Tag: suzuka

  • Ciao Jules, il mondo della F1 piange la morte di Bianchi

    Ciao Jules, il mondo della F1 piange la morte di Bianchi

    La notizia che tutti non volevamo leggere o sentire, da quella maledetta domenica 5 ottobre 2014, è arrivata nella mattinata italiana: il 25enne, avrebbe compiuto 26 anni il 3 agosto, pilota francese Jules Bianchi non ce l’ha fatta e si è spento dopo il lungo coma in seguito all’incidente nel Gran Premio del Giappone a Suzuka.

    L’annuncio della morte è arrivato tramite un comunicato, a nome della famiglia, apparso sulla pagina Facebook Jules Bianchi Official. Nelle poche parole del post, i familiari del pilota hanno comunicato con grande dolore che “Jules ha combattuto fino all’ultimo, come ha sempre fatto, ma oggi la sua battaglia è giunta al termine”. Nello stesso comunicato, la famiglia ha voluto ringraziare i medici dell’ospedale di Nizza, nel quale Bianchi era stato trasportato a metà novembre scorso, ma anche i medici del centro medico della prefettura di Mie, in Giappone, che avevano effettuato le prime cure, subito dopo l’incidente avuto in pista. Il messaggio si conclude con i ringraziamenti della famiglia a tutti i fans ed i colleghi che sono stati vicini a Jules in questi lunghi mesi, ma anche con la richiesta di rispettare il loro dolore in questo momento difficile.

    Jules Bianchi | Foto Twitter
    Jules Bianchi | Foto Twitter

    La notizia ha sconvolto il mondo della Formula Uno e del Motorsport e su Twitter sono arrivati subito messaggi di cordoglio di colleghi, da Button a Vettel, da Grosjean a Ricciardo, rivali in pista ma oggi tutti uniti nel dolore e nel ricordo di un 25enne morto, in un modo così tragico e beffardo, per portare avanti la propria passione e il proprio amore per le corse.

    Questa morte deve però far riflettere una Formula Uno che torna a piangere dopo la scomparsa di Ayrton Senna del 1994. Quello che è accaduto quel giorno a Suzuka, anche se la commissione ha dato principalmente la colpa al pilota, deve far assolutamente ripensare a tutti i criteri sulla sicurezza.

    Ma cosa accadde quel giorno in Giappone? Ricordiamolo anche per chi non ha visto quella tragica gara.

    Suzuka è colpita da un tifone violento, la partenza viene ritardata, poi il via avviene dietro la Safety Car. La corsa procede sempre sotto la pioggia con la visibilità che si fa sempre più scarsa e complicata, poi al giro 42 Sutil esce in testacoda alla curva Dunlop e si appoggia alle barriere. I commissari intervengono subito, sembra un classico e semplice intervento di rimozione con l’aiuto di una gru. Si vedono subito le doppie bandiere gialle ma poco dopo si nota una strana tensione sul luogo dei soccorsi ma non intorno alla macchina di Sutil. Cosa sia accaduto non è chiaro, la gara viene fermata con bandiera rossa, si capisce che è successo qualcosa di grave, si pensa possa trattarsi di un qualche problema ad un commissario ed invece la immagini che giungono poco dopo danno una drammatica versione dei fatti: Jules Bianchi con la sua Marussia, perde il controllo della propria auto e va, ad altissima velocità, ad infilarsi sotto la gru andando ad impattare violentemente con il casco contro il mezzo di soccorso.

    Il momento dell'impatto, tratto da un video di un tifoso, della Marussia di Bianchi contro la gru
    Il momento dell’impatto, tratto da un video di un tifoso, della Marussia di Bianchi contro la gru

    Da quel momento Jules entrerà in coma e non si riprenderà più sino alla scomparsa di questa notte.

    Prima di concludere però vogliamo ricordare chi era Jules Bianchi.

    Nato nel 1989 a Nizza Bianchi si mette subito in luce con buoni risultati prima sui Kart e poi nelle categorie inferiori, tanto da entrare nella Ferrari Driver Academy e divenire pilota di riserva del Cavallino Rampante. L’esordio in Formula Uno arriva nel marzo del 2013 con la Marussia. Il vero e proprio capolavoro lo compie nel Gran Premio di Monaco del 2014 quando conquista i primi storici punti per la Marussia giungendo nono, in realtà sarebbe arrivato ottavo ma una penalità da 5 secondi lo farà scalare al 9° posto.

    La tragedia di Suzuka ci ha così privato, non solo di un giovane ragazzo pieno di voglia di vivere, ma anche di un grandissimo pilota che molto probabilmente nel suo futuro avrebbe potuto salire nell’olimpo dei campioni di questo sport.

  • Vettel domina a Suzuka e riapre il Mondiale. Alonso ko

    Vettel domina a Suzuka e riapre il Mondiale. Alonso ko

    Sebastian Vettel ha dominato il Gran Premio del Giappone valevole per il 15esimo appuntamento della stagione di Formula 1 conquistando la seconda vittoria negli ultimi due GP disputati. Sul circuito di Suzuka il campione del mondo in carica ha messo in scena una delle “sue” gare più belle, su uno dei circuiti che sicuramente più predilige avendovi conquistato con oggi la terza vittoria in 4 anni. Il tedesco porta cosi a termine il Grand Chalem avendo conquistato pole, vittoria, la 24esima della carriera, giro veloce firmato in 1:35.774, nonostante le raccomandazioni del suo ingegnere di pista che gli comunicava di rallentare, e testa della classifica mantenuta dall’inizio alla fine, insomma una gara dominata e mai messa in discussione.

