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  • Il Pisa torna al successo, Carparelli gela la Ternana

    Il Pisa torna al successo, Carparelli gela la Ternana

    Nel posticipo della 21esima giornata del girone B di Prima Divisione il Pisa batte la Ternana tra le mura amiche dell’Arena Garibaldi grazie ad un calcio di rigore trasformato da Carparelli al 25′ della prima frazione di gioco.
    Gara condiziata dalle condizioni atmosferiche in cui entrambe le squadre non hanno offerto un gran calcio e con le occasioni da gol che si sono contate sulle dita di una mano.
    I nerazzurri però hanno legittimato il successo che mancava dal lontano 5 dicembre 2010 (da lì in poi solo 1 pareggio e 3 sconfitte) che consente alla squadra guidata da Semplici di agganciare al terz’ultimo posto Viareggio e Foligno a quota 22 punti. Per la Ternana invece si tratta della seconda sconfitta consecutiva dopo il ko interno subìto ad opera della Lucchese di 7 giorni fa che fa sprofondare pericolosamente i rossoverdi nella zona calda della classifica.

    Il tabellino
    PISA – TERNANA 1-0
    25′ rig Carparelli
    PISA (4-3-1-2): Lanni, Gimmelli, Cossu, Raimondi, Sereni; Favasuli, Reccolani, De Oliveira (83′ Calori); Ilari; Carparelli, Mosciaro (68′ Guidone).
    Panchina: Pugliesi, Audel, Cerone, Miani, Scampini.
    Allenatore: Semplici.
    TERNANA (4-3-2-1): Visi, Quondamatteo, Imburgia, Borghetti, Giubilato; Cejas, D’Antoni (7′ Nitride), Arrigoni; Artistico (77′ Nolè), Noviello (65′ Alessandro); Tozzi Borsoi.
    Panchina: Cunzi, Grieco, Lacheheb, Perney.
    Allenatore: Orsi.
    Arbitro: Pasqua
    Ammoniti: Noviello, Mosciaro, Carparelli, De Oliveira, Reccolani, Borghetti.
    Espulso: Orsi (allenatore Ternana)

  • Il Novara torna sulla Terra, 1-1 con la Triestina

    Il Novara torna sulla Terra, 1-1 con la Triestina

    Sogno svanito per la bella favola Novara? Dopo aver dominato e incantanto per gran parte del girone d’andata, l’armata di Tesser torna alla dura realtà e a fare i conti con le difficoltà che presenta il campionato cadetto dilapidando un vantaggio fino a poche settimane fa enorme in classifica sulle inseguitrici. I piemontesi infatti vengono bloccati da una Triestina in piena zona retrocessione sull’1-1 e agganciano in vetta Siena e Atalanta a quota 44. La vittoria ormai manca da 5 giornate (3-0 al Crotone) nelle quali il Novara ha perso una volta e fatto 4 pareggi, sintomo che qualcosa nella squadra non funziona più come dovrebbe.

    Al Nereo Rocco di Trieste nel posticipo della 23esima giornata di Serie B i padroni di casa passano in vantaggio al 20′ con Lunardini su calcio di punizione e concludono il primo tempo sull’1-0 correndo pochi rischi.
    Nella ripresa gli uomini di Tesser, grande ex del match, trovano il gol del pareggio siglato da Motta al suo sesto centro stagionale, una punizione forse troppo pesante per gli alabardati che avrebbero meritato di fare bottino pieno per quanto fatto vedere in campo.

    Il tabellino
    TRIESTINA – NOVARA 1-1
    20′ Lunardini (T), 60′ Motta (N)
    TRIESTINA: Colombo, Longhi, Malagò, D’Ambrosio, Cottafava, Antonelli, Lunardini, Gerbo (84′ Gissi), Testini, Della Rocca (75′ Marchi), Longoni (67′ Miramontes).
    Panchina: Viotti, Bariti, D’Aiello, Godeas.
    Allenatore: Iaconi.
    NOVARA: Ujkani, Gemiti, Ludi, Morganella, Centurioni, Motta (64′ Pinardi), Rigoni (80′ Scavone), Marianini, Parola, Bertani, Gonzalez.
    Panchina: Fontana, Gheller, Gigliotti, Shala, Rubino.
    Allenatore: Tesser.
    Arbitro: Tozzi
    Ammoniti: Gerbo, Malagò, Parola, Morganella, Bertani.

