Tag: tim cup

  • Coppa Italia Juve è Poker, Donnarumma Horror

    Coppa Italia Juve è Poker, Donnarumma Horror

    La Juve cala il Poker, i bianconeri, agevolati anche da un paio di papere di Donnarumma, s’impone per 4-0 contro il Milan e porta a casa così la quarta Coppa Italia consecutiva.

    Una partita che è girata in soli otto minuti nella ripresa, dopo un primo tempo infatti piuttosto scialbo con un paio di conclusioni non certo sensazionali per parte, nel secondo tempo il Milan ha provato a cambiar registro e a fare la partita ma al 56° su azione di corner Benatia è stato bravo a trovare il colpo di testa giusto per il vantaggio. Solo 4 minuti dopo inizia il Donnarumma Horror Show con il giovane portiere rossonero che si fa sfuggire un tiro non certo impossibile di Douglas Costa per il 2-0 Juve e al 64° si fa sfuggire di mano un colpo di testa su azione da corner consegnando su un piatto d’argento a Benatia la palla per doppietta e 3-0.

    La gara in pratica finisce qui, quando inizia a piovere però poi il tutto si trasforma in diluvio con la deviazione di Kalinic, su corner di Pjanic, che s’infila nella propria porta.

    Allegri così con la sua Juventus conquista la quarta Coppa Italia consecutiva e si prepara a cercare la matematica del 7°, quarto per lui, Scudetto consecutivo.

    Dalla sua parte Gattuso ha messo in campo un buon Milan che ha retto bene per almeno 55 minuti e poi è caduta anche per colpa di qualche errore di troppo del suo portiere.

    Veniamo al racconto della finale di Coppa Italia.

    Si parte con una buona occasione per Khedira che però colpisce troppo debolmente, blocca Donnarumma. Al 7° arriva la risposta del Milan con lo scambio Çalhanoğlu-Cutrone che mette l’attaccante in condizione di calciare, respinge Buffon. La partita si mantiene su ritmi non certo esaltanti, si segnala solo una conclusione di Dybala al 15° fuori con  Donnarumma in controllo. Alla mezz’ora si rivede anche il Milan, Suso prova il tiro a giro ma Buffon devia in corner. Al 37° Cuadrado pennella per Mandzukic ma il croato di testa colpisce debolmente. Poco dopo ci prova anche Bonaventura da fuori, palla alta. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte con gli stessi 22 in campo e con un Milan più propositivo. Al 52° Dybala riceve e calcia subito, bravo Donnarumma a farsi trovare pronto. Al 55° Donnarumma sfodera un mezzo miracolo sul siluro di Dybala, palla in angolo. Dal successivo corner però arriva il colpo di testa vincente di Benatia. Al 59° Ancora Dybala, slalom e gran botta ma Donnarumma salva. Passa solo un minuto e Donnarumma commette un errore sul tiro di Douglas Costa che non sembra irresistibile, la palla s’infila beffarda. La Juve preme ed il portiere rossonero è costretto a deviare in corner la conclusione di Douglas Costa. Sul corner successivo altro errore di Donnarumma che si fa sfuggire il pallone, arriva Benatia che da due passi fa doppietta per il tris bianconero. Al 72° Matuidi nel tentativo di anticipare gli attaccanti avversari tocca il pallone indietro ma per sua fortuna il pallone sbatte sul palo. Al 75° ancora un corner fatale al Milan, sul bel cross di Pjanic arriva la sfortunata deviazione di Kalinic che infila la propria porta. Al 77° Buffon è bravissimo sul tiro di Çalhanoğlu ed ancora più reattivo sul tap-in da due passi di Borini. Sostanzialmente non accade altro se non un tentativo da lontanissimo di Dybala, finisce così, la Juve cala il Poker in finale per conquista il Poker consecutivo di vittorie in Coppa Italia. 

     

    JUVENTUS – MILAN 4-0 (56°, 64° Benatia, 60° Douglas Costa, 75° aut. Kalinic)

    Juventus (4-3-3): Buffon; Cuadrado, Barzagli, Benatia, Asamoah; Khedira, Pjanic (87° Marchisio), Matuidi; Douglas Costa (72° Bernardeschi), Mandzukic, Dybala (83° Higuain).

    Allenatore: Allegri.

    Milan (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Romagnoli, Bonucci, Rodriguez; Kessie, Locatelli (80° Montolivo), Bonaventura; Suso (67° Borini), Cutrone (60° Kalinic), Çalhanoğlu

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Douglas Costa (J), Calabria (M)

  • La Juve alza il primo trofeo stagionale,terza Coppa Italia di fila

    La Juve alza il primo trofeo stagionale,terza Coppa Italia di fila

    La Juve di Allegri fa la storia anche nella Coppa Italia, nessuna squadra in Italia era riuscita nell’impresa di conquistare per tre volte la coppa nazionale.

    Un successo tutto costruito e maturato nel primo tempo grazie ai gol di Dani Alves e Bonucci che già al 24° avevano indirizzato la gara sui binari bianconeri.

    La Lazio dal canto suo ha colpito un palo con Keita dopo pochi minuti, poi ci ha messo tanto cuore, tanta grinta ma non è bastato per bucare la porta di un Neto piuttosto concentrato.

    Da segnalare anche una buona prova di Strakosha che ha subito due gol ma ne ha evitati almeno altri 3 grazie ad alcuni ottimi interventi.

    Veniamo al racconto della gara.

    I due allenatori scelgono la migliore formazione possibile, Allegri si affida al 3-4-2-1 che ha fatto molto bene a Montecarlo con 2 soli cambi, Neto, portiere di coppa, per Buffon e Rincon al posto dello squalificato Miralem Pjanic. In difesa Barzagli con Dani Alves spostato in avanti.

