Clamoroso al Cibali, la rete di El Shaarawy in netto fuorigioco rientra nella speciale compilation dei torti arbitrali al Catania in queste ultime settimane. Dovevano essere sulla carta tre scontri impari quelli con le big italiane, Juventus-Inter-Milan, ed invece gli etnei hanno dimostrato di potersela giocare alla pari, se non fosse per errori della terna arbitrale clamorosi. Dopo ieri sera è sbottato persino l’amministratore delegato Gasparin, il quale ha apertamente dichiarato come il problema della sudditanza psicologica che affligge gli arbitri difficilmente potrà estinguersi. Parole di fuoco vengono pronunciate anche dal tecnico degli etnei Rolando Maran, incredulo difronte all’ennesima beffa subita dalla propria squadra e critico sull’espulsione dell’argentino Barrientos, cartellino rosso condizionato sopratutto dall’ammonizione scattata nel primo tempo per una simulazione a centrocampo. Senza i torti arbitrali che l’hanno vista suo malgrado protagonista, dove sarebbe adesso in classifica la squadra etnea?
UN PUNTO – E’quello che manca al Catania dopo la trasferta di Milano contro l’Inter. Il risultato finale dice 2-0 in favore dei nerazzurri, ma in realtà i siciliani sarebbero potuti tornare a casa con un prezioso punto qualora fosse stato fischiato un rigore solare a metà ripresa per il fallo su Alejandro Gomez. Su ribaltamento difronte l’Inter troverà poi il definitivo 2-0 con Palacio.
TRE PUNTI– Fra i torti arbitrali al Catania, quello nel match casalingo con la Juventus rimane il più eclatante. Dapprima viene annullato per un fuorigioco inesistente la rete del vantaggio di Bergessio nel corso del primo tempo, mentre nella ripresa viene convalidato il gol vittoria della Juventus nonostante un palese offside.
TRE PUNTI? – Infine la partita contro il Milan, anche questa pesantemente influenzata da una topica del guardalinee. Con il Catania in vantaggio di una rete, gli ospiti prima ottengono la superiorità numerica e due minuti più tardi trovano il pareggio di El Shaarawy viziato da un netto fuorigioco. La partita reale per il Catania terminerà 180 secondi più tardi, quando Boateng segna il raddoppio immediato.
ZONA CHAMPIONS – La classifica attuale vede il Catania al nono posto a quota 19 punti. Con questi sette punti però si ritroverebbe al quinto posto in coabitazione con la Lazio, in piena corsa per un posto in Champions League distante soltanto due punti. E se togliamo i punti in più a Juventus e Inter, il Catania sarebbe addirittura in quarta posizione.
Al Cibali Catania-Milan termina 3-1 in favore della squadra di Allegri. I rossoneri hanno ribaltato lo svantaggio del primo tempo (in gol l’ex Legrottaglie) favoriti da un chiaro fuorigioco in occasione del momentaneo pareggio di El Shaarawy, arrivato tra le altre cose due minuti più tardi l’espulsione dell’etneo Barrientos per doppia ammonizione. Il secondo gol del Milan porta la firma di Kevin Prince Boateng, alla sua prima rete stagionale. Nel finale succede di tutto ma il risultato non cambia, con gli ospiti che prima colpiscono un palo con il neo entrato Emanuelson, poi restano in 10 uomini per l’espulsione del capitano Boateng e infine trovano la rete del definitivo 3-1 ancora con il Faraone El Shaarawy. Ampiamente giustificate le dichiarazioni al veleno dell’ad Gasparin al termine del match.
L’AMNESIA – Di queste comunque parleremo più avanti nel corso della giornata, adesso concentriamoci sulla partita. Un incontro iniziato decisamente bene dal Milan, capace di dettare ritmo e possesso palla nei primi dieci minuti dell’incontro. A sbloccare il risultato però sono i padroni di casa, che approfittano dell’ennesima amnesia difensiva della squadra di Allegri per passare in vantaggio. La punizione di Lodi trova la testa di Legrottaglie, che tutto solo deposita in rete il pallone del provvisorio 1-0.
PREDOMINIO – Acquisito il vantaggio, i rossoblu di Maran legittimano il risultato tenendo testa al Milan piuttosto agevolmente per tutto il corso del primo tempo, senza che gli ospiti riescano a riprendere il pallino del gioco, definitivamente perso dopo la rete di Legrottaglie. Al fischio finale del primo tempo il Milan è sotto di un gol, dando peraltro l’impressione di non essere capace di ripetere la prestazione offerta cinque giorni prima a San Siro.
L’ESPULSIONE– Il match cambia quando al 49′ l’arbitro Orsato spedisce anticipatamente negli spogliatoi Barrientos dopo un calcio rifilato a Nocerino. Secondo cartellino giallo piuttosto stupido quello dell’argentino, che lascia i suoi compagni in 10 uomini.
