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  • NBA, All Star Game: Ecco la lista delle riserve

    NBA, All Star Game: Ecco la lista delle riserve

    La NBA ha ufficializzato la lista delle riserve in vista dell’All Star Game 2012 che si giocherà ad Orlando il prossimo 26 febbraio. Come prevedibile nell’elenco non figurano nè Danilo Gallinari, nè Andrea Bargnani, messi fuori gioco definitivamente dai rispettivi infortuni.

    I ricambi della Eastern Conference saranno Deron Williams (New Jersey Nets), Joe Johnson (Atlanta Hawks), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Paul Pierce (Boston Celtics), Luol Deng (Chicago Bulls), Chris Bosh (Miami Heat) e Roy Hibbert (Indiana Pacers). Gli esordienti assoluti sono Iguodala, Deng e Hibbert.

    Per la Western Conference sono state selezionate queste riserve: Steve Nash (Phoenix Suns), Tony Parker (San Antonio Spurs), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder), Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks), LaMarcus Aldridge (Portland Trail Blazers), Kevin Love (Minnesota Timberwolves) e Marc Gasol (Memphis Grizzlies). In questo caso esordiranno alla partita delle Stelle Bynum (selezionato come centro titolare), Gasol e Aldridge.

    Non sono mancate le polemiche dato che Deron Williams è stato invitato a partecipare all’evento nonostante il record perdente dei suoi Nets (di solito vengono chiamati atleti che militano in squadre con record vincente) a discapito di Rajon Rondo dei Boston Celtics (che forse ha pagato l’infortunio al braccio che lo ha tenuto a lungo fermo ad inizio stagione). A Pau Gasol, gli allenatori delle 30 squadre NBA che hanno effettuato le scelte, hanno preferito il fratello minore Marc, inoltre è rimasto fuori, per la prima volta nella sua carriera, Tim Duncan, ormai 36 enne ma che probabilmente resterà nella storia della lega come l’ala grande più forte vista sui parquet americani. Salta il record di 15 presenze totali per la power forward dei Celtics Kevin Garnett.

    A meno di infortuni e quindi di ovvie sostituzioni dell’ultim’ora questa edizione dell’All Star Game verrà ricordata soprattutto per il grande numero di esordienti convocati dato che tra Eastern e Western Conference ne figurano 3 per parte.

    Queste le formazioni al completo:

    Eastern Conference
    F-Carmelo Anthony
    F-LeBron James
    C-Dwight Howard
    G-Derrick Rose
    G-Dwayne Wade

    Riserve: Deron Williams (New Jersey), Joe Johnson (Atlanta), Andre Iguodala (Philadelphia), Paul Pierce (Boston), Luol Deng (Chicago), Chris Bosh (Miami) e Roy Hibbert (Indiana)

    Western Conference
    F-Blake Griffin
    F-Kevin Durant
    C-Andrew Bynum
    G-Kobe Bryant
    G-Chris Paul

    Riserve: Steve Nash (Phoenix), Tony Parker (San Antonio), Russell Westbrook (Oklahoma City), Dirk Nowitzki (Dallas), LaMarcus Aldridge (Portland), Kevin Love (Minnesota) e Marc Gasol (Memphis)

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  • NBA, analisi Pacific Division. Derby tra Lakers e Clippers

    NBA, analisi Pacific Division. Derby tra Lakers e Clippers

    Nuovi rapporti di forza nella Pacific Division che potrebbe trovare nuovi dominatori nei Los Angeles Clippers: la seconda squadra cittadina (dopo i Lakers), una delle più perdenti della storia NBA, è attesa ad una stagione da protagonista visto l’enorme talento a disposizione. L’avvento al potere dei Clips porterà ad un derby cittadino con i Lakers molto più equilibrato rispetto al passato, merito della trade Chris Paul (strappato proprio ai gialloviola) che ha cambiato volto al team rossoblu. Il playmaker ed il fenomenale Blake Griffin sono una coppia da sogno ed i favori del pronostico vanno tutti ai cugini “poveri”. Ovvio che i Lakers cercheranno in tutti i modi di contrastarli ma la partenza di Odom è grave e non è stata colmata a dovere (a dire il vero i gialloviola non hanno colmato, finora, nessuna lacuna del roster). L’esperienza permetterà a Bryant e compagni di giocare per i soliti obiettivi, ma esaminando a fondo la situazione non può non notarsi che in realtà i Lakers sono in parabola discendente. I gialloviola dovranno fare molta attenzione anche alle nuove leve Warriors e Kings che negli ultimi anni hanno ammassato talento con scelte alte al Draft e potrebbero esplodere da un momento all’altro. Phoenix invece è la solita incognita, tutto dipenderà dal genio di Steve Nash, ma apparentemente i Suns non sono attrezzati per i traguardi ambiziosi.

