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  • Caracciolo illude il Brescia, Inter salvata da un “rigorino”

    Caracciolo illude il Brescia, Inter salvata da un “rigorino”

    Dopo la debacle di Champions League di Londra l’Inter era chiamata ad una reazione d’orgoglio nell’anticipo serale della decima giornata di Serie A contro un Brescia in crisi di risultati e reduce da 5 sconfitte di fila in campionato. I nerazzurri invece soffrono le Rondinelle, più motivate, e non vanno oltre l’1-1, pareggio arrivato grazie ad un calcio di rigore molto discutibile di Eto’o.

    A San Siro il Brescia colpisce a freddo la squadra di Benitez e passa in vantaggio al 14′ con l’Airone Caracciolo, bravo a saltare in area Samuel e a battere con un destro rasoterra Castellazzi. I guai per Benitez non finiscono qui perchè, oltre agli già indisponibili Julio Cesar, Cambiasso, Muntari e Stankovic, il tecnico spagnolo perde anche Maicon per un infortunio muscolare.
    La squadra di Iachini è ben messa in campo e riparte in contropiede che è una bellezza, tant’è che prima lo stesso autore del gol Caracciolo e poi Zebina sfiorano il raddoppio. L’attaccante bresciano lì davanti è mobilissimo e crea non pochi grattacapi a Lucio e Samuel che fanno fatica a contenerlo.
    Sneijder, schierato nell’inedito ruolo di mediano al fianco di capitan Zanetti, sembra un pesce fuor d’acqua mente in avanti risponde presente il solito Eto’o con Milito che annaspa tra le maglie dei difensori bresciani. Ma è di Coutinho l’unica vera occasione del primo tempo dei nerazzurri che lascia partire un bolide dal limite dell’area che sorvola la traversa. Si va al riposo con l’Inter sotto di un gol.

    Ripresa che si apre con altre due tegole per Benitez: si fermano anche Sneijder (per un malore) e Samuel che si fa male al ginocchio dopo un duro contrasto di gioco. Il Brescia bada più alla fase difensiva con l’intenzione di tenere duro e respingere l’offensiva dei campioni d’Italia uscendo con un risultato positivo da San Siro. L’estremo difensore ospite si supera in uscita su Eto’o, poi lo stesso attaccante camerunense si procura un rigore al 73′ che poi trasforma, ma in verità la moviola dimostra che il numero 9 nerazzurro cade da solo in area scivolando letteralmente sulla sfera. L’Inter si getta in avanti con tutte le forze alla ricerca del gol della vittoria ma la stanchezza nelle gambe dei giocatori si fa sentire. Nel finale i nerazzurri reclamano un altro rigore per fallo su Zebina su Milito: il tocco, seppur lieve, sulla gamba dell’attaccante argentino sembra esserci ma il direttore di gara Grava non se la sente di condannare un Brescia ad una immeritata sconfitta.

    Finisce 1-1 con l’Inter che in classifica sale a quota 19 punti, 3 in meno rispetto alla capolista Lazio che domani affronterà la Roma nel derby della capitale, e 2 in più del Milan impegnato a Bari. Ma le ultime prestazioni e l’infermeria che va riempiendosi non fanno dormire sonni tranquilli a Benitez. Il Brescia torna a fare punti salendo a quota 10 ma sempre nella zona calda della classifica.

    Il tabellino
    INTER – BRESCIA 1-1
    14′ Caracciolo (B), 73′ Eto’o (I)
    INTER (4-2-3-1): Castellazzi; Maicon (27′ Cordoba), Lucio, Samuel (50′ Santon), Chivu; Zanetti, Sneijder (46′ Obi); Pandev, Coutinho, Milito; Eto’o.
    Panchina: Orlandoni, Materazzi, Nwankwo, Biabiany.
    Allenatore: Benitez
    BRESCIA (4-3-2-1): Arcari; Berardi, Zebina, Martinez, Dallamano; Hetemaj, Cordova (66′ Budel), Baiocco; Diamanti (83′ Bega), Kone (76′ Eder); Caracciolo.
    Panchina: Leali, Zambelli, Vass, Possanzini.
    Allenatore: Iachini
    Arbitro: Gava
    Ammoniti: Coutinho (I); Arcari (B), Hetemaj (B)

  • Juve a rischio eliminazione. Pari scialbo con il Salisburgo

    Juve a rischio eliminazione. Pari scialbo con il Salisburgo

    La Juventus di Del Neri continua a soffrire di alti e bassi. I bianconeri, dopo la bella vittoria di San Siro contro il Milan di 5 giorni fa, si rende protagonista di una prestazione incolore pareggiando 0-0 contro il Salisburgo complicando seriamente il passaggio al turno successivo di Europa League alla luce anche della vittoria inaspettata del Lech Poznan sul Manchester City nell’altra partita del Gruppo A.