  • Poco calcio, Samp – Juve finisce 0-0

    Poco calcio, Samp – Juve finisce 0-0

    Nel giorno del ritorno nella Genova blucerchiata di Marotta e Del Neri, artefici della qualificazione in Champions League della Sampdoria della stagione scorsa, la Juventus non va oltre lo 0-0 a Marassi non riuscendo a bissare così il successo di 7 giorni fa ottenuto contro il Bari.
    Sampdoria – Juventus è una partita dai due volti, brutta, noiosa e molto tattica nel primo tempo dove i portieri praticamente non sono mai stati chiamati in causa a parte una parata di Curci su colpo di testa di Bonucci, più emozionante nella ripresa quando le squadre si allungano lascianso diversi varchi per i rapidi contropiedi degli avversari.

    La prima vera occasione da gol capita sui piedi di Pazzini nel secondo tempo che a due passi da Buffon non inquadra lo specchio della porta calciando a lato. E’ in questo momento che la Samp, nonostante nelle gambe dei giocatori cominci a prendere il sopravvento la fatica di Coppa Italia, spinge sull’acceleratore alla ricerca del vantaggio schiacciando per diversi minuti i bianconeri nella propria metà campo. Sul fronte Juve Del Neri cambia le carte in tavole togliendo uno spento e impalpabile Krasic per Del Piero, partito dalla panchina perchè non in perfette condizioni fisiche, decidendo di giocarsi il jolly Martinez solo nel finale. Amauri, complice forse anche la maschera protettiva sul viso che gli disturba la vista, non ne prende una in area, il partente Sissoko, invece, risulterà a fine partita il migliore dei suoi come era accaduto una settimana fa.
    Di Carlo è costretto a sostituire Pazzini infortunato inserendo Pozzi; quest’ultimo però non sarà in grado di aiutare il baby Macheda perchè anche lui si fa male dopo pochi minuti e senza alternative in avanti il tecnico doriano deve fare di necessità virtù e gettare nella mischia Tissone.
    La Juve si fa pericolosissima con l’ingresso in campo di Martinez negli ultimi 6 minuti di gioco che da maggiore freschezza e corsa, è sua infatti l’invenzione per Del Piero che da buona posizione calcia addosso a Curci. Ma poi è lo stesso capitano bianconero a mangiarsi la palla gol più clamorosa del match: Motta entra in area dalla destra e serve un liberissimo Del Piero all’altezza del dischetto che di prima intenzione e con gran parte dello specchio della porta sguarnito calcia alto sulla traversa tradito da un rimpallo della sfera.

    Il tabellino
    SAMPDORIA – JUVENTUS 0-0
    SAMPDORIA (4-4-2): Curci; Zauri, Volta, Lucchini (11′ Accardi), Ziegler; Mannini, Palombo, Poli, Guberti; Macheda, Pazzini (60′ Pozzi, 70′ Tissone).
    Panchina: Da Costa, Dessena, Koman, Cacciatore.
    Allenatore: Di Carlo
    JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Motta, Bonucci, Chiellini, Traoré (3′ Grosso); Krasic (56′ Del Piero), Aquilani (84′ Martinez), Sissoko, Marchisio, Pepe, Amauri.
    Panchina: Storari, Grygera, Legrottaglie, Salihamidzic.
    Allenatore: Del Neri
    Arbitro: Valeri
    Ammoniti: Motta, Pepe, Chiellini, Sissoko, Marchisio (J), Guberti, Mannini (S)

  • Coppa Italia Lega Pro: la Juve Stabia batte il Cosenza e va in semifinale

    Coppa Italia Lega Pro: la Juve Stabia batte il Cosenza e va in semifinale

    Nella terza e ultima giornata del Girone D di Coppa Italia di Lega Pro, che fu rinviata a causa della tragica scomparsa del padre del calciatore del Cosenza Bernardi, la Juve Stabia vince 4-2 contro i calabresi sul terreno amico del Romeo Menti ed è l’ultima squadra, dopo Nocerina, Carpi e Pisa, ad approdare in semifinale.
    La partita, ricca di gol, è stata segnata sul finire del primo tempo quando il direttore di gara Roca ha lasciato i Lupi in 10 uomini per l’espulsione del difensore Wagner decretando il secondo penalty della gara in favore delle Vespe stabiesi trasformato da Tarantino.