    Chris Paul & Kobe Bryant | © Harry How/Getty Images

    GOLDEN STATE WARRIORS: Talento offensivo eccezionale per i giovani Warriors che sotto la nuova guida di Mark Jackson dovranno cercare di sistemare qualcosa in difesa per esplodere e dare parecchi grattacapi a qualsiasi squadra li trovi sul proprio cammino. Monta Ellis, Stephen Curry e David Lee sono i 3 punti fermi del quintetto, un arsenale non indifferente nella metà campo offensiva. A completare il quintetto ci dovrebbero essere l’ottimo Dorell Wright, sempre abile a sfruttare gli scarichi sull’esterno ed Andris Biedrins come centro. Golden State appare poco coperta proprio in questo ruolo dato che dopo le prime buone stagioni il lettone non ha poi mantenuto le aspettative. Era stato proposto un gran contratto a DeAndre Jordan, centro dei cugini dei Clippers ma a Los Angeles hanno pareggiato l’offerta ed il trasferimento è sfumato. Il piano B è stato quello di ingaggiare Kwame Brown (forse la peggiore prima scelta assoluta della storia NBA). Dovrà essere principalmente un fattore difensivo, solo allora i Warriors potranno pensare in grande. Attenzione anche ad Ekpe Udoh, prima scelta di Golden State nello scorso Draft, ed al talentuoso Brandon Rush, arrivato da Indiana qualche giorno fa. Probabile che la franchigia di Oakland si giochi l’ultimo posto playoff con Hornets, Blazers, Suns e forse anche Minnesota.

    ROSTER GOLDEN STATE WARRIORS

    LOS ANGELES CLIPPERS: Con l’acquisto di Chris Paul i Clippers diventano i favoriti nella Pacific Division. E’ l’alba di una nuova era dove probabilmente si invertiranno le parti nel predominio cittadino con i Lakers (Dwight Howard permettendo). I Clippers sono completi sotto ogni punto di vista, con Paul in cabina di regia, Mo Williams come guardia, Caron Butler nel ruolo di ala piccola, DeAndre Jordan sotto canestro ed il sensazionale Blake Griffin a dare spettacolo nel ruolo di ala grande. L’asse Paul-Griffin sarà determinante per le fortune del team rossoblu. Per arrivare al playmaker sono stati sacrificati l’ottimo Gordon, il solido Kaman ed un giocatore di prospettiva come Aminu, spediti senza esitare a New Orleans. Proprio la cessione di Kaman potrebbe pesare molto dato che a centro area è rimasto il solo Jordan. Trovare un valido sostituto sul mercato sarebbe prioritario, anche perchè gli altri ruoli sono molto coperti con Billups, Bledsone, Gomes e Foye pronti ad entrare dalla panchina. Per i Clippers l’importante sarà fare un passo alla volta cercando di arrivare al primo turno playoff magari vincendo la propria Division, ma alcune volte le sorprese sono dietro l’angolo ed una crescita improvvisa ed esponenziale non può essere scartata a priori (basti vedere cosa è successo lo corso anno con i Chicago Bulls che hanno letteralmente bruciato tutte le tappe intermedie di crescita).

    ROSTER LOS ANGELES CLIPPERS

    LOS ANGELES LAKERS: A meno di clamorosi stravolgimenti (l’arrivo tramite scambio di Dwight Howard dai Magic) sarà un anno molto duro per i Lakers, soprattutto per i tifosi abituati ormai da anni alle magìe dei giocatori gialloviola che spesso a fine campionato portavano alla conquista del titolo. I Lakers non solo hanno perso un giocatore importante come Odom, inspiegabilmente mandato a Dallas per poco o nulla, ma non hanno neanche colmato le lacune del roster (identico a quello dello scorso torneo), che in alcuni settori sono anche evidenti e sono state messe in luce dai Dallas Mavericks negli ultimi playoff, quando i texani hanno spazzato via Los Angeles con un secco 4-0. Continuando su queste basi è probabile che il predominio divisionale vada ai cugini dei Clippers, mentre per la qualificazione ai playoff non ci dovrebbero essere problemi per Bryant e company ma oltre il primo turno non si dovrebbe andare visto che Thunder, Grizzlies, Mavericks, e Clippers appaiono superiori al momento. Per tutti i tifosi c’è sempre la speranza Howard, ma alcune volte il risveglio dai bei sogni è veramente brusco…

