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  • Doppietta Sykes a Donington. Melandri bene a metà

    Doppietta Sykes a Donington. Melandri bene a metà

    Tom Sykes si è aggiudicato entrambe le manche del Gran Premio d’Europa sul circuito di Donongton Park, quinto appuntamento del Mondiale Superbike. Sul tracciato di casa il pilota della Kawasaki ha fatto bottino pieno conquistando sul tracciato di casa pole e doppia vittoria dominando praticamente da incontrastato per tutti i 46 giri totali  del GP mostrando una superiorità davvero netta rispetto agli avversari che non hanno potuto far altro che osservare la verdona scappare e fare da lepre.  Il team di Kobe ha centrato una doppietta che mancava dal lontano 2000 quando il test rider  Hitoyasu Izutsu firmava un bis sulla pista di Sugo in Giappone, frutto questo del grande lavoro del team che sta a poco a poco risolvendo il problema dell’usura degli pneumatici, vero e proprio tallona d’achille in passato della ZX10R . Il binomio che si è dimostrato imbattibile in Superpole è ora anche molto efficace sul passo gara e si sta lanciando come uno tra i più seri candidati alla vittoria finale, accarezzata e abbandonata lo scorso anno dal britannico per solo mezzo punto in favore di Max Biaggi.  Con questa doppietta Sykes centra l’ottava vittoria nelle derivate di serie e si lancia in classifica generale all’inseguimento di Sylvain Guintoli.

    Tom Sykes
    Tom Sykes © Mirco Lazzari/Getty Images

    Il francese oggi ha ottenuto un terzo e un secondo posto mantenendo ancora salda la testa della classifica, prendendosi la soddisfazione di aver battuto il suo compagno di squadra Eugene Laverty, settimo e terzo. Il leader del Mondiale ha ancora una sola vittoria in stagione ma è terribilmente continuo e sarà difficile scalzarlo dalla sua posizione. Bene a metà Marco Melandri che in gara 1 ha centrato una importante seconda posizione salvo poi scalare in gara 2 con il quinto posto. Malissimo ancora una volta la Ducati con Carlos Checa che ha deciso di non correre la seconda gara dopo aver terminato 12esimo nella prima manche.

    GARA 1 – Fin dalla partenza, Sykes ha fatto capire che oggi le Aprilia potevano ben poco contro lo strapotere della Kawasaki, dominando in lungo e in largo fino al traguardo. Dietro il pilota inglese si piazza Marco Melandri che con una gara sontuosa piazza la sua BMW al secondo posto davanti a un Sylvain Guintoli comunque molto positivo dopo la brillante partenza. Il pilota francese dell’Aprilia ha concluso la gara davanti a Jonathan Rea dopo un bel duello che ha infiammato il pubblico sugli spalti. Quinto posto per l’altra Kawasaki del francese Baz, che ha preceduto Davide Giugliano ed Eugene Laverty, quest’ultimo arrivato settimo dopo una lotta serrata con Melandri a caccia della seconda posizione. Disastro Ducati con Michel Fabrizio arrivato in decima posizione davanti ad Ayrton Badovini, a seguire Checa, Canepa e Neukirchner. Le Rosse di Borgo Panigale hanno accusato un ritardo imbarazzante dai piloti di testa concludendo la prima manche notevolmente attardati.

    GARA 2 – La seconda manche inizia subito con una sorpresa: Carlos Checa infatti, viste le prestazioni aluqanto scadenti della Ducati sul tracciato inglese di Donington, non prenderà parte alla gara per preservare la spalla che dopo la caduta sul circuito di Phillip Island gli ha procurato diversi problemi. Ma a parte questo il leight motiv della gara non cambia con Sykes che fa subito l’andatura e con un ritmo forsennato va a prendersi 5 secondi di vantaggio sulla concorrenza nei primi 8 giri. Alle sue spalle Guintoli tenta una timida reazione che non gli consente di tenere il codone della Kawasaki numero 66, ma tanto basta per prendersi un margine rassicurante sul gruppetto degli inseguitori e conservare la seconda posizione.

    Alle spalle di primi due ormai sicuri della posizione è vera lotta per l’ultimo gradino del podio tra Laverty, Melandri e l’ottimo Giugliano che ancora una volta è bravo ad inserirsi tra i primi con l’Aprilia clienti. Anche se l’esperienza del ravennate e dell’irlandese nel finale di gara fa la differenza con il pilota dell’Aprlia che riesce ad avere la meglio di un soffio sulla Bmw che prima del traguardo, alla “Esse”, compie un diritto perdendo la posizione anche ai danni del connazionale chiudendo quinto.

    Gara opaca per Davies, soltanto sesto e sparito dai radar dopo il doppio centro di Aragon, cosi come per Loris Baz che con la stessa moto di Sykes non fa una grande figura chiudendo in settima posizione. Buona invece la prestazione di Nicolò Canepa che con l’unica Ducati superstite riesce a chiudere tra i primi dieci davanti a Cluzel e Fabrizio. Fuori dalla top-ten Rea, anche lui protagonista di un dritto.

