alle già note vicende legate al calcioscommesse ed in particolare alla partita Albinoleffe – Siena.

    I legali della Juventus e quelli personali di Antonio Conte sono molto fiduciosi nel ricorso al terzo grado di giustizia sportiva e si punta ad un proscioglimento del tecnico leccese che avrebbe del clamoroso e che non è affatto una chimera e vi spieghiamo il perché.

    Le motivazioni fornite in tempo di record dalla Corte d’Appello Federale, (situazione anomala e causata sicuramente dalle dichiarazioni moto inopportune dal punto di vista deontologico di uno dei giudici della Corte d’Appello Federale, Piero Sandulli) lasciano delle speranze concrete al tecnico bianconero. Aver considerato Antonio Conte come un “accentratore” nel suo lavoro e basandosi su questa sua posizione per condannarlo per il fatto che “non poteva non sapere” sulla combine di Albinoleffe – Siena, denota come i Giudici d’Appello si siano veramente arrampicati sugli specchi per confermare e giustificare il lavoro di Stefano Palazzi che ha dato enorme credibilità al pentito Filippo Carobbio, credibilità comunque intaccata già per il fatto che lo posizione di Conte sulla partita Novara – Sienaè stata completamente stralciata.

    Antonio Conte ©ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Un secondo punto molto importante a favore della difesa juventina è la situazione riguardante Mastronunzio, il giocatore che, secondo i giudici della Corte Federale D’Appello, sarebbe stato escluso volutamente da Conte nella partita Albinoleffe – Siena perché non concorde sulla combine in quanto molto legato all’Ascoli (squadra con cui l’Albinoleffe era in lotta per non retrocedere). In questa particolare situazione la realtà ci dice che in quel periodo Mastronunzio era infortunato e lo stesso attaccante è una bandiera dell’Ancona, squadra che sicuramente non è in buon rapporti con l’Ascoli per usare un eufemismo grande quanto una casa.

    Nel ricorso i legali di Antonio Conte chiederanno anche la sospensiva della squalifica per consentire la presenza del tecnico campione d’Italia già domenica pomeriggio contro l’Udinese ma quest’ultima situazione, considerati i tempi di decisione dei giudici del Coni, risulta essere difficilmente praticabile.

  • 10 mesi per Antonio Conte. Assolti Pepe e Bonucci

    10 mesi per Antonio Conte. Assolti Pepe e Bonucci

    Continua il calvario giuridico mediatico per l’allenatore della Juventus Antonio Conte che si è visto confermare dalla Corte di Giustizia Federale, la squalifica di 10 mesi emessa dalla Commissione Disciplinare in primo grado.

    Sospiro di sollievo, per il momento, per Simone Pepe e Leonardo Bonucci, assolti anche nel secondo grado della giustizia sportiva e sconto di due mesi (squalifica di otto ridotta a sei) per Angelo Alessio vice di Conte alla Juventus ed al Siena in merito all’omessa denuncia della presunta combine della partita Albinoleffe – Siena.

    Dopo una lunghissima Camera di Consiglio, la Corte di Giustizia Federale ha quindi così confermato la squalifica di 10 mesi per l’allenatore bianconero. I giudici hanno evidenziato la loro indecisione sulla sorte di Conte essendo rimasti sino all’una di notte per prendere comunque una decisione che farà molto discutere. Non si capisce infatti perché ridurre la squalifica ad Angelo Alessio, vice di Conte anche al Siena, e confermare i 10 mesi di stop al tecnico leccese, saranno quindi molto interessanti le motivazioni che i giudici Federali presenteranno nei prossimi giorni.

    Antonio Conte ©ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Respinti quindi i ricorsi della Procura Federale relativi a Pepe, Bonucci, Belmonte e Salvatore Masiello, che restano prosciolti per Udinese-Bari. Respinto anche l’appello per Portanova e Di Vaio in relazione a Bologna-Bari (restano i sei mesi per omessa denuncia a Portanova). Il Lecce ha visto la conferma della sua esclusione dal campionato di B mentre è stato accolto il ricorso del Grosseto che resta nella serie cadetta. Confermato il proscioglimento di Vives mentre non è stato accolto il ricorso di Pesoli che si era incatenato sotto la Federcalcio. Per lui resta la squalifica di primo grado.

    Adesso per Antonio Conte rimane il ricorso al Tnas (Tribunale nazionale dell’arbitrato sportivo) dove la FIGC non sarà più organo inquirente e giudicante (anomalia assurda nel panorama della giustizia sportiva), ma sarà semplicemente parte con il sospetto che il giudici d’appello non abbiamo apportato lo sconto di pena a Antonio Conte in questo grado di giudizio, convinti invece di una forte riduzione che comunque ci sarà nel terzo grado davanti al CONI ed evitare così una clamorosa assoluzione del tecnico bianconero che avrebbe il sapore di beffa per la giustizia sportiva italiana, desiderosa come non mai di vedersi confermata una “condanna” esemplare.

  • Atalanta niente sconti, il Tnas conferma il -6

    Atalanta niente sconti, il Tnas conferma il -6

    Il Tribunale Nazionale di arbitrato dello Sport, in breve Tnas, ha confermato quest’oggi la decisione di mantenere la penalità di sei punti per il campionato in corso ai danni dell’Atalanta, per le note vicende legate allo scandalo scommesse, sulle quali – come noto – indaga la procura di Cremona.

