Tag: stephan el shaarawy

  • Under 21 raggiunti i playoff. L’obiettivo adesso è stupire

    Under 21 raggiunti i playoff. L’obiettivo adesso è stupire

    Pura formalità il match di ieri pomeriggio che vedeva la nostra Under 21 impegnata contro i pari età del Liechtenstein per la penultima partita del girone. Il 7-0 finale con cui i ragazzi di Devis Mangia hanno sconfitto gli avversari indica chiaramente come in campo ci sia stata una sola squadra. In gare come queste è sempre difficile capire dove arrivano i meriti dei vincitori e quanto invece i limiti degli avversari possano condizionare pesantemente il risultato al termine dei novanta minuti regolamentari. Ci sembra inutile però nascondere i notevoli progressi compiuti dalla Nazionale italiana negli ultimi 12 mesi, dopo aver toccato il profondo rosso con la gestione Casiraghi. Non è isteria affermare che l’attuale Under 21, valutato anche il materiale umano a disposizione, sia tra le migliori squadre d’Europa, non avendo nulla da invidiare ad altri Paesi più “nobili” come Spagna e Francia. Ora che l’obiettivo play-off è stato raggiunto, l’obiettivo è quello di stupire.

    La mano dell’allenatore Nonostante Devis Mangia attribuisca gli onori del successo a Ciro Ferrara, conferendogli il 99,9% dell’attuale formazione, è innegabile come già in queste prime partite si percepisca la mano dell’allenatore, ex Varese (Primavera) e Palermo (Primavera e Prima squadra). Il 4-4-2 proposto nel pomeriggio di ieri contro il Liechtenstein ha piacevolmente impressionato. In mezzo al campo a farla da padrone c’erano Viviani e Marrone, con l’ex giallorosso e il bianconero perfettamente integrati nel gioco azzurro. Il primo regista importante, sebbene possa peccare in velocità, ma comunque bravo a cercare sempre la profondità per i due esterni offensivi, senza dimenticare che sui calci piazzati spesso e volentieri è irresistibile. Sono piaciuti Alessandro Florenzi ed El Shaarawy, le due frecce azzurre. Particolarmente sollecitato il giallorosso, bravo a farsi trovare sempre pronto sull’out di destra e a duettare con la ZanzaraDe Luca, favorito anche inconsciamente dall’ex compagno di squadra Viviani. Importante sottolineare anche la doppietta del Faraone, protagonista con il Milan di un avvio non di certo esaltante. Nei primi minuti del match El Shaarawy sembrava confermare il trend negativo delle prime due giornate di campionato, salvo poi sbloccarsi poco prima dell’intervallo con la rete del momentaneo 4-0, giocando con maggiore sicurezza nella ripresa, quando si è reso protagonista del pregevolissimo 6-0. Ennesima conferma anche per Ciro Immobile, in gol per la quarta volta consecutiva in altrettante partite della Nazionale. Anche se è presto per dare un giudizio “rodato”, la scelta di Devis Mangia come successore di Ferrara è stata particolarmente azzeccata, con Sacchi bravo a scegliere l’ex rosanero per la formazione dei nuovi baby talenti azzurri.

    stephan el shaarawy e ciro immobile | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    L’Under marea Finalmente qualcosa di nuovo dalle nuove generazioni. Sembra passata un’eternità da quando Marcello Lippi sparò a zero sul settore giovanile italiano all’indomani della debacle azzurri nei Mondiali del Sudafrica, affermando come il nostro Paese fosse povero di talenti. Due anni dopo la situazione si è completamente rovesciata. E’ lo stesso Cesare Prandelli ad attingere a piene mani sul motore dell’Under 21. Non è un caso che per le prime convocazioni post Euro 2012 siano stati chiamati ragazzi come Destro, Insigne e Verratti, con i rossoneri El Shaarawy e De Sciglio in rampa di lancio, senza scordare Alessandro Florenzi, che molto presto potrebbe ricevere la telefonata del ct azzurro. Una marea di giovani talenti pronti a sfidare i cosiddetti vecchietti. Anche i club di Serie A hanno recepito il messaggio, chi più chi meno. Quella degli Under 23 può essere definita la nuova rivoluzione culturale del ventunesimo secolo. A volte mi sembra quasi di non essere in Italia.

    Gli highlights di Italia Liechtenstein 7-0

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  • Milan-Sampdoria alle 18. Allegri lancia El Shaarawy

    Milan-Sampdoria alle 18. Allegri lancia El Shaarawy

    Dopo le vittorie di Fiorentina e Juventus negli anticipi del sabato tra poco meno di un’ora toccherà al Milan far il suo debutto nella stagione 2012-2013. Ospite dei rossoneri a San Siro (dotato di un nuovo e tecnologico manto erboso) la neo promossa Sampdoria cercherà il primo colpaccio approfittando dell’apparente confusione dell’ambiente rossonero. Milan-Sampdoria può aver tante chiavi di lettura ma quella più importante è senza dubbio quella emotivo-caratteriale con le due squadre alla ricerca di convinzioni e nuove motivazioni per iniziare nel migliore dei modi il campionato e nelle intenzioni delle rispettive società un nuovo ciclo di successi.

