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  • Serie A: la Juve risorge con Del Piero, Genoa battuto. Prima vittoria di Zaccheroni

    Serie A: la Juve risorge con Del Piero, Genoa battuto. Prima vittoria di Zaccheroni

    Con un rigore molto dubbio concesso a 10 minuti dal termine, la Juventus torna alla vittoria in campionato che mancava dal giorno della Befana (2-1 al Parma al Tardini) e comincia la rincorsa al quarto posto che vuol dire qualificazione Champions League.
    La squadra di Zaccheroni, al primo successo sulla panchina juventina al terzo tentativo dopo aver collezionato due pareggi nelle precedenti partite, non ha mollato almeno sotto il profilo dell’impegno, rimanendo ancora un cantiere aperto con il gioco che stenta a decollare, con le solite incertezze difensive e la paura nelle teste dei giocatori che la fanno da padrona.

    All’Olimpico di Torino i bianconeri si affermano sul Genoa per 3-2 dopo una partita che era cominciata nel peggiore dei modi con gli ospiti passati subito in vantaggio con il gol di Rossi al quarto d’ora su assist di Acquafresca; gol genoano ed ennesima contestazione del popolo bianconero allo stadio.
    La Juventus riordina le idee e trova il pareggio poco prima della fine della prima frazione di gara sull’unico cross decente dell’ultimo periodo: Caceres pennella la sfera per lo stacco imperioso di Amauri che ritrova la gioia del gol dopo quasi 4 lunghi mesi di astinenza (era dal 28 ottobre nella partita con la Samp che l’attaccante non segnava).
    Nella ripresa il Genoa abbassa il suo baricentro consentendo ai bianconeri di gestire meglio il possesso di palla, Gasperini vuole più spazi aperti per le sgroppate di Suazo che però non è in giornata e viene sempre chiuso da Caceres e Zebina. Al 61′ il lampo di genio di Diego che estrae dal cilindro una delle sue magie smarcando con un colpo di tacco davanti ad Amelia Del Piero, con il capitano bianconero che da quella posizione non può proprio sbagliare. Non c’è neanche il tempo per esultare che il Genoa pareggia dopo solo 2 giri di lancette ancora con Rossi ma è determinante l’errore di Buffon che su una presa abbastanza agevole si fa sfuggire il pallone dalle mani favorendo il tocco in rete del capitano rossoblu.
    Al 70′ il gol che decide la partita: Marchisio lancia Del Piero, forse in sospetta azione di fuorigioco, che, al limite dell’area di rigore, viene a contatto con Papastathopoulos con il direttore di gara che assegna il calcio di rigore: dagli undici metri il capitano non sbaglia siglando il 3-2 finale che rilancia i bianconeri in classifica a quota 38 punti ai margini della zona Champions League.

    Il tabellino
    JUVENTUS – GENOA 3-2
    16′ Rossi (G), 42′ Amauri (J), 61′ Del Piero (J), 63′ Rossi (G), 78′ rig Del Piero (J)
    JUVENTUS (3-4-1-2): Buffon; Zebina, Legrottaglie, Chiellini; Caceres, Candreva (66′ Marchisio), Sissoko, De Ceglie; Diego (80′ Salihamidzic); Amauri (92′ Giovinco), Del Piero.
    A disposizione: Manninger, Grygera, Grosso, Paolucci.
    Allenatore: Zaccheroni
    GENOA (3-4-3): Amelia; Papasthatopoulos, Dainelli, Bocchetti; Mesto, Rossi, Zapater, Criscito (89′ Aleksic); Sculli, Acquafresca (46′ Fatic), Suazo (67′ El Shaarawy).
    A disposizione: Scarpi, Gucher, Polenta, Milanetto.
    Allenatore: Gasperini
    Arbitro: Mazzoleni
    Ammoniti: Bocchetti, Rossi, Acquafresca, Papasthatopoulos (G), Sissoko, Candreva, Amauri, Zebina, Salihamidzic (J)

  • Serie A: Sampdoria – Fiorentina 2-0, gli ex Semioli e Pazzini castigano i viola

    Serie A: Sampdoria – Fiorentina 2-0, gli ex Semioli e Pazzini castigano i viola

    Nell’anticipo serale della 24esima giornata la Sampdoria infila la quarta vittoria consecutiva che, da quando è assente Cassano, sembra aver trovato una nuova dimensione. A farne le spese una Fiorentina che a questo punto si può considerare davvero in crisi (i viola non vincono dal 10 gennaio 2-1 al Bari) e che viene stesa dagli ex Semioli e Pazzini.

