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  • La Juve cade a Bari. Del Neri parte con una sconfitta

    La Juve cade a Bari. Del Neri parte con una sconfitta

    Si riparte esattamente da dove si era lasciato 3 mesi fa, con una sconfitta. Una Juve spenta e forse più affaticata del previsto, che non perdeva alla prima di campionato dalla lontana stagione ’82-’83, rimedia il primo ko stagionale e della gestione Del Neri al cospetto di un ottimo Bari che ha dimostrato una superiorità imbarazzante in ogni reparto del campo. I biancorossi di Ventura strappano i primi 3 punti della stagione contro la squadra forse più attesa di inizio campionato che ha stravolto come un calzino la propria rosa in questa sessione di mercato. E la gara di oggi ha evidenziato lacune che per Marotta saranno difficili da colmare in sole 48 ore.

    Il Bari non si fa intimidire e fa la partita, la Juve sembra attendere l’avversario nella propria metà campo. Nel primo tempo i bianconeri, con il neo acquisto Quagliarella in campo dall’inizio al fianco di Del Piero, non tirano praticamente mai verso la porta difesa da Gillet mentre Storari deve superarsi su Ghezzal lasciato solo di penetrare in area di rigore.
    Proprio quando ci si avvia verso lo 0-0 dei primi 45 minuti di gara, Donati, entrato al posto dell’infortunato Gazzi, estrae dal cilindro un magnifico sinistro a giro che lascia di sasso il portiere bianconero. Ma è palese l’errore della retroguardia juventina e in particolar modo di Marchisio che sbaglia la marcatura sul centrocampista pugliese autore del gol.

    Nella ripresa Del Neri cambia volto alla sua squadra: fuori Krasic, ancora non in condizione, Pepe e Felipe Melo dentro Martinez, Lanzafame e Sissoko. Il risultato non cambia anzi il Bari, perfetto in difesa e a centrocampo, rischia più volte di raddoppiare e sarebbe stato un risultato più giusto; la vena realizzativa degli attaccanti però non è delle migliori.
    A tempo scaduto Chiellini, lasciato solo in area di rigore, si trova sulla testa la palla del pareggio ma la sua incornata sorvola la traversa per la disperazione del centrale bianconero.

    Del Neri dovrà faticare parecchio per trovare la ricetta per far girare la nuova Juve che di nuovo ha soltanto il volto dei calciatori nuovi arrivati. Complimenti a Ventura che ha collaudato, con il suo lavoro, alla perfezione una squadra che può davvero sbalordire.

    Il tabellino
    BARI-JUVENTUS 1-0
    43′ Donati
    BARI (4-4-2): Gillet; Belmonte, A. Masiello, M. Rossi, S. Masiello; Alvarez (91′ Pulzetti), Gazzi sv (15′ Donati), Almiron, Ghezzal; Kutuzov, Barreto (76′ Castillo).
    A disposizione: Padelli, Raggi, Rivas, Parisi, Pulzetti.
    Allenatore: Ventura.
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; M. Motta, Bonucci, Chiellini, De Ceglie; Krasic (46′ Martinez), Melo (62′ Sissoko), Marchisio, Pepe (58′ Lanzafame); Quagliarella, Del Piero.
    A disposizione: Manninger, Grygera, Legrottaglie, Ferrero.
    Allenatore: Del Neri.
    Arbitro: Banti
    Ammoniti: Marchisio (J), Bonucci (J), Belmonte (B)

  • Capolavoro di Pinturicchio, Del Piero lancia la Juve in Europa League

    Capolavoro di Pinturicchio, Del Piero lancia la Juve in Europa League

    Il gol capolavoro di Del Piero ad inizio ripresa permette alla Juventus di superare 1-0 lo Sturm Graz e approdare alla fase a gironi di Europa League, una competizione minore per il lignaggio della Juventus ma allo stesso tempo giusta per consentire alla Vecchia Signora di ripartire da zero dopo la delusione dell’anno appena andato in archivio e cercare di riportarsi nuovamente in vetta al calcio italiano ed europeo.
    Un gol del capitano dunque bissa il successo di 7 giorni fa conquistato in Austria (1-2) e in attesa dei nuovi arrivi (per Quagliarella manca l’annuncio) il popolo bianconero si diverte prima di tuffarsi nella realtà della Serie A che prenderà il via in questo weekend.