  • Sykes pole e record a Monza. In prima fila le Aprilia, 5° Melandri

    Sykes pole e record a Monza. In prima fila le Aprilia, 5° Melandri

    Tom Sykes ha conquistato la Superpole del Gran Premio d’Italia sul circuito brianzolo di Monza, quarto appuntamento del Mondiale Superbike 2013. Al tempio della velocità il pilota britannico  si è confermato re indiscusso del giro secco piazzando la sua Kawasaki Zx10R davanti a tutti fermando il cronometro sul tempo di 1:41.223, tempo che gli è valso lo strepitoso record della pista che persisteva dal 2011 e che apparteneva a Max Biaggi.

    Tom Sykes
    Tom Sykes © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Risultato del tutto inaspettatto quello del britannico perchè su questo circuito Aprilia e Bmw si erano mostrate le moto da battere sin dalle libere del venerdì. E infatti le due RSV4 si sono piazzate entrambe in prima fila, con Eugene Laverty che ha lottato per tutta la sessione con la Ninja per la prima posizione, dovendosi accontentare alla fine soltanto del secondo posto seppur di soli 78 millesimi e della magra consolazione di aver ottenuto il record di velocità con i 336km/h; il compagno di squadra e leader del mondiale Sylvain Guintoli si è piazzato immediatamente alle sue spalle in terza posizione chiudendo la prima fila e mostrando la grande competitività, non solo su questo circuito, della moto di Noale.

    Bene anche Johnatan Rea che aprirà la seconda fila, bravo ad inserirsi tra i piloti di testa con la Honda del team Pata. Alle sue spalle la prima delle Bmw con Marco Melandri, un pò più in difficoltà rispetto alle libere, davanti all’Aprilia clienti di Davide Giugliano. La terza fila sarà invece aperta dalla coppia Suzuki composta da Jules Cluzel che si è confermato ancora una volta più veloce del suo compagno di squadra Leon Camier, divisi da due decimi. A dimostrazione delle difficoltà della Bmw la nona posizione di Chaz Davies, che nelle libere del venerdi aveva anche distrutto la sua S1000RR alle curve di Lesmo, mentre ha chiuso la top-ten l’altra Aprilia clienti di Michel Fabrizio.

    Giornata da dimenticare per la Ducati. L’alfiere di punta della casa di Borgo Panigale Carlos Checa ha deciso, di comune accordo con la clinica mobile, di non partecipare alla gara a causa di un fastidio alla spalla riacutizzatosi nelle prime libere del venerdi che lo costringerà ad osservare tra le due e le tre settimane di riposo e a rientrare presumibilmente nella prossima gara a Donington, mentre la seconda Panigale, quella di Ayrton Badovini, non è andata oltre la 12esima posizione, alle spalle della Kawasaki di Loris Baz.

  • Superbike, ad Assen vincono Sykes e Laverty. Male Melandri

    Superbike, ad Assen vincono Sykes e Laverty. Male Melandri

    Tom Sykes e Eugene Laverty si sono suddivisi la posta in palio vincendo rispettivamente la prima e la seconda manche del Gran Premio d’Olanda sul circuito di Assen, terzo appuntamento del Mondiale Superbike. Il pilota della Kawasaki ha letteralmente dominato la gara della mattinata chiudendo con oltre cinque secondi di vantaggio sul gruppetto degli inseguitori mentre l’irlandese si è imposto in volata in gara due proprio sul britannico. Week-end da dimenticare per i colori italiani, con Marco Melandri out in gara 1 per la rottura della catena mentre in gara due non è andato oltre l’ottava posizione. Male anche la Ducati che con Carlos Checa ha collezionato solo due decimi posti. In classifica generale Sylvain Guintoli nonostante due gare non proprio esaltanti mantiene la vetta solitaria con 111 punti, 28 in più rispetto al trio composto da Laverty, Davies e Sykes.

    GARA 1 – Non c’è stata davvero storia in gara 1. Dopo essere partito dalla Superpole Sykes mette subito le cose in chiaro già dalla prima curva mantenendo salda la prima posizione per poi imprimere un ritmo inavvicinabile per gli avversari. Una marcia trionfale e solitaria, una sinfonia perfetta quella del britannico, che neanche il tanto temuto calo delle gomme riesce ad impensierire. Già perchè le temperature del tracciato olandese sono state rese meno elevate dalla pioggia caduta fino al sabato e dalle temperature più fredde rispetto alle prime uscite stagionali, permettendo al britannico di guidare per 22 tornate con l’aggressività del giro da qualifica, riportando la Kawasaki al successo su questo circuito dopo ben 7 anni, dal lontano 2006.

    Eugene Laverty e Tom Sykes
    Eugene Laverty e Tom Sykes © Dean Mouhtaropoulos/Getty Images

    Lo spettacolo quindi va in scena alle spalle di Sykes ed è affidato a Johnatan Rea e al duo Aprilia composto da Laverty e Sylvain Guintoli, che sin danno battaglia fino allo all’ultimo sul filo dei centesimi. A spuntarla è il pilota della Honda che con un guizzo finale riesce a spuntarla sul francese di casa Aprilia a cui non basta la velocità della RSV4, mentre l’irlandese commette un piccolo errore in uscita da una curva e viene tagliato fuori per la lotta al podio a poche curve dalla fine. Prestazione superlativa quella dell’inglese che con l’unica Honda superstite tiene alto il nome del team che ha sede a pochi chilometri dal circuito. Mentre vanno i  migliori auguri di pronta guarigione al compagno di squadra Leon Haslam, che nelle libere del sabato mattina ha subìto una brutta frattura di tibia e perone della gamba sinistra, ma ciò nonostante dovrebbe farcela per essere presente al GP di Russia, tra 5 gare in programma il 21 luglio.

