Tag: tavolo della pace

  • Calciopoli, Della Valle denuncia Guido Rossi

    Calciopoli, Della Valle denuncia Guido Rossi

    Alla faccia del ‘Tavolo della Pace’ e dell’idea di seppellire l’ascia di guerra. Diego Della Valle, il patron della Fiorentina, esce allo scoperto con una vera e propria dichiarazione di guerra contro l’allora commissario Federale Guido Rossi, riaccendendo come un piromane il mai spento focolaio di polemiche relative a Calciopoli.

    Questo il comunicato rilasciato al sito internet della Fiorentina:

    “Ho conferito mandato ai miei legali di agire, nelle sedi competenti, nei confronti dell’allora Commissario Federale Guido Rossi e di altri per la gestione assunta dagli stessi durante il processo sportivo di Calciopoli celebrato nell’estate 2006. Le azioni legali verranno avviate per censurare i comportamenti assunti dagli stessi nella gestione del processo sportivo”.

    Diego Della Valle | © Paolo Bruno/Getty Images

    Facciamo un passo indietro per capire cosa abbia potuto scatenare una simile reazione. Il patron viola, appena terminato l’incontro con Petrucci e gli altri presidenti della Lega, esprime il suo dissenso verso un incontro che nonostante la buona volontà di Petrucci ha palesato come le posizioni dei presenti siano sempre più cristallizzate. Il sentimento di rivalsa e di ottenere una giustizia da parte della Fiorentina è qualcosa di prioritario, e nessun tavolo della pace o buoni propositi avrebbe potuto far cambiare idea a Della Valle convinto a dimostrare le sue ragioni in tutte le sedi possibili. Tanto è che il giorno seguente, il patron viola scarica l’intera responsabilità del caso Calciopoli su un unico capro espiatorio: Guido Rossi, allora commissario federale che decise per l’assegnazione di quel contestatissimo scudetto ai nerazzurri. “Guido Rossi deve spiegare cosa davvero accadde”– aggiungendo in seguito: “Per quanto mi riguarda è Guido Rossi primo tra tutti che deve pubblicamente spiegare che cosa è realmente accaduto allora assumendosi le proprie responsabilità. È lui – ha concluso Diego Della Valle – che ha il dovere di ricostruire i fatti e darne spiegazione pubblica a tutti quelli che vogliono conoscere la verità”.

    ROSSI RISPONDE – Guido Rossi non ha fatto attendere per la risposta spiegando, tramite l’ANSA, come in parole povere i processi parlino a suo favore:

    “Adempio volentieri all’invito di Della Valle. Calciopoli è in ambito sportivo quanto accertato dalla giustizia federale e da quella del Coni; in ambito penale quanto deciso dalla magistratura penale; in ambito amministrativo quanto pronunciato dalla giustizia amministrativa. Il rispetto nelle istituzioni e nel loro corretto operare mi esime da ulteriori commenti. La mia personale esperienza è comunque stata in ogni caso dettagliatamente illustrata in Parlamento e al presidente del Coni, Gianni Petrucci”.

    La querelle adesso promette nuovi spunti legali e nuove polemiche mai sopite. Il calcio in tribunale di questo passo soppianterà quello giocato e ‘parlato’ dai tifosi nel classici bar sport. Se fosse un libro Calciopoli si chiamerebbe la storia infinita. Alla prossima puntata.

    Dichiarazioni tratte da: Ansa, il Messaggero, Corriere della Sera

  • Tavolo della pace o delle polemiche? C’è De Laurentiis manca Beretta

    Tavolo della pace o delle polemiche? C’è De Laurentiis manca Beretta

    Domani mercoledì 14 dicembre arriva il momento del cosiddetto “Tavolo della pace”,  organizzato dal presidente del Coni Gianni Petrucci per risolvere le controversie in merito all’annata 2006  e rimuovere le antichi antipatie tra alcuni presidenti di serie A. Nonostante i buoni propositi, c’è un malcontento generale che serpeggia nell’aria.

