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  • Lega Pro Prima Divisione: Cosenza corsaro a Pescina, Danti trascina i Lupi con una doppietta

    Ritorna alla vittoria esterna il Cosenza che espugna lo stadio Dei Marsi di Avezzano battendo il Pescina per 3-1 nella prima uscita del 2010; i rossoblu sfatano così il tabù trasferta dopo 3 sconfitte consecutive lontano dal San Vito per merito soprattutto di una grande prestazione corale di tutta la squadra ma, com’è giusto che sia, bisogna citare su tutti Danti che regala i tre punti al Cosenza realizzando una doppietta che prima riporta i suoi in vantaggio e poi chiude la gara a 13 minuti dal termine.
    Il nuovo modulo varato da Toscano nella gara contro la Spal prima della sosta natalizia ha dato i suoi frutti: il 3-4-1-2 ha portato più solidità compattezza alla squadra, cosa che non si vedeva con il vecchio 3-4-3. E allora l’avanzamento di Fiore sulla linea della trequarti ha consentito al fantasista di innescare al meglio gli attaccanti rossoblu e allo stesso tempo De Rose e Roselli hanno costituito la diga di centrocampo.

    Il Cosenza, dopo aver macinato gioco e conquistato vari calci d’angolo, passa in vantaggio già al 20′ con Di Bari che su corner calciato da Fiore stacca più in alto di tutti insaccando in fondo al sacco. La reazione dei padroni di casa non c’è con i Lupi che hanno varie occasione per arrotondare il risultato. Ma a primo tempo scaduto il Pescina pareggia sugli sviluppi di un calcio di rigore trasformato dall’ex Inter Cesar.
    Brutto colpo che demoralizerebbe chiunque ma non il Cosenza che ad inizio ripresa torna in campo più determinato che mai a conquistare i 3 punti. Ci pensa l’attaccante ventenne Danti, ormai maturo per la Serie A, a riportare l’ago della bilancia in favore dei silani con la rete del 2-1 ancora sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Poi gli abruzzesi perdono la bussola e restano in 9 uomini per le espulsioni di Blanchard e Cesar consentendo così ancora a Danti, al suo quinto centro in campionato, di chiudere definitivamente il match sul 3-1

    In classifica il Cosenza ora raggiunge quota 30 a 4 punti dalla capolista Verona, tra 2 domeniche ci sarà lo scontro diretto al Bentegodi, e vede la seconda piazza occupata al momento dalla Reggiana a 2 lunghezze di distanza. Il mercato è ancora fermo, c’è stato solo lo scambio di portieri con il Brindisi che ha portato Petrocco in rossoblu e Pinzan in Puglia, ma se è vero che il Cosenza sta per chiudere l’acquisto di Pellicori dal Queens Park Rangers allora i playoff possono andare anche stretti ad una squadra che punta con decisione al ritorno in Serie B.

    Il tabellino
    PESCINA – COSENZA 1-3
    20′ Di Bari (C), 47′ pt rig Cesar (P), 52′ Danti (C), 77′ Danti (C)
    PESCINA (4-4-2): Bifulco; Di Berardino, Petitto, Blanchard, Suriano (57′ Choutos); Rebecchi, Ferraresi (80′ Bettega), De Angelis, Cesar; Cipolla (71′ Locatelli), Berra.
    A disposizione: Merletti, Locatelli, Pomponi, Bettega, Giordano, Bettini, Choutos.
    Allenatore: Bonetti
    COSENZA (3-4-1-2): Petrocco; Fanucci, Porchia, Di Bari; Bernardi, De Rose, Roselli, Maggiolini; Fiore (85′ La Canna); Scotto (73′ De Pascalis), Danti.
    A disposizione: Galeano, Musca, Marsili, Virga, La Canna, De Pascalis, Caccavallo.
    Allenatore: Toscano
    Arbitro: Donati di Ravenna
    Ammoniti: Blanchard (P), Danti (C), De Pascalis (C)
    Espulsi: Blanchard (P), Cesar (P)

