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  • Klose e Hernanes schiantano il Milan. La Lazio vola

    Klose e Hernanes schiantano il Milan. La Lazio vola

    Com’è piccolo il Milan (cit. Luca Serafini). La Lazio batte i rossoneri 3-2 e si porta a meno uno dal Napoli, sconfitto nel pomeriggio allo Stadium. Il successo dei biancocelesti porta la firma di Hernanes e Klose, più la partecipazione decisiva di Candreva. Non è bastato al Milan svegliarsi dopo il 3-0 del tedesco, quando con l’ingresso di Pato la squadra ha preso più coraggio e segnato due reti che sembravano il preludio all’ennesima rimonta targata 21 ottobre (lo scorso anno Lecce-Milan 3-4 ndr). Da sottolineare la quinta rete in campionato di El Shaarawy, sempre più leader del Milan, e il terzo gol di squadra che ha il nome di Nigel De Jong, autore del momentaneo 3-1. Nonostante il quinto ko di quest’anno, a fine partita Galliani conferma Allegri. Più che altro per mancanza di soluzioni.

    EPISODI– Ad essere onesti il Milan non demeritava. E’ significativo però come il Diavolo subisca con troppa facilità gol in questa stagione. A questo punto l’assenza di Thiago non può più essere un alibi. Sul banco degli imputati sale la psiche, che nell’arco dei 90′ minuti sa essere letale. Il tiro deviato (ma vincente) di Hernanes, il salvataggio miracoloso di Dias sulla conclusione di El Shaarawy, e il capolavoro di Candreva con Amelia fuori posizione fotografano un primo tempo dove il Milan è stato punito oltremisura nel risultato, che vede i padroni di casa avanti 2-o.

    S.S. Lazio v AC Milan - Serie A
    Klose condanna il Milan | ©Paolo Bruno/Getty Images

    LA BESTIA E IL PAPERO – Ad inizio ripresa arriva il sigillo della Bestia. Klose, il tedesco, segna il 3-0 dopo soli cinque minuti. Troppo cinica la Lazio per questo Milan così piccolo, ancora in cerca della sua identità violentata durante una notte d’estate. Fa persino tenerezza l’entrata di Pato. Tutti a chiedersi se si romperà un’altra volta, il motivo per il quale Allegri ha voluto rischiarlo essendo il punteggio irrecuperabile. Poi è andata come è andata. I rossoneri segnano il primo gol della serata, dove per poco il Papero non ci mette il suo zampino, poi ancora la seconda rete. Infine vedi un Pato integro, sicuro, che forse dentro di sé non ha più paura di rompersi. Il Milan lo ha aspettato, ora è lui a dover fare di tutto per diventare insieme ad El Shaarawy l’uomo della svolta. Perché stavolta a chiederlo non è soltanto il tifoso, è anche la storia.

    LE PAGELLE DI LAZIO-MILAN 3-2 (20-10-2012)
    Klose 7,5: dieci gol stagionali, sei in campionato. A 34 anni suonati il tedesco non ha intenzione di smettere. E’ uno dei pochi top-player rimasti in Serie A.
    Hernanes 7,5: otto partite in campionato, cinque gol. Con Klose ha segnato in tutto 11 reti delle 15 totale segnate dai biancocelesti. Petkovic sa di avere due fuoriclasse assoluti.
    Candreva 7: porta la firma dell’ex Udinese il gol più bello della serata. Con Petkovic ha trovato la sua dimensione perfetta. Dopo i due extra-terresti c’è lui nella scala dei valori assoluti a Formello.
    El Shaarawy 7: si sbatte lotta, per poco non firma una doppietta come contro il Cagliari. Ambrosini gli ha promesso che pagherà le sue vacanze qualora riesca a raggiungere i 7 gol prima di natale. Adesso il capitano deve sperare che il Faraone non decida di farsi un viaggio nello spazio da turista.
    Emanuelson 6,5: purtroppo i rossoneri l’hanno capito da un po’, il jolly olandese è diventato determinante per la squadra. Con il suo ingresso la squadra ha cambiato faccia. Che Emanuelson diventasse determinante nel Milan forse non l’avrebbe mai detto nessuno. Com’è piccolo il Milan.
    Boateng 2:  non sappiamo se sia l’ansia da prestazione, il peso della maglia, le voci che lo danno cornuto. A dir la verità non sappiamo neanche se ieri sia sceso in campo. Per la fiducia gli diamo 2.

    VIDEO HIGHLIGHTS LAZIO-MILAN 3-2

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  • Criscito si riprende l’azzurro. I convocati di Prandelli per Armenia e Danimarca

    Criscito si riprende l’azzurro. I convocati di Prandelli per Armenia e Danimarca

    Convocati Italia. Poco prima dell’inizio del doppio posticipo serale della settima giornata di serie A, sono state diramate le convocazioni per le qualificazioni ai Mondiali di Brasile 2014. Cesare Prandelli ha deciso di chiamare 27 giocatori per la doppia sfida di venerdi 12 ottobre in Armenia e del 16 ottobre contro la Danimarca a San Siro, dove spiccano su tutti i ritorni di Criscito e Gilardino. Il terzino sinistro dello Zenit non ha preso parte all’Europeo di Polonia e Ucraina per le note vicende di scommessopoli, mentre l’attaccante del Bologna ha ritrovato proprio in Emilia, gol e prestazioni importanti dopo un anno non brillante passato tra Firenze e Genova.

