Tag: tifosi

  • Juve, sia meno popolare e più popolana

    Juve, sia meno popolare e più popolana

    A pochi giorni dall’inizio ufficiale del mercato, per la Juve, si accostano tanti nomi ma manca quello del suo 12mo uomo in campo.

    E’ ormai qualche anno che lo Juventus Stadium o “Allianz Arena” non fa più paura a nessuno, lo stadio della Juve ha visto squadre di qualsiasi caratura che non sentono il peso del campo.

    Sfacciatamente le avversarie aggrediscono la Vecchia Signora che per nove anni ha dominato la Serie A. Se il primo impatto è stato di riverenza, nei confronti della squadra più popolare d’Italia, la fase successiva degli avversari è stata, all’abbassarsi troppo del team di Massimigliano Allegri, di aggressione e che ha strappato molti punti tra le mura amiche alla Juve.

    Un’involuzione tecnica della squadra c’è stata, anche se i nomi tra le fila bianconere sono tutti comunque di prim’ordine, pur vero è che le crisi singole di vari giocatori e alcuni malumori di spogliatoio durante la stagione non hanno aiutato, però manca quel quid in più che spesso aiuta le squadre, soprattutto in casa, a sopperire a quel deficit momentaneo durante la partita o a dare quella carica in più per affrontare certe partire senza perdere la concentrazione. Manca l’urlo della folla e il pathos di chi aspetta tutta la settimana per vedere i suoi idoli superare l’ostacolo e manca il suo motore trainante, la Curva Sud della Juve.

    Sciarpata dei tifosi della Juve.
    Sciarpata dei tifosi della Juve in Curva Sud.

    Sono tanti i fattori che hanno promosso questo stacco tra il tifo caldo e la squadra e tutto è iniziato proprio quando la società ha deciso di puntare tutto sulla sua popolarità e sul suo merchandising lasciando stare gli “affari di cuore” che rendevano la Juve di lignaggio nobile ma di linguaggio popolano. Tutto è cominciato proprio con il bagno di folla all’innaugurazione del nuovo stadio della Juve dove la nuova presidenza Agnelli radunava i suoi accoliti per trasformarli in spendaccioni clienti. Attenzione, la Juventus è una società quotata in borsa che vive di entrate ed uscite legate allo sport ed alle prestazioni sportive quindi non si sta criticando un’azienda che a casa ha portato ammirevoli risultati sia sportivi che economici ma si vuole puntare il dito in quello che non sta più funzionando rispetto al passato e che ha radici vecchie di ormai undici anni.

    Il nuovo stadio della Juve ha iniziato a creare spaccature proprio nella suddivisione degli spazi comuni, la scelta di una sola curva assegnata al tifo organizzato ha portato inevitabilmente a un compromesso tra i gruppi storici che hanno anche estradizione territoriale e nascita diversa tra loro, ma questo nei primi anni non ha creato alcun problema, nonostante durante l’anno della Serie B e la convivenza temporanea al Comunale avesse lasciato qualche strascico.

    Con lo Juventus Stadium sono arrivati negli anni in sequenza, un rincaro degli abbonamenti per i tifosi popolari della Juve mostruoso (dalla stagione 2011/12 abbonamento in curva a 270 euro fino alla stagione 2020/21 arrivati a 700 euro), una strategia commerciale dal “portafoglio sanguinolento” per chi volesse seguire la squadra in trasferta per l’Europa con la gestione di un tour operator partner commerciale per nulla a buon mercato. Certo i risultati sportivi ci sono, i nomi famosi sono arrivati (Ronaldo su tutti) e il tifoso medio ha sempre aperto il portafoglio per seguire la squadra ma sempre più saltuariamente oppure come in molti casi anche abbonandosi e rivendendo poi i singoli tagliandi per recuperare qualcosa con il cambio nominativo.