    Nel primo tempo molta manovra ma pochi spazi: uniche azioni pericolose gli acuti di Szabics, che s’invola verso la porta difesa da Storari dopo un errore di Chiellini colpendo il palo, e di Del Piero che con un’azione solitaria si incunea in area di rigore avversaria pareggiando il conto dei legni. Sul finire della prima frazione di gioco Amauri accusa un dolore muscolare che lo mette ko costringendo Del Neri a spostare Martinez al fianco del capitano bianconero.

    Nella ripresa la magia che decide la partita: Felipe Melo, buona la sua prestazione meritandosi gli applausi dell’Olimpico al momento della sua sostituzione, lancia dall’altra parte del rettangolo di gioco Del Piero che stoppa magnificamente la sfera, mette a sedere con una serie di finte ubriacanti il difensore austriaco e la mette nell’angolino alto più lontano. Un gol “alla Del Piero” che celebra il gol 275 con la maglia bianconera.
    La partita si mantiene su questo risultato perchè ne Lanzafame e ne Pepe, imprecisi sotto porta, riescono ad arrotondare il punteggio. Bene Sissoko in mezzo al campo, bene Pepe da una parte e De Ceglie dal’altra, motorini instancabili, ciò che chiede Del Neri. Ma la palma del migliore in campo non può che andare al match winner che ha deliziato la platea con i suoi colpi da biliardo facendo dimenticare a tutti per una serata le ultime vicissitudini del calciomercato.

    Domani alle 13:oo a Montecarlo i sorteggi che andranno a comporre i 12 giorni di Europa League.

    Il tabellino
    JUVENTUS – STURM GRAZ 1-0
    53′ Del Piero
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Chiellini, De Ceglie; Pepe, Melo (85′ Giandonato), Sissoko, Martinez; Amauri (43′ Lanzafame), Del Piero.
    A disposizione: Manninger, Grygera, Legrottaglie, Buchel, Boniperti.
    Allenatore: Del Neri.
    STURM GRAZ (4-3-1-2): Gratzei; Standfest, Schindelfeld, Burgstaller, Purcher; Ehrenreich (62′ Kainz), Weber, Kienzl, Bukva (71′ Klem); Kienast, Szabics (61′ Haas).
    A disposizione: Calvina, S. Foda, Kainz, Muratovic, Feldhofer.
    Allenatore: F. Foda.
    Arbitro: Collum (Sco)
    Ammoniti: Ehrenreich (S), Motta (J)

  • Magia di Del Piero, la Juve avanza in Europa League

    Magia di Del Piero, la Juve avanza in Europa League

    Un calcio di punizione magistrale di Del Piero al 73′, nell’acquitrino dello stadio Braglia di Modena, ha permesso alla Juventus di battere lo Shamrock Rovers nella gara di ritorno del terzo turno preliminare di Europa League. I bianconeri, forti del 2-0 dell’andata, non hanno forzato più di tanto considerate le condizioni metereologiche difficili cercando di controllare la gara nel modo migliore possibile.

    Nel primo tempo infatti è successo ben poco con Diego ancora una volta preferito a Del Piero e che non ha brillato come nelle precedenti uscite. Chi è sembrato in palla invece è Amauri che ha mostrato di possedere già una buona condizione fisica: l’attaccante italo-brasiliano bianconero, autore della doppietta che ha steso la formazione irlandese all’andata, ha svariato su tutto il fronte d’attacco ma gli è mancato solo lo spunto vincente per ripetere la prestazione di sette giorni fa.

    Nella ripresa c’è stata la consueta staffetta tra Diego e Del Piero: il capitano della Juventus si è dato subito da fare (evidentemente non ha digerito l’ennesima esclusione decisa da Del Neri dall’undici titolare) illuminando con le sue giocate i suoi compagni. E proprio dai suoi piedi è partita la parabola imparabile per l’estremo difensore avversario direttamente su calcio piazzato dai trenta metri che ha deciso la partita. Non soddisfatto Pinturicchio è andato vicino al raddoppio in un altro paio di occasioni mandando chiari segnali a Del Neri ma il risultato alla fine non è cambiato con i bianconeri che hanno portato a casa un 1-0 che può alimentare la fiducia e la consapevolezza di poter disputare una stagione da assoluti protagonisti.

