Tag: supercoppa italiana

  • Ronaldo e Morata regalano la Supercoppa a Pirlo

    Ronaldo e Morata regalano la Supercoppa a Pirlo

    Una partita brutta, con poche occasioni che ha permesso però ad Andrea Pirlo di conquistare il primo trofeo da allenatore, Cristiano Ronaldo e Alvaro Morata hanno segnato i gol del 2-0 che ha consegnato la Supercoppa Italiana alla Juventus.

    Le due squadre arrivavano da due momenti diversi, il Napoli da uno scintillante successo per 6-0 contro la Fiorentina, la Juventus dal pesante k.o. subito in casa dell’Inter.

    Il campo, tra l’altro non in buone condizioni, però non ha mostrato tutta questa differenza di condizione, la Juventus ha beneficiato del recupero in extremis di Cuadrado che è risultato uno dei migliori.

    Dopo un primo tempo in cui si è vista solo una gran parata di Szczesny su Lozano, nella ripresa ci ha pensato Ronaldo, in una serata non scintillante, a sbloccare la gara facendosi trovare pronto sotto porta a metà della ripresa.

    Il Napoli di Gattuso non ha avuto una reazione veemente ma al 78° ha avuto l’enorme occasione di pareggiare con un calcio di rigore concesso dal VAR per fallo su Mertens. Insigne però ha calciato fuori.

    Un altra super parata di Szczesny e il gol di Morata all’ultimo secondo hanno messo il sigillo sulla SuperCoppa Italiana, primo trofeo da allenatore per Andrea Pirlo

    Veniamo al racconto della finale di Supercoppa dal Mapei Stadium di Reggio Emilia.

    Partenza equilibrata ma senza grossi sussulti nei primi dieci minuti. La Juventus fa la partita ma non riesce a creare pericoli verso Ospina. Cresce il Napoli e al 28° colpo di testa di Lozano da pochi passi, gran risposta di Szczesny. Non succede molto altro, si va al riposo sullo 0-0.

    La ripresa parte con l’ingresso di Bernardeschi per un acciaccato Chiesa. Passa un minuto e proprio Bernardeschi sfiora il gol, blocca Ospina sulla linea. I ritmi rimangono bassissimi e le occasioni non si vedono. Al 64° gran palla in mezzo di Ronaldo, Manolas svirgola e rischia l’autogol, sul corner Cristiano Ronaldo si trova la palla da pochi passi e di forza deposita in rete.

    Al 78° McKennie nel rinviare colpisce il piede di Mertens, il VAR richiama Valeri che assegna il rigore. Dal dischetto Insigne calcia fuori. Szczesny ancora strepitoso al 94° a salvare su una deviazione verso la propria porta di Chiellini. Il Napoli si butta tutto in avanti e al 95° Cuadrado serve un cioccolatino a Morata che deposita in rete il 2-0 prima del triplice fischio che consegna la Supercoppa alla Juventus.

    JUVENTUS – NAPOLI 2-0 (64° Cristiano Ronaldo, 95° Morata)

    Juventus (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, Chiellini, Bonucci, Danilo; McKennie, Bentancur (84° Rabiot), Arthur, Chiesa (46° Bernardeschi); Kulusevski (84° Morata), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Pirlo.

    Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui (84° Llorente); Demme (84° Politano), Bakayoko (67° Elmas); Lozano, Zielinski, Insigne; Petagna (72° Mertens).

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Valeri.

    Ammoniti: Cristiano Ronaldo (J), Zielinski (N).

  • La Lazio batte ancora la Juve e conquista la Supercoppa

    La Lazio batte ancora la Juve e conquista la Supercoppa

    La Lazio ripete quello che aveva fatto solo pochi giorni fa in campionato e con lo stesso identico risultato batte la Juventus ed alza al cielo di Riad la Supercoppa Italiana 2019.

    Un successo sostanzialmente meritato per la squadra di Inzaghi che nel primo tempo ha trovato il vantaggio con Luis Alberto prima di farsi riagguantare nel finale da Dybala.

    Nella ripresa, l’equilibrio creatosi è stato spezzato dal gran gol al volo di Lulic bravo a sfruttare una difesa bianconera piuttosto incerta.

    La punizione di Cataldi in pieno recupero è stata solo le ciliegina di una torta gustosa.