    Alle spalle dei primi quattro si difende bene Davide Giugliano, che dopo essere partito benissimo e avere lottato con i primi perde di consistenza accontentandosi del duello con Loris Baz che alla fine gli soffia anche la quinta posizione. Grande gara anche per Chaz Davies, costretto a partire dai box per aver sostituito la sua Bmw R1000 andata distrutta nel warm-up, e settimo all’arrivo dopo aver compiuto una grande rimonta. A seguire le due Suzuki di Jules Cluzel e Leon Camier, al ritorno in pista dopo aver saltato il doppio appuntamento ad Aragon per infortunio. Male invece la gara della Ducati, che puazza nella top-ten il solo Carlos Checa alle prese con tanti, troppi interrogativi sulla competitività della nuova Ducati Panigale. Mentre peggio è andata a Marco Melandri che non è riuscito a schierarsi neanche sulla griglia di partenza per la rottura della catena.

    GARA 2 – Totalmente diversa la tipologia di gara della seconda manche, dove le temperature del tracciato decisamente più alte hanno impedito il remake di gara 1 e la fuga di Sykes costretto a trattare in maniera più delicata le coperture. Nonostante ciò, il solo pilota in grado di tenere il passo del britannico è Laverty che decide restare incollato al codone della Ninja per quasi tutta la gara e studiarne i punti deboli per poi piazzare l’attacco decisivo a tre giri dal termine rendendo poi vano ogni attacco dell’avversario che ha tentato fino alla chicane finale di portarsi al comando.

    Alle spalle dei primi due il solito duello tra Rea e Guintoli anima la battaglia per il posto d’onore sul podio, cui si aggiunge Loris Baz con la seconda Kawasaki. Il francese di casa Aprilia, dopo cinque podi consecutivi in stagione, viene tagliato subito fuori dalla lotta venendo sopravanzato anche da Davies, mentre questa volta non bastano i numeri e il coraggio di Rea, beffato da Baz che completa del verde Kawasaki due terzi del podio. Settima la Suzuki di Camier davanti alla Bmw di Marco Melandri che non è riuscito ad ingranare neanche nella seconda manche, mentre Michel Fabrizio conquista un secondo posto abbastanza incoraggiante davanti alla Ducati di Checa, che conferma la decima posizione di gara 1.

     

  • Davies fa doppietta ad Aragon. Melandri a podio in gara 1

    Davies fa doppietta ad Aragon. Melandri a podio in gara 1

    Chaz Davies è stato il dominatore del Gran Premio di Spagna sul tracciato di Aragon, secondo appuntamento del Mondiale Superbike. L’irlandese di casa Bmw si è imposto agevolmente in entrambe le manche approfittando degli svarioni degli avversari che gli hanno lasciato campo libero, soprattutto quelli di Eugene Laverty, fuori gioco sia in gara 1 che in gara 2. Il compagno di squadra Marco Melandri riesce a cogliere il podio solo in gara 1 grazie ad un terzo posto ottenuto in rimonta mentre in gara 2 non è riuscito ad andare oltre la quinta posizione. Bene Sylavin Guintoli che grazie al doppio secondo posto si aggiudica la vetta solitaria della classifica a quota 85 punti, 22 lunghezze in più proprio su Davies che con la doppia vittoria odierna è salito a quota tre successi nella classe delle derivate di serie, la prima doppietta alla sua seconda uscita in Bmw.

    GARA 1 – In partenza scattano bene i primi tre della griglia, il poleman Tom Sykes, Laverty e Davies che sembrano avere un altro passo rispetto a tutti gli altri, ad eccezione di Guintoli che a fatica riesce a ricucire giro dopo giro il gap con i primi e a mantenere il passo. Ma dopo poche tornate ecco il primo colpo di scena con il capoclassifica Laverty che accusa un problema elettronico sulla Rsv4 ed è costretto a rientrare ai box. Dopo qualche lavoro da parte dei meccanici il britannico torna in pista ma ormai la sua gara è segnata, anche con qualche rimpianto visto che il suo rotmo era superiore anche a quello di Davies. La Stessa sorte tocca comunque qualche istante più tardi a Sykes che al contrario del suo rivale parcheggia direttamente la sua Kawasaki ai box e saluta la compagine.

    Chaz Davies
    Chaz Davies © Quinn Rooney/Getty Images

    Resta cosi solo Davies che agevolato dai rivali prende un buon margine di vantaggio sul suo diretto inseguitore Guintoli, che nel frattempo perde terreno anche nei confronti di un rientrante Marco Melandri, che dimentica i problemi di chattering della sua Bmw e si getta all’inseguimento del francese per un finale infuocato. Rimonta che viene completata nell’arco di qualche giro e che culmina con il sorpasso del ravennate ai danni del pilota dell’Aprilia, che però qualche giro più tardi compie il suo secondo lungo di giornata gettando al vento la seconda posizione e una possibile doppietta per la Bmw.

    Cosi, determinate ormai le prime due posizioni, la lotta si fa infuocata per il terzo gradino del podio che vede protagonisti Melandri, Davide Giugliano e Johnny Rea mentre Loris Baz e Jules Cluzel, seppure autori di due ottime gare, sono ormai tagliati fuori dai giochi. La lotta si risolve a favore del pilota della Bmw che ha la meglio su Giugliano rimasto a poche curve dal termine senza benzina. Delude Carlos Checa che nonostante i molti ritri non riesce a fare meglio della settima posizione proprio nel Gran Premio di casa con una Ducati dimostratasi tutt’altro che competitiva in tutto il week.end. Completano la top-ten Michel Fabrizio, Leon Haslam e Ayrton Badovini.