    Domani è atteso il sorteggio: alle 13:30 l’urna di Nyon decreterà la prossima avversaria della Juventus in Europa League.

    Il tabellino
    JUVENTUS – SHAMROCK ROVERS 1-0
    73′ Del Piero
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Chiellini, Bonucci, De Ceglie; Pepe, Marchisio, Sissoko, Lanzafame; Diego (46′ Del Piero), Amauri (80′ Trezeguet).
    A disposizione: Manninger, Grygera, Legrottaglie, Ekdal, Pasquato.
    Allenatore: Del Neri
    SHAMROCK ROVERS (4-5-1): Mannus; Price, Rice, Bradley, Chambers (46′ Turner); Twigg, Flynn, Kavanagh (46′ Stewart), Murphy, Dennehy; Murray.
    A disposizione: Jennings, Stevens, Sives, O’Connor, Bayly.
    Allenatore: O’Neill
    Arbitro: Daloukas
    Ammoniti: Bradley (S), Lanzafame (J)
    Espulsi:

  • Inter, che esordio. Travolto il Manchester City 3-0

    Inter, che esordio. Travolto il Manchester City 3-0

    La nuova Inter di Rafa Benitez bagna il suo esordio nel precampionato vincendo la la 14esima edizione della Pirelli Cup a Baltimora contro il Manchester City di Roberto Mancini; l’ex tecnico nerazzurro però non era presente in panchina perchè volato in Italia per problemi di salute del padre. Tre a zero il risultato finale con le reti di Obinna (doppietta) e del giovane Biraghi.

    Con le assenze di molti titolari sia da una parte che dall’altra, ad impressionare positivamente sono state le due ali dell’Inter, il baby Coutinho a sinistra (solo 18 anni ma già con il passo del campione) e Obinna a destra. Ed è proprio il nigeriano a portare in vantaggio i nerazzurri al 39′ del primo tempocon un bel sinistro a giro sul secondo palo imprendibile per Hart. La partita aveva perso, poco prima, uno dei suoi protagonisti: l’ex interista Vieira era stato espulso per una gomitata nei confronti di Materazzi giudicata fallosa dal direttore di gara.

    Nella ripresa il raddoppio di Obinna al 54′ e il tris di Biraghi, classe ’92, che dai venti metri trova l’incrocio dei pali che chiude definitivamente i conti al 74′. Poi spazio ai cambi con il tecnico spagnolo che utilizza tutti gli uomini a sua disposizione tranne il portiere di riserva Orlandoni.
    Benitez può sorridere in vista dei primi impegni ufficiali (Supercoppa Europea contro l’Atletico Madrid fase iniziale di campionato e Champions League): buona condizione fisica mostrata dai nerazzurri nonostante il lavoro sia cominciato da poco.

    Il tabellino
    MANCHESTER CITY – INTER 0-3
    39′ Obinna, 54′ Obinna, 74′ Biraghi
    MANCHESTER CITY (4-1-4-1): Hart (46′ Given); Zabaleta, K. Touré (65′ Boyata), Kompany (80′ Ireland), Bridge (46′ Cunningham); Vieira; Johnson, Y. Touré (46′ Lescott), Barry (55′ Wright-Phillips), Jo (75′ Richards); Adebayor.
    A disposizione: Onuoha, Weiss, Mee.
    Allenatore: Kidd (assente Mancini)
    INTER (4-2-3-1): Castellazzi; Zanetti (62′ Natalino), Cordoba, Materazzi (84′ Nwankwo), Chivu (62′ Biraghi); Mariga (78′ Dell’Agnello), Cambiasso (62′ Stankovic); Obinna (72′ Biabiany), Coutinho (72′ Mancini), Obi (62′ Alibec); Pandev (62′ Eto’o).
    A disposizione: Orlandoni.
    Allenatore: Benitez.
    Arbitro:Baldomero Toledo (Usa).
    Ammoniti: Kompany (M), Zabaleta (M), Pandev (I), Chivu (I).
    Espulso: Vieira (M)

    Gli Highlights

  • Pato-gol, il Milan fa 1-1 con l’Arsenal nell’Emirates Cup

    Pato-gol, il Milan fa 1-1 con l’Arsenal nell’Emirates Cup

    Il Milan riesce a strappare un buon pareggio per 1-1 nella prima sfida dell’Emirates Cup a Londra contro l’Arsenal grazie al gol nell’ultimo quarto d’ora di gara di Pato che ristabilisce la parità dopo il vantaggio iniziale dei Gunners di Chamakh.
    I rossoneri mostrano progressi notevoli rispetto al ko inaspettato alla prima uscita stagionale contro il Varese, anche se il vero protagonista del match è Abbiati che deve superarsi varie volte sulle offensive degli inglesi per evitare una sconfitta che tutto sommato la squadra di allegri non meritava.

