Il mercoledì della liberazione italiana targata Serie A, si aprirà con l’anticipo delle 12.30 fra Novara Lazio. Un match in cui tutte e due le compagini hanno molto da chiedere sia in ottica salvezza che per la conquista di un posto nei preliminari di Champions League.
Sul sintetico di del “Silvio Piola” i biancocelesti tenteranno di dare la stoccata decisiva e di scoraggiare tutte le pretendenti al terzo posto mentre, il Novara, deve assolutamente conquistare il bottino pieno se vuole ancora avere un barlume di speranza nella conquista di una salvezza tuttavia molto difficile da conquistare.
Mister Edy Reja non ha vissuto sicuramente una vigilia facilissima con la notizia dell’infortunio del brasiliano Hernanes che sarà costretto a saltare tutto il finale di stagione a causa di una lesione muscolare di 1° e 2° sulla coscia sinistra. Gli altri assenti portano i nomi di Klose, Radu, Lulic, Stankevicius, Brocchi e Makinwa. Anche per gli ultimi tre il campionato 2011-12 è già terminato. “Il terzo posto è nelle nostre mani, ma continuiamo a perdere giocatori”: il grido di dolore di Edy Reja dice tutto.
Il Novara ha perso tre delle ultime quattro sfide – contro Napoli, Parma e Roma – aggravando ulteriormente una situazione già molto difficile. Il ritorno in panchina di mister Attilio Tesser ha portato un po’ di entusiasmo all’inizio, ma ha esaurito rapidamente il suo effetto. Per la gara saranno indisponibili il portiere Ujkani, oltre a Jeda, Ludi e Marianini. Un’assenza per reparto, dunque, che renderà non facili le scelte di formazione dell’allenatore ma molto importante è il recupero di Rigoni sulla trequarti che darà sicuramente linfa alle percussioni del duo formato da Mascara in ballottaggio con il giapponese Morimoto e Caracciolo.
Il lunch match tra Roma e Novara della 30esima di Serie A vede il successo dei giallorossi in rimonta per 5 a 2. Una partita costellata da molti errori da parte delle due squadre e anche della terna arbitrale, una Roma come al solito molto svagata in difesa sfrutta un Novara catenacciaro che non sembra in grado di raddrizzare una stagione fallimentare per convinzione e qualità della rosa. Nonostante tutto i piemontesi tengono vivo il match insidiando il risultato con qualche squillo.
L’avvio nella pentola bollente dell’Olimpico è sotto il segno dei ritmi bassi con la Roma che trotterella con la palla tra i piedi. Così dopo un pericoloso tiro cross di Osvaldo, al 17′ l’Airone Caracciolo si avvita splendidamente su un cross di Jeda e anticipando De Rossi di testa realizza il gran gol del vantaggio piemontese. La risposta di una Roma disordinata, però, non si fa attendere e al 25′ Marquinho pareggia di testa su cross di Bojan sfruttando la totale solitudine in mezzo all’area. Il Novara non è brillante e pensa solo a difendersi, ma la Roma non fa meglio col classico possesso sterile. Al 34′ così arriva il gol del 2 a 1 giallorosso da palla inattiva: calcio d’angolo di Totti e Osvaldo ancora una volta solo in piena area batte di testa Ujkani. Il primo tempo si conclude con la Roma in lieve crescita e tanti passaggi sbagliati da entrambe le parti con un Novara che da la sensazione di poter mettere in difficoltà la Roma con semplice lanci lunghi.
Il caldo si fa sentire per gli uomini di Luis Enrique che cominciano la seconda frazione di gioco in affanno con un Novara redivivo che si rende pericoloso con Caracciolo ancora una volta. Poi lo snodo della partita al 56′ con Simplicio che dopo una percussione centrale sfrutta un batti e ribatti e gela il neoentrato Fontana con un delizioso cucchiaio: è 3 a 1. La partita sembra in discesa per i giallorossi che trovano molti spazi nella disastrosa retroguardia del Novara tant’è che al 63′ Bojan sfrutta una prateria sulla destra si presenta davanti a Fontana e fa 4 a 1 con freddezza. Il gol dello spagnolo sembrerebbe aver ucciso la partita, ma la fragilità difensiva della Roma la riapre: è Taddei che regala un assit a Caracciolo che serve Morimoto che al 78′ accorcia le distanze e riporta i suoi sul 4 a 2. Il Novara però non ne ha più e la Roma è in controllo del match. Al 92′ c’è gloria poi per il neoentrato Lamela che fissa il punteggio sul 5 a 2.
