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  • Le pagelle di Palermo – Milan 1-0. Naufragio rossonero

    Le pagelle di Palermo – Milan 1-0. Naufragio rossonero

    PALERMO

    Sirigu 7: Il portiere italiano si esalta in un paio d’interventi e mantiene inviolata la porta rosanero.

    Migliaccio 7: Ancora una volta preziosissimo in un ruolo che non è il suo. Tanto lavoro sporco per un giocatore forse sottovalutato

    Pastore 6,5: Non è ancora il giocatore ammirato ad inizio stagione ma stasera mostra di essere in ripresa.

    Pinilla 6,5: Giocatore preziosissimo nel reparto offensiva. Fa salire la squadra e tiene palla. Mette in difficoltà Thiago Silva.

    MILAN

    Abbiati 6: Si fa trovare pronto quando è chiamato in causa, un pò per merito suo un pò per colpa degli attacanti avversari. Incolpevole sul gol.

    Seedorf 6: Probabilmente il migliore dei suoi, unico a salvarsi nel naufragio del Milan.Cassano 5: Partita scialba dell’attaccante barese. Non incide e spreca l’unica vera occasione che gli si presenta.

    Pato 5: Corre a vuoto e non è mai pericoloso. Non sostituisce Ibra.

    TABELLINO

    Palermo (3-4-1-2): Sirigu; Muñoz, Goian, Migliaccio; Darmian, Bacinovic (Acquah), Nocerino, Ilicic, Balzaretti; Pastore (Miccoli), Pinilla (Hernandez). Panchina: Benussi, Garcia, Andelkovic, Liverani,. All.: Cosmi.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Jankulovski (Antonini); Gattuso, Van Bommel (Boateng), Flamini; Seedorf; Pato (Robinho), Cassano. Panchina: Amelia, Yepes, Bonera, Emanuelson.All.: Allegri

  • Goian stende il Diavolo, Palermo – Milan 1-0

    Goian stende il Diavolo, Palermo – Milan 1-0

    Nel secondo anticipo della 30a giornata risorge il Palermo di Serse Cosmi che interrompe l’emorragia di 5 sconfitte consecutive e batte 1-0 il Milan. I rossoneri senza Ibrahimovic disputano una partita anonima, con un gioco incocludente nella fase offensiva e con una manovra lenta e confusa. I rosanero sfruttano al meglio il gol segnato nel primo tempo da Goian e sprecano numerose occasioni in contropiede. Campionato ufficialmente riaperto e derby della prossima giornata, tra 15 giorni, che diventa spareggio scudetto.

    CALCIO D’INIZIO – Cambio dell’ultimo secondo per i rosanero che schierano Ilicic al posto di Miccoli e Pinilla preferito a Hernandez. Nelle prime battute il Milan sembra risentire parecchio dell’assenza di Ibrahimovic e non riesce a trovare punti di riferimento nel reparto offensivo, con la difesa del Palermo che fa buona guardia. Passano i minuti e gli uomini di Cosmi iniziano a prendere in mano la partita grazie a Pastore e Ilicic che sembrano in buona serata. I rossoneri arretrano il proprio baricentro e al 10′ arriva il gol di Goian bravo a sfruttare l’imbarazzante immobilità della difesa del “Diavolo” sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

    REAZIONE MILAN – La capolista non ci sta e prova a reagire subito, sfiorando il pareggio proprio su calcio d’angolo con Nesta che manca di pochissimo l’appuntamente col gol. Al 16′ si infortuna Jankulovski: entra Antonini. Il Palermo è bravo a gestire la partita, difendendo bene e ripartendo al momento giusto con Pinilla bravo a tenere palla tra le maglie della difesa avversaria e costringendo Thiago Silva a più di un intervento provvidenziale. L’asse Cassano-Seedorf non produce i risultati sperati e i ragazzi di Allegri non riescono a pungere nemmeno da lontano come al 25′ quando Pato spreca un calcio di punizione da buona posizione. Il Palermo continua a farsi vedere con le ripartenze di Pastore che al allarga troppo il diagonale e manca l’occasione del raddoppio. Occasionissima per Cassano al 32′ che lanciato benissimo sulla destra da Seedorf entra in area ma spara al lato. La manovra milanista è troppo lenta per impensierire i rosanero che non concedono quasi nulla sino al 41′ quando Pato prende palla in area ma viene chiuso da Goian e poi Sirigu. Finisce senza ulteriori emozioni il primo tempo.