    I complimenti vanno tutti alla Lazio che conquista così la sua quinta Supercoppa Italiana e visto che la vetta del campionato non è così distante magari può iniziare a fare un pensierino allo Scudetto, che non vuol dire esser la favorita al titolo ma che certamente la vedrà lottare con Inter e Juventus sino alla fine.

    La finale di Supercoppa oltre ad evidenziare i meriti della Lazio ha portato alla luce alcune lacune nella Juventus.

    La squadra di Sarri certamente con il tridente ha tanta potenzialità offensiva (anche se stasera si è vista poco) ma non consente un corretto equilibrio e concede molto dietro tant’è che gli avversari riescono spesso a creare occasioni e a segnare reti.

    Niente di irrecuperabile ovviamente, a parte la delusione del titolo sfumato, se però la Juventus vorrà coronare quel sogno che rincorre da parecchi anni, dovrà certamente porre dei rimedi.

    Veniamo al racconto della finale di Supercoppa Italiana 2019. 

    I primi minuti vedono la Juve tenere il possesso palla anche se è la Lazio a rendersi insidiosa con un tiro da fuori di Luis Alberto. Al 16° la Lazio passa in vantaggio, cross dal fondo di Lulic, sponda di Milinkovic-Savic e tocco vincente di Luis Alberto. La Juventus non riesce ad abbozzare una reazione rabbiosa, ci prova Ronaldo al 22° ma il suo tiro esce sul fondo. Al 31° pennellata di Dybala su punizione, palla fuori di niente. Passano un paio di minuti e un diagonale di Correa costringe Szczesny al riflesso prodigioso. Al 45° conclusione rasoterra dal limite di Cristiano Ronaldo, Strakosha respinge corto e da due passi Dybala spinge in rete. Si va al riposo sul 1-1.

    Si riparte senza cambi per il secondo tempo. La prima conclusione è di Dybala ma il suo rasoterra esce non di molto. La Lazio ci prova con un paio di tiri che non impegnano Szczesny. La partita si mantiene equilibrata con possesso palla alternato tra le due compagini. Al 69° ci prova Correa su azione da corner, colpo di testa fuori di poco. Immediata risposta di CR7, palla che non passa lontana dal palo. Al 72° cross di Lazzari, sponda di Parolo e palla a Lulic che al volo segna. Al 82° Correa in contropiede trova il 3-1 ma si alza la bandierina, gol annullato. Al 90° gran colpo di testa di Bonucci, palla che sfiora il palo. Nel recupero un calcio di punizione di Dybala finisce contro la barriera, ripartenza Lazio, Szczesny salva ma sulla ribattuta Bentancur commette fallo e prende il secondo giallo. Sulla successiva punizione Cataldi trasforma per il definitivo 3-1. La Lazio conquista la Supercoppa Italiana.

     

    JUVENTUS – LAZIO 1-3 (17° Luis Alberto (L), 45° Dybala (J), 73° Lulic (L), 93° Cataldi (L))

    Juventus (4-3-3): Szczesny; De Sciglio (56° Cuadrado), Demiral, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Matuidi (76° Douglas Costa); Dybala, Higuain (66° Ramsey), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Sarri.

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva (64° Cataldi), Luis Alberto (67° Parolo), Lulic; Correa, Immobile (82° Caicedo).

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Calvarese.

    Ammoniti: Matuidi (J), Lucas Leiva (L), Luis Alberto (L), Cataldi (L).

    Espulso: Bentancur (J).

  • Murgia segna al 93° e consegna la Supercoppa alla Lazio

    Murgia segna al 93° e consegna la Supercoppa alla Lazio

    La Lazio conquista la Supercoppa Italiana con un finale thrilling con una rete al 93° del giovane Murgia che riconsegna il trofeo nelle mani della Lazio dopo che Paulo Dybala con una punizione ed un rigore negli ultimi minuti aveva pareggiato la doppietta di Immobile.

    Una sfida piena di emozioni come detto, gli uomini di Inzaghi dopo un approccio sbagliato, con un paio di super interventi di Strakosha, ha preso in mano la sfida approfittando anche di una Juve palesemente meno in condizione.

    Tanto merito va anche ad Inzaghi che ha stravinto la sfida tattica con un Luis Alberto davvero in palla.

    Nella Juventus il sereno, in una serata grigia, arriva da un Dybala degno portatore della Numero 10 e da un Douglas Costa apparso frizzante.