    Dallo scandalo dell’inchiesta “Last Banner” e le successive condanne è poi cambiato tutto, il rapporto già complicato tra le tifoserie della Juve e la società si è ulteriormente inasprito arrivando quasi al reciproco silenzio. L’impossibilità di introdurre striscioni, bandieroni, tamburi, megafoni e tutto il materiale che permette ai gruppi organizzati di sostenere la propria squadra è stato come rendere un bravissimo tenore improvvisamente afono. Non basta mettere la musica e fare il gioco di luci prima delle partite o giocare con l’impianto audio dell’Allianz Arena per creare quell’atmosfera da “fiato sul collo” che è in grado di sovverchiare gli esiti delle partite, non basta nel silenzio assordante di un teatro asettico pensare di vincere le partite grazie alle sgroppate di uno svogliato Pallone D’oro, ci vuole la passione tramutata a condottiero che ti urla sul collo cosa fare, un unisono di voci che per mano ti portano alla vittoria. Questo era il tifo bianconero, che in passato nel buio e l’immensità del Camp Nou trascinava Amoruso, Zalajeta e compagni decimati a sbancare Barcellona o che trascinano 20000 juventini a Bari per l’lultima partita di campionato che vale lo scudetto mentre già si stanno addensando le terribili nubi di calciopoli.

    Il principale oggetto del desiderio dei tifosi della Juve è il ritorno di Paul Pogba.
    Paul Pogba, il suo ritorno sarebbe gradito ai tifosi della Juve

    Poi viene la questione sportva, alla Juve certo la popolarità piace, piace sfruttarla anche per fare mercato e far girare i nomi alle varie testate, ma cominciamo da quello che a fronte di opportunità commerciali colte ha perso invece il “cuore”. Il tecnico attuale è succeduto ad Andrea Pirlo uno che il pubblico teneva in palmo di mano, mentre Max Allegri, a cui non vanno addossate tutte le colpe societarie, è divisivo per antonomasia. Gli juventini sanno che se un top player va via ne è già pronto un altro, negli ultimi anni sono andati via giocatori che toccavano il cuore dei tifosi ma sono arrivate solo opportuità commerciali e merchandising. Il colpo Pogba può aiutare a rimettre un po’ di vernice fresca e riesumare ricordi ma serve il ritornare a credere in nuovi idoli. Bene lo snellimento del peso ingaggi ma serve pompare il cuore con nuova linfa juventina non riappesantire il portafoglio con un Di Maria che a 34 anni fa le bizze. Andasse via De Ligt, come le sirene londinesi sussurrano, serve un immediato innesto di pari qualità ed un restyling utile ad Allegri per fare il suo gioco e non per gestire le situazioni, la Juve deve crearle le situazioni agli avversari non subirle e adattarsi.

    In questi giorni leggiamo di Arrivabene che precisa la posizione societaria, il non voler tornare indietro, il voler continuare ad avere un teatro aperto privo di passione per la paura di aver a che fare con tifosi che possano mettere sotto scacco la società. Ma la Juve ha un servizio di sicurezza interno eccellente, ha la capacità e la forza di isolare e non far entrare in casa sua eventualmente chi trascende e allora scelga lei gli interlocutori, sappia parlare con i suoi tifosi e sappia trovare il modo per restutuire al popolo l’arena esattamente come fanno tutte le altre società o come piace chiamarle alla Juve gli altri competitor. Potrebbe essere il più importante colpo di mercato della Juve, quello che da popolare civettuola di corte la riporterebbe ad essere cortigiana del popolo che sa far paura ai nobili di corte perché dietro di sè ha, prima dei nomi in campo, il favore del popolo.

  • Tradimenti e bimbi feriti, deliri di fine stagione

    Tradimenti e bimbi feriti, deliri di fine stagione

    Ad ogni fine stagione del mondo pallonaro italiano si verificano incidenti e deprecabili comportamenti in occasione delle ultime partite e per magari una foga eccessiva nei festeggiamenti degli appassionati. Nulla a che vedere con la delinquenza vista in occasione della finale di Coppa Italia della scorsa stagione, ma comunque veri e propri deliri che portano a conseguenze devastanti, legate allo sport, ma solo per una questione di coincidenze.

    A Frosinone in occasione della festa per la promozione in Serie A la folla della cittadina ciociara, dopo il netto 3-1 ottenuto dalla squadra di Stellone contro il Crotone, si reca nella centralissima via Aldo Moro nei pressi dello stadio “Matusa“. Tra le centinaia di persone entusiaste per il cammino della squadra c’è un padre che con un bambino di appena sette mesi in braccio, decide di trascendere salendo su una pensilina di plexiglass esultando come se fosse su un normale gradone dello stadio.