    SECONDO TEMPO – Il Palermo inizia benissimo il secondo tempo trovando praterie nella metà campo rossonera e sfiorano il raddoppio prima con Ilicic e poi con Pinilla che da ottima posizione tira su Abbiati. Il Milan cerca di spingere ma lascia ancora una volta troppi spazi al contropiede avversario e al 57′ i siciliani si divorano letteralmente la rete del 2-0 con Darmian che non trova la porta sul passaggio filtrante di Pastore. Al 64′ si infortunia Pato che viene rilevato da Robinho. Passano due minuti e il Milan va vicino al pareggio con una grande conclusione di Flamini sulla quale si esalta Sirigu in tuffo. L’ingresso di Robinho da una scossa alla sua squadra che comincia a farsi vedere con più continuità nella trequarti avversaria. Al 73′ esce Pastore autore di una buona gara ed entra Miccoli. Il Milan cerca il tutto per tutto e al 79′ va di nuovo vicinissimo al gol con un colpo di testa sottomisura di Gattuso sul quale è ancora fenomenale Sirigu. I padroni di casa provano ad uscire dalla loro metà campo e all’82’ è proprio Miccoli ad avere la palla buona per chiudere definitvamente il match ma la sua conclusione è troppo centrale. Finale contrassegnato dalla stanchezza delle due squadre con il Milan che si allunga e cerca il passaggio filtrante per gli esterni senza rendersi particolarmente pericoloso. Al primo minuto di recupero il Palermo potrebbe chiudere i giochi in contropiede con Hernandez che solo davanti alla porta conclude al lato. Terminano i 4′ di recupero. Siciliani che tornano alla vittoria dopo 5 turni e Milan in piena crisi d’identità.

    Palermo (3-4-1-2): Sirigu; Muñoz, Goian, Migliaccio; Darmian, Bacinovic (Acquah), Nocerino, Ilicic, Balzaretti; Pastore (Miccoli), Pinilla (Hernandez). A disposizione: Benussi, Garcia, Andelkovic, Liverani,.

    Allenatore.: Cosmi.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Jankulovski (Antonini); Gattuso, Van Bommel (Boateng), Flamini; Seedorf; Pato (Robinho), Cassano. A disposizione: Amelia, Yepes, Bonera, Emanuelson.

    Allenatore.: Allegri

  • Serie B, il Padova espugna Pescara grazie al redivivo Ardemagni (0-2)

    Serie B, il Padova espugna Pescara grazie al redivivo Ardemagni (0-2)

    Il Padova veste i panni del corsaro ed espugna Pescara, strozzando in gola al pubblico pescarese l’urlo ‘playoff stiamo arrivando’: 2-0 il risultato in favore degli ospiti allo stadio Adriatico, campo di gioco dove gli abruzzesi hanno raccolto ben 31 dei 42 punti complessivamente totalizzati. Una doppietta di Ardemagni , infatti, al 19’ e al 48’ della ripresa condanna il Pescara alla seconda sconfitta consecutiva (1 solo punto conquistato nelle ultime 4 gare) regalando al tempo stesso la prima vittoria esterna al Padova in stagione (veneti che tornano al successo dopo 9 turni): questo è dunque l’esito, poco preventivabile in realtà alla vigilia, dello scontro tra gli uomini di Di Francesco e quelli di Dal Canto (appena insediatosi dopo l’esonero di Calori).

    Funziona la cura Dal Canto, traghettatore pro tempore (Cagni e Colomba in ballottaggio), che dopo il successo nella terra dannunziana culla la speranza di continuare la sua avventura sulla panchina della prima squadra: il vulcanico presidente Cestaro lo congederà, rispedendolo in Primavera, dopo un bel successo esterno? Primo tempo che non riserva emozioni, se si eccettuano una traversa di Italiano al 34’ (legno replicato nella ripresa dal biancazzurro Bucchi) ed una buona occasione sventata da Pinna al 47’ su conclusione ravvicinata di Ardemagni, e dopo 5’ di recupero dovuto alle numerose le interruzioni di gioco, le due squadre, tra la delusione del pubblico di casa, mandano in archivio un soporifero primo tempo, parzialmente ravvivato dalle due occasioni di marca veneta descritte in precedenza.

    Ripresa all’insegna di un Padova più brillante e ben messo in campo, mentre il Pescara, che doveva fare la partita, conferma il momento di crisi di rendimento e prestazioni. Le reti sono diretta conseguenza dello sviluppo del match: al 19’ De Paula dalla sinistra trova tutto solo Ardemagni che ha gioco facile nel battere Pinna (vano il tentativo in extremis di Mengoni); in pieno recupero, al 47’, ancora Ardemagni scatta sul filo del fuorigioco e trafigge il portire di casa per il definitvo 0-2. Si interrompe dunque dopo 747 minuti l’imbattibilità tra le mura amiche della squadra pescarese..