    Spiccano le presenze anche di Ranocchia e Candreva, il primo assente dal giro della Nazionale dal 2011, il secondo dopo nove mesi di Lazio, riconquista la maglia azzurra che non indossava dal lontano 2009. Il Commissario Tecnico esclude ancora una volta Antonio Cassano, nonostante il barese sia in ottima forma, facendo intuire che probabilmente non ci sarà più spazio per l’ex Milan nell’Italia. Prandelli conferma invece il blocco Juve, chiamando otto bianconeri, compreso Giaccherini, che nonostante non sia uno dei titolari dell’armata di Conte, trova la fiducia incondizionata dell’ex tecnico della Fiorentina. Presenti in rosa anche i due romanisti De Rossi e Osvaldo, esclusi nell’ultima gara contro l’Atalanta da Zemanper scarso impegno in allenamento.

    Cesare Prandelli
    Prandelli, richiama Criscito in Nazionale © Janek Skarzynski/Getty Images

    Tra i giovani vedremo invece Verratti che ha conquistato Parigi con il suo talento, Balotelli che lentamente, tra un litigio e l’altro con Mancini, sta ritrovando condizione fisica e gol ed infine El Shaarawy, autentico trascinatore del Milan nell’ultimo mese.

    Gli azzurri si raduneranno quest’oggi alle 12.30 a Coverciano per preparare la partenza in Armenia per mercoledi. Il ritorno in Italia è previsto sabato (il giorno dopo la partita) con trasferimento a Milano lunedì, alla vigilia di Italia-Danimarca.

    Ecco i convocati per la doppia sfida valevole per la qualificazione ai Mondiali Brasile 2014

    Portieri: Buffon (Juventus), De Sanctis (Napoli), Sirigu (Paris St. Germain), Viviano (Fiorentina);
    Difensori: Abate (Milan), Balzaretti (Roma), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus), Criscito (Zenit St. Pietroburgo), Maggio (Napoli), Ogbonna (Torino), Ranocchia (Inter);
    Centrocampisti:  Candreva (Lazio), De Rossi (Roma), Diamanti (Bologna), Giaccherini (Juventus), Marchisio (Juventus), Montolivo (Milan), Pirlo (Juventus), Verratti (Paris St. Germain);
    Attaccanti: Balotelli (Manchester City), Destro (Roma), El Shaarawy (Milan), Gilardino (Bologna), Giovinco (Juventus), Osvaldo (Roma).

  • Milan-Inter, Allegri fa fuori Abate e Pazzini

    Milan-Inter, Allegri fa fuori Abate e Pazzini

    Stasera San Siro si accende per il derby Milan-Inter. Incontro che ad oggi non rappresenta più un big match per lo scudetto. Le gerarchie del campionato appaiono piuttosto chiare. Milano non è più terra di tricolore come lo è stata negli anni passati. Due squadre profondamente cambiate, su cui il fair-play finanziario ha pesantemente inciso. Sulla carta l’Inter è la squadra con più esperienza, potendo ancora contare su giocatori come Milito, Zanetti, Cambiasso e Samuel. Dall’altra parte il Milan invece può contare sulla freschezza e l’entusiasmo di calciatori come El Shaarawy e De Sciglio che si sono rivelati fin qui le vere sorprese del campionato rossonero. Milan-Inter sarà anche la sfida tra Allegri e Stramaccioni, due tecnici molto discussi ad inizio stagioni, le cui quotazioni appaiono in netta crescita.

    ENTUSIASMO– E’ quello che cerca Allegri, è quello che i tifosi del Milan sono chiamati a dare, è quello che i giocatori devono sviluppare. Sì, perché anche i calciatori dovranno mettere in campo quei dettami tecnico-tattici essenziali per avere la meglio sull’Inter. Anche se quest’ultima è data come favorita da addetti lavori e grandi ex (ultimo in ordine di tempo Matthaus), i rossoneri possono creare grossi problemi ad una difesa lenta e compassata come quella nerazzurra. Lì davanti Allegri ripropone El Shaarawy-Emanuelson sulle fasce, mentre in attacco c’è ancora il ballottaggio tra Pazzini e Bojan, con lo spagnolo favorito sul grande ex di giornata. Come trequartista fiducia ancora a Boateng. Il ghanese nelle ultime partite ha mostrato qualche segnale di miglioramento e le belle parole spese per lui da Savicevic (“merita di indossare la numero 10”) lo spingeranno a fare bene anche questa sera. A centrocampo confermata la coppia Montolivo-De Jong, mentre in difesa dovrebbe giocare dal primo minuto De Sciglio sulla sinistra. Oltre ad Antonini resterà fuori anche Abate, al suo posto Bonera. Al centro invece il solo Yepes è sicuro di una maglia da titolare, mentre è corsa a due fra Mexes e Zapata per affiancare il colombiano.