    ROSTER LOS ANGELES LAKERS

    PHOENIX SUNS: Grande atletismo, ma poco talento (fatta eccezione per l’intramontabile Nash) nel roster dei Suns che si apprestano ad iniziare la nuova stagione con molte incognite e poche certezze. Della squadra che negli anni passati ha in alcuni casi dominato la Pacific Division ed in altri ha combattuto per il predominio con i Lakers è rimasto solo il playmaker canadese. Il roster presenta buoni atleti come Aaron Brooks, Shannon Brown (strappato proprio ai Lakers), Jared Dudley, Channing Frye, Marcin Gortat, Mickael Pietrus ed Hakim Warrick ma per combattere per conquistare un posto nei playoff dovrà esserci piena unione d’intenti e dare sempre il massimo. E’ rimasto il veteranissimo Grant Hill, che con Nash proverà ad infondere la necessaria esperienza ad un gruppo di atleti che finora non ha impressionato molto nell’avventura in NBA.

    ROSTER PHOENIX SUNS

    SACRAMENTO KINGS: Il progetto dei Kings va avanti e sembra venire sù veramente bene. Probabilmente sarà un anno di transizione per permettere ai giovani atleti a disposizione nel roster di crescere con tranquillità: il futuro dei Kings è assicurato dal promettentissimo Tyreke Evans, dal talentuoso centro DeMarcus Cousins, da Jason Thompson, da Marcus Thornton e dalla prima scelta di Sacramento all’ultimo Draft Jimmer Fredette, tremendo tiratore da 3 punti capace di segnare da qualsiasi posizione. In aggiunta anche qualche buon comprimario come Travis Outlaw, J.J. Hickson ed il ritorno di Johns Salmons. Peserà la perdita di Hayes, costretto a fermarsi per problemi cardiaci (come Jeff Green dei Celtics) ed il cui contratto è stato annullato. Per prendere lui era stato lasciato libero Sam Dalembert, ora invece Cousins non ha più un valido sostituto a centro area. Sembra ovvio che a Sacramento nessuno possa pretendere tanto ma se i giovani proseguiranno nella loro crescita e manterranno le promesse c’è la piccola possibilità di vedere lottare i Kings per l’ultimo posto playoff ad Ovest.

    ROSTER SACRAMENTO KINGS 

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  • Nash socio di Di Benedetto per la Roma?

    Nash socio di Di Benedetto per la Roma?

    Steve Nash potrebbe entrare a far parte del progetto Roma di Tom Di Benedetto.

    Il playmaker NBA, attualmente ai Phoenix Suns, uno dei più grandi giocatori di sempre nella storia del basket americano, 2 volte M-V.P. della regualr season, potrebbe diventare socio dell’imprenditore italo-americano che secondo gli accordi dovrebbe diventare a breve il titolare del 60% della Roma.

    Proprio Di Benedetto si starebbe muovendo per cercare nuovi soci che potrebbero portare nuovi capitali in seno alla società giallorossa per far diventare la società capitolina sempre più grande: il nome di Nash è circolato nelle ultime ore e non pare campato per aria, dato che anche il suo procuratore in NBA, Bill Duffy,  potrebbe entrare come eventuale socio. Inoltre il play canadese non ha mai smentito o tenuto sotto traccia la sua grande passione per il calcio, confidando in tempi non sospetti anche una certa ammirazione (se non proprio tifo) proprio per la Roma di Totti, giocatore da lui ammirato e molto stimato, come dimostra anche l’episodi avvenuto nel 2006 quando i Suns vennero a giocare un’amichevole contro la Lotto­matica, e ci fu incontro tra i 2 campioni con scambio delle magliette. Inoltre al presidente della Lottomatica, Claudio Toti (a cui potrebbe finire il restante 35-40% della Roma), con­fessò che gli sarebbe piaciuto concludere la sua carriera nella capitale italiana anche per poter seguire davicino Totti e la squadra giallorossa. Nei prossimi mesi se ne saprà di più.

  • All Star Game NBA 2011: Skills Challenge

    All Star Game NBA 2011: Skills Challenge

    Lo Skills Challenge è una prova di abilità che solitamente mette in mostra le capacità dei playmaker.