    Inzaghi schiera i suoi con il 3-5-2, Wallace e Bastos scelti in difesa, classico centrocampo, Parolo, Biglia e Milinkovic-Savic con Immobile e Keita coppia d’attacco.

    La prima palla gol della partita capita alla Lazio che dopo una ripartenza si presenta con Keita davanti a Neto, il suo tiro però, deviato da Barzagli, colpisce il palo. La risposta bianconera è affidata ad un gran tiro di Higuain che però trova pronto Strakosha. La Lazio pare insidiosa ma al 12° Alex Sandro pennella un cross perfetto per Dani Alves che colpisce al volo, schiacciando la conclusione con la palla che s’infila in gol. Il gol carica la Juve che al 14° si presenta al tiro con Dybala, respinge il portiere della Lazio. Al 18° Strakosha è strepitoso prima su La Joya e poi su Higuain che a due passi a colpo sicuro pensava di aver già infilato il 2-0.

    Al 20° brutto colpo per Inzaghi che deve sostituire Parolo, già in dubbio alla vigilia, per Radu. I biancocelesti provano a premere ma in ripartenza Dybala, al minuto 24, costringe Milinkovic-Savic alla scivolata miracolosa. Sul successivo corner inserimento vincente di Bonucci che, dopo una spizzata di Alex Sandro, deposita in gol il 2-0. Al 32° la Lazio si riaffaccia verso l’area di Neto ed Immobile in tuffo sfiora il gol del 1-2.

    Il primo tempo si chiude con un’insidioso colpo di testa di Milinkovic-Savic bloccato senza grossi problemi da Neto.

    La ripresa riparte senza sostituzioni, con gli stessi 22 che avevano concluso la prima frazione.

    I primi minuti del secondo tempo si giocano a ritmi bassi senza grandi occasioni da ambo le parti. Al 54° Felipe Anderson, appena entrato, con un gran tiro costringe Neto alla deviazione in angolo. Al 57° ancora protagonista il portiere della Juve che con un super riflesso caccia via il colpo di testa da due passi di Immobile. L’ingresso del brasiliano della Lazio dà decisamente uno sprint in più alla squadra di Inzaghi ma la Juve sembra in gestione. Al 66° Basta si trova una palla ghiotta sul limite dell’area ma il serbo calcia alto.

    Altri problemi per Inzaghi, al 69° il tecnico biancoceleste esaurisce i cambi dovendo mandare dentro Luis Alberto per un acciaccato De Vrij. Quando i bianconeri si accendono però fanno paura e per due volte Higuain va vicino al 3-0. La Lazio risponde con alcune conclusioni da fuori ma Neto è sempre pronto.

    I biancocelesti ci provano, ci mettono grinta e cuore ma la palla gol ce l’ha Higuain, ancora una volta però Strakosha è super e salva in corner.

    Non accade molto altro, la Juventus porta a casa il 2-0 e solleva al cielo dell’Olimpico il primo trofeo dell’anno, la terza Coppa Italia consecutiva.

     

    JUVENTUS – LAZIO 2-0 (12° Dani Alves, 24° Bonucci)

    JUVENTUS (3-4-2-1): Neto; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Dani Alves, Marchisio, Rincon, Alex Sandro; Dybala (78° Lemina), Mandzukic; Higuain.

    Allenatore: Allegri.

    LAZIO (3-5-2): Strakosha; Bastos (52° Felipe Anderson), De Vrij (69° Luis Alberto), Wallace; Basta, Parolo (20° Radu), Biglia, Milinkovic-Savic, Lulic; Keita, Immobile.

    Allenatore: Inzaghi.

    Ammoniti: Dani Alves (J)

  • Lulic punisce il Napoli. Lazio-Juve finale di Coppa Italia

    Lulic punisce il Napoli. Lazio-Juve finale di Coppa Italia

    La Lazio è in finale di Coppa Italia. A trascinare i biancocelesti nell’ultima sfida, all’Olimpico contro la Juventus, è stato Senad Lulic che è entrato a metà del secondo tempo, ha trovato il gol vittoria e poi a 3 minuti dalla fine ha salvato sulla linea il possibile pareggio del Napoli. 

    Oltre al bosniaco, parte del successo dei biancocelesti va assegnato al tecnico Stefano Pioli che quando ha capito che la gara si stava trascinando sullo 0-0, che avrebbe portato il Napoli in finale, ha cambiato di fascia Felipe Anderson, in difficoltà contro Maggio, che da quel momento è tornato ad essere il solito gran calciatore visto quest’anno, e poi ha inserito Lulic per un Candreva in serata no.

    Brutta partita invece per il Napoli che prosegue nel momento negativo e che sperava con l’Uomo delle Coppe, Rafa Benitez, di conquistare la finale di Coppa Italia. 

    Il tecnico spagnolo non è stato in grado di rivoltare la partita come accaduto per il suo collega. I partenopei hanno fatto troppo poco, hanno sprecato le occasioni avute, vuoi per imprecisione, vuoi per sfortuna e non hanno creato grossi problemi ad una Lazio in grande periodo di forma. Al Napoli adesso resta un’Europa League da provare a conquistare, per cercare di raggiungere quella Champions che al momento, in campionato, pare molto lontana.

    Veniamo al racconto della gara.

    Benitez non rinuncia al suo classico 4-2-3-1 confermando la coppia Britos-Albiol in difesa. A centrocampo tocca a Gargano ed Inler mentre nel trio di trequartisti, alle spalle di Higuain, spazio a Gabbiadini e Hamsik.

    Pioli invece modifica lo schema, passando dal 4-2-3-1 visto nelle ultime gare, al 4-3-3 con Cataldi che va ad inserirsi nel trio di centrocampo, costringendo Mauri alla panchina.

