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  • Roma, vittoria scudetto. Inter battuta 2-1 e giallorossi ora a -1 in classifica

    La Roma rientra ufficialmente nella corsa scudetto battendo 2-1 l’Inter all’Olimpico e portandosi ad un solo punto di distanza in classifica dai nerazzurri. Di De Rossi nel primo tempo e di Toni nella ripresa le reti dei giallorossi mentre il pareggio dei nerazzurri con Milito era durato solo 7 minuti.

    Grande prestazione dei giallorossi dopo una lunga, cruenta ed estenuante battaglia, quasi come se fossero dei gladiatori, che nel primo tempo giocano con un’aggresività straordinaria riuscendo ad imbrigliare il centrocampo della squadra di Mourinho e creare le occasioni migliori riuscendo a dare una buona copertura alla porta difesa da Julio Sergio che nella prima frazione di gioco non compie una sola parata. Ottime le partite di Vucinic, uscito dal terreno di gioco per Totti letteralmente sfiancato, costantemente una spina nel fianco della difesa nerazzurra e di Pizarro e De Rossi nella zona nevralgica del campo; ed è proprio quest’ultimo che porta in vantaggio la Roma al 17′: sugli sviluppi di un calcio piazzato Julio Cesar e Samuel combinano un pasticcio nell’area piccola con il capitan futuro che ne approfitta appoggiando comodamente in rete.
    L’Inter accusa il colpo e non riesce a creare pericoli verso la porta avversaria se non per un bolide su calcio di punizione di Sneijder che sibila il palo alla sinistra di Julio Sergio.
    I nerazzurri con il passare dei minuti si innervosiscono sempre di più con il direttore di gara che deve intervenire ed estrarre cartellini gialli (alla fine saranno 7 gli ammoniti) per placare lo stato d’animo della squadra di Mourinho. Si va al riposo sull’1-0.

    La ripresa vede l’Inter crescere nella costruzione del gioco e creare più grattacapi alla difesa giallorossa. Quando la pressione si fa maggiore Milito ha l’occasione per pareggiare ma la conclusione dell’attaccante interista deviata da un difensore quel tanto che basta coglie la traversa. E’ il preludio al gol del pareggio (66′) viziato però da una netta posizione di offside di Milito e Pandev (a dir la verità erano 3 i giocatori dell’Inter in fuorigioco chilometrico) con Sneijder che sugli sviluppi dell’azione serve per la zampata vincente dell’attaccante argentino. Pareggio agguantato e distanze in classifica ristabilite. Ma passano solo 7 minuti quando Taddei “sballa” il tiro da fuori area pescando involontariamente Toni al centro dell’area di rigore e libero di piazzare la sfera nell’angolino basso più lontano alle spalle di Julio Cesar. Olimpico che, prima di esplodere di gioia, deve tremare quando al 95′ Milito prende il secondo legno della serata da ottima posizione. Poi è solo festa sugli spalti con Ranieri che si prende una bella rivincita sul suo “acerrimo rivale” Mourinho.

    Il tabellino
    ROMA – INTER 2-1
    17′ De Rossi (R), 66′ Milito (I), 73′ Toni (R)
    ROMA (4-3-1-2): Julio Sergio; Cassetti, Burdisso, Juan, Riise; Perrotta, Pizarro, De Rossi (74′ Brighi); Menez (67′ Taddei); Vucinic (86′ Totti), Toni.
    A disposizione: Doni, Mexes, Tonetto, Baptista.
    Allenatore: Ranieri
    INTER (4-3-3): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, J. Zanetti; Stankovic (69′ Pandev), Cambiasso (76′ Quaresma), T. Motta (76′ Chivu); Sneijder; Eto’o, Milito.
    A disposizione: Toldo, Materazzi, Cordoba, Muntari.
    Allenatore: Mourinho
    Arbitro: Morganti
    Ammoniti: Menez, Perrotta, Brighi (R), Samuel, J. Zanetti, T. Motta, Lucio, Maicon, Eto’o, Chivu (I)