  • Serie A: la Roma si riprende il quarto posto, battuto il Chievo

    Una partita decisa dopo solo 49 secondi: questo il tempo impiegato da De Rossi per battere il portiere clivense Sorrentino e portare a casa i 3 punti che consentono ai giallorossi di scavalcare il Napoli al quarto posto in classifica.
    La Roma però deve rivedere i propri piani sin da subito perchè resta in dieci uomini dopo solo 10 minuti di gioco per l’espulsione di Doni che, in uscita, para con le mani fuori area la conclusione di Abbruscato; Ranieri toglie così Vucinic lasciando il solo Toni, all’esordio all’Olimpico, li davanti a combattere con tutta la retroguardia veronese.
    Il Chievo alza il baricentro della squadra in cerca del gol del pareggio ma nonostante la superiorità numerica non pungono quasi mai anche per la serata negativa di Marcolini che sbaglia un’infinità di palloni consentendo a De Rossi e Pizarro di avere vita facile in mezzo al campo.
    Toni si prende sulle spalle tutto il peso dell’attacco giallorosso, anche per l’assenza di Totti, e in apertura di ripresa dopo un’azione travolgente si procura il rigore che può chiudere definitivamente la partita ma Pizarro si fa ipnotizzare da Sorrentino e dal dischetto spara sul portiere.
    La Roma si difende con ordine e addormenta la gara fino al fischio finale dell’arbitro che lancia i capitolini ad un solo punto dalla Juventus terza in classifica (la cura Ranieri continua a far bene) e condanna alla terza sconfitta consecutiva il Chievo.

    Il tabellino
    ROMA – CHIEVO 1-0
    1′ De Rossi
    ROMA (4-2-3-1): Doni; Cassetti, Burdisso, Juan, Riise; Pizarro, De Rossi (65′ Brighi); Taddei, Perrotta, Vucinic (13′ Lobont); Toni (82′ Baptista).
    A disposizione: Andreolli, Motta, Cerci, Faty.
    Allenatore: Ranieri
    CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Mandelli (74′ Marcolini), Yepes, Mantovani; Rigoni (58′ Luciano), Ariatti; Pinzi; Bentivoglio; Bogdani (71′ Granoche), Abbruscato.
    A disposizione: Squizzi, Morero, Malagò, De Paula.
    Allenatore: Di Carlo
    Arbitro: Mazzoleni
    Ammoniti: Mandelli (C), Yepes (C), Mantovani (C)
    Espulsi: Doni (R)

  • Serie A: le pagelle di Inter – Siena

    Le pagelle di Inter – Siena terminata 4-3 per i nerazzurri:

    INTER

    Maicon 5: serata da dimenticare per il treno nerazzurro che non spinge sulla fascia destra come solo lui sa fare; soffre spesso e volentieri le incursioni dei toscani dalle sue parti e si perde Ekdal sul gol del 2-2.
    Lucio 5: Maccarone è un’anguilla, gli sfugge da tutte le parti e per fermarlo deve ricorrere alle maniere forti.
    Zanetti 6: il capitano nerazzurro cerca di governare come può una barca che sta per affondare.
    Stankovic 5.5: non entra mai in partita, ha sentito la mancanza del suo compagno di reparto Cambiasso.
    Sneijder 7.5: è lui l’anima in campo della squadra; segna una doppietta e riapre la partita che sembrava ormai morta pareggiando i conti sul 3-3.
    Milito 6.5: mette la sua firma con il gol dell’1-1 e, specialmente nel primo tempo, fa reparto da solo li in avanti. Poi cala come i suoi compagni.
    Pandev 6: generosa la sua prestazione, deve ancora entrare nei meccanismi della squadra ma è suo l’assist per Samuel che regala i tre punti all’Inter.
    Samuel 7: entra al posto di Quaresma, ancora deludente, e fa il suo dovere nel ruolo di terzino; quando poi Mourinho lo sposta centravanti per tentare l’assalto finale, il difensore lo ripaga con il gol vittoria.
    Mourinho 5.5: l’ Inter non gioca bene ma è bravo a motivare i suoi uomini; a fine partita esplode con la “sua” esultanza.

    SIENA

    Rosi 6.5: prestazione di grande personalità quella del giovane terzino bianconero che non si fa intimidire dai campioni nerazzurri.
    Vergassola 6.5: solita prestazione con il cuore, corre tantissimo è bravo a spezzare le trame nerazzurre.
    Ekdal 7: a parte il gol una prestazione da incorniciare per lo svedese di proprietà della Juventus; tiene sotto scacco Maicon fino a quando rimane in campo.
    Reginaldo 7: fa ammattire prima Zanetti e poi Cordoba sull’out destro. I due assist serviti ad Ekdal e Maccarone sono la ciliegina sulla torta alla sua partita.
    Maccarone 7.5: decisamente il migliore in campo; Lucio e Cordoba ancora lo stanno cercando in campo; la sua doppietta però illude il Siena che fino a pochi minuti dalla fine aveva accarezzato il sogno di espugnare San Siro.
    Malesani 5.5: imposta una partita perfetta; il voto insufficiente perchè sbaglia a togliere dal campo Ekdal e Reginaldo che sulle fasce fino al momento della loro sostituzione erano incontenibili.