    Milan-Sampdoria, la vigilia I tifosi rossoneri e apparentemente anche la dirigenza non sono ancora in clima campionato per le distrazioni delle sirene del calciomercato ma anche dal rumore delle pesanti cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva.

    Stephan El Shaarawy | ©Dino Panato/Getty Images)
    Allegri in conferenza stampa ha sottolineato più volte come questo sia il nuovo anno zero del Milan e i giocatori senza troppe prime stelle saranno chiamati ad uno sforzo caratteriale superiore per sopperire alla minore caratura tecnica. In casa Samp si attende la prova del nove dopo l’exploit al Camp Nou contro il Barcellona, l’eliminazione dalla Coppa Italia pesa ancora come un macigno e per l’undici di Ferrara un vittoria a San Siro potrebbe unire maggiormente il gruppo facendo salire le convinzioni intorno al nuovo progetto

    Milan-Sampdoria, la chiave tattica Massimiliano Allegri senza capitan Ambrosini, Mexes e Pato vara una difesa inedita schierando De Sciglio al posto di Abate (anche lui acciaccato), Zapata e Yepes in mezzo e Antonini a sinistra. Montolivo occuperà la cabina di regia con Flamini e Nocerino ai lati, in avanti con Boateng e Robinho ci sarà Stephan El Shaawawy preferito a Pazzini. Ciro Ferrara dovrebbe adottare un accorto 4-4-2 con Estegarribia a sostegno del tandem d’attacco Maxi Lopez Eder. La supremazia a centrocampo sarà fondamentale per le sorti dell’incontro, Allegri mira a non dar punti di riferimento in avanti. Ferrara spera in qualche distrazione della nuova difesa rossonera.

    Milan-Sampdoria, le formazioni
    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; De Sciglio, Bonera, Yepes, Antonini; Flamini, Montolivo, Nocerino; Boateng; El Shaarawy, Robinho. All. Allegri
    A disp.: Amelia, Zapata, Acerbi, Mesbah, Carmona, Constant, Emanuelson, Traoré, Valoti, Pazzini
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Muntari, Pato, Abate, Strasser, Didac Vilà, Mexes, Ambrosini
    SAMPDORIA (4-3-3): Romero; De Silvestri, Gastaldello, Rossini, Costa; Obiang, Tissone, Poli; Estigarribia, Eder, Maxi Lopez. All. Ferrara
    A disp.: Padelli, Castellini, Berardi, Laczko, Soriano, Mustafi, Renan, Munari, Icardi, Krsticic
    Squalificati: Da Costa, Pozzi
    Indisponibili: Juan Antonio
    Arbitro: Banti

  • Italia-Inghilterra: la “Baby Italia” dura un tempo, finisce 1-2

    Italia-Inghilterra: la “Baby Italia” dura un tempo, finisce 1-2

    Una sconfitta che conta fino ad un certo punto quella di stasera dove l’Italia è stata superata per 2-1 nell’amichevole contro l’Inghilterra: gli azzurri di Cesare Prandelli sono stati infatti in grado di portarsi in vantaggio grazie alla rete di De Rossi al 15′ che, su un ottimo calcio d’angolo di Diamanti, è riuscito a superare Butland con un buon colpo di testa. La risposta degli inglesi non tarda però ad arrivare e, al 27′ è Jagielka che riesce a forare la rete azzurra, piazzando la palla sul secondo palo dove Sirigu non riesce ad arrivare.

    Nonostante il pareggio durante il primo tempo la prova della “Baby Italia” è più che sufficiente: con Destro in grado di farsi sempre trovare pronto in avanti e soprattutto con Ogbonna che dirige alla grande la difesa azzurra. Un po’ sottotono invece le prestazioni di El Shaarawy e Balzaretti, il primo troppo teso ed il secondo alle prese con una forma fisica non perfetta complice anche il problema muscolare alla coscia.

    Italia-Inghilterra © Michael Regan/Getty Images

    Nella ripresa spazio anche agli altri convocati, con le entrate di Gabbiadini e Fabbrini in fase offensiva e con Peluso, Poli, Verratti e Schelotto a dirigere la parte difensiva e di centrocampo. Nella seconda parte di gara però l’attenzione degli azzurri cala, complice anche uno stravolgimento troppo grande della squadra in campo, concedendo terreno agli inglesi che più volte vanno vicini al raddoppio. Nonostante le buone idee in attacco infatti l’Italia viene presa in contropiede dall’Inghilterra che, su una magnifica azione personale di Defoe, si porta in vantaggio chiudendo di fatto la partita.