    Juve che si presenta con una formazione obbligata, senza Aquilani e Quagliarella non schierabili nella competizione europea, senza Felipe Melo squalificato, senza Iaquinta, Chiellini, Grygera, De Ceglie, Martinez, Lanzafame, Rinaudo e Traorè indisponibili e che ha perso per strada, durante il match, anche Krasic e Legrottaglie per infortunio e con una panchina fatta interamente di giocatori provenienti dalla squadra Primavera.
    Una partita soporifera che ha visto nel primo tempo solo il calcio di punizione da distanza siderale di Del Piero e niente più. Nella ripresa la Juve fa peggio, si rintana nella propria metà campo lasciando addirittura l’iniziativa all’avversario che nonostante tutto non riesce mai ad impegnare Storari. Del Neri fa esordire anche i baby Liviero, Beuchel e Giannetti.

    Quattro pareggi in 4 gare: ora la qualificazione è quasi compromessa, bisognerebbe vincere le restanti due partite con Lech Poznan e Manchester City per centrare i sedicesimi di finale e non uscire prematuramente dalla competizione, obiettivo possibile ma difficile. Dalla Juve “no limits” ci si aspettava di più.

    Il tabellino
    JUVENTUS – SALISBURGO 0-0
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Legrottaglie, Pepe (82′ Giannetti); Krasic (63′ Buechel), Giandonato (49′ Liviero), Sissoko, Marchisio; Del Piero, Amauri.
    Panchina: Costantino, Camilleri, Boniperti, Libertazzi.
    Allenatore: Del Neri
    SALISBURGO (4-5-1): Tremmel; Schwegler, Segagya, Afolabi, Hinteregger; Jantscher, Pokrivac (65′ Leitgeb), Schiemer, Mendes, (80′ Augustinussen), Zarate; Wallner (74′ Alan).
    Panchina: Walke, Dudic, Leitgeb, Hierlander, Boghossian.
    Allenatore: Stevens
    Arbitro: Stalhammar (Svezia)
    Ammoniti: Sissoko (J), Pokrivac (S), Segagya (S), Schiemer (J), Jantscher (S)

  • Roma di forza, 3-2 al Basilea. Si sblocca Totti

    Roma di forza, 3-2 al Basilea. Si sblocca Totti

    Ora Ranieri potrà concentrarsi sul derby di domenica. La Roma esce vittoriosa dal Saint Jakob Park di Basilea battendo i padroni di casa per 3-2 e vincendo una gara fondamentale in ottica qualificazione con una grande prova di forza che le consente di rilanciarsi al secondo posto in classifica del Gruppo E. A segno Menez, capitan Totti, su rigore, e il giovane Greco per i giallorossi, di Frei e Shaqiri le reti per gli svizzeri.

    Missione compiuta per l’undici di Ranieri che colpisce il Basilea con Menez già al 16′ per poi trovare il raddoppio 10 minuti più tardi grazie ad un penalty di Francesco Totti per atterramento di Riise in area di rigore. Primo gol stagionale per il capitano giallorosso dopo tante prestazioni opache. Un uno-due fulminante che taglia le gambe agli svizzeri, incapaci fino alla fine del primo tempo di procurare pericoli verso la porta difesa da Julio Sergio.

    Nella ripresa la partita cambia volto, il Basilea si getta all’attacco e chiude nella propria metà campo una Roma rimasta con la testa negli spogliatoi. Dopo vari tentativi i padroni di casa accorciano le distanze con Frei che sfrutta un’uscita a vuoto di Julio Sergio per depositare la sfera in rete di testa.
    Allora il cambio per Ranieri è d’obbligo con Borriello che fa il suo ingresso in campo al posto di Vucinic e Greco che sostituisce Menez. Ed è proprio quest’ultimo a confezionale il 3-1 in favore della Roma che chiude il match ma solo apparentamente perchè il Basilea non demorde e trova la rete del 3-2 con Shaqiri ben appostato in area. Il risultato però non cambierà più con gli elvetici che nel finale chiudono anche in 10 uomini per l’espulsione di Stocker e la Roma che al triplice fischio può festeggiare i 3 punti conquistati che la proiettano al secondo posto in classifica e che alza il morale della truppa di Ranieri in vista del derby contro la Lazio, capolista in Serie A, di domenica prossima.