    Anche perchè il GP del Giappone si può riassumere tutto alla partenza, che ha visto l’inaspettata uscita di scena del leader della classifica del Mondiale Fernando Alonso, toccato alla prima curva dopo la partenza da Kimi Raikkonen e costretto al ritiro per la foratura dello pneumatico posteriore sinistro. La dinamica dell’incidente è stata molto simile a quella dell’incidente di Spa-Francorchamps, in questo caso con Alonso che è andato a stringere verso l’esterno la posizione di Raikkonen, finito anche sull’erba esterna e che inevitabilmente ha toccato con l’alettone anteriore la ruota posteriore del ferrarista. Testacoda e ritiro dopo una sola curva per l’asturiano che ora vede avvicinarsi in classifica in maniera molto pericolosa Vettel, distante ora solo 4 punti e in grande ascesa con una Red Bull ritornata a volare. Epilogo peggiore per la Ferrari non poteva esserci.

    Sempre alla partenza, ma alla curva successiva, è finita la gara di Mark Webber che si è visto speronare dal recidivo Romain Grosjean a cui non è bastata la punizione di una gara di stop inflittagli dalla Federazione dopo l’incidente del GP del Belgio per placare i suoi animi in partenza. Pronti via il francese ha centrato in pieno la RB8 dell’australiano che è andato in testacoda con la vettura visibilmente danneggiata ed è stato costretto a rientrare dopo un solo giro ai box per riparare la vettura, ma ormai a quel punto la gara era stata già compromessa. Webber è poi riuscito a risalire sino alla nona posizione ma a quasi un minuto di ritardo dal compagno di squadra leader della gara.

    Sebastian Vettel © JUNG YEON-JE/AFP/GettyImages

    La carambola iniziale, in cui è stato coinvolto anche Nico Rosberg che è stato costretto a ritirarsi, ha provocato la prima e unica safety-car del Gran Premio con la gara che è ripresa dopo due giri ma che non ha regalato più grosse emozioni.

    Dietro al dominatore indiscusso della gara, la vera sorpresa di giornata, con Felipe Massa che di forza riesce a guadagnare la seconda posizione e un podio che mancava da ben 2 anni, dal GP della Corea del 2010. Il brasiliano è riuscito a salvare il week-end della Ferrari con una prestazione super, con tempi molto vicini a quelli di Vettel ma soprattutto migliori rispetto a quelli dei principali rivali e dopo una grande partenza che gli ha permesso di guadagnare molte posizioni, ha sfruttato la sosta ai box per sopravanzare Kobayashi e  Button grazie ad una serie di giri veloci. Ma la prestazione del paulista accresce il rammarico in casa Ferrari per il ritiro di Alonso che con ana Ferrari in queste condizioni avrebbe sicuramente potuto ottenere qualcosa di importante in questo GP.

    Completa un podio del tutto inedito l’idolo indiscusso di casa Kamui Kobayashi, che ha ottenuto la terza posizione e il gradino più basso del podio proprio nella gara di casa. Risultato difeso con le unghie e con i denti quello del samurai giapponese che sul finale di gara ha dovuto faticare non poco per rintuzzare gli attacchi portati sul filo dei centesimi di un arrembante Jenson Button in rimonta nella parte finale di gara ma mai in grado di sferrare il colpo giusto per tentare il sorpasso.

    Fuori dal podio dunque le due McLaren, con Button quarto e Lewis Hamilton in quinta posizione ma mai nel vivo della gara. Il pilota anglo-caraibico ha pagato l’azzardo di aver cambiato l’assetto della sua Mp4-27 poco prima dell qualifiche, scelta che lo ha penalizzato anche in gara rendendolo mai pericoloso e vulnerabile agli attacchi degli avversari. Lo si è visto nel duello con Sergio Perez, bravo a rifilargli un gran sorpasso al tornante Hairpin nei primi giri di gara, per poi ritentarci (esagerando) sempre nello stesso punto dopo il primo pit-stop, essendosi ritrovato nuovamente dietro al pilota della McLaren. Ritrovatosi all’esterno e sulla parte sporca della pista il messicano è andato dapprima in testacoda e poi sulla ghiaia terminando la sua gara, fino a quel momento spettacolare al 19esimo giro.

    Alle spalle delle due McLaren la Lotus di Kimi Raikkonen che a faticato nel finale a tener dietro l’ancora una volta ottima Force India, quella di Nico Hulkenberg, arrivato a soli sette decimi dagli scarichi del finlandese. Ottavo posto per la Williams di Pastor Maldonado mentre al decimo posto chiude la top-ten la Toro Rosso di Daniel Ricciardo. L’australiano ha tenuto duro agli attacchi dell’unica Mercedes superstite, quella di Michael Schumacher che le ha tentate tutte pur di superare il suo avversario ed entrare nella zona punti senza però riuscire nel suo intento. Complessivamente buona comunque la gara del campione tedesco che era partito dal fondo dello schieramento ed è riuscito a chiudere in 11esima posizione, salvando parzialmente un’altra giornata nera per la Mercedes.

    Si ritornerà in pista da subito, la prossima settimana infatti si correrà il GP di Corea che potrà dare modo ai delusi del Giappone come Alonso di riscattarsi e ai suoi inseguitori di continuare la ricorsa alla classifica del Mondiale, più avvincente che mai, e destinato a riservare sicuramente altri colpi di scena.