    Il tabellino
    INTER – SIENA 4-3
    18′ Maccarone (S), 24′ Milito (I), 36′ Sneijder (I), 37′ Ekdal (S), 64′ Maccarone (S), 88′ Sneijder (I), 92′ Samuel (I)
    INTER (4-2-3-1): Julio Cesar 6; Maicon 5, Lucio 5, Cordoba 5.5, Zanetti 6; Stankovic 5.5 (46′ Arnautovic 6), T. Motta 5 (65′ Stevanovic sv); Quaresma 5 (46′ Samuel 7), Sneijder 7.5, Pandev 6; Milito 6.5.
    A disposizione: Toldo, Donati, Crisetig, Alibec.
    Allenatore: Mourinho 5.5
    SIENA (4-3-3): Curci 5.5 (46′ Pegolo 6); Rosi 6.5, Cribari 6, Brandao 6, Del Grosso 6.5; Vergassola 6.5, Codrea 6, Ekdal 7 (80′ Jarolim sv); Reginaldo 7 (81′ Fini sv), Maccarone 7.5, Jajalo 6.5.
    A disposizione: Terzi, Rossi, Calaiò, Paolucci.
    Allenatore: Malesani 5.5
    Arbitro: Peruzzo di Schio
    Ammoniti: Stankovic, Sneijder (I), Codrea (S)
    Espulsi: Cribari (S)

  • Lega Pro Seconda Divisione: Cisco Roma – Catanzaro 2-0

    Grande dimostrazione di forza della Cisco Roma che vince la sfida al vertice contro il Catanzaro nel posticipo della 18esima giornata del Girone C di Seconda Divisione riaprendo di fatto il campionato: i romani infatti in inferiorità numerica per tre quarti di gara, arrestano la corsa dei giallorossi bloccandoli al Flaminio per 2-0 e riportandosi a soli 2 punti in classifica dai calabresi e dalla Juve Stabia a quota 38. Erano a confronto la miglior difesa del girone, quella della Cisco Roma con soli 9 gol subiti, contro il miglior attacco, quello del Catanzaro con 37 reti realizzate.
    La partita si mette subito male per i padroni di casa che rimangono in dieci per l’espulsione di Doudou dopo appena 30 minuti dall’inizio del match; ed è proprio da questo episodio che esce il carattere della squadra romana che passa in vantaggio con Chiappara, nel momento migliore per i giallorossi, al 38′ con una conclusione da fuori area dopo un’uscita maldestra del portiere Vono. Il Catanzaro si era fatto vedere in precedenza con un palo preso da Caputo su calcio di punizione.
    Nella ripresa gli ospiti assediano la metà campo della Cisco Roma sfiorando per due volte il gol del pareggio prima con un tiro insidiosissimo a scendere di Lodi e poi con una bordata dal limite di Longoni con Ambrosi che sfodera due autentiche “paratone”.
    Il raddoppio dei biancorossi arriva in contropiede e su una dormita generale della difesa calabrese con Ciofani che su cross di Mazzarani mette la palla in rete indisturbato. A niente valgono le folate offensive di Longoni e Caputo e la conclusione finale di Mosciaro che trova ancora una volta Ambrosi attento.

    Il tabellino
    CISCO ROMA – CATANZARO 2-0
    38′ Chiappara, 69′ Ciofani
    CISCO ROMA (4-3-3): Ambrosi, Balzano, Angeletti, Romondini, Doudou, Di Fiordo, Babù (30′ Padella), Chiappara, Ciofani, Mazzarani (69′ Di Vicino), Franchini (57′ Barrionuevo)
    A diposizione: Previti, Lo Piccolo, La Rosa, Di Iorio.
    Allenatore: Incocciati
    CATANZARO (3-4-3): Vono, Di Cuonzo, Di Maio, Bruno, Ciano, Gimmelli, Longoni, Lodi (68′ Montella), Mosciaro, Caputo, Corapi.
    A disposizione: Mancinelli, Gigliotti, De Franco, Basile, Capicotto, Benincasa.
    Allenatore: Aloi (Auteri squalificato)
    Arbitro: Ostinelli
    Ammoniti: Doudou (Ci), Chiappara (Ci), Gimmelli (Ca), Caputo (Ca)
    Espulsi: Doudou (Ci)