    Nei primissimi istanti sembra il Napoli a voler far la gara ma la Lazio non sta a guardare e crea una potenziale occasione con Candreva al 3°. La gara scorre con possesso palla da ambo le parti senza però grandi occasioni. Al 19° occasione per Candreva che, dopo una sponda di Klose, lascia partire un tiro, fuori di poco. La risposta del Napoli arriva al 28° con un calcio di punizione di Gabbiadini che centra il palo. I ritmi si alzano ed i restanti minuti scorrono via piacevoli con un paio di occasioni per parte ma con i portieri inoperosi. Il primo tempo si chiude a reti bianche.

    Il gol vittoria di Lulic | Foto Twitter
    Il gol vittoria di Lulic | Foto Twitter

    Si riparte senza cambi con i primi minuti nuovamente di studio, anche se al 50° un cross rasoterra di Maggio preoccupa Berisha che alla fine si ritrova la palla tra le braccia. Al 55° Pioli decide di cambiare schema inserendo Mauri per Cataldi e passando al 4-2-3-1. I ritmi si alzano, le occasioni aumentano per entrambe le compagini. Al 75° occasione enorme per Lulic, il bosniaco colpisce di testa ma Andujar sfodera un grande intervento e salva. Passano pochi minuti e una gran conclusione di Hamsik fa gridare al gol il San Paolo, ma la palla esce di un niente. Al 79° la gara si sblocca, Felipe Anderson piazza il cross basso che trova la deviazione vincente di Lulic. Il Napoli è costretto a trovare una reazione, Benitez tenta la carta ultra offensiva inserendo Insigne per Gargano. Proprio Insigne al 87° s’inventa una stupenda azione personale, arriva al limite del lato corto dell’area mette in mezzo superando anche Berisha ma arriva Lulic a spedire fuori, salvando a due passi dalla linea. I partenopei ci provano ma non riescono a trovare il gol che varrebbe i supplementari. In finale va la Lazio che se la vedrà, all’Olimpico, contro la Juventus. 

     

    NAPOLI – LAZIO 0-1 (79° Lulic)

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; Gargano (85° Gargano), Inler; Gabbiadini (72° Callejon), Hamsik, Mertens (67° De Guzman); Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Lazio (4-3-3): Berisha; Basta, De Vrij, Mauricio, Braafheid (83° Cavanda); Cataldi (55° Mauri), Biglia, Parolo; Candreva (72° Lulic), Klose, Felipe Anderson.

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Albiol (N), Mauricio (L), De Guzman (N), Parolo (L)

  • Tim Cup: Super Salah punisce la Juve

    Tim Cup: Super Salah punisce la Juve

    Adesso c’è la conferma, la Fiorentina ha pescato un grande campione: Mohamed Salah.

    L’attaccante egiziano è stato super protagonista nella semifinale d’andata giocata contro i bianconeri di Torino allo Juventus Stadium. Una doppietta per lui che ha permesso alla squadra viola di conquistare un 2-1 pesantissimo che vale una bella fetta di qualificazione alla finale.

    La Juventus ha fatto molto bene i primi minuti, non ha concretizzato un paio di chance, ha rimontato il primo vantaggio della Fiorentina con Llorente, ma nella ripresa ha commesso altri errori difensivi, uno dei quali costato il gol del 1-2. Allegri probabilmente dovrà riflettere su alcuni errori che non dovranno ripetersi a Dortmund.

    Veniamo al racconto della gara.

    Allegri decide di puntare ad un 4-3-3 con l’inserimento di Storari in porta, Ogbonna al posto di Chiellini, ed un tridente avanzato formato da Pepe-Llorente- Coman.

    Montella, che deve fare a meno di Tomovic, Savic, Borja Valero e Pizarro, recupera in extremis Basanta, che va a far coppia con Rodriguez, ed inserisce Mati Fernandez, Badelj e Kurtic nel trio a centrocampo. Davanti spazio a Mario Gomez supportato da Joaquin e dall’uomo del momento Salah.

    Mohamed Salah | Foto Twitter
    Mohamed Salah | Foto Twitter

    Parte subito forte la Juventus, protagonista Vidal che al 1° calcia al volo mandando alto, subito dopo riesce ad inserirsi ma il suo diagonale esce sul fondo. Al 7° si fa vedere anche la Fiorentina con una conclusione al volo di Kurtic, da buona posizione, che però esce larga. La Juve sembra in controllo del gioco ma al 11°, da un calcio d’angolo per i bianconeriSalah riparte dalla sua trequarti, si lancia in velocità, entra in area e batte Storari. Un minuto dopo l’azione viola sembra ripetersi ma Vidal chiude su Salah. La Juventus prova una reazione e riesce a concretizzarla al 24° quando Llorente, su perfetto cross di Pepe, colpisce di testa mandando la palla alle spalle di Neto. Gli ospiti provano a prendere in mano la gara per abbassare i ritmi, al 31° sul bel tiro di Mati Fernandez, Storari mette in corner. Al 36° Coman è costretto a lasciare il campo, entra Tevez che prova subito a spaventare la retroguardia viola. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Nella ripresa prova a partire aggressiva la Juventus ma è Richards ad avere una ghiotta occasione al 49°, la difesa bianconera si salva in corner. La chance carica la Fiorentina che prova a spingere e mette in crisi il reparto difensivo di Allegri. Al 55° il gol degli ospiti arriva, errore di Marchisio in uscita, ne approfitta Salah che fa doppietta. Al 62° Neto si esibisce in una gran parata su conclusione bassa di Tevez. Il portiere brasiliano due minuti dopo per deviare un pericoloso tiro cross di Pogba, sbatte contro il palo, niente di grave. Ilicic, entrato al posto di Mario Gomez, calcia bene al 71° ma palla esce di poco. La Juventus, magari in maniera molto confusionaria e poco lucida, si getta in avanti alla ricerca del pareggio. Arriva il fischio finale, la Fiorentina con un super Salah, espugna lo Juventus Stadium e fa un gran bel balzo verso la finale.

