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  • Balotelli prima segna, poi si diverte con i compagni di cresta

    Balotelli prima segna, poi si diverte con i compagni di cresta

    Mario Balotelli alza la cresta (in senso positivo eh). Neanche il tempo di atterrare a Milano e il suo nome compare nel tabellino dei marcatori dell’amichevole infrasettimanale Milan-Darfo Boario giocata a Milanello terminata 10-0. Un test fin troppo facile per il club rossonero che ha permesso al tecnico Allegri di provare la coppia El Shaarawy – Balotelli. I due giovani attaccanti hanno fatto coppia nella ripresa (dopo che Mario ha svolto qualche esercizio fisico in palestra), confermando un certo feeling, già vistosi durante i ritiri in Nazionale. Balotelli, per la gioia dei tifosi milanisti, ha subito timbrato il cartellino con una sua classica azione personale, con tanto di dribbling al portiere prima di mettere la palla in rete. Adesso si aspetta la rete in campionato, magari già domenica sera, nel posticipo che vede il Milan ospitare la sempre temibile Udinese.

    SuperMario si è lasciato andare anche a dei ringraziamenti speciale rivolti a Roberto Mancini e alla sua ex società. L’attaccante non ha dimenticato la fiducia avuta dall’attuale manager del Manchester City, nonostante il suo comportamento non sempre impeccabile. Una nuova avventura lo attende ed è tempo di dimostrare che non è solo un Bad Boy…

    La cresta di Balotelli, sarà sfida con Niang ed El Shaarawy © Richard Heathcote/Getty Images
    La cresta di Balotelli, sarà sfida con Niang ed El Shaarawy © Richard Heathcote/Getty Images

    Le tre creste a confronto – Il rischio di trovarsi in campo Niang – Balotelli – El Shaarawy è alto, ma l’aspetto più interessante dei tre è il loro taglio di capelli. Il francese può contare su una cresta lunga e fine, l’ex City su un taglio un po più corto, mentre il Faraone ha un tipo di capigliatura originale, difficilmente spiegabile. Nella prima giornata a Milanello del Bad Boy, i tre hanno riso, scherzato e soprattutto giocato. Il Milan ha approfittato della loro presenza per effettuare una sorta di book fotografico mettendo a confronto i tre tagli di capelli, simili nella forma, diversi nella sostanza. Il trio ha mostrato un certo feeling con i flash e sembrano già aver trovato una bella sintonia tra di loro. La speranza (per i tifosi rossoneri) è che tutto ciò si possa trasformare anche in prestazioni esaltanti in campo. Il terzo posto è l’obiettivo dichiarato!

    D’altronde, quando si punta sui giovani, si mette in preventivo la loro esuberanza e la spensieratezza…

    Al minuto 1:00 Balotelli realizza il gol del 6-0, prima rete con la maglia del Milan
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    Ed ecco il video promozionale girato dalle telecamere di Milan Channel, con la curiosa sfida di creste tra Balotelli, El Shaarawy e Niang
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  • Atalanta-Milan 0-1, El Shaarawy regala il quinto posto

    Atalanta-Milan 0-1, El Shaarawy regala il quinto posto

    Un gol di El Shaarawy alla mezzora del primo tempo regala la vittoria esterna al Milan sul difficile campo dell’Atalanta, reso ancora più ostico da un terreno di gioco in condizioni pessime. Il Faraone ritrova così la via della rete dopo quattro partite senza segnare, ed è un gol pesantissimo. Con questa vittoria infatti i rossoneri scavalcano la Fiorentina al quinto posto in classifica ed entrano per la prima volta quest’anno in zona Europa. La partita è stata molto combattuta, maschia, con l’arbitro Gervasoni che nella ripresa ha dovuto sventolare il cartellino giallo in dieci occasioni, fra cui la doppia ammonizione costata l’espulsione al terzino di casa Brivio al minuto 58. Da evidenziare l’ennesima prova convincente di Niang, autore dell’assist decisivo per il gol di El Shaarawy, al suo 15° centro in campionato.