    “Quella di stasera è una sconfitta che ci farà crescere – spiega a caldo il tecnico dell’Italia Cesare Prandelli – sono abbastanza contento della partita che hanno disputato i ragazzi perchè mi hanno ascoltato e hanno cercato di mettere in pratica quello che abbiamo preparato in questi due giorni. Sapevo che non sarebbe stato facile soprattutto nella ripresa perchè abbiamo stravolto la squadra che era in campo, ma comunque sono arrivate delle buone risposte e ci sarà di certo il tempo per lavorare ancora con loro”.

    ITALIA-INGHILTERRA 1-2 (p.t. 1-1)
    ITALIA (4-3-3): Sirigu; Abate (All’86’ Schelotto), Ogbonna, Astori, Balzaretti (Al 46′ Peluso); Aquilani (Al 66′ Poli), De Rossi, Nocerino; Diamanti (Al 57′ Verratti), Destro (All’80’ Fabbrini), El Shaarawy (Al 57′ Gabbiadini). All. Prandelli
    INGHILTERRA (4-2-3-1): Butland (Al 46′ Ruddy); Walker, Jagielka (Al 61′ Lescott), Cahill, Bertrand, Carrick, Lampard (Al 68′ Livermore); Sturridge, Cleverley, Young (Al 61′ Milner), Carroll (Al 46′ Defoe). All. Hodgson

  • Italia-Inghilterra, Prandelli lancia i giovani

    Italia-Inghilterra, Prandelli lancia i giovani

    Per l’Italia che scenderà in campo stasera sono già stati dati tanti, troppi soprannomi, i quali vanno a segnare le scelte fatte dal ct Cesare Prandelli per i 22 convocati: “Italia 90”“Baby Italia” sono i più utilizzati ma resta il fatto che la formazione che sfiderà alle 20.45 l’Inghilterra di Hogdson sarà di certo composta da giovani promesse che, anche se non sono i classici esperti come Pirlo e Di Natale, sapranno dare tutto e di più a questa Nazionale. Il ct azzurro ha infatti voluto testare in questa partitella di ferragosto chi, tra i tanti, potrebbe essere pronto ad un eventuale inserimento nella squadra senior, in vista dei Mondiali che si disputeranno in Brasile nel 2014 e soprattutto delle imminenti partite di qualificazione dove l’Italia dovrà affrontare la Danimarca, la Repubblica Ceca, la Bulgaria, l’Armenia e Malta.

    Nella conferenza stampa avvenuta lunedì, lo stesso Prandelli ha messo in dubbio la presenza di tutti i convocati di oggi nella prima partita contro la Bulgaria, ma ha inoltre spiegato che spera di essere piacevolmente sorpreso da molti che sapranno essere i veri protagonisti del futuro. Si basti pensare che tra gli undici che scenderanno in campo stasera solamente Abate, De Rossi e Balzaretti erano presenti in Polonia ed Ucraina per gli Europei 2012, con quest’ultimo ancora in dubbio per un problema muscolare: inoltre, vista l’assenza di Mario Balotelli, a comporre l’attacco saranno Diamanti, Destro ed El Shaarawy, che assieme formano una media di ventiquattro anni.

    Allenamento Italia © Paolo Bruno/Getty Images

    Ad abbassare ancora la media ci pensa poi Marco Verrati, il quale partirà dalla panchina ma avrà modo di mettersi in mostra durante i 90′ di gioco: tanti nuovi nomi dunque ed un solo obiettivo, quello di riuscire a trovare una formazione vincente che possa arrivare a conquistare passo dopo passo dei traguardi importanti. Intanto, per ricordare la vittoria ai Mondiali del 1982, questa sera la Nazionale italiana indosserà una maglia celebrativa, appositamente creata dalla Puma per l’amichevole con gli inglesi e presentata durante la conferenza stampa di lunedì. Nella stessa inoltre, Cesare Prandelli ha messo in forte dubbio la presenza di Antonio Cassano nei prossimi impegni con l’Italia, spiegando di essere alla ricerca di un attaccante che vada a comporre in futuro una coppia d’oro assieme a Balotelli.

    “A Mario riservo un ruolo importante perchè chi è campione può riuscire ad assumere una posizione da leader e trascinatore e io credo che lui ne abbia le qualità – ha spiegato Prandelli – per quanto riguarda le scelte che abbiamo fatto credo che siano state coraggiose dato che tra venti giorni andremo ad affrontare la Bulgaria nella prima partita di qualificazione e sicuramente ci sarà qualcuno tra questi che si sarà guadagnato il posto tra i 23 convocati. Questo è il nostro obiettivo di questa amichevole e conto di avere risposte importanti da tutti di loro”.