     

    JUVENTUS – FIORENTINA 1-2 (1-1) (11°, 55° Salah (F), 24° Llorente (J))

    Juventus (4-3-3): Storari; Caceres, Bonucci, Ogbonna, Padoin; Vidal, Marchisio, Pogba; Pepe (73° Pereyra), Llorente (58° Morata), Coman (36° Tevez).

    Allenatore: Allegri.

    Fiorentina (4-3-3): Neto; Richards, Gonzalo Rodriguez, Basanta, Alonso; Kurtic, Badelj (78° Aquilani), Mati Fernandez; Joaquín, Mario Gómez (63° Ilicic), Salah (74° Diamanti).

    Allenatore: Montella.

    Arbitro: Valeri.

    Ammoniti: Kurtic (F), Pogba (J), Badelj (F), Basanta (F), Caceres (J), Marchisio (J), Mati Fernandez (F), Tevez (J)

     

  • Tim Cup: Gabbiadini risponde a Klose, è 1-1

    Tim Cup: Gabbiadini risponde a Klose, è 1-1

    Un tempo per parte, il primo a favore della Lazio chiuso in vantaggio per il gol di Klose, il secondo per il Napoli che ha trovato la parità con Manolo Gabbiadini.

    L’andata della prima semifinale di Tim Cup si chiude con un pareggio sostanzialmente giusto, che favorisce leggermente il Napoli che ha segnato un gol in trasferta, e che al San Paolo potrà giocare anche per lo 0-0. Sarà comunque un match molto equilibrato e fare previsioni adesso relativamente al passaggio del turno è praticamente impossibile.

    Veniamo al racconto della gara.

    Pioli, dovendo fare a meno di Marchetti e Mauri, cerca di schierare la miglior Lazio puntando sul centrocampo già utilizzato spesso in questa stagione, Cataldi-Biglia-Parolo, ed un tridente offensivo che vede Miro Klose supportato da Candreva e Felipe Anderson.

    Benitez invece, mantenendo il consueto 4-2-3-1, modifica in diversi uomini la formazione vista all’Olimpico di Torino. Gabbiadini, Mertens, Inler, Britos, Ghoulam e Mesto trovano posto dall’inizio.

    Si parte e nei primi minuti si assiste ad una fase di studio, da un errore della difesa della Lazio però prova ad approfittarne Mertens che mette in mezzo per Higuain, chiude Mauricio. Al 8° occasione della Lazio con il colpo di testa di Klose che sbatte sul palo. Lo stesso attaccante tedesco ci riprova dopo 2 minuti ma la sua conclusione finisce tra le braccia di Andujar. Sembra crescere la Lazio ma il Napoli non sta a guardare e al 18° Gabbiadini prova la girata che però esce troppo debole e centrale. Occasione ghiottissima per Higuain al 26°, il Pipita s’inserisce e prova a girare verso la porta di prima, ma calcia troppo centralmente, facile per Berisha. La gara è vivace, i ritmi sono piacevoli e i padroni di casa rispondono con Felipe Anderson che pian piano prova ad accendersi. Al 33° la gara si sblocca, errore di Gabbiadini a metà campo, Felipe Anderson parte in verticale come un treno, vede e serve l’inserimento di Klose che col tocco morbido in scivolata beffa Andujar. Higuain sul finale del tempo si ritrova sui piedi la palla per il possibile pareggio ma la sua conclusione esce non troppo lontana dal palo. Sull’altro fronte la Lazio avrebbe la palla per il raddoppio ma prima Klose si fa chiudere lo specchio da Andujar, poi Felipe Anderson calcia a botta sicura ma Britos, poco prima della linea, salva. Il primo tempo si chiude con gli uomini di Pioli avanti sul 1-0.

    Manolo Gabbiadini | Foto Twitter
    Manolo Gabbiadini | Foto Twitter

    Il Napoli prova a spingere cercando di chiudere nella propria trequarti la Lazio ma la manovra è lenta e l’unica chance per i partenopei arriva con un colpo di testa di Lopez da corner che scheggia la traversa. Al 53° Berisha è super nel salvare in corner una conclusione di Gabbiadini con deviazione. Passano meno di 5 minuti e Higuain si presenta davanti a Berisha, lo supera, calcia verso la porta, arriva Gabbiadini che si fa trovare pronto a mettere in rete a porta vuota. La risposta biancoceleste arriva sempre da Klose il cui tiro potente ma centrale è messo in corner da Andujar. Il Napoli però pare più in fiducia e la Lazio non trova gli spazi della prima frazione. Pioli si gioca la carta Keita e l’attaccante prova subito a rendersi insidioso con le sue accelerazioni. I biancocelesti ci provano ma si spaventano al 90° quando Berisha devia in corner un insidioso tiro da fuori di Inler. Nei 4 minuti di recupero non accade praticamente niente finisce 1-1.

    LAZIO – NAPOLI 1-1 (1-0) (33° Klose (L), 57° Gabbiadini (N))

    Lazio (4-3-3): Berisha; Basta, de Vrij, Mauricio, Radu; Cataldi, Biglia, Parolo; Candreva (73° Keita), Anderson, Klose (81° Perea).

    Allenatore: Pioli.

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Mesto, Albiol, Britos (76° Koulibaly), Ghoulam; Inler, Lopez; Gabbiadini (73° Callejon), De Guzman (81° Hamsik), Mertens; Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Britos (N), Basta (L), Mesto (N), Gabbiadini (N), Albiol (N), Klose (L), Keita (L), Inler (N)

     

  • Higuain all’ultimo respiro, Napoli in semifinale

    Higuain all’ultimo respiro, Napoli in semifinale

    Quando tutto sembra finito, quando ormai, in una gara sostanzialmente equilibrata, ci si prepara ad assistere ai tempi supplementari, arriva la zampata del campione che regala alla propria squadra il successo. Con queste parole si può sintetizzare la gara tra Napoli ed Inter decisa al 93° da una giocata di Higuain che, dopo una rimessa laterale di Ghoulam, ha beffato un Ranocchia totalmente in ritardo ed ha spedito in rete la palla della vittoria.