    Veniamo al racconto della gara.

    Nella prima sfida ufficiale della stagione Massimiliano Allegri non apporta grandi novità, i nuovi acquisti partono inizialmente dalla panchina, in difesa Benatia prende il posto del partente Bonucci.

    Inzaghi invece schiera i biancocelesti con un 3-5-2 con Lucas Leiva al centro del campo e Milinkovic-Savic, al posto del non convocato Keita, in attacco a fianco di Immobile.

    Passano solo 3 minuti e Strakosha è costretto a sfoderare un miracolo sulla deviazione da due passi di Cuadrado servito dal cross rasoterra di Alex Sandro. Nei primi 5 minuti il portiere della Lazio è costretto ad un altro paio di buoni interventi per mantenere la porta inviolata. I biancocelesti provano ad interrompere la supremazia bianconera ma la conclusione di Luis Alberto al 11° finisce altissima. La Lazio prova a prendere il pallino del gioco con i ritmi che si abbassano. La squadra di Inzaghi però cresce e, se pur senza costruire grosse chance, cerca di mettere in difficoltà la retroguardia della Juventus. Al 32° la gara si sblocca, Immobile si presenta in area e viene messo giù da Buffon, rigore e giallo per il portiere, dal dischetto l’attaccante della Lazio non sbaglia. Il gol carica la Lazio e Basta spreca, bravo Buffon a respingere, la palla del possibile 2-0. La Juve non trova una reazione vera e propria ed il primo tempo si chiude sullo 0-1.

    Ci si aspetterebbe qualche cambio da parte di Allegri ed invece si riparte con gli stessi 22 in campo. La Juventus prova a rendersi pericolosa ma al 54° è ancora Immobile a lasciare il segno con un colpo di testa preciso nell’angolo. Allegri butta dentro De Sciglio e Douglas Costa ma è ancora Immobile a rendersi pericoloso ma Buffon è bravo in uscita. La Juventus con i cambi pare più briosa ma la Lazio è solida e non cede. Al 76° gran conclusione di Luis Alberto ma Buffon c’è e devia in corner. La partita sembra scivolare via ma al 85° Dybala si conquista un punizione e poi con una pennellata il 10 bianconero batte Strakosha. Lo Show di Dybala prosegue, l’argentino infatti in pieno recupero si trova a battere un calcio di rigore, procurato da Alex Sandro toccato in area da Marusic, e anche questa volta Dybala non sbaglia ed è 2-2. Le emozioni non finiscono perchè al 93° Murgia gira in rete un perfetto cross di Lukaku. Finisce così, trionfa la Lazio anche grazie al gol del giovane Murgia.

     

    JUVENTUS – LAZIO 2-3 (32° rig., 54° Immobile (L), 85°, 90° rig. Dybala (J), 93° Murgia (L))

    JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Barzagli, Chiellini, Benatia (56° De Sciglio), Alex Sandro; Khedira, Pjanic; Cuadrado (56° Douglas Costa), Dybala, Mandzukic (72° Bernardeschi); Higuain.

    Allenatore: Allegri.

    LAZIO (3-5-2): Strakosha; Wallace, De Vrij, Radu; Basta (75° Lukaku), Parolo, Lucas Leiva (80° Murgia), Luis Alberto, Lulic (75° Marusic); Milinkovic-Savic, Immobile.

    Allenatore: Inzaghi.

    Arbitro: Massa.

    Ammoniti: Buffon (J), Lucas Leiva (L), Mandzukic (J), Lulic (L), Pjanic (J), Parolo (L), Immobile (L)

     

  • Basket, Milano trionfa su Avellino in Supercoppa

    Basket, Milano trionfa su Avellino in Supercoppa

    Milano conquista quella coppa nazionale che ancora mancava nella sua bacheca, la Ea7 ha infatti sconfitto in finale la Sidigas Avellino.

    Un successo che è andato a confermare i pronostici della vigilia con Milano che ha già dimostrato tutto il suo strapotere, già ampiamente visto nella semifinale contro Cremona, anche se Avellino ha cercato di fare il proprio meglio per cercare di contendere il successo al team di Repesa. 

    La Ea7 Milano ha mandato un messaggio diretto, se ce ne fosse stato bisogno visto il roster dei campioni d’Italia in carica, a tutte le avversarie: la Ea7 partirà in pole position, la stagione sarà lunga e con tante possibili sorprese ma i milanesi sembrano un po’ come la Mercedes nel mondiale di F1, un gradino sopra a tutte le altre.