    A passare in vantaggio per primo è stato il Cosenza, finalista della scorsa edizione della competizione, grazie alla rete in apertura di match del giovane scuola Juventus Essabr, poi la rimonta dei padroni di casa con la doppietta appunto di Tarantino su due calci di rigore e qualche secondo dopo il pari ancora di Essabr.
    Nella ripresa i calabresi, ai quali bastava anche un pari per ottenere la qualificazione alle semifinali, tengono fino ad un quarto d’ora dal termine quando Marano e Raimondi portano il risultato finale sul 4-2 in favore della squadra di Braglia. E’ amaro dunque il ritorno sulla panchina dei silani di Toscano, il tecnico della doppia promozione, dopo le dimissioni di Somma di domenica sera al termine della gara pareggiata in casa contro la Cavese 0-0.

    Il tabellino
    JUVE STABIA – COSENZA 4-2
    6′ Essabr (C), 35′ rig Tarantino (J), 46′ pt rig Tarantino (J), 47′ pt Essabr (C), 75′ Marano (J), 78′ Raimondi (J)
    JUVE STABIA (3-5-2): Panico; Diandà, Rizza (63′ Valtulina), Di Cuonzo; Scognamiglio, Davì (67′ Marano), Tarantino, Danucci, Ciotola (58′ Raimondi); Pavoletti, Mbakogu.
    Allenatore: Braglia
    COSENZA (3-4-3): Marino; Wagner, Thackray, Ungaro; A. Fiore, De Rose, Roselli, Matteini; Degano (57′ Rizzo), Essabr (51′ Gagliardi), Daud.
    Allenatore: Toscano
    Arbitro: Roca
    Ammoniti: A. Fiore
    Espulso: Wagner

    Queste le classifiche finali

    Girone A: Pisa 4, Pro Vercelli 4, Monza 0
    Girone B: Carpi 4, Lucchese 3, Bassano 1
    Girone C: Nocerina 6, San Marino 3, Atletico Roma 0
    Girone D: Juve Stabia 4, Cosenza 3, Foggia 1

  • Coppa Italia, Napoli – Bologna 2-1. Azzurri ai quarti con l’Inter

    Coppa Italia, Napoli – Bologna 2-1. Azzurri ai quarti con l’Inter

    Il Napoli conquista l’accesso ai quarti di finale della Coppa Italia, battendo il Bologna 2-1 e guadagnandosi il big-match con l’Inter di Leonardo. E’ un San Paolo generoso quello che accoglie le due squadre in campo. Apertura dedicata a Gianluca Grava. Prima del calcio d’inizio, infatti, i giocatori del Napoli espongono uno striscione in mezzo al terreno di gioco con scritto: “Gianluca torna presto”.

    La partita: Il Napoli parte bene. Mazzarri manda in campo Lavezzi dal 1’ minuto e il Pocho sembra subito in palla, accendendosi con un paio di incursioni sulla destra. All’8’ è Zuniga, ottimamente servito da Sosa, ad avere sul piede la prima palla gol, ma il forte tiro del colombiano si infrange su Lupatelli. Passa però solo un minuto e il Napoli si porta in vantaggio. Calcio d’angolo battuto da Lavezzi e Yebda stacca preciso di testa, mettendo a segno la sua prima rete italiana e correndo a sventolare una maglia recante la scritta pro-Grava già citata in precedenza.

    Al minuto 24 il raddoppio partenopeo, con Lavezzi che apre sulla destra per Hamisk e lo slovacco che rimette al centro. Zuniga lascia passare la palla e lo stesso Lavezzi chiude l’azione con una finta a rientrare e con un tiro di punta che infila nuovamente il portiere del Bologna. I felsinei, ampiamente rinnovati come formazione, riescono a fare ben poco e si va al riposo sul risultato di 2-0 in favore degli azzurri.