L’EPISODIO – E’ l’inizio della fine. Trascorrono infatti soltanto due minuti e il Milan trova il pareggio con El Shaarawy. L’azzurro capitalizza al meglio l’assist quasi involontario di Robinho, siglando la rete personale numero 11 in campionato. Pesa però come un macigno la mancata segnalazione del guardalinee per un evidente fuorigioco.
IL RADDOPPIO – Tre minuti più tardi è Boateng a far insorgere il Massimino, i cui tifosi avevano ancora negli occhi il fuorigioco di El Shaarawy. Il ghanese rispolvera uno dei suoi colpi migliori e trova il raddoppio con un potente destro dal limite. Il Catania adesso è sotto di un gol quando dall’inizio della ripresa sono trascorsi soltanto 11 minuti.
IL CORO – Ed è così che dal Massimino si leva un coro spontaneo all’indirizzo dei calciatori del Milan tacciati di essere dei ladri. Tifosi rossoblu esausti dopo l’ennesimo torto arbitrale subito contro una grande (vedi Juventus e Inter).
BOATENG CAPITANO – In occasione della sostituzione di Montolivo per Emanuelson, la fascia da capitano viene consegnata al Prince Boateng. Momento storico per il ghanese che però commette una grossa ingenuità nel finale di gara facendosi espellere.
DOPPIETTA – Al 91′ c’è la seconda rete di El Shaarawy che chiude definitivamente la partita. Per il Faraone è il dodicesimo centro stagionale. L’azzurro ha segnato il 50% delle reti del Milan in campionato, a conferma del suo ruolo di autentico leader in campo della squadra.
Le pagelle di Catania-Milan 1-3 (30-11-2012) Barrientos 3: ora non sappiamo se con lui in campo il Catania non avrebbe subito la rimonta. Sappiamo però che gesti inconsulti come quelli che hanno condotto alla sua espulsione non dovrebbero appartenere ad un calciatore di Serie A. Legrottaglie 6,5: piccola rivincita per il difensore centrale etneo contro la sua ex squadra. Tiene bene il campo fino alla rete in fuorigioco del Faraone. Boateng 5,5: il gol, di per sé pregevole, non cancella la prestazione decisamente sottotono del primo tempo e l’ingenua espulsione con la fascia da capitano indosso nel finale di gara. Acerbi 4,5: partita da incubo per l’ex centrale del Chievo, scelto da Allegri per rimpiazzare Yepes. Difficilmente i tifosi del Milan rivedranno Acerbi titolare da qui a Natale. El Shaarawy 8: come anticipato nelle scorse giornate, per El Shaarawy l’8 scatta regolarmente ormai. Doppietta più assist per Boateng. Di più non poteva davvero fare.
Il tabellino di Catania-Milan 1-3 (30-11-2012) Catania (4-3-3): Andujar 6,5; Alvarez 5,5, Legrottaglie 6,5, Rolin 6,5, Marchese 6; Almiron 6 (72′ Bellusci 5,5), Lodi 6,5, Salifu 5,5 (72′ Paglialunga sv); Castro 6,5, Bergessio 5 (77′ Doukara sv), Barrientos 3. Milan (4-3-3): Amelia 6; De Sciglio 6, Mexes 6,5, Acerbi 4,5, Constant 5,5; Montolivo 5,5 (67′ Emanuelson 6), De Jong 5,5, Nocerino 6,5; Robinho 5,5 (93′ Ambrosini sv), Boateng 5,5, El Shaarawy 8.
Il video di Catania-Milan 1-3 (30-11-2012) [jwplayer config=”120s” mediaid=”162110″]
E’ la ragazza di El Shaarawy? Questo dubbio amletico pervade le vie di Milano, le stesse dove ieri sera sono stati visti passeggiare insieme il Faraone appunto, ed una misteriosa bionda. Lui vestito casual, con jeans strappati e toppe messe alla bene e meglio, e lei piuttosto seriosa con l’unica pecca del topo morto in testa (stile Marco Mazzocchi) che tanto va di moda ormai tra i divi. Appena avvistati e paparazzati dal fotografo di turno, El Shaarawy si è subito separato dalla bionda. Quest’ultima è salita in sella ad uno scooter (crediamo sia effettivamente il suo) e si è dileguata portandosi il topo appresso, mentre il Faraone ha proseguito la sua passeggiata sotto le stelle tra un dribbling e l’altro nelle vie del centro.
LA SPIEGAZIONE– Se sia o meno la ragazza di El Shaarawy ce lo chiarisce lo stesso calciatore del Milan nel primo pomeriggio di oggi, postando su Twitter l’immagine della misteriosa bionda abbracciata con suo fratello. Svelato l’arcano dunque. El Shaarawy, per la felicità di tutte le single italiane, non è fidanzato. Sì, c’è ancora un calciatore libero nella piazza, evento più unico che raro. Magari se siete sarte è anche meglio, considerate le toppe non proprio alla moda sfoggiate dal Faraone.