    Veniamo al racconto di questa finale di Supercoppa italiana.

    Pronti via ed è subito Simon, a suon di triple a rendersi protagonista, la Sidigas prova a rispondere con una buona prestazione di Obasohan che permette ad Avellino di rimanere in scia chiudendo il primo quarto sotto solo di 4 lunghezze (19-23).

    Nel secondo quarto Kruno Simon continua a segnare e tra le file di Milano trova il canestro anche Alessandro Gentile permettendo alla Ea7 di toccare il vantaggio in doppia cifra. Fesenko prova a ricucire lo strappo ed il parziale di 6-0 permette ad Avellino di riavvicinarsi ma Milano piazza in controbreak che porta le due squadre a chiudere il primo tempo sul 34-44.

    Si rientra dall’intervallo lungo e la Sidigas sembra poter provare a riaprire la sfida ma Milano ha Simon e se ai canestri del croato si aggiungono anche quelli di Dragic, Pascolo e Cinciarini è presto fatto che il vantaggio si dilata sino al 51-67 del 30° minuto.

    L’ultimo quarto in sostanza non cambia le carte in tavola, la Ea7 tocca anche i 20 punti di vantaggio piegando ogni possibile resistenza di Avellino.

    Al suono della sirena è festa per la Ea7 Milano che s’impone per 90 a 72 mettendo così nella propria bacheca la prima storica Supercoppa Italiana.

    SIDIGAS AVELLINO – EA7 MILANO 72-90 (19-23, 34-44, 51-67)

    SIDIGAS AVELLINO: Zerini 2, Ragland 18, Green 9, Leunen 6, Cusin 3, Randolph 10, Obasohan 12, Fesenko 2, Thomas 10.

    EA7 MILANO: McLean 5, Fontecchio 2, Gentile 2, Hickman 15, Kalnietis 4, Dragic 11, Macvan 5, Pascolo 6, Cinciarini 6, Sanders 9, Simon 25.

     

  • Con Mandzukic e Dybala la Juve festeggia la sua settima Supercoppa

    Con Mandzukic e Dybala la Juve festeggia la sua settima Supercoppa

    Il primo trofeo stagionale che apre ufficialmente il campionato 2015/16 va alla Juventus che può festeggiare così la settima Supercoppa della sua storia, record per una squadra italiana. I campioni d’Italia ormai orfani di Tevez, Pirlo e Vidal, si sono imposti per 2-0 sulla Lazio di Pioli grazie ai nuovi innesti Mandzukic e Dybala, i prescelti a sostituire le gesta dei campioni uscenti.
    Ma il trofeo conquistato porta anche un altro nome, quello di Pogba, che proprio a Shangai ha debuttato con il 10 sulla maglia. Il francese, pur non segnando, ha preso per mano la squadra specie nel secondo tempo, come un campione dal compito arduo di portare il 10 sulle spalle deve fare.

    La partita non è stata bellissima, complice anche le pessime condizioni del terreno di gioco e le condizioni atmosferiche che alla vigilia minacciavano l’arrivo di un uragano. Le due squadre si sono studiate per tutto il primo tempo dove a risaltare è stata qualche giocata di Pogba. In avvio del secondo tempo Mandzukic ha la possibilità di sbloccare la partita ma il croato si fa ipnotizzare da Marchetti in uscita sciupando la prima vera occasione del match; poco dopo è Pogba che con un destro da fuori area manda la palla a lato di un soffio.

    Mandzukic

    AL 24′ la Juventus sblocca il risultato grazie ad un cross in area di Sturaro per Mandzukic che sovrasta Basta sullo stacco e infila alle spalle di Marchetti. Cinque minuti dopo tocca a Dybala, chiamato a sostituire uno spento Coman, chiudere la pratica con una girata al volo su assist di Pogba. La Lazio accenna una reazione d’orgoglio con Candreva che trova però un sontuoso e sempre pronto Bonucci a murare per due volte.