    GARA 2 – Stesso copione in gara 2 che vede da subito uscire di scena uno dei protagonisti più attesi, Laverty, che dopo sole due curve si stende mentre era in testa alla classifica chiudendo con un doppio zero nella tabella dei punti il suo Gran Premio spagnolo. Pista libera così a Davies che dopo un paio di giri di studio decide di salutare la compagine e di avviarsi da solo verso la bandiera a scacchi. Nessuno riesce a mantenere il suo ritmo, neanche Sykes che dopo un errore si gioca la seconda posizione con Guintoli.

    Sembrano essere più incisivi in questa seconda manche Melandri e Giugliano che però perdono contatto con i primi con il passare dei giri mentre Rea, nella stessa situazione, si vede costretto qualche giro dopo a rientrare e parcheggiare la sua Honda ai box. Il gruppo si dirada e in questa seconda manche non sembra esserci storia. Le prime due posizioni vengono replicate con Davies che conquista una fantastica doppietta davanti a Guintoli.

    Dietro Sykes riesce ad avere la meglio su Giugliano che comunque si toglie la soddisfazione di chiudere davanti al suo team-mate Melandri, quinto finale. Alle sue spalle la coppia francese formata da Baz e Cluzel, entrambi partiti dai box per essere rimasti fermi sulla griglia per un problema alle rispettive moto. Checa lascia il GP di casa con un ottavo posto tenendosi dietro l’unica Honda superstite di Haslam e i due italiano Badovini, ultimo della top-ten, e Fabrizio, appena fuori dai migliori dieci.

  • Sykes in pole ad Aragon davanti a Laverty e Davies

    Sykes in pole ad Aragon davanti a Laverty e Davies

    Tom Sykes ha conquistato la Superpole del Gran Premio di Spagna nel secondo appuntamento della stagione Superbike. Sul circuito di Aragon il britannico è ritornato ad essere il mattatore del giro secco e come nello scorso anno ha piazzato la sua Kawasaki ZX10R numero 66 davanti a tutti grazie al tempo di 1:56.339. Bella soddisfazione per il vice-campione del mondo in carica che al ritorno su un pista europea si è confermato sui livelli dell’anno scorso, dopo aver deluso nella prima gara in Australia. Alle sue spalle Eugene Laverty in sella all’Aprilia Rsv4, che nulla ha potuto contro lo strapotere di Sykes in qualifica ma che sicuramente domani in gara darà battaglia. I tre decimi di distacco accusati in qualifica sembrano essere però facilmente colmabili per il pilota irlandese che ha dimostrato durante le libere di essere nettamente il pilota più veloce sul passo gara.

    Tom Sykes © KIRILL KUDRYAVTSEV/GETTY IMAGES
    Tom Sykes © KIRILL KUDRYAVTSEV/GETTY IMAGES

    Terza posizione per Chaz Davies con la migliore delle Bmw ma a circa mezzo secondo dal tempo migliore assoluto. Il pilota britannico, autore comunque di una grande qualifica, è stato autore anche di un dritto nel suo ultimo tentativo che tuttavia non ha compromesso la sua prima fila. Dalla quarta casella della griglia partirà invece la seconda Aprilia di Sylvain Guintoli, vincitore di gara 1 a Phillip Island e deludente rispetto alla prestazione del suo compagno di squadra che è lontano ben otto decimi. Il francese partirà per un soffio davanti all’ottimo Jules Cluzel che domani porterà in alto il nome dell’unica Suzuki superstite poichè il team-mate Leon Camier sarà costretto a saltare l’appuntamento a causa di una rovinosa caduta nelle libere.

    L’ultimo posto della seconda fila sarà occupato dalla Kawasaki numero due di Loris Baz, mentre la terza fila sarà composta da un duetto tutto italiano costituito da Davide Giugliano sulla Aprilia satellite e da Marco Melandri che ha chiuso la sua qualifica anzitempo, con qualche minuto di anticipo, deluso per i problemi di chatering ancora irrisolti sulla sua S1000RR. Nono tempo per Jhonny Rea capace con una Honda tutt’altro che brillante di entrare nella qualifica dei migliori nove.

    Delusione invece per Carlos Checa i cui problemi riscontrati sin qui semnrano non avere fine. Lo soagnolo non è riuscito ad entrare neanche nell’ultima qualifica per giocarsi la Superpole ed inoltre la sua situazione di classifica che dopo due gara vede ancora lo 0 nella tabella dei punti, non aiuta ad accrescere il morale. A dimostrazione della scarsa competitività della Ducati quì ad Aragon la 13esima posizione di Ayrton Badovini preceduto anche da Max Neukirchner e Leon Haslam, deludente 11esimo. Male anche Michel Fabrizio sull’Aprilia che non è andato oltre il 14esimo tempo chelo porterà a ascattare domnai dalla quinta fila.