    I festeggiamenti dei tifosi del Frosinone per la promozione in Serie A | Foto Web
    I festeggiamenti dei tifosi del Frosinone per la promozione in Serie A | Foto Web

    Purtroppo per il piccolo il plexiglass cede e il volo di un paio di metri è devastante soprattutto per lui che batte la testa. Il bambino è stato portato subito al Pronto Soccorso di Frosinone e successivamente portato al Bambino Gesù di Roma dove è stato ricoverato per trauma cranico e ipertensione endocranica, intubato e ventilato meccanicamente con supporto rianimatorio avanzato e neuro protezione. Un fatto triste che ha funestato la festa della storica promozione ciociara e rappresenta l’emblema di come la gioia per il tifo prevarica le regole di buonsenso a scapito dell’incolumità personale e di chi è caro.

    A Milano un impiegato di 45 anni come di consueto si reca al bar per vedere la partita del Milan con amici, dopo la terza rete del Sassuolo non ce la fa più e decide di tornarsene a casa, peccato che tra le proprie mura trova la brutta sorpresa di scoprire la moglie insieme all’amante. Esplode la rabbia e aggredisce sia l’una che l’altro provocando l’intervento dei Carabinieri per sedare la questione. La reazione non ha nulla a che fare con il calcio e l’episodio è legato ad esso solo per un fatto, l’esasperazione, quanto in un rapporto coniugale inficia la passione per il calcio a tal punto che in un caso un partner possa nell’abitudine dell’altro costruirsi una vita amorosa parallela? E quanto tempo ed attenzione il tifoso medio toglie ai propri cari dedicandoli al football?

    In un periodo storico dove il calcio è sempre meno sport e sempre più spettacolo, fatto sempre meno di bandiere e sempre più di star, c’è ancora spazio per storie drammatiche che dal campo si intrecciano con la vita quotidiana influenzandola anche quando sempre meno dovrebbe.

  • Pescara-Lazio, la caccia è aperta 7/10/2012

    Pescara-Lazio, la caccia è aperta 7/10/2012

    Che tra Pescara-Lazio non sia mai corso buon sangue è ben noto a tutti ma, quanto fatto dai tifosi abruzzesi in vista del match di domenica è a dir poco sgradevole: per invitare tutti i seguaci della neopromossa allo stadio Adriatico i pescaresi hanno appeso in giro per tutta la città dei manifesti di cattivo gusto. La scritta racchiude un messaggio forte unito poi al cacciatore che punta il fucile verso l’aquila, simbolo della Lazio, e il tutto accompagnato dalla scritta “La caccia è aperta – Pescara-Lazio 7 Ottobre 2012”. Uno spot certamente ironico che però ha trovato un riscontro negativo in tutti coloro che nel calcio vedono tutto tranne che l’antisportività.

    Proprio per questo clima alquanto teso i tifosi laziali che si muoveranno domenica verso l’Abruzzo saranno solamente cento o poco più: in passato infatti gli scontri non sono mancati e hanno provocato non pochi incidenti e feriti. Nei giorni scorsi gli ultras del Pescara hanno pubblicato vari comunicati precisando che questa partita è attesa da molti anni e che la squadra ha bisogno dell’appoggio di tutti i propri compaesani per poter arrivare carica all’incontro.

    Spot Pescara-Lazio

    Il match si appresta ad essere quindi più acceso sugli spalti che sul campo dove molti vedono come netta favorita la squadra di Petkovic, il quale ha però precisato poche ore fa che contro il Pescara non sarà una partita facile e soprattutto non è una formazione da sottovalutare. Nonostante questo l’incontro è davvero attesissimo: si basti pensare che da vent’anni non avviene questa partita e a Pescara c’è aria di vendetta, guerra e un clima caldo che si spera non vada oltre all’ambito sportivo. Dopo la vittoria di ieri sera contro il Maribor la Lazio non vorrà di certo arrendersi alla “piccola” Pescara che, nonostante sia approdata in questa nuova stagione come neopromossa, ha totalizzato due vittorie, tre sconfitte ed un pareggio, mettendo in difficoltà più formazioni.