    Il tabellino
    BASILEA – ROMA 2-3
    16′ Menez (R), 25′ rig Totti (R), 69′ Frei (B), 76′ Greco (R), 83′ Shaqiri (B)
    BASILEA (4-4-2): Costanzo; Inkoom, Abraham, Ferati, Safari; Shaqiri, Yapi Yapo, Huggel, Stocker; Frei, Streller.
    Panchina: Sommer, Atan, Zanni, Chipperfield, Cabral, Almerares, Tembo.
    Allenatore: Fink.
    ROMA (4-2-3-1): Julio Sergio; Cassetti, Juan, N. Burdisso (80′ G. Burdisso), Riise; De Rossi, Simplicio; Menez (74′ Greco), Perrotta, Vucinic (70′ Borriello); Totti.
    Panchina: Lobont, Cicinho, Castellini, Okaka.
    Allenatore: Ranieri.
    Arbitro: Kuipers (OLA)
    Ammoniti: Stocker (B), Streller (B), Cassetti (R), Perrotta (R).
    Espulsi: Stocker

  • Mutu c’è, la Fiorentina no. A Catania solo 0-0

    Mutu c’è, la Fiorentina no. A Catania solo 0-0

    Un punto a testa che, vista la classifica, non serve a nessuna delle due squadre: Catania e Fiorentina impattano per 0-0 nel posticipo della nona giornata di Serie A nel giorno del rientro in campo di Mutu dopo la squalifica per doping di 9 mesi.
    Il rumeno è tra le note positive di questa Fiorentina, rimasta senza un leader alla luce anche del lungo stop di Jovetic e della pessima condizione psicofisica di Montolivo. Brutta partita con poche occasioni sia da una parte che dall’altra.

    Nel primo tempo la squadra di Mihajlovic sfonda sulla fascia sinistra, quella di competenza di Santana, dove arrivano i maggiori pericoli verso la porta di Andujar. Mutu ha fame di calcio e già dopo appena 3 minuti ci prova con un bolide dalla distanza troppo centrale. Risponde il Catania con capitan Mascara che su calcio di punizione colpisce la traversa.
    Gli etnei sono spaccati in due: c’è chi attacca e chi difende, il centrocampo sembra non esserci e ciò favorisce le ripartenze della Fiorentina che insiste nel giocare dalle parti di Santana ignorando spesso e volentieri Marchionni a volte liberissimo sull’out opposto. Gilardino lotta come un leone tra Spolli e Silvestre senza però trovare il guizzo vincente.

    La ripresa è ancora più noiosa: i viola iniziano bene con il solito Mutu che prova dalla distanza a beffare l’estremo difensore etneo ma calano quando Santana è costretto a lasciare il campo per infortunio e quando lo stesso attaccante rumeno, in campo per tutti i 90′ minuti, accusa la fatica. Il Catania è un pò più vispo nel finale, colpito nell’orgoglio quando il pubblico di casa comincia a fischiare ma alla fine il punteggio non si schioda dalla 0-0. Giampaolo e Mihajlovic si dividono la posta in palio ma sicuramente non possono essere felici per come è maturato questo pari.

    Il tabellino
    CATANIA – FIORENTINA 0-0
    CATANIA (4-1-4-1): Andujar; Potenza, Silvestre, Spolli (54′ Bellusci), Capuano (44′ Alvarez); Biagianti; Gomez, Izco, Ricchiuti, Mascara (83′ Llama); Anetnucci.
    Panchina: Campagnolo, Morimoto, Carboni, Martinho.
    Allenatore: Giampaolo
    FIORENTINA (4-4-2): Frey; Pasqual, Gamberini, Natali, Comotto (84′ De Silvestri); Santana (70′ Cerci), Donadel, Montolivo, Marchionni, Gilardino (92′ Babacar), Mutu. Panchina: Boruc, Kroldrup, Bolatti, Ljajic.
    Allenatore: Mihajlovic
    Abritro: Rizzoli
    Ammoniti: Potenza (C), Comotto (F), Natali (F)