I PERCHE’ – Noi però, figli di Sherlock Holmes, non ci accontentiamo della semplice foto su Twitter. Ammesso e non concesso che la bionda sia o meno la stessa ragazza che è salita sullo scooter (vogliamo una confessione su carta stampata), c’è una domanda in particolare che mi piacerebbe rivolgere a Stephan: perché separarvi così bruscamente? Che male c’è dopotutto, una serata di shopping in compagnia di un’amica, qualche autografo qua e là, le solite domande o conversazioni futili con le proprie cognate…
Torna la Serie A con la 15 giornata di campionato. L’anticipo degli anticipi (si gioca già stasera) è Catania-Milan. Partita cruciale per i rossoneri, chiamati alla cosiddetta prova del 10, dopo la vittoria contro la Juventus domenica scorsa. Se gli uomini di Allegri dovessero conquistare i tre punti anche al Cibali, potrebbe essere certificata definitivamente la guarigione del Diavolo. Se così non fosse, la vittoria sui bianconeri si rivelerebbe come il più classico dei fuochi di paglia. Il Milan sarà chiamato ad un impegno non di certo agevole in Sicilia, dove i padroni di casa in sette partite hanno perso soltanto una volta (contro la stessa Juve ndr), conquistando 16 punti sui 21 disponibili. Insomma, un ruolino da Champions League, grazie al quale gli etnei hanno costruito molte delle fortune di questa stagione. E con un Bergessio finalmente disponibile, le speranze del pubblico di casa sono più che giustificate.
CATANIA– Il tecnico Maran si affida al classico 4-3-3, con il trio offensivo composto da Bergessio, Barrientos (Gomez è squalificato ndr) e il giovane Doukara. A centrocampo il regista Lodi sarà affiancato da Almiron e Castro. In difesa invece l’ex Legrottaglie guiderà il reparto completato dall’uruguaiano Rolin e i laterali Alvarez e Marchese. A difendere i pali della porta sicula ci sarà ancora Andujar.
MILAN – Allegri pare ormai aver definitivamente scelto il 4-3-3 per il suo Milan. In porta mancherà ancora Abbiati, afflitto da problemi alla schiena. Al suo posto gioca Amelia, con il giovane brasiliano Gabriel in panchina. In difesa ballottaggio tra Zapata e Acerbi per un posto al fianco di Mexes (favorito l’italiano), mentre i terzini saranno sempre De Sciglio (Abate rientra contro lo Zenit) e Constant. Anche a centrocampo scelte chiare, con Montolivo in cabina di regia, Nocerino incursore e De Jong mediano di rottura. In avanti giocherà il tridente composto da El Shaarawy, Boateng e Robinho. Seconda panchina consecutiva per lo spagnolo Bojan.
PRECEDENTI – Tradizione favorevole quella del Milan contro il Catania. Negli ultimi dieci precedenti i rossoneri non hanno mai conosciuto la parola sconfitta. In Sicilia supremazia rossonera con tre vittorie e tre pareggi nelle ultime sei trasferte. L’anno scorso gli etnei riuscirono ad imporre l’1-1 alla squadra di Allegri, dopo aver subito all’andata un cocente 4-0 a San Siro. Quel pareggio interruppe la striscia di tre vittorie consecutive ottenute dai rossoneri a cavallo tra il 2009 e il 2011.
Probabili formazioni Catania-Milan (30-11-2012) Catania (4-3-3): Andujar, Alvarez, Rolin, Legrottaglie, Marchese, Castro, Lodi, Almiron, Bergessio, Doukara, Barrientos. Allenatore: Maran Milan (4-3-3): Amelia, De Sciglio, Mexes, Acerbi, Constant, Montolivo, De Jong, Nocerino, Boateng, El Shaarawy, Robinho. Allenatore: Allegri
La notte delle stelle, la notte dei rimpianti, la notte dei riscatti: a San Siro c’è Milan-Juventus, posticipo serale della 14 giornata di Serie A. Fino ai primi giorni di luglio si sarebbe parlato di Milan-Juventus come l’ennesima sfida scudetto tra le due protagoniste principali della passata stagione. Adesso invece, dopo la burrascosa estate vissuta a Milanello, il match di questa sera diventa classifica alla mano discretamente anonimo. C’è un Milan voglioso di riconquistare la sua perduta fama, dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League e la seconda visita presidenziale nel giro di dieci giorni. Dall’altra c’è la Juventus, la stessa squadra capace di ammazzare il campionato lo scorso anno senza perdere neanche una partita. Il campo confermerà quanto già detto dai numeri?