  • Vettel in pole a Suzuka. Prima fila Red Bull, Alonso 6°

    Vettel in pole a Suzuka. Prima fila Red Bull, Alonso 6°

    Sebastian Vettel partirà in pole position nel Gran Premio del Giappone, 15esimo appuntamento della stagione. Sul circuito di Suzuka il campione tedesco ha conquistato la quarta pole della stagione grazie ad una qualifica dominata sin dalla prima sessione e chiusa con il miglior crono di 1:30.839, unico pilota tra l’altro ad essere riuscito a scendere sotto il muro dell’1:31, dimostrando un grande feeling con il tracciato giapponese sul quale ha piazzato la quarta pole position di fila sulle 34 ottenute in carriera.

    La prima posizone del tedesco dopo la qualifica era stata messa in discussione dai commissari di gara che hanno indagato sul suo comportamento nell’ultimo giro, in cui gli era stato contestato di aver ostacolato la Ferrari di Alonso nella variante finale della Casio Triangle. Ma alla fine la sua pole position è stata confermata.

    Alle spalle del tedesco, a completare una prima fila tutta Red Bull che mancava dallo scorso Gran Premio del Brasile, il compagno di squadra Mark Webber che segue Vettel a due decimi di distanza. La ritrovata competitività dell’australiano mette nelle migliori condizioni il tedesco di correre una gara nettamente agevolata per poter tentare un avvicinamento in classifica al rivale numero uno Fernando Alonso, che non è andato oltre la settima posizione.

    Al terzo posto invece si è classificato Jenson Button che ha svolto appieno il suo compito piazzandosi immediatamente alle spalle dei mattatori di giornata senza però mai avvicinarsi alle loro prestazioni. L’inglese però dovrà scontare in gara una penalità per aver sostituito prima delle prove libere il cambio della sua McLaren Mp4-27, per evitare di incorrere nello stesso problema di Lewis Hamilton a Singapore e quindi arretrerà di cinque posizioni andando ad occupare l’ottava piazza, proprio davanti al compagno di squadra che partirà nono per essere stato rallentato nel suo unico run in Q3 dalle bandiere gialle per l’incidente di Kimi Raikkonen. L’anglo-caraibico però è apparso meno brillante del solito, complice alcune modifiche sulla vettura prima delle qualifiche che hanno peggiorato l’ assetto della sua McLaren rispetto alle libere di ieri, quindi la strada in gara per il futuro pilota della Mercedes sarà tutta in salita.

    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    Quarta posizione per l’idolo di casa Kamui Kobayashi che complice l’arretramento di Button aprirà la seconda fila, anche se il suo distacco dalla vetta è abbastanza pesante: otto decimi infatti dividono la prima Red Bull dalla Sauber del samurai giapponese che ha preceduto la Lotus di Romain Grosjean. Ma anche in questo caso si è dovuto aspettare il verdetto dei commissari di gara perchè sia il giapponese che il francese sono stati sotto inchiesta per non aver alzato il piede durante il regime di bandiere gialle per l’incidente di Raikkonen. La top-ten dunque è stata confermata in una delle qualifiche più caotiche degli ultimi tempi.

    Sesto posto per Sergio Perez, nuovo acquisto McLaren per la prossima stagione, a dimostrazione dell’ottima prestazione delle C31 a Suzuka, entrambe nella top-ten, davanti a Fernando Alonso, che ha vissuto la stessa situazione di Hamilton nel suo unico giro disponibile in Q3. Sia il messicano, sia lo spagnolo beneficieranno dell’arretramento di Button per guadagnare una posizione ma soprattutto per il leader della classifica la gara non si preannuncia delle più semplici. Alle loro spalle la seconda Lotus di Kimi Raikkonen che aprirà la quarta fila davanti alle due McLaren.

    Nico Hulkenberg ha invece chiuso la top-ten in decima posizione pur senza aver completato un giro cronometrato, ma il tedesco sarà arretrato di cinque posizioni per aver sostituito anche lui il cambio. Scalerà quindi la posizione Felipe Massa, appena fuori dai migliori dieci in qualifica, in 11esima posizione. Il brasiliano domani in gara occuperà la decima piazza.

    Penalizzato anche Jean-Eric Vergne per aver causato l’incidente con Bruno Senna nella prima sessione di qualifica. Il francese arretrerà dalla 17esima alla 19esima posizione. Ancora una volta malissimo le due Mercedes, entrambe fuori dalla Q2 con Michael Schumacher che si è classificato 13esimo e Nico Rosberg soltanto 15esimo.

  • Webber al comando nelle libere a Suzuka. Quinto Alonso

    Webber al comando nelle libere a Suzuka. Quinto Alonso

    Mark Webber ha ottenuto il miglior tempo complessivo alla fine delle due sessioni di prove libere effettuate sul circuito di Suzuka dove domenica si correrà il Gran Premio del Giappone, 15esimo appuntamento della stagione. Il pilota australiano ha firmato il miglior giro nella seconda sessione fermando il tempo sull’1:32.493, due decimi meglio rispetto a quello fatto registrare da Lewis Hamilton, secondo al termine della prima giornata. Il pilota inglese ormai ex-McLaren aveva fatto registrare il secondo miglior tempo anche nella prima sessione e quindi dimostra di avere una buona costanza di rendimento.

    Alle sue spalle ma per un solo decimo l’altra Red Bull del campione del mondo in carica Sebastian Vettel, cosi l’anglo-caraibico si trova stretto nella morsa delle due lattine volanti. Da notare che il tedesco non ha fatto segnare il miglior tempo con le copetrure più morbide, le medie in questo GP, quindi il suo tempo ha ancora margini di miglioramento.

