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  • L’Olanda stende anche il Camerun. Ottavi con la Slovacchia

    Due reti, vittoria e primato. L’Olanda è una macchina perfetta che fa sua anche l’ultima partita del Gruppo E contro il già eliminato Camerun e vola (era già praticamente qualificata) agli ottavi di finale dove incontrerà la squadra che ha giustiziato l’Italia, la sorprendente Slovacchia del ct Vladimir Weiss e di capitan Marek Hamsik.

    La partita, che ha poco valore se non quello statistico, è ben controllata dai Tulipani che prima del gol del vantaggio hanno un paio di buone occasioni non sfruttate e capitate sui piedi di Sneijder e Kuyt. Al 35′ Van Persie non fallisce l’appuntamento con il suo primo gol Mondiale beffando il portiere africano, poi nella ripresa sono i Leoni Indomabili a pareggiare direttamente su calcio di rigore di Eto’o che fa 1-1.
    A 20 minuti dal termine il ct olandese Van Marwijk decide che è arrivata l’ora di Arjen Robben che fa il suo esordio mondiale: il centrocampista in forza al Bayern Monaco coglie un clamoroso palo all’85’ sulla cui ribattuta si avventa Huntelaar che mette dentro la palla del definitivo 2-1 che consente agli Orange di concludere al primo posto nel girone a punteggio pieno. Olanda promossa agli ottavi di finale a pieni voti, per il Camerun di Eto’o un Mondiale deludente e da dimenticare e chiuso con nessun punto conquistato. Come se non bastasse a fine partita il ct Le Guen annuncia l’addio alla nazionale africana.

    Il tabellino
    CAMERUN – OLANDA 1-2
    35′ Van Persie (O), 65′ rig. Eto’o (C), 83′ Huntelaar (O)
    CAMERUN (4-4-2): Souleymanou; Geremi, Mbia, Nkoulou (73′ R. Song), Assou-Ekotto; Makoun, Chedjou, Nguemo, Bong (56′ Aboubakar); Eto’o, Choupo-Moting (72′ Idrissou).
    A disposizione: Ndy, Bassong, Song, , Emana, Webo, Matip.
    Ct: Le Guen
    OLANDA (4-2-3-1): Stekelenburg; Boulahrouz, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Jong; Kuyt (66′ Elia), Sneijder, Van der Vaart (73′ Robben); Van Persie (59′ Huntelaar).
    A disposizione: Vorm, Boschker, Van der Wiel, Ooijer, Braafheid, Demy, Schaars, Afellay, Babel.
    Ct: Van Maarwijk.
    Arbitro: Pozo (Cile)
    Ammoniti: Kuyt (O), Nkoulou (C), Van der Vaart (O), Van Bronckhorst (O),
    Espulsi: nessuno

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  • L’Uruguay vince ma il Messico approda agli ottavi senza biscotto

    Finisce 1-0 il match tra le prime della classe del Gruppo A, in favore della Celeste. Sorride anche il Messico che passa grazie alla migliore differenza reti con il Sudafrica, che, nonostante l’eliminazione, ha onorato il suo mondiale casalingo, battendo la Francia per 2-1.
    Le voci di un possibile biscotto, come si era pronosticato nei giorni scorsi, sono state smentite. Le due formazioni infatti si son date battaglia, nonostante il pareggio avrebbe qualificato entrambe le formazioni.
    La compagine di Tabarez parte subito forte e va vicina al vantaggio al 7′ con Suarez, che divora una facile occasione da rete mandando a lato. Gli uomini di Aguirre non stanno a guardare e rispondono poco più tardi cogliendo in pieno la traversa con un tiro velenoso di Guardado. Intanto la notizia della rete del Sudafrica fa assestare la partita su ritmi blandi, ma il vantaggio della Celeste arriva sul finire di primo tempo grazie ad una bella iniziativa del palermitano Cavani, che mette in mezzo un pallone da spingere solamente in rete. Suarez stavolta non fallisce e porta l’ Uruguay in vantaggio.
    Il secondo tempo si apre con un cambio da parte del Messico nel tentativo di alzare il baricentro e riagguantare la partita: fuori Guardado dentro Barrera.
    Il cambio non sortisce gli effetti sperati, anzi è ancora l’Uruguay ad andare vicino al raddoppio. Perez si supera su un colpo di testa ravvicinato di Lugano e tiene in vita la “Tricolor”.
    Entra Hernandez, il giustiziere della Francia, al posto di Blanco e il Messico torna a riaffacciarsi dalle parti di Muslera. L’Occasione più ghiotta per pareggiare capita sulla testa di Rodriguez che però manca malamente il contatto con il pallone.
    La partita nn offre più spunti degni di nota, anche perchè la Francia accorcia le distanze con Malouda, e spegne definitivamente le speranze dei padroni di casa.
    Uruguay e Messico fanno cosi festa, accedendo agli ottavi dove incontreranno rispettivamente la vincente di Corea Del Sud – Nigeria e Argentina, salvo clamorose sorprese. La Francia torna a casa con un misero punto e devastata dalle polemiche.

