Tag: Thomas Dibenedetto

  • Roma, è iniziata l’era James Pallotta

    Roma, è iniziata l’era James Pallotta

    L’azionista di maggioranza della Roma, James Pallotta, è l’uomo del momento nell’ambiente giallorosso. In poco tempo la sua leadership ha sostituito quella di Thomas Di Benedetto che è ufficialmente il Presidente della Roma, ma che tra poco cederà la carica a Pallotta stesso. L’eccentrico uomo d’affari statunitense sta stupendo tutti coi suoi modi di fare curiosi e stravaganti. Meno timido del co-proprietario Di Benedetto, da quando ha preso il comando, caso strano, la squadra ha cominciato a girare e a fare risultati. In effetti Pallotta ha portato un pizzico di entusiasmo in più coi suoi tuffi in piscina e con le sue dichiarazioni d’amore nei confronti della Roma, e soprattutto verso Totti e De Rossi.

    James Pallotta | © Paolo Bruno/Getty Images

    PROGETTO E NUOVO MANAGER – Comunque Pallotta non è solo una curiosità da gossip calcistico, è un personaggio che vuole e sa come investire nel futuro della Roma. C’è la notizia, infatti, del lancio di un progetto concreto di rilancio del business-Roma. Per questo è stato appena ingaggiato un nuovo manager: Christoph Winterling, di nazionalità tedesca, che sarà il direttore commerciale e si occuperà del marketing del brand-AsRoma. Winterling ha già ricoperto un ruolo simile nel settore sportivo del marchio Adidas. Il suo compito sarà quello di ottimizzare i profitti di settori tipici del marketing sportivo sfruttando l’unicità dell’immagine della Roma e della città di Roma che gode un’invidiabile fama in tutto il globo. La costruzione del nuovo stadio rimane in cima alle priorità, ma si sta organizzando una serie di tour in Asia e negli Stati Uniti. Inoltre il canale tematico Roma Channel si trasformerà in network sportivo e si prevedono partner commerciali molto importanti con la possibilità di ricevere news sul cellulare e essere sempre aggiornati. La gestione di Trigoria sarà potenziata con la riorganizzazione del RomaStore interno e del Museo della Roma. Inoltre c’è la possibilità che gli allenamenti vengano aperti ai tifosi e che ci siano facilitazioni nella vendita dei biglietti. L’obbiettivo è anche quello di riavvicinare le famiglie alla Roma.

    IL NUOVO STADIO E DE ROSSI – L’avvento di Pallotta poi sta influendo sulle due questioni più spinose dell’inverno giallorosso. Per quella di campo, il rinnovo di Daniele De Rossi sembra più vicino con Pallotta stesso che ha dichiarato di aver convinto il centrocampista n.16 a firmare. Per la questione stadio la vicenda sta accelerando gli step. A breve sarà nominato un nuovo responsabile della sicurezza che si occuperà dei problemi interni allo stadio e delle relazioni diplomatiche per la costruzione. Da segnalare che Roma è candidata all’organizzazione delle Olimpiadi del 2020 e l’affaire stadio potrebbe rafforzare la posizione della città. E in arrivo poi, nell’ambito del prossimo cda della società, un aumento di capitale, nei tempi e vincoli della Consob. Cosa che permetterebbe alla Roma di migliorare l’offerta a De Rossi.

    Il progetto economico è dunque ambizioso e soprattutto c’è la volontà di reinvestire gli introiti del settore commerciale nel potenziamento della rosa. Il magnate americano sembra l’uomo giusto per la risalita del club giallorosso, ma anche per un guizzo del calcio italiano in declino, per questo andiamo a scoprire qualcosa sulla sua vita personale.