    "Tavolo della pace" Massimo Cellino tra gli scettici e polemici | © Enrico Locci/Getty Images
    SCONTENTI- Le polemiche purtroppo non sembrano calmarsi nemmeno alla vigilia di questo importante incontro, dove se le Big sembrano aver sotterrato l’ascia di guerra, le società non invitate hanno poco gradito questa loro assenza, con il portavoce degli scontenti Massimo Cellino che ha così spiegato la sua posizione ai microfoni della “Politica nel pallone-Gr Parlamento”: “Questo tavolo non l’ho capito, se doveva servire per far stringere la mano a due società come Inter e Juventus e dimostrare come i valori dello sport sono superiori a tutto, allora bastava la presenza di Agnelli e Moratti. Ma cosa c’entrano gli altri?”. Con un chiaro riferimento non a Galliani e Diego Della Valle (che per primo propose il tavolo), ma ad Aurelio De Laurentiis che all’epoca dei fatti non era nemmeno uno dei presidenti chiamati in causa. Ancora dure critiche sempre da parte di Cellino in merito all’assenza  del presidente della Lega Maurizio Beretta: “Perché mai non si invita la Lega che pure per quei fatti è stata parte lesa?- ha aggiunto il presidente del Cagliari con le idee chiare su questa iniziativa- Così è solo un’iniziativa che si trasforma in un atto arrogante di sopraffazione della Lega. L’idea che ci siano presidenti che si collocano al di sopra delle regole si trasforma di fatto in un sabotaggio del faticosissimo percorso che abbiamo intrapreso per trovare una unione al nostro interno”.

    CURIOSITA’ E SERENITA’- A Roma sarà sicuramente  presente Massimo Moratti, numero uno dell’Inter che intervenuto alla Gazzetta dello Sport ha ostentato molta serenità sull’incontro di domani: “Non so quale sarà esattamente il significato. Quindi andrò là con molta curiosità”. Un’ulteriore garanzia alla tranquillità in casa nerazzurra arriva direttamente dal presidente del Coni Gianni Petrucci: “Sarà un incontro all’insegna della serenità e, anche se sento un’attesa spasmodica nei confronti di questo evento, si tratterà di una riunione normale, un tavolo in cui si parlerà di calcio e in cui l’attore principale, com’è giusto che sia, sarà la Figc. Sono felice che tutte le persone invitate abbiano confermato la loro presenza”. Petrucci inoltre veste i panni del pompiere buttando acqua sul fuoco relativo ai malcontenti dei non invitati: “ Chi non è stato invitato non deve offendersi, perché se avessimo invitati, sarebbe diventata un’assemblea di Lega e non un tavolo della Pace. Spero che questo incontro servirà a chiudere definitivamente le pagine di discussioni, di corsi e ricorsi. Ho visto molta serenità da parte dei presidenti invitati e mi auguro che questa non sia dovuta solo al periodo natalizio.”

    ABETE NO ALLE PRESSIONI-  Presenza confermata al tavolo anche per il presidente della Figc Giancarlo Abete: “Calciopoli è stata un’esperienza traumatica per tutti, ma se ne parla ancora e spero questa sia l’occasione giusta per guardare avanti. L’importante- aggiunge Abete- è non strattonare la Federazione anche perché non ci faremo mettere pressioni da nessuno. Da parte mia ci sarà lo spirito giusto per fare riflessioni e dare chiarimenti”.  Conclusione per il numero uno della Figc sul clima dell’incontro: “Il clima deve essere positivo per guardare con serenità al passato ma anche al futuro”.