    La Sampdoria risolve la pratica già nel primo tempo: al 16′ Guberti scende sulla fascia sinistra, mette in mezzo per Pozzi che colpisce la traversa, si avventa come un falco Semioli che ribadisce in rete sfogando tutta la sua gioia per i suoi trascorsi non felici in viola. In campo ci sono solo i blucerchiati che sfiorano il raddoppio prima di realizzarlo al 40′ grazie al sontuoso stacco di testa di Pazzini.

    Nella ripresa la musica non cambia, i doriani tirano i remi in barca ma restano sempre pronti alle ripartenze veloci. La Fiorentina prova a scuotersi guidata da Jovetic ma la scarsa vena offensiva di Gilardino condiziona tutto il rendimento della squadra. Ci provano Marchionni e il nuovo entrato Ljajic ma senza successo. La squadra di Prandelli rischia di prendere il terzo gol ma a Pazzini, involato verso la porta difesa da Frey, incespica nel pallone vanificando il contropiede. Nel finale c’è ancora un’occasione con Jovetic la cui mezza girata si spegne di un soffio sopra la traversa.

    La Sampdoria sale al quarto posto in classifica in zona Champions League e sembra avere le carte in regola per poter lottare fino in fondo per centrarne la qualificazione, la Fiorentina invece sprofonda in 11esima posizione ma quello che preoccupa di più è il rendimento della squadra; e martedì si va a Monaco di Baviera per giocare contro il Bayern per gli ottavi di finale di Champions.

    Il tabellino
    SAMPDORIA – FIORENTINA 2-0
    16′ Semioli, 40′ Pazzini
    SAMPDORIA (4-4-2): Storari; Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Semioli, Palombo, Poli (76′ Padalino), Guberti (59′ Mannini); Pazzini, Pozzi (71′ Tissone).
    A disposizione: Guardalben, Cacciatore, Accardi, Scepovic.
    Allenatore: Del Neri
    FIORENTINA (4-2-3-1): Frey; Comotto, Gamberini (11′ Felipe), Kroldrup, Pasqual (69′ Ljajic); Montolivo, Donadel; Santana (16′ Marchionni), Jovetic, Vargas; Gilardino.
    A disposizione: Avramov, De Silvestri, Bolatti, Keirrison.
    Allenatore: Prandelli
    Arbitro: Morganti
    Ammoniti: Kroldrup, Vargas, Felipe, Montolivo (F)
    Espulsi: nessuno

  • Serie A: Roma travolgente, poker al Palermo

    Serie A: Roma travolgente, poker al Palermo

    E sono 6. Tante sono le vittorie consecutive della Roma in campionato, giallorossi che si abbattono come un tornado sul povero Palermo che all’Olimpico non ha sfigurato ma che torna a casa con un passivo forse troppo pesante.
    Quattro a uno il risultato finale e secondo posto riagguantato; le reti sono state messe a segno da Brighi (doppietta per lui), Baptista e Riise, inutile il gol della bandiera di Miccoli.

    A partire meglio è il Palermo che sfiora il vantaggio in due occasioni con Miccoli prima e Migliaccio poi con il centrocampista rosanero che chiama al miracolo Julio Sergio.
    La Roma attende e, con un Totti non al top della condizione, aspetta il momento opportuno per colpire, momento che arriva al 33′ quando Brighi sblocca il risultato sugli sviluppi di un calcio d’angolo. I siciliani, prima di rientrare negli spogliatoi, provano ad agguantare il pari con Cavani ma trovano Julio Sergio in serata di grazia.

    Nella ripresa è ancora Palermo: Juan salva sull’attaccante uruguagio, l’ex della partita Bovo non inquadra la porta di testa. Ed è proprio il difensore rosanero a combinarla grossa consentendo a Baptista, appena entrato al posto di Totti, di raddoppiare al minuto 53′.
    Il terzo gol arriva ancora dai piedi di Brighi con una fucilata di controbalzo che chiude la partita; il Palermo accorcia le distanze con Miccoli su rigore a 10 minuti dal termine ma a mettere il sigillo alla gara 4 minuti più tardi ci pensa Riise che cala il poker realizzando un gol ad alto coefficiente di difficoltà. La Roma si porta momentaneamente a -6 dall’Inter e, visti i successi di Milan ieri e giallorossi stasera, domani la palla passa proprio ai nerazzurri impegnati nella difficile trasferta di Napoli.