  • Super Aprilia a Phillip Island. Vincono Guintoli e Laverty

    Super Aprilia a Phillip Island. Vincono Guintoli e Laverty

    Grande inizio di stagione per l’Aprilia che nel Gran Premio inaugurale della stagione Superbike ha piazzato una fantastica doppietta dimostrando di essere a tutti gli effetti la moto da battere. Sul circuito di Phillip Island valevole per il GP d’Australia il team campione del mondo ha piazzato sul gradino più alto del podio i due piloti ufficiali, rispettivamente Sylvain Guintoli in gara 1 e Eugene Laverty in gara 2 iniziando questo campionato 2013 come meglio non poteva nonostante l’addio del campione del mondo in carica Max Biaggi passato come commentatore sulle reti televisive di Mediaset. A completare una giornata da ricordare per il team di Noale ci ha pensato Michel Fabrizio, terzo nella prima manche e quarto nella seconda.

    In gara 1 l’ ha spuntata Guintoli che al suo esordio sulla Rsv4 proprio al posto del campione romano ha avuto la meglio sul compagno di team dopo una splendida rimonta. Laverty dopo aver preso un vantaggio abbastanza incoraggiante nelle battute iniziali di gara è stato raggiunto dal francese che dopo un principio di bagarre ha preso facilmente il largo andando a tagliare il traguardo in assoluta sicurezza. Il nordirlandese invece ha avuto il suo bel da fare per contenere nel finale gli attacchi di Michel Fabrizio che per soli 7 millesimi non è riuscito a salire sul secondo gradino del podio. Fantastica comunque la “tripletta ” del team italiano che ha piazzato tre moto nelle prime tre posizioni. Al quarto posto Chaz Davies con la Bmw ha preceduto le due Kawasaki di uno spento Tom Sykes, da cui ci si aspettava sicuramente di più, e Loris Baz. Giornata sfortunata per Marco Melandri che poco dopo metà gara è stato messo fuori giococ da Carlos Checa alla “Honda Corner”. Il centauro spagnolo ha calcolato male i tempi della frenata centrando in pieno il posteriore della Bmw ponendo cosi fine alle rispettive gare. El Toro è stato successivamente trasportato in ospedale a causa del violento impatto con l’asfalto nella caduta che gli ha impedito di partecipare alla seconda manche, ma per fortuna non ha riportato conseguenze fisiche serie, . Ritiro anche per Davide Giugliano, passato all’Aprilia del team Althea, e rimasto appiedato dalla sua Rsv4.

    Sylvain Guintoli e Eugene Laverty
    Sylvain Guintoli e Eugene Laverty © Quinn Rooney/Getty Images

    Il copione non è poi cambiato in gara 2 con le due Aprilia sempre a fare l’andatura e fare il vuoto dietro, ma questa volta le posizioni sul gradino più alto del podio si sono invertite con Laverty che alla fine ha avuto la meglio sul compagno di squadra Guintoli che si è dovuto accontentare della seconda posizione. I due piloti di casa A prilia si trovano ora in vetta alla classifica del Mondiale entrrambi con 45 punti, davanti a Michel Fabrizio che nella seconda manche non è riuscito ad avere la meglio su Melandri che nonostante l’ennesima botta alla spalla è riuscito a conquistare un eroico terzo posto. Sykes completa il suo week-end australiano con due deludenti quinti posti manifestando i soliti problemi di usura gomme della Kawasaki presenti nella maggior parte delle volte anche nella scorsa stagione. Il compagno di squadra Loris Baz ha invece rimediato la frattura del piede in una caduta che ha coinvolto anche Chaz Davies. Sesta posizione per Giugliano che dopo il ritiro di gara 1 ha chiuso alle spalle del britannico della Kawasaki.

    CLASSIFICA PILOTI: Guintoli 45, Laverty 45, Fabrizio 29, Sykes 22, Melandri16, Rea 16, Haslam 15, Cluzel 14, Camier 14, Davies 13, Neukirchner 11, Baz 10, Giugliano 1o, Allerton 6, Clementi 4, Lundh 4, Stauffer 4, Sandi 2

    CLASSIFICA COSTRUTTORI: Aprilia 129, Bmw 39, Kawasaki 38, Honda 35, Suzuki 28, Ducati 11

  • A Silverstone vincono Baz e Guintoli

    A Silverstone vincono Baz e Guintoli

    E’ stato una gara letteralmente pazza quella appena conclusasi sul circuito di Silverstone, teatro del Gran Premio di Gran Bretagna ,decimo appuntamento stagionale della Superbike. Sul tracciato inglese la vera protagonista di giornata è stata la pioggia che ha tenuto tutti con il fiato sospeso e che ha caratterizzato entrambe le manche. Su condizioni di asfalto pressochè indecifrabile e insidiosissimo ha trionfato la Francia, con Loris Baz, sostituto in Kawasaki dello sfortunato pilota spagnolo Joan Lascorz,vittorioso in gara 1, e Sylvain Guintoli, alla sua prima vittoria all’esordio con il team Pata in sella alla Ducati. Week-end da dimenticare per Max Biaggi, caduto in gara 1, e soltanto 11esimo iun gara 2. Marco Melandri, rispettivamente settimo e ottavo, ha cosi potuto recuperare qualche punticino prezioso nella classifica del Mondiale dove ora la leadership è lontana solo 10,5 punti.

    GARA 1 – A dir poco spettacolare la prima manche di Silverstone. Gara sospesa dopo soltanto un giro a causa dell’arrivo della pioggia che costringe i meccanici a rientrare sulla griglia e modificare gli assetti delle moto. Molto ardua la scelta della gomma da montare perchè la pista non è asciutta ma nenache tanto bagnata da poter azzardare la gomma rain.