  • Addio Del Piero, i tifosi Juve contro Agnelli “rampollo viziato”

    Addio Del Piero, i tifosi Juve contro Agnelli “rampollo viziato”

    Il calcio italiano è strano, sorprendente, spesso ingiusto. Dopo pochi giorni dal trionfo bianconero in campionato, che è valso il 30 esimo scudetto (28 che si voglia) alla “Vecchia Signora”, in casa Juventus è già tempo di polemica. Nel giorno dell’inaugurazione del “J-Museum, il nuovo museo della storia bianconera, i tifosi non hanno perso occasione per puntare l’indice contro il loro presidente Andrea Agnelli, definendolo tra l’altro “rampollo viziato”, reo di aver scaricato in maniera ingrata Alessandro Del Piero, simbolo e bandiera della gloriosa storia Juventina.

    Già nel mese di ottobre, quando lo scudetto era solo un miraggio per il popolo bianconero, ci furono pesanti polemiche per le parole del presidente bianconero durante una conferenza stampa: “Questo sarà l’ultimo anno di Del Piero con la maglia della Juventus”, frase che mandò su tutte le furie gli ultras bianconeri. “Del Piero è la storia“, urlano a gran voce i tifosi bianconeri. Anche domenica, prima della premiazione scudetto, le parole di Agnelli sono state coperte dagli oltre 40.000 tifosi con un coro significativo: “Un capitano c’è solo un capitano”, parole chiare che fanno ben capire come la pensano i tifosi a riguardo.

    Andrea Agnelli © Valerio Pennicino/Getty Images

    Gli stessi supporters hanno invocato e tentato in ogni modo di convincere il loro presidente a rinnovare il contratto a Del Piero, sostenendo che solo il numero dieci bianconero possa decidere quando sarà arrivato il momento di dire basta con la Juventus. E’ su questo punto che premono i tifosi bianconeri. Deve essere solo il capitano a decidere se continuare o meno con la Juventus e non viceversa. Tra l’altro, Del Piero, ha sempre manifestato il desiderio di terminare la carriera in bianconero. La dirigenza juventina potrebbe rinnovargli il contratto in modo gratuito, visto che il premio scudetto di 2 milioni di euro andrebbe a ricoprire l’intero costo contrattuale del capitano.

    I tifosi preparano una vera e propria rivoluzione. Si attendono manifestazioni sotto la sede in corso Galileo Ferraris 32. I supporters bianconeri hanno anche minacciato il loro presidente di non rinnovare gli abbonamenti per il prossimo anno. Che la rivoluzione abbia inizio…

  • Facebook Magic Cup, l’applicazione per tutti i tifosi

    Facebook Magic Cup, l’applicazione per tutti i tifosi

    Magic Cup di Gazzetta.it lancia una nuova simpatica applicazione su Facebook per tutti gli appassionati di calcio e fantacalcio.

    Basta accedere all’applicazione, selezionare la squadra, il giocatore e l’evento che si pensa si possa verificare nella prossima giornata di campionato, scrivere  un messaggio personale ed indicare il destinatario. Tra gli eventi selezionabili si può scegliere tra gol o autogol per i difensori e gli attaccanti, gol fatto o gol subito per i portieri. La  previsione di gioco sarà memorizzata dal sistema e qualora si verificasse, l’amico che è stato indicato nel destinatario troverà in bacheca il messaggio, pubblicato in tempo reale.

    Un  modo alternativo per divertirsi tra amici e vivere in maniera ancora più piacevole e spensierata le nostre giornate calcistiche.

    Questo il link per accedere all’applicazione

    Buon divertimento a tutti!!!!