LE PAGELLE
ROMA
Luis Enrique 5,5 Il risultato abbondante potrebbe nascondere le inammissibili lacune difensive che invece sono il vero problema della Roma.
Bojan 7 E’ l’uomo più in palla della Roma. Quando accelera è imprendibile, salta uomini come birilli e riesce a essere lucido nelle giocate di rifinitura. Il gol legittima una bella prestazione.
Osvaldo 6,5 Non è molto brillante, ma segna ed è questo che conta per un attaccante.
Marquinho 6,5 E’ fra i migliori della Roma, segna, corre e si propone con discreta qualità.
Simplicio 6 Partita anonima. Sembra un fantasma fino al momento del delizioso gol.
Totti 5,5 Il capitano non è in forma e sbaglia qualche appoggio non da lui. Di positivo c’è qualche sventagliata alla sua maniera, ma fa troppi errori e non trova più la porta.
De Rossi 5,5 Nel nuovo ruolo di centrale difensivo ha più di un problema. Caracciolo lo anticipa sullo 0-1 e in generale balla insieme a Kjaer contro un Novara che attacca con due uomini e sfrutta una Roma messa male dietro.
Kjaer 5 Come al solito soffre tantissimo la tattica difensiva di Enrique, ma abbina una costante insicurezza e irruenza negli interventi.
Tesser 5 La sua squadra è ormai condannata alla retrocessione, ma questo non giustifica l’atteggiamento e lo schieramento rinunciatario.
Caracciolo 6,5 Realizza un grandissimo gol e si batte per tutta la partita contro l’intera difesa romanista.
Jeda 6 Insieme all’Airone attacca la Roma sgusciando ai difensori in più di una occasione ma non è supportato dalla squadra.
Jensen 6 Partita di grande sostanza e ordine a centrocampo.
Morganella 6 Difende molto bene sulla sua fascia di competenza, ma probabilmente gli ordini di scuderia gli impediscono di spingere.
Lisuzzo 4,5 Insieme agli altri due centrali combina solo disastri. Non marca mai l’avversario sulle palle inattive, sbaglia spesso il posizionamento del fuorigioco e tra l’altro fallisce il gol dell’ipotetico 2 a 2 a fine primo tempo.
Grandissima vittoria della Juventus sul campo di un volitivo ma troppo distratto Catania. Bianconeri in vantaggio al 35′ con Pepe si fanno raggiungere da Morimoto appena due minuti dopo, ma poi si sveglia Quagliarella che con una pregevole doppietta congela l’incontro.
La sfida è in programma alle ore 16 a Bloemfontein, al Free State Stadium. Incontro che pare, a prima vista, molto equilibrato ed aperto ad ogni risultato. Il Camerun, insieme alla Costa d’Avorio, probabilmente è la migliore formazione africana e tutto il continente nero punta su Samuel Eto’o e compagni per arrivare per la prima volta in una semifinale mondiale. Nelle amichevoli pre-mondiali il Camerun non ha brillato mentre il Giappone ha perso 2-1 con l’Inghilterra solo per due sfortunate autoreti. Il ct francese degli africani, Paul Le Guen, sembra avere qualche certezza a partire dalla formazione base su cui vuole puntare. A centrocampo non potrà fare affidamento su Alexander Song (il giocatore dell’Arsenal parte dalla panchina), mentre in porta conterà su Hamidou Souleymanou preferito a Kameni e ‘Ndy Assemb. Il reparto offensivo sarà naturalmente tutto sulle spalle di Eto’o. Il Giappone è però squadra molto insidiosa, specie nei primi turni. I nipponici, ormai una consuetudine la loro presenza ai Mondiali visto che con ogni probabilità sono la migliore squadra asiatica, potranno contare sul forte giocatore del Cska Mosca Keisuke Honda sul quale si basa gran parte, per non dire quasi tutto, il gioco del “Paese del sol levante” e sul difensore brasiliano naturalizzato Marcus Tulio Tanaka. In campo anche il catanese Morimoto. ma anche altri giocatori che militano in europa meritano considerazione come il forte centrocampista (e polivalente giocatore) Hasebe del Wolfsburg.
