Tag: Sulley Muntari

  • Rinnovi Milan, Gattuso resta, Seedorf saluta

    Rinnovi Milan, Gattuso resta, Seedorf saluta

    Calciomercato Milan, tempo di rinnovi. Dopo la dolorosa abdicazione dal trono di Serie A, in Via Turati si lavora per il futuro. Come lo scorso anno, Adriano Galliani ha aperto la porta del suo ufficio per accogliere prima di tutto quei calciatori che vedono il loro contratto scadere fra poco più di un mese. L’anno scorso tra le vittime illustri del lungo pellegrinaggio in sede ci fu Andrea Pirlo, che a 12 mesi di distanza si è preso una bella rivincita nei confronti di chi non ha più credito nelle sue qualità. Crediamo che la lezione dell’ex regista rossonero sia stata imparata fin troppo bene dalla dirigenza milanista. Chi tra i giocatori in scadenza è già sicuro di rimanere la prossima stagione? Chi ha la valigia pronta e dirà addio a Milanello? Che le danze abbiano inizio.

    SICURIAmbrosini e Gattuso continueranno a giocare in rossonero. Capitano e vice-capitano, non è un caso. E non importa se sia lo stesso Ringhio a chiedere più giovani in rosa. La strada tracciata in Via Turati è nota da tanti anni. Affetto e lavoro viaggiano mano nella mano. La carta d’identità passa sempre in secondo piano.

    NI – Ci sono poi i precari: Aquilani, Muntari, e Maxi Lopez. Per il centrocampista della Nazionale azzurra il discorso è piuttosto complesso. Il fatto di non aver giocato in questi ultimi due mesi non è da ricondurre ad un disinteressamento da parte di Allegri, anzi. Semplicemente al Milan è scattato il timer. Quando l’ex centrocampista della Roma si avvicinava alla fatidica soglia delle 24 presenze (dopo cui i rossoneri erano obbligati a versare 8 milioni di euro al Liverpool), ha visto più panchina che altro. Galliani mira a ottenere un forte conto sugli iniziali 8 milioni. Se dovessero arrivare risposte negative dall’Inghilterra, il sostituto è già pronto: Montolivo.

    C’è poi Sulley Muntari, arrivato in prestito dall’Inter e Maxi Lopez, anche lui in attesa di risposte. Se non dovrebbero esserci particolari dubbi sull’ex nerazzurro, per la punta argentina il futuro non è poi così scontato, nonostante l’amministratore delegato del Milan abbia già virtualmente ufficializzato il suo riscatto dal Catania durante il mercato invernale.

    clarence seedorf | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    ADDIO – Praticamente certo l’addio di Nesta, da settimane in trattative con gli americani dei Red Bull New York. Sulle orme del difensore romano c’è Gianluca Zambrotta, anche lui in scadenza di contratto e spesso ai margini della rosa.

    Dopo 10 anni e due Champions League, saluta Milanello il trequartista olandese Clarence Seedorf, spesso determinante nei successi più belli della storia recente rossonera. Per l’orange si ipotizzano diversi scenari. Lo aspettano a braccia aperte in Brasile, Usa e Dubai.

    Un altro olandese è pronto a lasciare il Milan, Mark Van Bommel. Espresso in percentuale, l’addio dell’ex Bayern è sicuro al 95%. Mino Raiola ha voluto mantenere una porticina aperta ad un eventuale proposta del Diavolo, sebbene appaia certo il ritorno in patria del giocatore con la maglia del Psv.

    E’ ormai ai titoli di coda anche l’epica avventura di Pippo Inzaghi, il bomber di tutte le competizioni Uefa. Rispetto ai suoi compagni di squadra, è probabile che rimanga entro i confini nazionali. Siena e Lazio non hanno mai nascosto di provare un interesse nei confronti di Superpippo.

  • Inter – Milan 4-2 Milito tris, inferno rossonero

    Inter – Milan 4-2 Milito tris, inferno rossonero

    L’Inter sogna ancora, il Milan finisce all’inferno. Termina 4-2 per i nerazzurri la stracittadina milanese, valida per la 37 giornata di Serie A. Gli uomini di Stramaccioni trionfano grazie alla tripletta di uno scatenato Milito e al gioiello di Maicon. Inutile per i rossoneri la doppietta di Zlatan Ibrahimovic, che raggiunge i 28 centri stagionali, confermandosi il capocannoniere della Serie A. Oltre al sogno Champions, per la squadra di Moratti c’è anche la certezza di un posto in Europa League il prossimo anno. Il Diavolo invece dice addio alle ultime speranze scudetto, tornate in auge all’indomani del pareggio casalingo della Juve contro il Lecce mercoledì sera. Il tricolore ha preso definitivamente la strada di Torino, dove verrà gelosamente custodito per i prossimi 12 mesi.