  • “Leo giuda interista”, le coreografie del derby

    “Leo giuda interista”, le coreografie del derby

    Il colpo d’occhio di ieri sera a San Siro lasciava intuire l’importanza della partita, i nerazzurri potevano effettuare il sorpasso, il Milan riprender il largo, ma il protagonista del derby è stato Leonardo . Tantissimi striscioni e la coreografia rossonera ricalcava l’ultima cena con una mega scritta “Leonardo Giuda interista” e un altro “ti sei venduto per 30 denari”, la curva nerazzurra però non si è fatta trovare impreparata rispondendo “c’è chi si vende per 30 denari…. e chi per 30 biglietti”.

  • Tessera del tifoso: la linea dura del ministro Maroni

    Il ministro degli interni Maroni, interrogato dalla Gazzetta dello Sport, si dice soddisfatto della tessera del tifoso che dopo una lunga gestazione, fatta di mugugni, emetterà nella nuova stagione calcistica il suo primo vagito:

    “Sono soddisfatto. Dopo molte resistenze e qualche mugugno, le società hanno mantenuto gli impegni che avevano assunto. Non tutto è stato realizzato in modo omogeneo, ma quanto doveva essere fatto o almeno avviato è avvenuto”

    Prosegue, poi, facendo il resoconto degli assensi riscontrati in tutte le compagini di Serie A e rivelando tutti i vantaggi appannaggio dei possessori della suddetta tessera:

    “Hanno aderito tutti nel senso che non c’è società che abbia detto “non lo faccio”. Sono stato a Palermo a Ferragosto, una città che sulla tessera del tifoso era fredda, e un presidente, Zamparini, che nei miei confronti ha usato anche parole dure e offensive. Ebbene, i dati dicono che oggi a Palermo il numero di tessere del tifoso è superiore, e non di poco, a quello degli abbonamenti. Altrove il percorso non è ancora ultimato e molti tifosi devono ancora scoprire i vantaggi e le agevolazioni che la tessera potrà procurare loro, a cominciare dagli accordi che abbiamo stipulato con Autogrill e Ferrovie dello Stato”

    Il centro studi delle due Leghe di Milano ha comunicato ieri che le tessere del tifoso fin qui sono 521.540 ,eppure ci sono curve che contestano la tessera, la ritengono una schedatura e il calo verticale degli abbonamenti non sembra estraneo alla questione. Il capo della Polizia Manganelli parla di «tifosi professionisti» che hanno «interesse alla non applicazione della tessera».  Il pensiero di Maroni in merito è molto chiaro:

    “Bisogna tener distinti i tifosi veri (che sono la stragrande maggioranza) dagli ultras violenti che si oppongono ad ogni forma di controllo di sicurezza. Ci sono sigle nell’universo degli ultras che hanno poco o niente a che fare col calcio. La protesta di costoro contro la tessera del tifoso è un fatto positivo, vuol dire che stiamo facendo la cosa giusta. Sempre a Palermo, giovedì scorso, Europa League, per la tessera del tifoso hanno protestato in una trentina, mentre allo stadio erano in trentamila. Per noi contano quei trentamila. E non saranno mai quei trenta a condizionarci. E’ falso definire schedatura la tessera del tifoso. Chi sostiene questa tesi lo fa per interessi inconfessabili e per niente nobili. No, non siamo preoccupati e non credo che il calo degli abbonamenti vada collegato all’introduzione della tessera. Quello dipende da altri fattori”

    Insomma, la linea di governo sembra tracciata e prosegue immarcescibile secondo la sua rotta. Il provvedimento nasce dall’esigenza di contrastare la criminalità negli stadi. L’intento è quello di restituire lo stadio alle famiglie, sottraendolo agli ultras: questo è l’inconfessabile motivo del contenzioso tra una frangia delle tifoserie ed il governo. Se davvero la misura adottata sarà in grado di debellare il malcostume del calcio italiano, allora sarà una vittoria. Intanto, coloro i quali agiscono secondo i principi della legalità non hanno donde di temere sanzione o schedatura alcuna: la verità di fondo è che chi diffida del bene, parteggia per il male…

  • Agnelli ai tifosi: “Chiamatemi Andrea”

    Arriva il presidente e a Pinzolo sale l’entusiasmo. Il lavoro di Andrea Agnelli in sella alla Juventus si misurerà sui risultati ma l’operazione simpatia coniata quattro anni or sono sembra aver trovato gli albori proprio con il ritorno di un Agnelli alla presidenza.