    CHI E’ PALLOTTA? – Pallotta è nato a Boston nel 1958 ed è vissuto nel North End, la Little Italy della città, precisamente in Hannover Street via principale e cuore pulsante del quartiere. La famiglia del padre ha origini romane mentre quella della madre ha le sue radici a Bari. Oggi vive a Weston negli States nella casa che ha costruito e che è stimata circa 21 milioni di dollari. Ha un’esperienza trentennale nel campo degli investimenti finanziari ed è Presidente dell’hedge fund Raptor Capital Management. Il suo patrimonio personale ammonta a quasi 1 miliardo di dollari. Ha già una grande esperienza in ambito sportivo essendo co-proprietario dei Celtics che nel 2008 ha portato alla conquista del titolo NBA di Basket, riponendo la squadra a livelli di vertice assoluto.

  • DiBenedetto primo presidente straniero della Roma

    DiBenedetto primo presidente straniero della Roma

    Ieri a Roma, nel giorno del compleanno di Totti, si è celebrato l’insediamento di Thomas DiBenedetto, il primo presidente straniero della storia del club giallorosso, il ventiduesimo numero uno della società.

    © Paolo Bruno/Getty Images
    Un insediamento formalizzato ieri, ma già di fatto da qualche mese operativo: infatti, il presidente “provvisorio” Roberto Cappelli, rappresentante legale di Unicredit, ha ceduto il testimone all’italoamericano, che succede alla famiglia Sensi, rimasta alla guida del club giallorosso complessivamente per 18 anni, 15 di Franco Sensi, ed i 3 anni della figlia Rosella. Nel nuovo conisiglio di amministrazione del club, sono presenti gli altri uomini chiave dell’approdo a stelle e strisce nel calcio della Capitale, ossia Pallotta, D’Amore e Ruane. Ora che il suo ruolo è stato ufficializzato, il neo presidente ha intenzione di avviare una serie di incontri con le istituzioni del nostro calcio, per sviluppare il suo progetto di rilancio della Roma, in chiave marketing ma anche a più ampio respiro, puntando – ad esempio – su uno sviluppo commerciale dello stadio Olimpico. Incontri già fissati anche con il sindaco di Roma Alemanno e con il presidente della regione Lazio, Renata Polverini, e con il presidente della Provincia di Roma, Zingaretti. Un’agenda fitta di impegni per l’italoamericano: buon lavoro.

  • Roma, in arrivo 80 milioni. Se parte Borriello ecco Hernandez

    Roma, in arrivo 80 milioni. Se parte Borriello ecco Hernandez

    Ossigeno puro per i tanti tifosi romanisti, spiazzati e confusi nel marasma di questa Estate fatta di termini come “Closing” e “Ricapitalizzazione”, fornito dal Consiglio di Amministrazione di Unicredit. La banca romana, socio di minoranza del club giallorosso, ha aperto nuove linee di credito per capitalizzazione e finanziamento a DiBenedetto per il club di calcio, per un ciifra vicina ai 100 milioni. Ma l’a.d. di Unicredit Federico Ghizzoni, che ieri nel cda ha ratificato la chiusura della semestrale con un utile netto di 1,3 miliardi di utile, avverte i compratori statunitensi: “Noi siamo gente seria e stiamo agli accordi. Ora non ci sono proprio ostacoli alla chiusura della vendita per il 18 agosto.

    Abel Hernandez | ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    Ghizzoni spiega: “I cambiamenti principali nel nuovo accordo riguardano la ricapitalizzazione che passerà a 80 milioni di euro: 50 milioni nel 2011, 20 nel 2012 e 10 nel 2013”. Negli accordi UniCredit sarebbe pronta anche ad un ulteriore ricapitalizzazione fino a 100 milioni. Ma aumenta anche il finanziamento, con ulteriori 25 milioni. Il direttore operativo di UniCredit Paolo Fiorentino, che ha seguito l’intera trattativa con Italpetroli-Sensi e ora con DiBenedetto, sottolinea: “Stiamo lavorando alla stabilità finanziaria del club che è una condizione per dare anche stabilità tecnica”. Con questi soldi Walter Sabatini potrà cercare di rinforzare una rosa ancora un po’ povera, tanto da costringere ad un segnale “stile Mourinho”, da parte di Luis Enrigue, nell’ultima conferenza stampa. Ma le novità non ci sono solo sul fronte acquisti, ma anche sulle cessioni. Il Psg di Leonardo ha fatto un sondaggio per Marco Borriello, Sabatini chiede una cifra tra i 10 e i 15 milioni e qualora dovesse partire l’attaccante ex Milan, ecco che il ds Giallorosso si butterà a capofitto su un altro dei suoi pupilli e scoperte ai tempi del Palermo, quel Abel Hernandez degno sostituto per classe e duttilità tattica di Mirko Vucinic, partito alla corte di Antonio Conte in bianconero.