    Quasi tutti i piloti infatti optano per la gomma slick a parte il poleman Jakub Smrz e Sylvain Guintoli che prevedono per la gara tantissima acqua. Scelta sbagliata quella dei due ex compagni perchè la pioggia arriva soltanto nel finale quando il distacco dai primi è troppo grande e per di più a gomma completamente rovinata per aver corso per 3/4 di gara quasi sull’asciutto. Infatti sia il francese che il ceco vengono doppiati durante la gara.

    Davanti è lotta serrata tra i protagonisti con Carlos Checa che dopo aver provato la fuga è costretto a rallentare per l’eccessivo consumo delle gomme e il conseguente arrivo della pioggia. In testa si avvicendano un pò tutti, grande gara per Loris Baz, che riesce a tenere il ritmo dei primi ma sono ben 10 i piloti in lotta per la vittoria e i tempi si alzano di ben 30 secondi al giro. La prima vittima dell’asfalto viscidissimo è il padrone di casa Leon Camier, caduto a pochi giri dal termine ma in lizza per la vittoria per tutta la gara. Dopo questo episodio il connazionale della Kawasaki Tom Sykes e Davide Giugliano sulla Ducati scelgono la via della prudenza e si allontanano dal gruppo.

    Sylvain Guintoli © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Finale decisamente mozzafiato. Proprio nell’ultimo giro del GP Max Biaggi cade all’entrata dell’ Hangar Straight lasciando la strada spianata a Melandri e Haslam in lotta per la quinta posizione con Checa. Ma è l’ultima curva che ha dell’incredibile. Con Baz involato verso la vittoria la lotta è per la seconda posizione e vede coinvolti il duo della Bmw Motorrad Italia, Michel Fabrizio e Ayrton Badovini, e il pilota della Honda Jhonny Rea. Fabrizio supera Rea, costringendolo ad  impostare più largo l’ultima curva, Badovini decide di infilarsi nello spazio e cade all’uscita della curva ma riesce a tagliare ugualmente il traguardo anche da terra. Conseguentemente (e fortunatamente) Rea travolge la Bmw dell’italiano, cadendo anche lui, ma riesce ugualmete a chiudere in quarta posizione. Finale davvero spettacolare, con Baz che a soli 19 anni vince il suo primo GP nelle derivate di serie.

    In quinta posizione chiude Checa, per lungo tempo leader della gara, davanti alle Bmw ufficiali di Haslam e Melandri, che con la settima posizione guadagna nove punti su Biaggi. Nella top-ten anche Sykes, Giugliano e Eugene Laverty. A punti anche Lorenzo “Zorro” Zanetti, in 12esima posizione.

    GARA 2 – Nella seconda manche la gara viene fermata ancora prima della partenza. Il nuovo arrivo della pioggia infatti costringe i commissari a ritardare la partenza ma questa volta il cielo è minaccioso e non promette nulla di buono. A differenza di gara 1 infatti tutti i piloti decidono di optare per la gomma da baganato in previsione di un vero e proprio temporale che di fatti si scatenerà di lì a poco.

    Questa volta la gara è meno combattuta, almeno per la prima posizone, dove sul bagnato Guintoli e Smrz, che questa volta ha azzeccato la scelta giusta, sembrano fare un altro mestiere.

    Con l’aumentare della pioggia cominaciano le prime cadute: ad aprire il giro è Davide Giugliano, scivolato nel tentativo di rincorre Baz, seguito dal connazionale Ayrton Badovini, mentre per Camier il Gran Premio di casa non ha portato bene e anche in gara 2 è costretto al ritiro anche se non per una caduta ma per problemi al motore della Suzuki Gsx.

    E’ toccato poi a Checa saggiare la ghiaia del circuito inglese, mentre nel gruppo di testa prima cade Smrz, e dopo la grandissima rimonta sui primi due Loris Baz, eroe di giornata, passa in testa alla gara, ma cade subito dopo lasciando pista libera a Guintoli. La stessa sorte è toccata al compagno di squadra Tom Sykes, caduto e infuriato con i commissari di gara che a quel punto decidono di sospendere la gara a 9 giri dal termine e di conseguenza assegnando la metà del punteggio ai piloti, con classifica aggiornata al giro precedente quando quasi tutti ancora erano in pista.

    Quindi Baz e Smrz chiudono ugualmente sul podio, in seconda e terza posizione alle spalle del vincitore Guintoli. In quarta posizone Laverty chiude davanti all’ottimo Maxime Berger, in sella alla Ducati Effembert proprio come sostituto di Guintoli, alla sua seconda vittoria in Superbike e prima all’esordio con il team Pata. Carlos Checa piazza la sua Ducati in sesta posizione dopo una bella rimonta dall 15esima posizione, mentre Marco Melandri limita i danni anche in gara-2, chiudendo ottavo ancora una volta davanti a Biaggi, soltanto 11esimo. Alle spalle del campione romano troviamo Tom Sykes, partito dalla pit-lane per aver modificato prima della partenza il carico della forcella. Soltanto 13esimo questa volta Michel Fabrizio, 17esimo e ultimo Leon Haslam.