    CHE DERBYL’è i’stess? Mica tanto. Erano anni che non si viveva un derby così avvincente. L’uomo della Madonnina è ancora lui, Diego Milito. Rinato nel girone d’andata proprio in occasione della stracittadina, esagera a modo suo, con una tripletta da incorniciare. Segna subito, al 14′ minuto, sotto la curva rossonera, che già aveva annotato l’1-0 di Vucinic in quel di Trieste. L’Inter domina, realizza anche il 2-0 con Cambiasso ma Rizzoli non se la sente di convalidare l’ennesima rete fantasma di questa stagione. Nell’occasione Abbiati si fa male ed è costretto ad abbandonare il campo. E’ il secondo cambio della serata per Allegri, che ad inizio match aveva perso Bonera (al suo posto il giovane De Sciglio). Segnali di una partita nata male e destinata a finire peggio.

    ORGOGLIO IBRAHIMOVIC – L’ultimo dei moicani. Certo, un paragone un po’ azzardato, ma ormai qualsiasi attributo che si voglia dare al bomber di Malmoe ha il sapore del superfluo. Rizzoli conferma di attraversare una giornataccia e assegna poco prima dell’intervallo un penalty a favore dei rossoneri, giudicando fallosa l’entrata di Julio Cesar ai danni di Boateng. La moviola mostra come il portiere brasiliano tocchi in realtà soltanto il pallone. Le vibranti proteste del verdeoro non fanno cambiare idea al direttore di gara. E nemmeno la linguaccia sventolata in faccia a Ibrahimovic aiuta Julio Cesar. Parità, 1-1. Pronti, via, Ibra. La ripresa si apre nel segno dell’attaccante rossonero che si beve letteralmente i difensori interisti e con un cucchiaio firma il sorpasso rossonero. Il Milan è di nuovo avanti, 2-1, lo scudetto è ancora in bilico.

    diego milito | © OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    STRA-RIMONTA – E’ un derby che non finisce mai. Muntari, sì proprio lui, sfiora la terza rete per il Diavolo pochi minuti più tardi. Nonostante non sia esattamente uno dei massimi esteti del calcio, opta per una soluzione fin troppa fantasiosa, invece che usare la “legna”. Peccato capitale della serata rossonera. Trascorrono 5′ minuti e Milito dal dischetto realizza il 2-2 (fallo di Abate). Il tricolore torna prepotentemente sotto il diluvio di Trieste. Allegri rimane imbambolato. Cassano viene fatto entrare soltanto quando mancano 15′ minuti al termine. Ragione e sentimento non trovano un significato a tale scelta, l’ennesima discutibile della gestione Max. In casa Inter sanno bene cosa siano le stra-rimonte, e Moratti ne assaggia i frutti più dolci. Milito (80′) fa tris, ancora su calcio di rigore (mano di Nesta). Maicon chiude il sipario all’87, un gioiello di rara bellezza. Milan, adesso è davvero finita.

    Pagelle Inter Milan 4-2
    Julio Cesar 6: premettendo che la linguaccia del primo tempo resterà forse come una delle immagini più belle del campionato, il portiere interista non da sfoggio della sua bravura dimostrata tante altre volte. La prestazione è comunque sufficiente.
    Maicon 7: da Oscar la conclusione con la quale ha sorpreso Amelia e fatto scattare in piede tutto il popolo nerazzurro. Saluta San Siro come ai tempi del triplete.
    Zanetti 7,5: domandate a lui se era l’i stess. Chiedete ad Allegri cosa abbia provato nei minuti finali nel vederselo sfrecciare per 80 metri senza che i suoi giocatori potessero avere arbitrio. Capitano dentro.
    Sneijder 7: altra bella prova dell’olandese, apparso rigenerato dalla cura Stramaccioni. Non è ancora in versione triplete, però è tornato ad essere determinante per i colori nerazzurri. Ed è già tanto.
    Milito 9: da ieri sera nel web è scattata la petizione per intitolare la stracittadina milanese a lui. Qualcosa che suoni come “derby Milito”. Quest’anno l’argentino, quando ha incontrato il Milan, ha giocato a poker.

    Abbiati 6,5: la stagione 2011/2012 non vedrà una parata scudetto di San Abbiati. Peccato, perché il portiere rossonero c’ha provato in tutti i modi a scrivere una nuova Perugia. Tutto inutile.
    Abate 5: quando vede Milito il terzino del Milan va in tilt. Il derby dell’andata venne deciso da un suo errore, e anche ieri non è stato da meno.
    Nesta 6: il difensore romano sente terribilmente la mancanza di Thiago Silva. Da solo, a 36 anni, tappa le falle come può. In maniera egregia il più delle volte, con la mano in altre circostanze. Se è stato il suo ultimo derby lo sapremo fra sette giorni. Sappiamo già però che quello di ieri non se lo ricorderà molto volentieri.
    Muntari 5: lo si era intuito da tempo, adesso è arrivata la conferma. E’ lui l’uomo scudetto, nel bene e nel male. Ha la palla del 3-1, la fallisce clamorosamente. L’ultima speranza tricolore svanisce con il suo errore.
    Ibrahimovic 8: il re abdica. Per la prima volta da 8 anni a questa parte, Zlatan non vincerà lo scudetto. Ajax, Juve, Inter, Barcellona, Milan. Però Zlatan lascia il trono a modo suo, con una doppietta. Il titolo di capocannoniere non glielo sfila più nessuno ormai.