  • Napoli a fatica sul Brescia, decide Lavezzi

    Napoli a fatica sul Brescia, decide Lavezzi

    In una gara condizionata dal meteo e dal terreno di gioco reso pesante dalla pioggia il Napoli porta a casa 3 punti fondamentali che la tengono agganciata al treno delle prime. Ai partenopei basta un gol di Lavezzi per avere la meglio sul Brescia cascato ormai in una crisi di risultati dopo il grande inizio di stagione.
    Quinta sconfitta consecutiva in campionato per la compagine di Iachini anche se oggi pomeriggio le Rondinelle meritavano almeno il pareggio. Il Napoli si dimostra invece cinico e squadra da trasferta.

    Non potendo superare l’ostacolo con la qualità dei propri giocatori, Mazzarri punta tutto sull’aggressività e sulla resistenza lasciando in panchina Cavani e lanciando il giovane Sosa dal primo minuto. Ma la gara la fa il Brescia che anche se nel primo tempo non accade praticamente nulla.
    La ripresa vede le Rondinelle spingere alla ricerca del gol: ci provano in successione Caracciolo, che prende il palo, e poi Hatemaj ma senza fortuna; in mezzo il quasi autogol di Campagnaro con la sfera che colpisce la traversa.
    E proprio nel momento migliore bresciano, il Napoli passa con Lavezzi che lanciato dal grande ex della partita, Marek Hamsik, di piatto sigla il gol partita dedicando la rete a Maradona che ieri aveva festeggiato i suoi 50 anni. Secondo gol consecutivo per Il Pocho dopo quella segnato al Milan
    Inutile l’assalto finale del Brescia che deve arrendersi e cominciare a pensare alla prossima gara di campionato perchè domenica le Rondinelle fanno tappa a San Siro per affrontare l’Inter. Il Napoli invece agguanta la Juve in classifica e manda un messaggio chiaro alle avversarie.

    Il tabellino
    BRESCIA – NAPOLI 0-1
    77′ Lavezzi
    BRESCIA (4-3-1-2): Arcari; Berardi, Zebina, Martinez, Dallamano; Hetemaj, Cordova (55′ Budel), Baiocco (54′ Vass); Konè (56′ Possanzini); Caracciolo, Eder.
    Panchina: Leali, Bega, Zambelli, Feczesin.
    Allenatore: Iachini.
    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, P. Cannavaro, Campagnaro; Zuniga, Yebda, Gargano, Dossena; Hamsik, Sosa (56′ Cavani); Lavezzi (88′ Blasi).
    Panchina: Iezzo, Santacroce, Cribari, Maggio, Dumitru.
    Allenatore: Mazzarri.
    Arbitro: Valeri
    Ammoniti: Gargano (N), Cordova (B)

  • La Lazio non si ferma più. Dias abbatte il Palermo

    La Lazio non si ferma più. Dias abbatte il Palermo

    La capolista della Serie A non perde un colpo e nell’anticipo domenicale della nona giornata vince anche a Palermo trovando così la quinta vittoria consecutiva in campionato. Gol partita segnato da un monumentale Dias al 27′ del primo tempo, poi nel finale Muslera salva il risultato nel momento di maggior pressione rosanero.

    La squadra di Reja non scherza e si presenterà dopo tanti anni da prima in classifica al cospetto della Roma nel derby della capitale di domenica prossima. La Lazio fa, come al solito, la loro partita d’attesa per poi mordere come un cobra al momento opprtuno: intorno alla mezz’ora la rete bellssima di Dias in girata su assist di Ledesma.
    Il Palermo soffre la giornata no di Pastore e di Ilicic, lasciato negli spogliatoi da Delio Rossi a fine primo tempo che preferisce giocarsi la carta Hernandez. Ma l’uruguagio sfortunatamente si infortuna pochi minuti dopo ed è costretto a lasciare il posto a Maccarone. Muslera oggi è in serata di grazia e respinge tutte le conclusioni rosanero:
    salva su Nocerino e sulla ribattuta Pastore ha la palla giusta per il pari ma la calcia direttamente addosso a Radu.
    E quando la Lazio resta in dieci per l’espulsione di Biava, il Palermo crede nel pari e aumenta i ritmi di gioco ma il forcing finale della squadra di Delio Rossi non porta i frutti sperati: il portierino biancoceleste si supera prima su un colpo di testa di Pinilla e poi su una conclusione pericolosa di Cassani.