  • Lega Pro Prima Divisione: Cosenza – Spal 3-1. Fiore segna e illumina

    San Vito fortino inespugnabile: ancora una volta il Cosenza raccoglie i 3 punti casalinghi, questa volta a farne le spese è stato una modesta Spal battuta inesorabilmente per 3-1 grazie alle reti di Fanucci, Bernardi e Fiore. E pensare che proprio questi ultimi non dovevano giocare per problemi muscolari insieme a Maggiolini, oggi in formato uomo assist.
    Partita quasi perfetta, condizionata a tratti dal gelo, se non per la topica difensiva di Di Bari sul momentaneo pareggio degli estensi; il nuovo modulo varato da Toscano con il trequartista dietro le due punte ha superato il primo esame, ora bisognerà testarlo in trasferta, il vero tallone d’Achille di questo Cosenza.
    Ennesima prestazione superlativa di Stefano Fiore, avanzato appunto sulla linea della trequarti come ai tempi della Serie A, che dimostra di non avere nulla a che fare con questa categoria.
    La partita si incanala sin da subito a favore dei rossoblu con il gol al 10′ di Fanucci che sblocca il risultato sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Maggiolini. Il pareggio arriva qualche minuto più tardi al 23′ con l’errore difensivo di Di Bari che invece di appoggiare a Pinzan serve Cipriani che con un pallonetto buca il numero uno silano.
    La reazione è immediata e i rossoblu si portano nuovamente avanti alla mezz’ora con Bernardi al suo secondo gol consecutivo dopo quello inutile di una settimana fa a Taranto ancora su cross di Maggiolini.
    Il primo tempo si chiude con l’opportunità di arrotondare il risultato con Danti, una spina nel fianco della difesa ospite, per ben due volte ma il fantasista rossoblu non trova la mira giusta.
    Nella ripresa le temperature si abbassano vistosamente e la partita cala di ritmo con il Cosenza che controlla bene la gara. La coppia d’attacco estense Bazzani – Cipriani (entrambi con trascorsi in Serie A soprattutto il primo) non impensieriscono mai la retroguardia silana.
    Allora nel freddo del San Vito ci pensa Fiore a scaldare gli animi dei tifosi con il gol che chiude la partita con dedica particolare alla figlia nata in questi giorni: servito da Scotto il fantasista lascia partire un missile indirizzato all’incrocio dei pali, 3-1 e tutti a casa.
    C’è il tempo solo per registrare un’altra occasione per Danti che supera vari difensori biancocelesti non riuscendo però a mettere la sua firma alla partita; il Cosenza rientra prepotentemente nella trafficata zona playoff e il mercato di gennaio potrebbe portare rinforzi giusti per la promozione in Serie B.

    Il tabellino
    COSENZA – SPAL 3-1
    20′ Fanucci (C), 23′ Cipriani (S), 30′ Bernardi (C), 70′ Fiore (C)
    COSENZA (3-4-1-2): Pinzan; Fanucci, Porchia, Di Bari; Bernardi, De Rose, Roselli, Maggiolini; Fiore (79′ Virga); Scotto (72′ Mortelliti), Danti (88′ De Pascalis).
    A disposizione: Ameltonis, Musca, Giardina, Virga, Caccavallo, De Pascalis, Mortelliti.
    Allenatore: Toscano
    SPAL (4-4-2): Capecchi; Quintavalla, Ghetti, Zamboni, Licata (39′ Bortel); Schiavon, Cazzamalli, Migliorini (67′ Valtulina), Centi; Cipriani (74′ Rossi), Bazzani.
    A disposizione: Ioime, Bortel, Lorenzi, Bedin, Rossi, Marongiu, Valtulina.
    Allenatore: Notaristefano
    Ammoniti: Centi (S), Ghetti (S), Quintavalla (S), Fiore (C), De Rose (C), Cipriani (S)

  • Serie A: Roma – Parma 2-0. Tabellino e pagelle

    Burdisso: è la rivincita dell’ex interista, segna il gol del vantaggio ma sopratutto ha avuto un peso specifico sulla risalita giallorossa uscita ancora una volta senza prender gol.