    Pescara-Padova 0-2
    Marcatori: 19’ e 47’ stst Ardemagni (PD)
    Pescara: Pinna, Zanon, Olivi, Mengoni, Petterini, Berardocco (22’ st Giacomelli), Tognozzi, Bonanni, Stoian (1’ st Verratti), Ganci (18’ st Bucchi), Sansovini. All. Di Francesco. A disp. Bartoletti, Soddimo, Diamoutene, Del Prete, Giacomelli.
    Padova: Cano, Crespo, Cesar (33’ st Portin), Renzetti, Legati, Jidayi, Italiano, Bovo (23’ pt Gallozzi), El Sharawii, De Paula (25’ st Hochstrasser), Ardemagni. All. Dal Canto. A disp. Agliardi, Trevisan, Rabito, Di Nardo.
    Arbitro: Sig. Ciampino di Palazzino coadiuvato dagli assistenti Chiocchi e Zogno rispettivamente di Foligno e Bari (IV uomo: Sig. Coccia)
    Ammoniti: Zanon , Mengoni (P), Hochstrasser (PD)
    Note: Presentata la nuova canzone ‘Alè Pescara’ scritta ed interpretata da G. Paglarone. Marco Verratti è stato convocato con la nazionale under 19 di Daniele Zoratto per una gara amichevole tra Italia e Olanda che si terrà giovedì 24 al “Rocchi” di Viterbo, mentre Adrian Stoian sarà in Slovenia con l’under 21 romena per una gara amichevole prevista per il 29 marzo. Spettatori totali: 7375 (4332 tagliandi venduti, 3043 abbonati).

  • Genoa – Palermo 1-0: decide Floro Flores

    Genoa – Palermo 1-0: decide Floro Flores

    Nello scontro tra le due grandi deluse di questo campionato il Genoa si porta a casa una vittoria fondamentale sia per la classifica che per il morale contro un Palermo che appare sempre più privo di idee. Bravo Ballardini a costruire un centrocampo capace di pressare e ripartire nella prima parte del match e a costruire azioni pericolose nel proseguo della partita. Citazione per i monumentali Marco Rossi e Rodrigo Palacio, vere anime di questo Grifone.

    CALCIO D’INIZIO – Neanche il tempo di cominciare e Palacio si presenta subito davanti a Sirigu sfruttando la distrazione di Munoz, poi bravo a recuperare sul connazionale. Nei primi dieci minuti è il Palermo a sembrare più in palla con l’asse Miccoli-Pastore che sembra poter procurare qualche fastidio alla retroguardia genoana; ma il maggior possesso palla non produce vere e proprio occasioni da gol. Il Genoa attende e riparte, diventando pericoloso all’11’ quando Floro Flores ruba palla nella trequarti avversaria e serve sulla corsa Palacio che a tu per tu con Sirigu spara sul portiere avversario. Passano i minuti e il Genoa inizia ad avanzare il suo baricentro lasciando pochissimo spazio alle iniziative dei siciliani e ingabbiando Pastore a centrocampo, con il “Flaco” costretto ad arretrare e a defilarsi sulla destra. Il “Grifone” comincia un vero e proprio assedio nella metà campo rosanero, grazie alla reattività di Kucka e Veloso e al talento di Palacio, e ci provano dalla distanza ma è attento il portiere rosanero. Al 42′ è Criscito a mettere in crisi la difesa avversaria mettendo un bel pallone in mezzo dalla sinistra sul quale smanaccia Sirigu e poi spazza la difesa. Anche in ripartenza in Palermo non si rende pericoloso grazie anche al costante pressing operato da Marco Rossi. Finisce il primo tempo con più Genoa che Palermo.

    SECONDO TEMPO – Gli uomini di Cosmi provano a ripartire con più grinta nella seconda frazione e vanno vicini al gol del vantaggio con una bella iniziativa di Hernandez il cui sinistro termina fuori di pochissimo. Al 54′ esce Miccoli per Ilicic e lo sloveno sembra poter dare un pò di dinamismo in più alla manovra palermitana. Al 60′ arriva lo squillo di Pastore che impegna dalla distanza Eduardo. Ma la reazione siciliana termina qui con il Genoa che riprende il comando delle operazioni e ricomincia il forcing iniziato nel primo tempo con il Palermo che si vede solo in contropiede come al 75′ quando è ancora Ilicic a dare brillantezza alle ripartenze dei suoi, servendo al limite dell’aria Hernandez che spara alto.