    L’Arsenal incute subito timore ma la prima vera grande occasione capita sui piedi dell’ex fischiatissimo Flamini che dal limite dell’area colpisce la traversa. La risposta degli uomini di Wenger non si fa attendere e il nuovo acquisto Chamakh castiga i rossoneri al 36′ alla prima vera disattenzione difensiva. Poi sul finire del primo tempo è Rosicky ad avere la chance del raddoppio ma Abbiati è super.

    Nella ripresa il Milan trova il gol del pari grazie al Papero Pato che di testa infila nel sette. E’ il minuto 76 ma Abbiati in precedenza aveva salvato ancora il risultato su Arshavin. La gara va a spegnersi lentamente e c’è il tempo solo per registrare l’incrocio dei pali colpito da Zambrotta e il doppio salvataggio dell’estremo difensore rossonero su Randall prima del fischio finale.

    Domani alle 15 si scende nuovamente in campo: questa volta l’avversario di turno per il Milan è il Lione che nell’altra partita ha impattato contro il Celtic per 2-2 (reti di Bastos e Novillo per i francesi, la rimonta scozzese porta la firma di Hooper e Samaras). L’altra gara, a seguire, vedrà protagoniste l’Arsenal e il Celtic.

    Il tabellino
    ARSENAL – MILAN 1-1
    36′ Chamakh (A), 75′ Pato (M)
    ARSENAL (4-3-3): Fabiansky; Gibbs (46′ Sagnà), Koscielny, Vermaelen, Frimpong (69′ Djourou); Ebouè (46′ Clichy), Wilshere, Nasri; Rosicky (46′ Walcott), Chamakh (72′ Randall), Arshavin (62′ Vela).
    A disposizione: Almunia, Traorè, Eastmond, Nordtveit, Emanuel-Thomas.
    Allenatore: Wenger.
    MILAN (4-3-2-1): Abbiati, Papastathopoulos (65′ Zambrotta), Nesta, Yepes, Antonini; Abate (81′ Verdi), Gattuso (62′ Merkel), Flamini (76′ Strasser); Seedorf, Pato (82′ Oddo); Borriello (69′ Beretta).
    A disposizione: Amelia, Roma, Zambrotta, Albertazzi, Bonera, Novinic, Adiyah.
    Allenatore: Allegri
    Arbitro: Foy
    Ammoniti:
    Espulsi:

  • Juve nel segno di Amauri. Shamrock ko 2-0

    Juve nel segno di Amauri. Shamrock ko 2-0

    Parte con una vittoria la nuova stagione della Juventus così come l’avventura di Del Neri alla guida della Vecchia Signora. I bianconeri, impegnati a Dublino nel terzo turno preliminare di Europa League, fanno secco lo Shamrock Rovers per 2-0 con un super Amauri, tornato a seminare il panico nella difese avversarie anche se c’è da considerare il basso livello tecnico della squadra irlandese. Un gol per tempo per il brasiliano, che coglie anche un palo, e passaggio del turno ipotecato.

    Del Neri manda in campo la formazione annunciata con un 4-4-2 rapido e dinamico: Pepe e Motta su una corsia e Lanzafame e De Ceglie sull’altra, Marchisio e Sissoko a fare legna in mezzo al campo e la coppia tutta brasiliana Diego – Amauri in avanti con Del Piero relegato inizialmente in panchina.
    La Juve parte bene e passa subito in vantaggio al 3′ con Amauri, smarcato da un assist di Diego, bravo ad anticipare l’uscita del portiere e piazzare nell’angolo più lontano. La voglia e la grinta c’è, le gambe un pò meno perchè si vede che gli undici di Del Neri sono ancora in fase di rodaggio. Il primo tempo, a parte qualche occasione capitata sui piedi di Lanzafame e di un Diego che ha confermato il suo buono stato di forma.