    Come a Singapore quindi la lotta per la pole e per la vittoria sembra essere un affare tra Red Bull e McLaren con l’aggiunta di Webber che quì, a differenza di Marina Bay, sembra erssere molto performante. E poi c’è Jenson Button, che termina la sua giornata complessiva in settima posizione dopo aver chiuso però al comando la prima sessione di prove. Dunque potrebbe rivelarsi una mina vagante viste le ottime prestazioni della Mp4-27.

    Mark Webber © Clive Rose/Getty Images

    Al quarto posto invece troviamo la confermatissima Force India ancora una volta nelle prime posizioni ma questa volta con Nico Hulkenberg, che si è fermato a mezzo secondo dalla vetta, quindi neanche troppo lontano. Il compagno di squadra Paul Di Resta invece si è fatto notare questa volta per un testacoda alla curva Spoon con conseguente urto contro le barriere di protezione. Auto distrutta e nessun tempo cronometrato per lui.

    Hulkenberg ha preceduto lo spagnolo Fernando Alonso, in quinta posizione e in ritardo di sei decimi dal miglior tempo di Webber, dopo aver terminato la prima sessione in 11esima posizione. Qui la Ferrari sembra soffrire particolarmente le caratteristiche del circuito giapponese costituito da molti curvoni veloci che richiedono una grande efficienza aerodinamica, cosa che in questo momento pare mancare alla F2012. A dimostrazione di ciò la nona posizione di Felipe Massa ad oltre un secondo dalla prima posizione.

    In miglioramento rispetto a Singapore le prestazioni della Lotus almeno con Romain Grosjean, sesto al termine delle due sessioni. Il francese ha dichiarato di voler aiutare il compagno di squadra Kimi Raikkonen coinvolto nella lotta per il titolo mondiale, ma che per il momento deve fare i conti con i problemi della sua E20, e “accontentarsi” della 14esima posizione provvisoria complice anche un problema al sistema di raffreddamento del kers che ha compromesso lo svolgimento regolare della sua sessione.

    Nella top-ten invece hanno chiuso Bruno Senna, ottavo e Michael Schumacher, in decima posizione. Tra di loro, come detto, la Ferrari di Massa. Per il tedesco, fresco di annuncio del suo prossimo ritiro al termine della stagione in corso, la sessione si è chiusa con un testacoda finito contro le barriere della curva Spoon, che procurato diversi danni alla vettura. Ricordando anche che il sette volte campione del mondo dovrà scontare una penalità che gli costerà 10 posizioni sulla griglia di partenza per aver causato l’incidente a Singapore con l’incolpevole Jean-Eric Vergne. Il neo acquisto McLaren Sergio Perez non è andato oltre il 12esimo tempo.

  • F1, le classifiche dopo il GP del Giappone. Vettel campione del mondo

    F1, le classifiche dopo il GP del Giappone. Vettel campione del mondo

    Suzuka incorona Sebastian Vettel campione del mondo con 4 gare d’anticipo. Il tedesco, giunto terzo nel Gran Premio del Giappone, ottiene il suo secondo Mondiale dopo il successo dello scorso anno e al quale bastava un solo punto per il titolo iridato. La corsa è stata vinta da Jenson Button, podio inoltre completato da Fernando Alonso che strappa un meraviglioso e, alla vigilia insperato, secondo posto. Poi Mark Webber e Lewis Hamilton. Questi quattro si giocheranno nelle restanti 4 gare (Corea, India, Abu Dhabi e Brasile) il secondo posto nel Mondiale: Button precede tutti dall’alto dei suoi 210 punti, poi Alonso segue a 8 lunghezze (202), Webber a 16 (194), più staccato Hamilton (178).

    In classifica costruttori alla Red Bull mancano solo 42 punti per conquistare aritmeticamente il secondo titolo della loro, breve, storia (la scuderia austriaca del magnate Dietrich Mateschitz è in F1 dal 2005, nata dalle ceneri della Jaguar). Sono 518 i punti conquistati in coppia da Vettel e Webber, ben 130 in più della McLaren e 226 della Ferrari.

    • CLASSIFICA PILOTI
    Pos. Pilota Team Pt.
    1.   VETTEL RED BULL RENAULT 324
    2.   BUTTON McLAREN MERCEDES 210
    3.   ALONSO FERRARI 202
    4.   WEBBER RED BULL RENAULT 194
    5.   HAMILTON McLAREN MERCEDES 178
    6.   MASSA FERRARI 90
    7.   ROSBERG MERCEDES 63
    8.   SCHUMACHER MERCEDES 60
    9.   PETROV RENAULT 36
    10.   HEIDFELD RENAULT 34
    11.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES 28
    12.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI 27
    13.   DI RESTA
    FORCE INDIA MERCEDES 20
    14.   ALGUERSUARI
    TORO ROSSO FERRARI 16
    15.   PEREZ
    SAUBER FERRARI 13
    16.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI 13
    17.   BARRICHELLO
    WILLIAMS COSWORTH 4
    18.   SENNA
    RENAULT 2
    19.   MALDONADO
    WILLIAMS COSWORTH 1
    20.   TRULLI
    LOTUS RENAULT 0
    21.   D’AMBROSIO
    VIRGIN COSWORTH 0
    22.   DE LA ROSA
    SAUBER FERRARI 0
    23.   LIUZZI
    HISPANIA COSWORTH 0
    24.   KARTHIKEYAN
    HISPANIA COSWORTH 0
    25.   KOVALAINEN
    WILLIAMS COSWORTH 0
    26.   RICCIARDO
    HISPANIA COSWORTH 0
    27.   CHANDHOK
    LOTUS RENAULT 0
    • CLASSIFICA COSTRUTTORI
    Pos. Team Pt.
    1.   RED BULL RENAULT 518
    2.   McLAREN MERCEDES 388
    3.   FERRARI 292
    4.   MERCEDES 123
    5.   RENAULT
    72
    6.   FORCE INDIA MERCEDES
    48
    7.   SAUBER FERRARI
    40
    8.   TORO ROSSO FERRARI
    29
    9.   WILLIAMS COSWORTH
    5
    10.   VIRGIN COSWORTH
    0
    11.   LOTUS RENAULT
    0
    12.   HISPANIA COSWORTH
    0
  • F1: a Button il GP del Giappone, a Vettel il Mondiale