    VANTAGGIO GENOA – Ma al 78′ sono i padroni di casa a trovare il meritato vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo (sul quale Darmian trova un’incredibile “auto-traversa”) il Genoa rimette palla nella mischia creatasi al limite dell’area, col pallone che dopo un rimpallo arriva a Palacio la cui conclusione viene murata da Sirigu ma sulla ribatutta è pronto Floro Flores a mettere in rete. Grosse contestazioni da parte di Cosmi per un tocco di mano di Rossi e per la posizione dubbia di Palacio.

    FINALE DI GARA – Dopo aver subito lo svantaggio il Palermo prova a reagire ed a farsi vedere più spesso dalle parti di Eduardo ma non riesce ad essere davvero pericoloso sino all’82’ quando Pastore trova finalmente una giocata degna del suo talento, bevendosi da solo tutta la difesa avversaria e smarcando Pinilla (subentrato un minuto prima ad Hernandez) il quale però spreca clamorosamente la palla del pareggio calciando alto da posizione ottimale. I rossoblù cercano di non chiudersi troppo e all’85 guadagnano una punizione dal limite grazie all’inesauribile Palacio, migliore dei suoi insieme a Marco Rossi. I siciliani cercano disperatamente il pareggio ma non riescono a superare la barricata eretta dai genoani nel finale. Dopo 4 minuti di recupero finisce il match: il Genoa si porta a casa tre meritati punti contro un Palermo sempre più lontano da quello che ad inizio stagione aveva entusiasmato stampa e tifosi.

    TABELLINO

    Genoa (4-4-2): Eduardo; Mesto, Dainelli, Kaladze, Criscito; Konko (26’st Rafinha), Veloso, Kucka, Rossi (38’st Chico); Palacio, Floro Flores (42’st Boselli). A disposizione: Scarpi, Moretti, Paloschi, Milanetto.

    Allenatore: Ballardini.

    Palermo (3-4-1-2): Sirigu; Munoz, Bovo, Migliaccio; Cassani (6′ Darmian), Nocerino, Bacinovic, Balzaretti; Pastore; Hernandez (36’st Pinilla), Miccoli (9’st Ilicic). A disposizione: Benussi, Acquah, Liverani, Andelkovic.

    Allenatore: Cosmi.

    Arbitro: Romeo

    Marcatori: 32’st Floro Flores

    Ammoniti: Dainelli (G), Bovo (P)

  • Manchester e Marsiglia si accontentano dello 0-0

    Manchester e Marsiglia si accontentano dello 0-0

    Non va oltre lo 0-0 il Manchester United al Velodrome di Marsiglia nell’andata degli ottavi di Champions League. Red Devils e OM non convincono e si giocheranno la qualificazione ai quarti nella gara di ritorno, prevista il 15 marzo, all’Old Trafford.

    Succede ben poco durante i 90′ minuti con i padroni di casa che si fanno vedere di più, si fa per dire visti i pochissimi tiri nello specchio della porta, dalle zone di Van der Sar. L’occasione migliore però è dello United e capita sui piedi di Fletcher a metà del primo tempo che impegna l’estremo difensore francese Mandanda.
    La squadra di Deschamps risulta superiore nel gioco ma fa troppo poco per scardinare la retroguardia dello United che non punge nonostante si presenti con Rooney, Berbatov e Nani in attacco.

    Tutto rinviato quindi tra 3 settimane a Manchester: il Marsiglia potrà giocare per due risultati su tre mentre gli uomini di Ferguson dovranno per forza segnare una rete in più rispetto all’avversario se non vorrano vedere la loro esperienza in Champions già chiusa con due mesi d’anticipo. Anche perchè la finale quest’anno è in terra inglese a Wembley, nell’Olimpo del calcio europeo.

    Il tabellino
    MARSIGLIA – MANCHESTER UNITED 0-0
    MARSIGLIA (4-2-3-1): Mandanda; Fanni, Diawara, Mbia, Heinze; Cissé (70′ Cheyrou), Kaboré; Remy (79′ Valbuena), Lucho Gonzalez, A. Ayew; Brandao.
    Panchina: Andrade, Taiwo, Hilton, Abriel, J. Ayew.
    Allenatore: Deschamps
    MANCHESTER UNITED (4-1-4-1): Van der Sar; O’Shea, Smalling, Vidic, Evra; Carrick; Nani, Gibson (72′ Scholes), Fletcher, Rooney; Berbatov.
    Panchina: Kuszczak, Brown, Fabio, Rafael, Obertan, Hernandez.
    Allenatore: Ferguson
    Arbitro: Brych

  • Il Bologna stende il Palermo. Decide nel finale Paponi

    Il Bologna stende il Palermo. Decide nel finale Paponi

    Nel primo anticipo della 26esima giornata di Seria A il Bologna batte al Dall’Ara un Palermo in crisi alla sua seconda sconfitta consecutiva, grazie ad una rete nel primo minuto di recupero del secondo tempo del neo entrato Paponi. I felsinei, nonostante le note difficoltà societarie ed economiche che hanno portato il club a subire una penalizzazione di 3 punti in classifica, si rendono protagonisti di un’ottima prestazione, a coronamento di uno splendido campionato, dimostrando una grande fame di risultato che ha permesso di intascare l’intera posta in palio legittimando la vittoria.