    Il tabellino
    ROMA – PALERMO 4-1
    33′ Brighi (R), 53′ Baptista (R), 62′ Brighi (R), 80′ rig Miccoli (P), 84′ Riise (R)
    ROMA (4-2-3-1): Julio Sergio, Motta, Burdisso, Juan, Riise; De Rossi, Pizarro; Taddei, Brighi, Vucinic (65′ Menez); Totti (46′ Baptista).
    A disposizione: Doni, Mexes, Cassetti, Perrotta, Cerci.
    Allenatore: Ranieri
    PALERMO (4-3-1-2): Sirigu; Cassani, Kjaer, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Liverani, Bresciano; Simplicio (67′ Pastore); Miccoli, Cavani (72′ Budan).
    A disposizione: Benussi, Goian, Blasi, Bertolo, Hernandez.
    Allenatore: Rossi
    Arbitro: Tagliavento
    Ammoniti: Totti, Menez (R), Kjaer (P)

  • Serie A: Huntelaar e Pato riportano il Milan al secondo posto, Udinese ko 3-2

    Serie A: Huntelaar e Pato riportano il Milan al secondo posto, Udinese ko 3-2

    Nel primo anticipo al venerdì della Serie A e sotto gli occhi di Alex Ferguson in tribuna, il Milan ritorna alla vittoria superando a San Siro l’Udinese 3-2, battuta da una doppietta di Huntelaar e dal gol del rientrante Pato che, in vista dell’importantissima sfida di martedì per gli ottavi di Champions League contro il Manchester United, gioca quasi tutti inovanta minuti di gioco per riprendere il ritmo partita.

    Il Milan parte forte e passa già al 7′ con Huntelaar, schierato da Leonardo nell’undici titolare per l’assenza forzata di Borriello: dopo una serie di finte ubriacanti, Ronaldinho crossa in mezzo per la testa dell’olandese che in torsione di testa anticipa l’uscita di Handanovic siglando l’1-0.
    Cinque minuti più tardi Mancini si fa male e lascia il posto a Pato, rimasto lontano dai campi di gioco per due mesi e che si renderà protagonista al minuto 39 quando una genialata di Ronaldinho (pregevole il suo lancio lungo di prima intenzione) innesca il contropiede del Papero e dopo aver saltato, un pò fortunosamente, il numero uno bianconero, deposita la palla in rete per il 2-0. Un risultato parziale troppo pesante per l’Udinese che aveva tenuto bene il campo fino a quel momento; i friulani riescono ad accorciare le distanze con un colpo di testa di Floro Flores, su cross di Di Natale, pochi secondi prima del termine della prima frazione di gara.

    La ripresa inizia ancora sotto il segno di Huntelaar che porta a due le sue marcature personali calando il tris: Ronaldinho scodella in area un calcio di punizione, Ambrosini fa la sponda e l’attaccante olandese, al suo quinto gol in stagione, infila nuovamente Handanovic.
    L’Udinese non demorde e conquista metri di campo chiudendo nella propria metà trequarti il Milan che, dopo aver sbagliato qualche passaggio di troppo, sfiora con Gattuso, lanciato ancora da Ronaldinho, la quarta rete con Handanovic bravo a respingere la conclusione del centrocampista.
    I bianconeri riaprono il match all’87’ con Di Natale che piazza la palla alla sinistra di Dida con un perfetto piatto destro; per l’attaccante friulano è il 17esimo centro stagionale confermandosi sempre più capocannoniere del nostro campionato.
    Il fischio finale arriva dopo solo due minuti di recupero che sancisce il ritorno al secondo posto del Milan che scavalca la Roma e portandosi a -8 dall’Inter in classifica.