    INTER MILAN 4-2, HIGHLIGHTS 
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  • Milan – Atalanta 2-0, Allegri riapre il campionato

    Milan – Atalanta 2-0, Allegri riapre il campionato

    Il match tra Milan Atalanta termina 2-0 in favore dei rossoneri. A decidere l’incontro valido per la 36 giornata di Serie A le reti di Muntari ad inizio primo tempo e Robinho allo scadere. In classifica la squadra di Allegri si porta a meno 1 dalla Juventus, bloccata in casa dal Lecce di Serse Cosmi. E’ stata una partita difficile per i padroni di casa, specialmente durante la prima frazione di gioco, con i bergamaschi che si sono fatti apprezzare maggiormente sul piano del gioco. Delude Zlatan Ibrahimovic, piuttosto falloso per tutto l’arco della gara. Torna a segnare invece il brasiliano Robinho, la cui astinenza dal gol durava ormai dal 31 marzo scorso.

    SBLOCCA MUNTARI – Rispetto alle indiscrezioni della vigilia, Allegri conferma il tandem d’attacco di Siena, con Cassano al fianco di Ibra. In difesa invece sorprende la scelta del giovane De Sciglio al posto di Bonera, complice l’infortunio che nei giorni scorsi ha messo ko Abate. L’avvio di partita è completamente a favore del Milan. Boateng e Consigli ingaggiano da subito un duello appassionante che vede momentaneamente vincente il portiere nerazzurro. Al 9′ minuto però la difesa di Colantuono si fa sorprendere dall’inserimento in area del ghanese Muntari, che dopo aver ricevuto un perfetto assist dal Prince conclude facilmente in rete il pallone dell’1-0 che sblocca la gara.

    BELLA ATALANTA – Dopo il vantaggio rossonero, gli ospiti crescono si a livello qualitativo che d’intensità. Il Milan fatica a manovrare e in almeno tre occasioni rischia seriamente di subire la rete del pareggio. I pericoli maggiori per la difesa guidata dalla coppia centrale Nesta-Mexes arrivano dall’argentino Denis. L’ex punta del Napoli alla mezzora sfiora il palo con un rasoterra pericolosissimo. Nel finale del primo tempo è Cazzola a mettere più di un brivido ai tifosi di San Siro, con un destro che si spegne fuori di poco.

    robinho | © Claudio Villa/Getty Images

    PRESSIONE ROSSONERA – La ripresa vede un Milan spingere sul pedale dell’acceleratore in cerca del gol che chiuderebbe l’incontro. Cassano illumina per Ibrahimovic ma lo svedese non trova la porta. L’Atalanta è meno propositiva rispetto ai primi 45′ minuti e la squadra di Allegri non sembra più soffrire come ad inizio gara.

    FINALE INATTESO – Il cronometro scivola via, nel mezzo le sostituzioni di Cassano per Robinho e Ambrosini per Gattuso. L’ennesimo errore di Ibrahimovic è il preludio degli ultimi minuti di gioia irrefrenabile tra gli spalti del Meazza. Arriva infatti la notizia del pareggio del Lecce a Torino, risultato che consente al Milan di sperare ancora nel titolo. A completare l’improvvisata festa di San Siro ci pensa il tap in vincente di Robinho sulla punizione scagliata in porta da Ibra al 3′ minuto di recupero. Campionato riaperto o destino già scritto?

    Pagelle Milan Atalanta 2-0

    Nesta 7: senza Thiago Silva è lui che manda avanti la “baracca”. D’estate prenderà il volo per gli Stati Uniti, ma il difensore romano ha già lasciato un marchio indelebile sui campi di mezza Europa.
    De Sciglio 6,5: a sorpresa in campo dal primo minuto, il giovane prodotto del vivaio rossonero gioca la sua più bella partita in prima squadra dal suo esordio tra i professionisti. Non fa rimpiangere Abate.
    Muntari 6,5: nel bene e nel male è l’uomo copertina di questo campionato. Chi l’avrebbe mai detto a gennaio, quando anche i tifosi del Diavolo più ottimisti non davano neanche una possibilità all’ex centrocampista dell’Inter?
    Ibrahimovic 5: quanta fatica per lo svedese nel trovare la porta. Da più di un mese ormai Ibra è lontano parente del calciatore straripante di inizio anno.