    FC Internazionale Milano v ACF Fiorentina - Serie A
    Milito-Cassano, la coppia che deciderà il derby? | ©Claudio Villa/Getty Images

    ESPERIENZA – L’Inter di Stramaccioni risponde con l’esperienza e la fisicità dei suoi giocatori più importanti. Il tecnico romano prosegue con il 3-4-1-2, lanciando dal primo minuto il baby Coutinho, sempre più protagonista nei meccanismi di gioco della squadra nerazzurra. In attacco giocherà l’uomo derby Milito in coppia con l’ex Cassano, trasferitosi all’Inter tra le polemiche a fine estate. A centrocampo sugli esterni giocheranno Zanetti da una parte e Nagatomo dall’altra, con Cambiasso e Gargano a costruire la diga di centrocampo. In difesa invece ancora panchina per l’ex Palermo Silvestre, al quale viene preferito il giovane brasiliano Juan Jesus, particolarmente brillante nelle ultime uscite. Compongono la panchina di questa sera fra gli altri, anche i ragazzi della Primavera Belec, Duncan e Livaja, quest’ultimo in gol nel match di Europa League giocato a Baku tre giorni fa.

    ARBITRA VALERI – Paolo Valeri di Roma è stato designato come arbitro dell’atteso derby della Madonnina. L’anno scorso bilancio piuttosto favorevole per entrambe le squadre. A sorridere è stato sopratutto il Milan, capace di raccogliere tre vittorie in altrettante partite arbitrate dal fischietto capitolino (Palermo, Cesena, Chievo). Anche l’Inter può ritenersi piuttosto soddisfatti per quanto riguarda il recente passato. Sono infatti due i pareggi conquistati (Atalanta, Fiorentina) e una vittoria (Genoa) gli ultimi risultati con l’arbitro Valeri. Complessivamente Valeri è un direttore di gara favorevole ai rossoneri (6 vittorie, 1 pareggio, 0 sconfitte), mentre i nerazzurri vantano una tradizione altalenante (2 vittorie, 5 pareggi, 2 sconfitte).

    MILAN INTER PROBABILI FORMAZIONI
    Milan (4-2-3-1): Abbiati, Bonera, Yepes, Zapata, De Sciglio, De Jong, Montolivo, El Shaarawy, Boateng, Emanuelson, Bojan.
    A disposizione: Amelia, Abate, Antonini, Mexes, Acerbi, Nocerino, Constant, Flamini, Ambrosini, Pazzini, Robinho, Niang. Allenatore: Massimiliano Allegri
    Inter (3-4-1-2): Handanovic, Ranocchia, Samuel, Juan Jesus, Zanetti, Gargano, Cambiasso, Nagatomo, Coutinho, Milito, Cassano.
    A disposizione: Castellazzi, Belec, Silvestre, Jonathan, Bianchetti, Duncan, Pereira, Guarin, Mudingayi, Obi, Alvarez, Livaja. Allenatore: Andrea Stramaccioni.

    Come finirà il derby?

    • Vittoria Milan (46%, 28 Voti)
    • Vittoria Inter (46%, 28 Voti)
    • Pareggio (8%, 5 Voti)

    Totale Votanti: 61

  • Milan-Inter, i precendenti. El Shaarawy per dimenticare il 2011

    Milan-Inter, i precendenti. El Shaarawy per dimenticare il 2011

    E’ tempo di derby, è tempo di Milan-Inter. I rossoneri ci arrivano in discreta salute. Nelle ultime tre partite la squadra di Allegri ha aggiustato il tiro, raccogliendo due successi (Cagliari, Zenit) ed un pareggio (Parma). Nulla di trascendentale, se consideriamo l’avvio shock di quest’anno, quanto basta però per far tornare il sorriso in casa Milan. I giocatori infortunati stanno lentamente rientrando, fra tutti Robinho (per lui si ipotizza un ingresso nella ripresa) e Pato, quest’ultimo impegnato nel pomeriggio al centro Vismara per l’amichevole della Primavera rossonera contro i pari età della Pro Vercelli (diretta su Sportitalia a partire dalle ore 15). Un derby che vedrà il Milan giocare con il 4-2-3-1 o il tridente (più facile il primo), anche se nei dintorni di Milanello si parla di un clamoroso passaggio alla difesa a 3 (voce comunque che non ha trovato riscontri).

    FARONEMilan-Inter però sarà sopratutto la partita di El Shaarawy. Il piccolo Faraone sta frantumando ogni record. Tutto è cominciato a Udine due settimane fa. Da lì in poi l’ex Padova ha sempre trovato la via della rete. L’ultima di queste è entrata di diritto nella storia del Milan, perché la più “giovane” nelle competizioni europee. Lo accostano a Neymar, per il dribbling nello stretto. Si è scomodato per lui anche Shevchenko, l’ultimo grande goleador del Milan. Nello spazio di 15 giorni El Shaarawy è diventato il top-player dei rossoneri.

    Udinese Calcio v AC Milan - Serie A
    El Shaarawy ha il Milan tra le mani | ©Marco Luzzani/Getty Images

    PRECEDENTI – Senza andare a scomodare il passato, Milan-Inter è una sfida che ha fatto la storia del calcio italiano. La scorsa stagione Ranieri prima e Stramaccioni poi fecero inghiottire due bocconi amari ai tifosi rossoneri, che uscirono con le ossa rotta dal doppio confronto con i rivali nerazzurri (cinque gol subiti e due realizzati). Stagione quella precedente che stride rispetto all’annata 2010-2011, quando la banda di Allegri (al suo primo anno sulla panchina del Diavolo) fu capace di battere l’Inter sia all’andata che al ritorno, vittorie che furono completate dal trionfo in Supercoppa qualche mese più tardi (a Pechino fu Gasperini a incappare nella sconfitta). Non prendete impegni, domani a San Siro c’è Milan-Inter.