    La Lazio espugna il Barbera mantenendo i 4 punti di vantaggio sull’Inter e andrà ad affrontare così un derby che vale una stagione e forse anche qualcosina di più guardando dall’alto verso il basso i cugini giallorossi che nonostante la vittoria accusano qualche problema di spogliatoio che deriva anche dal nervosismo di Totti che non sarà presente alla stracittadina perchè espulso ieri.

    Il tabellino
    PALERMO – LAZIO 0-1
    27′ Dias
    PALERMO (4-3-2-1): Sirigu; Cassani, Munoz, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Bacinovic, Nocerino; Pastore, Ilicic (46′ Hernandez, 57′ Maccarone); Pinilla.
    Panchina: Benussi, Goian, Darmian, Kasami, Garcia.
    Allenatore: Rossi
    LAZIO (4-2-3-1): Muslera; Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu; Brocchi, Ledesma; Mauri (92′ Scaloni), Hernanes (78′ Stendardo), Zarate (83′ Gonzalez); Floccari.
    Panchina: Berni, Garrido, Kozak, Rocchi.
    Allenatore: Reja
    Arbitro: Damato
    Ammoniti: Munoz (P), Balzaretti (P), Dias (L), Lichtsteiner (L)
    Espulsi: Biava (L)

  • Una papera di Eduardo rilancia l’Inter. Genoa ko 1-0

    Una papera di Eduardo rilancia l’Inter. Genoa ko 1-0

    Nell’anticipo, inedito, del venerdì della nona giornata di Serie A una brutta Inter, una delle peggiori prestazioni viste quest’anno dalla squadra di Benitez, supera il Genoa espugnando Marassi per 1-0. Il gol partita lo segna Muntari al terzo minuto di recupero del primo tempo ma sono gravi le responsabilità di Eduardo che non riesce ad opporsi alla conclusione centrale del centrocampista ghanese.

    Per l’Inter la serata non è delle migliori e si vede fin da subito quando Cambiasso è costretto a lasciare il campo a Muntari per un infortunio muscolare dopo solo 7 minuti di gioco. Dopo una prima fase di studio da ambo le parti, il Genoa si fa vedere dalle parti di Julio Cesar con Toni. L’Inter prova ad affondare sulle corsie laterali con Coutinho da un lato e Biabiany dall’altro vista l’aggressività dei difensori genoani su Sneijder. Al 29′ ghiotta occasione per Eto’o che raccoglie un assist a tagliare la difesa avversaria infilandosi tra le maglie rossoblu ma il tiro sfiora il palo alla sinistra di Eduardo.
    Da quel momento in poi i nerazzurri scompaiono dal campo: il Genoa guadagna metri e mette a dura prova la difesa dell’Inter: ci provano Mesto, Rafinha ma soprattutto Marco Rossi che servito al centro dell’area da Chico riesce a mandare a lato da ottima posizione.
    E proprio nel momento migliore del Genoa l’Inter passa: al terzo minuto di recupero del primo tempo Muntari scaglia un sinistro da fuori area, la traiettoria è centrale ma Eduardo colpevolmente non riesce a prendere la sfera, forse ingannato da un rimpallo sfavorevole. Il centrocampista ghanese, al suo primo gol stagionale dopo tanta panchina, ringrazia l’estremo difensore genoano. Si va al riposo sull’1-0.

    Nella ripresa si abbassano i ritmi di gioco ma è l’Inter ad avere la palla del ko: Sneijder serve Biabiany a meraviglia ma questi calcia addosso ad Eduardo che si fa perdonare, in parte, dall’errore in occasione del gol nerazzurro. La squadra di Benitez però si eclissa e lascia l’iniziativa al Genoa che si getta in avanti alla ricerca del pari: Gasperini fa entrare anche Destro per avere una squadra con maggiore trazione offensiva ma il giovane ex attaccante della Primavera dell’Inter non riesce mai ad essere pericoloso. Dopo Cambiasso, l’Inter perde anche Julio Cesar per infortunio; al suo posto fa il suo esordio Castellazzi.
    Ma è nell’ultimo quarto d’ora che il Genoa si fa più pericoloso: Criscito con un un tiro da fuori area fa la barba al palo, il nuovo entrato Boakye fa tutto bene in area di rigore e con un bordata sfiora la traversa mentre Toni, mal servito questa sera dagli esterni rossoblu, non riesce a mettere dentro una palla vagante da posizione molto decentrata. Finisce dopo 6 minuti di recupero: l’Inter in classifica raggiunge quota 18 punti e scavalca il Milan al secondo posto subito dietro la Lazio e assisterà in televisione alla partitissima di San Siro di domani sera tra Milan e Juventus. Il Genoa invece incappa nella quarta sconfitta stagionale a resta ancorata a centro classifica a 11 punti.