  • Smrz in pole a Silverstone. Male Biaggi e Melandri

    Smrz in pole a Silverstone. Male Biaggi e Melandri

    Jakub Smrz ha conquistato la pole position del Gran Premio di Gran Bretagna, teatro del decimo appuntamento stagionale delle derivate di serie. Sul circuito di Silverstone il pilota ceco è stato il più abile ad interpretare le condizioni del tracciato inglese reso insidiosissimo dagli scrosci di pioggia che ad intermittenza si sono abbattuti sul circuito e che hanno caratterizzato tutta la sessione di qualifica.

    Il pilota della Ducati Effembert dunque partirà davanti a tutti grazie al tempo di 2:20.810, tempo di soli 36 millesimi meglio di quello del pilota di casa Leon Camier, che partirà in seconda posizione con la Suzuki GSX finalmente tornata competitiva.

    Al terzo posto si è classificato Sylvain Guintoli, fresco di divorzio per motivi personali proprio con il team Effembert con il quale ha corso fino al Gran Premio scorso, quello di Brno. Il pilota francese ha perso il duello con il suo ex team e con il suo ex compagno di squadra, ma si è toltola soddisfazione di aver raggiunto la terza piazza al suo esordio con il team Pata, sempre in sella ad una Ducati.

    Jakub Smrz © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Al quarto posto troviamo un altro inglese, Leon Haslam con la prima delle Bmw, che ha chiuso la prima fila con un distacco che è riuscito a mantenere sotto il secondo. Più staccati tutti gli altri con un ritardo superiore al secondo: ad aprire la seconda fila sarà Davide Giugliano in sella alla Ducati del team Althea che sarà affiancato dal connazionale Marco Melandri, alle prese con qualche problemino di troppo rispetto all’ultima uscita con tanto di doppietta a Brno nel GP della Repubblica Ceca. Il ravennate, in condizioni di misto, ha sofferto molto i problemi di chattering presenti sulla S1000RR ad inizio stagione e che sembrava fossero stati risolti.

    Stesso discorso per Max Biaggi, che non è riuscito ad entrare neanche nei “top-eight” per giocarsi la Superpole negli ultimi dieci minuti di sessione. Il campione romano dunque partirà 11esimo e sarà costretto ad una grande rimonta. Tra di loro troviamo Carlos Checa in settima posizione e il re della Superpole Tom Sykes, oggi meno performante del solito e per questo in ottava posizione. I due piloti chiuderanno la seconda fila ed entrambi sono stati autori di una caduta nella seconda manche di qualificazione, a dimostrazione della difficoltà dei piloti sulla pista. Anche Davide Giugliano è caduto nella stessa sessione di qualificazione ma è riuscito successivamente a recuperare meglio e a piazzarsi davanti al compagno di team, che non sta vivendo di certo una delle sue migliori stagioni.

    Ad aprire la terza fila ci sarà Loris Baz, caduto anche lui ad inizio sessione, che con la nona posizione è stato il primo degli eliminati nella seconda manche, davanti all’inglese Johnny Rea sulla Honda Cbr. Michel Fabrizio ha chiuso in 15esima posizione, più in ritardo gli altri italiani con Niccolò Canepa, Ayrton Badovini e Lorenzo Zanetti rispettivamente in 17esima, 18esima e 19esima posizione.

    Da tenere d’occhio ancora una volta le condizioni atmosferiche che domani non dovrebbero migliorare e potrebbero essere ancora variabili anche durante il prosieguo delle due gare.

  • Superbike, Guintoli firma la Superpole a Monza. Sesto Biaggi

    Superbike, Guintoli firma la Superpole a Monza. Sesto Biaggi

    Sylvain Guintoli conquista a sorpresa la pole position del Gran Premio d’Italia che domani ospiterà il quarto appuntamento della stagione 2012 della Superbike. A Monza la maggiore protagonista è stata la pioggia caduta abbondante in mattinata e che ha reso molto insidioso il tracciato brianzolo rimescolando di fatto le carte in tavola.

    La pista bagnata infatti ha favorito la Ducati, bicilindrica a differenza di tutte le altre moto derivate di serie, e che aveva dimostrato di essere poco veloce in tutte le sessioni di prova precedenti, dominate dalle BMW ufficiali e satelliti. La pioggia e il conseguente abbassamento dei tempi ha favorito la casa di Borgo Panigale e Guintoli, che, reduce da una vittoria e un secondo posto nella gara di settimana scorsa ad Assen si toglie la soddisfazione di portare a casa la prima Superpole in carriera, proprio nel “Tempio della Velocità”.

    Sylvain Guintoli © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    Al secondo posto la Kawasaki Ninja di Tom Sykes costretto ad abdicare dopo aver conquistato le prime tre pole della stagione. Il britannico firma il record di velocità fermando il tachimetro sui 339,5 km/h, velocità di punta mai raggiunta prima dalle due ruote ma si ferma però a ben sette decimi dalla Ducati Effembert di Guintoli, precedendo al terzo posto Marco Melandri, unico con la BMW in grado di confermarsi nelle prime posizioni. Al quarto posto chiude la prima fila l’altra Ducati di Carlos Checa, che in gara spera nell’aiuto della pioggia per portare a casa un piazzamento importante, cosa che sull’asciutto risulterebbe assai improbabile.