    Il tabellino
    MESSICO – URUGUAY 0-1
    43′ Suarez
    MESSICO (4-3-2-1): Perez; Osorio, Rodriguez, Moreno (57′ Castro), Salcido; Torrado, Marquez, Guardado (46′ Barrera); Dos Santos, Blanco (18′ Hernandez); Franco.
    A disposizione: Ochoa, Luis Ernesto Michel, Vela, Aguilar, Juarez, Magallon, Torres, Bautista, Medina, Hernandez.
    Ct: Aguirre
    URUGUAY (4-3-3): Muslera; M. Pereira, Lugano, Victorino, Fucile; Arevalo, Diego Perez, Pereira (75′ Scotti); Cavani, Suarez (83′ A. Fernandez), Forlan.
    A disposizione: Castillo, Silva, Gargano, Godin, Eguren, Abreu, Lodeiro, Gonzalez, S. Fernandez, Caceres.
    Ct: Tabarez
    Arbitro: Kassai (Ungheria)
    Ammonito: Fucile (U), Hernandez, Castro (M)

  • Mondiali 2010: Villa affonda l’Honduras. La Spagna si riscatta

    Mondiali 2010: Villa affonda l’Honduras. La Spagna si riscatta

    Tutto come previsto nonostante le paure eliminazione che aleggiavano intorno all’ambiente dei campioni d’Europa in carica: a Johannesburg, nella partita che fa calare il sipario sulla seconda giornata del Mondiale 2010, la Spagna non stecca e, trascinata da un superbo Villa, risolve la pratica Honduras con un gol per tempo. Il nuovo acquisto del Barcellona, autore della doppietta che decide il match, segna, inventa e si prende anche il lusso di sbagliare il rigore del 3-0.
    L’Honduras, mai incisiva per tutti i 90′ e che non è stata capace di tirare verso lo specchio della porta difesa da Casillas nemmeno per una volta, torna a casa mestamente eliminata con un turno d’anticipo dalla rassegna Mondiale.

    In campo si ammira una sola squadra, la Spagna, aiutata anche dalla caratura modesta dell’avversario che permette agli uomini di Del Bosque di deliziare la platea con le loro giocate d’alta scuola. A brillare particolarmente è David Villa: l’attaccante ex Valencia e fresco di trasferimento al Barcellona stellare di Guardiola colpisce una traversa al 7′ e fa capire subito che la Spagna vuole risorgere dopo l’inaspettato ko subito pochi giorni prima dalla Svizzera. Passano 10 minuti e l’attaccante continua nel suo show dribblando un paio di uomini al limite dell’area e scagliando un tiro all’incrocio dei pali dove Valladares non può arrivare. E’ il vantaggio iberico che da maggiore tranquillità alla squadra di Del Bosque. I centramericani rimangono chiusi nella propria metà campo, schiacciati dalla maggiore pressione spagnola, Torres spreca due ghiotte occasioni per il raddoppio da ottima posizione e il primo tempo si chiude sull’1-0.

    E con un Nino non ancora al top della condizione ci pensa ancora Villa a colpire con una conclusione da fuori area deviata da un difensore honduregno che mette fuori causa l’estremo difensore della Bicolor. Partita in ghiacciaia e Furie Rosse che potrebbero portarsi sul 3-0 con un calcio di rigore che lo stesso Villa, però, fallisce clamorosamente sfiorando il palo alla sinistra di Valladares. Neanche i tentativi in contropiede di Sergio Ramos, Fabregas e Mata (entrati rispettivamente al posto di Xavi e Torres) riescono ad arrotondare il punteggio. E sarebbe stato importante chiudere il match con un maggiore scarto di gol: infatti se Spagna e Svizzera dovessero battere, come prevedibile, Cile e Honduras nella prossima giornata, spagnoli, elvetici e sudamericani andrebbero a pari punti e in quel caso si qualificherebbero le due squadre con la migliore differenza reti.