    La ripresa si apre ancora nel segno di Lavezzi e Zuniga, che creano scompiglio nella difesa avversaria, ma senza riuscire a trovare il colpo del ko. Il Bologna abbozza una reazione e al 55’ perviene al pareggio. Cribari stende Meggiorini in area e l’arbitro concede il rigore che lo stesso attaccante (già a segno al San Paolo nella gara di campionato) trasforma. Il Napoli non fa una piega e ricomincia a macinare gioco. Intanto, a bordo campo, si scalda Cristiano Lucarelli.

    Alla fine però è Cavani ad entrare in campo al posto di Sosa, ancora una volta deludente. Subito dopo, il Bologna si rende pericoloso in contropiede, ma Meggiorini servito da Krhin sciupa malamente calciando alto. Malesani, per tutta risposta, lo sostituisce con Pisanu e l’attaccante ex Bari non la prende bene. Al 75esimo, infortunio per Vitale, che lascia il campo in lacrime e viene rimpiazzato da Christian Maggio. La gara prosegue senza grandi sussulti. Da segnalare il ritorno in campo tra gli applausi di Cristiano Lucarelli, che all’86esimo subentra a Lavezzi, scortato dagli affettuosi cori dei tifosi.

    Il tabellino

    NAPOLI-BOLOGNA 2-1

    Marcatori: 9’ Yebda (N), 24’ Lavezzi (N), 55’ Meggiorini rig. (B)

    Napoli (3-4-2-1): Iezzo; Santacroce, Cribari, Aronica; Zuniga, Blasi, Yebda, Vitale (75’ Maggio); Sosa (65’ Cavani), Hamsik; Lavezzi. A disp.: Gianello, Cannavaro, Campagnaro, Gargano, Lucarelli. All. Mazzarri
    Bologna (4-3-1-2): Lupatelli; Portanova, Esposito, Cherubin, Juan Cruz; Radovanovic (83’ Mutarelli), Khrin, Casarini; Buscè, Meggiorini (70’ Pisanu), Gimenez (77’ Gavilan). A disp.: Lombardi, Rubin, Ekdal, Ramirez. All. Malesani
    Ammoniti: Lavezzi (N), Cribari (N), Esposito (B), Mutarelli (B)

    Arbitro: Romeo di Verona

    Le pagelle

    Zuniga 7. Il colombiano approfitta dell’occasione di partire titolare sulla sua fascia di competenza e accelera con buoni risultati. Spreca subito in avvio una buona occasione tirando addosso a Lupatelli e poi entra nell’azione che porta al gol di Lavezzi. Da applausi, nella ripresa, una sua discesa coast to coast da metà campo. Conclude a sinistra per l’infortunio di Vitale.

    Yebda 6,5. Il franco-algerino dimostra di essere entrato a pieno regime negli schemi di Mazzarri e si guadagna la pagnotta con una prestazione fatta di qualità e sostanza e condita dal primo gol in azzurro. Imperioso il suo stacco di testa che consente al Napoli di passare in vantaggio.

    Lavezzi 6,5. Il Pocho è in palla e si vede subito sin dai primi minuti. Insieme a Zuniga crea scompiglio spesso e volentieri sulla fascia destra. Serve a Yebda da calcio d’angolo la palla del vantaggio e poi va a concludere personalmente una bella azione avviata con la complicità di Hamsik, beffando con finta e tocco di punta difensori e portiere bolognesi.

    Meggiorini 6. Trasforma con freddezza il rigore del 2-1, ma poi spreca maldestramente due occasioni e Malesani lo sostituisce.

  • Gol e spettacolo nel derby campano. Nocerina – Benevento finisce 3-3

    Gol e spettacolo nel derby campano. Nocerina – Benevento finisce 3-3

    Pari pirotecnico nel derby campano tra Nocerina e Benvento, posticipo della 20esima giornata di Lega Pro. Al San Francesco di Nocera Inferiore, i molossi rossoneri si vedono fermare dagli stregoni sul 3-3 dopo aver collezionato ben 6 vittorie di fila che sono valse la testa della classifica del Girone B di Prima Divisione.

    Parte a razzo la squadra guidata da Auteri che si porta in vantaggio di due reti sul 3-1 dopo poco meno di mezz’ora: il bomber Negro sblocca il risultato già al 7′ su assist di Catania ma la reazione del Benevento è veemente e 5 minuti più tardi trova il momentaneo pari grazie a Pintori che batte Gori sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Non c’è neanche il tempo di riorganizzarsi che la Nocerina, ancora con Negro al suo nono centro stagionale, si riporta avanti e al 25′ addirittura fa 3-1 con un missile di Marsili.

