Una super Fiorentina trascinata da Jovetic supera il piu quotato Liverpool di Gerrard e Torres prendendosi tra punti importantissimi per le speranze di passaggio del turno. Pur senza Gilardino i viola fanno una partita perfetta asfissiando il centrocampo inglese pressando per tutti i 90 minuti.
Tag: stevan jovetic
-
Liscio&Sbalascio: palma d’oro per la Samp e cucchiaio di legno a Mourinho
Dopo una breve pausa ritorna il nostro appuntamento con la rubrica Liscio & Sbalascio e per questo motivo andiamo subito a scoprire il top e il flop di questa giornata di campionato.
Cosa dire della classifica, vi è la prima fuga della capolista che non è Inter, non è Juve ma Sampdoria. La squadra ligure, battendo in casa l’Inter si porta a quota 15 punti. Sempre più trascinata da un super Cassano e dalla rivelazione di quest’anno Daniele Mannini (ma a dire il vero già lo scorso anno al Napoli, nonostante lo stop forzato per buona parte di campionato, aveva dimostrato di essere un buon giocatore). Cambiamo squadra e trasferiamoci a Torino dove un altro giocatore sta diventando un vero punto fermo nella società bianconera: Claudio Marchisio che in poco tempo, dal dopo calciopoli ad oggi, è tecnicamente cresciuto fino a diventare quasi insostituibile.
Un altro giovane importante, ma questa volta ci spostiamo sulla sponda viola, è Jovetic che ultimamente si è candidato come miglior cannoniere della Fiorentina. In attesa di risolvere il caso Mutu (insieme al ritrovamento di una migliore forma fisica) Prandelli sa ora di poter contare sul giovane montenegrino.Male questa giornata il Milan che non riesce ad andare oltre lo 0-0 contro il Bari. Ennesima bocciatura per Ronaldinho anche se ieri in campo oltre all’estro del Gaucho (del quale finora il Milan non ne ha mai usufruito) è mancata la compattezza e l’incisività dei campioni. Non a caso i tifosi milanisti non hanno risparmiato nessuno dai fischi tranne Storari, le cui parate equivalgono a un gol (in termini di punti, si intende).
Passo falso anche per la formazione bianconera che si fa raggiungere a tempo quasi scaduto da un modesto Bologna. La storia è sempre la stessa, la Juve gioca, esaltano le prestazioni dei singoli, ma in difesa concede troppo agli avversari. Così vogliamo punire tra tutti Felipe Melo che, ancora una volta, pecca di ingenuità e troppa sicurezza. Suo l’errore in fase di impostazione per una leggerezza che fa scaturire (al 93° ndr) il goal di Adailton.
Discutibile l’uscita del Presidente del Bologna Francesca Menarini la quale, si dice indignata per il comportamento degli arbitri i quali sarebbero condizionati dalla squadra, dai tifosi, dallo stadio e dalla Juve. Forse però il Presidente avrebbe fatto meglio a rivedere gli episodi della partita prima di parlare visto che un rigore (a nostro avviso più netto) non era stato fischiato alla Juve per trattenuta su Chiellini. Ma vogliamo giustificare il Presidente perchè da fonti certe, sappiamo che la visuale dal campo dello stadio Olimpico di Torino non è delle migliori, almeno per una parte di esso.
A chi andrà quest’oggi la palma come peggiore della giornata di campionato? Ma ovviamente Mourinho che, dopo il passo falso di Genova, spinto da un eccessivo nervosismo post sconfitta, sputa veleni contro un tranquillo Del Neri. Alla domanda di un giornalista, reo di aver “osato” accostare il tecnico doriano come la bestia nera di Mou, lo Special One ricorda i trascorsi (poco felici) di Del Neri al Porto chiamato a sostituire il tecnico portoghese. Che dire, un vero atto di signorilità verso i propri colleghi… D’altronde lo Special One ormai ci ha abituato a queste uscite (vedi Ranieri, vedi Spalletti, vedi Ancelotti). -
Serie A: gli anticipi si chiudono in polemica. Mourinho vs Del Neri, Spinelli accusa il palazzo
Sesta giornata di Serie A che regala subito sorprese e polemiche, il tonfo a Marassi dell’Inter di Mourinho è una sorpresa anche se già nella scorsa stagione sia la Samp di Mazzarri che Del Neri con la sua Atalanta si erano rivelati avversari ostici per i nerazzurri.