    F1: a Button il GP del Giappone, a Vettel il Mondiale

    Attendevamo solo di avere la certezza aritmetica, a Suzuka gli bastava fare solo un misero punto per vincere il titolo Mondiale. Sul circuito dove nel passato tanti altri campioni hanno celebrato il titolo iridato (Ayrton Senna, Alain Prost, Damon Hill e Michael Schumacher), Sebastian Vettel si laurea campione del mondo di Formula 1 per la seconda volta nella sua carriera, il pilota più giovane ad aver centrato tale obiettivo.

    Vettel e Button | © JUNG YEON-JE/AFP/Getty Images
    Partito dalla pole position, il tedesco della Red Bull alle fine si accontenta del terzo posto che gli consegna ugualmente l’iride bissando il successo dell’anno passato. Se l’anno scorso il titolo era arrivato all’ultima gara e in seguito al pasticcio degli uomini Ferrari, quello di quest’anno è stato un vero e proprio trionfo per il pilota di Heppenheim che ha dominato la stagione fin dall’inizio a Melbourne con numeri strepitosi e quasi da record: 9 vittorie, 12 pole position, 114 punti di vantaggio sul secondo in classifica e salendo sempre sul podio, a parte il Nurburgring dove è arrivato quarto, nei 15 Gran Premi fin qui disputati. Tutto questo anche merito di quel gioiello di vettura che si ritrova tra le mani progettato da Adrian Newey. Gli è mancata solo la vittoria oggi, il Gran Premio del Giappone è stato vinto infatti da un impeccabile Jenson Button che è riuscito a sopravanzare il tedesco durante la prima sosta ai box per poi rimanergli davanti fino alla bandiera a scacchi. Il pilota inglese della McLaren centra il suo terzo successo in stagione, il 12esimo in carriera, in quello che lui considera come secondo Gran Premio di casa (la fidanzata Jessica Michibata è giapponese) festeggiando così nel migliore dei modi il rinnovo di contratto con la scuderia di Woking e precedendo Alonso e, appunto, Vettel. Button aumenta il suo vantaggio sullo spagnolo nella lotta al secondo posto nella classifica mondiale piloti portandolo a 8 punti (210 contro i 202) diventando il favorito per la conquista del titolo di vice-campione del mondo e, presumibilmente, il pilota di punta della McLaren considerando l’ennesimo flop di Lewis Hamilton.
    Fernando Alonso | © Clive Mason/Getty Images
    Può sorridere Fernando Alonso autore di un’altra straordinaria prestazione in gara dopo la delusione di ieri in qualifica (partiva quinto anche dietro al compagno di squadra Felipe Massa). Il ferrarista è veloce, costante e non sbaglia nulla, ciò gli permette nell’ultimo pit stop di sopravanzare Vettel. Lo spagnolo prima si difende brillantemente dagli attacchi del tedesco e poi va all’attacco di Button arrivandogli addirittura ad 1 secondo di distanza a 2 giri dal termine nonostante fosse con le gomme a mescola più dura che tanto hanno fatto soffrire la Ferrari quest’anno. Al quarto posto si piazza la seconda Red Bull di Mark Webber che solo nel finale da segnali di risveglio, poi Lewis Hamilton con una gara dai due volti: l’inglese parte bene e guadagna una posizione al via agevolato dalla manovra aggressiva, a tagliare la strada, di Vettel su Button; all’inizio sembra l’unico a tenere il ritmo indiavolato del tedesco ma una piccola foratura gli fa perdere pressione allo pneumatico costringendolo ad un pit stop anticipato. Da lì in poi l’anglo-caraibico si perde e si ritrova a lottare con Massa per la quinta piazza (scintille ancora tra i due che arrivano al contatto alla staccata della chicane con il brasiliano che perde un pezzo di carbonio dalla sua vettura). Lewis sta pagando a caro prezzo i molteplici errori commessi quest’anno che lo hanno reso più vulnerabile sotto il profilo psicologico e con Button che ultimamente, a partire dal Gran Premio d’Ungheria, gli finisce costantemente sempre davanti questo non lo aiuta ad uscire dal “tunnel” nel quale è entrato di recente. Sesto Michael Schumacher che per un paio di giri si è ritrovato addirittura in testa alla corsa prima di affrontare il suo ultimo pit stop. Il 7 volte campione del mondo ha preceduto Felipe Massa, a punti vanno anche Sergio Perez, Vitaly Petrov e Nico Rosberg, autore di una grande rimonta dopo essere partito dall’ultima fila sulla griglia di partenza. Fuori dalla top ten le due Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta e la Sauber dell’idolo di casa Kamui Kobayashi che, nonostante sia partito dalla settima posizione, non è riuscito nel suo Gran Premio ad ottenere un risultato soddisfacente. La Formula 1 non si ferma. In settimana il Grande Circus si trasferirà dal Giappone alla vicina Corea, domenica si farà tappa a Yeongam dove andrà in scena il secondo GP coreano della storia della F1.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1.   BUTTON McLAREN MERCEDES 1h30:53.427
    2.   ALONSO FERRARI +1.160
    3.   VETTEL RED BULL RENAULT +2.006
    4.   WEBBER RED BULL RENAULT +8.071
    5.   HAMILTON McLAREN MERCEDES +24.268
    6.   SCHUMACHER MERCEDES +27.120
    7.   MASSA FERRARI +28.240
    8.   PEREZ SAUBER FERRARI +39.377
    9.   PETROV RENAULT +42.607
    10.   ROSBERG MERCEDES +44.322
    11.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +54.447
    12.   DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES +1:02.326
    13.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI +1:03.705
    14.   MALDONADO WILLIAMS COSWORTH +1:04.194
    15.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI +1:06.623
    16.   SENNA RENAULT +1:12.628
    17.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH +1:14.191
    18.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT +1:27.284
    19.   TRULLI LOTUS RENAULT +1:36.140
    20.   GLOCK VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    21.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    22.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH +2 GIRI
    23.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH +3 GIRI
    24.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI RIT
  • Vettel in pole a Suzuka, seguono le McLaren