  • El Shaarawy zar, Zenit-Milan 2-3. Allegri respira

    El Shaarawy zar, Zenit-Milan 2-3. Allegri respira

    E’ una vittoria importantissima. Zenit-Milan termina 3-2 in favore della squadra di Allegri. Per i rossoneri in rete Emanuelson ed El Shaarawy nel primo tempo, è stato poi un autogol di Hubocan a regalare i tre punti ad Abbiati e compagni. Citiamo il portiere-capitano non a caso. Se il Milan ha vinto, il 90% del merito va attribuito esclusivamente a San Abbiati. Bravissimo nel corso dei primi 45′ minuti, strepitoso nel finale, dove salva il risultato con un intervento che ha del miracoloso. Spalletti sprofonda nell’inverno russo. Hulk e Witsel sono fuoriclasse, ma il loro inserimento nello Zenit si sta rivelando più lento del previsto. Due le sconfitte consecutive in Champions League per la squadra che a Montecarlo era considerata la favorita del Girone. Ora Spalletti rischia una clamorosa eliminazione.

    CINISMO– Quello che è mancato al Milan nelle prime 6 giornate di campionato lo ritroviamo come per incanto nella prima mezzora del match di stasera. Gioco, gol, concretezza, personalità, fortuna. E’ il tredicesimo minuto quando Emanuelson batte Malaafev su punizione grazie alla decisiva deviazione della barriera. Passano tre minuti ed il Faraone imbuca il suo quinto centro consecutivo stagionale, il primo in carriera nelle competizioni europee. Il Milan è avanti 2-0 sul campo dello Zenit dopo appena sedici minuti. Allegri gongola.

    El Shaarawy festeggiato dai compagni dopo il 2-0 | ©KIRILL KUDRYAVTSEV/AFP/GettyImages

    LA MOSSA – Vedendo la sua squadra in grandissima difficoltà, specialmente sulla fascia destra, Spalletti cambia modulo. Lo Zenit si trasforma col 4-4-2. Hulk in attacco, sul versante sinistro, quello dove nasce il gioco rossonero dettato da Montolivo. Gli attacchi di El Shaarawy non fanno più paura. Ora è il Milan ad averla. Abate e Zapata vanno in tilt al cospetto del colosso verdeoro. Soltanto un Abbiati straordinario evita che lo Zenit rientri in partita. Fino a trenta secondi dal termine del primo tempo, quando Hulk trafigge di sinistro l’estremo difensore rossonero. Il gol del brasiliano stravolge gli schemi psicologici del match, che ad inizio ripresa torna completamente in mano dello Zenit. Shirokov firma il pareggio quando l’orologio dell’arbitro aveva percorso soltanto due giri. Sesto gol subito dal Milan sui calci piazzati quest’anno. Stavolta è Montolivo a dimenticarsi il suo uomo.

    PERSONALITÀ – I rossoneri vedono i fantasmi, forse anche le streghe. Ma la valanga russa si esaurisce difronte alla diga umana che risponde al nome di Christian Abbiati. Il coro “Santo subito” torna prepotentemente di moda in un giorno che sa di rivoluzione a tinte rossonere. Il Milan si ricorda forse di essere la squadra che ad oggi in Italia può vantare maggiore blasone in campo europeo, e torna a giocare alto, con personalità, in un campo che nel frattempo si è trasformato in bolgia. E allora diventa tutto più semplice, tutto più reale. Gol, anzi autogol, ma tant’è. La sostanza dice 3-2 per il Milan. La classifica dice 4 punti e primo posto provvisorio nel girone in attesa di conoscere il risultato di questa sera del Malaga. La classifica dice anche 4 punti di vantaggio rispetto allo Zenit, fermo a quota zero punti.

    Pagelle Zenit-Milan 
    Abbiati 10: non ci sono parole per descrivere una simile prestazione del portiere rossonero. Immenso, prodigioso, mistico, Santo subito.
    De Jong 7: cresce l’olandese. Gioca insieme ad un centrocampista di qualità come Montolivo e le sue prestazioni crescono in maniera esponenziale.
    El Shaarawy 8: ma che gol ha fatto il Faraone? Sì, è lui il fuoriclasse del Milan. A sinistra fa quello che vuole. Corre, dribbla, segna. Fenomeno.
    Bojan 6,5: con Bojan falso nueve il Milan è più imprevedibile, più tecnico, più bilanciato. Boateng può fare il suo gioco, El Shaarawy ha un alleato in più al momento dell’assist. Un Bojan per tutti.

    Video Zenit-Milan
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  • Allegri sfida Spalletti, Zenit-Milan è già un crocevia

    Allegri sfida Spalletti, Zenit-Milan è già un crocevia

    Stasera alle ore 18 va in scena Zenit-Milan, match valido per la seconda giornata del girone C di Champions League. Se per i russi è la partita della vita (così l’ha definita Spalletti alla vigilia), per Allegri è un match da centrare a tutti i costi per non crollare poi fra qualche giorno dopo un eventuale ko nel derby della Madonnina. Zenit-Milan è anche la partita delle deluse, almeno fin qui, del Gruppo. Due squadre che alla vigilia erano date come le super favorite per il passaggio del turno, e che invece dopo i primi 90′ minuti si ritrovano con un punto in tutto (quello del Milan). I rossoneri non possono permettersi l’ennesimo passo falso della stagione, perché una sconfitta oggi rappresenterebbe forse già l’eliminazione dal torneo continentale, con il Malaga autentica sorpresa del gruppo C.