SORPRESA ROBINHO – Allegri ripropone anche per stasera il modulo visto nelle ultime due partite giocate dai rossoneri (Napoli, Anderlecht), dove il Milan ha conquistato 4 punti senza dubbio importanti, sia sotto il profilo psicologico (San Paolo), sia per l’aspetto sportivo-finanziario (Bruxelles). In attacco il capocannoniere della Serie A El Shaarawy sarà aiutato da Robinho e Boateng. Sorprendente la scelta dal primo minuto del brasiliano, autore dell’assist decisivo per El Shaarawy in occasione della seconda rete contro il Napoli. Binho è stato sponsorizzato dallo stesso presidente Berlusconi durante la visita di ieri a Milanello. Dopo aver parlato di Guardiola, evidentemente il numero uno di Via Turati ha usato argomenti altrettanto convincenti per la scelta del numero 7 rossonero. A centrocampo salvo sorprese Montolivo giocherà centrale tra Nocerino e De Jong, quest’ultimo apparso in ripresa nelle ultime uscite giocando come mediano di rottura. In difesa Allegri recupera Mexes e Constant dopo i problemi accusati nella trasferta belga. Tutto confermato quindi nel reparto arretrato, dove De Sciglio e Yepes (preferito ad Acerbi) insieme ad Abbiati cercheranno di fermare le offensive degli ospiti.
GIOVINCO INSIEME A VUCINIC – Ormai siamo abituati al rebus che accompagna la Juventus negli immediati pre-partita di Serie A e adesso anche d’Europa. Per il match contro il Milan Conte ha scelto Giovinco come compagno del montenegrino Vucinic. Per il resto non ci sono grandi variazioni di rilievo, se non la defezione di Chiellini in difesa, fermato da una leggera contrattura. Al posto del livornese scenderà in campo Caceres. L’uruguaiano ha già dimostrato di saper fare male nella scorsa stagione, quando un suo gol regalò il successo a San Siro agli uomini di Conte nella semifinale d’andata di Coppa Italia. A centrocampo i soliti noti, Vidal-Pirlo-Marchisio, chiamati a dominare la zona nevralgica del terreno di gioco. Per l’ex Pirlo quello di oggi sarà il quinto confronto con i rossoneri dopo esser arrivato a Vinovo la scorsa estate. Bilancio più che positivo per il bresciano, con una vittoria e tre pareggi complessivi.
LA VARIABILE – Quando in campo scendono due squadre come Milan e Juventus l’attenzione ai dettagli deve essere fondamentale. E siccome siamo in Italia, la variabile impazzita del match potrebbe essere Nicola Rizzoli, l’arbitro designato da Braschi per dirigere Milan-Juventus. Hai visto mai che…
Probabili formazioni Milan-Juventus (25-11-2012) Milan (4-3-3): Abbiati, De Sciglio, Yepes, Mexes, Constant, Montolivo, De Jong, Nocerino, Boateng, El Shaarawy, Pazzini. Juventus (3-5-2): Buffon, Bonucci, Barzagli, Caceres, Asamoah, Isla, Pirlo, Vidal, Marchisio, Vucinic, Giovinco.
Stasera si gioca Milan-Juventus, big-match della 14 giornata di Serie A. Per l’occasione abbiamo deciso di proporvi le due squadre sotto la nostra lente d’ingrandimento. Dal reparto difensivo a quello d’attacco, senza trascurare il centrocampo. Nomi, statistiche, curiosità, precedenti, tutto ciò che c’è da sapere su Milan-Juventus. Dove si deciderà la partita? Chi ha le migliori chances di aggiudicarsi la palma di migliore in campo? E’ davvero una partita sulla carta già scritta? Analizziamo tutto, ma proprio tutto, sulla sfida odierna. Prima del fischio d’inizio resta comunque una sola certezza: chiunque uscirà dal campo con i tre punti in mano avrà compiuto un’impresa. Bisogna però capire se sarà l’ennesima (sponda Juve) o la prima (vedi Milan). Tuffiamoci insieme nel mare di Milan-Juventus.
LA DIFESA– Il primo round se lo aggiudica la formazione bianconera. Tra Buffon (8) e Abbiati (6) non c’è davvero storia. Sempre regolare il primo, mentre il rossonero è costante nella sua imprevedibilità (dalla Russia al San Paolo, tanto per citare un esempio). Passando alla difesa, è vero che nella Juve mancherà Chiellini, ma il reparto bianconero ha comunque dimostrato di cavarsela egregiamente anche senza il livornese (sopratutto se a sostituirlo è Caceres, in gol a San Siro nella semifinale d’andata di Coppa Italia lo scorso anno), potendo contare su una certezza come Barzagli (8). Di contro la retroguardia del Milan quest’anno ha fatto acqua da tutte le parti (in tredici partite 18 gol subiti, di cui sette in casa), offrendo in più di un’occasione il fianco alla critica. Che Mexes (6) risulti ancora una volta decisivo come in Champions stentiamo a crederlo.