    Quest’anno sarà il voto del pubblico a determinare 4 dei 5 partecipanti: in una lista di 8 dei migliori play della Lega accederanno all’evento in 4 che andranno a sfidare poi Chris Paul, atleta invece designato direttamente dalla NBA.

    I risultati della votazione non sono ancora stati resi noti. I giocatori da votare erano questi 8:

    Stephen Curry dei Golden State Warriors, Tony Parker dei San Antonio Spurs, Baron Davis dei Los Angeles Clippers, Derrick Rose dei Chicago Bulls (Campione 2009), Tyreke Evans dei Sacramento Kings, John Wall dei Washington Wizards, Derek Fisher dei Los Angeles Lakers e Russell Westbrook degli Oklahoma City Thunder.

    Le prove di abilità dello Skills Challenge comprendono la corsa ad ostacoli, dribbling tra i birilli, passaggi nel cerchio e tiro da postazione predefinita. Si qualifica chi ottiene il minor tempo possibile.

    Lo scorso anno trionfò Steve Nash che quest’anno sarà assente ma potrebbe esserci Derrick Rose (campione 2009, come già detto, ma sotto votazione popolare per la partecipazione).

    Questo l’albo d’oro della competizione:

    2010 – Steve Nash, Phoenix
    2009 – Derrick Rose, Chicago
    2008 – Deron Williams, Utah
    2007 – Dwyane Wade, Miami
    2006 – Dwyane Wade, Miami
    2005 – Steve Nash, Phoenix
    2004 – Baron Davis, New Orleans (ora ai Clippers)
    2003 – Jason Kidd, New Jersey (ora a Dallas)

  • Orlando spazza via Washington, colpo Suns in casa dei Jazz

    Orlando spazza via Washington, colpo Suns in casa dei Jazz

    Solo 2 le gare nella notte NBA.
    Amaro debutto per la prima scelta assoluta del Draft 2010, John Wall, che viene schiantato ad Orlando con i suoi Wizards: 29 i punti di scarto a fine partita con il punteggio che recita 83-112 per i padroni di casa. Wall apre la sua carriera NBA con una prova da 6/19 dal campo, per 14 punti complessivi e 9 assist. Nel nuovo impianto dell’Amway Center, i giocatori di coach Van Gundy nonostante un modesto 18/32 dalla lunetta (dovuto soprattutto ad Howard che mostra i soliti limiti nei liberi con un brutto 9/19), dominano a rimbalzo (53-25) e chiudono la gara sin dalle prime battute (24-7 dopo pochi minuti di gioco). Howard incide con la sua doppia doppia da 23 punti, 10 rimbalzi e 3 stoppate) in soli 29 minuti di impiego. Il quintetto di Orlando chiude con il 69% dal campo e per i Wizards il match è una sofferenza lunga 48 minuti. In assenza di Arenas, Cartier Martin è il top scorer a quota 17 mentre delude Blatche che non va oltre i 6 punti al referto in una squadra che chiude con il 37% dal campo.

    Dopo la sconfitta di ieri a Denver i Jazz incassano anche la prima sconfitta casalinga dai non irresistibili Phoenix Suns del dopo Stoudemire: Brutto avvio per gli uomini di Sloan che dopo una preseason perfetta con 2 vittorie sul parquet dei Lakers campioni in carica, si affacciavano al debutto stagionale con grande fiducia. Ed invece ci sono problemi da risolvere. Phoenix prende il largo a metà secondo quarto con la tripla di Turkoglu ed i canestri di Richardson (11 punti in 5minuti). Utah prova a riaprire la partita ma Warrick dà il successo ai Suns con un paio di giocate di alta scuola all’inizio del quarto periodo. Doppia doppia (18 puntie 11 rimbalzi) per il prodotto di Syracuse che insieme a Frye garantisce punti, presenza e impatto uscendo dalla panchina (almeno in questa partita). Nash si ferma a soli 5 assist ma garantisce alla causa 18 punti e 2 triple mentre sono 12 i rimbalzi catturati da un intramontabile Grant Hill. In casa Jazz, altra opaca prova di Deron Williams che sbaglia 9 dei 12 tiri presi (13 punti alla fine) mentre il trio Jefferson-Millsap-Kirilenko segna 58 dei 94 punti totali (20 per “Big Al”, 19 a testa per Millsap ed “A.K. 47”). Impatto della panchina praticamente nullo per la squadra di casa. Per Sloan c’è da tanto da lavorare.