    La ripresa si apre con i padroni di casa che vanno vicinissimi al pareggio con il colpo di testa di Murray ma è solo un fuoco di paglia perchè i bianconeri controllano bene la gara e sfondano sulla destra con Pepe. Amauri è incontenibile, prima prende il palo su una bella progressione in velocità poi mette il sigillo alla partita con un imperioso stacco di testa ben servito da Motta. Nel finale c’è spazio anche per Del Piero che sfiora il terzo gol su un bel piatto di destro.
    Per ottenere il passaggio dle turno bisognerà attendere i 90′ della gara di ritorno in programma tra sette giorni a Modena.

    Il tabellino
    SHAMROCK ROVERS – JUVENTUS 0-2
    3′ Amauri, 75′ Amauri
    SHAMROCK ROVERS (4-5-1): Mannus; Silves, Price, Murray, Stevens; Chambers (78′ Kavanagh), Turner, Stewart, Rice (66′ Dennehy), Bayly (93′ Bradley); Twigg.
    A disposizione: Duggan, Flynn, O’Connor, Murphy.
    Allenatore: O’Neill.
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Chiellini, De Ceglie; Pepe, Sissoko, Marchisio (89′ Ekdal), Lanzafame (51′ Martinez); Diego (82′ Del Piero), Amauri.
    A disposizione: Costantino, Grygera, Ferrero, Poulsen, Trezeguet.
    Allenatore: Delneri.
    Arbitro: Fernandez Borbalan (Spa)
    Espulsi: nessuno
    Ammoniti: Pepe (J), Bayly (S), Marchisio (J)

  • Ancora Villa, Paraguay ko. La Spagna raggiunge la Germania in semifinale

    Ancora Villa, Paraguay ko. La Spagna raggiunge la Germania in semifinale

    La Spagna è in semifinale, un risultato storico perchè i campioni d’Europa in carica non erano andati mai oltre i quarti di finale in un Mondiale. Le Furie Rosse hanno la meglio su un Paraguay mai domo al termine di una gara giocata a ritmi altissimi, sia da una parte che dall’altra. Non sono mancate di certo le emozioni in una partita che vede il direttore di gara Batres assegnare due rigori, uno per parte, nel giro di pochi secondi ed entrambi sbagliati, il primo in favore dei sudamericani e sbagliato da Cardozo, poi per la Spagna e fallito al secondo tentativo da Xabi Alonso (il primo era stato messo a segno dal centrocampista ma annullato e fatto ripetere dall’arbitro). E chi poteva sbrogliare una partita così rocambolesca e con le Furie Rosse (oggi in tenuta blu notte) messe in difficoltà dagli avversari per gran parte del match? Proprio lui, David Villa che a 7 minuti dal termine trova il gol che scrive la storia spagnola, il quinto di questo Mondiale e che lo porta in vetta alla classifica marcatori.

    All’Ellis Park di Johannesburg si ammira un buon Paraguay che mette in difficoltà con il suo pressing asfissiante le fonti di gioco spagnole, Xavi e Iniesta su tutti che faticano così ad innescare le giocate di Villa e Torres. Con i sudamericani che non concedono nulla e con il ct iberico Del Bosque che cerca di trovare il bandolo della matassa portando vari accorgimenti tattici alla squadra, l’unica vera occasione del primo tempo è marcata Paraguay: Valdez si smarca in area e mette alle spalle di Casillas ma l’arbitro annulla per un fuorigioco inesistente dell’attaccante che fa venire i brividi a Villa e compagni.

    Passata la paura, nella ripresa si assiste a qualcosa di clamoroso e forse mai visto: è il 57′ e Piquè trattiene Cardozo in area mentre va per staccare di testa; il direttore di gara non ha dubbi e assegna il penalty che lo stesso attaccante si prende la responsabilità di calciare. Cardozo però si fa ipnotizzare da Casillas che blocca la sfera in tuffo e fa ripartire veloce l’azione di contropiede. Villa velocissimo entra in area di rigore e viene atterrato da Alcaraz: calcio di rigore anche per la Spagna. Sul dischetto si presenta Xabi Alonso che con freddezza spiazza il portiere; l’arbitro però fa ripetere per l’entrata in area di alcuni giocatori. Nuovamente Xabi Alonso contro Villar ma questa volta il portiere sceglie il lato giusto e para la conclusione, sulla respinta si avventa come un falco Fabregas, entrato da pochi minuti al posto di uno spento Torres, che viene travolto dall’estremo difensore sudamericano. Questa volta Batres (sbagliando) non se la sente di dare un’altra massima punizione.