  • Juventus ancora ko, il Napoli vince in rimonta 3-1

    Juventus ancora ko, il Napoli vince in rimonta 3-1

    Una crisi senza fine. La Juventus, come un pugile suonato, va ancora al tappeto nel posticipo della 30esima giornata al cospetto di un Napoli a cui mancava la vittoria da due mesi esatti. I partenopei vincono 3-1 riuscendo a rimontare il gol di Chiellini con le reti in sequenza nella ripresa di Hamsik, Quagliarella e Lavezzi che permettono l’aggancio in sesta posizione in classifica ai danni proprio dei bianconeri che vedono così il quarto posto utile alla qualificazione alla prossima Champions League allontanarsi sempre di più.

    Con una formazione abbastanza rimaneggiata e con l’insolito 4-4-2 mai varato da Zaccheroni in questa stagione e con Diego inizialmente in panchina, la Juventus passa subito avanti grazie a Chiellini, abile a sfruttare un assist di Del Piero che prolunga per la testa del difensore centrale sbloccando il risultato dopo solo 7 minuti.
    Il gol da coraggio ai bianconeri che nel primo tempo controllano abbastanza bene il match costringendo gli uomini di Mazzarri a conclusioni, innocue, da fuori area. Da segnalare il 66esimo infortunio di questa travagliata stagione questa volta occorso a Poulsen che deve abbandonare il terreno di gioco dopo soli 9 minuti.

    Nella ripresa l’undici bianconero rimane, per usare un eufemismo, negli spogliatoi lasciando al Napoli il pallino del gioco. Lavezzi e compagni schiacciano nella propria metà campo la Juventus con la prima grande occasione per agguantare il pari che arriva dopo 40 secondi dall’inizo delle seconda frazione di gioco quando Zebina, atterrando in area di rigore Quagliarella, costringe Rizzoli a decretare il penalty che Hamsik spara alto sulla traversa. Anzichè deprimersi, il Napoli trova sempre più coraggio e 5 minuti dopo pareggia con lo stesso slovacco sfruttando un cross tagliato di Quagliarella e insaccando in rete di testa.
    La Juventus è sulle gambe, non accenna nemmeno ad un minimo di reazione e rimane in balia dell’avversario fino a quando Hamsik ricambia il favore di Quagliarella servendo il cross per il colpo di testa vincente dell’attaccante al 72′ per poi chiudere il match al 88′ con un rasoterra indirizzato all’angolino di Lavezzi dopo un’azione di contropiede per la gioia del San Paolo. Per la Juve encefalogramma piatto.

    Il tabellino
    NAPOLI – JUVENTUS 3-1
    7′ Chiellini (J), 50′ Hamisk (N), 72′ Quagliarella (N), 88′ Lavezzi (N)
    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, P. Cannavaro, Campagnaro; Maggio, Gargano, Pazienza, Zuniga (90′ Rinaudo); Hamsik (83′ Cigarini), Quagliarella; Lavezzi (92′ Denis).
    A disposizione: Iezzo, Rullo, Aronica, Bogliacino.
    Allenatore: Mazzarri
    JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Zebina, Cannavaro, Chiellini, Grosso; Camoranesi (62′ Diego), Poulsen (9′ Candreva), Felipe Melo, Marchisio; Amauri, Del Piero (66′ Grygera).
    A disposizione: Pinsoglio, Marrone, Giovinco, Trezeguet.
    Allenatore: Zaccheroni
    Arbitro: Rizzoli
    Ammoniti: Grava (N), Lavezzi (N), Del Piero (J), Camoranesi (J), Zebina (J)

  • Eto’o trascina l’Inter, battuto il Livorno 3-0. Allungo sul Milan

    Eto’o trascina l’Inter, battuto il Livorno 3-0. Allungo sul Milan

    L’Inter torna a vincere in campionato dopo un’astinenza durata un mese ristabilendo la distanza di 4 punti in classifica sul Milan battendo facilmente a San Siro il Livorno sempre più vicino ad una retrocessione inevitabile. Grande protagonista del match Eto’o autore di una doppietta che archivia la pratica toscana già nel primo tempo e tris di Maicon al 61′.