    Il tabellino
    GENOA – INTER 0-1
    GENOA (4-5-1): Eduardo; Dainelli, Ranocchia, Kaladze, Chico (58′ Destro); Milanetto, Rafinha, Criscito, Rossi (80′ Boakye), Mesto (58′ Zuculini); Toni.
    Panchina: Scarpi, Moretti, Tomovic, Modesto.
    Allenatore: Gasperini.
    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar (70′ Castellazzi); Maicon, Lucio, Samuel, Santon; Zanetti, Cambiasso (19′ Muntari); Biabiany (84′ Cordoba), Sneijder, Coutinho; Eto’o.
    Panchina: Materazzi, Obi, Milito, Pandev.
    Allenatore: Benitez
    Arbitro: Banti
    Marcatori: 47′ Muntari (I)
    Ammoniti: Santon (I), Muntari (I), Milanetto (G), Boakye (G)

  • Coppa Italia Lega Pro: il Cosenza supera il Catanzaro ai rigori. De Luca l’uomo derby

    Coppa Italia Lega Pro: il Cosenza supera il Catanzaro ai rigori. De Luca l’uomo derby

    Per Cosenza e Catanzaro il derby è la partita, la partita che vale un’intera stagione considerata tale da una rivalità calcistica antica e che ha radici profonde. E anche se quella di stasera era solo una partita di Coppa Italia di Lega Pro, Lupi e Aquile non si sono risparmiate e hanno lottato per 120′ per portare a casa un risultato positivo anche se ad onor del vero la partita è stata brutta e condizionata dal terreno di gioco del San Vito reso pesante dalla pioggia caduta su Cosenza in questi giorni.
    La vittoria, e la qualificazione al terzo turno quello della fase a gironi, è andata al Cosenza, abbastanza deludente, che è riuscito ad imporsi sui cugini solo dopo i calci di rigore e che ha visto nel portiere silano De Luca l’indiscusso eroe del derby calabrese. I 90′ minuti regolamentari infatti si erano chiusi sull’1-1, risultato che non è cambiato nella mezz’ora dei supplementari. Merito va comunque al Catanzaro di Ze Maria che ha giocato un’ottima partita con una squadra mezza rivoluzionata e nonostante stia vivendo una crisi profonda di risultati e societaria.

    Ad un primo tempo di marca rossoblu scivolato via senza particolari emozioni nonostante la maggiore caratura tecnica della squadra silana rispetto agli avversari, nei primi minuti della ripresa la squadra di Somma va in blackout e consente al Catanzaro di passare in vantaggio al 59′ con un grande conclusione dalla distanza all’incrocio dei pali di Puntoniere.
    Il Cosenza perde la bussola e rimane in dieci per l’espulsione per doppio giallo di Matteini, adattato nuovamente nel ruolo di terzino destro vista l’emergenza in quel settore nelle fila rossoblu. E con un uomo in meno l’obiettivo di tornare a vincere in un derby contro i giallorossi si fa sempre più lontano.
    Al Cosenza saltano tutti gli schemi e non resta che giocare con il cuore: il pareggio arriva al 71′ con Biancolino che sfrutta un errore della retroguardia avversaria per trafiggere Scerba.
    La partita da qui in poi vive di fiammate sia da una parte che dall’altra: i padroni di casa si gettano a testa bassa alla ricerca del gol vittoria nonostante l’inferiorità numerica, il Catanzaro approfitta degli ampi spazi lasciati dai rossoblu per pungere. Ma il risultato non si schioda dall’1-1 e si va ai supplementari.