    Il tabellino
    MILAN – UDINESE 3-2
    7′ Huntelaar (M), 39′ Pato (M), 46′ pt Floro Flores (U), 57′ Huntelaar (M), 87′ Di Natale (U)
    MILAN (4-3-3): Dida, Abate, Nesta, Thiago Silva (40′ Bonera), Favalli, Gattuso, Pirlo, Ambrosini, Mancini (12′ Pato), Huntelaar, Ronaldinho (77′ Beckham).
    A disposizione: Abbiati, Jankulovski, Flamini, Inzaghi.
    Allenatore: Leonardo.
    UDINESE (4-3-3): Handanovic, Isla, Coda, Zapata, Pasquale, Sammarco (72′ Pepe), Inler (61′ Lodi), Asamoah, Sanchez, Floro Flores (72′ Geijo), Di Natale.
    A disposizione: Belardi, Cuadrado, Lukovic, Badu.
    Allenatore: De Biasi.
    Arbitro: Celi
    Ammoniti: Zapata (U), Isla (U), Gattuso (M), Lodi (U) e Sammarco (U)

  • Serie A: a Parma l’Inter non va oltre l’1-1. Balotelli risponde a Bojinov

    Finisce 1-1 il recupero della 22esima giornata tra Parma e Inter con i nerazzurri che dopo essere passati in svantaggio riagguantano il pareggio con Balotelli entrato in campo solo un minuto prima perdendo così l’occasione di chiudere definitivamente il discorso scudetto (sono 9 i punti di vantaggio che la squadra di Mourinho ha nei confronti della Roma inseguitrice).
    Nel primo tempo l’Inter è più pericolosa del Parma che attende gli avversari nella propria metà campo per poi cercare il contropiede, Mirante salva il risultato in un paio di occasioni, prima su Milito, che si carica tutto il peso dell’attacco nerazzurro sulle sue spalle vista la serata negativa di Eto’o, e poi su un missile ma troppo centrale direttamente su calcio di punizione di Lucio.

    Nella ripresa il Parma si scuote grazie all’ottima partita di Biabiany, incontenibile nelle ripartenze ducali, e Bojinov che prima non riesce a capitalizzare le tante occasioni capitategli sui piedi per poi trafiggere con una zampata sugli sviluppi di un corner Julio Cesar al minuto 55′; Mourinho corre ai ripari inserendo Santon per Cordoba e Balotelli per Thiago Motta: è proprio l’attaccante appena entrato a pareggiare i conti su azione di calcio d’angolo con la torre di Lucio che lo pesca in mezzo all’area di rigore per battere Mirante e fissare il punteggio sull’1-1.
    A far tremare l’Inter però è ancora Biabiany che su una palla lunga brucia sullo scatto Materazzi involandosi verso la porta avversaria, il francese però si fa ipnotizzare da Julio Cesar che respinge la sua conclusione.
    I nerazzurri neanche con l’uomo in più per l’espulsione per doppia ammonizione di Valiani riescono a trovare la via del gol ma Mirante si deve esaltare per l’ultima volta sul tiro al volo dell’ex Mariga da fuori area deviando la sfera in calcio d’angolo.

    Il tabellino

    PARMA – INTER 1-1
    55′ Bojinov (P), 58′ Balotelli (I)
    PARMA (3-5-2): Mirante; Dellafiore, Zaccardo, Lucarelli; Valiani, Jimenez, Morrone, Galloppa (75′ Antonelli), Castellini; Biabiany, Bojinov (68′ Paloschi);
    A disposizione: Pavarini, Zenoni, Lunardini, Galassi, Lanzafame.
    Allenatore: Guidolin.
    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Materazzi, Cordoba (57′ Santon); Zanetti, Cambiasso, Motta (57′ Balotelli); Pandev; Milito, Eto’o (68′ Mariga);
    A disposizione: Toldo, Samuel, Krhin, Quaresma.
    Allenatore: Mourinho
    Arbitro: Bergonzi
    Ammoniti: Morrone (P), Pandev, Cambiasso (I)
    Espulsi: Valiani (P)