    I nerazzurri però impiegano oltra mezz’ora per rendersi pericolosi al cospetto di un Livorno ben organizzato: Quaresma, gettato nell’undici titolare a sorpresa da Mourinho, impegna Rubinho poi si scatena Eto’o che nell’arco di 5 minuti, dal 36′ al 41′, realizza le due reti che tagliano le gambe agli uomini di Cosmi. Primo sigillo con una bella conclusione dal limite dell’area, seconda rete magnifica in rovesciata su un cross dalla destra di Pandev. Tra il primo e il secondo gol Rubinho si oppone da vero campione su un tiro dell’attaccante camerunense che sfiora così la sua tripletta personale.

    Nella ripresa, con un Livorno ormai rassegnato all’ennesima sconfitta, arriva il gol di Maicon al 61′ che cala il sipario sulla partita: assist di Thiago Motta per il terzino brasiliano che fulmina Rubinho in uscita.
    Nel tempo rimanente l’Inter controlla e i due tecnici danno spazio ai vari cambi in una partita che non ha più nulla da dire.
    In classifica i nerazzurri salgono a quota 63, Milan e Roma a -4 ma sabato pomeriggio gli uomini di Mourinho andranno all’Olimpico impegnati nel big match contro i giallorossi che potrebbe riaprire ma anche chiudere il discorso scudetto.

    Il tabellino
    INTER – LIVORNO 3-0
    36′ Eto’o, 41′ Eto’o, 61′ Maicon
    INTER (4-3-3): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Materazzi, Chivu (76′ Samuel); Zanetti, Cambiasso (63′ Mariga), Thiago Motta (69′ Muntari sv); Quaresma, Eto’o, Pandev.
    A disposizione: Toldo, Lucio, Milito, Arnautovic.
    Allenatore: Mourinho
    LIVORNO (3-5-1-1): Rubinho; Perticone, Rivas, Knezevic (64′ Diniz); Raimondi, Filippini (46′ Vitale), Pulzetti, Prutsch, Pieri; Di Gennaro (51′ Tavano); Danilevicius.
    A disposizione: Bardi, Bellucci, Lignani, Lucarelli.
    Allenatore: Cosmi
    Arbitro: Brighi
    Ammoniti: Mariga (I), Perticone (L), Vitale (L)

  • Coppa Italia Lega Pro: Cosenza in finale, battuto il Gubbio 2-0

    Coppa Italia Lega Pro: Cosenza in finale, battuto il Gubbio 2-0

    E’ il Cosenza la prima finalista della Coppa Italia di Lega Pro edizione 2009-2010: al San Vito nella gara di ritorno i Lupi rossoblu riescono a ribaltare il risultato dell’andata, persa 2-1, rifilando un secco 2-0 al Gubbio che ridà morale e fiducia dopo le ultime prestazioni in campionato tutt’altro che esaltanti. Vittoria che regala ai silani per la prima volta nella loro storia la finale di questa competizione.

    Dopo un primo tempo abbastanza noioso (unica azione degna di nota la traversa di Danti) con la squadra di Toscano in avanti per cercare di agguantare il vantaggio e il Gubbio del tecnico Torrente che rimane sulla difensiva a creare un muro invalicabile, la ripresa è piacevole e riserva non poche emozioni. La gara cambia con l’ingresso in campo del fantasista montenegrino Olivieri, quasi mai utilizzato quest’anno da Toscano, al posto dell’evanescente Scotto e che si rende protagonista in occasione dei due gol.
    Al 48′ Olivieri serve un pallone invitante a Chianello che resiste ad un avversario entrando in area di rigore e trafigge il portiere Lamanna. Basterebbe questo gol a qualificare il Cosenza ma all’88’ ci pensa Scognamiglio a mettere il risultato al sicuro siglando di testa il gol del definitivo 2-0 su un calcio d’angolo calciato dal montenegrino.