    Il tabellino
    SPAGNA – HONDURAS 2-0
    17′ Villa, 51′ Villa
    SPAGNA (4-3-1-2): Casillas; Ramos (77′ Arbeloa), Piquè, Puyol, Capdevila; Alonso, Busquets, Navas; Xavi (66′ Fabregas); Torres (70′ Mata), Villa.
    A disposizione: Valdes, Reina, Albiol, Marchena, Martinez, Iniesta, Silva, Pedro, Llorente.
    Ct: Del Bosque.
    HONDURAS (4-4-2): Valladares, Mendoza, Chavez Guity, Maynor Figueroa, Izaguirre; Turcios (63′ Nunez), W.R.S. Palacios, Espinoza (46′ Welcome), Guevara; Martinez Ramos, Suazo.
    A disposizione: Canales, Escober, J.E.C. Palacios, Bernardez, Garcia, Sabillon, Thomas, Alvarez, J.N.S. Palacios, Pavon.
    Ct: Rueda.
    Arbitro: Nishimura (Giappone).
    Ammoniti: Turcios (H), Izaguirre (H).

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  • Mondiali 2010: l’uragano Portogallo spazza via la Corea del Nord 7-0. In gol anche Ronaldo

    Mondiali 2010: l’uragano Portogallo spazza via la Corea del Nord 7-0. In gol anche Ronaldo

    Straordinaria vittoria per il Portogallo ed umiliante sconfitta per la Corea del Nord. Questo l’esito della prima gara della giornata in cui i lusitani hanno travolto sotto una valanga di reti, ben 7, i coreani che vengono così eliminati dal Mondiale (seconda squadra dopo il Camerun). Ronaldo, autore del sesto gol, e compagni
    invece ipotecano il passaggio del turno perchè anche in caso di sconfitta contro il Brasile (già qualificato) nell’ultima giornata del Gruppo G permetterebbe loro di continuare il cammino sudafricano, a meno che la Costa d’Avorio non batta gli asiatici con uno scarto di reti maggiore di quanto fatto dai portoghesi. Oltre a Ronaldo sono andati a segno Meireles, Simao, Almeida, Liedson e Tiago, quest’ultimo protagonista con una doppietta.

    Il Portogallo inizia bene colpendo una traversa dopo solo 5 minuti su colpo di testa di Carvalho ma si smarrisce ben presto; troppo macchinosa la manovra dei rossoverdi che subiscono le iniziative dei coreani, prima Eduardo deve distendersi per mandare in calcio d’angolo la conclusione rasoterra di Hong Yong Yo, poi è Pak Nam Chol ad andare vicino al vantaggio.
    Cristiano Ronaldo è ingabbiato e allora ci pensa Tiago a prendere le redini della partita: l’ex centrocampista della Juventus serve un perfetto assist per l’inserimento di Raul Meireles che porta in vantaggio i lusitani al 25′. Lo stesso autore del gol sfiora il raddoppio su uno svarione della difesa coreana, poi più nulla e si va al riposo sull’1-0 con gli asiatici che ripetono la buona prestazione fornita contro il Brasile.

    Nella ripresa la Corea rimane letteralmente negli spogliatoi e viene infilata minuto dopo minuto dai giocatori portoghesi; sono 6 le reti che arrivano nella seconda parte di partita: passano 8 minuti e Simao raddoppia facendo passare la sfera sotto le gambe del portiere Ri Myong-Guk, poi sono Hugo Almeida e Tiago ad arrotondare il punteggio sul 4-0 nel giro di 4 minuti. A quel punto mancherebbe soltanto la rete di Cristiano Ronaldo che, con il risultato al sicuro, tenta in tutti i modi di mettere la sua firma alla partita; gli assist forniti a Tiago e al nuovo entrato Liedson che all’81’ fa cinquina non gli bastano, la stella del Real Madrid prima colpisce la traversa e poi fa 6-0 all’86’ saltando il portiere coreano in uscita e mettendo in fondo al sacco a porta vuota. Infine, dopo 60 giri di lancette, arriva il definitivo 7-0 su un colpo di testa di Tiago, oggi ha fatto la differenza, che chiude definitivamente l’avventura Mondiale della Corea del Nord.