    PROBABILI FORMAZIONI ITALIA-INGHILTERRA

    ITALIA (4-3-3): Sirigu; Abate, Ogbonna, Astori, Balzaretti; Aquilani, De Rossi, Nocerino; Diamanti, Destro, El Shaarawy. A disposizione: Consigli, Perin, Acerbi, Gastaldello, De Sciglio, Peluso, Poli, Verratti, Schelotto, Fabbrini, Gabbiadini. All. Prandelli

    INGHILTERRA (4-2-3-1): Ruddy; Walker, Jagielka, Cahill, Bertrand, Carrick, Lampard; Sturridge, Cleverley, Young, Carroll. A disposizione: Butland, Hart, Baines, Caulker, Johnson, Milner, Livermore, Oxlade-Chamberlain, Rodwell, Defoe. All. Hodgson

  • L’Inter vince il Trofeo Tim, Juve e Milan ko

    L’Inter vince il Trofeo Tim, Juve e Milan ko

    Al San Nicola di Bari la nuova Inter di Stramaccioni conquista per l’ottava volta il Trofeo Tim, classico triangolare estivo tra Juventus, Milan e Inter. In vista del preliminare di Europa League contro la vincente dello scontro tra Hadjuk Spalato e Skonto Riga, i nerazzurri hanno effettuato un buon test vincendo entrambe le partite contro i bianconeri nella mini-gara iniziale e con i rossoneri nella terza. Nerazzurri quindi a punteggio pieno in questa dodicesima edizione, precedono la Juventus di Antonio Conte che nonostante abbia nelle gambe una preparazione di soli dieci giorni, è riuscita a far vedere ottime azioni e una buona intesa dei nuovi sul campo, eccetto qualche svarione difensivo di troppo di Lucio, apparso ancora spaesato e teso, soprattutto nel test che lo vedeva per la prima volta avversario della sua ex squadra. I bianconeri nella seconda partita hanno battuto il Milan con un calcio di rigore trasformato da Vucinic, mentre il “mini-derby” si è concluso 2-1  per i nerazzurri, con gol iniziale di El Shaarawy rimontato poi dalle reti di Guarin e Palacio.

    INTER-JUVENTUS 1-0 – Avvio tonico della Juventus che, seppur con una minore freschezza atletica dovuta a una preparazione tardiva rispetto a quella dei nerazzurri, ha messo in difficoltà la retroguardia interista con i tagli in profondità dei centrocampisti e i buoni movimenti di Quagliarella e Matri, che però sono stati abbastanza imprecisi sottoporta, in particolare il bomber napoletano, che già al 3′ minuto non è riuscito a sfruttare un bellissimo assist di Lichtsteiner a tu per tu con Handanovic che poteva portare i bianconeri sull’ 1-0. Inter piuttosto intimorita dall’avvio aggressivo della Juventus che poco dopo ha sfiorato il vantaggio sempre con Quagliarella servito da un bel cross del giovane Masi (che ha ottimamente impressionato nel ruolo di centrale difensivo). All’11 minuto il vantaggio dell’Inter con un rimpallo dopo un contrasto tra Milito e Masi, il successivo rimbalzo del pallone sul terreno (pessimo) del San Nicola ha tradito Lucio che ha spalancato la porta a Coutinho, abile e fredddo a battere Storari. La reazione della Juve, seppur sterile, non si è fatta attendere, ma la poca precisione nell’area di rigore ha portato a un nulla di fatto. Clamorosa l’occasione sprecata da Quagliarella dopo un bel dribbling di Matri, il quale lo ha servito ottimamente davanti ad Handanovic, ma il tiro impreciso è finito malamente sul fondo. L’Inter così si è aggiudicato il primo match che nei 45 minuti complessivi ha evidenziato un discreto stato di forma di entrambe le squadre, in particolare di Coutinho, molto propositivo e vivace negli schemi interisti.

    L’Inter vince il trofeo Tim © Giuseppe Bellini/Getty Images

    JUVENTUS-MILAN 1-0 – Nella seconda sfida la Juventus batte agevolmente il Milan che seppur con qualche affanno in difesa, soprattutto nel finale, non ha mai realmente corso seri rischi. Se nella prima uscita la coppia Matri-Quagliarella ha deluso, contro i rossoneri si è visto un Mirko Vucinic già in forma campionato, autore di tocchi pregevoli e di assist al bacio che hanno messo in difficoltà la difesa milanista. Nella squadra di Allegri c’era molta curiosità di vedere all’opera il nuovo acquisto Traorè davanti alla difesa, ma gli occhi erano puntati anche su El Sharaawy, desideroso quest’anno di conquistarsi un maglia da titolare per la definitiva consacrazione in Serie A. La squadra di Conte ha avuto sempre il pallino del gioco, ma la scarsa efficienza sottoporta, nonostante una buona intesa tra Vucinic e Boakye, ha fatto respirare la retroguardia rossonera, fino al 30′ minuto quando il montenegrino si procura un rigore eludendo l’avversario (Traorè) che non ha potuto far altro che stenderlo in area. Vucinic ha portato la Juventus in vantaggio spiazzando Amelia e dedicando il gol al figlioletto nato due giorni prima a Lecce. Per il resto ritmi bassi e pochi guizzi, se non la bella parata del giovane Leali su Boateng, ma la Juventus ha già dimostrato di voler fare sul serio anche quest’anno, nonostante i pochi giorni di preparazione nelle gambe.