    Risultati NBA del 28 ottobre 2010

    Orlando Magic-Washington Wizards 112-83

    • Orl: Howard 23, Carter 18, Nelson 16; Was: Martin 17, Wall 14, Hinrich 12

    Utah Jazz-Phoenix Suns 94-110

    • Uta: Jefferson 20, Millsap 19, Kirilenko 19; Pho: Nash 18, Warrick 18, Richardson 16

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  • NBA: I Lakers di misura su Houston

    NBA: I Lakers di misura su Houston

    Dopo la sorpresa dell’opening night che ha visto i favoriti Miami Heat essere battuti dai Boston Celtics (leggi l’articolo), i Lakers campioni in carica fanno una fatica veramente enorme per sbarazzarsi dei rivali degli Houston Rockets.
    Gara faticosissima e molto più difficile del previsto per i gialloviola che sono usciti vittoriosi solo grazie ad un tiro da 3 di Steve Blake a 18 secondi dalla sirena finale.
    Sull’ultimo tiro, a 2 secondi dalla fine, errore di Brooks che condanna i suoi compagni ad una immeritata sconfitta per quanto visto sul parquet.

    Dopo la consegna degli anelli, per la vittoria del titolo nella passata stagione, ed una piccola cerimonia per celebrare le gesta dei Lakers dello scorso anno, la partita inizia, ma i bicambioni del mondo vengono sorpresi dall’atteggiamento di Houston che nei primi minuti di gioco si porta avanti e riesce anche tutto sommato a stare avanti nel punteggio anche agevolmente.
    Il primo quarto va in archivio sul 33-26, grazie ad una tripla sullo scadere di Aaron Brooks, nel secondo l’intensità sul parquet dei Rockets non accenna a calare e la franchigia texana allunga ulteriormente nel punteggio rifilando altri 4 punti di scarto ai rivali per il 62-51 che chiude i giochi del primo tempo e manda tutti negli spogliatoi per il riposo.

    Al ritorno in campo, i primi punti sono per i texani che si portano sul +65-51 con Yao Ming, di nuovo sui campi NBA dopo un anno e mezzo di inattività per una frattura ad un piede subita proprio allo Staples Center in gara 2 dei playoff del 2009. I Lakers capiscono quindi che se vogliono portare a casa l’incontro devono iniziare a dare il 110% e trascinati dai tiri di Blake e dal solito apporto del duo Gasol-Bryant iniziano a recuperare qualche punto chiudendo il terzo quarto sull’82-77 (tripla proprio di Blake). Californiani che si scatenano nel quarto periodo ed in soli 6 minuti e mezzo mettono su un mega parziale di 22-9 firmato Shannon Brown (11 punti e le triple del +8) mettendo quasi al sicuro il risultato sul 99-91 a 5 minuti e mezzo dal termine.
    Sembra finita ma i Rockets hanno un cuore grandissimo e riescono a portarsi a stretto contatto grazie agli 8 punti di uno Scola scatenato e l’ultimo minuto inizia sul 107-106 Lakers.
    Il botta e risposta tra Miller e Gasol mantiene inalterate le distanze (109-108), ma un canestro in difficilissimo equilibrio del solito Scola porta avanti gli ospiti sul 110-1o9.
    Poi l’incredibile finale già descritto: Blake infallibile dalla lunga distanza a 18 secondi che fa esplodere lo Staples Center, la risposta di Houston con Brooks non va e i Lakers trovano la via di fuga da una probabile sconfitta.

    Mattatori del’incontro sono stati Bryant e Gasol autori rispettivamente di 27 e 29 punti (per lo spagnolo anche 11 rimbalzi), doppia doppia per Odom 14 punti e 10 rimbalzi, mentre decisivi sono risultati Brown e Blake con 16 e 10 punti. In ombra l’ex di giornata, Ron Artest (3/15 dal campo).
    Per Houston fantastica la coppia di guardie Brooks-Martin (50 punti in 2, 26 per l’ex Sacramento Kings, 24 per il piccolo playmaker), Budinger porta 13 punti alla causa, Scola solito leone indomabile con 18 punti e 16 rimbalzi, mentre, nel tempo concordato con lo staff medico (non più di 24 minuti a partita), il cinese Yao Ming mette a segno 9 punti ed 11 rimbalzi.
    I Lakers si sono dimostrati una volta di più la squadra da battere, ma un applauso sincero va fatto ai Rockets che a questi livelli possono stare benissimo nei piani alti della Western Conference.