    Gonzalo Higuain | Foto Twitter
    Gonzalo Higuain | Foto Twitter

    Benitez può essere contento del successo ma magari dovrà apportare qualche piccola modifica ad una squadra che nel primo tempo ha ben giocato con la consueta qualità davanti ma che nella ripresa ha commesso diversi errori ed ha impensierito poco l’Inter concedendo qualche occasione ai nerazzurri.

    Mancini, dovendo mandare giù la delusione dell’errore finale costato l’eliminazione, può comunque vedere dei lati positivi in quella che è parsa, probabilmente, la migliore Inter della sua gestione.

    Veniamo al racconto della gara.

    Benitez effettua un turnover piuttosto leggero, sostanzialmente rispetto alla formazione base il tecnico spagnolo sostituisce solo il portiere, gioca Andujar, e l’esterno di difesa, Maggio infatti ha dato forfait all’ultimo ed è stato sostituito da Koulibaly.

    Mancini invece cambia ben 8 giocatori rispetto alla formazione scesa in campo dal primo minuto domenica contro il Sassuolo. Subito in campo l’ultimo acquisto Santon, oltre a lui dentro il giovane Puscas in attacco al fianco di Icardi e Brozovic titolare a centrocampo con Hernanes e Medel. C’è Shaqiri panchina per Podolski.

    Parte meglio il Napoli che nei primi minuti prova a rendersi insidioso con Higuain. Al 13° però ghiottissima occasione per l’Inter con Icardi che si libera e lascia partire una conclusione che colpisce il palo. L’occasione carica i nerazzurri che provano a rendersi pericolosi poco dopo con un tiro di Shaqiri che però risulta centrale e facile per Andujar. Il Napoli pian piano riprende il comando delle operazioni e al 27° Hamsik ha una buona occasione ma il suo tiro finisce alto, subito dopo occasione anche per Higuian che vince un duello con Ranocchia ma non riesce a superare Carrizo. Le occasioni per i partenopei aumentano e poco dopo la mezz’ora il Pipita non riesce a ribadire in gol una corta respinta di Carrizo su tiro di Hamsik. I padroni di casa danno l’impressione di poter trovare il gol in qualsiasi momento e al 43° Koulibaly colpisce oltre la traversa da pochi passi. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    La ripresa parte senza cambi e nei primi minuti si assiste ad una gara equilibrata con buon ritmo ma senza grandi lampi. Al 62° Icardi s’inventa una finezza di tacco per Puscas, il giovane attaccante calcia ma Albiol e poi Andujar salvano in corner. Passano 5 minuti ed è Hernanes ad avere una buona chance dal limite ma la difesa del Napoli devia in angolo. L’Inter sembra più sicura mentre il Napoli non pare la stessa squadra del primo tempo, gli azzurri sono imprecisi e lenti rispetto alla prima frazione. Benitez inserisce Mertens e Gabbiadini ed il Napoli ne guadagna subito in intensità nella zona offensiva. Quando ormai i supplementari sembrano ad un passo Higuain, servito da una rimessa laterale di Ghoulam, beffa Ranocchia, si presenta davanti a Carrizo e lo batte. Non c’è più tempo in semifinale contro la Lazio va il Napoli.

     

    NAPOLI – INTER 1-0 (0-0) (93° Higuain)

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Koulibaly, Albiol, Britos, Strinic; David Lopez, Gargano; De Guzman (84° Ghoulam), Hamsik (75° Gabbiadini), Callejon (72° Mertens); Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Inter (4-3-1-2): Carrizo; Nagatomo, Ranocchia, Juan Jesus, Santon (85° Dodò); Hernanes (74° Guarin), Brozovic, Medel; Shaqiri; Puscas, Icardi

    Allenatore: Mancini.

    Arbitro: Massa.

    Ammoniti: Shaqiri (I), Juan Jesus (I), Medel (I), Gargano (N), Puscas (I), Ranocchia (I)

  • Mario Gomez trascina la Fiorentina in semifinale

    Mario Gomez trascina la Fiorentina in semifinale

    La Roma non riesce più a vincere, dopo i 4 pareggi consecutivi in campionato, intervallati dal successo solo ai supplementari contro l’Empoli negli ottavi di Tim Cup, arriva una sconfitta casalinga contro la Fiorentina che costa l’eliminazione proprio nella coppa nazionale.

    Quella contro i viola è stata una partita che ha mostrato ancora una volta una Roma con poche idee, che ha costruito poco in avanti e che ha concesso due reti simili e fin troppo facili alla Fiorentina. Adesso Garcia  avrà sicuramente da lavorare per riportare la sua squadra a quei livelli di gioco visti nella scorsa stagione e nella prima parte di questa.

    L'esultanza di Mario Gomez | Foto Twitter
    L’esultanza di Mario Gomez | Foto Twitter

    Montella invece può essere decisamente soddisfatto dei suoi. I viola hanno giocato adattandosi ai ritmi bassi nel primo tempo, poi nella ripresa sono cresciuti e, con la coppia Pasqual-Gomez, hanno confezionato i due gol che sono valsi il successo. Adesso per la Fiorentina nella semifinale di Tim Cup ci sarà la Juventus.

     

    Veniamo al racconto della gara.

    Rudi Garcia schiera la Roma con il consueto 4-3-3, tra i pali va il portiere di coppa Skorupski. Chance per Cole in difesa e Paredes a centrocampo, in avanti tridente Ljajic-Totti-Florenzi.