    MILAN-INTER 1-2 – Nella terza gara il Milan rimpolpato di giovani inizia forte nonostante gli ottimi fraseggi corti della squadra di Stramaccioni, e il vantaggio rossonero è arrivato al 16′ con un bel tocco sotto di El Shaarawy a battere Belec. L’Inter non ci stà e consapevole di essere più avanti nella preparazione esce alla distanza e le ripartenze di Palacio e compagni hanno messo in difficoltà la difesa milanista che proprio dai guizzi dell’argentino hanno costruito le loro reti, dapprima con Guarin al 25′ su cross pennellato del ex Boca Juniors e poi 10 minuti dopo su un calcio di punizione battuto veloce a servire proprio Palacio che ha fatto secco il giovane Pazzagli. Due vittorie che hanno permesso alla squadra nerazzurra di alzare per l’ottava volta il trofeo e di avere maggiore fiducia in vista del preliminare di Europa League, ma anche dell’inizio del campionato.

    I risultati e i video del Trofeo Tim

    INTER-JUVENTUS 1-0
    7′ Coutinho

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    JUVENTUS-MILAN 1-0
    30′ rig Vucinic

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    MILAN-INTER 1-2
    16′ El Sharaawy (M), 25′ Guarin (I), 34′ Palacio (I)

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  • Comproprietà, affare Borini il più importante

    Comproprietà, affare Borini il più importante

    Il termine ultimo scade venerdì alle 19, ma sono tante ancora le comproprietà da sistemare per ciò che riguarda le formazioni di Serie A. Alcune tuttavia sono stante già risolte: parliamo di quella riguardante Acquafresca, passato interamente a Bologna (dopo accordo con il Cagliari), Giaccherini (ex Cesena) e Giovinco (ex Parma) alla Juventus, Destro (ex Siena) e Merkel (ex Milan) al Genoa, El Shaarawy (ex Genoa) al Milan. Concluso anche l’affare Acerbi: il giocatore, a metà tra Genoa e Chievo Verona, è stato acquistato per intero dalla squadra di Preziosi il quale ne ha girato subito la metà al Milan che lo inserirà subito nella propria rosa.

    Altre invece sono state rinnovate. In tal senso spiccano quelle del giovane talento Comi, a metà tra Milan e Torino e rimasto in rossonero, Immobile al 50% tra Juventus e Genoa e che vestirà la casacca rossoblù, Rodriguez che continuerà ad essere a metà tra Bologna e Genoa rimanendo in Emilia, Sorensen anch’esso nuovamente a Bologna nonostante sia stata rinnovata la comproprietà con la Juventus. Questi gli affari fatti, o almeno i principali. Su tante altre comproprietà invece si continua a discutere mentre il tempo stringe. Partiamo da Borini: l’attaccante della Nazionale infatti è a metà tra Parma e Roma.

    fabio borini | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Nelle ultime ore però si sarebbero aperti gli spiragli per un eventuale rinnovo della compartecipazione. Tutto sembra dipendere dal giocatore. Inter e Palermo invece discutono del portiere Viviano: l’affare quasi fatto tra le due squadre per Silvestre potrebbe sbloccare anche questa trattativa. Neroazzurri che con il Parma devono invece discutere di Crisetig mentre con il Genoa puntano a risolvere gli affari Kucka e Longo, bomber della squadra Primavera neroazzurra richiesto da numerosi club. Manuel Canini è a metà proprio tra la formazione di Moratti e il Cesena mentre Genoa e Brescia stanno discutendo di Caracciolo.

    Le Rondinelle tra l’altro posseggono la metà di Diamanti, nell’ultimo anno al Bologna che vanta l’altro 50%. Sul giocatore Azzurro si è già mossa l’Udinese. Kharja è ancora a metà tra Fiorentina e Genoa mentre per Khrin ne discuteranno Bologna e Inter. Novara e Catania devono decidere il da farsi su Morimoto con i piemontesi che in Sicilia dovranno chiudere un altro discorso, quello per il portiere Ujkani con il Palermo che a sua volta sembra interessato a trattenere il giocatore.