  • Lega Pro Prima Divisione: Lanciano – Cosenza 0-1. Decide un gol di Biancolino

    Nella difficile ed insidiosa trasferta di Lanciano, il Cosenza torna alla vittoria dopo 3 partite (2 sconfitte e il pareggio di 7 giorni fa contro l’Andria) battendo i padroni di casa 1-0: il successo porta la firma di Biancolino che rilancia i Lupi nella corsa playoff riagguantando il quinto posto in classifica salendo a quota 34 punti.
    Il cambio di modulo previsto per la gara da Toscano ha portato i suoi frutti, almeno per quanto riguarda il risultato: il tecnico calabrese accantona il 3-4-1-2 proponendo un classico 4-4-2 che doveva dare maggiore equilibrio alla squadra.
    Il Cosenza in apertura di gara spreca l’occasione per passare subito in vantaggio sbagliando un calcio di rigore al 3′ con Fiore che prosegue la tradizione negativa con i tiri dagli undici metri (il Cosenza ha sbagliato 3 rigori su gli ultimi 4 concessi). Il match è equilibrato, tanto agonismo in campo e ritmi sostenuti segnale che sia Lanciano che Cosenza vogliono fare bottino pieno ma i portieri vengono impegnati raramente; in chiusura di primo tempo il gol che decide la gara: Biancolino approfitta di un’indecisione della retroguardia rossonera, stoppa la palla di petto e in semi rovesciata buca l’estremo difensore Chiodini.
    Nella ripresa il Lanciano aumenta la pressione alla ricerca disperata del pareggio: al 50′ grande intervento di Petrocco che nega la gioia del gol a Sacilotto. Toscano intuisce il momento difficile e rinforza il centrocampo mandando in campo Roselli al posto di Scotto. Al 70′ è ancora il Lanciano a rendersi pericoloso: Petrocco deve superarsi nuovamente su Colussi. Il forcing finale degli abruzzesi non porta ai frutti sperati consentendo così ai Lupi di prendere una boccata d’ossigeno e preparare al meglio lo scontro diretto in casa tra due settimane contro la Reggiana: c’è da vendicare il 5-2 incassato all’andata a Reggio Emilia.

    Il tabellino
    LANCIANO – COSENZA 0-1
    45′ Biancolino
    LANCIANO (4-4-2) Chiodini; Colombaretti, Moi, Antonioli, Mammarella; Turchi (75′ Marfisi), Colussi, Sacilotto, Aquilanti (73′ Amenta); Sinigaglia, Improta.
    A disposizione: Aridità, Coppini, Oshadogan, Marfisi, Amenta, Perfetti, Di Michele.
    Allenatore: Pagliari.
    COSENZA (4-4-2): Petrocco; Bernardi, Porchia, Fanucci, Di Bari; Virga (71′ La Canna), De Rose, Fiore, Maggiolini; Biancolino, Scotto (55′ Roselli).
    A disposizione: Gabrieli, Musca, Ungaro, Marsili, Roselli, La Canna, Olivieri.
    Allenatore: Toscano.
    Ammoniti: Bernardi (C), Marsili (C)

  • Inter: Balotelli multato, la società sta con Mourinho

    Inter: Balotelli multato, la società sta con Mourinho


    La società nerazzurra ha multato Super Mario Balotelli dopo la plateale reazione nei confronti di Mourinho al momento della sostituzione nella gara di Coppa Italia di mercoledi sera contro la Fiorentina. Ventimila euro è quanto dovrà sborsare il giovane e ribelle talento nerazzurro e a questo punto è chiaro che il rapporto con il tecnico portoghese è ancora più i bilico. In tarda mattinata durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo arrivato Mcdonald Mariga lo Special One ha avuto ancora parole dure per SuperMario, pun senza nominarlo ha confessato di preferire giocatori con più neuroni e meno metti tecnici a quelli con un solo neurone e per di più poco funzionante. E’ chiaro il riferimento a Balotelli e a questo non è più scontata una sua permanenza nella prossima stagione, il Manchester City e l’Arsenal sono alla finestra.

  • Coppa Italia, semifinale: Inter – Fiorentina 1-0. A decidere è ancora Milito, lite Mourinho – Balotelli