    Negli extratime entrambe le squadre accusano la fatica e si allungano ulteriormente favorendo le incursioni di giocatori veloci come Corapi, da una parte, e Daud ed Essabr dall’altra. Proprio quest’ultimo ha la palla giusta sul sinistro per battere il numero uno giallorosso ma la mira non è delle migliori. Sembra più una lotta di nervi che una partita di calcio. Nel secondo tempo supplementare il Cosenza trova il gol in due occasioni nel giro di pochi minuti, prima con Biancolino di testa e poi con Essabr su una respinta corta di Scerba ma in entrambe le occasioni il direttore di gara annulla per fuorigioco tra la contestazione del pubblico del San Vito.

    Si va ai rigori: segnano Capicotto, che subito dopo la realizzazione si esibisce in un gestaccio verso i tifosi cosentini scatenando una rissa in campo sedata a fatica dal direttore di gara, Mazzeo, Ngadrira, Coletti e Ciano; Daud spara alto sulla traversa, De Luca para su Beha e Degano ristabilisce la parità. Corapi e Biancolino non sbagliano. Si va ad oltranza per una partita che sembra interminabile: Morello si fa ipnotizzare dal portiere De Luca e para il suo secondo rigore della serata; l’estremo difensore rossoblu, non contento, decide di “scippare” il pallone dalle mani di Essabr, l’incaricato a battere il penalty, prendendosi la pesante responsabilità di calciare il rigore decisivo diventando l’eroe della serata realizzando il gol che da la qualificazione ai Lupi.

    Il tabellino
    COSENZA – CATANZARO 1-1 (6-5 dcr)
    59′ Puntoniere (Ca), 71′ Biancolino (Co)
    COSENZA (4-2-3-1): De Luca; Matteini, Raimondi, Di Bari, Giacomini; De Rose (115′ Coletti), Roselli (61′ Biancolino); Martucci (61′ Mazzeo), Degano, Daud; Essabr.
    Panchina: Petrocco, Scarnato, Wagner, Olivieri, Coletti, Biancolino, Mazzeo.
    Allenatore: Somma.
    CATANZARO (4-4-2): Scerba; Lauteri, Basile, Boyomo, Ciano; Gaglione (72′ Capicotto), Ngrandira, Benincasa, Corapi (88′ Basile); Morello, Puntoniere (90′ Beha).
    Panchina: Vomo, Biondi, Giampà, Santaguida, Capicotto, Basile, Beha.
    Allenatore: Ze Maria.
    Arbitro: Affinito.
    Ammoniti: Matteini (Co), Gaglione (Ca), Scerba (Ca), Corapi (Ca), De Rose (Co), Capicotto (Ca), Essabr (Co).
    Espulsi: Matteini (Co)

  • La Juve non va oltre lo 0-0 a Bologna

    La Juve non va oltre lo 0-0 a Bologna

    Continua l’andamento tra alti e bassi della Juventus targata Del Neri. Ad ottimi risultati seguono scilabe prestazioni come quella fornita a Salisburgo in Europa League e quella odierma al Dall’Ara di Bologna. I bianconeri infatti impattano contro i rossoblu di Malesani per 0-0 creando sì qualche buona occasione ma offrendo una prestazione sottotono.

    Il Bologna è ben disposto in campo e concede poco agli avversari se non da calci piazzati con Amauri che per due volte di testa non riesce a dare il giusto impatto alla sfera. Il brasiliano si muove tanto ma oggi riesce solo ad allungare la striscia negativa di partite senza segnare. L’attaccante bianconero poi è costretto a lasciare il campo per un infortunio alla caviglia destra dopo appena 22 minuti di gioco dall’inizio del match. Del Neri decide di cambiare Amauri per Iaquinta e non Del Piero, una scelta che poi si rivelerà fatale 12 minuti più tardi quando il direttore di gara De Marco concede un calcio di rigore, inesistente, per atterramento in area di Krasic (che ora rischia la prova tv). Dal dischetto il numero nove bianconero si fa ipnotizzare da Viviano sprecando la chance del vantaggio. Forse sarebbe andata diversamente se sul dischetto si fosse presentato Del Piero. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Nella ripresa Del Neri decide di togliere Krasic, in completa confusione forse per il rimorso di come si è procurato il rigore, facendo entrare Del Piero. Una mossa però che non porta i suoi frutti perchè la Juve in avanti rimane impacciata e confusionaria con Quagliarella che vaga nel campo senza identità. Il Bologna si chiude bene e cerca di ripartire in contropiede cercando sempre lo scatto in profondità di Di Vaio ma Bonucci oggi contiene bene il suo avversario. La stanchezza delle fatiche di coppa si fa sentire e alla fine la squadra di Del Neri riesce a strappare solo un punto che fa perdere contatto in classifica con la Lazio capolista in attesa di conosceregli esiti dei posticipi di stasera e domani di Inter e Milan.