    Il Cosenza ora attende la semifinale tra Varese e Lumezzane in programma domani alle 18:30 per conoscere l’avversaria che affronterà in finale; il Lumezzane all’andata si impose per 1-0.

    Il tabellino
    COSENZA – GUBBIO 2-0
    48′ Chianello, 88′ Scognamiglio
    COSENZA (3-4-3): Ameltonis; Musca, Di Bari, Scognamiglio; Bernardi, De Rose, Roselli, Chianello (63′ Virga); La Canna, Scotto (46′ Olivieri), Danti.
    A disposizione: Gabrieli, Fanucci, Giardina, Marsili, Virga, Olivieri, Viscardi
    Allenatore: Toscano
    GUBBIO (4-4-2): Lamanna, Anania (87′ Fiumana), Briganti, Boisfer, Bruscagnin, Marconi, Gomez (79′ Duraneti), Sandreani, Perez, Taddei (53′ Bertinelli), Gonzales.
    A disposizione: Marinelli, Allegrini, Gaggiotti, Fiumana, Manzo, Bertinelli, Duraneti.
    Allenatore: Torrente
    Ammoniti: Danti (C)

  • La Juve cade ancora, eurogol di Cassano e Sampdoria al quarto posto

    La Juve cade ancora, eurogol di Cassano e Sampdoria al quarto posto

    Juventus ancora al tappeto. Neanche la brutta prestazione e conseguente eliminazione dall’Europa League di giovedì contro il Fulham riesce a spronare la squadra di Zaccheroni che a Marassi vengono battuti dalla Sampdoria per 1-0 nello scontro diretto per la qualificazione in Champions League. A decidere il match un eurogol di Cassano che “uccella” Chimenti con una conclusione dai 30 metri regalando così ai blucerchiati il quarto posto in coabitazione con il Palermo.

    I bianconeri si presentano con la coppia d’attacco Del Piero – Iaquinta, deludente e sostituito al 55′ da Trezeguet, che in pratica non si rendono mai pericolosi dalle parti di Storari. Troppo lenta e prevedibile la manovra juventina per tornare dalla trasferta di Genova con i 3 punti in tasca. Al contrario la Samp è tonica e offre buone ripartenze per le giocate di Cassano e Pazzini.

    Primo tempo tutto di marca doriana con l’attaccante barese pericoloso in due occasioni: nel primo tentativo, all’11’, sbaglia il controllo decisivo lanciato a rete da Semioli, nella seconda si vede respingere sulla linea di porta il colpo di testa ravvicinato da Marchisio. L’acuto Juve è tutto in un tiro di Iaquinta che non inquadra lo specchio della porta da buona posizione.

    Nella ripresa la musica non cambia: la Juventus non sfonda sulle corsie laterali, quello che riesce meglio alla Sampdoria. Prima della rete della vittoria, Pazzini si divora un gol già fatto “ciccando” la sfera dal dischetto del calcio di rigore. Al minuto 76′ la magia di Cassano (con la complicità di Chimenti) che lascia partire dai 30 metri una parabola a scendere che il portiere bianconero respinge nella sua porta. Poi è lo stesso Chimenti ad esaltarsi in 2 occasioni (su Mannini e Testardi) evitando così un passivo più pesante alla squadra di Zaccheroni.

    Il tabellino
    SAMPDORIA – JUVENTUS 1-0
    76′ Cassano
    SAMPDORIA (4-4-2): Storari; Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler; Semioli, Palombo, Poli (72′ Tissone), Guberti (54′ Mannini); Pazzini, A. Cassano (81′ Testardi).
    A disposizione: M. Cassano, Rossi, Accardi, Scepovic.
    Allenatore: Del Neri
    JUVENTUS (4-3-1-2): Chimenti; Zebina, Cannavaro, Legrottaglie, Grosso; Marchisio (75′ Candreva), Poulsen, Sissoko; Diego (84′ Camoranesi); Del Piero, Iaquinta (55′ Trezeguet).
    A disposizione: Pinsoglio, Chiellini, Melo, Salihamidzic.
    Allenatore: Zaccheroni
    Arbitro: Tagliavento
    Ammoniti: Lucchini, Pazzini, Storari (S), Marchisio, Legrottaglie (J)

  • Serie A: super Fiorentina, Genoa ko 3-0

    Serie A: super Fiorentina, Genoa ko 3-0

    Nell’anticipo pomeridiano della 29esima giornata di Serie A la Fiorentina stende il Genoa 3-0 dando alla squadra di Gasperini una lezione di calcio. Partita dominata dai viola che conquistano così la seconda vittoria consecutiva in campionato riprendendo quota in classifica e portandosi a ridosso delle pretendenti alla Champions League.