    MONTOLIVO TREQUARTISTA – In Russia Allegri si affida a tutte le sue migliori armi offensive. Dal primo minuto dentro El Shaarawy, Pazzini e Robinho. Fra questi è proprio il Faraone ad essere ancora vergine in campo europeo. I quattro gol segnati consecutivamente consentiranno all’ex giocatore del Padova di apporre sul tabellino dei marcatori anche il suo nome? Molto dipenderà dallo spirito con cui i ragazzi di Allegri scenderanno in campo, se impauriti o liberi da qualsiasi freno mentale. E per mantenere quella compattezza necessaria per non subire passivamente l’avversario, al Milan servirà anche tanto sacrificio, concetto che non tutti hanno dimostrato di possedere in questo avvio di campionato. I tifosi del Diavolo dovranno pregare per vedere un Montolivo fresco di gambe e di testa. L’ex viola giocherà come trequartista, alle spalle del gemello Pazzini. Montolivo e Robinho sapranno sacrificarsi per la squadra anche in fase di non possesso?

    Spalletti contro Allegri, sfida verità tra Zenit e Milan |©Jorge Guerrero/AFP/GettyImages

    DE SCIGLIO IN PANCHINA – Con ogni probabilità resterà fuori dall’undici titolare di stasera Mattia De Sciglio. Il talentuoso terzino ha accusato un leggero fastidio alla caviglia, problema che spinge Allegri ad optare per la soluzione Antonini sulla corsia di sinistra. Al centro della difesa gioca la coppia Mexes-Bonera, fin qui la migliore del lotto rossonero. I due di centrocampo saranno invece capitan Ambrosini e Nocerino, ancora a secco quest’anno dopo la scorsa stagione da record in termini di gol messi a segno. Si accomodano in panchina i nuovi arrivati De Jong, Bojan e Niang.

    MARETTA ZENIT – All’interno dello Zenit il clima che si respira non è dei più ideali. Gli arrivi di Hulk e Witsel, con relativo ingaggio super, hanno scatenato un terremoto nello spogliatoio russo. Fuori Denisov, il capitano della squadra, che chiede stipendi più equi per i suoi compagni di squadra. Il ruolino di marcia in campionato non è dei migliori per i campioni in carica, che attualmente occupano la settima posizione, distante cinque punti dalla capolista Anzhi. Partita da dentro o fuori quella di stasera. Una vittoria rimetterebbe in carreggiata lo Zenit, una sconfitta (la seconda dopo quella di Malaga) metterebbe già ora in serio pericolo l’avventura europea dello Zenit mister 80 milioni (Hulk più Witsel).

    Zenit-Milan, le probabili formazioni
    Zenit (4-3-3): Malafeev, Anyukov, Hubocan, Lombaerts, Crsicito, Fayzulin, Shirokov, Zyryanov, Bystrov, Kerzhakov, Hulk. All. Spalletti
    Milan (4-2-3-1): Abbiati, Abate, Bonera, Mexes, Antonini, Nocerino, Ambrosini, Robinho, Montolivo, El Shaarawy. Pazzini. All. Allegri

  • Nuovo stop per il Milan, a Parma finisce 1-1

    Nuovo stop per il Milan, a Parma finisce 1-1

    L’anticipo pomeridiano Parma-Milan della sesta giornata di Serie A termina 1-1. Alla rete di El Shaarawy ad inizio ripresa risponde la punizione velenosa di Galloppa al 66′. Per il Milan un punto che serve a poco, con la Juve che ritorna a nove lunghezze di distanza dopo il trionfo allo Juventus Stadium contro la Roma del nemico Zeman. Massimiliano Allegri a fine partita si dice soddisfatto della prestazione, sopratutto quella di inizio secondo tempo, ma arrabbiato per il risultato finale, consapevole di come la sua squadra avrebbe dovuto chiudere subito la partita. Resiste l’imbattibilità interna dei ducali, che al Tardini non perdono da 8 incontri ufficiali. I rossoneri invece completano il lotto della classifica esterna: 1 vittoria (Bologna), 1 sconfitta (Udine) e il pareggio di ieri.

    ANCORA TU– Allegri sorprende all’inizio schierando l’inedito 4-2-3-1, con Nocerino in posizione più avanzata rispetto al passato, lasciando De Jong e Ambrosini in mediana. Il tridente reale è composto da El Shaarawy, Boateng e Bojan. Lo spagnolo vince in volata il ballottaggio col 17 enne Niang. Il primo tempo scivola via tra la noia generale. Soltanto nel finale prima una discesa impressionante di El Shaarawy sulla sinistra e poi un tiro a giro di Bojan da fuori area suonano la sveglia ai 15 mila del Tardini, fin lì rimasti svegli soltanto per la pioggia. Nella ripresa il Milan cambia marcia ed è ancora El Shaarawy l’uomo della provvidenza. Contropiede micidiale dei rossoneri, propiziato da Bojan che serve in velocità il Faraone. Progressione strepitosa per l’ex Padova che si allunga quanto basta per infilare Mirante. Quarto gol in campionato per El, che segna ininterrottamente dalla trasferta di Udine. Come allora però il suo gol non porterà i frutti sperati.