    Sembra tutto facile per i padroni di casa che pregustano il successo contro una diretta contendente per la promozione in Serie B e mantenere i 7 punti di vantaggio sull’Atletico Roma seconda in classifica. Invece con una grande forza i giallorossi rinvengono e chiudono il primo tempo sul 3-2 accorciando le distanze con Signorini che punisce i molossi sempre su un corner.
    La partita è stupenda e piacevole: il Benevento trova il definitivo pari a 20 minuti dal termine con Bueno, risultato che non cambierà più nonostante la Nocerina si getti all’attacco per trovare i 3 punti.

    La classifica ora recita Nocerina 45, Atletico Roma 40 e Benevento 36 che perde una ghiotta occasione per accorciare le distanze; il resto del gruppo è staccato.

    Il tabellino
    NOCERINA – BENEVENTO 3-3
    7′ Negro (N), 12′ Pintori (B), 16′ Negro (N), 25′ Marsili (N), 38′ Signorini (B), 69′ Bueno (B)
    NOCERINA (3-4-3): Gori; Nigro, De Franco, Di Maio; Scalise, Marsili (56′ Sardo), De Liguori, Bolzan; Catania, Castaldo (86′ Galizia), Negro (75′ Cavallaro).
    Panchina: Amabile, Riccio, Servi, Pomante.
    Allenatore: Auteri
    BENEVENTO (4-2-3-1): Aldegani, Formiconi, Zito, Grauso, Signorini, Landaida, Pintori, Bianco (71′ Pacciardi); Bueno; (74′ Joelson), Clemente (61′ Germinale), La Camera.
    Panchina: Corradino, Zullo, D’Anna, Vacca.
    Allenatore: Galderisi.
    Arbitro: Viti
    Ammoniti: Gori (N), Scalise (N), Nigro (N), La Camera (B), Grauso (B)

  • Vittoria sofferta con il Bari. La Juve si rialza con Del Piero e Aquilani

    Vittoria sofferta con il Bari. La Juve si rialza con Del Piero e Aquilani

    Arriva la prima vittoria in campionato del 2011. La Juve tira un sospiro di sollievo e bissa nell’arco di pochi giorni il secondo successo del nuovo anno dopo aver battuto ed eliminato il Catania negli ottavi di Coppa Italia. In una gara difficile per diversi motivi, a sbrogliare la situazione contro il Bari, ultimo in classifica, ci pensano due magie, quella nel primo tempo di capitan Del Piero e quella nella ripresa di Aquilani che rilanciano le ambizioni bianconere; in mezzo la rete del momentaneo 1-1 del nuovo arrivato in casa pugliese Rudolf.

    Sulla gara c’è da dire ben poco. Partita brutta complice anche le tante assenze, specialmente in casa bianconera dove l’attacco è composto da Del Piero e dal baby Giannetti per le indisponibilità di Quagliarella, Iaquinta, Amauri e Toni, ma che ha anche visto il ritorno in Serie A di Gianluigi Buffon dopo quasi 8 mesi di stop forzato.
    Il risultato si sblocca al 43′ del primo tempo grazie al lampo di genio del numero 10 bianconero Del Piero che infila Gillet sul primo palo con la sua specialità, il calcio di punizione.
    Ripresa che vede il ritorno del Bari che giunge al pareggio con il neo acquisto Rudolf al 56′ su servizio di Alvarez che brucia sull’out di sinistra Sorensen, abbastanza colpevole nell’azione, e batte Buffon che subisce così il primo gol dal suo rientro in campo.
    La Juve è colpita e si allunga alla ricerca del nuovo vantaggio, in almeno un paio di occasioni il Bari trova dei contropiedi in doppia superiorità numerica che non vengono però sfruttati a dovere. E allora a castigare i pugliesi è Aquilani che a 10 minuti dal termine raccoglie una ribattuta di testa al limite dell’area e al volo trafigge l’estremo difensore barese regalando 3 punti fondamentali per il prosieguo della Juventus in campionato.