    La rimonta

    El Shaarawy festeggia con Niang e Pazzini il gol vittoria | © Giuseppe Bellini/Getty Images
    El Shaarawy festeggia con Niang e Pazzini il gol vittoria | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Il tecnico del Milan Massimiliano Allegri era stato profetico quando nel mese di novembre, con il Milan distante 12 punti dalla zona Champions, aveva ribadito ai giornalisti la sua convinzione di vedere la squadra in una posizione di classifica completamente diversa nel mese di febbraio. E così effettivamente è stato. I rossoneri da lì in avanti hanno cominciato a correre, mantenendo una media di 2 punti a partita, cammino che ha consentito a Pazzini e compagni di recuperare dal dodicesimo posto fino alla quinta piazza, ultima posizione utile per la qualificazione in Europa League. Ora che la distanza dalla zona Champions (sei punti) è di fatto dimezzata rispetto a non meno di due mesi fa, i tifosi del Milan possono sperare di chiudere la stagione con una classifica ancora migliore di quella attuale.

    Crisi

    Dall’altra parte invece l’Atalanta deve fare i conti con l’ennesima sconfitta, la quinta nelle ultime sette partite disputate. Il quattordicesimo posto a quota 23 punti non è così drammatico, ma se il momento di crisi dovesse continuare anche nelle prossime settimane, i nerazzurri rischierebbero di trovarsi coinvolti in zona retrocessione, con Genoa e Palermo, distanti rispettivamente cinque e sei punti dall’Atalanta, che hanno i mezzi e le qualità per staccare le altre squadre che lottano per salvarsi.

    Le pagelle di Atalanta-Milan

    El Shaarawy 7: il 2013 era stato fin qui stregato per il Faraone, se si esclude il gol (inutile) segnato allo Juventus Stadium di Torino nei quarti di finale di Coppa Italia. Ritorna al gol, ed è sicuramente una rete pesante.
    Niang 6,5: tra i rossoneri è uno dei pochi a cercare sempre di saltare l’uomo. Quando ce la fa trova l’assist vincente per la rete dell’1-0 finale.
    Abbiati 6,5: sicuro, mai una sbavatura, l’estremo difensore del Milan sembra tornato a buoni livelli, dimostrando di meritarsi la fiducia di Allegri che gli ha ridato una maglia da titolare.
    Denis 5: doveva essere l’incubo per la difesa rossonera, sopratutto nei calci piazzati, invece in tutti i novanta minuti l’argentino non riesce mai a rendersi pericoloso.

    Il tabellino

    Atalanta (4-3-1-2): Consigli 6, Ferri s.v. (24′ Raimondi 5,5), Stendardo 6, Canini 6, Brivio 4, Carmona 6, Cigarini 6,5 (79′ Budan s.v.), Biondini 5,5, Bonaventura 6, Denis 5 (61′ Matheu 5,5), Parra 5,5. Allenatore: Colantuono
    Milan (4-3-3): Abbiati 6,5, Abate 6, Mexes 6, Zapata 6, Constant 6, Flamini 5,5, Montolivo 6,5, Boateng 5,5, Niang 6,5 (88′ Traorè s.v.), Pazzini 5,5, El Shaarawy 7 (85′ Robinho). Allenatore: Allegri

    Il video

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  • Atalanta-Milan, Allegri conferma il tridente

    Atalanta-Milan, Allegri conferma il tridente

    La 22^ giornata di Serie A propone al Fratelli Azzurri d’Italia il match Atalanta-Milan. Partita difficile per entrambe le squadre che arrivano alla sfida di questo pomeriggio con due diversi stati d’animo. I padroni di casa sono reduci infatti da quattro sconfitte negli ultimi sei incontri, con la vittoria che manca dallo scorso 8 dicembre, quando  i bergamaschi riuscirono a superare in casa il Parma per 2-1. La situazione in classifica si è quindi improvvisamente incupita, e i sei punti di vantaggio sulla terzultima non lasciano dormire sogni tranquilli ai tifosi della Dea. Dall’altra parte c’è un Milan di nuovo in corsa per un posto in Europa, sebbene la zona Champions rimanga ancora oggi un tabù. Più facile puntare al quinto posto occupato attualmente dalla Fiorentina, che dista due sole lunghezze. Un successo quest’oggi degli uomini di Allegri, ed una contemporanea sconfitta dei viola, consentirebbe ai rossoneri l’aggancio alla quinta posizione.