    Per El Shaarawy è al quarto gol stagionale | ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    PERCHE’ TU FAI COSI’ – Il Milan vive sulle ali di uno scatenato El Shaarawy. Sulla fascia di sinistra due 20 enni (De Sciglio li compierà fra poco) sono ad oggi gli uomini in più per Allegri. Fin quando il Faraone ne ha, la squadra rossonera continua a rendersi pericolosa. Prima con Boateng, che di testa tutto solo manca clamorosamente lo specchio della porta. Ancora il ghanese ci prova da fuori area, stavolta però è Mirante a dirgli di no. In una delle rare discese di Abate sulla destra il Milan ha di nuovo l’opportunità per portarsi sul 2-0 ma la difesa gialloblu si salva in qualche modo. E se nel calcio non concretizzi, gli altri solitamente ne approfittano.

    E’ LA DURA LEGGE DEL GOL – Montolivo appena entrato in campo al posto del capitano Ambrosini non trova di meglio che commettere fallo dal limite, concedendo così a Galloppa un’invitante punizione. L’ex Siena trova un sinistro micidiale che trova impreparato Abbiati sul primo palo, complice anche una deviazione della barriera. Il Parma così agguanta il pareggio dopo essersi trovata in svantaggio un quarto d’ora prima. Il Milan avrebbe anche il tempo per recuperare la situazione e riportarsi avanti, ma gli ingressi di Robinho e Pazzini nel finale si rivelano del tutto inutili. L’unica palla gol che i rossoneri producono è una punizione da 30 metri di Montolivo che per poco non beffa Mirante. E martedì c’è lo Zenit.

    Parma-Milan 1-1
    De Sciglio 7: insieme a Yepes è il migliore dei suoi in difesa. Il ragazzo ha personalità, corsa, voglia di arrivare in fondo e crossare, anche se il sinistro non è il suo piede. E’ lui l’erede di Maldini?
    De Jong 5,5: non riusciamo a dargli l’insufficienza anche oggi, nonostante abbia giocato per lunghi tratti insieme ad un solo centrocampista come era abituato al City. Diamo tempo al tempo.
    Boateng 6: segnali di ripresa dal Boa. Pesa però il gol fallito due minuti dopo il vantaggio di El Shaarawy. Il posto comunque non dovrebbe essere in discussione se il 4-2 fantasia continuerà a regnare.
    Bojan 6,5: dopo un avvio piuttosto monotono, lo spagnolo si accende a cavallo tra fine primo tempo ed inizio ripresa. Suo l’assist per El Shaarawy, suo il traversone che ha messo in porta da solo Boateng, sua una delle conclusioni più pericolose di giornata.
    El Shaarawy 7,5:  segna ancora il piccolo Faraone. Dimostra anche al Tardini di essere l’uomo che può fare la differenza in questo piccolo Milan. Allegri quando ritroverà Pato e Robinho potrebbe davvero dare una svolta alla stagione.

  • El Shaarawy è l’attaccante giusto per il dopo Ibra?

    El Shaarawy è l’attaccante giusto per il dopo Ibra?

    El Shaarawy è in questo momento l’uomo in più del Milan. La doppietta contro il Cagliari di mercoledì ha elevato le quotazioni del Faraone in maniera esponenziale. Tre gol nelle prime cinque giornate, contro le due reti della scorsa stagione in 22 partite (sempre contro l’Udinese). A Milanello ci si chiede se l’ex Padova possa davvero prendere per mano la squadra rossonera e riportarla nei piani alti della classifica, dopo un avvio shock (tre sconfitte nelle prime 4 giornate di campionato). E qualcuno si chiede anche se El Shaarawy possa diventare quello che Ibrahimovic ha rappresentato per due anni, ovvero l’uomo della provvidenza, il calciatore che ti risolveva le partite da solo. Se si vuole ragionare come il Trap potremmo bollare tale pensiero come folle, prendendo come valore assoluto la carta d’identità. Siamo d’accordo tutti che El sia un classe ’92, ma è altrettanto vero che in Italia attaccanti come lui se ne trovano pochi.

    Lo ammettiamo, siamo stati i primi a dare contro il Faraone ad inizio stagione. Contro Samp e Bologna prestazioni da peggiore in campo. Spaesato, fuori ruolo, mai nel vivo del gioco, quasi come se giocasse a nascondino. Era questo l’El Shaarawy di inizio campionato, fra le altre cose pure appesantito. Poi la chiamata di Devis Mangia, neo ct dell’Under 21, che lo convoca per le ultime due partite del girone di qualificazione per gli Europei 2013. Con la maglia azzurra qualcosa in El Shaarawy cambia. Prima il ruolo, restituito finalmente alla fascia di sinistra, la stessa dove a Padova aveva fatto il bello e il cattivo tempo. Poi il gol, due, contro i modesti giocatori del Liechtenstein. Tre giorni dopo contro l’Irlanda arriva la sconfitta, ma il Faraone parte nuovamente titolare e conferma di aver recuperato quella brillantezza fisica che pareva aver perduto. Quando torna a Milano, Allegri riabbraccia un nuovo El Shaarawy.

    Stephan El Shaarawy, l’uomo in più del Milan | ©OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Il Faraone è stato bravo a conquistarsi nuovamente il Milan grazie a tre gol nelle due partite successive. La prima inutile in quel di Udine, una doppietta fondamentale contro i sardi a San Siro. La svolta appare chiara da Udine, quando Allegri ha variato l’assetto della squadra. Niente più trequartisti, spazio al tridente. Proprio in questo tridente El Shaarawy potrà dare un contributo importante, anche perché dalle sue parti la concorrenza è pressoché nulla (non calcoliamo Emanuelson perché l’olandese non ha la freddezza sotto porta dell’italiano).