    Vettel in pole a Suzuka, seguono le McLaren

    Sebastian Vettel ha conquistato la pole position anche a Suzuka dove domani, quando saranno le 8 del mattino in Italia, scatterà il Gran Premio del Giappone, quint’ultima prova del Mondiale 2011 di Formula 1.

    Sebastian Vettel | © JUNG YEON-JE/AFP/Getty Images
    Per il tedesco si tratta della 12esima pole stagionale e della 27esima in carriera scavalcando Mika Hakkinen, fermo a quota 26; inoltre si lascia dietro lo stesso pilota finlandese e Michael Schumacher nella classifica dei piloti che hanno ottenuto più pole position nell’arco di una sola stagione (11) mettendo nel mirino Alain Prost e Ayrton Senna ad una sola pole position di distanza e Nigel Mansell che detiene lo speciale record di 14 pole position conquistate nella stagione 1992. Questa volta Vettel se l’è dovuta sudare più del previsto: il campione del mondo in carica è riuscito a strapparla ai piloti McLaren solo all’ultimo tentativo, un giro praticamente al limite prendendosi anche qualche rischio fermando il cronometro sull’1:30.466. In prima fila con lui partirà Jenson Button, che avrebbe voluto festeggiare il rinnovo del contratto con la scuderia di Woking con una pole sfuggitagli per soli 9 millesimi. Subito dietro l’altra Freccia d’Argento di Lewis Hamilton a 1 decimo e mezzo da Vettel, l’inglese che aveva firmato il miglior giro al primo tentativo disponibile, ha commesso un errore nel secondo che lo ha costretto ad abortire così il suo ultimo tentativo, chiude la seconda fila Felipe Massa (+0.338) che finalmente è riuscito a stare davanti al compagno di squadra Fernando Alonso, una rarità in questa stagione. Alonso, che domani partirà quinto, ha gettato alle ortiche il primo tentativo lanciato per un dritto alla Spoon. I tifosi ferraristi auspicano un’altra delle sue meravigliose partenze anche perchè c’è in ballo il secondo posto nel Mondiale. Sesto tempo per Mark Webber a quasi 7 decimi dal compagno di team chiudono la top ten senza neanche effettuare un giro cronometrato Michael Schumacher, le due Renault di Vitaly Petrov e Bruno Senna e la Sauber dell’idolo di casa Kamui Kobayashi. Sfortuna Nico Rosberg che partirà dall’ultima fila per un guasto idraulico sulla sua Mercedes che non gli ha consentito di prendere parte alle qualifiche. Domani a Vettel basterà un solo punto per laurearsi campione del mondo per la seconda volta, un traguardo strepitoso se si considera che potrebbe avvenire con 4 gare d’anticipo. Sembra di essere ritornati indietro nel tempo all’era del dominio di Schumacher con la Ferrari.

    GRIGLIA DI PARTENZA

    Pos. Pilota Team Tempo Gap
    1.   VETTEL RED BULL RENAULT 1:30.466
    2.   BUTTON McLAREN MERCEDES 1:30.475 +0.009
    3.   HAMILTON McLAREN MERCEDES 1:30.617 +0.151
    4.   MASSA FERRARI 1:30.804 +0.338
    5.   ALONSO FERRARI 1:30.886 +0.420
    6.   WEBBER RED BULL RENAULT 1:31.156 +0.690
    7.   SCHUMACHER MERCEDES NO TIME
    8.   SENNA RENAULT NO TIME
    9.   PETROV RENAULT NO TIME
    10.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI NO TIME
    11.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES Q2
    12.   DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES Q2
    13.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH Q2
    14.   MALDONADO WILLIAMS COSWORTH Q2
    15.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI Q2
    16.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI Q2
    17.   PEREZ SAUBER FERRARI Q2
    18.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT Q1
    19.   TRULLI LOTUS RENAULT Q1
    20.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH Q1
    21.   GLOCK VIRGIN COSWORTH Q1
    22.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH Q1
    23.   ROSBERG MERCEDES Q1
    24.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH Q1
  • Button domina le libere a Suzuka

    Button domina le libere a Suzuka

    Nelle prove libere del venerdì valide per il Gran Premio del Giappone, Jenson Button è stato il più veloce in entrambe le sessioni. Il pilota inglese della McLaren, fresco di rinnovo contrattuale, al mattino ha ottenuto un 1:33.634 precedendo di soli 91 millesimi il compagno di team Lewis Hamilton e di quasi 4 decimi Sebastian Vettel, che qui a Suzuka può conquistare il suo secondo titolo Mondiale, rimasto vittima di un fuori pista danneggiando contro le barriere l’ala anteriore della sua Red Bull.