  • La Roma a DiBenedetto. Finalmente l’annuncio

    La Roma a DiBenedetto. Finalmente l’annuncio

    Sembra davvero giunto a conclusione il tormentoso passaggio della Roma da Unicredit alla cordata americana guidata da Thomas DiBenedetto. La fumata bianca è arrivata grazie all’arrivo in Italia del tycoon a stelle e strisce che una lunga ed estenuante trattativa ha trovato l’accordo per una doppia ricapitalizzazione con Unicredit.

    Stando alle indiscrezioni che circolano negli ambienti giallorossi nelle prossime ore dovrebbe arrivare un comunicato ufficiale mettendo cosi fine alle indiscrezioni e le diatribe che qualche giorno fa avevano portato la trattiva vicina ad un punto di rottura. Adesso sarà una lotta contro il tempo per prerare un pre closing per il 3 agosto in modo da non far perdere la pazienza alla Consob mentre il vero closing è previsto per il 17 agosto.

    Una buona notizia per l’ambiente giallorosso che nelle ultime settimane vive un clima di imbarazzo dovuto proprio al mistero sulle sorti societarie che sul mercato dove le strategie di Sabatini spesso sono impopolari e indecifrbile anche se l’ex rosanero gode della fiducia incondizionata dei tifosi.

  • Ufficiale, Bojan alla Roma ma il contratto è un giallo

    Ufficiale, Bojan alla Roma ma il contratto è un giallo

    “L’A.S. Roma S.p.A. rende noto di aver sottoscritto con il Barcellona FC il contratto per l’acquisizione a titolo definitivo dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore Bojan Krkic Perez, a fronte di un corrispettivo di 12 milioni di euro, da pagarsi il 1 luglio 2013″. Leggendo la prima parte del comunicato stampa con cui l’AS Roma annuncia l’acquisto di Bojan Krkic in molti pensano ad un affare sicuro. Un prodotto della cantera, giovane e con grandi potenzialità non può che fare le fortune della nuova cordata americana portando in organico potenzialmente una futura bandiera o comunque un giocatore che in futuro potrà generare una buona plusvalenza. Il comunicato però continua ed è ricca di cavilli di non facile interpretazione. Siete sicuri che la Roma punti davvero su Bojan? Leggiamo insieme “Nell’ambito degli accordi raggiunti è prevista la concessione in esclusiva in favore del Barcellona di un diritto di opzione per il riacquisto dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore, da esercitarsi al termine della stagione sportiva 2011/2012 o 2012/2013, con effetti a decorrere dalla stagione sportiva successiva, a fronte del riconoscimento in favore di A.S. Roma di un corrispettivo rispettivamente pari a 17 e a 13 milioni di euro, da pagarsi in due rate di pari ammontare, al 31 gennaio e al 31 maggio 2014, previa compensazione del relativo credito”.

    © Jaime Reina/Getty Images
    In parole povere è un prestito. La Roma valorizzerà un prodotto catalano per poi farne ritorno alla base, il comunicato infatti recita che “Tale opzione di riacquisto assume carattere obbligatorio per il Barcellona per la seconda stagione sportiva”. Tuttavia, “atteso tale carattere obbligatorio, è prevista la concessione da parte del Barcellona in favore di A.S. Roma di un diritto di contro opzione per mantenere la titolarità dei diritti alle prestazioni sportive del calciatore, da esercitarsi entro il 20 giugno 2013, a fronte del riconoscimento di un ulteriore corrispettivo di 28 milioni di euro, da pagarsi in tre rate di pari ammontare, al 1 luglio 2013, al 31 gennaio 2014 e al 31 luglio 2014”. Sicuramente il Barcellona dopo essersi rimasto scottato dalla cessione di Ibra rimettendoci con una esosa minusvalenza si è voluta cautelare. Ma onestamente vedo l’operazione molto conveniente per i catalani e un escamotage per la Roma di aver un giocatore di appeal senza spender un euro. A questo punto si intuisce il perchè la trattativa è stata lunga e tortuosa e allo stesso tempo le perplessità sulla nascente nuova Roma non fanno che trovare un nuovo appiglio.