    Tre gol nelle ultime due gare ed un attacco composto da Emanuelson a destra e Pazzini al centro. El Shaarawy potrebbe trarre ulteriore vantaggio dalla presenza dei due brasiliani che ancora mancano all’appello nell’undici titolare del Milan. Robinho a destra e Pato al centro, un tridente che non avrebbe eguali in Italia. Il Faraone non è mai andato in doppia cifra fin qui. La sua migliore stagione è stata a Padova. Due anni fa in Serie B, dove esplose, segnò 7 reti in 19 partite da titolare (cinque gol tra aprile e maggio). Dopo cinque giornate El Shaarawy è già a quota 3 gol. Il numero 92 del Milan ha tutte le potenzialità per abbattere già da quest’anno la barriera dei 10 gol stagionali e diventare l’uomo in più del Diavolo.

  • El Shaarawy battezza San Siro, il Milan e Allegri respirano

    El Shaarawy battezza San Siro, il Milan e Allegri respirano

    E fu luce. Sì, si doveva attendere Milan-Cagliari, quinta giornata di Serie A, per ritrovare 3 punti e sfatare il tabù di San Siro. Il Divino Otelma non deve più disturbarsi, ci ha pensato El Shaarawy a scacciare la maledizione con una doppietta da capogiro, fissando il risultato finale sul 2-0 in favore dei padroni di casa. Proprio lui, il Faraone, che al momento (Pato e Robinho a mezzo servizio, Bojan fantasma) rappresenta l’uomo con più classe all’interno dello spogliatoio del Milan. Parliamo di un classe ’92, pagato 7 milioni dai rossoneri quest’estate e che Galliani ha paragonato ad Eto’o per il senso di sacrificio dimostrato ieri sera, quando i pochi tifosi presenti allo stadio lo hanno visto andare su e giù per la fascia sinistra come se fosse tarantolato. Costanza, quella invocata da Tassotti e Allegri per lui e per la squadra. Sono arrivati i tre punti, soffrendo ma sono ugualmente arrivati. E di questi tempi è già una notizia dalle parti di Milanello.

    PRIMO GOL A SAN SIRO – Con Allegri squalificato, è Mauro Tassotti a guidare il Milan. Dopo 30 anni spesi tra campo e panchina una bella soddisfazione per l’eterno rossonero. Lì davanti confermato lo stesso tridente visto a Udine, mentre a centrocampo da registrare la sorpresa Traorè. In difesa De Sciglio compie un altro step importante, venendo schierato sulla corsia di sinistra, dove non fa rimpiangere Antonini. Pronti-via ed è subito un Milan in palla, che difende alto e pressa con raziocinio. Il gol arriva subito. E’ il 13′ minuto quando Montolivo serve un ottimo assist per il taglio da sinistra di El Shaarawyche davanti ad Agazzi non sbaglia. Dopo 180′ minuti e due sconfitte, quello del Faraone è il primo gol del Milan a San Siro in questa stagione, il secondo personale per l’ex Padova (dopo quello firmato a Udine domenica).

    Stephan El Shaarawy, prima doppietta in carriera per il rossonero | ©Claudio Villa/Getty Images

    PAURA – A questo punto la squadra rossonera ricade nella paura. I tifosi hanno la fortuna nel vedere i primi numeri di Traorè. Il maliano, al suo debutto da titolare, conferma quanto il suo acquisto rimanga ad oggi un grosso punto interrogativo per tutti gli addetti ai lavori e non. E fa specie vederlo nell’undici iniziale. Tutto però si spiega quando nella ripresa entra il suo sostituto: Constant. Ad inizio secondo tempo il Milan soffre parecchio. I sardi arrivano ad un soffio dal pareggio con Pinilla e Ibarbo, gli uomini più pericolosi tra gli ospiti. Solo un grande Abbiati e Bonera dicono no alla rimonta rossoblu.

    CHIAVE – Ci pensa poi Conti a ridare ossigeno alla banda Tassotti, ricevendo due cartellini gialli nello spazio di due minuti. Cagliari in 10 quando ancora manca mezzora al triplice fischio dell’arbitro De Marco. Di fatto l’espulsione rappresenta la fine del match. I rossoneri riprendono fiducia, anche grazie al prezioso contributo di Ambrosini (entrato al posto di Montolivo) che veste i panni di assist-man e manda in porta El Shaarawy per due volte. Alla seconda il Faraone non fallisce, trovando la rete del 2-0. Allegri scaccia le streghe, San Siro ridiventa amico, la classifica non fa più paura come quattro giorni fa.

    Milan-Cagliari 2-0, le pagelle
    De Sciglio 6,5: in panchina c’è il suo mentore, nel divano di casa la leggenda. A 20 anni De Sciglio sta facendo innamorare il pubblico di San Siro ripercorrendo le orme di un certo Paolo Maldini. Ieri la svolta a sinistra (definitiva?). E’ lui il terzino che il Milan cerca da 3 anni?
    Ambrosini 6,5: quando entra in campo fa luce su molti aspetti: De Jong con un centrocampo a due migliora il proprio rendimento; l’equilibrio della squadra trova da subito nuova linfa; è ora di passare al 4-4-2.
    El Shaarawy 8: serata magica per il Faraone. Prima doppietta in carriera, primo gol contro una squadra che non sia l’Udinese, dimostrazione di continuità per 90′ minuti. Dopo un brutto inizio di stagione El prende per mano il Milan.