    Jenson Button | © TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images
    Quarto tempo per Fernando Alonso che ha concluso il primo turno di libere con un tempo di 1:34.372 seguito da Mark Webber e dall’altra Ferrari di Felipe Massa. Ottime le prestazioni della Toro Rosso, Jaime Alguersuari e Sebastien Buemi si classificano rispettivamente sesto e ottavo. Nelle libere pomeridiane Button si ripete abbassando notevolmente il tempo fatto durante la mattina, di ben un secondo e 6 decimi. L’inglese ferma il cronometro sull’1:31.901 dimostrandosi già in forma per qualifica e gara. Migliora anche Alonso che conclude con il secondo miglior tempo di tutta la giornata (1:32.075) mentre Vettel si riconferma con il terzo tempo ma vicinissimo al ferrarista e staccato di soli 2 centesimi. Seguono Webber e Massa mentre Hamilton, nella seconda sessione, è stato più lento anche delle due Mercedes di Michael Schumacher e Nico Rosberg chiudendo con l’ottavo tempo a un secondo e tre decimi dal compagno di scuderia. Qui a Suzuka Sebastian Vettel ha l’opportunità di laurearsi campione per la seconda volta dopo il successo all’ultima gara dello scorso anno. Il tedesco, che ha a disposizione “5 match ball” deve fare solo 1 punto da qui fino al termine della stagione. Sarebbe un’impresa titanica non farlo. Domani, le 7 del mattino in Italia e le 14 ora locale, le qualifiche del Gran Premio del Giappone precedute poche ore prima dalla terza e ultima sessione di prove libere.

  • F1, a Singapore la “nona sinfonia” di Vettel

    F1, a Singapore la “nona sinfonia” di Vettel

    Alzi la mano chi ha scommesso un solo euro sulla vittoria di Alonso, Button, Hamilton, Webber o chiunque altro. Sebastian Vettel è il dominatore incontrastato del Mondiale e lo dimostra ancora una volta vincendo anche il Gran Premio di Singapore, disputato in notturna nella cornice suggestiva del circuito di Marina Bay, mettendo in bacheca la sua nona vittoria stagionale (terza consecutiva) e la 19esima in carriera che lo porta ad un solo successo da Mika Hakkinen, due volte campione del mondo proprio come sta per diventarlo lui.

    © ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images
    A cinque gare dal termine della stagione infatti solo Jenson Button, che conquista un ottimo secondo posto, è rimasto in corsa, si fa per dire, per il titolo Mondiale. Il pilota inglese della McLaren ha 124 punti da recuperare sul tedesco con 125 punti ancora in palio. In pratica a Vettel basterà conquistare un solo punto da qui fino alla fine della stagione per laurearsi campione del mondo e bissare il successo dello scorso anno. Il tedesco è stato praticamente perfetto per tutto il week-end con pole al sabato, vittoria e in testa per tutto il Gran Premio oggi. A rovinargli un possibile e meritato Grand Chelem Jenson Button che nelle battute finali, nel tentativo di recuperargli terreno, gli ha strappato il giro più veloce della gara. Sul podio anche l’altro pilota della Red Bull Mark Webber che vince il duello con Fernando Alonso con una Ferrari che ancora una volta è andata in difficoltà con le gomme. Per lo spagnolo, che ha combattuto e si è difeso finchè la sua vettura glielo ha permesso, “solo” un quarto posto. Alle sue spalle un confusionario e colpevole Lewis Hamilton che, nonostante la sua McLaren si sia dimostrata molto performante, si è estromesso da solo nella lotta per il podio danneggiando l’alettone anteriore della sua McLaren in seguito ad un contatto con la Ferrari di Felipe Massa che gli è costato il rientro ai box per sostituire l’ala e il giustissimo drive-through per aver rovinato la gara del brasiliano, costretto anche lui al pit stop per la foratura dello pneumatico posteriore destro dopo il tamponamento. E non è la prima volta che i due arrivano al contatto, Felipe infatti in questa stagione si era lamentato molto per la condotta di gara di Hamilton accusandolo di poter causare incidenti piuttosto seri. Nonostante sia scivolato nelle retrovie, Hamilton è riuscito alla fine comunque ha ottenere un quinto posto mentre Massa è giunto nono. Grande gara per Paul Di Resta che taglia il traguardo in sesta posizione ottenendo il suo miglior risultato stagionale al suo primo anno in Formula 1, la Force India lascia Singapore euforica anche per l’ottavo posto di Adrian Sutil. In mezzo alle due vetture indiane, Nico Rosberg. Mercedes che giunge al traguardo solo con il tedesco, Michael Schumacher infatti si è reso protagonista di un incidente spettacolare andando a tamponare Sergio Perez, che porta a casa un punto con il decimo posto, nel tentativo di sorpassarlo rischiando letteralmente di decollare. Fortunatamente nessuna conseguenza per il sette volte campione del mondo. Tra due settimane si vola in Giappone, a Suzuka Vettel, a meno di ritiri o altro, conquisterà quindi il suo secondo titolo Mondiale consecutivo. Manca solo l’aritmetica.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. VETTEL RED BULL 1h59:06.537
    2. BUTTON McLAREN MERCEDES +1.737
    3. WEBBER RED BULL +29.279
    4. ALONSO FERRARI +55.449
    5. HAMILTON McLAREN MERCEDES +1:07.766
    6. DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES 1:51.067
    7. ROSBERG MERCEDES +1 GIRO
    8. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +1 GIRO
    9. MASSA FERRARI +1 GIRO
    10. PEREZ SAUBER FERRARI +1 GIRO
    11. MALDONADO WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
    12. BUEMI TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
    13. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
    14. KOBAYASHI SAUBER FERRARI +2 GIRI
    15. SENNA RENAULT +2 GIRI
    16. KOVALAINEN LOTUS RENAULT +2 GIRI
    17. PETROV RENAULT +2 GIRI
    18. D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    19. RICCIARDO HISPANIA COSWORTH +4 GIRI
    20. LIUZZI HISPANIA COSWORTH +4 GIRI
    21. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI RIT
    22. SCHUMACHER MERCEDES RIT
  • F1: le pagelle del GP del Giappone