    Montella manda in campo i suoi con un 3-5-2, con l’assenza di Gonzalo Rodriguez in difesa vanno Basanta, Savic e Tomovic. In attacco la coppia è formata da Diamanti e Mario Gomez. 

    Si parte ed il match viaggia sull’equilibrio, nei primi dieci minuti si segnala solo un inserimento di Florenzi con conclusione alta. I ritmi si mantengono bassi, una svirgolata di Skorupski potrebbe favorire Gomez che però non ne approfitta e poco dopo è Ljajic a venire ben imbeccato da Totti ma il tiro del serbo viene deviato in corner. Alla mezz’ora, con la gara che stenta a decollare, Tatarusanu è bravo a neutralizzare un tiro da fuori di Nainggolan deviato da Cole. Un primo tempo non certo indimenticabile si chiude sullo 0-0.

    Le due squadre tornano in campo senza sostituzioni e dopo pochi minuti un tiro da fuori di Diamanti spaventa Sk0rupski. Nel primo quarto d’ora si nota un leggero aumento di ritmo, la Roma tiene e fa girare palla ma non riesce mai a rendersi pericolosa dinanzi a Tatarusanu mentre la Fiorentina cresce, rispetto alla prima frazione, provando ad innescare un paio di volte Gomez. Al 65° la gara si sblocca, lancio lungo e preciso di Badelj per Pasqual che controlla e mette in mezzo una palla sulla quale si avventa Mario Gomez che con un tocco beffa Skorupski. Ci si aspetta una reazione furiosa della Roma che però non arriva. Garcia al 73°si gioca la carta Ibarbo, il colombiano, all’esordio con la maglia giallorossa, prova subito a vivacizzare l’attacco della Roma. I padroni di casa si buttano in avanti più con orgoglio che con idee, la Fiorentina tiene, anzi i viola trovano il raddoppio, ancora una volta Pasqual crossa in mezzo, Mario Gomez controlla e batte a rete superando Skorupski.

    ROMA – FIORENTINA 0-2 (0-0) (65°, 89° Gomez)

    Roma (4-3-3): Skorupski; Maicon (80° Verde), Manolas, Astori, Cole; Keita, Nainggolan, Paredes (57° Pjanic); Florenzi, Totti (73° Ibarbo), Ljajic

    Allenatore: Garcia.

    Fiorentina (3-5-2): Tatarusanu; Tomovic, Savic, Basanta; Joaquin, Pizarro, Badelj, Borja Valero (79° Mati Fernandez), Pasqual; Diamanti (69° Ilicic), Gomez (90° Babacar).

    Allenatore: Montella.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Badelj (F), Nainggolan (R), Borja Valero (F), Astori (R)

  • Tim Cup: La Lazio espugna San Siro ma Inzaghi si salva

    Tim Cup: La Lazio espugna San Siro ma Inzaghi si salva

    La sconfitta in Tim Cup, subita in casa contro la Lazio poteva metter la parola fine sull’avventura di SuperPippo Inzaghi come allenatore del Milan, voci però riportate dagli spogliatoi dai giornalisti di Raisport presenti, parlano di una telefonata di Berlusconi che avrebbe deciso di continuare con l’attuale tecnico. Resta però il fatto che se la gara di questa sera contro la Lazio doveva essere quella della rinascita, della ripartenza per un futuro migliore, così non è certamente stato. Oltre all’eliminazione, firmata da un rigore di Lucas Biglia nel primo tempo, c’è da segnalare un Milan troppo confusionario nel primo tempo e che ha effettuato un forcing nella ripresa sfruttando l’inferiorità numerica biancoceleste per il rosso a Cana al 45°. Attacco che però non ha prodotto quasi niente, Berisha in fin dei conti non ha dovuto esibirsi in parate complesse.

    La Lazio di Pioli ha invece dimostrato di vivere un buon momento di forma e di avere un progetto di gioco ben preciso che anche cambiando gli interpreti non cambia il risultato, buona prestazione, nonostante inferiorità per 45  minuti e difesa contata, e semifinale raggiunta.

    Veniamo al racconto della sfida di San Siro. 

    Inzaghi vuole rialzarsi e a parte l’inserimento di Albertazzi sulla fascia e di Abbiati tra i pali, cerca di schierare la miglior formazione con il trio offensivo composto da Menez, Pazzini e Cerci.

    Pioli effettua un po’ più di turnover, eccezion fatta per la difesa dove ha gli uomini contati

    Lucas Biglia autore del gol decisivo | Foto Twitter
    Lucas Biglia autore del gol decisivo | Foto Twitter

    Il Milan parte forte ma al 9° trema quando Klose s’invola, supera anche Abbiati ma si sposta troppo verso l’esterno e la sua conclusione esce. Le distrazioni difensive rossonere si ripetono dopo circa 5 minuti ed il portiere milanista è costretto ad un’uscita miracolosa sulla propria trequarti su Keita lanciato. Passata la paura il Milan prova a portarsi in avanti con Menez che va al tiro che però gli esce troppo centrale, para Berisha. La Lazio però costruisce un’altra occasione ma Cataldi è anticipato sul più bello. I biancocelesti giocano a memoria e quando spingono fanno paura, i rossoneri sono più confusionari e si affidano alle azioni dei singoli, Menez e Cerci, che però non paiono in serata. Alla mezz’ora Pazzini ha una buona chance ma ci mette troppo tempo a calciare e Parolo chiude. Al 38° la gara si sblocca, cross di Radu da calcio di punizione, tocco di mano di Albertazzi e Rocchi concede il rigore che Biglia trasforma per il vantaggio Lazio. Sullo scadere del primo tempo Cana commette il fallo che gli costa il secondo giallo, i biancocelesti rimangono in 10, il Milan non ha il tempo di sfruttare le superiorità, almeno nel primo tempo che si chiude sullo 0-1.