Perdere a Marassi contro la Sampdoria attuale ci può stare ma a lasciarci perplessi è il nervosismo del tecnico portoghese e sopratutto la gestione della partita, discutibile la formazione iniziale ma è sopratutto la gestione dei cambi ad esser opinabile. L’avere qualità in mezzo al campo per evitare il lancio lungo è stato il ritornello del portoghese per tutta l’estate ma poi decide di schierare una formazione fatta solo di interditori contro un avversario che può contare su un centrocampo di qualità, costringendo Eto’o ad agire da tornante e Balotelli a prender palla nella sua metà campo. Nella ripresa toglie il migliore in campo Balotelli per inserire Chivu e per difendere cosa? L’assurdità è però nelle dichiarazioni post partita, forse sarebbe stato meglio non parlare se si deve usare la parola per infangare un collega che seppur non avendo vinto la Champions League è uno dei migliori tecnici italiani come Del Neri.
Nel anticipo serale il Livorno si deve inchinare alla Fiorentina nel derby grazie ad un rigore causato dallo sciagurato Diniz con una incomprensibile trattenuta su Gilardino e realizzato da Jovetic. Ma a generare le ire di Spinelli è un fallo da rigore su Tavano non concesso quando ancora la partita era sullo 0-0.
-
Serie A 6 giornata: sintesi Livorno – Fiorentina 0-1 [highlights]
Frey salva la Fiorentina per lunghi tratti della partita e poi riesce a portare via da Livorno i tre punti grazie ad una sciagurata trattenuta di Diniz su Gilardino. Sul dischetto si presenta Jovetic che non sbaglia
-
Fiorentina: i viola reagiscono da grande squadra ma Andrea Della Valle si dimette
Dopo la batosta subita a Roma ad opera dei giallorossi guidati da Totti e De Rossi c’era la possibilità che la Fiorentina cadesse ancora pregiudicando il lavoro di tante stagioni della società e di Prandelli. Ma il tecnico viola e sopratutto la squadra hanno saputo reagire da grande squadra disputando la migliore partita stagionale contro la Sampdoria, una delle squadre piu in forma in questo momento.
La Fiorentina avrebbe tante situazioni per deprimersi dalla vicenda Mutu, costretto a pagare 17 milioni di euro al Chelsea e non in buonissimo momento di forma, c’è anche da considerare il malcontento dei tifosi che si aspettavano di piu dal calciomercato per tornare finalmente a lottare per qualcosa di importante ed invece si è dovuta accontentare di Zanetti e Marchionni aspettando il giovane De Silvestri. Prandelli però tra le difficoltà è riuscito a trovare nuove risorse nei suoi scoprendo un Vargas diverso nel ruolo di ala sinistra, uno Jovetic strepitoso e un super Gilardino.
I Della Valle però nonostante il forte messaggio di determinazione da parte della squadra hanno deciso di defilarsi, è di oggi l’attesa conferenza stampa del patron Andrea Della Valle nella quale ha ufficializzato le sue dimissioni lasciando la gestione della squadra ad una persona di fiducia Cognigni e all’amministratore delegato Mencucci. La società parla di allontanamento ma non di disimpegno anche se nell’opinione pubblica cresce la preoccupazione e la non chiara situazione intorno alla Cittadella sembra sia l’inizio di un secondo declino nella mente dei tifosi.
-
Fiorentina: plusvalenze a parte il mercato non convince
Mai come quest’anno i dirigenti di serie A hanno fatto il mercato a carte scoperte: la franchezze e la schiettezza di Galliani quando annunciava zero acquisti in casa rossonera, poteva sembra una strategia “alla Moggi per intender” ma alla fine è stata la realtà. Allo stesso modo, se non ancora in modo più esplicito si comportato il ds Corvino sotto l’input dei Della Valle.