    Il tabellino
    PORTOGALLO – COREA DEL NORD 7-0
    25′ Meireles, 53′ Simao, 56′ Almeida, 60′ Tiago, 81′ Liedson, 86′ Ronaldo, 87′ Tiago
    PORTOGALLO (4-3-3): Eduardo; Miguel, Alves, Carvalho, Coentrao; Tiago, Mendes, Meireles (70′ Veloso); Simao (73′ Duda), Almeida (77′ Liedson), Ronaldo.
    A disposizione: Beto, Fernandes, Rolando, Ferreira, Costa, Veloso, Pepe, Amorim, Danny, Liedson.
    Ct: Queiroz
    COREA DEL NORD (4-5-1): Myong-Guk; Jong-Hyok (74′ Song-Chol), Chol-Jin, Nam-Chol (58′ Kim Kum II), Kwang-Chon; In-Guk, Jun-Il, Yun-Nam, Yong-Hak, Yong-Jo; Tae-Se.
    A disposizione: Myong-Gil, Myong-Won, Nam-Chol II, Kwang-Hyok, Yong-Jun, Chol-Myong, Kim Yong II, Sung-Yok, Chol-Hyok, Kum-Chol.
    Ct: Jong-Hun.
    Arbitro: Pozo (Cile)
    Ammoniti: Mendes, Almeida (P), Nam-Chol (C)

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  • Mondiali 2010: l’Olanda risolve la pratica Giappone, decide Sneijder

    Mondiali 2010: l’Olanda risolve la pratica Giappone, decide Sneijder

    L’Olanda non entusiasma ma è estremamente cinica: a Durban la squadra di Van Marwijk ancora orfana di Robben, si impone di misura su un buon Giappone grazie alla rete di Sneijder all’ottavo minuto della ripresa ma con il portiere nipponico Kawashima che ci mette del suo respingendo praticamente la sfera nella propria porta. Gli Orange sono l’unica squadra al momento, insieme all’Argentina di Maradona, ad essere a punteggio pieno in classifica con 6 punti conquistati nelle due partite giocate ritrovandosi così a guidare in prima posizione il Gruppo E. Per i Tulipani la qualificazione agli ottavi è davvero vicina.

    Sembra di assistere al match d’esordio giocato con la Danimarca con l’Olanda che è brava a mantenere il possesso palla ma che non trova sbocchi per i suoi attaccanti, messi in trappola dalla retroguardia del Sol Levante. Nel primo tempo sono poche le occasioni degne di nota e solo una verso la porta avversaria, quella di Honda che impegna Stekelenburg alla presa.

    Il calcio champagne olandese non si vede ma gli arancioni nella ripresa aumentano il ritmo e trovano il vantaggio al 53′ con la solita “sassata” dalla distanza di Sneijder, il suo primo gol ai Mondiali: Olanda 1, Giappone 0. Il risultato non cambierà ma l’Olanda nel finale si prenderà qualche richio di troppo: dopo una buona occasione sprecata dal neo entrato Afellay al posto del fantasista interista e match winner Sneijder, in cui il portiere Kawashima si supera in uscita, i nipponici vanno vicinissimi al pari con un’azione di contropiede di Okazaki che, suo malgrado, trova Stekelenburg in  giornata di grazia per poi reclamare un rigore, inesistente, qualche minuto più tardi su un’incursione in area di Tamada.

    L’Olanda così potrebbe essere la prima squadra a staccare il biglietto per gli ottavi di finale e terminare con molta probabilità al primo posto del Gruppo E, se la gara di stasera tra Camerun e Danimarca dovesse finire in parità per poi affrontare la seconda piazzata del girone dell’Italia (azzurri compresi).

    Il tabellino
    OLANDA – GIAPPONE 1-0
    53′ Sneijder
    OLANDA (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Jong; Kuyt, Sneijder (83′ Afellay), Van der Vaart (72′ Elia); Van Persie (88′ Huntelaar).
    A disposizione: Vorm, Boschker, Boulahrouz, Ooijer, Braafheid, De Zeeuw, Schaars, Babel.
    Ct: Van Marwijk
    GIAPPONE (4-5-1): Kawashima; Nagatomo, Nakazawa, Tanaka, Komano; Abe; Hasebe (77′ Okazaki), Matsui (64′ S. Nakamura), Endo, Okubo (77′ Tamada); Honda.
    A disposizione: Narazaki, Kawaguchi, Uchida, Iwamasa, Konno, K. Nakamura, Inamoto, Yano, Morimoto.
    Ct: Okada
    Arbitro: Baldassi (Argentina)
    Ammoniti: Van der Wiel (O)