IL CENTROCAMPO – E qui il divario si trasforma in abisso. Il reparto nevralgico della Juventus è tra i migliori in Europa per corsa, qualità e aggressività. Uno dei suoi degni rappresentanti è Pirlo (8) che solo due anni fa viveva il “clasico” italiano nella Milano rossonera. Ora invece è il regista di un’orchestra perfetta, con Vidal (9) massimo interprete della filosofia bianconera. Se la Juve prenderà in mano la partita, e di questo siamo più che certi, il centrocampo di Conte distruggerà quello di casa, con il solo Montolivo (7) degno di nota. Se poi aggiungiamo all’analisi anche gli esterni, sulla fascia sinistra la sfida tra Asamoah (8) e De Sciglio (7) sarà con ogni probabilità vinta dal ghanese, con la diretta conseguenza di mancanza di cross per l’ariete Pazzini.
L’ATTACCO – L’unico reparto dove regna l’equilibrio. Due top-player la faranno da padrone. Da una parte El Shaarawy (9), il capocannoniere del campionato, dall’altra Vucinic (8), l’unico attaccante di vera caratura internazionale della truppa di Conte. Tutto il resto è noia, come direbbe il mio amico Califano. Se Giovinco (6,5) si è reso suo malgrado protagonista di prove opache quando l’avversario era di un certo calibro (sopratutto in Nazionale), non va meglio in casa Milan, dove si continua a sperare nella rinascita di Boateng (5) e nei gol di Pazzini (6).
MILAN JUVENTUS
Abbiati 6 Buffon 8
De Sciglio 7 Bonucci 7
Mexes 6 Barzagli 8
Yepes 6,5 Caceres 6,5
Constant 6 Isla 6
Montolivo 7 Asamoah 8
De Jong 5,5 Pirlo 8
Nocerino 5,5 Vidal 9
Boateng 5 Marchisio 7,5
Pazzini 6 Giovinco 6,5
El Shaarawy 9 Vucinic 8
Milan-Juventus non vale lo scudetto, almeno per ora, ma da sempre è la partita più affascinante in Italia. La rivalità è forte ma non tanto da essere paragonata a quella delle sfide tra i bianconeri ed i nerazzurri, nè fra i cugini milanesi; è un dualismo che non poggia su ragioni “ideali” – geografiche, politiche, culturali – bensì sui numeri poichè sono le squadre più titolate in Italia, perchè hanno il maggior numero di tifosi e simpatizzanti, perchè hanno condiviso negli anni calciatori ed allenatori sull’asse Milano-Torino, da Inzaghi a Pirlo, Zambrotta e Davids, da Ancelotti a Capello solo per citare alcuni esempi significativi.
Si sono incontrate nella notte di Manchester 2003, finale di Champions League, ed il Milan ha dimostrato, fino all’ultimo calcio di rigore, la sua superiore vocazione europea; si sono incontrate negli scontri scudetto dei successivi campionati, e la Juventus “in forze” ha mostrato la sua dominanza in Italia: l’ultimo precedente in ordine cronologico è quello passato alla storia per il gol annullato a Muntari, un grossolano errore arbitrale che ha condizionato l’esito di quella gara ma che non può offuscare o scalfire il cammino nello scorso campionato della squadra di Conte.
Quest’anno, Milan-Juventus arriva un po’ in sordina, a passi silenziosi, dopo la settimana degli scintillii Europei, in cui le energie delle due squadre sono state incentrare – rispettivamente – su Chelsea ed Anderlecht, per conquistare punti importanti in chiave qualificazione: il Milan ha già centrato matematicamente l’obiettivo, la Juventus è ad un passo dal farlo poichè le manca un punto da ottenere contro lo Shakhtar. Il Milan utilizza la Champions come “habitat naturale” in cui dar sfogo alle proprie difficoltà di campionato, la Juventus considera la Champions League come un completamento del proprio percorso di crescita, come un rafforzamento del proprio cammino in campionato per testare le proprie potenzialità.
Due approcci diversi all’Europa, due approcci diversi al campionato: la Juventus giunge a San Siro da capolista, con quattro punti di vantaggio sulla prima inseguitrice, il Milan galleggia a metà classifica, con 15 punti all’attivo a fronte dei 32 della Juventus. La classifica non permette, dunque, di poter considerare questa sfida come uno scontro diretto, ma il Milan appare in crescita ed ha ritrovato fiducia nelle ultime uscite, forse anche grazie al conforto del suo ritrovato presidente Berlusconi, che prima della gara con il Napoli al San Paolo ha fatto visita alla squadra per caricarla, e ripeterà la visita a Milanello nella speranza di sortire i giusti effetti psicologici e motivazionali. La Juventus è un collettivo in cui il presidente Andrea Agnelli non ha bisogno di caricare i calciatori (a questo pensa mister Conte, ndr) ma parla nei momenti in cui è necessario difendere le battaglie della società, senza paura di inviare frecciatine agli avversari.
Il Milan punta sul suo gioiellino Stephan El Shaarawy, attaccante dimostratosi finora infallibile aldilà di ogni più rosea aspettativa rossonera; la Juventus è alla ricerca della miglior coppia d’attacco, con Quagliarella che segna e scalpita, Vucinic che cerca la miglior forma dopo gli acciacchi delle scorse settimane, e Giovinco che vuol dimostrare il suo valore nel realizzare “gol decisivi”, quando la gara è ancora bloccata.