    La Juventus, trascinata dai nuovi arrivati, aggiunge così il primo dei trofei stagionali in bacheca, la compagine di Allegri è ripartita da dove aveva chiuso la precedente stagione, sempre cinica e spietata ma ancora non al meglio della condizione. Quella della Lazio è parsa molto più indietro rispetto ai campioni d’Italia, una situazione che, a meno di 10 giorni dal preliminare di Champions contro il Bayern Leverkusen, preoccupa molto i suoi tifosi.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Sturaro (45′ st Pereyra), Marchisio, Pogba, Evra; Coman (15′ st Dybala), Mandzukic (35′ st Llorente). (Rubinho, Neto, Parodi, Rugani, Isla, Vitale, Padoin, Tello, Zaza). All.: Allegri
    Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Basta, de Vrij, Gentiletti, Radu; Onazi, Biglia; Candreva, Cataldi (30′ st Kishna), Felipe Anderson (42′ st Morrison); Klose (16′ st Djordjevic). (Berisha, Guerrieri, Hoedt, Mauricio, Konko, Patric, Milinkovic-Savic, Oikonomidis, Keita). All.: Pioli
    Arbitro: Banti
    Reti: 24′ st Mandzukic, 28′ st Dybala

  • Higuain e Rafael eroi azzurri, la supercoppa va al Napoli

    Higuain e Rafael eroi azzurri, la supercoppa va al Napoli

    Una gara combattuta, tiratissima che ha visto la Juventus avere diversi matchpoint per far sua quella Supercoppa che in realtà è stata alzata dal Napoli.

    I protagonisti della serata sono stati i due attaccanti argentini, Higuain e Tevez, ed i due portieri, Rafael e Buffon. Alla fine, dopo 120 minuti, non belli ma intensi, e 18 rigori calciati l’hanno spuntata i partenopei che così chiudono il 2014 in bellezza con un bel trofeo messo in bacheca.

    Veniamo al racconto di questa lunghissima serata di calcio a Doha.

    Allegri schiera la squadra prevista alla vigilia, mentre Benitez sorprende inserendo De Guzman nel trio di trequartisti e lasciando Mertens in panchina.

    La partenza è equilibrata con i bianconeri a fare la gara. L’equilibrio dura pochissimo perchè al 4° da un pasticcio tra Albiol e Koulibaly, sbuca Tevez che si presenta davanti a Rafael e fa 1-0. Il gol mette la carica alla Juventus che continua a fare gioco, la prima reazione del Napoli si vede al 11° con una ripartenza e la susseguente conclusione di Hamsik che finisce alta. Al 15° dopo un paio di minuti di possesso palla arriva una ghiotta occasione per il Napoli, Hamsik sfrutta un mancato intervento di Chiellini e calcia, la conclusione è sfiorata dallo stesso difensore livornese e si stampa sul palo. Il Napoli prova ad aumentare la pressione, la Juventus pare calare l’intensità ma appena possono i bianconeri provano a far male come accade al 22° quando Rafael è costretto ad una grande respinta sul tiro al volo dell’Apache. Il portiere brasiliano si ripete un minuto dopo sempre su Tevez, con una deviazione in corner. Il Napoli però è solo Hamsik, lo slovacco ci riprova ma il suo tiro non inquadra per poco lo specchio. Higuain inizia a scaldarsi con un paio di conclusioni non precise, poi al 42° costringe Buffon al tuffo per salvare un altro suo tiro. Dopo un minuto di recupero finisce il primo tempo.

    Si riparte senza cambi e con i ritmi che rimangono bassi nei primi minuti. Al 54° errore grave di Callejon che ben imbeccato, si presenta davanti a Buffon e lascia partire il diagonale che si spegne sul fondo. Gli azzurri sono però più propositivi, più intensi, ci provano in tutte le maniere ma la difesa bianconera tiene e viene aiutata anche dalla fortuna quando il pallonetto di Higuain si spegne sul palo. Fortuna che poco dopo aiuta anche il Napoli, la respinta di Rafael infatti incoccia Koulibaly e si spegne di pochissimo a lato del palo. Al 68° arriva il meritato pareggio del Napoli, De Guzman fugge sulla fascia, piazza il cross ed Higuain di testa batte Buffon. Il gol del pari costringe la Juventus a giocare e dopo un tiro strozzato da Tevez, arriva al 75° un colpo di testa di Llorente fuori non di molto. I ritmi non si alzano, al 90° Tevez ha la palla della vittoria ma il suo tocco in spaccata esce sul fondo. Dopo 2 minuti di recupero arriva il fischio finale si va ai supplementari.