    Matteo Brighi: 7
    Il centrocampista si è ripreso alla grande dall’infortunio ed è tornato il trascinatore dello scorso campionato

    Rodrigo Taddei: 6,5 il laterale destro è tornato ad esser una autentica spina nel fianco sulla destra abbinando tanta qualita al solito dinamismo

    Parma: 5 Ha pagato la convinzione di esser diventata grande sciogliendosi al cospetto di Totti e compagni

    IL TABELLINO
    ROMA-PARMA 2-0:
    3′ st Burdisso, 46′ st Brighi
    Roma (4-2-3-1): Julio Sergio 6; Cassetti 6,5, Juan 6, Burdisso 7, Riise 6,5; De Rossi 6, Pizarro 6; Taddei 6,5 (32′ st Motta sv), Brighi 7, Vucinic 6,5; Totti 6 (22′ st Okaka sv, 38′ st Baptista sv). (A disposizione: Lobont, Andreolli, Faty, Baptista, Menez). All. Ranieri
    Parma (3-5-2): Mirante 5,5; Panucci 5,5, Paci 5, Lucarelli 5,5; Zaccardo 5,5, Dzemaili 6 (14′ st Lanzafame 6), Morrone 6, Galloppa 5,5, Castellini 5,5; Amoruso 5,5 (21′ st Antonelli 6), Bojinov 6. (A disposizione: Pavarini, Lunardini, Dellafiore, Zenoni, Budel). All. Guidolin
    Arbitro: Tagliavento di Terni 6
    Espulso: 42′ st Paci (P) per doppia ammonizione
    Ammoniti: Juan (R), Totti (R), De Rossi (R)

  • Serie A: pari pirotecnico tra Cagliari e Napoli con rissa finale

    Nel primo dei due anticipi della 16esima giornata di Serie A, gol e spettacolo tra Cagliari e Napoli: al Sant’Elia finisce 3-3 con i sardi che rimontano dallo 0-2 al 3-2 per poi venire riagguantati a tempo scaduto dal gol di Bogliacino. Partita esaltante soprattutto nell’ultimo quarto d’ora di gioco in cui succede di tutto.

    Il Napoli parte forte e con Lavezzi trova subito la via del gol: l’argentino si sbarazza della marcatura di 3 avversari e con un tiro rasoterra beffa Marchetti sul secondo palo. Il Pocho è scatenato e i difensori isolani devono faticare per contenerlo. Il primo tempo si chiude sul vantaggio meritato partenopeo (1-0).
    Nella ripresa il Napoli raddoppia con Pazienza al 65′ che rianima il Cagliari: infatti i sardi, subìto lo chock del doppio svantaggio, cominciano ad assediare nella propria metà campo i napoletani. Al 75′ è Larrivey ad accorciare le distanze, anticipando la marcatura del difensore e mettendo alle spalle di De Sanctis.
    Il Cagliari ci crede e con Matri raggiunge il meritato pareggio con un colpo di testa da vero bomber; per l’attaccante rossoblu si tratta del suo settimo gol in campionato in sette partite di fila (eguagliato il record di Gigi Riva).
    Partita finita? Neanche per sogno perchè Allegri capisce il momento favorevole e ad un minuto dal termine si gioca la carta Jeda: il brasiliano appena entrato castiga il Napoli con un perfetto colpo di testa completando la rimonta.
    Nel finale, Napoli e soprattutto Lavezzi nervosi: quest’ultimo macchia la sua gara innescando una rissa per aver colpito con una pallonata Allegri, segno di frustazione per aver gettato alle ortiche il doppio vantaggio quando il match sembrava ormai chiuso. Inevitabile la sua espulsione.
    Nell’ultima azione disponibile per i partenopei oltre i minuti di recupero, è Bogliacino a pareggiare definitivamente i conti.

    Il tabellino
    CAGLIARI-NAPOLI 3-3
    22′ Lavezzi (N), 65′ Pazienza (N), 75′ Larrivey (C), 80′ Matri (C), 90′ Jeda (C), 96′ Bogliacino (N)
    CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Pisano (66′ Dessena), Lopez, Canini, Agostini; Biondini, Parola, Lazzari; Cossu (89′ Jeda); Matri, Nenè (59′ Larrivey) .
    A disposizione: Vigorito, Astori, Barone, Brkljaca.
    Allenatore: Allegri.
    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Pazienza, Zuniga; Lavezzi, Hamsik; Quagliarella (82′ Denis).
    A disposizione: Gianello, Rullo, Bogliacino, Cigarini, Datolo, Pià.
    Allenatore: Mazzarri.
    Arbitro: Piepaoli
    Espulsi: Lavezzi (N)
    Ammoniti: Maggio (N), Lavezzi (N), Aronica (N), Zuniga (N), Nenè (C), Pazienza (N), Matri (C)