    Il lavoro per riportare la Juve nel gotha del calcio è difficile e ricco di imprevisti ma come dimostra le attenzioni del presidente in visita alla squadra ma anche impegnato in un summit di mercato insieme a Marotta. Il presidente si è intrettenuto con i tifosi esortando chi lo chiamava Agnelli a chiamarlo semplicemente Andrea proprio come in una grande famiglia.

  • Andrea Agnelli scrive ai tifosi: “Marotta è il più grande acquisto”

    Il presidente della Juventus Andrea Agnelli dopo circa un mese dalla sua nomina scrive ai tifosi bianconeri. Il rampollo vuole stringere un alleanza con i tifosi, scontenti dalla presidenza gestione, e solidificare di fatto il rapporto intorno alla squadra che è chiamata a reagire con Marotta e Del Neri.

    Cari tifosi,

    è passato un mese da quando ho assunto la presidenza della Juventus. In tantissimi mi avete testimoniato incoraggiamento, fiducia e sostegno e ve ne sono veramente grato. Il calcio, soprattutto nel periodo estivo, è fatto di parole, di interviste, di emozioni fugaci e talvolta di illusioni. Io penso che ai sogni si debbano sempre accompagnare la realtà e la sincerità, quindi oggi scelgo di rivolgermi a voi attraverso il nostro sito per raccontarvi le priorità della Juventus per i prossimi mesi.

    La Squadra, quella che appassiona tutti noi, è il fulcro della nostra attività e del nostro impegno. Ecco perché l’acquisto più importante della Juventus 2010-2011 è senz’altro Giuseppe Marotta, uomo di calcio e grande conoscitore sia del mercato sia dei complessi meccanismi gestionali di una società sportiva. Jean Claude Blanc ed io stiamo garantendo al nostro Direttore Generale tutto il sostegno necessario perché possa arrivare a fine agosto con una compagine competitiva da mettere a disposizione del nostro nuovo allenatore, Gigi Del Neri. A lui spetterà il delicato compito di riportare cultura e disciplina sportiva nello spogliatoio. La distanza dai rivali, che si è creata in questi anni, richiede un percorso complesso, ma siamo consapevoli che con professionalità e passione saremo in grado di costruire una squadra capace di vincere contro qualunque avversario.

    La società, che io considero l’altra squadra, sta vivendo un momento di cambiamento. Siamo tutti, dal primo all’ultimo, ognuno nel proprio ruolo e con le proprie competenze, al lavoro per garantire stabilità economica e competitività sportiva.
    Personalmente sto cercando di impegnarmi senza risparmiare energie su tutti i fronti.

    Sappiate inoltre che io, come tutti voi, sono in vigile attesa di conoscere le decisioni definitive della giustizia sportiva che dovrà dimostrare, di essere uguale per tutti in qualsiasi momento storico. Ecco perché farò sempre sentire la voce della Juventus in FIGC, in Lega Calcio e in ogni altra sede.

    L’estate è ormai alle porte e quindi auguro a tutti voi una serena e felice estate in attesa di salutarvi tutti allo stadio!

    Andrea Agnelli

  • I giocatori dell’Inter esagerano: sul pullman striscione volgare contro Totti

    Gli sfottò sono il sale del calcio e quando si vince uno scudetto negli ultimi minuti di una stagione la tensione può giocare brutti scherzi. Gli screzi delle ultime settimane tra Roma e Inter e sopratutto il parapiglia tra i giocatori delle due squadre nella finale di Coppa Italia ha alzato il tono dello scontro.

    I giocatori nerazzurri in festa per le vie del Duomo hanno offeso pesantemente Totti e il popolo giallorosso con due striscioni di cattivo gusto. “Totti, anzichè metterti il pollice in bocca, mettiti il medio in c…” titolava un grande striscione sulla fiancata del bus e ancora “Mourinho come Nerone”. Brutta caduta di stile dei giocatori nerazzurri che generano ancor più veleno in un giorno di festa.

    Anche il patron Massimo Moratti imitando le manette di Mourinho a fine partita si è lasciato andare ad un gesto estremo e di protesta alquanto fuoriluogo.