    Consigli 7,5: il portiere dell’Atalanta è protagonista di una serata magica. In avvio di match è letteralmente insuperabile. Non esaurisce la riserva di miracoli nella ripresa (chiedere a Ibrahimovic). Alla fine capitola proprio su Robinho, che non segnava da più di un mese.
    Cigarini 6,5: è il direttore d’orchestra della squadra nerazzurra. Forse uno dei segreti più celati della fantastica stagione degli uomini di Colantuono.
    Denis 6: El Tanque nel primo tempo sfiora il gol due volte. Prima è bravissimo Abbiati a respingere il pallone fuori dallo specchio della porta, alla mezzora invece l’argentino è sfortunato perché la sua conclusione si spegne di pochissimo a lato.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6, De Sciglio 6,5, Nesta 7, Mexes 6, Antonini 6, Ambrosini 6 (78′ Gattuso s.v.), Muntari 6,5, Nocerino 6, Boateng 7 (73′ Flamini 6), Cassano 6 (68′ Robinho 6,5), Ibrahimovic 5.
    Allenatore: Allegri.
    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 7,5, Ferri 6 (53′ Schelotto 6), Stendardo 6,5, Lucchini 6, Peluso 6, Raimondi 6,5, Cigarini 6,5, Cazzola 6, Bonaventura 6 (61′ Moralez 6), Denis 6,5, Tiribocchi 5,5 (77′ Carrozza s.v.).
    Allenatore: Colantuono.

    VIDEO MILAN ATALANTA 2-0
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  • Chievo – Milan 0-1, Gattuso in congedo. Top Gun Bradley

    Chievo – Milan 0-1, Gattuso in congedo. Top Gun Bradley

    Dalla trasferta del Bentegodi il Milan esce vittorioso per 1-0 contro un ottimo Chievo. Tanti punti interrogativi però sulla prestazione dei rossoneri, salvati da un sinistro terrificante di Muntari nelle battute iniziali del primo tempo.

    Il centrocampo tutto forza e muscoli si è rivelato incapace di orchestrare una benché minima azione di gioco, con la difesa costretta a lanciare lungo alla ricerca di uno spento Ibrahimovic, perdendo ogni qualvolta il pallone, regalandolo così alla difesa avversaria.

    I padroni di casa possono recriminare per non aver saputo convertire in gol il dominio dei primi 45′ minuti, quando Thereau prima e Rigoni poi si sono divorati il gol del pareggio.

    Le pagelle di Chievo Milan 0-1, anticipo della 32^ giornata di Serie A
    Sorrentino 5,5
    : stavolta non deve parare nessun rigore, sebbene difronte abbia lo specialista del campionato. Si segnala solamente per l’intervento sul tiro di Robinho nel corso del primo tempo, mentre in precedenza non era stato impeccabile sul gol di Muntari. Anche lui come tutti i tifosi gialloblu si starà chiedendo come abbia fatto il Milan a vincere questa partita. BOCCA ASCIUTTA
    Dainelli 5: se il suo allenatore fosse entrato in campo ieri sera, molto probabilmente se lo sarebbe mangiato. Nell’episodio che ha deciso la gara l’ex difensore della Fiorentina lascia tutto il tempo e lo spazio per calciare a Muntari. BRONZO DI RIACE
    Bradley 6,5: forse ieri Allegri avrà avuto qualche rimpianto nel vedere in azione l’americano del Chievo, autore di una prova maiuscola a centrocampo, considerata la prestazione deludente del reparto rossonero. TOP GUN
    Paloschi 6: grande generosità per l’attaccante clivense di proprietà del Milan, che l’ha girato al club veneto in prestito. Nel primo tempo aveva addirittura trovato il primo gol in carriera contro i rossoneri, vanificato però dalla segnalazione di fuorigioco dell’assistente di Valeri. CARO AMICO
    Pellissier 6: solo un miracolo di Abbiati impedisce al capitano del Chievo di realizzare il gol dell’1-1 nei minuti iniziali del secondo tempo. Delizioso l’assist alla fine della prima frazione di gioco per il compagno di squadra Rigoni, che spreca malamente una ghiotta occasione. STOPPATO

    gennaro gattuso | © Claudio Villa/Getty Images

    Abbiati 6,5: ultimamente da sempre l’impressione di accusare un problema, per poi invece riprendersi miracolosamente e sfoderare prodezze come quella che ha strozzato l’urlo di gioia del Bentegodi al quinto minuto della ripresa, con Pellissier incredulo. SANTO
    De Sciglio 5: l’emozione della prima gara in Serie A si fa sentire. Il terzino destro della Primavera rossonera sbaglia tanti disimpegni difensivi. In ogni caso può consolarsi perché non è certamente il solo. DA RIVEDERE
    Gattuso 5,5: Ringhio è arrugginito. Il guerriero del Milan è ancora lontano dalla perfetta forma fisica. Lascio il terreno di gioco per infortunio dopo un tentativo di slalom fra 3 difensori avversari. CONGEDO
    Muntari 6: prende la sufficienza soltanto per il gol, pesantissimo. Il resto è poco o nulla. Allegri può ritenersi comunque soddisfatto, perché vincere partite come quella del Bentegodi può voler significare tanto. CASO
    Ibrahimovic 5: anche ieri spaesato, servito male dai propri compagni di squadra, lui però non fa nulla per migliorare la situazione. Impensierisce Sorrentino soltanto con un destro a giro che termina di poco a lato nella ripresa, prima e dopo imbarazzante. SABBIE MOBILI