    Ci si aspetta un Milan aggressivo ma nei primissimi minuti si assiste solo ad un possesso palla che porta a poco, poi pian piano i rossoneri provano ad aumentare la pressione. La gara la fa il Milan, la Lazio si limite alla copertura e alle ripartenze veloci. Al 68° Pazzini trova una girata incredibile che si infila sotto l’incrocio ma Rocchi vede un controllo di mano dell’attaccante e annulla. La ripresa è un vero e proprio forcing del Milan ma nonostante tutto Berisha non effettua alcuna parata anzi è Keita a sfiorare il raddoppio con un gran diagonale che s’infrange sul palo. Inzaghi le prova tutte inserendo anche Suso per Albertazzi ma i risultati non si vedono. Nel secondo dei 5 minuti di recupero è Onazi a mangiarsi il gol dello 0-2 e sul fronte opposto Cerci trova il gol ma si alza la bandierina, rete annullata. Nei restanti minuti non accade altro, la Lazio regge in 10 e conquista la semifinale, il Milan esce tra i fischi dei suoi tifosi.

     

    MILAN – LAZIO 0-1 (38° rig. Biglia)

    Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Alex, Rami, Albertazzi (80° Suso); Poli (79° Van Ginkel), Montolivo, Muntari (51° Honda); Cerci, Pazzini, Menez.

    Allenatore: Inzaghi.

    Lazio (4-3-1-2): Berisha; Konko (82° Pereirinha), Cana, Mauricio (54° Basta), Radu; Onazi, Biglia, Parolo; Cataldi (46° Novaretti); Keita, Klose.

    Allenatore: Pioli

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Rami (M), Keita (L), Pereirinha (L)

    Espulsi: Cana (L)

  • Tim Cup, il Napoli fatica ma elimina l’Udinese ai rigori

    Tim Cup, il Napoli fatica ma elimina l’Udinese ai rigori

    Con parecchia fatica il Napoli riesce ad imporsi, ai calci di rigore, contro un Udinese coriacea, andata avanti al 58° con Thereau, rimontata da un rigore di Jorginho, rimasta in 10 dal 69° per il rosso a Widmer e che è stata capace nei supplementari di rimontare il 2-1 siglato da Hamsik.

    Dal dischetto decisiva la parata di Andujar sull’ultimo rigore bianconero di Allan e la susseguente trasformazione di Higuain. Stramaccioni però ha di che essere contento perchè i suoi hanno dato tutto.

    Il Napoli ha dimostrato alcune incertezze, specie nella fase difensiva, già viste in questa stagione e che Benitez dovrà cercare di eliminare per cercare di raggiungere gli obiettivi che si sono posti i partenopei.

    Veniamo al racconto della gara.

    I due tecnici fanno turnover, Benitez non rinuncia a Britos, Gargano ed Hamsik ma dà un turno di riposo, almeno inizialmente, ad Higuain e Callejon.

    Stramaccioni decide di affidarsi a Thereau unica punta e lancia dal primo minuto i giovani Scuffet, Hallberg e Jaadi.

    Si parte ed il Napoli dopo 3 minuti ha già la grossa chance di trovare il vantaggio, Gabriel Silva commette fallo da rigore su Zapata, dal dischetto va Mertens che però fallisce la trasformazione colpendo la traversa. L’Udinese non sta a guardare e al 8° un diagonale di Thereau spaventa la difesa azzurra. Subito dopo risponde di testa Gabbiadini ma Scuffet è pronto e mette in corner. I padroni di casa provano a fare la gara cercando di chiudere in difesa i bianconeri ma la retroguardia ospite tiene. Retto il colpo, intorno alla mezz’ora, l’Udinese inizia a crescere e ad impensierire il Napoli. Al 35° tornano a farsi vedere i partenopei con una conclusione di Gargano che, dopo una deviazione, si stampa sul palo. A parte qualche accelerazione di Mertens non accade altro, si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte senza sostituzioni per i secondi 45 minuti. La prima occasione capita all’Udinese ma Andujar è bravo a respingere il tiro di Bruno Fernandes. Il Napoli prova a riprendere in mano il pallino del gioco e va al tiro con Hamsik al 52°, risponde sicuro Scuffet. La difesa di Benitez è distratta e al 55° si fa sorprendere da Thereau, Andujar è costretto all’uscita tempestiva dall’area per anticipare il francese. Al 58° però il contropiede bianconero è vincente con Jaadi che ruba palla e si lancia in profondità prima di servire Thereau che davanti al portiere del Napoli non fallisce. Gli azzurri sono costretti a spingere ma l’Udinese in ripartenza sa far paura. Al 64° Zapata riesce a conquistarsi un altro calcio di rigore, stavolta va Jorginho che non sbaglia e trova la parità. Al 68° altra decisione di Orsato che potrebbe dare una svolta alla gara, Widmer commette fallo e prende il secondo giallo, lasciando i suoi in 10. Ovviamente il Napoli cerca di sfruttare la situazione e a schiacciare  i bianconeri nella propria trequarti. L’Udinese soffre, si chiude e quando può tenta la ripartenza e a 5 minuti dal 90° Bruno Fernandes con un bel tiro costringe Andujar al salvataggio in corner. A parte una conclusione insidiosa di De Guzman non accade altro, dopo 3 minuti di recupero Orsato fischia la fine, si va ai supplementari.