    Insomma ce ne sono per tutti i gusti e nelle prossime ore di sicuro si andranno a definire la maggior parte di questi affari. Probabile che invece si arrivi alle buste per giocatori considerati di secondo piano, in particolare per quelli contesi tra club di Serie A e formazioni di Lega Pro. Certo è che il mercato sta entrando nel vivo dato che molte società stanno attendendo di chiudere queste situazioni a metà per poi potersi tuffare in maniera convinta e determinata sull’acquisizione di nuovi giocatori. Strategia questa che sembra accomunare sia Juventus che Inter, alle prese con diverse compartecipazioni da risolvere ma che ora sono pronte a sferrare gli attacchi per portare a casa alcuni top player.

  • Galliani “Per Thiago Silva resisto, addio a Maxi e Aquilani”

    Galliani “Per Thiago Silva resisto, addio a Maxi e Aquilani”

    Fermi tutti, parla Galliani. L’amministratore delegato rossonero chiarisce parecchie cose circa le strategie future e il calciomercato del Milan. I tifosi prendano nota. Se da una parte c’è la volontà di scendere in campo con la spada in mano per difendere Thiago Silva e Ibrahimovic, le due star della squadra di Allegri, dall’altra si registra il bad-end per Aquilani e Maxi, che non verranno riscattati. Ci sono biscotti più dolci e biscotti meno prelibati, si sa. Chissà se davvero sarà sufficiente inviare ogni mattina una confezione di biscotti al difensore brasiliano per convincerlo riguardo la bontà del progetto Milan. Difficile immaginare invece che il mal di pancia di Ibra venga sanato dallo chef  Galliani, meglio qualcosa di inodore come il denaro. Intanto El Shaarawy

    LINEA MAGINOT – A Milanello sono iniziati i lavori di costruzione della nuova “linea Maginot”. L’assedio da Spagna e Inghilterra è massiccio, sebbene rispetto a mezzo secolo fa i nemici si presentano oggi con vagonate di banconote. La colpa del Milan è quella di avere nella propria rosa uno dei centrali di difesa più forti al mondo. In tempi non sospetti lo stesso Ancelotti parlò in maniera entusiastica di Thiago Silva senza aver avuto ancora la riprova di un incontro ufficiale. E’ trascorso qualche anno, e le parole del tecnico di Reggiolo si sono rivelate quanto mai foriere di verità. Galliani ha promesso che farà l’impossibile e oltre per trattenerlo, sottolineando però troppe volte la parola tentazione. E sulla Terra di santi non ne sono rimasti molti.

    adriano galliani | %copy; Maurizio Lagana/Getty Images

    NO, GRAZIE – E’ più facile dire sempre sì o nella vita occorre saper pronunciare anche no? Meglio se al no segua anche un grazie. No grazie, ma per Aquilani e Maxi Lopez l’avventura al Milan finisce qui. Amen Liverpool, pace a Catania, i due calciatori non vestiranno più la maglia rossonera nel prossimo futuro. Musica e testo del boss di Via Turati. Riscatti troppo onerosi per le casse milaniste, qualcosa di già sentito per i tifosi del Diavolo. Sempre nella giornata di ieri Galliani ha comunicato di aver acquistato l’intero cartellino di El Shaarawy (Merkel a Genoa), mentre per Flamini la situazione è ancora in stallo. Porte chiuse invece a chi ha già detto addio al Milan, ovvero Nesta e Gattuso.

    Post scriptum: la Linea Maginot è crollata in un amen nel giugno del 1940.

  • Milan – Atalanta, dubbio Robinho El Shaarawy con Ibra

    Milan – Atalanta, dubbio Robinho El Shaarawy con Ibra

    Stasera a San Siro va di scena Milan Atalanta, sfida valida per la 36 giornata di Serie A. I rossoneri vogliono continuare a tenere aperto il campionato, consapevoli però che togliere lo scudetto alla Juventus sia ormai diventata un’impresa impossibile. Torna nella lista dei convocati Robinho, dopo le due assenze consecutive negli ultimi due incontri. Il brasiliano sarà in ballottaggio fino all’ultimo con El Shaarawy. Oltre a Binho, Allegri recupera anche Massimo Ambrosini. Con ogni probabilità il capitano partirà titolare in mezzo al campo. Tra gli ospiti c’è la tranquilli di chi non ha più nulla da chiedere al campionato. La classifica dice 46 punti (sarebbero 52 senza la penalizzazione), salvezza matematica raggiunta e quota 50 distante solo 4 punti. Obiettivo prestigioso, salvo il fatto che il personalissimo scudetto i nerazzurri l’hanno già portato a casa.