    Il tabellino
    JUVENTUS – BARI 2-1
    43′ Del Piero (J), 56′ Rudolf (B), 79′ Aquilani (J)
    JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Sorensen (64′ Motta), Bonucci, Chiellini, Traorè (77′ Grygera); Krasic, Sissoko, Aquilani, Pepe; Del Piero, Giannetti (67′ Martinez).
    Panchina: Storari, Salihamidzic, Legrottaglie, Buchel.
    Allenatore: Del Neri.
    BARI (4-4-2): Gillet; A. Masiello, Belmonte, Glik, Rossi; Romero, Donati, Gazzi, Alvarez; Kutuzov (50′ Okaka), Rudolf (76′ Castillo).
    Panchina: Padelli, Rivas, Crimi, Parisi, Raggi.
    Allenatore: Ventura.
    Arbitro: Brighi
    Ammoniti: Sorensen (J), Donati, Castillo (B)

  • Inter, paura prima della rimonta. Risolve Cambiasso contro il Catania

    Inter, paura prima della rimonta. Risolve Cambiasso contro il Catania

    Leonardo fa due su due e rilancia le ambizioni scudetto della sua Inter. I nerazzurri infatti fanno bottino pieno nell’arco di pochi giorni e raccolgono a Catania la seconda vittoria consecutiva dall’avvento del tecnico brasiliano in panchina che è riuscito nel poco tempo a sua disposizione a motivare una squadra già sazia del triplete della scorsa stagione con l’aggiunta poi della conquista del Mondiale per Club e che agli ordini del suo precedessore Benitez sembrava piatta.
    Ma prima dei sorrisi finali la paura di una nuova ricaduta dopo la brillantissima vittoria sul Napoli di 3 giorni fa. Al Massimino gli attaccanti del Catania fanno vedere nella ripresa i sorci verdi alla retroguardia nerazzurra che prima della doppietta – partita di Cambiasso vanno sotto di una rete siglata dal “piccolo” Gomez.

    C’è Eto’o al fianco del Principe Milito in attacco, che rientra dopo la squalifica delle tre giornate inflittagli dalla disciplinare per la testata rifilata a Cesar durante Chievo – Inter del 21 novembre scorso, ma l’attaccante camerunense si vede poco perchè costretto ad una partita di grande sacrificio sulla sinistra. Il primo tempo è a dir poco penoso per i ritmi blandi delle due squadre in campo nel quale non succede praticamente nulla se non una zuccata debole di Stankovic dritta nelle braccia di Andujar.

    Più vivace la ripresa grazie alla spinta offensiva degli uomini di Giampaolo che trovano in Gomez e Martinho, appena entrato, due frecce che sia Maicon, da una parte, che Chivu, dall’altra, faticano a contenere. Maxi Lopez si divora una colossale occasione facendosi respingere la conclusione ravvicinata da Castellazzi poi al 71′ è Stankovic che gli nega la gioia del gol respingendo di testa sulla linea ma sulla ribattuta si avventa come un falco Gomez che buca le maglie interiste, oggi in tenuta bianca, per il vantaggio etneo.
    Tornano così in un baleno i fantasmi di un tempo non troppo lontano ma la paura dura solo pochi minuti perchè a decidere il match è la doppietta dell’onnipresente Esteban Cambiasso che prima, al 74′, tenuto in gioco da Capuano che non si alza insieme al resto della difesa, beffa Andujar sul secondo palo poi lo trafigge per la seconda volta di testa 5 minuti più tardi su un cross a giro vellutato di Maicon per il 2-1 finale, ma è davvero imbarazzante la marcatura degli etnei nell’occasione. Ci sarebbe anche il tempo di triplicare con Milito ma l’argentino non riesce ad inquadrare lo specchio della porta; un gol, fosse stato l’anno scorso, che non avrebbe sicuramente sbagliato. Nel finale esordio del nuovo arrivato Ranocchia. E ora il Milan non è più un miraggio.