    Il tabellino
    BOLOGNA – JUVENTUS 0-0
    BOLOGNA (4-1-4-1): Viviano; Garics, Portanova, Britos, Cherubin; Radovanovic (62′ Casarini); Buscé, Mudingayi, Ekdal (84′ Mutarelli), Paponi (75′ Gimenez); Di Vaio.
    Panchina: Lupatelli, Moras, Meggiorini, Ramirez.
    Allenatore: Malesani
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Motta, Bonucci, Chiellini, De Ceglie; Krasic (63′ Del Piero), Felipe Melo, Aquilani, Marchisio; Amauri (22′ Iaquinta), Quagliarella (72′ Martinez).
    Panchina: Manninger, Legrottaglie, Sissoko, Pepe.
    Allenatore: Del Neri
    Arbitro: De Marco
    Ammoniti: Garics, Portanova, Mutarelli (B), Motta (J)

  • Europa League, Napoli e Liverpool chiudono a reti bianche

    Europa League, Napoli e Liverpool chiudono a reti bianche

    Nel terzo turno di Europa League, il tanto atteso match tra Napoli e Liverpool si chiude sullo 0-0. Partita molto tattica per tutto il primo tempo. Le due squadre si studiano e mantengono un atteggiamento piuttosto accorto, con il Liverpool abbastanza aggressivo e il Napoli che fatica a creare gioco. Gli inglesi si affacciano un paio di volte nell’area di rigore azzurra, ma sono tentativi poco convinti che non destano particolari preoccupazioni. Nessuna azione pericolosa e nessuna emozione fino al trentesimo secondo di recupero quando Hamsik gira a rete su cross di Cavani e Konchesky salva sulla linea a Reina battuto. Il Napoli chiede il gol, ma dai replay la palla sembra non aver varcato interamente le linea di porta.

    La ripresa inizia con il Napoli più volitivo, ma le azioni degli uomini di Mazzarri sono quasi sempre prevedibili. Al 54’ Cavani pescato in area va alla conclusione, ma il suo tiro viene strozzato da un difensore e bloccato con facilità dal portiere. Il matador si ripete cinque minuti dopo, quando gira di poco a lato di testa su un preciso cross di Maggio. Al 69’ però è il Liverpool che si rende pericolosissimo. Aronica perde palla banalmente e Jovanovic innesca Babel. Tiro a botta sicura e De Sanctis si supera.
    Poco dopo tocca a Cannavaro farsi beffare dall’esperto Joe Cole, il cui cross però non produce effetti. Segue un bel movimento in area di Ngog, che viene contrato al momento della conclusione. Girandola di cambi, con Mazzarri che prova a scuotere i suoi e con Lavezzi che regala l’ultimo sussulto della serata con un tiro da fuori che si perde alto. Fischi del San Paolo e tutti a casa. Delusione sul volto di De Laurentiis in tribuna.
    Nell’altra gara del Girone K, pareggio per 1-1 tra Utrecht e Steaua Bucarest. Questa la classifica: Liverpool 5, Napoli 3, Utrecht 3, Steaua Bucarest 2.

    Il Tabellino
    Napoli-Liverpool 0-0

    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio (75’ Zuniga), Pazienza, Gargano (82’ Yebda), Dossena; Hamsik (85’ Sosa), Lavezzi; Cavani. A disposizione: Iezzo, Cribari, Grava, Dumitru. All. Mazzarri.

    LIVERPOOL (4-2-3-1): Reina; Kelly, Carragher (46’ Kyrgiakos), Skrtel, Konchesky (65’ Fabio Aurelio); Poulsen, Spearing; Jovanovic, Shelvey, Babel (77’ J. Cole); Ngog. A disposizione: Jones, Wilson, Maxi Rodriguez, Eccleston. All. Hodgson.

    Ammoniti: Skrtel (L), Pazienza (N)

    ARBITRO: Thorsten Kinhöfer (Germania)