    UNDICI ROSSONERO – Il Milan scende in campo con il consueto 4-3-1-2. In porta Abbiati, difesa a quattro composta dalla coppia centrale Nesta-Yepes, con Bonera e Antonini terzini. Ancora non convocato Thiago Silva, mentre Bonera sostituisce l’infortunato Abate. A centrocampo classica linea a tre muscolare, con Nocerino e Muntari insieme al rientrante Ambrosini. Sulla trequarti giocherà titolare il ghanese Boateng, ormai pienamente recuperato, che agirà alle spalle del tandem d’attacco Ibrahimovic El Shaarawy. Difficile ipotizzare la presenza dal primo minuto di Cassano, se si tiene in considerazione del match disputato solamente tre giorni fa al Franchi di Siena. L’unico ballottaggio riguarda il compagno di reparto del capocannoniere svedese. Le indiscrezioni della vigilia danno favorito il Faraone, non è da escludere però un ritorno di fiamma di Robinho.

    robinho | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    ATALANTA – Reduce da tre vittorie nelle ultime 4 partite, i bergamaschi sono una delle squadre più in forma del campionato. Questa sera dovrebbero scendere in campo con il classico 4-4-1-1. Consigli guiderà la difesa a 4 costituita da Stendardo e Manfredini centrali, Raimondo e Peluso terzini. Lungo le fasce Colantuono opta per Schelotto a destra e Bonaventura a sinistra, mentre in mezzo al campo giocheranno Cigarini e Cazzola. Dietro El Tanque Denis, Tiribocchi è favorito su Moralez e Gabbiadini.

    PRECEDENTI – All’andata il Milan batté l’Atalanta all’Atleti Azzurri d’Italia per 2-0, grazie ai gol di Ibrahimovic su rigore e Boateng. La scorsa stagione, con Allegri in panchina, i rossoneri sconfissero i nerazzurri di Bergamo per 3-1 (doppietta di Pato e Borriello). L’ultimo successo dell’Atalanta in casa con il Milan risale alla stagione 2007-2008, quando i bergamaschi sbancarono il campo di San Siro per 1-2 con le reti di Floccari e Langella.

    Probabili formazioni Milan Atalanta, 36 giornata Serie A
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Bonera, Nesta, Yepes, Antonini, Ambrosini, Muntari, Nocerino, Boateng, Ibrahimovic, El Shaarawy.
    Panchina: Amelia, Mexes, Mesbah, Aquilani, Gattuso, Robinho, Cassano. Allenatore: Massimiliano Allegri.
    Atalanta (4-4-1-1): Consigli, Raimondi, Stendardo, Manfredini, Peluso, Schelotto, Cigarini, Cazzola, Bonaventura, Tiribocchi, Denis.
    Panchina: Frezzolini, Bellini, Ferreira Pinto, Lucchini, Carmona, Moralez, Gabbiadini. Allenatore: Stefano Colantuono.

  • Milan – Genoa, ultima chiamata scudetto

    Milan – Genoa, ultima chiamata scudetto

    Questo pomeriggio San Siro ospita l’incontro fra Milan Genoa. Per i rossoneri, con cinque partite ancora da giocare, rappresenta forse l’ultimo treno per lo scudetto, dopo i passi falsi contro Fiorentina e Bologna. Allegri, sempre più sulla graticola, a sorpresa non convoca Clarence Seedorf e il brasiliano Robinho. Dall’altra parte c’è una squadra disperata, ancora sotto choc per quanto accaduto domenica scorso al Ferraris. Toccherà al nuovo allenatore De Canio (ex Lecce) cercare di risollevare le sorti del club genoano, precipitato al quartultimo posto in classifica, con un solo punto di vantaggio rispetto al Lecce (impegnato oggi contro il Napoli).

    TOCCA AL FARAONE – Con ogni probabilità la coppia d’attacco rossonera sarà composta da Ibrahimovic ed El Shaarawy, il quale prenderà il posto di un deludente Robinho. In difesa, sebbene annunciato alla vigilia, mancherà Thiago Silva. I due centrali di difesa saranno Nesta e Yepes. Indisponibili Bonera (squalificato per una giornata) e il francese Mexes. A centrocampo Allegri conferma il blocco tutto muscoli, con Van Bommel insieme a Nocerino e Muntari. Dietro le punte giocherà Emanuelson, mentre Boateng (recuperato) partirà dalla panchina, dove siederanno anche Cassano e Maxi Lopez.

    stephan el shaarawy | © Dino Panato/Getty Images

    FUORI GILARDINO – De Canio, al debutto sulla panchina del Genoa, sembra intenzionato a schierare il 4-4-2, lasciando fuori il grande ex della partita, Alberto Gilardino. In difesa Carvalho e Moretti agiranno da terzini, con Kaladze (anche lui ex) e Granqvist al centro. A centrocampo invece mancherà il capitano Rossi, che sconta una giornata di squalifica. Sulle fasce probabile l’impiego di Belluschi e Biondini, mentre Kucka e Veloso formeranno la diga di centrocampo. In attacco De Canio lancia dal primo minuto la coppia Palacio-Sculli.

    PRECEDENTI – A San Siro il Genoa non conquista i tre punti da 54 anni (5-1 stagione ’57-58). All’andata la squadra di Allegri espugnò il Ferraris grazie alle reti di Ibrahimovic e Nocerino. Nella scorsa stagione il Milan superò in casa i grifoni per 1-0, merito di un’invenzione dello svedese. L’ultimo punto conquistato in casa del Diavolo da parte del Genoa risale alla stagione 2008-2009, quando i rossoblu pareggiarono per 1-1 contro gli uomini di Ancelotti (rete di Milito).