  • Coppa Italia Lega Pro: Cosenza – Taranto 2-0. Lupi in semifinale

    Il Cosenza va in semifinale di Coppa Italia di Lega Pro battendo a domicilio il Taranto per 2-0 grazie all’uno-due di La Canna e Caccavallo che manda i pugliesi ko.
    Entrambi i tecnici mandano in campo le seconde linee e tengono a riposo i titolari in vista del posticipo di lunedì di campionato che vedrà le due squadre affrontarsi allo stadio Iacovone di Taranto: per i padroni di casa trio d’attacco formato da Caccavallo, Mortelliti e De Pascalis. Tra i titolari, Toscano decide di schierare solo Bernardi e De Rose, il primo perchè assente per squalifica domenica scorsa, il secondo perchè nell’ultimo turno è rimasto in panchina.

    Si gioca a ritmi blandi con il Cosenza che è parso più desideroso di proseguire il cammino nella competizione e che già al 5′ trova la via del gol con Mortelliti ma al momento del cross di Bernardi la sua posizione è di fuorigioco.
    Si arriva così al momento chiave della partita. Succede tutto in un minuto: al 24′ La Canna viene lanciato a rete e di piatto destro trafigge Barasso per l’1-0, nell’azione seguente è Caccavallo a beffare per la seconda volta il portiere ospite in uscita con un tiro rasoterra.
    Partita in ghiacciaia, i Lupi controllano bene il risultato e pugliesi che si fanno vedere dalle parti di Ameltonis solo con tiri dalla distanza.
    Nella ripresa succede ben poco, occasioni vere e proprie non ce ne sono. Unica azione degna di nota è il palo colpito da Scotto, entrato nei primi minuti del secondo tempo al posto di De Pascalis, a 10 minuti dal termine.

    Il Cosenza ora attende di sapere il risultato di Gubbio e Benevento (al momento in cui scriviamo le due squadre hanno appena iniziato il secondo tempo con i padroni di casa del Gubbio in vantaggio per 1-0) per conoscere l’ultima squadra qualificata per le semifinali (in corsa c’è anche il Perugia). Già qualificate, oltre ai silani, Lumezzane e Varese.
    Ricordiamo che le semifinali saranno decise tramite sorteggio e con gare di sola andata.

    Il tabellino
    COSENZA – TARANTO 2-0
    24′ La Canna, 25′ Caccavallo
    COSENZA (3-4-3): Ameltonis; Musca, Ungaro, Nastasi; Bernardi (46′ Marsili), Giardina, De Rose (46′ Amico), La Canna; Caccavallo, Mortelliti, De Pascalisi (49′ Scotto).
    A disposizione: Galeano, Piro, Amico, Marsili, Olivieri, Scotto, Viscardi.
    Allenatore: Toscano.
    TARANTO (4-3-3): Barasso; Lolli, Di Fatta, Sanna, Iraci; Benegiano (51′ Bisignano), Felci, De Cesare (76′ Balestra); Gori, Lisi (51′ Pisani), Strambelli.
    A disposizione: Strusi, Pisano, Ciafardino, Balestra, Bisignano, Pisani, Masella.
    Allenatore: Dellisanti
    Ammoniti: Caccavallo
    Angoli: 6-4

    CRONACA DELLA PARTITA

  • Lega Pro Prima Divisione: Cosenza – Portogruaro 3-2. Lupi ammazza grandi ma che sofferenza nel finale!

    Non c’è due senza tre: il Cosenza, dopo aver battuto al San Vito mostri della categoria come Pescara e Ternana, si ripete confermandosi l’ammazza grandi del torneo mandando al tappeto, seppur con qualche difficoltà in più, anche il Portogruaro; i Lupi di mister Toscano infatti vincono 3-2 contro i veneti ma con il brivido finale, quando nei minuti di recupero gli ospiti vanno vicino al pareggio per ben due volte.

    Toscano deve fare a meno del pendolino Bernardi squalificato, ma recupera De Rose che parte dalla panchina; in attacco, bocciato Caccavallo, a far compagnia a Danti e Biancolino c’è il giovane De Pascalis. In mezzo al campo la regia è affidata come al solito a Stefano Fiore.
    L’allenatore del Portogruaro Calori, vecchia conoscenza della Serie A, si presenta al San Vito con un modulo offensivo con Cunico a giocare tra le linee di centrocampo e attacco a sostegno delle due punte Altinier e Marchi.