    Nell’altra partita giocata nella notte NBA i Portland Trail Blazers battono i Phoenix Suns con un grande ultimo periodo. Dopo 3 quarti equilibrati, dove Phoenix ha chiuso anche in vantaggio (81-75), nell’ultimo periodo il 31-11 per i padroni di casa condanna i Suns alla sconfitta.
    Oltre al solito Roy da 24 punti grande impatto per il francesino Nicolas Batum (8/17 dal campo per lui), che nel 18-1 di parziale che ha chiuso i conti negli ultimi 5 minuti ha contribuito con 11 punti con 3 triple a segno, tra cui le ultime due per fissare il punteggio con il +14 finale a 22 secondi dalla sirena. Per Phoenix note liete solo da Nash (26 punti anche se 9 palle perse, ma è normale se ti tolgono il “lungo” di riferimento con cui hai giocato in questi anni) e Richardson con 22, poi il vuoto. La cessione di Stoudemire è gravissima: Blazers devastanti a rimbalzo con un 48-30 (di cui 18 offensivi) che la dice lunga. Turkoglu non pare proprio l’uomo adatto a sostituire l’ex giocatore franchigia ed il peggio per la squadra dell’Arizona potrebbe ancora non essere arrivato.

    Risultati NBA del 26 ottobre 2010

    Phoenix Suns-Portland Trail Blazers 92-106

    • Pho: Nash 26, Richardson 22, Warrick 10; Por: Roy 24, Batum 19, Camby, Matthews 13

    Houston Rockets-Los Angeles Lakers 110-112

    • Hou: Martin 26, Brooks 24, Scola 18; Lak: Gasol 29, Bryant 27, Brown 16
  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Artest manda i Lakers in paradiso

    Va ai Los Angeles Lakers Gara 5 delle Finali della Western Conference dei playoff NBA. Finisce 103-101 per i gialloviola allenati da Phil Jackson, ma all’inizio del terzo periodo i campioni in carica erano in vantaggio addiritura di 17 punti. La franchigia dell’Arizona non si dà per vinta e con i fondamentali punti della panchina riesce a rimontare e a pochi secondi dalla fine anche a pareggiare con una tripla di Jason Richardson. Partita che sembra essere destinata all’overtime, fin quando una magia del deludente Ron Artest (solo 4 punti per lui, 2 nel finale, quelli decisivi) regala un’incredibile vittoria alla sua squadra, avendo raccolto il tiro decisivo fuori bersaglio di Kobe Bryant e insaccando a meno di un secondo dalla sirena finale.
    Con questa vittoria L.A. torna a condurre nuovamente la serie sul 3-2, dopo una partita che li ha visti a tratti devastanti e a tratti inguardabili, sciupando il loro vantaggio tra il terzo e il quarto periodo. Sconfitta che brucia in casa Suns dopo la prova a dir poco notevole, in casa dei campioni. Non bastano i 29 punti e gli 11 assist di Steve Nash e il notevole apporto dalla panchina di Channing Frye (doppia doppia anche per lui, 14 punti e 10 rimbalzi). Per i Lakers in grande spolvero il solito Bryant con 30 punti e 11 rimbalzi, 9 assist e 4 stoppate, un galvanizzato Fisher autore di ben 22 punti, e la coppia Odom-Gasol (17 punti e 13 rimbalzi l’americano, 21 punti e 9 rimbalzi lo spagnolo).Gli uomini di Alvin Gentry si giocheranno il possibile riaggancio ai Lakers a Gara 6 in programma sabato notte a Phoenix. Per la franchigia della California doppio match-point in vista della finale NBA: in caso di sconfitta a Phoenix, Los Angeles si giocherà tutto a Gara 7 in casa allo Staples Center, con un occhio anche ad Est dove stanotte si gioca Gara 6 di Boston-Orlando, con i biancoverdi in vantaggio per 3-2 nella serie, ma avendo sciupato un vantaggio di 3-0. In attesa di una possibile rivincita per Kobe & compagni…

    Risultati NBA del 27 maggio 2010

    Los Angeles Lakers – Phoenix Suns 103-101
    –> Lak: Bryant 30, Fisher 22, Gasol 21 – Pho: Nash 29, Stoudemire 19, Frye 14

    LE SERIE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Magic-Celtics 2-3
    Lakers-Suns 3-2

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Suns da urlo, Lakers piegati nuovamente in Arizona

    Una straordinaria prova di squadra dei Phoenix Suns permette alla franchigia dell’Arizona di pareggiare la serie di Finale di Western Conference contro i Los Angeles Lakers, nonostante una prova magistrale del talento gialloviola Kobe Bryant.
    Tanta pressione ora sulle spalle dei campioni in carica, che vanno ad affrontare una gara 5 quasi decisiva vista l’importanza di ritornare in Arizona per gara 6 con il vantaggio del risultato della serie.