    Il primo tempo supplementare vede la Juventus provare a gestire la palla e con alcune interessanti giocate di Tevez, Pereyera e Pogba prova ad impensierire Rafael. La Juve sale di tono e anche Llorente al 97° si presenta al tiro, palla fuori di poco. Al 100° i bianconeri gridano al gol ma la conclusione a botta sicura di Vidal è salvata sulla linea da Koulibaly. Il Napoli tenta qualche ripartenza ma non riesce a rendersi pericoloso. Il primo tempo supplementare finisce sul 1-1.

    Neanche tempo di ripartire che Tevez riceve da Pogba al limite, controlla la palla, si gira in un fazzoletto di terreno e deposita il tiro nell’angolino basso per il nuovo vantaggio bianconero. A metà del tempo diventa protagonista Buffon che prima salva su Higuain e poi, dopo un’incomprensione con Bonucci, ferma Callejon lanciato a rete. Il Napoli si getta in avanti e al 118° in una mischia sbuca Higuain che con la zampata batte Buffon e fa 2-2. Non succede più niente, si va ai calci di rigore.

    Dal dischetto le emozioni si moltiplicano, parte male il Napoli con Buffon che para a Jorginho. Tocca a Tevez ed è palo, poi arrivano una serie di 5 a testa perfetti. Va dal dischetto Mertens e Buffon para, Chiellini ha il Matchpoint ma Rafael respinge. Tocca a Callejon ed il portiere bianconero para ancora. Anche Pereyra ha la palla per vincere ma calcia altissimo. Va Koulibaly colpisce il palo ma la palla entra. Il pallone tocca a Padoin, Rafael decide di ergersi a protagonista e respinge consegnando la coppa al Napoli.

    L'esultanza dei calciatori del Napoli | Foto da Twitter
    L’esultanza dei calciatori del Napoli | Foto da Twitter

     

    JUVENTUS – NAPOLI 7-8 d.c.r. (2-2 d.t.s) (1-1 al 90°) (1-0) (4°, 106° Tevez (J), 68°, 118° Higuain (N))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner (78° Padoin), Bonucci, Chiellini, Evra; Pirlo (66° Pereyra), Marchisio, Pogba; Vidal; Tevez, Llorente (105° Morata).

    Allenatore: Allegri.

    Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Gargano, David Lopez (90° Inler); De Guzman (105° Jorginho), Hamsik (78° Mertens), Callejon; Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Valeri.

    Ammoniti: Higuain (N), Pereyra (J), Callejon (N), Albiol (N), Mertens (N), Tevez (J)

     

    Sequenza rigori: Jorginho (parato), Tevez (palo), Ghoulam (gol), Vidal (gol), Albiol (gol), Pogba (gol), Inler (gol), Marchisio (gol), Higuain (gol), Morata (gol), Gargano (gol), Bonucci (gol), Mertens (parato), Chiellini (parato), Callejon (parato), Pereyra (alto), Koulibaly (gol), Padoin (parato).

  • Rinviato Mauri perde ancora il procuratore Palazzi

    Rinviato Mauri perde ancora il procuratore Palazzi

    Si è ancora una volta deciso di non decidere. Con una sorprendente e per certi versi innovativa decisione la Corte di Giustizia Federale (altro…)

  • Cantù spezza il dominio di Siena e vince la Supercoppa Italiana

    Cantù spezza il dominio di Siena e vince la Supercoppa Italiana

    La Mapooro Cantù batte la Montepaschi Siena nel primo match della nuova stagione agonistica 2012/2013. In palio c’era la Supercoppa Italiana, trofeo che sistematicamente finiva nella bacheca toscana da ben 5 anni. I lombardi però si sono imposti per 80-73 grazie ad un super Manuchar Markoishvili, l’atleta georgiano alla fine è stato anche eletto M.V.P. della partita.

    Dopo un lustro di dominio totale in campo nazionale il nuovo corso della Montepaschi non inizia nel migliore dei modi: in Estate l’addio del plurititolato coach Simone Pianigiani, finito in Turchia sulla panchina del Fenerbahce, ha dato una grossa occasione al suo vice storico Luca Banchi che però non è riuscito a portare a casa il primo trofeo stagionale. Ovviamente serve tempo per oliare i meccanismi di un gruppo nuovo che dovrà cercare di imitare le gesta di quello precedente ma sarà meglio se tutto ciò verrà fatto alla svelta. Sorride invece Cantù che al quarto tentativo nella finale della Supercoppa finalmente fa centro.