Insomma una sfida molto interessante da seguire con particolare attenzione. Il pareggio è il risultato forse più probabile ma occhio alle sorprese: Giappone e Camerun potrebbero puntare ad essere veramente le “sorprese” del Mondiale se tutte e 2 (anche se l’Olanda non dovrebbe avere problemi a qualificarsi) o almeno 1 formazione passasse il turno dei gironi eliminatori.
GIAPPONE-CAMERUN, LE PROBABILI FORMAZIONI
Probabili formazioni di Giappone-Camerun, partita del Girone E del Mondiale, in programma al Free State Stadium di Bloemfontein (alle 16.00).
Giappone (4-3-2-1): 21 Kawashima, 3 Komano, 22 Nakazawa, 4 Tulio Tanaka, 5 Nagatomo, 7 Endo, 2 Abe, 17 Hasebe, 16 Okubo, 8 Matsui, 18 Honda. (1 Narazaki, 23 Kawaguchi, 6 Uchida, 13 Iwamasa, 15 Konno, 10 S. Nakamura, 14 K. Nakamura, 20, Inamoto, 9 Okazaki, 11 Tamada, 12 Yano, 19 Morimoto). All: Takeshi Okada
Camerun (4-3-3): 16 Souleymanou, 19 Mbia, 3 Nkoulou, 5 Bassong, 2 Assou-Ekotto, 11 Makoun, 6 A. Song, 18 Enoh, 13 Choupo-Moting, 9 Eto’o, 10 Emana. (1 Kameni, 22 Ndy, 4 Song, 8 Geremi, 12 Bong, 14 Chedjou, 7 Nguemo, 20 Mandjeck, 21 Matip, 15 Webo, 17 Idrissou, 23 Aboubakar). All: Paul Le Guen (Fra)
Arbitro: Benquerenca (Portogallo).
Takeshi Okada, selezionatore del Giappone ha convocato i suoi 23 giocatori.
Uomini di punta sono sicuramente Morimoto che milita nel Catania e i centrocampisti Shunsuke Nakamura (con un passato alla Reggina e fino allo scorso anno ai Celtic Glasgow), Inamoto (anch’egli con un passato in Europa, più precisamente nel campionato olandese), Matsui (che milita nel Grenoble in Francia), Hasebe ( che è il tuttofare dei tedeschi del Wolfsburg) e Honda (del CSKA Mosca che l’Inter ha visto da vicino nei quarti di Champions League).
Proprio il centrocampo è il reparto più pericoloso del Giappone che punta sulla quantità e sulla qualità del reparto centrale per fare più strada possibile nella competizione.
La 26esima giornata di Serie A si apre con il botto del Catania che al Massimino travolge il Bari 4-0 in una partita che ha evidenziato ancora la scarsa condizione fisica degli uomini di Ventura.
La gara si mette sin da subito sui binari giusti per gli etnei perchè Ricchiuti al 4′ porta in vantaggio i suoi con un bolide da fuori area beffando Gillet. I pugliesi provano a scuotersi ma la prima vera conclusione verso Andujar è al 23′ quando il portiere argentino si deve supera su Barreto. Il Catania gioca meglio e approffitta della frenesia degli ospiti di giungere al pareggio per dare il colpo del ko a 5 minuti dal termine del primo tempo con Llama che buca per la seconda volta il portiere dei galletti.
Nella ripresa il Bari ha l’opportunità di rientrare in partita quando il direttore di gara Peruzzo decreta un calcio di rigore per fallo di mano in area di Capuano ma, in una serata in cui va tutto storto, Barreto dagli 11 metri coglie il palo togliendo le speranze di una possibile rimonta ai suoi comapgni sbagliando il suo secondo calcio di rigore consecutivo dopo quello sbagliato contro il Milan.
Nel finale di gara il Catania dilaga realizzando due in gol nell’arco di 10 minuti: il terzo gol porta la firma di Morimoto, il poker lo serve Martinez al primo minuto di recupero che manda il Bari all’inferno (quarta sconfitta consecutiva). Ventura deve riordinare un pò le idee della sua squadra. Idee invece che ha ben chiare Mihajlovic che, dal suo arrivo sulla panchina rossoazzurra, sta raccogliendo punti pesantissimi in ottica salvezza.