  • Roma, Unicredit vs americani. La rottura al traguardo?

    Roma, Unicredit vs americani. La rottura al traguardo?

    Che succede in casa Roma? Il club capitolino è passato in qualche giorno dall’entusiasmo di DiBenedetto e i buoni propositi di Luis Enrique in una fase di stallo, dove, pur senza comunicazioni ufficiale si è arrivato a fiutare un clima di incertezza.

    © Alberto Pizzoli/Getty Images
    Come abbiamo scritto ieri, quest’oggi toccherà a Sabatini e Fenucci riportare tranquillità nel ritiro cercando di convincere Totti che le parole di Baldini non erano un attacco ma un stimolo (decisamente fatto male) sperando di riuscirci. L’intento della società è quello di gestire la querelle internamente evitando quindi una risposta pubblica da parte del capitano in attesa del faccia a faccia con il prossimo dg giallorosso. Ma il clima di incertezza dipende forse dal presunto astio tra Unicredit e la cordata americana. La banca quest’oggi annuncerà la fine della fase del closing nei tempi stabiliti. Il primo agosto, data prefissata per il passaggio, si avvicina e da Boston pare non arrivino segnali confortanti anche se l’avvocato Roberto Cappelli di Unicredit e numero uno pro tempore della Roma al momento sembra sereno “Ripensamenti da parte di DiBenedetto? Non ho motivo di pensare che ci sia motivo perché possano esistere. Noi come Unicredit abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare per il closing: adesso la palla è ai nostri amici americani..” Il malcontento americano nascerebbe secondo indiscrezioni italiani da alcuni conti più in rosso di quanto preventivato con DiBenedetto adesso intento a rimodulare la divisione tra la banca e la nuova proprietà. Pare ancora che il budget designato per la campagna acquisti di rafforzamento dell’organico non è in linea con gli obiettivi dichiarati.

  • Crepe Roma, il City si tuffa su De Rossi

    Crepe Roma, il City si tuffa su De Rossi

    Subito noie per gli americani a Roma. Le parole di Franco Baldini pur non avendo, almeno pubblicamente, trovato la risposta di Francesco Totti hanno di fatto stupito tutti e messo sotto allarme ai tifosi. Il prossimo direttore generale della Roma è un manager attento e capace ma allo stesso tempo tende ad accentrare in lui tutta l’attenzione agendo spesso prima donna.

    © Dino Panato/Getty Images
    Chi è abituato a fare la prima a donna in giallorosso è Francesco Totti da sempre coccolato dai tifosi e dalla famiglia Sensi il capitano è il “core de Roma” e difficilmente chi lo attacca pubblicamente poi può trovar posto tra i suoi nel cuore dei suoi fan. La situazione è delicata e il patron DiBenedetto dovrà saper intervenire per non arrivare allo scontro che destabilizzerebbe il gruppo ancor prima di nascere. Non a caso insieme a Totti chi vive un momento di disagio è Daniele De Rossi, capitan futuro e l’uomo designato a prender l’eredità del capitano il giorno del suo ritiro. Il centrocampista incedibile a parole per tutta la società e indispensabile per l’allenatore di fatto è messo in dubbio con la proposta di rinnovo addirittura inferiore a quella attuale. Del clima di incertezza ancora una volta sembra pronto ad approfittarne Mancini per il suo Manchester City disposto a raddoppiare l’attuale contratto al giocatore e pagare alla Roma il costo del cartellino. Inutile dire quanto sarebbe grave la perdita per la ROma e per il calcio italiano di uno dei suoi uomini migliori ma allo stato attuale l’ipotesi è realmente concreta.