    Primo quarto di marca biancoverde con i toscani che chiudono avanti 25-16 e solo una tripla di Mazzarino evita un passivo più grande per Cantù.

    Inizio di secondo periodo stratosferico per la Mapooro che con 2 triple si porta sul -3 (25-22). Dopo pochi minuti il punteggio è in parità 26-26 ma a metà frazione Siena scappa ancora portandosi sul 33-28 grazie a Sanikidze e Brown. Tyus ed Aradori permettono ai biancoblu di restare a contatto ma all’intervallo il punteggio è 42-37 per i toscani.

    Il secondo tempo comincia un 5 a 0 per la Mapooro (che rimette tutto in equilibrio) firmato Leunen- Markoishvili, ed il risultato è sul 42 a 42 dopo 2 minuti. E’ la schiacciata di Cusin che vale il vantaggio per Cantù sul 44 a 42. La reazione biancoverde, propiziata da Moss, permette alla Mens Sana di impattare a quota 46 a metà del terzo periodo. I ragazzi di Trinchieri da oltre l’arco fanno però male agli avversari ed insaccano due bombe con il solito Markoishvili e Smith e prendono il comando della gara sul 52 a 48 a 3 minuti dalla fine della frazione. Siena non ci sta e con Hackett e Brown torna a -1 (55-56), nonostante le affondate di Tyus e Brooks. E’ un gioco da 3 punti dello stesso Tyus che fissa il punteggio, al termine del terzo quarto, sul 59 a 57 per la Mapooro.

     

    logo legabasket | © foto tratta dal web

    L’ultima frazione si apre con il lay- up di Moss per il 59 a 59. Ress realizza una bomba, un ottimo Tyus schiaccia violentemente tenendo la gara in equilibrio sul 62 a 61 Montepaschi a 8 minuti dalla conclusione del match. I biancoblu insaccano altre 2 triple con Smith e Markoishvili che valgono il +3 per la squadra di coach Trinchieri sul 69 a 66 (metà quarto periodo). Brown cerca di ricucire il divario, Brooks però, con 4 punti consecutivi, tiene avanti Cantù sul 73 a 68 a 3 minuti dalla fine della partita. Ad un minuto dal termine si è sul 73-71. La schiacciata di Tyus vale il +4, ma Hackett dalla lunetta firma il nuovo – 2 sul 75 a 73. Smith è glaciale ai tiri liberi e non sbaglia per il 77 a 73. Sono Smith e Leunen, dopo la bella difesa lombarda, a regalare alla Mapooro vittoria e Supercoppa con il risultato di 80 a 73.

    Markoishvili veine eletto M.V.P. dell’incontro e chiude la sua prova con 15 punti e 5 rimbalzi che permettono alla sua squadra di alzare al cielo il trofeo. Super prova anche di Tyus con 18 punti, contributo fondamentale di Smith con 14 punti. A Siena non bastano i 18 punti di Brown, i 17 di Sainikidze ed i 10 di Moss. Opaco Hackett con soli 7 punti.

    SUPERCOPPA ITALIANA:

    MAPOORO CANTU’-MONTEPASCHI SIENA 80–73 (16-25, 37-42, 59-57) 

    MAPOORO CANTU’: Kudlacek ne, Awudu ne, Smith 14, Markoishvili 15, Leunen 4, Mazzarino 3, Casella ne, Brooks 11, Tyus 18, Tabu 5, Aradori 4, Cusin 6. All. Trinchieri.

    MONTEPASCHI SIENA: Kasun 2, Brown 18, Eze 8, Carraretto 3, Rasic, Kangur 3, Sanikidze 17, Ress 3, Lechthaler ne, Janning 2, Hackett 7, Moss 10. All. Banchi

  • I tifosi del Napoli chiedono la ripetizione della finale di Supercoppa

    I tifosi del Napoli chiedono la ripetizione della finale di Supercoppa

    Che al Napoli avesse dato molto fastidio aver perso la partita di Supercoppa Italiana contro la Juventus era chiaro, in quanto la squadra non si era nemmeno presentata alla premiazione. Ma ora a salire in cattedra per farsi sentire non è ne Aurelio De Laurentiis ne un componente del club, bensì i tifosi. Nella giornata di oggi infatti oltre cento tifosi della società campana hanno chiesto la ripetizione della gara di Supercoppa: i motivi per cui viene richiesto tutto questo sono vari ma il punto di fondo è che tutti loro sono convinti che sotto vi sia una truffa. Tramite l’avvocato Gaetano Di Cicco gli ultrà napoletani hanno contattato il giornale “Il Mattino” dove hanno inserito quanto segue:

    “L’avvocato Gaetano Di Cicco, comunicato di aver curato l’esposto inoltrato alle procure della Repubblica di Parma e di Roma e alla Procura della Federcalcio, riporta che i tifosi che si sono rivolti al mio studio sono oltre cento e chiedono la ripetizione della gara”.

    Tifosi Napoli vogliono la ripetizione della gara di Supercoppa © CARLO HERMANN/AFP/GettyImages

    Ma questo non è il primo reclamo dei fanatici seguaci del Napoli: già poco dopo la sconfitta infatti sono partite varie richieste da più parti dei tifosi che sembrano proprio non aver digerito la vittoria della Juventus. Tra i tanti ci sono stati anche volti noti come Nino D’Angelo, Biagio Izzo, Vincenzo Maria Siniscalchi, Maurizio De Giovanni, Monica Sarnelli e tanti altri che hanno voluto esprimere il proprio pensiero riguardo l’arbitraggio di Mazzoleni.

    “I club e tutti i tifosi organizzati sono pronti ad una protesta ufficiale – ha dichiarato il presidente del Napoli Club Saverio Passaretti – gli errori di Mazzoleni hanno deciso il risultato. Ringraziamo gli azzurri per l’impegno profuso, siamo con la società per la decisione di non presentarsi alla premiazione”.

    Nonostante siano passati ormai due mesi il Napoli non molla quindi la presa anche se le possibilità di ripetere il match sono praticamente nulle.

  • Stangata Napoli, Pandev e Dossena due giornate di squalifica in serie A

    Stangata Napoli, Pandev e Dossena due giornate di squalifica in serie A

    Costa carissima la condotta provocatoria e vittimistica durante la finale persa ai supplementari contro la Juventus di supercoppa italiana a Pechino del Napoli di Walter Mazzarri e soprattutto Aurelio De Laurentiis.

    Il giudice sportivo Renato Tosel ha punito pesantemente la squadra partenopea squalificando per due turni l’attaccante macedone Goran Pandev ed il centrocampista Andrea Dossena e per un turno l’allenatore Walter Mazzarri ed il colombiano Camilo Zuniga.

    Non sono servite a nulla le eclatanti dimostrazioni di protesta degli alti piani partenopei, anzi, è sotto osservazione da parte della Procura Federale anche l’assurda decisione di non presentarsi alla cerimonia di premiazione della supercoppa italiana facendo cadere nel ridicolo, e davanti agli occhi di tutto il Mondo, il calcio italiano.

    Goran Pandev viene squalificato per gli insulti riversati nei confronti del guardalinee e precisamente, secondo Tosel: Pandev, espulso al 40′ della ripresa, è stato punito per “aver rivolto ad un Assistente, a giuoco fermo, un’espressione insultante”. Stessa colpa di Dossena, che era arrivato al 120′ ma al termine della gara ha “rivolto ad un Assistente un’espressione intimidatoria”.

    Walter Mazzarri allontanato da Mazzoleni ©Lintao Zhang/Getty Images

    La decisione dell’arbitro Mazzoleni di espellere Goran Pandev aveva innervosito molto il prosieguo della partita con le proteste accese di Walter Mazzarri e l’altra espulsione per doppia ammonizione di Juan Camilo Zuniga, ebbene sia l’allenatore partenopeo che il centrocampista colombiano, sono stati squalificati per un turno. Questa la decisione ufficiale di Tosel: Walter Mazzarri, allontanato alla fine dei tempi regolamentari per “aver contestato platealmente una decisione arbitrale, uscendo dall’area tecnica e indirizzando al Direttore di gara un ironico applauso e un’espressione ingiuriosa”

    Ricordiamo che tutte queste squalifiche dovranno essere scontate nel Campionato di Serie A e quindi Pandev salterà i primi due turni dove il Napoli sarà impegnato in trasferta a Palermo mentre nella seconda giornata ci sarà la Fiorentina di scena al San Paolo.