    La partita è equilibrata nel primo quarto, ma i Suns la spezzano nel secondo dove vanno al riposo sul 64-55 con 9 punti di vanatggio.
    Il ritorno di L.A. in campo è sontuoso e alla fine del terzo periodo i gialloviola hanno ricucito quasi tutto lo svantaggio, solo 1 punto infatti divide le 2 squadre.
    Il quarto parziale però vede la riscossa dei padroni di casa: dopo il primo canestro firmato da Farmar per il +2 Lakers, ecco uscire la panchina dei Suns che con un parziale di 14-2 mette in chiaro le cose, riporta in doppia cifra il vantaggio arancioblu, stordisce i campioni in carica (3 triple in fila di Jared Dudley, Channing Frye e Leandro Barbosa) e consente di arrivare sino alla fine del match in relativa tranquillità con i liberi di Steve Nash, Amar’è Stoudemire e Jason Richardson a chiudere definitivamente l’incontro.

    Come già detto a Los Angeles non basta la straordinaria prestazione di Kobe Bryant che chiude quasi in tripla doppia con 38 punti (15/22 dal campo), 10 assist e 7 rimbalzi (anche 6 triple per il talento in maglia numero 24), Lamar Odom e Pau Gasol aggiungono 15 punti a testa, 13 sono di Ron Artest e 12 del centro Andrew Bynum, sempre limitato dai problemi al menisco.
    Ma tutto ciò non è bastato in considerazione della straordinaria prova corale dei Suns, che non solo hanno avuto il solito apporto dai titolari (Stoudemire 21 punti e 8 rimbalzi, Nash 15 punti e 8 assist, 11 punti di Jason Richardson e 8 di Grant Hill), ma hanno trovato lo straordinario contributo di una panchina che si sta rivelando la vera arma in più per la franchigia dell’Arizona: i numeri dicono 54 punti, 23 rimbalzi, 13 assist e ben 9 triple. Los Angeles viene schiantata a rimbalzo (36-51) e subisce l’aggressività dei Suns che vanno 32 volte in lunetta.
    Gara 5 è in programma a Los Angeles giovedì e sarà una partita indicativa per far capire da che parte potrà pendere l’inerzia della serie.

    Risultati NBA del 25 maggio 2010

    Phoenix Suns – Los Angeles Lakers 115-106
    –> Pho: Stoudemire 21, Nash 15, Barbosa 14, Frye 14 – Lak: Bryant 38, Gasol 15, Odom 15

    LE SERIE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Magic-Celtics 1-3
    Lakers-Suns 2-2

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Stoudemire trascina i Suns alla vittoria

    Una grandissima prova di Amar’è Stoudemire trascina letteralmente i Phoenix Suns alla vittoria sui Los Angeles Lakers e riapre la serie di Finale di Western Conference che vede ora condurre i gialloviola campioni in carica per 2-1.

    Primo quarto che vede Los Angeles quasi dominare con un Kobe Bryant assoluto protagonista (15 punti e 4 assist) chiuso in vantaggio sul 32-29.
    La riscossa dei padroni di casa però avviene a circa metà secondo quarto quando con un 15-2 i Suns passano dal -6 al +7 di fine primo tempo con le giocate in velocità dettate dal playmaker Steve Nash. Ottima nel secondo parziale la difesa dei ragazzi di Alvin Gentry che tengono gli avversari a soli 15 punti dal campo.
    Il secondo tempo però è il regno di Stoudemire che infila 29 dei suoi 42 punti totali, segnano a ripetizione sugli assist di un ispiratissimo Steve Nash. Los Angeles rimane a contatto (37 punti nel terzo quarto per il momentaneo -2 dagli avversari) ma vede scappare via i Phoenix Suns solo nel finale del quarto periodo con un parziale di 8-1 griffato dal solito Amar’è Stoudemire. Successivamente Jason Richardson segna la sua quarta tripla della serata e Nash arrotonda il punteggio con i tiri liberi della vittoria che forse riapre la serie.