    Dichiarazioni tratte dal “Corriere Dello Sport”

  • “757 Record di Fedeltà” Zanetti “Inter tornerà in alto, con o senza Tevez”

    “757 Record di Fedeltà” Zanetti “Inter tornerà in alto, con o senza Tevez”

    “757 Record di Fedeltà”, è l’ultimo libro presentato al nuovo negozio Solo Inter di Milano dall’eterno capitano nerazzurro Javier Zanetti. ‘El Tractor’ argentino continua a impressionare tutti alla veneranda età di 38 anni, solcando i campi da gioco come un ragazzino della primavera tirando fuori ogni volta prestazioni  sontuose. Giocatore unico e inossidabile  ha dimostrato anche in questo scampolo di stagione di non sentire la stanchezza e l’età che avanza, inanellando 17 presenze su 17 partite tutte da titolare.

    Javier Zanetti presenta "757 redord di fedeltà" | ©GIUSEPPE CACACE/Getty Images

    Ricordati che Stanley Matthews ha giocato la sua ultima partita nella English League a 49 anni. In bocca al lupo” queste le parole di Roy Hodgson (ex tecnico di Zanetti) in uno dei contributi raccolti nel libro del capitano. Altri undici anni di carriera per eguagliare un mito del calcio come Matthews, primo calciatore a vincere il Pallone d’oro nell’edizione del 1956, sembrano davvero difficili, ma a sentire Cambiasso forse non è un traguardo impossibile: “Io ho sette anni in meno di lui, ma smetterò sicuramente prima”.

    Raggiunto dai microfoni dei giornalisti sportivi il capitano nerazzurro ha risposto alle domande sui temi attuali, dal tavolo della pace, passando per la situazione di classifica con la Juve primatista, fino al prossimo mercato di gennaio.

    TAVOLO DELLA PACE-  Zanetti argentino non ha dubbi sulle finalità positive del prossimo tavolo della pace in programma il 14 dicembre, evitando di alimentare ulteriori polemiche, spiega come Moratti abbia solo voglia di vedere chiuso questo capitolo nero della storia del calcio: “Credo che ci sia la volontà di fare pace. Il nostro presidente è una persona perbene, se andrà a questo tavolo vuol dire che ci sono i presupposti”.

    JUVENTUS E SCUDETTO-  Sul campionato attuale Zanetti ammette la superiorità della rosa bianconera: “La Juve merita di essere prima in classifica, sta facendo molto bene, ha dimostrato di essere la più continua”. Aggiungendo in seguito come l’Inter nelle prossime sfide non potrà più sbagliare se vorrà tornare nella parte alta della classifica: “Noi dobbiamo cercare di recuperare terreno, poi vedremo dove arriverà questa Inter. Spero che ritorneremo protagonisti il prima possibile, come lo siamo stati negli ultimi anni”. Sul fatto che i nerazzurri risultino esclusi dalla lotta per lo  scudetto, il capitano non si dice infastidito, chiarendo come adesso sia giunto il momento di rimboccarsi le maniche:  “Lasciamo parlare la critica, concentriamoci partita dopo partita, poi faremo i conti. Mancano tanti incontri, tutto può succedere, sappiamo che è difficile ma ci dobbiamo provare“. Lanciando un occhio alla prossima sfida di sabato sera, che vedrà i nerazzurri affrontare la velocissima e in gran forma Udinese di Guidolin: “Servirà una grande partita, sono in forma, giocano da anni insieme, hanno un allenatore molto intelligente. Ci metteranno in difficoltà”.

    MERCATO: TEVEZ E LINEA VERDE-  Sul prossimo mercato di riparazione a meno di un mese dalla riapertura dalle trattative, capiatn Zanetti si dice fiducioso, guardando al passato recentissimo e alla nuova generazione di baby talenti che l’Inter sta valorizzando: “La società ha fatto sempre sforzi importati, e continuerà a farli, per rendere questa squadra sempre più competitiva. Credo che i successi che abbiamo avuto lo dimostrino. Dobbiamo recuperare quelli che stanno fuori, nel frattempo i giovani stanno dimostrando il loro valore Castaignos? Credo sia molto promettente, ci darà una mano da qui in avanti. Poi vedremo cosa riusciremo a fare”. Capitolo a parte, merita il discorso Tevez, con la concretissima possibilità che l’Apache dopo essere stato a lungo corteggiato dai colori nerazzurri possa finire nella parte opposta di Milano: “Se il Milan prende Tevez arriva un grande campione, noi però guardiamo in casa nostra e cercheremo di risolvere i nostri problemi nel migliore dei modi. Se l’ho sentito? Non parlo con Tevez dalla Coppa America, sarà una sua scelta”.