    Il tabellino
    CATANIA – INTER 1-2
    71′ Gomez (C), 74′ Cambiasso (I), 79′ Cambiasso (I)
    CATANIA (4-1-4-1): Andujar; Alvarez (82′ Spolli), Bellusci, Silvestre, Capuano; Carboni; Gomez, Ledesma, Pesce (82′ Antenucci), Llama (51′ Martinho); Maxi Lopez.
    Panchina: Campagnolo, Delvecchio, Mascara, Sciacca.
    Allenatore: Giampaolo.
    INTER (4-3-1-2): Castellazzi; Maicon, Lucio, Cordoba, Chivu (66′ Pandev); Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta (82′ Mariga); Stankovic; Milito (91′ Ranocchia), Eto’o.
    Panchina: Orlandoni, Muntari, Materazzi, Biabiany.
    Allenatore: Leonardo.
    Arbitro: Damato di Barletta
    Ammoniti: Martinho (C), Cordoba, Lucio (I)

    LE PAGELLE

  • Vucinic e Borriello trascinano la Roma. Catania ko 4-2

    Vucinic e Borriello trascinano la Roma. Catania ko 4-2

    Inizia con una vittoria sofferta il 2011 della Roma targata Borriello e Vucinic. E’ infatti grazie alla doppietta a testa dei due attaccanti giallorossi che la Roma piega le resistenze di un buon Catania che era stato capace di andare al riposo in vantaggio per 2-1 all’Olimpico. In particolare l’attore principale è il montenegrino che entra a 10 minuti dal termine del match e realizza le due reti che lanciano i capitolini al quarto posto in classifica infliggendo una punizione troppo severa alla squadra etnea.

    La Roma guidata dal tridente Menez, Totti e Borriello passa subito avanti al 5′ grazie all’attaccante ex Milan al suo centro numero 8 in campionato che mette alle spalle di Andujar dopo la ribattuta del portiere ospite su una staffilata dalla distanza di De Rossi. Si paventa una goleada facile ma il Catania si sveglia immediatamente dal torpore e nel giro di 10 minuti, dal 29′ al 38′, da due mazzate pesanti alla squadra di Ranieri che subiscono prima la rete di Silvestre di testa sugli sviluppi di un corner con Simplicio che rilancia la sfera quando questa aveva già oltrepassato la linea di porta e poi quella di Maxi Lopez che, scattato sul filo del fuorigioco, scarta Julio Sergio e deposita in rete.

    Borriello ristabilisce la parità dopo appena 2 giri di lancette dall’inizio del secondo tempo ma l’azione è viziata da un evidente irregolarità: la palla con la quale Riise serve l’ariete giallorosso infatti aveva oltrepassato nettamente la linea di fondo ma le proteste della squadra di Giampaolo servono a poco.
    Si arriva così al momento decisivo del match quando all’80’ Ranieri decide di giocarsi la carta Vucinic: l’attaccante montenegrino entra in campo e fa 3-2 all’86’ per poi scrivere la parola fine in pieno recupero su assist di Totti in contropiede.

    Il tabellino
    ROMA – CATANIA 4-2
    5′ Borriello, 29′ Silvestre (C), 38′ pt Maxi Lopez (C), 47′ Borriello (R), 86′ Vucinic (R), 93′ Vucinic (R)
    ROMA (4-3-1-2): Julio Sergio; Cassetti, Mexes, Juan, Riise; Taddei (80′ Vucinic), De Rossi (46′ Perrotta), Simplicio (47′ Greco); Menez; Totti, Borriello.
    Panchina: Doni, N. Burdisso, Cicinho, Brighi, Vucinic.
    Allenatore: Ranieri
    CATANIA (4-1-4-1): Andujar; Alvarez, Silvestre, Bellusci, Capuano; Carboni; Gomez, Ledesma (73′ Delvecchio), Pesce (88′ Mascara), Llama (68′ Martinho); Maxi Lopez.
    Panchina: Campagnolo, Marchese, Antenucci, Sciacca.
    Allenatore: Giampaolo
    Arbitro: Brighi
    Ammoniti: Ledesma (C), Alvarez (C), Andujar (C), Silvestre (C), Cassetti (R)

  • Cuore Chievo, la Juve cede nel finale, 1-1

    Cuore Chievo, la Juve cede nel finale, 1-1

    Si poteva chiudere il 2010 con tutt’altro spirito e invece la Juventus va in vacanza con il rammarico di aver gettato un’occasione d’oro a Verona pareggiando al Bentegodi, su un campo di gioco indecente (e non è la prima volta vedi Chievo Roma ndr), contro un ottimo Chievo guadagnando in classifica un solo punto sul Milan ma perdendone 2 dall’accoppiata Lazio – Napoli. I clivensi, andati sotto 1-0 nel primo tempo per il gol di Quagliarella, hanno pienamente meritato il pareggio arrivato al quarto minuto di recupero con il solito Pellissier.