    L’Inter vince l’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina per 1-0; a decidere l’incontro è ancora Milito, sempre più goleador nerazzurro, ma il discorso qualificazione resta aperto e rimandato alla gara di ritorno il 14 aprile a Firenze.
    Dopo un buon avvio della Fiorentina l’Inter punisce i viola al primo errore difensivo al 34′ quando su un lancio lingo da centrocampo, Natali va a vuoto con Balotelli che spunta dietro le sue spalle servendo in mezzo Milito che non sbaglia l’appoggio in rete.
    Gli ospiti non demordono e tengono bene il centrocampo ma Gilardino, invischiato nella lotta con Lucio e Materazzi, non riesce a pungere; neanche quando Prandelli gli affianca Jovetic la Fiorentina risce a trovare il gol del pareggio.
    Al 68′ il fattaccio: Balotelli si ferma in zona d’attacco portandosi le mani al volto in un presunto scontro con Natali, Mourinho lo rimprovera dalla panchina esortandolo a ritornare a fare la fase difensiva e l’attaccante getta i guanti per terra stizzito del richiamo del suo allenatore; Mourinho non ci pensa due volte e lo toglie immediatamente per far posto a Thiago Motta, cambio che Balotelli non digerisce, borbotta qualcosa al suo tecnico e va dritto negli spogliatoi.
    Gli ultimi minuti scorrono via con i viola che cercano di raggiungere il pareggio e l’Inter che riparte veloce in contropiede. Alla fine il risultato non cambia.

    Il tabellino
    INTER – FIORENTINA 1-0

    34′ Milito
    INTER (4-3-1-2): Toldo; Maicon, Lucio, Materazzi, Santon; Zanetti, Cambiasso, Muntari (46′ Pandev); Sneijder (91′ Mariga); Milito, Balotelli (68′ Thiago Motta).
    A disposizione: Orlandoni, Cordoba, Quaresma, Krhin.
    Allenatore: Mourinho.
    FIORENTINA (4-3-2-1): Frey; Comotto, Gamberini, Natali, Pasqual (83′ Ljajic); Montolivo, Bolatti, Gobbi (57′ Jovetic); Santana (74′ Marchionni), Vargas; Gilardino.
    A disposizione: Avramov, De Silvestri, Felipe, Babacar.
    Allenatore: Prandelli.
    Arbitro: Tagliavento
    Ammoniti: Lucio (I), Pasqual, Gamberini (F)

  • Serie A: Juventus – Lazio 1-1. Zaccheroni debutta con un pareggio

    Finisce senza vincitori ne vinti il posticipo della 22esima giornata di Serie A tra le due squadre più in crisi di questa stagione, la Juventus del neo tecnico Zaccheroni e la Lazio. All’Olimpico di Torino bianconeri e laziali segnano un gol a testa dividendosi la posta in palio, con un rigore inesistente di Del Piero e del gol di Mauri pochi minuti più tardi, che fa sicuramente più comodo alla squadra di Ballardini, mentre i padroni di casa rimandano ancora l’appuntamento con la vittoria che manca ormai dal 6 gennaio quando a Parma vinsero, non meritatamente, per 2-1 contro i ducali.
    C’era tanta attesa per l’esordio in panchina di Zaccheroni, chiamato dalla dirigenza juventina a risollevare le sorti di una squadra allo sbando e che attraversa una situazione che definirla drammatica sembra piuttosto riduttiva, che ripropone il 4-3-1-2 disegnato dal precedessore Ferrara accantonando il suo caro 3-4-3.
    Nei primi minuti si vede una Juventus più aggressiva delle ultime apparizioni ma che non riesce a costruire azioni degne di nota se non per le due conclusioni da fuori area di Diego, dopo un ottimo scambio tra Amauri e Del Piero, e Candreva ma che hanno trovato Muslera sempre attento. La Lazio pensa solo a ripartire in contropiede lasciando l’iniziativa agli avversari con il primo tempo che testimonia la superiorità nel possesso palla dei bianconeri (60%).
    Nella ripresa ci si mette anche il palo a dire di no alla Juventus con Diego che di sinistro indovina l’angolo ma non la precisione. Poco più tardi il rigore inventato concesso per atterramento di Diakitè su Del Piero che lo stesso capitano bianconero realizza spiazzando Muslera e il gol del definitivo pareggio di Mauri che sbuca in area tra mille maglie bianconere anticipando la marcatura di Grygera e beffando Manninger.