    F1: le pagelle del GP del Giappone

    Diamo le pagelle ai protagonisti del Gran Premio del Giappone

    Vettel 10 e lode: una gara disputata da vero campione, una vittoria che potrebbe valere doppio in vista della corsa al titolo iridato. Il pilota tedesco guadagna qualcosina in classifica sul compagno di squadra Webber che potrebbe risentirne psicologicamente. L’australiano teme tanto il tedesco perchè, come lui, guida una Red Bull, la vettura migliore in questa stagione.
    Sulla gara non c’è molto da dire: partenza, dalla pole, perfetta e condotta sostanzialmente in testa dall’inizio alla fine (a parte la breve parentesi di Button). Nessuna sbavatura, si è limitato solo a controllare senza prendersi nessun rischio particolare.

    Webber 9: arriva secondo e mantiene un buon margine di distacco in classifica piloti dalla coppia Alonso – Vettel. E con il tedesco compagno di scuderia il Mondiale non si giocherà solo sulle performance della macchina in loro possesso visto che guidano entrambi una Red Bull ma la spunterà chi saprà mantenere i nervi saldi. Tra i due sarà una guerra psicologica, l’australiano ha fatto capire le sue intenzioni strappando al rivale proprio nell’ultima tornata il giro più veloce del Gran Premio. Da rivedere le sue partenze, il suo vero punto debole.

    Red Bull 10 e lode: spaventosa la facilità con cui la scuderia anglo austriaca si adatta su ogni tipo di circuito: Suzuka è un vestito che calza a pennello. Titolo piloti e titolo costruttori sono davvero a portata di mano.

    Alonso 9: nel dopo gara ha dichiarato di aver ottenuto il massimo, il terzo posto, perchè le Red Bull qui a Suzuka erano imbattibili. Verissimo. Lo spagnolo corre soprattutto con la testa e può ritenersi soddisfatto della gara disputata. Il Mondiale per quello che gli riguarda è ancora aperto.

    Hamilton 7: un momentaccio per il talento inglese. Da Spa Franchorchamp in poi ha raccolto solo disastri, si è eclissato anche nella terra del Sol Levante, lui come anche la McLaren che non sembra più la Freccia d’Argento di inzio stagione. A Monza ha commesso una grande ingenuità, a Singapore è stato sbattutto fuori da Webber perdendo considerevolmente terreno in classifica iridata. Durante il weekend nipponico è uscito di pista danneggiando non poco la sua vettura, poi è stato costretto a sostituire il cambio per delle anomalie rilevate, il nuovo però ha fatto i capricci durante la gara costringendo Lewis a dover fare a meno della terza marcia per un quarto di GP. Roba da distruggerti psicologicamente se a questo si sommano gli inconveniente degli ultimi 2 GP ma lui è ancora li, potenzialmente in corsa a combattere per il titolo e pronto a spremere la sua McLaren. Ma in Corea, Brasile e Abu Dhabi è vietato sbagliare, non sono ammessi errori altrimenti addio Mondiale.

    McLaren 4: non è stata all’altezza delle aspettative in quest’ultima parte di campionato, la più importante. Se Hamilton cerca di portare al limite la MP4-25, di sfruttare il 110% le potenzialità della macchina e di sopperire al gap con Red Bull e Ferrari con il suo talento è normale che prima o poi commetta qualche errore di troppo. E che la Freccia d’Argento non è in salute lo dimostrano anche le prestazioni di Button.

    Kobayashi 10: niente male questo pilota giapponese che nel Gran Premio di casa regala le emozioni più grandi con dei sorpassi da vero campione. Parte 14esimo e taglia la bandiera a scacchi in settima posizione. In prossimità del tornante ritarda le frenate come il migliore Valentino Rossi, perdonate il paragone me riesce ad esaltare. E non è la prima volta che Kamui si cimenta in azioni di questo genere, ricordate il sorpasso a Valencia ai danni di Alonso? Un capolavoro. Ricordiamo che il Samurai guida una Sauber….

    Schumacher 7.5: le voci su un suo possibile “taglio” a fine stagione per gli scarsi risultati fin qui ottenuti infastidirebbero chiunque ma non il sette volte campione tedesco che a Suzuka riesce a tenere il passo del compagno di team Rosberg, anzi risulta essere più veloce ma non trovando lo spazio giusto per sopravanzarlo, merito anche del connazionale che si difende benissimo dagli attacchi del Kaiser prima che venga messo ko dalla perdita della ruota posteriore.

    Massa 3: pessima qualifica, addirittura fuori nella Q2. Partenza col botto, nel senso che alla prima curva va a schiantarsi contro un incolpevole Liuzzi.

    Suzuka 9: una volta su questo storico circuito, tecnico e veloce, era solito disputarsi l’epilogo del Mondiale di Formula 1, dove nel passato hanno trionfato campioni del calibro di Piquet, Prost, Senna, Hill, Schumacher e Hakkinen. Oggi è diventato solo uno dei tanti ma resta comunque uno dei migliori tracciati che il Grande Circus possa offrire.