    Dichiarazioni tratte da: Eurosport.com, Italpress.

  • Moratti “Agnelli? E’ Natale. Ma niente regali”

    Moratti “Agnelli? E’ Natale. Ma niente regali”

    In vista del prossimo “tavolo della pace” convocato dal presidente del Coni Petrucci del 14 Dicembre, il presidente nerazzurro Massimo Moratti intervistato dal giornalista Maurizio Pizzoferrato dell’Agenzia Area in occasione dell’esposizione nell’Inter club di Montecitorio della Coppa del mondo vinta un anno fa, esprime il suo parere in merito a quest’incontro rispondendo ad alcune domande.

    Con che approccio Massimo Moratti parteciperà al ‘tavolo della pace’ del 14 dicembre?
    “Prima di tutto si tratta di un invito, un invito del presidente del Coni, anche se è stato chiamato come l’hanno chiamato precedentemente altri e con altri scopi. Un invito a incontrarsi tra noi presidenti responsabili diretti di squadre di calcio. Lo scopo? Per conto mio lo scopo deve essere costruttivo. È costruttivo, per forza. Ci conosciamo tutti, quindi è importante vedere di costruire, attraverso l’amicizia, attraverso una collaborazione, e poi anche attraverso la Lega, affinché ci siano delle espressioni di costruttività e di progetti nuovi nel calcio italiano, che consentano di avere degli obiettivi che sono più alti di quelli di litigare tutti i giorni. Il passato? Ci sono altri che giudicano, che hanno già giudicato o che stanno giudicando: non è quello il tavolo per fare un discorso sul passato”.

    Il patron dell'Inter Massimo Moratti| ©Valerio Pennicino/Getty Images

    A quel tavolo ci sarà però anche il presidente della Juventus Andrea Agnelli, che probabilmente chiederà qualcosa, magari anche di restituire lo scudetto del 2006.
    “Va bene che siamo vicino a Natale, ma non credo che pretenda che gli faccia quel regalo… (sorride Moratti, ndr). Credo che quello sia qualcosa di cui sinceramente si può parlare come si può parlare in un bar, ma non sono quelli i tavoli in cui si decide se qualcuno ha avuto per fortuna o per sfortuna un certo tipo di atteggiamento, di comportamento, e qualcun altro no. Certo quel tavolo può solo servire per dire ‘va bene, facciamo finta di dimenticarci di tutto e andiamo avanti’. E questo lo posso dire io, soprattutto”.

    Di un tavolo della pace aveva parlato precedentemente anche Andrea Della Valle. Il fatto che adesso l’invito al tavolo venga da un’istituzione cambia qualcosa?
    “Certo, cambia lo scopo, perché allora l’invito era a un tipo di tavolo in cui io ero l’imputato innocente però ero l’imputato. Questo è un tavolo che non credo proprio abbia questo tipo di impostazione, anche perché come era assurda allora sarebbe assurda adesso”.

    PETRUCCI RISPONDE- Il  presidente del Coni Gianni Petrucci cerca di buttare acqua sul fuoco visto che il 14 dicembre si avvicina e le polemiche relative a quest’incontro non smettono di crescere, spiegando come il nome tavolo della pace non sia proprio il più adatto:

    “Non so perché il tavolo che ho convocato sia stato definito della ‘pace: ogni giorno c’è una nuova puntata di questa telenovela. Io ho già parlato direttamente con gli interessati, tutti mi hanno espresso le loro richieste ma poi alla fine sono contenti solo se polemizzano con me. L’incontro servirà soprattutto a rasserenare gli animi nel mondo del calcio. Vado avanti per la mia strada”.