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  • Mondiali 2010: clamoroso ko della Spagna. Furie Rosse battute dalla Svizzera

    Mondiali 2010: clamoroso ko della Spagna. Furie Rosse battute dalla Svizzera

    Le sorprese di questo Mondiale sembrano essere davvero infinite ma niente di quanto avvenuto fino ad ora è confrontabile con ciò che è successo oggi a Durban da dove giunge il primo vero risultato clamoroso di questa rassegna mondiale: la strafavorita Spagna infatti deve inchinarsi ad una Svizzera sorprendente e terribilmente cinica. Gli elvetici piegano le Furie Rosse per 1-0 grazie alla rete di Fernandes nella ripresa complicando il cammino degli spagnoli verso la qualificazione agli ottavi di finale e che ora non possono più concedersi nessuno sbaglio. A niente serve il palleggio e il possesso palla dei campioni d’Europa in carica perchè la squadra di Hitzfeld si dimostra più solida e compatta di quanto si possa immaginare.

    Nel primo tempo succede ben poco con gli iberici, orfani di Fabregas e Torres, che cominciano la loro fitta ragnatela di passaggi, in perfetto stile Barcellona, ma che non riescono quasi mai a trovare varchi per le sortite offensive di Villa, costretto a guidare il reparto avanzato da solo per le scarse condizioni fisiche del Nino; gli svizzerri fanno quello che devono fare difendendosi con 9 uomini dietro la linea della palla e ripartendo come fulmini in contropiede. La Spagna gettà però all’ortiche una buona occasione con Piquè che si gira in area eludendo la marcatura di Grichting come se fosse un attaccante ma sparando addosso a Benaglio. Il resto della prima frazione di gioco è solo possesso palla e niente più.

    Nella ripresa la rete che decide la partita: è il minuto 53 quando un contropiede permette a Fernandes di portare in vantaggio i suoi dopo un’azione rocambolesca in area di rigore in cui ne Piquè ne Casillas riescono a fermare il centrocampista elvetico. Il gol subito a freddo convince Del Bosque a rischiare Torres con la speranza di capovolgere il risultato. Xabi Alonso con una fiondata dal limite dell’area prende la traversa ma la Spagna poco più tardi rischia di capitolare con il solito contropiede di Derdiyok che si beve sia Piquè che Puyol ma vede negarsi la gioia del gol dal palo. Sarebbe stata la rete del ko definitivo perchè la Spagna diventa fragile, non riesce ad ordinare le idee cercando di pervenire al pareggio affidandosi soltanto alle giocate dei singoli inutilmente.
    I 5 minuti di recupero concessi dal direttore di gara Webb non cambiano il risultato: la Svizzera compie una vera e propria impresa, la Spagna vista oggi non è poi così quell’Invincibile Armata tanto temuta da tutti. Lunedì contro l’Honduras o si vince o si va fuori; e, per i campioni d’Europa, sarebbe un completo fallimento.

    Il tabellino
    SPAGNA – SVIZZERA 0-1
    52′ Fernandes (Sv)
    SPAGNA (4-1-4-1): Casillas; Sergio Ramos, Piquet, Puyol, Capdevila; Busquets (61′ Torres); Silva (61′ Jesus Navas), Xavi, Xabi Alonso, Iniesta (71′ Pedro) Villa.
    A disposizione: Reina, Valdes, Albiol, Arbeloa, Marchena, Fabregas, Javi Martinez, Mata, Llorente, Pedro.
    Ct: Del Bosque
    SVIZZERA (4-4-1-1): Benaglio; Lichsteiner, Senderos (35′ Von Bergen), Grichting, Ziegler; Barnetta (90′ Eggimann), Inler, Huggel, Fernandes; Derdiyok (79′ Yakin); Nfuko.
    A disposizione: Leoni, Wolfli, Eggimann, Magnin, Padalino, Schwegler, Yakin, Shaquri, Bunjako.
    Ct: Hitzfeld
    Arbitro: Webb (Inghilterra)
    Ammoniti: Grichting, Ziegler (Sv)

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  • Mondiali 2010: Il Giappone beffa il Camerun, 1-0 firmato Honda

    Un gol di Keisuke Honda al 38esimo del primo tempo permette al Giappone di superare per 1-0 un Camerun letteralmente inguardabile in tutto l’arco della partita e di portarsi in testa al Gruppo E assieme all’Olanda che nel primo pomeriggio aveva fatto fuori la Danimarca con un secco 2-0 ma senza brillare. Gli orientali incamerano così 3 punti preziosissimi che potrebbero essere molto utili per superare il girone e di proporsi come mina vagante del torneo, il Camerun ora dovrà rimboccarsi le maniche e cercare di ottenere il massimo nella prossima sfida contro la Danimarca, partita che sa molto di dentro-fuori per le 2 squadre.