    Il vantaggio della Fiorentina arriva dopo appena 5 minuti: Gobbi serve un ottimo assist dalla sinista a Santana che con un pregevole colpo di tacco trafigge Amelia.
    La squadra di Prandelli ha in mano le redini del centrocampo (notevole la prestazione di Montolivo) e Jovetic, letteralmente scatenato, fa tremare varie volte la difesa genoana. La netta superiorità dei viola si concretizza con il gol del raddoppio su calcio di rigore procurato dal giovane attaccante montenegrino e trasformato da Gilardino al 73′.

    Gli accorgimenti tattici di Gasperini con l’inserimento di Suazo e Juric non portano ai frutti sperati. Discorso inverso per Prandelli che a 10 dal termine manda in campo Babacar: l’attaccante senegalese ripaga la fiducia del tecnico realizzando il 3-0 che chiude definitivamente la gara.

    FIORENTINA – GENOA 3-0
    5′ Santana, 73′ rig Gilardino, 86′ Babacar
    FIORENTINA (4-4-1-1): Frey; Comotto, Natali, Kroldrup, Pasqual; Santana (64′ De Silvestri), Zanetti (46′ Donadel), Montolivo, Gobbi; Jovetic; Gilardino (80′ Babacar).
    A disposizione: Avramov, Bolatti, Ljajic, Keirrison.
    Allenatore: Prandelli.
    GENOA (3-4-3): Amelia; Papastathopulos, Moretti, Bocchetti; Mesto (58′ Suazo), Milanetto (54′ Juric), Zapater, Criscito, Palacio, Palladino (75′ Tomovic), Sculli.
    A disposizione: Scarpi, Kharja, Fatic, Lazarevic.
    Allenatore: Gasperini.
    Arbitro: Russo
    Ammoniti: Pasqual (F), Santana (F), Juric (G), Criscito (G), Papastathopulos (G)

  • Europa League, ottavi: disastro Juve, il suicidio perfetto. Bianconeri fuori dalla coppa eliminati dal Fulham

    Europa League, ottavi: disastro Juve, il suicidio perfetto. Bianconeri fuori dalla coppa eliminati dal Fulham

    Un disastro. Juventus umiliata al Craven Cottage di Londra dove un grande Fulham annienta i bianconeri ribaltando clamorosamente il 3-1 dell’andata con un perentorio 4-1.
    Squadra senza anima, con un solo tiro in porta in 90′, quello del gol di Trezeguet al 2′ che aveva messo sui binari giusti la compagine di Zaccheroni. Ma poi, come già accaduto pochi giorni fa contro il Siena, si è spenta la luce nella testa, nelle gambe e nell’orgoglio delle 11 “comparse” scese in campo al Craven Cottage.

    Juventus che esce con le ossa rotte dalla sfida che poteva dare speranze di successo in una stagione ora definitivamente fallimentare.
    Eppure la squadra di Zaccheroni era passata in vantaggio con Trezeguet abile a ribattere un pallone vagante in area di rigore. Discorso qualificazione chiuso? Nemmeno per sogno perchè il Fulham comincia a macinare gioco guadagnando metro dopo metro e giunge al pareggio con Zamora: è il minuto 9 quando l’attaccante inglese stoppa la sfera di petto in area bruciando sul tempo Chimenti.
    Alla mezz’ora la svolta: Cannavaro stende Davies lanciato a rete (fallo molto dubbio per non dire inesistente) e viene espulso lasciando i compagni a dover giocare in inferiorità numerica per il resto del match. Hodgson capisce che il miracolo è possibile e incita i suoi che, dopo una traversa di Kelly direttamente su calcio di punizione e un palo colpito da Etuhu di testa, trovano il gol del 2-1 che riapre le speranze inglesi con un tocco sotto porta di Gera.