    In particolare, la società atalantina aveva presentato ricorso per la penalizzazione inflitta in classifica, che da inizio stagione ha costretto i bergamaschi ad un vero e proprio tour de force per lottare per la conquista della salvezza con la zavorra della penalità, ma il collegio arbitrale – presieduto da Bartolomeo Manna – ha respinto l’istanza promossa dal club, confermando in sostanza la decisione della Corte di Giustizia Federale. Resta, pertanto, confermata la responsabilità oggettiva per l’Atalanta, legata al coinvolgimento diretto nella vicenda del capitano della squadra, Cristiano Doni, già squalificato per tre anni e mezzo in seguito alle combine legate ad Atalanta-Piacenza del 19 Marzo 2011, e di Thomas Manfredini, che poi è stato prosciolto in secondo grado.

    Cristiano Doni | ©Claudio Villa/Getty Images

    La conferma della penalità, dunque, ha i suoi risvolti sulla classifica di serie A, considerando che la squadra di mister Colantuono si trova, attualmente, in nona posizione, con un buon margine “di sicurezza” rispetto alla zona calda e che, se non avesse avuto la penalità, avrebbe occupato la settima posizione, in piena lotta Europa League insieme a Roma, Catania ed Inter.

    Lo scandalo calcioscommesse, dunque, avrà ancora i suoi strascichi sul campionato di serie A, in un clima di attesa e di incertezza per i prossimi sviluppi della vicenda, anche alla luce di quanto annunciato da Enrico Mentana nel suo Tg de La 7 (come riportato ieri dal Pallonaro, ndr) che ha parlato di una “nuova ondata di arresti”, in particolare legati alla squadra del Bari, in cui molti giocatori si sarebbero direttamente attivati per mettere a punto delle combine nelle ultime nove partite del campionato 2010-2011.

    Una situazione destinata ad evolversi nelle prossime 24-48 ore, e che potrebbe minare ancor di più la credibilità del mondo del calcio di casa nostra.

  • Moggi “presto altre scomode verità su Calciopoli”

    Moggi “presto altre scomode verità su Calciopoli”

    In questo momento sono riuniti presso il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport di Roma i legali di Inter, Juventus e il collegio giudicante per la prima udienza sull’esposto bianconero in merito all’assegnazione dello scudetto del 2006. C’è molta attesa per capire se il Tnas si dichiarerà competente emettendo finalmente una sentenza chiara che ci porti ad una verità assoluta. Ma se la giustizia deve far ancora il suo corso, Luciano Moggi, principale indiziato e per l’accusa ai vertici della cupola che ha condizionato i campionati indiziati è sicuro di aver smontato tutti i capi d’accusa annunciando grosse novità per novembre quando il giudice Casoria dovrebbe emetter sentenza del primo grado di giudizio. Big Luciano, in una intervista concessa all’Avvenire confessa di sapere chi ha inscenato lo scandalo Calciopoli e per quali motivi. Gli strali dell’ex dg colpiscono poi il presidente Preziosi inspiegabilmente ancora nel calcio nonostante la famosa squalifica e ovviamente Massimo Moratti. Di seguito vi riportiamo alcuni passi dell’intervista

    Andrea Agnelli con Giraudo, Capello e Moggi | © Paco Serinelli/Getty Images

    “Calciopoli è stato un grosso male che ha causato tante vittime. Io non mi sento più vittima dal giorno in cui ho letto bene quali erano le accuse nei miei confronti e che tipo di intercettazioni erano state usate contro la mia persona. Allora ho capito che dovevo combattere contro un sistema che era torbido e in cui domina l’invidia. Se prendi Zidane a 7 miliardi e poi sei capace di rivenderlo per 150 al Real Madrid, ecco che ti attiri tutta l’invidia delle altre società. Se poi uno come me ha avuto anche il merito di fare delle squadre in cui 9 giocatori erano della Nazionale e nella finale Mondiale Italia-Francia del 2006 otto giocavano nella Juventus, è normale che in questo sistema diventi l’uomo da combattere e possibilmente da fare fuori . L’unico peccato che mi posso rimproverare è stato vincere tanto con la Juventus e non perché gli arbitri ci davano una mano, ma semplicemente perché avevamo la squadra più forte. Mai sentita una vittima. Ripeto, qui le vittime sono tutti coloro che amano il calcio al quale cinque anni fa è stato inferto un colpo mortale” “Io non ho più nessuna fiducia nella giustizia sportiva che mi ha radiato. Ma ne ho ancora nella giustizia ordinaria e posso assicurare che a Napoli nella sentenza di novembre emergeranno ancora tante di quelle verità… Presto tutti capiranno che le responsabilità di Calciopoli risiedono molto in alto. Vorrei che mi spiegassero come Preziosi possa ancora fare il presidente del Genoa, essendo per lui elusa una radiazione. O perché le intercettazioni dell’Inter escono solo dopo quattro anni e solo grazie ai miei consulenti. O perché Moratti prima mi voleva nella sua società e poi tramite i suoi amici della Telecom mi faceva pedinare e intercettare”.

    Stoccatine finale per altri due nemici storici come Franco Baldini e Znedek Zeman “Di Baldini chiedete a Gabriele Oriali cosa gli ha combinato sulla vicenda del passaporto falso di Recoba e non credo che vi dirà che è una vittima… Zeman invece ha detto che io non lo facevo più allenare: è falso. Davanti ai giudici ha anche dichiarato che lui non è mai stato esonerato nella sua carriera… Ridevano tutti in aula”.