    La squadra di Takeshi Okada è la più attenta nel primo tempo che risulta comunque molto povero di emozioni: il C.T. nipponico piazza un uomo davanti alla linea difensiva per tamponare meglio gli attacchi africani, chiude le fasce laterali ai pericolosissimi scattisti camerunensi e usa la tattica di ripartire in contropiedi che se fossero eseguiti in modo più veloce  sarebbero veramente da manuale. Una squadra corta che sorprende gli avversari e spezza sempre il ritmo ed il gioco dei “Leoni Indomabili”.
    Primo tempo avaro di emozioni dicevamo, le uniche le regala Kawashima, estremo difensore giapponese, che con 2 uscite da bollino rosso, mette i brividi ai suoi tifosi e compagni di squadra, ma la sfida decolla solamente alla prima vera occasione da go: Matsui lavora un buon pallone a destra disegnando un perfetto traversone sul secondo palo dove sbuca Honda, il fantasista del CSKA Mosca sfrutta al meglio lo svarione dei due centrali africani e buca da due passi l’incolpevole Souleymanou. Siamo già al 38minuto e la rete di Honda è anche l’ultima, oltre che unica, emozione di un primo tempo deludente soprattutto per il Camerun.
    La ripresa quindi si mette sul piano migliore per il Giappone che può permettersi di gestire il vantaggio chiudendosi ancora meglio tentando i soliti contropiedi e ne esce fuori sempre un pò di noia visto che gli africani non riescono proprio ad entrare in partita e a creare occasioni da gol facendo fatica nel riuscire a trovare varchi nell’attenta ed ermetica difesa nipponica. Eto’o prova a svegliare i suoi quando al 50esimo minuto fa fuori 3 avversari, entra in area e serve un pallone d’oro a Choupo-Moting: il giocatore del Norimberga però calcia incredibilmente fuori. La manovra africana è lenta, prevedibile, e l’unico giocatore in grado di fare la differenza ovvero Eto’o, è relegato sulla corsia di destra (ruolo già ricoperto quest’anno nell’Inter ma un conto è giocare al fianco degli altri campioni nerazzurri, un altro quando si è costretti a predicare nel deserto!). E così la partita va via via spegnendosi con i Giapponesi bravi a tenere bassi i ritmi di gioco e a chiudere tutti i varchi. Tant’è vero che l’unico pericolo e brivido per la formazione di Okada arriva con un bolide di Mbia all’85 minuto che colpisce un incredibile incrocio dei pali a portiere battuto. Poi più nulla fino al triplice fischio dell’arbitro Benquerença. A Bloemfontein vince il Giappone che manda all’inferno i deludentissimi africani.

    IL TABELLINO
    Giappone-Camerun 1-0
    Giappone (4-5-1): Kawashima; Nagatomo, Nakazawa, Tanaka, Komano; Matsui (24′ st Okazaki), Honda, Abe, Hasebe (43′ st Inamoto), Endo, Okubo (37′ st Yano). A disposizione: Narakazi, Yawaguchi, Uchida, S.Nakamura, Tamada, Iwamasa, K.Nakamura, Konno, Morimoto. C.T.: Okada.
    Camerun (4-3-3): Souleymanou; Assou-Ekotto, Bassong, Nkolou, Mbia; Enoh, Makoun (30′ st Geremi), Matip (18′ st Emana); Choupo-Moting (30′ st Idrissou), Webo, Eto’o. A disposizione: Kameni, Assembe, R.Song, A. Song, N’Guemo, Bong, Chedjou, Mandjeck, Aboubacar. C.T.: Le Guen.
    Arbitro: Olegario Benquerenca (Portogallo)
    Marcatori: 39′ Honda (G)
    Ammoniti: Nkolou, Mbia (C), Abe (G)

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  • Mondiali 2010: un’Olanda fortunata vince senza brillare, 2-0 alla Danimarca