    Chievo (4-3-1-2): Sorrentino 5,5, Sardo 5,5 (75′ Cesar s.v.), Dainelli 5, Acerbi 5,5, Frey 6, Bradley 6,5, Rigoni 5,5, Sammarco 6 (66′ Luciano 5,5), Thereau 6, Paloschi 6 (70′ Cruzado 5,5), Pellissier 6.
    Panchina: Puggioni, Andreolli, Hetemaj, Uribe. Allenatore: Di Carlo
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6,5, De Sciglio 5, Nesta 6, Yepes 6, Zambrotta 5,5, Gattuso 5,5 (62′ El Shaarawy 5,5), Muntari 6, Nocerino 5, Seedorf 5,5 (88′ Strasser s.v.), Robinho 5,5 (68′ Emanuelson 5,5), Ibrahimovic 5.
    Panchina: Amelia, Mexes, Cassano, Maxi Lopez. Allenatore: Allegri

    CHIEVO MILAN 0-1, HIGHLIGHTS
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  • Chievo – Milan 0-1, botta Muntari. I rossoneri tornano primi

    Chievo – Milan 0-1, botta Muntari. I rossoneri tornano primi

    L’anticipo della 32^ giornata tra Chievo Milan termina con la vittoria dei rossoneri per 1-0. Decide il missile da fuori area di Muntari nel corso dell’ottavo minuto del primo tempo.

    Brutta partita per la squadra di Allegri che ottiene il massimo dalla trasferta del Bentegodi con il minimo sforzo. I padroni di casa sono stati protagonisti di un bel primo tempo, durante il quale avrebbero meritato ampiamente il pareggio. Nella ripresa provvidenziale l’intervento di Abbiati su Pellissier, che salva l’1-0 finale.

    Con questa vittoria la squadra di Allegri torna momentaneamente in testa alla Serie A, quando mancano sei partite al termine. Domani è attesa la risposta della Juve, impegnata allo Stadium contro la Lazio.

    PRIMO TEMPO – Rispetto alle previsioni della vigilia il Milan schiera Yepes al fianco di Nesta, con l’acciaccato Mexes che si siede in panchina. Nel Chievo invece Di Carlo vara una sorta di tridente utilizzando contemporaneamente Paloschi, Pellissier e Thereau, quest’ultimo nel ruolo di trequartista. Fin dalle battute iniziali i padroni di casa spingono sul piede dell’acceleratore, costringendo il Milan nella propria metà campo. Il demerito dei clivensi è però quello di non concretizzare in occasioni da rete l’aggressività messa in mostra nei primi minuti di gioco, e i rossoneri alla prima chance passano in vantaggio. Muntari lasciato incolpevolmente solo dalla difesa avversaria lascia partire un violento sinistro da 25 metri che si insacca alle spalle di Sorrentino. Il replay del gol mostra un Sorrentino non esattamente impeccabile. E’ l’ottavo minuto, i rossoneri si riportano momentaneamente in testa alla classifica.

    sulley muntari | © Claudio Villa/Getty Images

    L’1-0 di Muntari sortisce però un effetto indesiderato per la squadra di Allegri, sopraffatta dalla paura di comandare le operazioni di gioco. Il Chievo appare molto più in palla e con Thereau si divora il gol del pareggio intorno al 25′ del primo tempo, Abbiati è bravo a deviare il tiro del francese in calcio d’angolo. Dieci minuti più tardi è il Milan ad avere la possibilità di raddoppiare. Robinho è il protagonista assoluto dell’azione. Con un paso doble si libera dalla marcatura di due difensori gialloblu, ma al momento della conclusione deve fare i conti non un insuperabile Sorrentino. Poco prima del fischio finale del primo tempo c’è spazio per il Chievo di rendersi ancora una volta pericolosissimo davanti alla porta di Abbiati. Stavolta è Rigoni, in collaborazione con Pellissier, a mancare di un soffio il palo alla sinistra di Abbiati, per quello che sarebbe stato il gol del pareggio clivense.

    SECONDO TEMPO – Nella seconda frazione di gioco il Chievo non riesce a ripetere l’avvio arrembante dei primi 45′ minuti, sebbene abbia una clamorosa occasione al 50′, con Pellissier che approfitta di un errore del centrocampista Muntari ma Abbiati è miracoloso nel respingere il tiro del capitano gialloblu in calcio d’angolo. Dopo l’ennesima chance sprecata per riportare il risultato in parità, il Chievo allenta la presa. Confusione e stanchezza prendono il sopravvento sul match, con la girandola di sostituzioni intorno a metà ripresa.

    Gattuso da il là alla girandola di sostituzioni, al posto del capitano rossonero entra El Shaarawy, che si va a piazzare dietro la coppia d’attacco Ibra-Robinho, mentre Seedorf scala a centrocampo. Il tridente d’attacco del Milan ha vita corta però, in quanto sei minuti più tardi Allegri decide di sostituire uno spento Robinho con Emanuelson. Le due squadre non riescono a rendersi quasi mai pericolose negli ultimi 11 metri. Il cronometro scorre inesorabile ed il Milan non soffre più come in occasione del primo tempo. A due minuti dal termine Allegri concede qualche minuto anche a Strasser, che al 43′ entra per sostituire Seedorf. Thrilling all’ultimo secondo, quando viene annullato il gol dell’1-1 ad Acerbi. Nonostante le proteste del pubblico di casa giusta la decisione di Valeri che annulla per fuorigioco. Chievo Milan quindi finisce 1-0 in favore dei rossoneri, che per 24 ore tornano solitari in vetta alla classifica di Serie A, con 2 punti di vantaggio sulla Juventus.