    Per i Lakers prova maiuscola di Kobe Bryant quasi da tripla doppia, 36 punti, 9 rimbalzi e 11 assist, bene anche Gasol (anche se ha sofferto l’ottimo Lopez nel pitturato) con 23 punti, 18 punti di un Fisher che nei playoff sembra rinascere rispetto alla regular season. Los Angeles condannata dalle troppe palle perse e dalla differenza abissale nei tiri liberi (più del doppio quelli dei Suns).
    Phoenix ha mostrato uno Stoudemire in stato di grazia con 42 punti e 11 rimbalzi, ottima la regia di Nash (17 punti e 15 assist), bene Richardson con 19 punti e ha sorpreso tutti quanti Robin Lopez, che ieri sembrava il gemello Brook dei Nets per efficacia in attacco e presenza difensiva contro un osso duro come Pau Gasol, chiudendo con ben 20 punti e l’80% dal campo.
    Martedì 25 è in programma gara 4 e i Lakers partono ancora favoriti, ma Phoenix giocherà per cercare di pareggiare la serie e magari regalare qualche sorpresa.

    Risultati NBA del 23 maggio 2010

    Phoenix Suns – Los Angeles Lakers 118-109
    –> Pho: Stoudemire 42, Lopez 20, Richardson 19 – Lak: Bryant 36, Gasol 23, Fisher 18

    LE SERIE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Magic-Celtics 0-3
    Lakers-Suns 2-1

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Lakers sul 2-0 contro i Suns

    I Los Angeles Lakers ottengono il punto del 2-0 nella serie contro i Phoenix Suns e compiono un importante passo verso la Finale NBA.
    I Lakes dimostrano di poter giocare anche ai ritmi alti degli avversari e segnano 36 punti nel solo primo quarto chiuso sul +8. Gialloviola che sembrano scappare via quando sul 41-27 i Suns, con le riserve in campo, operano un parziale di 11-0, accorciano il divario a soli 3 punti (41-38) guidati dalle accelerazioni di Barbosa, dalla regia di Dragic dall’energia di Amundson e dalle “bombe” di Dudley. E’ un fuoco di paglia però per la squadra dell’Arizona che repentinamente viene rispedita indietro e all’intervallo il punteggio parla chiaro: 65-56.
    Il terzo quarto vede i Suns più decisi che pian piano riescono ad erodere tutto il gap di svantaggio nei confronti dei padroni di casa per firmare la parità (86-86) ad un minuto e mezzo dalla fine del parziale. Il periodo si chiude 90-90 e sembra che l’ultimo quarto sia da giocarsi punto a punto per riuscire ad ottenere la vittoria finale. Ma i gialloviola improvvisamente diventano incontenibili, stringono le maglie della difesa e diventano ancora più concreti in attacco, chiudendo l’incontro sul 124-112.
    Phoenix ha lottato con tutte le sue forze ma si è dovuta arrendere ai soliti Kobe Bryant e Pau Gasol trascinatori come non mai a questo punto della stagione. Ottava vittoria di fila per Los Angeles in questi playoff (striscia partita da gara 5 contro i Thunder). Alla fine 29 punti per Gasol, 21 e 13 assist per Bryant, Ottimo Artest, soprattutto dal perimetro che chiude a quota 18 punti, ancora una grande prova per Odom da 17 punti e 11 rimbalzi, buono l’apporto di Bynum (sempre in precarie condizioni fisiche) con 13 punti, fondamentali le triple di Farmar (11 punti e 3/3 da 3 punti).
    Per i Suns, 252 punti subiti in due gare e un’altra modesta prova difensiva con il 58% concesso dal campo e il 56% dall’arco agli avversari che hanno tranquillamente banchettato sulle lacune degli arancioblu, con 32 assist a referto per gli avversari. Inutili i 27 punti di Richardson, i 23 di Hill (14 nel solo terzo quarto dove ha riportato i suoi in parità), i 18 di Stoudemire, Nash si ferma a quota 11 ma distribuisce 15 assist, ancora una volta grande Dudley che chiude con 15 punti tutti firmati dalla lunga distanza (5/5!).
    La serie ora si sposta a Phoenix, in Arizona, ma ai padroni di casa serviranno 2 vittorie per rimanere vivi. Ma con questi Lakers sembra davvero dura vincere un solo quarto, figurarsi una partita. Impresa veramente difficile per i Suns.

    Risultati NBA del 20 maggio 2010

    Los Angeles Lakers – Phoenix Suns 124-112
    -–> Lak: Gasol 29, Bryant 21, Artest 18 – Pho: Richardson 27, Hill 23, Stoudemire 18

    LE SERIE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Magic-Celtics 0-2
    Lakers-Suns 2-0