    Inizia il primo tempo supplementare e l’Udinese ha subito la chance di passare in vantaggio, Andujar salva su Aguirre, la palla rimbalza sull’attaccante dell’Udinese e rotola verso la porta ma Mesto salva quasi sulla linea. E’ una buona Udinese nei primi minuti, ci prova anche Kone ma Andujar è attento. Al 99° però è Hamsik ad inventarsi un gran gol con un tiro dal limite che non lascia scampo a Scuffet. I bianconeri però sembrano non morire mai e al 104° la bestia nera del Napoli Kone, trova la conclusione al volo che batte Andujar. Il primo tempo supplementare si chiude sul 2-2.

    Cambio di campo e si riparte con il Napoli che si getta in avanti e con l’Udinese costretta sulla difensiva. Benitez, vuole vincerla prima dei rigori e decide di giocarsi la carta Higuain che entra al 110° al posto di Zapata. Il forcing del Napoli non ha effetto, i friulani reggono e si va così ai calci di rigore.

    Gonzalo Higuain autore del rigore decisivo | Foto Twitter
    Gonzalo Higuain autore del rigore decisivo | Foto Twitter

     

    Dal dischetto i primi 8 rigoristi sono praticamente perfetti. L’ultimo rigore dell’Udinese tocca ad Allan ma Andujar neutralizza la conclusione del brasiliano. Higuain si presenta con il matchpoint sui piedi e non fallisce il Napoli passa il turno e affronterà l’Inter nei quarti.

     

     

    NAPOLI – UDINESE 7-6 (2-2 d.t.s) (58° Thereau (U), 64° rig. Jorginho (N), 99° Hamsik (N), 104° Kone (U))

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Mesto, Henrique, Britos, Strinic; Gargano (72° De Guzman), Jorginho; Gabbiadini (83° Callejon), Hamsik, Mertens; Zapata (110° Higuain).

    Allenatore: Benitez.

    Udinese (4-4-1-1): Scuffet; Widmer, Heurtaux, Danilo, Pasquale; Jaadi (73° Kone), Allan, Hallberg (76° Guillherme), Gabriel Silva; Bruno Fernandes; Thereau (73° Aguirre).

    Allenatore: Stramaccioni.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Hallberg (U), Thereau (U), Herteaux (U), Jorginho (N), Mesto (N), Strinic (N)

    Espulsi: Widmer (U)

    Sequenza rigori: Bruno Fernandes (U) gol, De Guzman (N) gol, Guillherme (U) gol, Jorginho (N) gol, Kone (U) gol, Mesto (N), gol, Danilo (U) gol, Hamsik (N) gol, Allan (U) parato, Higuain (N) gol.

  • Tim Cup: Mario Gomez lancia la Fiorentina ai quarti

    Tim Cup: Mario Gomez lancia la Fiorentina ai quarti

    Mario Gomez si è sbloccato, nella gara degli ottavi di finale di Tim Cup contro l’Atalanta l’attaccante tedesco della Fiorentina è tornato al gol e grazie alla sua doppietta e ad un rigore, che però è parso dubbio, che si è procurato, i viola sono riusciti ad imporsi per 3-1 su i nerazzurri bergamaschi ed hanno così conquistato l’accesso ai quarti di finale della competizione, nei quali sfideranno la Roma.

    L’Atalanta dal canto suo, andata sotto praticamente subito, recrimina per il calcio di rigore concesso alla Fiorentina al 12°e che in sostanza ha quasi chiuso la gara.

    Veniamo al racconto della sfida del “Franchi”.

    Montella sceglie di non fare ampio turnover, ma anzi manda in campo una squadra con parecchi titolari, inserisce Richards sulla fascia e in avanti si affida al trio Cuadrado-Gomez-Vargas.

    Colantuono stravolge quasi totalmente la squadra che ha vinto a San Siro con il Milan, ben 10/11, l’unico presente è Stendardo.

    Mario Gomez | Foto Twitter
    Mario Gomez | Foto Twitter

    Il match si sblocca praticamente subito, al 6° Mario Gomez controlla  e poi piazza un tiro violento che, anche grazie ad una deviazione, si insacca alle spalle di Avramov. Passano solo poco più di 5 minuti che si arriva all’episodio che regala il raddoppio ai viola e fa infuriare i bergamaschi. Mario Gomez in area viene contrastato da Stendardo che però in scivolata pare prendere il pallone, non è di questo avviso Valeri che, nonostante le vibranti proteste, assegna il calcio di rigore che Cuadrado trasforma. La gara a questo punto si mette totalmente in discesa per i padroni di casa che al 28° trovano la terza rete con Gomez che fa doppietta, facendosi trovare pronto sul perfetto assist di Badelj e battendo da due passi Avramov. La reazione d’orgoglio dell’Atalanta si concretizza con la rete di Bianchi, che al minuto 39° riesce ad accorciare le distanze.

    Nella ripresa non c’è praticamente niente da segnalare se non l’esordio in viola di Alessandro Diamanti e l’espulsione a cinque minuti dal termine di Marcos Alonso. La Fiorentina vince ed il 3 febbraio se la vedrà con la Roma per cercare di conquistare la semifinale.

     

    FIORENTINA – ATALANTA 3-1 (6°, 28° Mario Gomez (F), 12° rig. Cuadrado (F), 40° Bianchi (A))

    Fiorentina (4-3-3): Tatarusanu; Richards, Savic, G. Rodriguez, Alonso; Kurtic, Badelj, Borja Valero (66° Mati Fernandez); Cuadrado (76° Diamanti), Gomez (71° Babacar), Vargas.

    Allenatore: Montella.

    Atalanta (4-4-2): Avramov; Scaloni, Stendardo (46°Biava), Bellini, Dramè; Spinazzola (69° D’Alessandro), Migliaccio, Baselli, A. Gomez; Boakye (61° Rosseti), Bianchi.

    Allenatore: Colantuono.

    Arbitro: Valeri.

    Ammoniti: Boakye (A), Baselli (A), A. Gomez (A), Biava (A), Scaloni (A)

    Espulsi: Alonso (F).