  • Terremoto Totti-Baldini: la Roma trema

    Terremoto Totti-Baldini: la Roma trema

    Un idillio come quello che sembrava essere nato in casa Roma, con i giocatori affascinati dal nuovo tecnico e dalle sue idee rivoluzionarie, pareva ormai destinato a consolidarsi ulteriormente. A sorpresa, invece, arrivano come un fulmine a ciel sereno le parole di Franco Baldini, che evidenziano alcune crepe nel rapporto con il capitano – totem giallorosso, Francesco Totti.

    © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Parole che pesano come macigni, perchè scalfigono l’aurea di intoccabilità di un deo del calcio per i giallorossi che, secondo Franco Baldini sarebbe troppo pigro: parole che non lasciano spazio ad altre interpretazioni, molto chiare. Baldini, poi, aggiunge che Totti potrà avere davanti a se altri 4-5 anni, ma dovrà evitare la pigrizia che lo accompagna, ocupandosi in prima persona della sua gestione, ed evitando di circondarsi di persone che “usano il suo nome”. Parole pesanti come macigni, che dovranno essere analizzate meglio per le implicazioni che possono comportare, e, soprattutto, capire se sono condivise dall’ intero ambiente giallorosso, ossia dalla nuova proprietà americana e dall’entourage di DiBenedetto. Parole alle quali capitan Totti non vuole rispondere, forse per evitare di alimentare un fuoco di polemiche che potrebbe nuocere alla serenità di tutto l’ambiente, e soprattutto del gruppo che si sta formando e consolidando con Luis Enrique in panchina, in un clima che, finora, appariva assolutamente sereno. In parallelo, potrebbe esplodere anche un altro caso, legato a Daniele De Rossi, altro “Intoccabile” giallorosso. Il capitan futuro, infatti, vorrebbe un rinnovo contratttuale con ritocco al rialzo dell’ ingaggio, dagli attuali 4 milioni a 5, mentre la dirigenza vorrebbe ridurlo a 3,5 milioni: sarà un ulteriore nodo da risolvere, che, altrimenti, potrebbe portare De Rossi a scegliere altre destinazioni, Real Madrid in primis. Ora, però, in casa Roma si deve lavorare per ripristinare la serenità, elemento fondamentale per preparare un nuovo corso, ma non è escluso che possano essere scoccate nuove frecciatine.

  • DiBenedetto “Vogliamo vincere il campionato”

    DiBenedetto “Vogliamo vincere il campionato”

    E’ il primo giorno della nuova Roma e a presentare il nuovo corso, in attesa di esser nominato presidente, non poteva che esser Thomas DiBenedetto. L’italoamericano che ha riportato l’entusiasmo nella Roma giallorossa è convinto della bontà delle sue scelte, dal managment fino alla guida tecnica “Abbiamo ambizioni ed un sogno condiviso dalla gente di Roma. Questo sogno richiederà del tempo per concretizzarsi ma noi ci lavoreremo alacremente. Stiamo creando le condizioni affinchè la squadra possa dare il meglio di se stessa”. – E continua – Il nostro obiettivo primario è quello che avviene sul campo – ha aggiunto DibBenedetto – e nelle prossime settimane avremo le idee più chiare sul futuro della squadra. Stiamo inseguendo dei giovani, puntiamo su di loro, e dobbiamo avere pazienza se faranno degli errori. Di certo la priorità è creare il miglior team di management, mettendo la squadra al centro di tutto”.

    Totti e De Rossi “Totti è il più grande giocatore che ci sia mai stato nella Roma, e forse in Italia. Lui è un vincente e anche noi, ma Roma non è stata costruita in un giorno, quindi i nostri manager e l’allenatore faranno il massimo per mettere in campo la squadra migliore”. Sul centrocampista “Noi vogliamo che lui resti in giallorosso e lavoreremo con lui per raggiungere questo obiettivo”

    La parola passa poi a Luis Enrique “Io credo che quando la Roma ha deciso di mettere sotto contratto un allenatore e un gruppo di lavoro giovane lo ha fatto per prendere un gruppo anche per le idee che ha e per il gioco. Abbiamo bisogno di giocatori di livello, di rinforzi, e ringrazio la società che vive un momento di passaggio per avermi scelto”.