    Il secondo tempo riprende come era finito il primo con il Fulham in avanti: passano pochi minuti e gli inglesi si procurano un calcio di rigore per fallo di mani in area di Diego; dal dischetto l’ungherese Gera non sbaglia, realizzando così il 3-1 e la sua doppietta personale.
    Perfetta parità: con questo risultato si andrebbe ai tempi supplementari ma il Fulham crede nell’impresa e assedia la porta bianconera (Juventus in balia dell’avversario) con Chimenti che è costretto a salvare la barca che sta per affondare in 3 occasioni; il portiere però non può nulla sul pallonetto perfetto e magistrale di Dempsey a 8 minuti dal termine che regala una qualificazione ai quarti di finale più che meritata al Fulham.
    Nel finale il nervosismo tra i bianconeri aumenta con Zebina che si vede sventolare dal direttore di gara il cartellino rosso.

    A Torino ora bisogna ricominciare a riprogrammare per cercare di dare un futuro roseo a questa squadra che mai prima d’ora aveva toccato il fondo come in questa stagione. Prima però bisognerebbe riazzerare i vertici societari per poi rispedire al mittente, volendo anche gratis, qualche pseudo-campione in rosa.

    Il tabellino
    FULHAM – JUVENTUS 4-1
    2′ Trezeguet (J), 9′ Zamora (F), 39′ Gera, 49′ rig Gera (F), 82′ Dempsey (F)
    FULHAM (4-4-1-1): Schwarzer; Kelly (72′ Dempsey), Hughes, Hangeland, Konchesky; Duff, Baird, Etuhu, Davies; Gera (85′ Riise); Zamora.
    A disposizione: Zuberbuhler, Riise, Smalling, Nevland, Dikgacoi, Marsh-Brown.
    Allenatore: Hodgson.
    JUVENTUS (4-3-1-2): Chimenti; Salihamidzic, Zebina, Cannavaro, Grosso (85′ Del Piero); Camoranesi (50′ De Ceglie), Felipe Melo, Sissoko; Diego, Candreva; Trezeguet.
    A disposizione: Pinsoglio, Grygera, Poulsen, Del Piero, Marrone, Iaquinta.
    Allenatore: Zaccheroni.
    Arbitro: Kuipers
    Ammoniti: Konchesky (F), Camoranesi, Diego, Felipe Melo (J)
    Espulsi: Cannavaro (J), Zebina (J)

  • Champions League, ottavi: Gourcouff – Chamakh trascinano il Bordeaux ai quarti, 2-1 all’Olympiakos

    Champions League, ottavi: Gourcouff – Chamakh trascinano il Bordeaux ai quarti, 2-1 all’Olympiakos

    Il Bordeaux di Blanc è l’ultima squadra a staccare il biglietto per i quarti di finale di Champions League, traguardo storico per il club transalpino; al Chaban Delmas i padroni di casa battono l’Olympiakos per 2-1 guidati da un super Gourcuff che sblocca il risultato e offre giocate d’alta scuola per gran parte della gara. Al 5′ il campioncino francese realizza l’1-0 direttamente su calcio di punizione con il portiere Nikopolidis non esente da colpe che poi si riscatterà su un paio di conclusioni dello stesso Gourcuff e di Chamakh.
    Nel finale di primo tempo è ancora Gourcuff a far tremare gli ellenici con un calcio di punizione che prima finisce sulla traversa e poi sul palo. Graziato Nikopolidis.