Il tabellino CATANIA – BARI 4-0
4′ Ricchiuti, 40′ Llama, 81′ Morimoto, 91′ Martinez CATANIA (4-3-3): Andujar; Alvarez, Silvestre, Terlizzi (81′ Augustyn), Capuano; Izco, Biagianti, Ricchiuti (59′ Delvecchio); Martinez, Maxi Lopez (71′ Morimoto), Llama.
A disposizione: Kosicky, Potenza, Ledesma, Bellusci.
Allenatore: Mihajlovic BARI (4-4-2): Gillet; Belmonte, A. Masiello, Bonucci, S. Masiello; Alvarez (80′ Sestu), Gazzi (80′ Donati), Almiron, Koman (46′ Rivas); Barreto, Castillo.
A disposizione: Lamberti, Stellini, Diamoutene, Meggiorini.
Allenatore: Ventura
Arbitro: Peruzzo
Ammoniti: Alvarez (C), Lopez (C), Almiron (B), A. Masiello (B)
Il Catania di Mihajlovic batte inesorabilmente un irriconoscibile Parma sceso in Sicilia si in formazione rimaneggiata ma sopratutto con la consapevolezza di esser la vittima sacrificale. Le reti di capitan Mascara che sbaglia anche un calcio di rigore, Martinez e Morimoto, ottima la partita di Llama
La Fiorentina forte del tesoretto guadagnato in estate dalle cessioni di Felipe Melo e Kuzmanovic e sulle ali dell’entusiasmo per il grande girone di Champions League si prepara al mercato di gennaio con la consapevolezza di dover esser una sicura protagonista. Pantaleo Corvino è un grande esperto di mercato e da sempre abile a far di necessità virtù cercherà di rinforzare l’organico a disposizione di Cesare Prandelli a costo minimo.
Gli obbiettivi dei viola sembrano esser uno per reparto, in difesa vi è l’esigenza maggiore di intervenire con tempestività visto l’infortunio di Gamberini e le amnesie difensive che potevano costare molto in questa prima parte del campionato. Chiuso l’affare Munoz da tempo Corvino e Prandelli vorrebbero però far slittare l’arrivo in estate cautelandosi adesso con un difensore giovane ma già integrato nel campionato italiano. L’identikit porta al brasiliano dell’Udinese Felipe in rotta con i bianconeri ma apprezzato da Prandelli, con Pozzo però è sempre difficile trattare per questo bisogna esser cauti.
A centrocampo il sogno viola è l’argentino Gago al Real Madrid poco utilizzato da Pellegrini, Corvino lo vorrebbe in prestito ma sul forte centrocampista c’è l’interesse di mezza Europa e in Italia anche la Juventus lavora su di lui a fari spenti, altro grosso problema è l’elevato ingaggio che sfora i paletti imposti dai Della Valle. Trattative più concrete e interessanti potrebbero esser quelle che portano a Guarente e a Ledesma ma per entrambe ci vorrà tutta l’abilità di Corvino per superare la concorrenza.
In attacco molto dipende dal destino di Adrian Mutu, il rumeno sembra disposto a cambiar aria e le parole del suo procuratore Becali non fanno che aumentare il numero di pretendenti. Mutu potrebbe esser il primo colpo dello Zenit di Spalletti, se parte il rumeno la Fiorentina proverà a prender il giovane talento giapponese Takayuki Morimoto dal Catania magari inserendo Castillo nella trattativa. L’ingaggio dell’attaccante asiatico potrebbe esser usato dai Della Valle come cartina di tornasole per ampliare il loro mercato in Oriente.
Con la gara tra Catania ed Empoli si è concluso il quarto turno della Tim Cup. Al Massimino con un gol per tempo i rossoblu di Atzori hanno archiviato la pratica Empoli qualificandosi per gli ottavi dove incontreranno il Genoa di Gasperini. I due tecnici hanno optato per un ampio turnover ma la formazione etnea è apparsa più decisa a portare a casa la vittoria, che è arrivata grazie alle reti del giovane Moretti nel primo tempo e di Morimoto su calcio di rigore nella ripresa.
La griglia degli ottavi (Le gare si disputeranno tra giovedì 10, martedì 15 e mercoledì 13 gennaio 2010)