  • Buffon e l’ipocrisia made in Italy

    Buffon e l’ipocrisia made in Italy

    Gigi Buffon e il gol della discordia. La partita tra Milan-Juventus continua a giocarsi a distanza di tre giorni nonostante il guardiano di San Siro abbia già da tempo chiuso i cancelli. Tra urla dissennate e turpiloqui, l’ipocrisia si fa largo. I falsi moralisti hanno colto al volo l’assist involontario del portiere bianconero, bacchettandolo con la verga medievale. Uno spettacolo degno dell’Inquisizione, una caccia alle streghe senza senso.

    Chi è all’interno del calcio certi problemi esistenziali neanche se li pone, e non è così difficile intuire il motivo per il quale il numero uno juventino abbia ricevuto un plebiscito da parte di tecnici e giocatori. E addirittura c’è chi ha invitato Prandelli a togliere per una partita la fascia di capitano al portiere azzurro. Misteri italiani.

    L’IMPUTATO RISPONDE – Tranquillo ed estremamente deciso. Si è presentato così Gigi Buffon difronte al giudizio delle telecamere e dei giornalisti pronti a registrare una sentenza surreale. Al presidente dell’Aia Nicchi che invocava una collaborazione tra giocatori e arbitri, risponde che a quel punto sarebbe meglio far arbitrare direttamente i calciatori. Pochi secondi più tardi Buffon impugna la sciabola e affonda una stoccata letale al censore Nicchi, definendo la sua una retorica avvilente. Prima di abbandonare la gogna pubblica il calciatore bianconero dichiara il suo orgoglio nell’essere la persona che tutti conoscono, leale e sincera, senza macchia e con una lode invidiabile.

    gianluigi buffon | © JOCHEN LUEBKE/AFP/Getty Images

    SOLIDARIETÀ NAZIONALE – La consegna della panchina d’oro di ieri a Coverciano si è trasformata in una lunga processione impreziosita da attestati di stima nei confronti di Buffon, paragonabili alle condoglianze che i familiari del defunto ricevono al funerale, come se il calcio fosse morto per colpa del gesto del Gigi nazionale. Da Guidolin a Cosmi, senza dimenticare Thiago Silva, e infine lo stesso Zeman, l’anti-Juve per eccellenza, si è schierato dalla parte del giocatore. Situazione perlomeno grottesca, ma facilmente spiegabile in un Paese come l’Italia, dove la figura del finto moralista risorge dai vizi comuni per elevarsi a vate della patria.

    MADE IN ENGLAND – Spesso siamo soliti rivendicare i nostri valori diffidando da tutto ciò che ha il marchio estero, salvo poi cascare con assidua frequenza nel tranello più vecchio del mondo, ovvero adeguarci alla moda del periodo. Chi ha avuto il coraggio di chiedere a Prandelli la “fascia” di Buffon deve aver assorbito con estrema facilità la lezione inglese impartita dalla cattedra della FA (Football Association). Dopo una massacrante campagna mediatica Terry è diventato da capitano dell’Inghilterra a male nazionale. La piena del Tamigi ha investito Capello che ha deciso di cambiare aria e tornare in Italia da semplice cittadino. Il difensore del Chelsea e Buffon non sono lontanamente paragonabili, ma forse questo è un dettaglio che interessa minimamente ai moralisti nostrani.

    TRIONFO DELL’IPOCRISIA – Mettiamo il caso che l’episodio del gol-fantasma di Muntari si fosse verificato nella finale del Mondiale 2006, quando la conclusione di testa di Zidane venne salvata dal miracolo di Buffon. Se quel pallone fosse entrato, e il portiere azzurro non avesse aiutato l’arbitro, la stampa e i media nazionali lo avrebbero forse massacrato come in questi giorni? In quanti avrebbero applaudito Buffon se quest’ultimo si fosse avvicinato all’arbitro dicendogli che il pallone era dentro? Il tanto auspicato aiuto dei calciatori agli arbitri sarebbe stato invocato dagli stessi falsi moralisti di oggi?

  • Tecnologia nel calcio, Platini dice ancora no

    Tecnologia nel calcio, Platini dice ancora no

    Il gol non assegnato a Muntari nel corso di Milan Juventus sabato sera ha lasciato inevitabili strascichi polemici. E si è riproposto, con forza, il tema dell’uso della tecnologia in campo. Ma, come ormai accade da tempo, i vertici, europei e mondiali, del mondo del calcio, da quest’orecchio proprio non ci sentono.