    Parte meglio il Palermo che nella prima mezz’ora di gioco mette i brividi a Viviano con le conclusioni di Pastore e Ilicic ma una volta che la squadra di Malesani prende le misure agli avversari i rossoblu schiacciano i rosanero nella propria metà campo: Di Vaio e Ramirez sono imprendibili, Perez sbaglia una ghiotta occasione ma il primo tempo si conclude sullo 0-0.

    Nella ripresa il Bologna prende il sopravvento sulla gara dopo l’espulsione al 55′ del palermitano Garcia per doppia ammonizione per un fallo da dietro su Meggiorini. Da lì in poi è un autentico assedio con Di Vaio, Ramirez e Della Rocca che vanno vicinissimi al gol ma il forcing dei padroni di casa viene premiato al 91′ quando Paponi, entrato ad un quarto d’ora dal termine del match, batte di testa Sirigu sul secondo palo per il tripudio del Dall’Ara regalando ai suoi una vittoria ampiamente meritata e una posizione di classifica ancora più tranquilla.
    Per Delio Rossi invece saranno ancora giorni difficili dopo la sfuriata del suo presidente Zamparini immediatamente dopo il ko casalingo di sette giorni fa contro una Fiorentina che fin lì non era riuscita a vincere una partita fuori casa in questa stagione in particolare rimproverando il tecnico per la brutta fase difensiva della squadra.

    Il tabellino
    BOLOGNA – PALERMO 1-0
    91′ Paponi
    BOLOGNA (4-3-1-2): Viviano; Moras (24′ Esposito), Portanova, Cherubin, Rubin; Perez, Mudingayi, Della Rocca; Ramirez (75′ Paponi); Meggiorini (65′ Gimenez), Di Vaio.
    Panchina: Lupatelli, Morleo, Casarini, Mutarelli, Esposito.
    Allenatore: Malesani
    PALERMO (3-4-2-1): : Sirigu; Munoz, Bovo, Andelkovic; Nocerino, Migliaccio, Bacinovic, Garcia; Pastore, Ilicic (75′ Acquah); Hernandez.
    Panchina: Benussi, Prestia, Kurtic, Kasami, Ardizzone, Miccoli.
    Allenatore: Rossi
    Arbitro: De Marco
    Ammanoti: Bovo (P), Migliaccio (P), Bacinovic (P), Acquah (P)
    Espulsi: Garcia (P)

  • Napoli – Villarreal 0-0. Gli azzurri impattano col sottomarino giallo

    Napoli – Villarreal 0-0. Gli azzurri impattano col sottomarino giallo

    Oltre 60.000 spettatori offrono un colpo d’occhio spettacolare allo stadio San Paolo di Napoli per l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League tra gli azzurri e gli spagnoli del Villarreal. Mazzarri conferma le anticipazioni della vigilia, con Hamsik e Pazienza a riposo, sostituiti rispettivamente da Mascara e Yebda. In attacco, grande sfida tra Edinson Cavani e Giuseppe Rossi.

    Non c’è Cannavaro squalificato, al suo posto fiducia a Cribari, mentre per l’occasione la fascia di capitano è sul braccio di Walter Gargano. Villareal con Santi Cazorla libero di svariare e di trasformare lo schieramento spagnolo da 4-4-2 in 4-3-1-2. Il Napoli parte bene sull’out di destra con Maggio e Mascara, sul cui invito al 7’ sia Cavani sia Lavezzi arrivano con un attimo di ritardo.

    Poco prima, senza esito un calcio di punizione dal limite di Giuseppe Rossi. Al minuto 14, gran taglio di Nilmar, che si presenta pericolosamente davanti alla porta di De Sanctis, che però blocca senza problemi il tiro debole dell’attaccante leggermente disturbato da Aronica. Il Napoli riprende in mano il match e Mazzarri dalla panchina chiede di appoggiare maggiormente il gioco sulla sinistra.

    Intanto, bella palla in corridoio di Lavezzi per Cavani, ma Diego Lopez anticipa di poco il Matador. Il Villareal risponde con un bel fraseggio al limite dell’area sventato con un po’ di affanno da Aronica e Dossena e con un’iniziativa di Cazorla che si infrange su Gargano. La prima mezz’ora è tutta qui.