    Il tabellino
    JUVENTUS-LAZIO 1-1
    70′ rig Del Piero (J), 78′ Mauri (L)
    JUVENTUS (4-3-1-2): Manninger; Grygera, F.Cannavaro, Chiellini, De Ceglie; Sissoko, Melo (77′ Caceres), Candreva; Diego; Amauri, Del Piero (89′ Paolucci).
    A disposizione: Chimenti, Legrottaglie, Zebina, Giovinco, Marrone.
    Allenatore: Zaccheroni
    LAZIO (4-3-1-2): Muslera; Diakitè, Stendardo, Radu, Kolarov; Dabo (71′ Rocchi), Baronio, Firmani (77′ Lichtsteiner); Mauri (81′ Siviglia); Cruz, Zarate.
    A disposizione: Berni, Luciani, Sevieri, Makinwa.
    Allenatore: Ballardini.
    Arbitro: Saccani
    Ammoniti: Baronio (L), Melo (J), Sissoko (J), Diakité (L), Grygera (J)

  • Lega Pro Prima Divisione: Cosenza – Andria 1-1. Virga illude i Lupi che rischiano il ko

    Minicrisi o nuvola passeggera? Il Cosenza non riesce ad andare oltre l’1-1 interno contro l’Andria rischiando addirittura di capitolare sul finale di gara. Il successo per i rossoblu di Toscano manca ormai da 3 giornate (3-1 al Pescina in trasferta) poi sono arrivate due sconfitte contro Giulianova (primo ko in casa della stagione) e Verona e il pareggio odierno contro i pugliesi; il bel gioco fatto vedere finora tra le mura amiche del San Vito è andato a farsi benedire.
    L’Andria gioca meglio, più ordinata e velenosa nei contropiedi, in particolar modo sulla corsia di sinistra dove lo scatenato Doumbia è una spina nel fianco, ogni ripartenza pugliese è un brivido per la retroguardia silana.
    Il terreno di gioco reso pesante dalla pioggia non ha certo agevolato le qualità tecniche del Cosenza, Fiore non è riuscito ad essere incisivo come lo è stato sempre, poi se si aggiunge l’immobilità degli attaccanti, in particolar modo quella di Biancolino, rientrato dopo le 4 giornate di stop inflittegli dal giudice sportivo, la frittata è fatta.

    La prima parte del primo tempo scorre via senza nessun sussulto, poi al 30′ il gol che sveglia i padroni di casa: Scotto si incunea in area di rigore calciando addosso a Spadavecchia, la sfera rimane saltellante in zona con Virga che ribadisce in rete da pochi passi siglando il momentaneo 1-0 che da al Cosenza la tranquillità necessaria a chiudere il primo tempo in vantaggio.
    Nella ripresa l’Andria perviene al pareggio al 57′ con Chiaretti che, su un lungo traversone di Sy, di testa batte sul palo più lontano Petrocco. Toscano manda in campo De Pascalis per dare più verve all’attacco silano ma il contropiede pugliese è letale: ennesima disattenzione della retroguardia cosentina che lascia una prateria davanti al nuovo entrato Rizzi, atterrato poi in area di rigore da Scognamiglio; decisione ineccepibile per il direttore di gara che concede il tiro dagli undici metri con conseguente cartellino rosso per il difensore rossoblu. Paolucci però fallisce malamente calciando sulla traversa.
    Il Cosenza non riesce più a ripartire e getta continuamente la palla oltre la linea mediana biancoazzurra per cercare uno scatto di Biancolino che non c’è. Ultimo brivido per il San Vito quando al 90′ Anaclerio mette una palla invitante per Sy che in spaccata lambisce il palo alla sinistra di Petrocco sfiorando il colpaccio, meritato per gli uomini di Papagni, se la palla fosse entrata in porta.

    Il tabellino
    COSENZA (3-4-3): Petrocco; Ungaro, Fanucci, Scognamiglio; Bernardi, Roselli, Fiore, Maggiolini (80′ La Canna); Virga (62′ De Pascalis), Biancolino, Scotto (75′ Chianello).
    A disposizione: Gabrieli, Chianello, Musca, Marsili, La Canna, De Pascalis, Ceccarelli.
    Allenatore: Toscano.
    ANDRIA (4-4-2): Spadavecchia; Pierotti, Pomante, Sibilano, Di Simone; Chiaretti (70′ Rizzi), Mezzavilla (80′ Iennaco), Paolucci (87′ Lacarra), Doumbia; Anaclerio.
    A disposizione: Sansonna, Dionigi, Lacarra, Rizzi, Iennaco, Nicolao, Ceppitelli.
    Allenatore: Papagni.
    Arbitro: Viti
    Ammoniti: Paolucci (A)
    Espulsi: 72′ Scognamiglio (C)