    Apre la seconda fila la Honda di Johnatan Rea mentre l’altro pretendente al titolo Max Biaggi partirà in quinta posizione, alle spalle di Sykes e davanti alla Ducati di Jakub Smrz. Buona prestazione per Davide Giugliano, che in condizioni critiche è riuscito a portare la sua moto fino all’ultima sessione di qualifica, la Superpole 3, anche se non è riuscito a fare meglio dell’ultima piazza, cioè l’ottavo posto.

    Nona posizione per John Hopkins con la Suzuki mentre l’Aprilia di Eugene Laverty chiude la classifica dei migliori dieci con il decimo tempo. Appena fuori dalla top-ten la BMW di Michel Fabrizio, seguito da Leon Camier e dall’altra BMW di Ayrton Badovini. Soltanto 14esimo invece Leon Haslam

  • Superbike, Guintoli e Rea trionfano ad Assen

    Superbike, Guintoli e Rea trionfano ad Assen

    Sylvain Guintoli e Jonathan Rea conquistano rispettivamente la prima e la seconda manche del Gran Premio d’Olanda, corso sullo storico tracciato di Assen, l’Università del Motomondiale. Il francese si impone in gara 1 sulle altre due Ducati di Davide Giugliano e Carlos Checa, mentre in gara 2 deve arrendersi al britannico della Honda autore di una grande corsa. Biaggi e Checa faticano più del previsto con condizioni di meteo a dir poco pazze, e il terzo appuntamento della stagione va dunque ai due outsider, ma alla fine chi sorride è il romano che ritorna in vetta alla classifica Mondiale proprio a discapito dello spagnolo campione del mondo in carica.

    GARA 1 –  Partiti con pista asciutta la gara vede subito fuori uno dei principali protagonisti di giornata, il poleman Tom Sykes che è costretto al ritiro a causa di problemi al motore della sua Kawasaki ZX10R mentre è al comando della corsa. In testa al gruppo resta cosi Marco Melandri che conduce la gara fino a nove giri dal termine, quando l’arrivo della pioggia comincia  a rimescolare le carte.

    La gara viene interrotta e ripresa successivamente sotto il diluvio che questa volta vede primeggiare l’altra BMW di Leon Haslam che accumula un grande vantaggio sul diretto inseguitore Ayrton Badovini. Ma le insidie del circuito olandese, bagnato come un lago, non risparmiano nessuno e colpisce prima il leader della corsa Haslam e successivamente Badovini, autore di una gara fino a quel momento a dir poco perfetta con la BMW clienti. Cosi chi ne beneficia è Sylvain Guintoli, da sempre bravissimo sotto la pioggia, che capotalizza al massimo gli errori degli avversari andando a conquistare la sua prima vittoria nelle derivate di serie. Al secondo posto un’altro italiano, Davide Giugliano, che riesce a conquistare il suo primo podio in Superbike grazie ad una gara tutta d’attacco.

    Il tris Ducati viene completato da Carlos Checa, che chiude davanti alle Aprilia del principale rivale in classifica Max Biaggi, autore di una fantastica rimonta dalla 17esima posizione fino alla quarta, e di Eugene Laverty. Melandri con pista bagnata non è più riuscito a trovare il feeling con la sua BMW e non è andato oltre la nona posizione. Meglio di lui Michel Fabrizio, sesto alle spalle del duo Aprilia.

    Sylvain Guintoli © VINCENT JANNINK/AFP/Getty Images

    GARA 2 – Colpi di scena sin da subito nella seconda manche. La gara viene dichiarata bagnata anche se la maggior parte della pista è completamente asciutta. Per questo motivo quasi tutti i piloti optano per entrambe le coperture slick ad eccezione di Carlos Checa, che decide di montare due gomme da bagnato sperando nel ritorno della pioggia. Scelta sbagliata quella del campione del mondo che dopo due giri è costretto a rientrare ai box per cambiare le gomme, rimanendo impatanato nel gruppone.

    Davanti Smrz allunga su Guintoli e Rea ma il calo delle sue coperture Pirelli è dietro l’angolo. Pochi giri più tardi infatti sia Guintoli che Rea superano il ceco che poco dopo viene costretto all’errore da Aitchinson, doppiato, che non si accorge del suo arrivo e lo spinge fuori dal cordolo dove l’erbetta sintetica bagnata lo scaraventa a terra facendogli dire addio ai sogni di gloria.

    Alla fine Rea, grazie anche ad una migliore scelta di gomme rispetto a Guintoli (due gomme morbide per il francese, dura al posteriore per il britannico) riesce a spuntarla andando a conquistare la sua nona vittoria in carriera. Guintoli conclude un week-end da favola portando a casa una vittoria e un secondo posto che neanche lui forse si aspettava.

    Alle loro spalle la lotta tra Laverty, Melandri e Haslam ha raggiunto l’apice nelle fasi finali di gara, con sorpassi e controsorpassi spettacolari che alla fine hanno visto uscirne vincitore il pilota della Aprilia sulle due BMW di Melandri e Haslam, che non riesce a sopravanzare il compagno di squadra sul traguardo per soli due millesimi.

    Il poleman Tom Sykes è stato il primo invece ad accusare il calo degli pneumatici e non è andato oltre la sesta posizione davanti al bravissimo Ayrton Badovini. Ottavo Max Biaggi che comunque torna dal week-end olandese con il primo posto nella classifica mondiale davanti a Carlos Checa, che paga a caro prezzo la scelta di gomme sbagliata chiudendo ultimo in 17esima posizione.