    Minuto 36. Lavezzi va via in velocità e cerca lo scambio con Cavani. Gonzalo lo stoppa con un fallo al limite, ma sulla punizione che ne scaturisce Gargano e Cavani non si intendono e il tiro del capitano di serata si spegne sulla barriera. Il replay evidenzia che il goleador attendeva il tocco breve da parte del compagno.

    Ci riprovano al 43’ Lavezzi e Cavani, con il Pocho che serve di nuovo in profondità il Matador, che però pasticcia e non riesce a trovare il tempo per la battuta a rete. Poi è Nilmar, nel finale, a creare scompiglio nell’area partenopea.

    Si scalda Hamsik durante l’intervallo, ma non ci sono novità di formazione ad inizio ripresa. La gara ricomincia in modo molto tattico e senza grosse emozioni fino al 61esimo, quando proprio lo slovacco rileva Mascara e alla ripresa del gioco Lavezzi si procura e batte un calcio di punizione dal limite. Pallone spostato verso sinistra, ma calciato dal Pocho sulla barriera.

    Sul fronte opposto, scatto improvviso di Nilmar, che costringe al fallo da ammonizione Aronica sulla trequarti. Mazzarri getta nella mischia anche Pazienza al posto di un dignitoso Yebda, ma il match non decolla e prosegue al piccolo trotto, fatta eccezione per un tiro a lato di Borja Valero. Urlo strozzato in gola al 72’, quando Lavezzi trova libero Cavani in mezzo all’area e il centravanti mette dentro ma in fuorigioco. Non passano nemmeno trenta secondi e stavolta Lavezzi fa tutto da solo impegnando Lopez. Occasione ghiotta, che però frutta solo un calcio d’angolo. Il Napoli sembra più in palla, mentre Garrido toglie dal campo uno spento Giuseppe Rossi. L’ultimo cambio per Mazzarri è, invece, Sosa per Gargano.

    Il cronometro segna 83 minuti quando l’allenatore livornese mette via la giacca, rimanendo con la sua scaramantica camicia bianca. Si entra nella zona Napoli, ma è Borja Valero, il migliore dei suoi, ad impensierire De Sanctis con un tiro forte e centrale respinto dall’estremo difensore azzurro. Nei minuti di recupero, brivido per un calcio di punizione dal limite battuto dal Villarreal, ma non succede nulla e il match si chiude sullo 0-0. Da registrare, in extremis, l’espulsione di Aronica per doppia ammonizione.

    Tutto rimandato alla gara di ritorno, fra sette giorni, nell’infuocato Madrigal di Villareal.

    Il tabellino

    NAPOLI-VILLAREAL 0-0

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cribari, Aronica; Maggio, Yebda (68’ Pazienza), Gargano (78’ Sosa), Dossena; Mascara (61’ Hamsik), Lavezzi; Cavani. A disposizione: Iezzo, Ruiz, Santacroce, Zuniga. All.: Mazzarri.

    Villarreal (4-3-1-2): D. Lopez; Mario Gaspar, Musacchio, Gonzalo, Capdevila; Borja Valero, Senna (61’ Marchena), Bruno; Cazorla (87’ Català); Nilmar, Rossi (77’ Ruben). A disposizione: Marino, Cicinho, Cani, Gullon. All.: Garrido.

    Ammoniti: Capdevila (V), Gonzalo (V), Dossena (N), Aronica (N), Marchena (V), Cribari (N)

    Espulsi: Aronica (N)

    Arbitro: Mark Clattenburg (Inghilterra)

  • Cavani porta il “Ciuccio” in paradiso. Il Napoli vince a Roma dopo 18 anni

    Cavani porta il “Ciuccio” in paradiso. Il Napoli vince a Roma dopo 18 anni

    L’Olimpico di Roma non veniva profanato dal lontano 1993 quando sulla panchina degli azzurri, che s’imposero per 3-2, sedeva un giovane Marcello Lippi: era il Napoli dei ragazzini, di Ferrara, di Di Canio (realizzarono due gol stupendi, l’altro fu di Buso) e di un Cannavaro alle prime armi.
    La storia si ripete 18 anni dopo ma questo di oggi, oltre ad essere una squadra giovanissima come quella, è un Napoli vincente e che può lottare fino in fondo per lo scudetto. E’ una squadra che non deve porsi nessun tipo di limite e dal potenziale enorme. Questo è il Napoli, ci perdonino gli altri che meriterebbero di essere citati, di Lavezzi, di Hamsik ma soprattutto di Cavani che con la doppietta di stasera non solo permette ai partenopei di sfatare il tabù Olimpico ma anche di tenere agganciato il Milan, che nel pomeriggio aveva schiantato il Parma, a 3 punti di distanza alimentando sempre di più i sogni di gloria di una piazza che non sogna in questo modo dai tempi di sua maestà Maradona.
    Il Matador è sempre più decisivo e sempre più capocannoniere della massima serie con 20 gol all’attivo (sono 27 quelli stagionali realizzati tra campionato e coppe).