    HIGHLIGHTS MILAN-CAGLIARI 2-0
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  • Udinese-Milan 2-1, Ranegie e Di Natale condannano Allegri

    Udinese-Milan 2-1, Ranegie e Di Natale condannano Allegri

    Mai così in basso Milano. Quasi in contemporanea le due squadre milanesi, Inter e Milan ripercorrono la stessa linea di sconfitte e crisi. Allegri è un dead man walking sulla sua panchina sempre più traballante. Udinese Milan termina con un 2 a 1 che condanna i rossoneri a stagnare sul fondo della classifica, fermi a 3 punti, e con un periodo nero che sembra non voler terminare mai. Con questa sconfitta il Milan incassa la terza debacle stagionale in quattro turni. I conti si fanno a maggio, ma il presente è nero, e il futuro all’orizzonte non promette bene.

    LA PARTITA

    Massimiliano Allegri come aveva promesso cambia le carte in tavola, schierando Mesbah al fianco di Mexes e rinunciando dal primo minuto a un giocatore importante come Boateng, puntando su El Shaarawy in tandem con Pazzini. Guidolin sorprende inserendo il nome nuovo Ranegie in coppia con il bomber Di Natale.

    Giampaolo Pazzini © Marco Luzzani Getty Images Sport

    Non è la giornata dei rossoneri, e si vede soprattutto nei primi 10 minuti quando il Milan propositivo sbaglia con Pazzini un’occasione unica, con l’ex nerazzurro che spreca davanti a Brkcic calciando male. Dopo una buona partenza e qualche buona occasione gli uomini di Allegri (con El Shaarawi decisamente ispirato) calano vistosamente e nel finale di primo tempo sono gli uomini di Guidolin a trovare la forza per far male alla retroguardia rossonera. Precisamente al minuto 40’ Ranegiesugli sviluppi di un calcio di punizione sfruttando l’uscita a vuoto di Abbiati, fa valere i suoi centimetri e mette in rete con uno stacco di testa che beffa tutti.

    Nella ripresa l’Udinese non cambia nessun uomo, mentre dopo nemmeno dieci minuti è Allegri a sconfessare le sue scelte iniziali e a cambiare le carte in tavola, inserendo Boateng al posto di Ambrosini. Solo pochi istanti dopo la sostituzione il Faraone El Sharaawy si inventa una rete praticamente da solo trovando una conclusione dai 25 metri che si infila alla destra di Brkcic, portando il punteggio sull’1 a 1. Al 23’ succede l’impossibile in area, con un mischione dove l’Udinese subisce il fallo di Zapata su Ranegie e al tempo stesso trova la rete con Di Natali. Celi ferma il gioco e fischia il calcio di rigore non concedendo incredibilmente la regola del vantaggio tra le numerose proteste dei friulani. Zapata già ammonito guadagna anzitempo la via degli spogliatoi e Di Natale con la freddezza di un cecchino batte Abbiati dagli undici metri portando i suoi in vantaggio per 2 a 1. Il Milan è in bambola e nel finale oltre alla seconda espulsione di Boateng con una doppia inferiorità numerica, rischia la goleada con una discesa di Coda fermata solo da una grande parata di Abbiati. Fischio finale e fischi sui rossoneri.

    PAGELLE UDINESE-MILAN

    Ranegie 7 Giornata da incorniciare, e esordio da predestinato. Gioca la sua prima in Serie A e bagna l’esordio con la rete del vantaggio, riuscendo ad essere incisivo quando conquista il rigore.

    Allan 6,5 Guidolin ci vede lungo. Allan ricambia la fiducia del suo tecnico con una prestazione maiuscola, sradicando palloni qua e là e mettendosi al servizio della squadra

    Danilo 6,5 Muro assoluto. Gli interessi delle Juventus ora sono sempre più comprensibili

    Di Natale 6,5 Cecchino dagli undici metri

    Abbiati 5,5 Incomprensibile la sua uscita folle sul primo gol dell’Udinese. Poi nel resto della partita in parte si riscatta evitando la goleada.

    Zapata 5 Nel primo tempo regge bene l’impatto emotivo contro la sua ex squadra. Nella ripresa complice la doppia ammonizione rimediata nel giro di pochi minuti rovina la sua prestazione e lascia i suoi nei guai.

    Mexes 4,5 è continuamente in difficoltà e su Ranegie si fa anticipare in maniera ingenua. L’addio si Thiago Silva è sempre una ferita fresca

    Boateng 4,5 Fin troppo nervoso. Si fa espellere dimostrando come non è proprio il suo momento migliore.

    Udinese (3-5-2): Brkic 5; Benatia 6,5, Danilo 6,5, Coda 6; Faraoni 5,5 (17′ st Badu 6,5), Allan 6,5, Pinzi 6, Pereyra 5,5, Pasquale 5,5; Ranegie 7, Di Natale 6,5 (42′ st Fabbrini sv)

    Milan (4-3-1-2): Abbiati 5,5; Abate 5, Zapata 5, Mexes 4,5, Mesbah 4,5; Montolivo 6, Ambrosini 5 (7′ st Boateng 4,5), Nocerino 5 (35′ st Bojan sv); Emanuelson 5 (24′ st Acerbi 5,5); El Shaarawy 6, Pazzini 5

    VIDEO UDINESE-MILAN

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