Milan-Juventus sarà la serata del secondo ritorno di Andrea Pirlo a San Siro, laddove – nonostante la barba – lo riconosceranno di sicuro molto bene, ma sarà soprattutto un importante banco di prova per l’acciaccata difesa bianconera, con Chiellini che proverà a stringere i denti dopo l’infortunio di Champions, e Bonucci influenzato. Nel Milan, invece, la “non novità” è che mancherà Pato per trauma alla coscia sinistra ed, oltre a lui, Massimo Ambrosini a centrocampo, che con tutta probabilità non riuscirà a recuperare.
Interpreti a parte, però, domenica sera le luci di San Siro illumineranno un grande Milan-Juventus, all’altezza del fascino di questa sfida.
Il Milan si sbarazza per 3-1 dell’Anderlecht conquistando così la qualificazione agli ottavi di Champions League con un turno d’anticipo. Decisivo anche il pareggio che poche ore prima gli spagnoli del Malaga avevano imposto allo Zenit. Dopo un primo tempo decisamente sottotono da parte degli uomini di Allegri, il Milan si è reso protagonista di una ripresa brillante. Tre i gol messi a segno nei secondi 45 minuti. Fra questi c’è ancora la firma del Faraone El Shaarawy, arrivato al suo dodicesimo centro stagionale tra campionato e Champions League (il secondo in Europa). Il tabellino finale mostra anche il nome di Pato, che nei minuti di recupero ha posto il suo sigillo per il definitivo 3-1 della serata belga. Bruxelles si conferma quindi città benevole per i colori rossoneri a sei anni esatti di distanza dall’ultima edizione vinta proprio dal Diavolo nella rivincita di Atene contro il Liverpool di Rafa Benitez.
OTTAVI – Il Milan è nuovamente tra le prime 16 squadre in Europa. Un traguardo sicuramente positivo dopo il caldo autunno trascorso dalla banda di Allegri. Qualificazione alla fine meritata per i calciatori rossoneri, vista anche la debacle dello Zenit di Luciano Spalletti, che anche ieri sera ha mostrato preoccupanti lacune di gioco nel match interno contro il Malaga. El Shaarawy e compagni sono scesi in campo consapevoli di poter raggiungere l’obiettivo da subito, senza dover aspettare l’ultima partita del Girone C proprio contro i russi. Traguardo raggiunto, senza se e senza ma. Con tutto il rispetto per l’Anderlecht, il Milan resta di un altro pianeta rispetto alla squadra allenata da John van den Brom, ed il secondo tempo di ieri allo stadio Constan Vanden Stock ne è la testimonianza più tangibile.
LA PERLA – Anderlecht-Milan, oltre che per la qualificazione agli ottavi, verrà ricordata sopratutto per l’incredibile rovesciata di Mexes, con cui il francese ha segnato il momentaneo 2-0 al 71° minuto. Una rete straordinaria, di incredibile bellezza. Molti tifosi del Milan avranno fatto un tuffo nel passato indietro di vent’anni, ricordando il gol forse più bello di tutta la storia rossonera, quando Van Basten si inventò una rovesciata dal limite dell’area contro gli svedesi del Goteborg. Lo stesso Adriano Galliani ha ammesso che la rovesciata di Mexes entrerà di diritto nella collezione dei gol più belli segnati da un calciatore del Milan. Come dargli torto.
Le pagelle di Anderlecht-Milan 1-3 Abbiati 6,5: in tutta la partita è costretto all’intervento soltanto in un’occasione, nella quale si fa trovare pronto. De Sciglio 7: ennesima prova di maturità del giovane ragazzo. Suo l’assist per il gol di El Shaarawy. Constant 6,5: nonostante Allegri ripensi ad Emanuelson per la fascia sinistra, Constant ha ormai convinto anche i più scettici. Mexes 10: il francese merita 10 perché grazie al suo gol ha mostrato a tutti che in cielo esiste davvero un’entità soprannaturale. Yepes 7: in coppia con Mexes chiude qualsiasi spazio agli attaccanti dell’Anderlecht. Montolivo 6,5: imposta, contrasta, tappa. E’ il tuttofare del centrocampo rossonero. De Jong 6: abbandona le velleità di regista per trasformarsi in mediano di completa rottura. Meglio nella seconda veste. Nocerino 6: dopo un inizio di stagione difficile, l’ex rosanero pare stia recuperando la forma dello scorso campionato. Boateng 5: quando sembra che sia tornato, riecco che cade. E intanto il mercato di gennaio si avvicina. Bojan 5,5: nulla di trascendentale per lo spagnolo. Fa spazio a Pato (6,5) nella ripresa. Da rivedere. El Shaarawy 8: ormai l’otto inizia a diventare un voto automatico per il Faraone, che da ieri punta anche all’Europa. Allegri 7: non era facile recuperare la situazione drammatica di inizio autunno. La qualificazione agli ottavi è la sua seconda vittoria dopo quella del Faraone.