    La mentalità “Quando stavamo trattando la società mi ha conosciuto come allenatore offensivo, che ama far giocare all’attacco, con gente di qualità. Io non concepisco il calcio in altro modo e l’importante è che i tifosi si divertano. Vedremo tra un anno quali saranno stati gli sviluppi, nel calcio non c’è memoria e dipende tutto dai risultati. Ma sono ottimista, non ho dubbi che la Roma giocherà in una maniera offensiva. Ma non si può trasmettere tutto in un giorno o in un mese, avremo un cambio di identità vero e proprio. È necessario che ci diano fiducia, anche se si sa che il calcio non ha memoria e tutto dipende dai risultati. Ma sono ottimista, la Roma giocherà un calcio offensivo, e se poi le cose andranno male verrà un altro allenatore e non ci saranno problemi”.

    Obiettivi
    “Non so, non abbiamo tutta la squadra e non la conosco tanto da dire che livello raggiungeremo. Però posso assicurare che la squadra giocherà tutte le partite in un modo che piacerà ai tifosi. Giocheremo per vincere e non avremo atteggiamenti speculativi o difensivi”.

    Modello Barcellona e Guardiaola “Il paragone con Guardiola? Siamo ancora lontani, lui è, se non il migliore allenatore del mondo, uno dei migliori. Diciamo che io vengo ad impiantare un qualcosa che gli assomiglia. Il gioco e il modulo dipendono da cose come il numero dei calciatori e dalla loro qualità. Non potrei fare il 4-3-3 se avessi giocatori che non riescono a fare tre passaggi di seguito, che non è il caso della Roma. Ma ciò su cui non transigo è il possesso di palla, perchè è quando fai così che l’avversario soffre”. dichiarazioni tratte da calciomercato.com

  • Da Buffon a Kameni, credete alla favola dello zio Tom?

    Da Buffon a Kameni, credete alla favola dello zio Tom?

    Oggi a Roma è il DiBenedetto day, il nuovo patron al momento senza arte ne parte, si presenterà ai tifosi giallorossi e alla squadra nella prima conferenza stampa che sancirà uffucialmente l’inizio dell’avventura di Luis Enrique nella capitale.

    © Alberto Pizzoli/Getty Images
    L’entusiasmo che la nuova cordata ha generato nel tifo giallorosso è però a mio avviso al momento spropositato, chi aveva definito DiBenedetto il nuovo Abramovic o addirittura lo aveva paragonato agli sceicchi ha toppato di grosso. La gestione americana, è attenta al bilancio (giustamente), predilige acquisti low cost e giovani evitando di trattare top player. E’ vero, Sabatini è sinonimo di abilità e competenza ma per vincere lo scudetto non può bastare il giovane e acerbo Lamela e ancor più Josè Angel, poi se il pezzo forte è Bojan scavalcato da Pedro in blaugrana e panchinaro anche nella selezione Under 21. Per mesi poi a difendere i pali della Magica si è accostato il nome di Gigi Buffon e adesso, dopo un lungo vortice che ha coinvolto Viviano, Storari e Stekelenburg si è scelta la soluzione “Low cost” di Kameni. Con tutto il rispetto per il camerunense basta trovare le sue prestazioni con la maglia dell’Espanyol per vedere come il suo rendimento sia altalenante tanto quanto quello dei brasiliani in organico della Roma. Questa mattina poi leggevo che il sostituto di Mexes in difesa sarà il parametro zero Heinze, che il mercato in entrata dipenderà poi dal futuro di De Rossi, Vucinic e Menez. Sicuramente sarà un bluff di Sabatini e ad agosto la Roma avrà i suoi top player ma al momento la favola dello zio Tom non mi convince cosi come l’entusiasmo dei giallorossi.