    La gara, iniziata con 30′ di ritardo a causa di un inconveniente al pullman veneto, è piacevole sin dalle prime battute con il Cosenza che aggredisce immediatamente l’avversario. Al 5′ i silani passano in vantaggio: Maggiolini si accentra dalla sinistra e lascia partire un tiro di destro (non il suo piede preferito) con la sfera che assume la traiettoria di una parabola che termina la sua caduta all’incrocio dei pali.
    Gli ospiti accusano il colpo e dopo pochi minuti vanno sotto di due reti: Fiore recupera palla vincendo un contrasto al limite dell’area, cross immediato al centro dove Biancolino si trova al posto giusto nel momento giusto e in girata fa 2-0.
    Il Portogruaro è in black out e rischia di prendere il terzo gol al 15′ ma, sfortunatamente per i rossoblu, la rovesciata di Danti si spegna alta sulla traversa.
    Con il passare dei minuti il Cosenza, troppo sicuro del doppio vantaggio, commette l’errore di tirare i remi in barca consentendo al Portogruaro di venire fuori dalla propria metà campo e alla mezz’ora Scozzarella punisce i Lupi direttamente su calcio di punizione con la sfera che prima di terminare in rete finisce prima sul palo e poi rimbalza sulla spalla di Pinzan.
    I padroni di casa cercano di rimettere ordine in campo e reagiscono con Danti che però angola un filo troppo il suo tiro che sfiora il palo alla sinistra di Rossi. Il primo tempo si chiude sul 2-1 e con il Cosenza che non corre veri pericoli.

    Nella ripresa i Lupi controllano la gara ma rischiano di subire il pari dopo appena un minuto: il palo colpito da Altinier grazia Pinzan; su capovolgimento di fronte sono i silani a colpire il legno con De Pascalis che ribatte a rete su una respinta del portiere ospite Rossi.
    Con il trascorrere delle lancette i veneti prendono sempre più coraggio ma le occasioni migliori lcapitano sempre il Cosenza su contropiede: al 60′ liscio di D’Alterio che lancia Danti a tu per tu con Rossi ma il fantasista alza troppo la mira sprecando una ghiotta occasione.
    Calori alza il baricentro della sua squadra nell’intento di agguantare il pareggio, ma la scarsa vena degli attaccanti veneti non impensieriscono più di tanto il numero uno rossoblu. A 10 minuti dal termine arriva il 3-1: punizione magistrale di Porchia che chiama al miracolo Rossi, sulla palla si avventa il nuovo entrato Scotto che serve al centro dell’area Danti; l’attaccante da quella posizione non sbaglia mettendo la sua firma alla partita.
    Giochi chiusi? Niente affatto perchè il Cosenza si complica la vita subendo pochi secondi dopo il gol del 3-2: Cunico approfitta di uno svarione difensivo della difesa cosentina e si fa respingere la conclusione per due volte da Pinzan che nulla può su quella di Altinier che si ritrova la palla nei piedi accorciando così nuovamente le distanze.
    Fiore allora prova a chiudere nuovamente la partita con un bolide dai 25 metri che fa la barba al palo dopo una bella azione costruita tutta in velocità e di prima.
    Finale di gara non consigliato ai deboli di cuore, nei minuti di recupero il San Vito soffre: il Portogruaro va vicinissimo al gol prima Pinzan si supera sulla conclusione di Altinier dalla distanza e su seguente calcio d’angolo dopo un batti e ribatti in area la palla arriva sui piedi di un attaccante veneto che a porta sguarnita e da due passi mette addirittura in fallo laterale; l’assistente dell’arbitro comunque aveva segnalato la posizione di offside.

    Il Cosenza fa rispettare ancora una volta la legge del San Vito e, alla luce di quanto successo sugli altri campi con Verona e Ravenna sconfitte rispettivamente da Rimini e Lanciano e Ternana bloccata sul pareggio dal Giulianova, questo successo proietta nuovamente i rossoblu in piena zona playoff.
    Va rivisto in ogni caso il reparto difensivo che, come accade troppo spesso, va in tilt, soprattutto quando si gioca lontano dal San Vito. Nel mercato di riparazione urge l’acquisto di un difensore che sappia supportare capitan Porchia, che da solo non ce la fa a reggere l’intero reparto.
    Fiore è sempre una sicurezza, Danti una scheggia e Biancolino un bomber d’area di rigore: gli ingredienti per far sognare all’intera città la tanto desiderata Serie B sembrano esserci tutti.