    Mondiali 2010: un’Olanda fortunata vince senza brillare, 2-0 alla Danimarca

    E’ iniziata bene l’avventura dell’Olanda al Mondiale almeno per quanto riguarda il risultato finale: al Soccer City di Johannesburg gli Orange, che non hanno entusiasmato particolarmente, hanno la meglio su una buona Danimarca battendola per 2-0. La gara viene sbloccata da un episodio fortunoso in apertura di ripresa quando Simon Poulsen, nel tentativo di rinviare il pallone di testa, ha infilato nella propria porta con la complicità di una devizione involontaria di schiena di Agger; poi è stato Kuyt, bravo a raccogliere una respinta del palo, a fissare il punteggio sul 2-0 finale a porta sguarnita.

    La partita, che ci riguardava da vicino (Olanda e Danimarca potrebbero essere le avversarie dell’Italia agli ottavi), è stata giocata con intelligenza tattica dai danesi che sono stati bravi specialmente con Kjaer, recuperato in extremis, Agger e Christian Poulsen, la bella copia di quello visto con la maglia della Juventus, davanti alla difesa a chiudere gli spazi in fase difensiva bloccando le giocate di Sneijder, apparso in una condizione fisica lontana da quella mostrata nell’Inter. C’è da dire però che l’Olanda ha patito forse fin troppo l’assenza di Robben, una delle tante stelle di questo Mondiale. Il ct della Danimarca Olsen invece, al contrario delle indiscrezioni della vigilia, ha potuto contare sull’apporto di Bendtner, sempre utile per tenere palla e favorire gli inserimenti dei compagni di squadra. Le migliori occasioni nel primo tempo sono state tutte di marca danese: lo stesso Bendtner, Rommedhal e Khalenberg hanno impensierito Stekelenburg.

    Nella ripresa l’autogol dopo solo 2 minuti di gioco con un cross partito dalla sinistra dai piedi di Van Persie e Simon Poulsen che ha beffato il compagno di squadra Agger e il portiere Sorensen. Una brutta botta che ha tagliato le gambe alla squadra di Olsen che è capitolata nel finale con il gol di Kuyt che ha raccolto la sfera ribattuta dal palo sulla conclusione di Afellay, entrato nel finale, e che ha spento le speranze danesi di acciuffare il pari. Poco prima Sneijder aveva preso la traversa sulla solita conclusione dalla distanza.

    Il tabellino
    OLANDA – DANIMARCA 2-0
    47′ aut S. Poulsen (D), 84′ Kuyt (O)
    OLANDA (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Jong; Kuyt, Sneijder, Van Der Vaart (67′ Elia); Van Persie (77′ Afellay).
    A disposizione: Boschker, Ooijer, Vorm, Boulahrouz, Braafheid, De Zeeuw, Schaars, Babel, Huntelaar, Robben).
    Ct: Van Marwijk.
    DANIMARCA (4-4-2): Soerensen; S.Poulsen, Kjaer, Agger, Jacobsen; Jorgensen, Kahlenberg (73′ Eriksen), C. Poulsen, Enevoldsen (56′ Gronkjaer); Rommedahl, Bendtner (62′ Beckmann).
    A disposizione: Andersen, Christiansen, Kvist, Mtiliga, J. Poulsen, Kroldrup, Jensen, Kahlenberg, Tomasson).
    Ct: Olsen.
    Arbitro: Lannoy (Francia).
    Ammoniti: De Jong, Van Persie (O), Kjaer (D)

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  • Serie B: lo spareggio condanna alla retrocessione la Triestina. Il Padova è salvo

    Nello spareggio playout per la permanenza in Serie B, il Padova espugna il Nereo Rocco di Trieste e condanna i padroni di casa della Triestina, a cui bastava un pareggio, alla retrocessione in Prima Divisione. I veneti vincono con un netto 3-0 (andata terminata a reti inviolate) grazie alle reti di Vantaggiato dopo soltanto 120 secondi, di Cuffa che taglia definitivamente le gambe agli alabardati, e di Bonaventura a 5 minuti dal termine.

    Gioia immensa per la squadra di Sabatini che è riuscito, dopo essere stato richiamato in panchina dall’esonero di metà stagione, a far mantenere la categoria ai biancoscudati. Lacrime amare per gli uomini guidati da Arrigoni che tornano in Prima Divisione dopo 8 anni consecutivi di permanenza in Serie B.