    Il numero del Coni tende a precisare alcuni questioni relative all’annosa polemica senza fine di Calciopoli, punzecchiando i presidenti invitati e ribadendo come il Coni sia parte attiva in questa vicenda:

    “Tutti sono preoccupati per quello che diranno loro – ha voluto aggiungere Petrucci al termine della giunta del Coni – e nessuno si preoccupa per quello che dirò io. Parlerò eccome, esprimendo il mio punto di vista e spiegando quello che può essere fatto per lo sport italiano. Ogni giorno c’è una nuova puntata, e tutti danno per scontato che noi saremo passivi, ma il Coni sarà parte attiva. Nessuna mi detta l’agenda, io invito chi desidero. Avete fatto tutti i nomi. Non ho incontrato Agnelli ma anche se lo avessi fatto non lo direi. Ho parlato comunque al telefono con tutti: Agnelli, Diego Della Valle, Moratti”.

    Dichiarazioni tratte da : Fc Inter News.it, Eurosport.com

  • Ranieri: “Credo ancora nello scudetto, non al tavolo della pace”

    Ranieri: “Credo ancora nello scudetto, non al tavolo della pace”

    Il “normalizzatore” Claudio Ranieri sta preparando al meglio i suoi uomini in vista della gara di domani sera a San Siro della sua Inter contro il nuovo Cagliari di Davide Ballardini dopo l’esonero, a sorpresa, di Massimo Ficcadenti.

    Claudio Ranieri | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Il tecnico nerazzurro dovrà però fare il conto con assenze pesanti, oltre ai soliti indisponibili Maicon, Nagatomo, Forlan e Viviano si è aggiunto anche il nome di Lucio che si è fermato nella rifinitura rimediando un trauma al ginocchio sinistro che non destra particolari preoccupazioni dal momento che il difensore brasiliano verrà recuperato per la gara di Champions contro il Trabzonspor.

    Nella consueta conferenza stampa Ranieri ha voluto parlare anche del momento delicato che sta attraversando l’Inter in campionato in questo momento, credendo nelle potenzialità della sua squadra e in una incredibile rimonta scudetto:

    Per quale motivo bisognerebbe credere in un’Inter da scudetto? Per quello che ha fatto. Qui ci sono dei fenomeni, ci mancano quei punti che danno fiducia per dire che siamo la vera Inter, ma io credo nella rimonta perché la mia squadra non molla mai e se vuole può farlo” e sulla gara con i sardi aggiunge – “Vogliamo battere il Cagliari: la partita più difficile è sempre quella più vicina e quindi è quella di domani. E non dimentichiamoci che per noi ora sono tutte finali“.

    Non solo calcio giocato ma anche un pensiero per le note vicende extracalcistiche che riguardano le battaglie e le lotte della Juventus che rivendica da diverso tempo parità di trattamento con coloro i quali hanno tenuto gli stessi comportamenti degli ex dirigenti juventini giudicati colpevoli nel processo sportivo che ha spedito il club bianconero in Serie B nel 2006 e nel processo penale Calciopoli nel quale Luciano Moggi, in primo grado, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi. Ranieri non crede molto nel cosiddetto “tavolo della pace” invocato dal presidente della Juventus Andrea Agnelli nei giorni scorsi, per evitare di fare ricorso al Tar, e che ha riscosso parere favorevole nel presidente del CONI Gianni Petrucci, nel presidente federale Giancarlo Abete e nel presidente dell’Inter Massimo Moratti:

    Sono molto scettico, credo che ci sia solo il nome tavolo della pace, staremo a vedere, sarei contento se una volta per tutte si mettesse la parola fine a una cosa bruttissima per il calcio italiano e mondiale. E’ ora di finirla tutti quanti, Inter, Juventus e FIGC. Più se ne parla, più fuori dall’Italia ridono di noi“.