    Roma – Napoli è una delle gare più sentite, nel primo tempo infatti si gioca poco a calcio, gli animi si scaldano velocemente e il clima diventa subito incandescente. Tanti i falli, il nervosismo arriva alle stelle per uno sputo di Lavezzi (e viceversa?) a Rosi. La prima frazione di gara potrebbe finire benissimo dieci contro dieci con la squadra di Mazzarri che tiene meglio il campo rispetto ai giallorossi che faticano ad uscire palla al piede a causa del pressing asfissiante di Cavani e soci. Il primo tempo finisce con un tiro a testa nello specchio nella porta e nulla più.

    Nella ripresa Ranieri inserisce Menez al posto di Taddei per cercare di rendere la Roma più pericolosa ma è il Napoli a passare in vantaggio dopo appena 4 minuti di secondo tempo: Juan atterra Hamsik in area di rigore e Cavani realizza il penalty non prima di aver tenuto con il fiato sospeso i 4000 tifosi azzurri giunti all’Olimpico, prendendo prima il palo alla destra di Julio Sergio e poi, effetto ottico perchè dalle immagini si vede chiaramente che la sfera ha oltrepassato completamente la linea di porta, quello opposto per poi uscire ed essere ribattuto in rete dallo stesso attaccante uruguagio anche se non sarebbe servito. Uno a zero tra le proteste, inutili, di De Rossi (infatti se la palla non avesse oltrepassato la linea, il gol sarebbe stato da annullare perchè Cavani ribatte lui stesso in rete su una respinta non del portiere ma del palo).

    La Roma a questo punto prova a gettarsi in avanti ma le fiammate di Menez non fanno male perchè l’undici di Mazzarri è compatto e chiude ogni varco. Lavezzi, scattato sul filo del fuorigioco, si mangia una colossale occasione a tu per tu con Julio Sergio, Ranieri si gioca anche la carta Totti, ancora una volta escluso dall’undici iniziale, ad un quarto d’ora dalla fine, ma a chiudere il match ci pensa il solito Matador che all’83’ su un cross dalla destra di Cannavaro sbuca tra i difensori giallorossi e trafigge da due passi per la seconda volta il portiere brasiliano. La Roma accusa il colpo e si eclissa, lasciando completamente la scena ai partenopei, gladiatori per una sera nella patria dei gladiatori.

    Il tabellino
    ROMA – NAPOLI 0-2
    49′ rig Cavani; 83′ Cavani
    ROMA (4-4-2): Julio Sergio; Rosi, Cassetti, Juan, Riise; Taddei (46′ Menez), De Rossi, Simplicio (77′ Greco), Perrotta; Borriello, Vucinic (77′ Totti sv).
    Panchina: Doni, Loria, Castellini, Brighi.
    Allenatore: Ranieri.
    NAPOLI (3-5-2): De Sanctis; Campagnaro, P. Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza, Gargano, Dossena (58′ Zuniga); Hamsik (73′ Yebda); Cavani (85′ Mascara), Lavezzi.
    Panchina: Iezzo, Santacroce, Cribari, Sosa.
    Allenatore: Mazzarri.
    Arbitro: Bergonzi
    Ammoniti: Rosi (R), Lavezzi (N), Aronica (N), Dossena (N), Juan (R), De Rossi (R), Perrotta (R), Campagnaro (N), Cassetti (R)

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  • Macheda su rigore, l’Under 21 batte l’Inghilterra

    Macheda su rigore, l’Under 21 batte l’Inghilterra

    Seconda vittoria su due per l’Under 21 guidata da Ciro Ferrara. Gli azzurrini hanno battuto in amichevole oggi pomeriggio ad Empoli i pari età dell’Inghilterra per 1-0 grazie alla rete a due minuti dal termine di Federico “Chicco” Macheda su calcio di rigore.

    Buon test questo per la Nazionale guidata dal giovane ct ex Juventus: nel primo tempo, avaro di emozioni, l’undici di Ferrara ha tenuto bene il campo ma il tandem d’attacco Misuraca – Macheda non è riuscito a scardinare la difesa inglese.
    Nella ripresa la gara si fa più vivace soprattutto nei minuti finali quando Pinsoglio si esalta per due volte su Sinclair, entrato in campo da pochi minuti. Poi il fallo da rigore su Giannetti e il penalty trasformato con freddezza da Macheda, al suo terzo centro in 6 presenze in Nazionale, tutte e tre arrivate sotto la gestione Ciro Ferrara.