Il video di Anderlecht Milan 1-3 [jwplayer config=”30s” mediaid=”161055″]
Il video della rovesciata di Mexes [jwplayer config=”30s” mediaid=”161056″]
Dopo la straordinaria vittoria di ieri della Juventus contro il Chelsea, che di fatto ha condotto Roman Abramovich ad esonerare Di Matteo, toccherà stasera alla squadra di Massimiliano Allegri onorare al meglio la bandiera italiana. Anderlecht-Milan dirà tanto, se non tutto, circa il futuro prossimo del Girone C. Le insidie della trasferta belga ormai le conosciamo già. Stasera sapremo se il Diavolo possa considerarsi definitivamente guarito oppure se il pareggio di Napoli sia stato soltanto un “lapsus” della squadra rossonera. L’obiettivo per El Shaarawy e compagni è quello dei tre punti. Un successo infatti consentirebbe al Milan di ottenere fin da oggi (Zenit permettendo) la qualificazione per gli ottavi di finale. Diversamente, una “x” rinvierebbe qualsiasi discorso al match contro i russi in programma a San Siro. Infine, una sconfitta ribalterebbe completamente la situazione del Gruppo C. Ovviamente quest’ultima ipotesi è tenuta a debita distanza da ogni singolo tifoso del Milan. Non va neanche dimenticato come Bruxelles rappresenti una tappa cruciale per la prossima finestra del mercato invernale. Staccare il pass per gli ottavi darebbe nuova linfa alle casse di Via Turati, quantificata in 14 milioni di euro. Tutto questo è Anderlecht-Milan, tutto questo è la Champions League.
MBOKANI– Reduce dal risicato successo contro il Kortrijk tre giorni fa, l’Anderlecht affronta i rossoneri con la concreta possibilità di mettere in seria difficoltà quello che è conosciuto come il club più titolato al mondo. Il ruolino di marcia casalingo dei belgi farebbe venire la pelle d’oca a qualunque avversario, sopratutto se questo avversario è reduce da un momento non certo brillante. Lo spauracchio continua a chiamarsi Dieumerci Mbokani, fin qui il capocannoniere della squadra allenata da John van den Brom. Lo stesso Mbokani ha siglato il gol vittoria dell’ultimo match giocato dall’Anderlecht in Champions League, rete con cui i belgi hanno rispedito al mittente lo Zenit di Spalletti.
LE CERTEZZE – Il Milan di Allegri riparte da due certezze: Stephan El Shaarawy e Bojan, entrambi titolari nell’incontro di stasera. Attenzione alle scelte del tecnico livornese, che potrebbe schierare nuovamente il 4-3-3 ammirato al San Paolo, rimettendo così in soffitta il 4-2-3-1. Come sabato contro il Napoli, il tridente dovrebbe essere completato da Boateng. A centrocampo l’insostituibile Montolivo sarà affiancato da De Jong e con ogni probabilità Nocerino. In difesa si registra un rientro importante, quello del colombiano Yepes, che andrà a sostituire Acerbi. Il ballottaggio per una maglia da titolare tra Constant ed Emanuelson in realtà non è mai esistito, con il primo che andrà regolarmente a ricoprire il ruolo di terzino sinistro dal primo minuto. A destra ci sarà il ragazzino De Sciglio. In porta Abbiati, nonostante le reiterate papere dell’ultimo periodo e le colorite parole dell’ad Galliani.
Le probabili formazioni di Anderlecht-Milan (21-11-2012) Anderlecht (4-2-3-1): Proto, Gillet, Kouyatè, Nuytinck, Deschacht, Biglia, Kljestan, Bruno, Praet, Jovanovic, Mbokani. Allenatore: John van den Brom Milan (4-3-3): Abbiati, De Sciglio, Yepes, Mexes, Constant, De Jong, Montolivo, Nocerino, Boateng, Bojan, El Shaarawy. Allenatore: Massimiliano Allegri
Termina 2-2 il match Napoli-Milan, anticipo serale della 13^ giornata di Serie A. Occasione sciupata per i padroni di casa, in vantaggio di due reti alla mezzora del primo tempo grazie ai gol di Inler (sulla cui conclusione dai 30 metri Abbiati si esibisce in una clamorosa papera) e Insigne, bravo a infilare prima Acerbi e poi lo stesso Abbiati con un colpo di giustezza. La rimonta degli ospiti si concretizza ancora una volta nel segno di El Shaarawy. Il Faraone accorcia le distanze al 41′, con un destro a giro meraviglioso. Nella ripresa è sempre il numero 92 rossonero a finalizzare un assist al bacio di Robinho per il 2-2 finale. Per Allegri un punto d’oro, sopratutto per l’orgoglio dimostrato dai suoi uomini. Dall’altra parte mastica amaro Mazzarri, che non approfitta del pareggio interno della Juve.