    E lo ha ribadito con forza, nelle ultime ore, anche il presidente dell’Uefa Michel Platini, da sempre fervente sostenitore dell’utilizzo di arbitri in più magari dietro alle porte come avviene nelle coppe europee, ma non dell’uso di aiuti tecnologici. “Certi episodi fanno parte della storia del calcio, accadono da 100 anni e sul campo c’è sempre un arbitro. Significa che tante cose gli arbitri non li vedono, così abbiamo cercato di venire incontro con due arbitri addizionali“.

    Michel Platini © KIRILL KUDRYAVTSEV/AFP/Getty Images

    Lo stesso invece si è detto favorevole all’aumento degli uomini in aiuto del direttore di gara. “Gli arbitri in campo non possono vedere tutto, ma gli arbitri vicino al palo dovrebbero sciogliere questo dubbio. Noi abbiamo messo per due anni degli arbitri addizionali, vedono se la palla è entrata o meno e aiutano gli arbitri. Un caso come quello di Henry non sarebbe accaduto. Sono cose che abbiamo sperimentato con il permesso dell’International Board che deciderà dopo gli Europei visto che anche in quella fase proveremo con due arbitri addizionali. A differenza dal presidente della Fifa Blatter, preferisco l’arbitraggio umano e non quello tecnologico“. Praticamente sarà molto dura vedere la tecnologia applicata al calcio.

    Per qualcuno il ricorso a tale metodo sarebbe utile anche solo con riferimento ai gol fantasma. Ma negli altri sport ormai viene largamente utilizzato. Si pensi, ad esempio, al cosiddetto “occhio di falco” utilizzato nel tennis per individuare il punto del campo in cui è caduta la pallina che spesso viaggia ad alta velocità. Ma non solo tennis: anche nel basket, nel rugby e nel football americano da tempo è permesso l’uso delle telecamere per chiarire situazioni sfuggite all’occhio dell’uomo. Nel calcio, se si pensa bene, la tecnologia è giù usata: basta pensare alla prova tv.

  • Prova tv, stangata Mexes, assolti Muntari e Pirlo

    Prova tv, stangata Mexes, assolti Muntari e Pirlo

    E’ arrivata nel pomeriggio la decisione del giudice sportivo in relazione agli episodi incriminati di Milan-Juventus. L’unico a subire una squalifica il francese Mexes, che sarà assente per tre giornate. Assolti Muntari e Pirlo, per il quali Tosel ha scelto di non prendere alcun provvedimento disciplinare. Come preventivato alla vigilia la rissa nel finale che ha visto protagonisti Ambrosini e Chiellini non è stata presa in considerazione, così come esente da qualsiasi sanzione Antonio Conte, dopo lo scontro a muso duro avuto con Adriano Galliani durante l’intervallo della partita. Tira un sospiro di sollievo anche l’amministratore delegato rossonero, al quale viene comminata soltanto una ammonizione con diffida.

    Giustizia è fatta? La squalifica al solo Mexes sarà oggetto nei prossimi giorni di aspre polemiche fra le tifoserie delle due squadre, compresi gli stessi dirigenti delle società interessate. Il difensore centrale francese è stato appiedato per tre turni, colpevole di aver dato un pugno all’attaccante della Juventus Borriello nel corso del secondo tempo.

    philippe mexes | © FRANCK FIFE/AFP/Getty Images

    Sorprende come il compagno di squadra Muntari, nonostante fosse stato in precedenza differito al giudice sportivo dalla Procura federale, non abbia ricevuto alcuna giornata di squalifica. La manata al volto di Lichtsteiner nelle battute conclusive della partita non è stata giudicata meritevole di condanna.

    Discorso analogo per Andrea Pirlo. L’ex centrocampista del Milan era finito nel mirino di Milan Channel, il canale ufficiale rossonero, per aver rifilato due gomitate nell’arco dei 90′ minuti di gioco all’olandese Van Bommel. Anche per il bianconero il giudice sportivo si è mostrato clemente, scegliendo di non squalificare il faro della Nazionale azzurra.

    Le reazioni? Facile immaginare l’ennesima crociata della società di Via Turati, per via della scelta di utilizzare due pesi e due misure per Mexes e l’ex Pirlo. Tosel però è riuscito nell’impresa di scontentare entrambe le squadre perché la stessa Juventus non potrà gioire considerando l’impunità del ghanese Muntari dopo la dimostrazione del giocatore milanista riguardo il proprio talento naturale nell’arte della boxe.

  • Milan Juve è guerra “Due gomitate di Pirlo a Van Bommel”

    Milan Juve è guerra “Due gomitate di Pirlo a Van Bommel”

    I rossoneri non hanno ancora smaltito la rabbia del post Milan Juve e difficilmente questo sentimento potrà scemare in tempi brevi se non si ha il buono presupposto per sedare le polemiche. Tralasciando i fatti accaduti nel rettangolo di gioco con gol fantasma non concessi e fuorigiochi inesistenti sbandierati che hanno trovato in Romagnoli l’unico colpevole, un’altra battaglia si sta consumando in queste ore tra le due società.