    Il tabellino
    ITALIA – INGHILTERRA 1-0
    88′ rig Macheda
    ITALIA (4-4-2): Pinsoglio; Santon (65′ Biraghi), Camporese, Caldirola, Crescenzi; D’Alessandro (45′ Saponara), Soriano (61′ Rizzo), Fabbrini (46′ Donati); Macheda (91′ Mori), Misuraca (61′ Giannetti).
    Allenatore: Ferrara
    INGHILTERRA (4-4-2): Fielding; Naughton, Rodwell (12′ Cock), Mee, Bennet; Albrighton (73′ Sinclair), McEachran (83′ Tripper), Muamba, Lansbury (60′ Rodriguez); Delfouneso (60′ Howson), Vaughan (Oxlade-Chamberlain).
    Allenatore: Pearce
    Arbitro: Lahoz

  • Marchisio illude, Juve di nuovo nel baratro. Blitz dell’Udinese a Torino

    Marchisio illude, Juve di nuovo nel baratro. Blitz dell’Udinese a Torino

    Continua a meravigliare l’Udinese di Guidolin che, seppur non abbia espresso un buon calcio stasera a differenza delle precedenti uscite (vedi vittoria con l’Inter di 7 giorni fa e pareggio 4-4 a San Siro contro il Milan capoclassifica) riesce ad espugnare l’Olimpico di Torino al cospetto di una Juventus caduta in una nuova (vecchia ndr) crisi e che a questo punto è costretta a ridimensionare i propri obiettivi facendo scoppiare le ire dei tifosi.

    Nel primo tempo le due squadre non si fanno male, sono poche infatti le occasioni da gol capitate da ambo le parti: Isla per i friulani fa venire i brividi a Buffon, il solito Del Piero per la Vecchia Signora, costretto ancora a portare il peso della squadra sulle sue spalle, impensierisce Handanovic con una staffilata da fuori area.

    Nella ripresa l’Udinese si scuote e comincia ad assaltare la porta bianconera, Di Natale è impreciso, ma anche sfortunato, e scattato sul filo del fuorigioco sfiora il palo alla sinistra di Buffon. Ed ecco che impietosa sull’Udinese si abbatte la dura legge del gol: Gol mangiato, gol subito. E’ Marchisio infatti, fin lì non pervenuto, che estrae dal cilindro una giocata incredibile e di rovesciata dal limite dell’area trafigge Handanovic. Un gesto atletico bellissimo quello del centrocampista juventino.
    Ma il peggio per la Juve deve ancora arrivare: l’Udinese trova immediatamente il pari con una zampata di Zapata, al suo secondo gol consecutivo dopo quello segnato all’Inter, che di tap-in batte l’incolpevole Buffon il quale pochi attimi prima si era superato su un bolide di Di Natale. La Juventus si inchina a 5 minuti dal termine all’azione tutta di prima che vede protagonista Sanchez, il migliore in assoluto, che orchestra e finalizza: 2-1 e Vecchia Signora al tappeto. Nel finale espulsi Bonucci per un fallo di frustrazione su Sanchez e lo stesso attaccante cileno per doppia ammonizione dopo una scorrettezza su Del Piero.

    Al triplice fischio finale all’Olimpico scoppia la contestazione: tornano ad aleggiare i vecchi fantasmi della scorsa stagione. Domani è l’ultimo giorno di mercato (chiusura alle 19:00) la dirigenza ha il dovere di intervenire sul mercato (se non è già troppo tardi) se non vuole assistere da spettatore in poltrona per il secondo anno consecutivo alla Champions League. Sarebbe imperdonabile.

    Il tabellino
    JUVENTUS – UDINESE 1-2
    60′ Marchisio (J), 67′ Zapata, 85′ Sanchez (U)
    JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Grygera, Bonucci, Chiellini, Grosso; Krasic, Aquilani (85′ Sissoko), Felipe Melo, Marchisio (89′ Libertazzi); Martinez, Del Piero.
    Panchina: Storari, Sorensen, Barzagli, Salihamidzic, Giannetti.
    Allenatore: Del Neri
    UDINESE (3-5-2): Handanovic; Benatia, Zapata, Domizzi; Isla, Pinzi, Inler (66′ Denis), Asamoah, Armero (92′ Coda); Sanchez, Di Natale (70′ Abdi).
    Panchina: Belardi, Pasquale, Badu, Abdi, Corradi.
    Allenatore: Guidolin
    Arbitro: Giannoccaro
    Ammoniti: Martinez, Grosso (J)
    Espulsi: Bonucci (J); Sanchez (U)