LA DIFFICOLTÀ – Napoli-Milan ha esemplificato all’ennesima potenza il problema più grande per la squadra di Mazzarri, ovvero la gestione della partita. Ennesimo pareggio subito nel finale dopo esser stata comodamente in vantaggio. Se contro il Torino era scattato un campanello d’allarme, ieri sera ha risuonato in tutto il San Paolo il segnale di evacuazione. Cosa si cela dietro alle rimonte degli ospiti? La risposta è un po’ come il segreto di Pulcinella: il possesso palla. Cavani e compagni difettano di questa qualità fondamentale. Si trovano a meraviglia quando si presenta a loro una gara in contropiede. Quando invece Mazzarri chiama dalla panchina il possesso palla, come ieri dopo il 2-0, la squadra va in tilt. I ritmi bassi per gli scugnizzi del tecnico toscano sono tuttora indigesti.
IL PROTAGONISTA – Nella giornata di ieri, analizzando la situazione attuale del Milan, parlavamo della necessità di un leader dentro e fuori dal campo. Se è vero che Berlusconi pare si sia nuovamente interessato al suo giocattolo, corrisponde ormai a realtà l’investitura di El Shaarawy a uomo chiave di questa squadra. La doppietta di ieri consente all’ex Genoa di raggiungere quota 10 reti in campionato, bottino che lo conferma sempre più goleador della Serie A. Dopo aver raggiunto i 7 gol e le vacanze natalizie gratis su gentile concessione di Ambrosini, il decimo gol di ieri sera fa sì che possa raggiungere le agognate Maldive. Il benefattore resta Ambrosini, che in termini di scommesse è stato abbastanza sfortunato nell’ultimo periodo. Proprio per questo motivo consigliamo al capitano del Milan di non lanciarsi in un nuove proposte fino al termine del girone d’andata quantomeno.
Le pagelle di Napoli-Milan 2-2 (17-11-2012)
Cavani 5: partita altamente sottotono per il Matador. Non segna, non crea occasioni, anzi. Clamorosa la palla che Insigne gli consegna su un vassoio d’argento nel corso del primo, con il risultato sul 2-0, sulla quale l’uruguaiano si addormenta. Sarebbe stato il 3-0. Insigne 6,5: nella sua prima stagione di Serie A segna al San Paolo contro il Milan. Bella prova del talentuoso azzurro, che non fa rimpiangere l’assente Pandev. Troppo altruista quando a tu per tu con Abbiati passa la palla al Matador, tenendo così in vita gli avversari. Mazzarri 5,5: sciupa altri due punti chiave in ottica scudetto. Il mezzo passo falso della Juve contro la Lazio andava sfruttato in maniera diversa. Un pareggio che per come è arrivato fa più male di quello subito al 90′ dal Torino due settimane fa. El Shaarawy 8: ormai tutti non sanno più con quale aggettivo descrivere la classe e forza mentale del Faraone. La doppietta di ieri è vitale sia per Allegri che per il Milan stesso, apparso più motivato e sicuro di sé nel match del San Paolo. Boateng 6,5: nel tridente inedito schierato da Allegri, Boateng offre fisicità e dinamismo sulla fascia di destra, dove viene preferito all’olandese Emanuelson. Anche il ghanese come il resto della squadra dimostra di aver tratto grande beneficio dalla visita di Berlusconi. Allegri 6,5: Stavolta i cambi danno ragione al tecnico livornese, che pare aver ripreso in pugno lo spogliatoio dopo la sconcertante prova di sette giorni fa contro i viola di Montella. Nel giro di cinque minuti fa entrare Pazzini (per Montolivo) e Robinho (out Boateng), dando un segnale di forza alla squadra. La chicca arriva una volta raggiunto il pareggio, con la sostituzione Niang-Bojan. Il francese per poco non gli regalava il gol della rimonta perfetta.
Il tabellino Napoli-Milan 2-2 (17-11-2012) Napoli (3-4-1-2): De Sanctis 6, Campagnaro 6, Cannavaro 6, Gamberini 5,5, Maggio 6 (89′ Vargas s.v.), Inler 5,5, Dzemaili 5,5, Zuniga 6 (87′ Dossena s.v.), Hamsik 5,5, Insigne 6,5 (66′ Mesto 6), Cavani 5. Mazzarri 5,5 Milan (4-3-3): Abbiati 5, De Sciglio 6, Mexes 6, Acerbi 5, Constant 5,5, De Jong 5,5, Montolivo 6,5, (75′ Pazzini 5,5), Nocerino 5, Boateng 6,5 (80′ Robinho 6,5), Bojan 5 (85′ Niang 6), El Shaarawy 8. Allegri 6,5
Il video di Napoli-Milan 2-2 (17-11-2012) [jwplayer config=”180s” mediaid=”160495″]