    Le due squadre si spaccano in due, saltano tutti gli schemi e a beneficiarne è lo spettacolo. Del Bosque si gioca la carta Pedro che da la svolta alla partita: il giovane attaccante del Barcellona con le sue accelerazioni mette in difficoltà l’ormai stanca difesa paraguaiana e a 8 minuti dal termine ha la palla gol sui piedi ma anche qui succede l’incredibile: Pedro prende il palo da buona posizione, la sfera respinta dal legno va sui piedi di Villa che prende la mira e conclude con il piatto verso l’angolo più lontano. Palla ancora sul palo, danza sulla linea di porta e colpisce il legno opposto terminando la sua corsa in rete. E’ il gol liberazione che decreta la fine dell’avventura del Paraguay al Mondiale e spedisce dritta la Spagna in semifinale dove se la vedrà con una Germania che fa paura in un gara che sa di rematch della finale dell’Europeo di due anni fa. Le emozioni stasera non sono di certo venute meno.

    Il tabellino
    PARAGUAY – SPAGNA 0-1
    82′ Villa
    PARAGUAY (4-4-2): Villar; Veron, Alcaraz, Da Silva, Morel; Barreto (74′ Vera), Santana, Caceres (84′ Barrios), Riveros; Cardozo, Valdez (72′ Santa Cruz).
    A disposizione: Barreto, Bobadilla, Caniza, Bonet, Benitez, Torres, Ortigoza, Gamarra, Barrios.
    Ct: Martino
    SPAGNA (4-4-2): Casillas; Sergio Ramos, Pique, Puyol (84′ Marchena), Capdevila; Busquet, Xabi Alonso (75′ Pedro), Xavi, Iniesta; Torres (56′ Fabregas), Villa.
    A disposizione: Valdes, Pepe, Albiol, Marchena, Mata, Arbeloa, Llorentes, Martinez, Silva, Navas.
    Ct: Del Bosque
    Arbitro: Batres (Gautemala)
    Ammoniti: Pique (S), Caceres, Alcaraz, Morel (P)
    Espulsi: nessuno

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  • L’Olanda vola con Robben e Sneijder, Slovacchia a casa

    L’Olanda vola con Robben e Sneijder, Slovacchia a casa

    Tutto secondo copione: l’Olanda continua la sua avventura nel Mondiale eliminando negli ottavi di finale la Slovacchia che aveva rispedito a casa prima del tempo gli azzurri di Lippi. Gli Orange liquidano la squadra di Hamsik con un gol per tempo; Robben apre le marcature, Sneijder raddoppia a 5 minuti dal termine e Vittek accorcia le distanze fissando il punteggio finale sul 2-1.

    Con il rientro dal primo minuto di Robben al fianco di Sneijder, quest’ultimo in dubbio fino all’ultimo momento, i Tulipani colpiscono subito a freddo con l’ala del Bayern Monaco che sfoggia il suo solito numero accentrandosi dalla destra e lasciando partire la conclusione che termina la sua corsa in rete e sul primo palo. La Slovacchia che mette in mostra il suo pressing, quello ammirato solo quattro giorni fa contro l’Italia, non riesce però ad arginare gli olandesi che riescono a districarsi bene in ogni occasione grazie alla loro proprietà di palleggio. Anzi, Hamsik e compagni cadono nella trappola riservata loro dal ct olandese Van Marwijk lasciando così ampi spazi per le cavalcate di Sneijder e Robben, sempre letali.

    Nella ripresa l’Olanda ha l’opportunità di chiudere i conti con lo straripante Robben prima e Van Persie dopo ma trovano l’opposizione straordinaria dell’estremo difensore Mucha. Poi sale in cattedra il collega olandese Stekelenburg che evita il pari su Stoch e poi compie un autentico miracolo su Vittek lasciato colpevolmente solo in area dalla retroguardia olandese. E’ Sneijder però a punire la squadra di Weiss con il 2-0 che chiude definitivamente i conti. Il gol di Vittek, il quarto nel Mondiale (capocannoniere con Higuain), a tempo scaduto serve solo per le statistiche. L’Olanda è ai quarti e attende la gara di stasera tra Brasile e Cile per conoscere il suo prossimo avversario, la Slovacchia torna a casa ma con la consolazione di aver eliminato i campioni del mondo in carica.