    Il secondo tempo inizia con l’espulsione di Derbyshire per doppia ammonizione con il tecnico greco Bandovic che si gioca la carta Mitroglu tentando il tutto per tutto. L’attaccante ripaga la fiducia siglando il gol del pareggio al 65′ con una conclusione dal limite dell’area. La partita potrebbe cambiare faccia (con un’altra rete l’Olympiakos ribalterebbe pronostico e risultato acciuffando i quarti di finale fino a poco prima insperati) anche perchè Diarra si fa espellere facendo perdere al Bordeaux la superiorità numerica. I greci ci credono e sfiorano il gol del colpaccio ancora con Mitroglu che trova però il difensore Sane pronto al salvataggio.
    A 3′ dal termine il gol vittoria e qualificazione che porta la firma di Chamakh: cross dalla destra di Tremoulinas e incornata vincente dell’attaccante marocchino. Nel finale espulso anche Mellberg per l’Olympiakos con la gara che termina 9 contro dieci.

    La Francia così potrà contare su Bordeaux e Lione per dare l’assalto alla Champions League.

    Il tabellino
    BORDEAUX – OLYMPIAKOS 2-1
    5′ Gourcuff (B), 65′ Mitroglou (O), 87′ Chamakh (B)
    BORDEAUX (4-4-1-1) Carrasso; Chalme, Sane, Ciani, Tremoulinas; Alou Diarra, Fernando, Wendel (90′ Jussie), Plasil (84′ Sertic); Gourcuff; Chamakh.
    A disposizione: Rame, Henrique, Jurietti, Gouffran, Cavenaghi.
    Allenatore: Blanc.
    OLYMPIAKOS (4-3-2-1): Nikopolidis; Torosidis, Papadopoulos, Mellberg, Raul Bravo; Maresca, Zairi (63′ Mitroglou), Stoltidis (80′ Ledesma); Lua Lua, Datolo; Derbyshire.
    A disposizione: Pardo, Zewlakow, Galitsios, Leonardo, Oscar.
    Allenatore: Bandovic
    Arbitro: Benquerenca
    Ammoniti: Papadopoulos (O), Torosidis (O)
    Espulsi: Derbyshire (O), A. Diarra (B), Mellberg (O)

  • Champions League, ottavi: il Barcellona fa paura, poker allo Stoccarda e quarti raggiunti

    Champions League, ottavi: il Barcellona fa paura, poker allo Stoccarda e quarti raggiunti

    Troppo forte questo Barcellona per le pretendenti alla Champions League, una squadra equilibrata, forte fisicamente e tecnicamente da far impallidire qualsiasi squadra gli si presenti di fronte.
    Al Camp Nou i Blaugrana travolgono con un secco 4-0 il povero Stoccarda che nella partita di andata terminata 1-1 aveva giocato meglio rispetto agli spagnoli. La squadra di Guardiola, senza Xavi e con Ibrahimovic in panchina per scelta tecnica, approda così ai quarti di finale di Champions League guidata da un Messi in forma straordinaria e stasera autore di una doppietta e dai gol di Pedro e Bojan.

    La partita si chiude dopo appena 20 minuti quando sale in cattedra Messi che prima realizza il vantaggio (13′) con un gran sinistro all’incrocio, dopo aver saltato tre avversari, che non lascia scampo a Lehmann, poi serve con un tocco delizioso Tourè che pesca in mezzo all’area di rigore Pedro con il giovane attaccante che fissa il punteggio sul 2-0.
    Lo Stoccarda tenta una timida reazione soprattutto con le volate sulla fascia sinistra di Molinaro ma la difesa catalana è rocciosa e distrugge ogni tentativo di assalto tedesco.

    Nella ripresa il Camp Nou si scalda ancora con Messi. La Pulce fa doppietta personale con un rasoterra dopo essere stato servito ottimamente da Dani Alves di tacco; tutti in piedi per applaudire il Pallone d’Oro 2009.
    Al 65′ entra Ibrahimovic che si renderà protagonista in occasione del quarto gol Blaugrana. Lo Stoccarda è annichilito e non riesce ad imbastire azioni degne di nota. A 2′ dal termine l’attaccante svedese da in profondità un assist perfetto per Bojan, entrato in campo da pochi secondi, presentandolo a tu per tu con Lehamnn che viene trafitto per la quarta volta.