    Sul sito ufficiale del Milan è apparso un comunicato nel quale si evidenza un’ulteriore svista arbitrale di comportamenti giudicati dalla società di via Turati come poco ortodossi. Questa volta il reo è stato individuato nell’ex Andrea Pirlo che avrebbe con furbizia rifilato ben due gomitate a Mark Van Bommel. Questa la nota pubblicata sul sito ufficiale rossonero.

    In queste orecircolano in rete immagini di giocatori del Milan a contatto con quelli della Juventus, nel corso della gara di ieri sera a San Siro. Il quadro pero’ non e’ completo: mancano, e le segnaliamo, due gomitate, una piu’ dura dell’altra, di Andrea Pirlo ai danni di Mark Van Bommel nel 2ˆ tempo sempre di Milan-Juventus: la prima al minuto 22’56, la seconda al minuto 31’54

    Van Bommel e Pirlo | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Il riferimento della nota pubblicata è al presunta prova TV a cui potrebbe essere sottoposto Muntari dopo le immagini rilasciate su YouTube da un tifoso e che è diventato oggetto di discussione in tutti i media in queste ultime ore. Muntari infatti è stato beccato dalle immagini fornite da Sky in una serie di pugni “rifilati” a Lichtsteiner.

    Ritornando alla recriminazione del Milan ad onor del vero, curiosi di verificare quanto descritto in maniera dettagliata dal sito, non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di rivedere gli episodi incriminati. Abbiamo deciso di non giudicare o commentare come da moviola i fatti contestati lasciandovi trarre le vostre conclusioni. Quello che vogliamo solo dire è che ciò che traspare in queste ultime ore è che le due società non hanno fatto altro che puntare il dito l’una contro l’altra rompendo un’alleanza che durava da tempo e che ora potrebbe rompere gli equilibri anche nelle stanze dei bottoni con una clamorosa scissione in lega.

    Video prima gomitata Andrea Pirlo ai danni di Van Bommel

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    Video seconda gomitata Andrea Pirlo ai danni di Van Bommel

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  • Milan – Juve, dopo Mexes prova TV anche per Muntari?

    Milan – Juve, dopo Mexes prova TV anche per Muntari?

    Era prevedibile già dal 27′ della partita di ieri dello scontro diretto tra Milan e Juve, quello che doveva in parte ritagliare un’importante fetta di scudetto, che in settimana avremmo sentito molto parlare di episodi, di prove tv, di colpe e di responsabilità. Ed infatti ci troviamo ancora a parlare di tutto questo. Certamente il gol fantasma di Muntari non visto dalla terna arbitrale ha condizionato la partita non solo dal punto di vista del gioco e del risultato, ma anche degli animi. Poco importa se la ditta Tagliavento-Romagnoli ha ovviato al danno del primo tempo con l’annullamento del gol a Matri, i fatti dicono che a uscirne con il morale a terra, e anche i nervi, sia stato solo il Milan.

    Alla fine del primo tempo, ormai i fatti sono noti a tutti, Galliani, dg del Milan, si trovava già all’imbocco del tunnel degli spogliatoi ad attendere Tagliavento per riferire tutta la sua rabbia per la rete di Muntari non vista; di li a poco, all’arrivo di esponenti bianconeri (Albanese, responsabile delle relazioni esterne del club ed Antonio Conte), l’animo del direttore generale della società di Via Turati si sarebbe surriscaldato ulteriormente tanto che lo stesso non farà più ritorno in tribuna per un problema legato alla pressione.

    Sullay Muntari e Marco Borriello – Milan Juve | Valerio Pennicino/Getty Images

    Cosa ci si poteva aspettare nella ripresa dopo tanto nervosismo? Una stretta di mano tra giocatori e dirigenti? Niente di tutto questo ma, anzi, una situazione non facile da gestire per la terna arbitrale, ancor meno per i giocatori, soprattutto rossoneri, che hanno pagato con un eccesso di nervosismo la prestazione della seconda metà di gara. Nervosismo che è sfociato in un pugno poco sportivo di Mexes verso il suo ex compagno di squadra Borriello, una rissa sfiorata tra giocatori, anche compagni di Nazionale, a fine partita. Infine, secondo le ricostruzioni delle moviole dell’ultima ora, un altro episodio che certamente finirà al vaglio del giudice sportivo per la prova TV: Muntari si supera di una serie ripetuta di colpi, pugni o manate, contro il mal capitato di turno, Lichtsteiner. Grazie ad un video postato su YouTube da un tifoso e soprattutto grazie alle telecamere Sky, si vede all’85’ il tentativo del difensore bianconero di marcare il ghanese che con mestiere, neanche fosse il mitico Muhammad Ali, sferra all’avversario una serie di colpi fino a stenderlo al tappeto “verde”.
    Certamente il compito di domani del giudice sportivo sarà quanto mai arduo e chissà che martedì, giorno in cui si avranno notizie sulla decisione dell’episodio di Mexes e forse anche di Muntari, non ci siano ancora proteste su giudizi vergognosi.

    Video Youtube Muntari pugni a Lichtsteiner

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