    Il tabellino
    OLANDA – SLOVACCHIA 2-1
    18′ Robben (O), 84′ Sneijder (O), 93′ rig. Vittek (S)
    OLANDA (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Jong; Kuyt, Sneijder, Robben (70′ Elia); Van Persie (80′ Huntelaar).
    A disposizione: Vorm, Boschker, Boulahrouz, Ooijer, Braahfeid, De Zeeuw, Schaars, Afellay, Babel.
    Ct: Van Marwijk
    SLOVACCHIA (4-3-1-2): Mucha; Pekarik, Skrtel, Durica, Zabavnik; Weiss, Kucka, Stoch; Hamsik; Vittek, Jendrisek (70′ Kopunek).
    A disposizione: Pernis, Kuciak, Petras, Cech, Salata, Kocac, Sapara, Sestak, Holosko, Jakubko.
    Ct: Weiss
    Arbitro: Mallenco (Spagna)
    Ammoniti: Robben, Stekelenburg (O), Kucka, Kopunek (S)
    Espulsi: nessuno

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  • Villa trascina le Furie Rosse. Agli ottavi è Spagna – Portogallo

    Villa trascina le Furie Rosse. Agli ottavi è Spagna – Portogallo

    La Spagna vince e si qualifica agli ottavi di finale; il Cile perde e ci va pure. Lo scontro tra le due Rojas del Mondiale va agli spagnoli campioni d’Europa in carica che vincono contro i sudamericani per 2-1 approdando alla fase finale del torneo da prima del Gruppo H così come la nazionale dell’America latina che festeggia gli ottavi di finale raggiunti anche per il flop della Svizzera nell’altra gara della serata. A decidere il match le reti di Villa e di Iniesta nel primo tempo per le Furie Rosse, per il Cile accorcia le distanze nella ripresa, con un uomo in meno, Millar.

    Doveva essere vittoria e così è stata: la Spagna ancora non entusiasma ma gioca al calcio, capace con la propria trama di passaggi a costringere l’avversario sulla difensiva. Senza Fabregas ma con il geometra Xavi in mezzo al campo, gli iberici prendono sin da subito le misure e impiegano soltanto 24 minuti per piegare le resistenze cilene con Villa che con un pallonetto da 40 metri, approfittando del rinvio maldestro del portiere Bravo uscito dai pali per contrastare Torres, porta in vantaggio i suoi. Ma è bravissimo il regista del Barcellona Xavi a lanciare splendidamente Torres in profondità.
    Il raddoppio è presto detto: Villa è scatenato e dalla sinistra serve un pallone perfetto per il rimorchio di Iniesta. Gol, 2-0 e palla al centro. Nell’azione però l’arbitro vede un fallo, un contatto minimo tra Torres ed Estrada che porta all’espulsione per doppio giallo di quest’ultimo. E in inferiorità numerica la strada per il Cile si fa più in salita.

    Nella ripresa arriva però incredibilmente il gol che accorcia le distanze; ne porta la firma Millar, appena entrato in campo al posto di Gonzalez, ma a spiazzare Casillas è la deviazione di Piquè che devia sensibilmente la traiettoria della sfera. E il gol che mette un pò più al sicuro i sudamericani perchè la Svizzera, a questo punto, dovrebbe vincere almeno con 2 gol di scarto contro l’Honduras per passare il turno. Alla fine però gli elvetici non vanno oltre lo 0-0 e vengono eliminati dal Mondiale dopo l’ottimo esordio vincente contro le Furie Rosse.

    La Spagna così incrocierà il Portogallo di Cristiano Ronaldo nella sfida, al pari di Germania – Inghilterra, più affascinante degli ottavi. Al Cile invece toccherà il derby sudamericano contro il Brasile.