    Senza Del Piero e Marchisio, oltre ai degenti di lungo corso, che hanno dato forfait all’ultimo momento e con il giallo Sissoko spedito in tribuna si dice per un guaio muscolare dal tecnico bianconero, Del Neri, nella sua Chievo, lancia Giandonato in mezzo al campo, ripropone Sorensen a destra e si affida alla coppia Iaquinta – Quagliarella in avanti per scardinare la difesa avversaria; Pioli risponde con ormai il suo collaudatissimo undici con Fernandes, Marcolini e Guana filtri di centrocampo e Constant a supporto di Pellissier e Moscardelli.
    L’avvio di gara è favorevole ai gialloblu che hanno l’occasione per passare subito in vantaggio: Moscardelli si procura un penalty, fallo di Chiellini, che Storari neutralizza distendendosi in tuffo sul tentativo dagli 11 metri dello specialista Marcolini. L’episodio carica i bianconeri che con il passare dei minuti prendono totalmente in mano il pallino del gioco e dopo i tentativi di Sorensen, che colpisce il legno, e Pepe ci pensa Quagliarella, al nono centro in campionato, alla mezz’ora con un gol dei suoi sugli sviluppi di un calcio d’angolo a girare in rete la sfera che s’infila all’incrocio.

    Nella ripresa la svolta del match arriva al minuto 52 quando Giandonato stende Constant lanciato a rete e viene espulso, forse troppo severamente, dal direttore di gara Bergonzi. La Juve in dieci uomini soffre tantissimo un Chievo grintoso che costruisce una quantità enorme di palle gol: Chiellini si immola sul missile da dentro l’area di Pellissier, poi lo stesso si vede negare il gol dall’ottimo intervento di Storari e infine Moscardelli, scattato in posizione regolare, non riesce a girare come vorrebbe verso la porta.
    Ma le occasioni più nitide sono della Juve che in contropiede ha in canna per ben due volte il colpo del ko: Krasic ruba un pallone nella metà campo clivense e serve Iaquinta che a tu per tu con Sorrentino si fa ipnotizzare dal portiere che sarà costretto ad uscire per un problema muscolare, poi lo stesso esterno serbo parte dalla trequarti bianconera mettendo il turbo, si beve in velocità gli avversari, resiste alla carica dei difensori, salta il portiere ma sul più bello calcia sulla traversa invece che servirla a Iaquinta liberissimo in area di rigore a porta completamente vuota. Un errore questo che la Juve paga a caro prezzo perchè negli assalti finali al 94′ il Chievo trova il pari, merito di una grande caparbietà e di un’altrettanta voglia di risultato, con Pellissier che sbuca da dietro Sorensen e di piatto destro fulmina Storari raccogliendo un lungo traversone, spizzato da Granoche, dalla destra.

    Il tabellino
    CHIEVO – JUVENTUS 1-1
    31′ Quagliarella (J), 94′ Pellissier (C)
    CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino (71′ Squizzi), Sardo, Mandelli, Cesar, Mantovani; Fernandes (79′ Bogliacino), Guana, Marcolini (62′ Granoche); Constant; Pellissier, Moscardelli.
    Panchina: N. Frey, Andreolli, Jokic, De Paula.
    Allenatore: Pioli
    JUVENTUS (4-4-2): Storari; Sorensen, Bonucci, Chiellini, Grosso; Krasic (88′ Legrottaglie), Giandonato, Aquilani, Pepe (91′ Traoré); Iaquinta, Quagliarella (59′ Salihamidzic).
    Panchina: Manninger, Grygera, Motta, Giannetti.
    Allenatore: Del Neri
    Arbitro: Bergonzi
    Ammoniti: Chiellini, Bonucci (J), Mandelli, Cesar, Fernandes, Mantovani (C)
    Espulsi: Giandonato (J)