    Il Barcellona rimane così l’unica spagnola supersiste in Champions League. Venerdì i sorteggi dei quarti con l’Inter che spera di evitare Messi e compagni.

    Il tabellino
    BARCELLONA – STOCCARDA 4-0
    13′ Messi (B), 22′ Pedro (B), 60′ Messi (B), 89′ Bojan (B)
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Alves, Piqué, Puyol, Maxwell; Busquets (66′ Ibrahimovic), Touré, Iniesta (88′ Bojan); Messi, Pedro, Henry (79′ Milito).
    A disposizione: Pinto, Marquez, Keita, Suarez.
    Allenatore: Guardiola
    STOCCARDA (4-4-2): Lehmann; Celozzi (46′ Gebhart), Niedermeier, Delpierre, Molinaro; Trasch, Kuzmanovic, Khedira, Hleb; Cacau, Pogrebnyak (70′ Marica).
    A disposizione: Stolz, Osorio, Boulahrouz, Hilbert, Rudy.
    Allenatore: Gross
    Arbitro: Hamer
    Ammoniti: Lehmann, Pogrebnyak, Kuzmanovic (S)

  • Champions League, ottavi: il Cska Mosca espugna Siviglia e vola ai quarti

    Champions League, ottavi: il Cska Mosca espugna Siviglia e vola ai quarti

    Il Cska Mosca approda ai quarti di finale di Champions League eliminando il più quotato Siviglia. Allo stadio Ramón Sánchez Pizjuán i russi si impongono 2-1 vanificando il vantaggio del gol realizzato in trasferta dagli spagnoli all’andata (terminata 1-1) con le reti di Necid nel primo tempo e dello scatenato Honda nella ripresa. Il Siviglia aveva pareggiato i conti momentaneamente con Perotti. Protagonista in negativo della serata il portiere iberico Palop.

    Dopo una prima parte di gara controllata bene dal Siviglia con Luis Fabiano che ha l’occasione sui piedi di portare in vantaggio i suoi dopo solo 180 secondi, al 38′ arriva la doccia fredda per i tantissimi tifosi spagnoli accorsi allo stadio per spingere i loro beniamini nei quarti di finale che dalle parti di Siviglia mancano da oltre 50 anni: l’attaccante ceco Necid sigla l’1-0 per il Cska Mosca con un bel diagonale imparabile per Palop.
    La partita si infiamma e dopo 2 minuti arriva il pari di Perotti che su assist di Navas, il migliore dei suoi, beffa il portiere russo Akinfeev in uscita.

    Nella ripresa la papera colossale di Palop che condanna all’eliminazione il suo Siviglia: su un calcio di punizione del giapponese Honda, forte ma centrale, il portiere andaluso non riesce ad opporsi mandando la sfera nella sua porta.
    Il tecnico spagnolo Jimenez tenta il tutto per tutto inserendo Negredo e Adriano ma l’assalto del Siviglia è sterile rendendo vane le chance qualificazione.

    Il tabellino
    SIVIGLIA – CSKA MOSCA 1-2
    38′ Necid (C), 40′ Perotti (S), 55′ Honda (C)
    SIVIGLIA (4-2-3-1): Palop, Stankevicius, Dragutinovic, Fazio, Fernando Navarro (75′ Adriano); Renato (70′ Negredo), Zokora; Jesus Navas, Perotti, Capèl (46′ Kanoutè); Luis Fabiano.
    A disposizione: Javi Varas, Duscher, Adriano, Escudè, Lolo.
    Allenatore: Jimenez.
    CSKA MOSCA (4-2-3-1): Akinfeev, V. Berezutski, A. Berezutski, Ignashevich, Schennikov; Aldoni, Semberas; Krasic (71′ Odiah), Honda, Mark Gonzalez (87′ Mamaev); Necid.
    A disposizione: Chepchugov, Dzagoev, Guilherme, Rahimic, Oliseh.
    Allenatore: Slutsky.
    Arbitro: Kassai
    Ammoniti: A. Berezutski, Semberas (C)