    Il tabellino
    CILE – SPAGNA 1-2
    24′ Villa (S), 37′ Iniesta (S), 47′ Millar (C)
    CILE (4-3-3): Bravo; Isla, Medel, Ponce, Jara; Vidal, Estrada, Gonzalez (46′ Millar); Sanchez (65′ Orellana), Valdivia (46′ Paredes), Beausejour.
    A disposizione: Pinto, Marin, Contreras, Fuentes, Carmona, Tello, Fierro, Fernandez, Suazo.
    Ct: Bielsa.
    SPAGNA (4-3-3): Casillas; Ramos, Pique, Puyol, Capdevila; Busquets, Xabi Alonso (73′ Martinez), Xavi; Iniesta, Torres (55′ Fabregas), Villa.
    A disposizione: Albiol, Marchena, Valdes, Mata, Arbeloa, Pedro, Llorente, Silva, Navas, Reina.
    Ct: Del Bosque.
    Arbitro: Rodriguez (Messico)
    Ammoniti: Medel, Ponce (C)
    Espulsi: Estrada (C)

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  • Costa d’Avorio, vittoria inutile sulla Corea. Drogba e compagni salutano il Mondiale

    Costa d’Avorio, vittoria inutile sulla Corea. Drogba e compagni salutano il Mondiale

    Un’altra squadra africana viene eliminata dal Mondiale: alla Costa d’Avorio infatti non basta la vittoria per 3-0 sulla Corea del Nord per il passaggio del turno agli ottavi di finale (il Portogallo nell’altro match ha conquistato il punto che serviva) e saluta il torneo dopo le “sorelle” Sudafrica, Nigeria, Algeria e Camerun con il Ghana rimasto l’unico superstite della spedizione africana al Mondiale.

    Gli Elefanti, guidati dal bomber Didier Drogba, fanno un sol boccone dei poveri asiatici che chiudono il Mondiale nel peggiore dei modo dopo l’ottimo esordio contro il Brasile. Le reti che tagliano le gambe agli avversari arrivano nel giro di soli 20 minuti dal centrocampista del Barcellona Yaya Tourè, piatto di precisione, e da Romaric che ribatte in rete una ribattuta della traversa su un tiro di Drogba. Alla squadra di Eriksson servirebbe un 9-0 e sperare nel gol del Brasile sui lusitani per qualificarsi agli ottavi, impresa che con il passare dei minuti si fa sempre più difficile. In chiusura di primo tempo prima Keita e poi Gervinho vanno vicini al poker, poi nella ripresa l’assedio che costringe gli africani qualche pericolo di troppo in contropiede. Il 3-0 arriva a 8 minuti dal termine con l’attaccante del Chelsea Kalou e non bastano i 28 tiri verso lo specchio della porta avversaria degli ivoriani per arrotondare il risultato che comunque non sarebbe servito a niente perchè il Portogallo nel frattempo era riuscito contro la Selecao a guadagnare il punto che serviva.

    Onore e merito va alla Costa d’Avorio per essere stata, insieme al Ghana, la squadra africana migliore del Mondiale. Drogba e compagni, inseriti nel “Gruppo di ferro”, hanno saputo giocarsela alla pari con le altre mettendo in difficoltà il Portogallo nella prima partita del girone; la Corea invece termina la propria avventura, dall’ultima apparizione nel ’78, come peggior squadra del Mondiale per essere stata la peggiore difesa che è sembrata più una gruviera ma con la consolazione di aver segnato un gol, che per loro vuol dire tanto, al Brasile 5 volte campione del Mondo.

    Il tabellino
    COREA DEL NORD – COSTA D’AVORIO 0-3
    14′ Y. Tourè, 20′ Romaric, 81′ Kalou
    COREA DEL NORD (5-4-1): Ri Myong Guk; Cha Jong Hyok, Pak Chol Jin, Pak Nam Chol, Pak Nam Chol Il, Mun In Guk (67′ Choe Hyok); Ri Jun Il, Ju Yun Nam, An Yong Hak, Hong Yong Jo; Jong Tae Se.
    A disposizione: Gil, Won, Chol, Ri Kwang Chon, Kim, Jun, Myong, S. Hyok, C. Hyok, K. Chol.
    Ct: Kim Jong Hun.
    COSTA D’AVORIO (4-4-2): Barry; Eboue, K. Tourè, Zokora, Boka; Keita (64′ Dindane), Y. Tourè, Tiotè, Romaric (79′ Doumbia); Gervinho (64′ Kalou), Drogba.
    A disposizione: Zogbo, Yeboah, Angoua, Tienè, Gohouri, Bamba, Gosso, Demel, Kone, Kalou, Dindane.
    Ct: Eriksson.
    Arbitro: Undiano (Spagna)
    Ammoniti: nessuno
    Espulsi: nessuno