    Il tabellino
    TRIESTINA – PADOVA 0-3
    2′ Vantaggiato, 46′ Cuffa, 85′ Bonaventura.
    TRIESTINA (4-4-1-1): Calderoni; Colombo, Cottafava, Scurto, Sabato; Tabbiani, Cossu, Princivalli (33′ Siligardi), Testini; Pani (35′ Gorgone, 55′ Della Rocca); Godeas.
    A disposizione: Dei, D’Ambrosio, Magliocchetti, Volpe.
    Allenatore: Arrigoni.
    PADOVA (4-3-1-2): Agliardi; Darmian, Cesar, Faisca, Renzetti (39′ pt Trevisan); Bovo (58′ Jidayi), Italiano, Cuffa; Bonaventura; Vantaggiato (75′ Morosini), Di Nardo.
    A disposizione: Cano, Rabito, Soncin, Gasparetto.
    Allenatore: Sabatini.
    Arbitro: Tagliavento
    Ammoniti: Calderoni (T), Scurto (T), Colombo (T), Renzetti (P), Agliardi (P) e Cuffa (P)

  • Mondiali 2010: pari all’esordio tra Sudafrica e Messico

    Mondiali 2010: pari all’esordio tra Sudafrica e Messico

    Termina con un pareggio per 1-1 la gara inaugurale dei Mondiali 2010 tra Sudafrica e Messico. Al Soccer City Stadium di Johannesburg il gol di Tshabalala ad inizio secondo tempo illude i padroni di casa che poi subiscono il definitivo 1-1 di Marquez a 10 minuti dal termine. Un pareggio tutto sommato giusto e di buon auspicio per i Bafana Bafana che, supportati dalle migliaia di sostenitori impegnati ad incitare i propri beniamini suonando il “vuvuzela”, strappano un punto prezioso per il prosieguo del cammino nel Gruppo A.

    Primo tempo di marca messicana: la squadra guidata da Aguirre è molto ordinata e schiaccia gli avversari nella propria metà campo. Le giocate di Vela e di Giovani dos Santos, che sfondano a destra, sono illuminanti ma le varie opportunità create vengono sprecate da Franco.
    Il Sudafrica ha la sua occasione d’oro sul finire della prima frazione di gioco: cross dalla sinistra di Tshabalala e Mphela che di testa non ci arriva per un soffio. Da segnalare un gol annullato, giustamente, per fuorigioco a Vela per i centramericani.

    Nella ripresa i padroni di casa crescono d’intensità e accumulano sicurezza con il passare dei minuti; al 55′ il gol, storico, che porta in vantaggio il Sudafrica che porta la firma di Tshabalala con un sinistro secco che beffa un confusionario Perez. Colpito a freddo, il Messico alza il suo baricentro alla ricerca del pareggio ma allo stesso tempo prendendosi grossi rischi con soli due giocatori a protezione della porta difesa da Perez. E così Marquez, dimenticato dalla retroguardia di casa, pareggia al 79′ su uno svarione difensivo ma ad avere sui piedi la palla della vittoria è il Sudafrica e precisamente con Mphela che in contropiede e da distanza ravvicinata prende il palo mettendo i brividi ai messicani. Finisce 1-1 dopo 3 minuti di recupero e tra gli applausi e i cori dei tifosi sudafricani.

    Il tabellino
    SUDAFRICA – MESSICO 1-1
    55′ Tshabalala (S), 79′ Marquez (M)
    SUDAFRICA (4-4-1-1): Khune; Gaxa, Khumalo, Mokoena, Thwala (46′ Masilela); Tshabalala, Dikgacoi, Letsholonyane, Modise; Pienaar; Mphela.
    A disposizione: Josephs, Walters, Ngcongca, Sibaya, Davids, Booth, Parker, Nomvethe, Moriri, Sangweni, Khuboni.
    Ct: Parreira.
    MESSICO (4-3-3): Perez; Aguilar, Rodriguez, Osorio, Salcido; Marquez, Torrado, Juarez (57′ Guardado); Giovani dos Santos, Franco (73′ Hernandez), Vela (69′ Blanco).
    A disposizione: Ochoa, Michel, Barrera, Castro, Moreno, Magallon, J.Torres, Bautista, Medina.
    Ct: Aguirre.
    Arbitro: Irmatov (Uzbekistan)
    Ammoniti: Dikgacoi, Masilela (S), Juarez, Torrado (M)