    TABELLINO E CRONACA DELLA GARA

  • Serie A: Gioia Juve, stende l’Inter con una magia di Marchisio

    Va alla Juventus il derby d’Italia numero 153; i bianconeri vincono la battaglia dell’Olimpico grazie alla magia di Marchisio che firma il gol vittoria al 58′ riaprendo di fatto il campionato che solo la settimana scorsa sembrava destinato ai nerazzurri. In precedenza Chiellini aveva portato in vantaggio la Juve con un gol fortunoso e pochi minuti più tardi era arrivato il pareggio dell’Inter grazie al colpo di testa di Eto’o.

    Ferrara manda in soffitta il 4-2-3-1 e rispolvera il modulo con il trequartista, Diego, dietro le due punte Amauri e Del Piero; escluso dall’undici titolare Camoranesi, mossa rischiosa perchè l’italo-argentino ha dimostrato di essere l’unico in grado di inventare a centrocampo.
    Mourinho risponde con il solito modulo e speculare a quello dei bianconeri; Balotelli parte dalla panchina, Stankovic viene avanzato dietro i due attaccanti e Zanetti sostituisce lo squalificato Maicon sulla fascia destra.

    La Juve parte subito a pieno regime cercando di arrivare subito al gol; i padroni di casa reclamano il rigore al 5′ per una spinta di Muntari alle spalle di Sissoko che stava concludendo a botta sicura ma l’arbitro Saccani (serata piena di errori per lui) lascia proseguire; i bianconeri sono più tonici e spingono molto sulla fascia destra dove Caceres, ottima la sua prova, e Sissoko tengono impegnata la retroguardia nerazzurra.
    Al 20′ arriva il vantaggio juventino: Diego scodella in area su calcio di punizione, Chiellini colpisce la palla di testa che viene deviata da Lucio nella propria porta prendendo controtempo Julio Cesar. Mourinho si infuria e protesta con il direttore di gara per il calcio di punizione assegnato ai bianconeri da cui è scaturito il gol (il fallo di Samuel su Del Piero ci stava tutto): Saccani non può fare altrimenti e lo espelle.
    L’Inter prova a reagire e Samuel impegna Buffon con un colpo di testa; pochi giri di lancette ed Eto’o ristabilisce la parità: solita disattenzione juventina che lascia Stankovic libero di crossare, Chiellini e Cannavaro si perdono Eto’o in area di rigore e il camerunense indisturbato insacca alle spalle di Buffon.

    Nella ripresa il gioco si fa più maschio e aumenta il nervosismo sia da una parte che dall’altra. La prima occasione da gol è per i nerazzurri che non riescono a concludere il contropiede; sul capovolgimento di fronte Diego serve Marchisio che dopo una cavalcata di 30 metri serve Sissoko, il centrocampista maliano prova la conclusione da fuori con un tiro non irresistibile che Julio Cesar non trattiene; sulla palla si avventa Marchisio che estrae dal cilindro una giocata magica: salta con una finta Lucio intervenuto in scivolata e con un tocco sotto batte il numero uno nerazzurro. E’ il gol vittoria che permette alla Juventus di accorciare a 5 i punti di distacco in classifica.
    Finale nervoso con Felipe Melo espulso per un fallo di reazione su Balotelli e parapiglia tra Chivu che da una testata a Sissoko e tra Thiago Motta e Buffon. Poi il fischio finale e l’Olimpico che diventa una bolgia.

    Il campionato è riaperto: il Milan, vittorioso nell’anticipo del pomeriggio balza a -4 dall’Inter capolista, seguono i bianconeri ad un punto ma l’iniezione di fiducia che ha dato il successo di stasera potrebbe valere molto di più.

    Il tabellino
    JUVENTUS-INTER 2-1
    20′ Chiellini (J); 26′ Eto’o (I); 58′ Marchisio (J)
    JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Caceres, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Sissoko, Melo, Marchisio (80′ Poulsen); Diego (91′ Grygera); Amauri, Del Piero (71′ Camoranesi).
    A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Giovinco, Trezeguet.
    Allenatore: Ferrara.
    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Zanetti, Lucio, Samuel (88′ Materazzi) , Chivu; Motta, Cambiasso (78′ Mancini), Muntari (63′ Balotelli); Stankovic; Eto’o, Milito.
    A disposizione: Toldo, Cordoba, Khrin, Vieira.
    Allenatore: Mourinho
    Arbitro: Saccani
    Ammoniti: Muntari (I), Melo (J), Samuel (I), Grosso (J), Amauri (J), Balotelli (I), Caceres (J)
    Espulso: 87′ Melo (J)