    Milan Genoa probabili formazioni, recupero 33^ giornata Serie A
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Yepes, Antonini, Van Bommel, Nocerino, Muntari, Emanuelson, Ibrahimovic, El Shaarawy.
    Panchina: Amelia, Mesbah, Aquilani, Gattuso, Boateng, Cassano, Maxi Lopez. Allenatore: Massimiliano Allegri.
    Genoa (4-4-2): Frey, Carvalho, Kaladze, Granqvist, Moretti, Belluschi, Kucka, Veloso, Biondini, Palacio, Sculli.
    Panchina: Lupatelli, Bovo, Birsa, Jankovic, Jorquera, Ze Eduardo, Gilardino. Allenatore: Luigi De Canio

  • Milan, Allegri a rischio esonero, spogliatoio spaccato

    Milan, Allegri a rischio esonero, spogliatoio spaccato

    Nonostante il prolungamento del contratto a gennaio, Allegri rischia l’esonero. Uno scudetto che fino ad un mese fa sembrava saldamente nelle mani del Milan ora rappresenta soltanto un miraggio lontano. Dopo lo sciagurato pareggio di ieri contro il Bologna a San Siro, la squadra del tecnico livornese è scivolata a meno tre dalla Juventus, vittoriosa nel posticipo serale per 4-0 sulla Roma. La situazione si presenta particolarmente complicata sul fronte giocatori, da Seedorf ad Ibrahimovic, fino ad arrivare al caso El Shaarawy, ieri in tribuna. Senza dimenticare poi l’umore del padrone di casa, Silvio Berlusconi. L’unico che ancora sembra riporre fiducia nell’allenatore è Adriano Galliani. Sarà sufficiente?

     

    FAZIONI – Forse ieri si è manifestato all’ennesima potenza il “problema” Ibrahimovic. Perché fino a quando è girato tutto per il verso giusto l’armonia all’interno del gruppo era totale, ora invece qualcosa si è rotto. A molti dei tifosi rossoneri presenti ieri avrà destato più di un sospetto il comportamento dello svedese. Svogliato nel primo tempo, improvvisamente attivo nella ripresa, subito dopo l’ingresso in campo dell’amico Cassano al posto di un infuriato Seedorf. Semplice casualità?

    massimiliano allegri | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    INFORTUNI – Lasciando da parte il caso Pato, Allegri in questa stagione ha dovuto ricevere pesanti accuse in merito alla miriade di infortuni che ha colpito la rosa del Milan. Sopratutto ha scatenato più di un polverone l’infortunio di Thiago Silva pochi giorni prima l’andata dei quarti di Champions contro il Barcellona, con il brasiliano che è ancora fermo ai box. Come nella vita di tutti i giorni, anche nel calcio è impensabile andare avanti con i se e con i ma, in ogni caso una riflessione è d’obbligo. Se Thiago Silva fosse stato regolarmente in campo, i rossoneri sarebbero ugualmente crollati in campionato?

    BEL GIOCO – Il Milan di Allegri, a parte rare occasioni (Milan-Arsenal di quest’anno per esempio), non ha mai mostrato un gioco convincente, specialmente agli occhi del presidente Berlusconi. Spesso il numero uno rossonero ha avuto parole dure nei confronti dell’ex Cagliari, ed è facile ricordare l’espressione di profonda delusione in occasione del primo tempo fra Milan Barcellona, con il Diavolo completamente in balia dei blaugrana. Non dimentichiamo poi il rapporto tra Pato e lo stesso Allegri, che durante il mese di gennaio ha innervosito in più di un’occasione la poltrona presidenziale.

    FARAONE – C’è poi il caso El Shaarawy. Nei mesi scorsi il giovane attaccante rossonero sembrava in procinto di decollare e strappare una maglia di titolare a Robinho, lontano parente del giocatore della stagione scorsa. Ora invece per il Faraone c’è posto soltanto in tribuna. Sarà forse un caso che il declino dell’ex calciatore del Padova sia iniziato all’indomani dell’incontro all’Emirates Stadium contro l’Arsenal? La stessa partita dopo la quale Zlatan Ibrahimovic aveva gettato autentiche bombe nei confronti del tecnico Allegri per via del modulo a tre punte con il quale lo svedese non riusciva a sentirsi a suo agio? Casualità, destino, forse. Sicuramente il tecnico livornese dovrà rendere conto a Berlusconi anche di quest’ultimo aspetto, perché il presidente dei rossoneri non ha mai celato il proprio amore calcistico nei confronti del Faraone. L’esperienza di Allegri al Milan è giunta al capolinea?