La mission della nuova stagione dettata dalla dirigenza e dettata dal contenimento dei costi e dalla riduzione del passivo e in questo il buon Pantaleo si è dimostrato un maestro realizzando due importantissime plusvalenze con le cessioni di Felipe Melo alla Juventus e Kuzmanovic allo Stoccarda. Adesso però arrivano le dolenti note sopratutto per Prandelli che sarà chiamato a far di necessità virtù e cercare di raggiungere obiettivi sempre piu prestigiosi ma sarà anche costretto a guardarsi dall’agguerrita concorrenza di avversari come Napoli, Genoa e Lazio più competitive rispetto al passato campionato.
Lottare su tre fronti senza il difensore centrale che garantisca insieme a Gamberini e Frey il salto di qualità alla difesa sarà difficile, De Silvestri è un buon colpo ma in concreto il giovane ex laziale ha ancora tutto da dimostrare. Il centrocampo senza due dei tre pilastri della scorsa stagione e con un Cristiano Zanetti a mezzo servizio dovrà suggerire a Prandelli nuove alternative e sperare che a Montolivo non venga mai il raffreddore.
L’ingaggio off-limits dal West Ham di Savio è positivo, ma il giovane ex Brescia è un altra scommessa e i particolari sull’ingaggio (al West Ham vanno tre milioni di euro piu il 50% degli introiti derivati dalla vendita) lasciano ancora perplessi. In attacco Gilardino e l’esplosione di Jovetic offrono buone garanzie, ma c’è incertezza sulla situazione di Mutu, squalifica o meno bisogna capire come il giocatore stia mentalmente piu che fisicamente e praticamente non esiste un vice Gilardino.Il gruzzoletto di 19 milioni sarà spero a gennaio (sperando che non sia troppo tardi), per l’acquisto del giovane difensore Munoz dal Boca juniors e di una punta con le caratteristiche “alla Mutu” in caso di possibile squalifica, Pandev e Salvio i nomi piu gettonati.
-
Champions League: Jovetic regala la fase a gironi alla Fiorentina ma adesso è indispensabile acquistare
La Fiorentina accede alla fase a gironi per il secondo anno consecutivo, ma per farlo ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie e ringraziare un Jovetic in forma strepitosa. Il montenegrino ha la capacità di cambiar volto alla Fiorentina con il suo ingresso nel secondo tempo, dopo che nel primo i portoghesi hanno fatto il buon e il cattivo tempo segnando la rete del vantaggio con una magistrale punizione di Moutinho e sfiorando il raddoppio in molte occasioni. Le grida di Prandelli e Jovetic nella ripresa cambiano la partita, è una Fiorentina piu tonica e cattiva che va in gol con il montengrino e reclama in piu occasioni il calcio di rigore.
L’1-1 finale qualifica i viola in virtù del 2-2 dell’andata ma è chiaro che alla Fiorentina mancano almeno due uomini per esser competitiva su piu fronti. Se l’acquisto di De Silvestri dà un alternativa a Comotto sulla destra è nel reparto centrale di difesa e centrocampo che la sqaudra di Prandelli sembra scoperta sia qualitativamente che quantitativamente. In difesa dovrebbe esser preso Miranda, mentre a centrocampo l’ipotesi piu plausibile è quella del laziale Ledesma visto che Zanetti non offre garanzie dal punto di vista fisico, anche il granata Dzemaili è una possibile alternativa.
IL TABELLINO
FIORENTINA-SPORTING LISBONA 1-1 (35′ pt Moutinho, 9′ st Jovetic)
Fiorentina (4-2-3-1): Frey; Comotto, Gamberini, Dainelli, Gobbi (1′ st Jovetic); Zanetti (36′ st Donadel), Montolivo; Marchionni, Mutu (27′ st Jorgensen), Vargas; Gilardino. (A disposizione: Avramov, Kroldrup, Pasqual, Kuzmanovic). All. Prandelli
Sporting Lisbona (4-3-1-2): Rui Patricio; Pedro Silva (36′ st Tonel), Carriço, Polga, Marques; Moutinho, Veloso, Pereirinha; Fernandez (17′ st Saleiro); Liedson, Djalò. (A disposizione: Tiago, Caneira, Abel, Rochemback, Adrien Silva). All. Bento
Arbitro: Webb (Ing)
Ammoniti: Comotto (F), Pedro Silva (SL), Zanetti (F), Jovetic (F), Marques (SL)