    Le ultime

    ATALANTA – Colantuono spera che il rendimento casalingo fin qui tutto sommato positivo (5 vittorie, 2 pareggi e 3 ko) prosegua anche nella gara contro il Milan, nonostante il periodo di forma attraversato da Denis e compagni non induca ad una fiducia così estrema. Per la gara di oggi il tecnico opta per un cambio di modulo, passando ad un più offensivo 4-3-1-2. In attacco la coppia offensiva sarà composta da Denis e Parra. Il tandem argentino avrà alle sue spalle il giovane talentuoso Bonaventura. A centrocampo invece Cigarini sarà aiutato dal rientrante Carmona e dall’ex Cagliari Biondini. In difesa linea a quattro con un altro ex rossoblu, Ferri, che agirà da terzino destro. Sull’out opposto Brivio. La coppia centrale sarà quella formata da Stendardo e Canini, mentre in porta giocherà regolarmente Consigli.

    Giampaolo Pazzini e Niang ancora insieme | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Giampaolo Pazzini e Niang ancora insieme | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    MILAN – Dopo l’arrivo di Zaccardo e la partenza di Acerbi, il Diavolo cambia pelle in difesa, con l’ex Parma subito convocato da Allegri per l’importante trasferta di Bergamo. Abbiati sarà ancora chiamato a difendere i pali della porta rossonera e guiderà la difesa a quattro composta da De Sciglio e Constant terzini più la coppia centrale Mexes-Zapata. A centrocampo Montolivo confermato al centro, con Flamini (alla sua seconda partita consecutiva da titolare) e Boateng mezzala sinistra. Il tridente d’attacco sarà quello delle ultime settimane e vedrà Pazzini agire da boa centrale in attesa dei cross provenienti dalle fasce che saranno occupate da El Shaarawy e Niang.

    I precedenti

    All’andata l’Atalanta sorprese il Milan a San Siro grazie alla rete di Cigarini nel corso del secondo tempo, infliggendo così ai rossoneri la loro seconda sconfitta in casa dopo il ko all’esordio contro la Sampdoria. Negli ultimi cinque anni i precedenti al Fratelli Azzurri d’Italia  vedono il Milan in leggero vantaggio con due vittorie, un pareggio e due sconfitte. Lo scorso anno, sempre nel mese di gennaio, la squadra di Allegri vinse 2-0 grazie ai gol di Ibrahimovic su calcio di rigore e Boateng.

    Le probabili formazioni di Atalanta-Milan

    Atalanta (4-3-1-2): Consigli, Ferri, Stendardo, Canini, Brivio, Cigarini, Carmona, Biondini, Bonaventura, Parra, Denis. Allenatore: Colantuono
    Milan (4-3-3): Abbiati, De Sciglio, Mexes, Zapata, Constant, Montolivo, Flamini, Boateng, Niang, Pazzini, El Shaarawy. Allenatore: Allegri

  • Pazzini bum bum, il Milan vede l’Europa

    Pazzini bum bum, il Milan vede l’Europa

    Se Giampaolo Pazzini incontrasse ogni domenica il Bologna a quest’ora con ogni probabilità sarebbe in cima alla classifica marcatori in compagnia del suo compagno di squadra Stephan El Shaarawy. Il campionato però non può risolversi in un duello Milan-Bologna ed anche per questo il Pazzo conta “solo” dieci reti in stagione e la squadra di Allegri non è ancora certa di giocare in una competizione europea l’anno prossimo. In ogni caso la vittoria sui felsinei per 2-1 consente ai rossoneri di avvicinare la Fiorentina ed il quinto posto a due lunghezze, obiettivo diventato dunque alla portata di Montolivo e compagni, nonostante un avvio di stagione da brividi. Il Bologna ha poco da recriminare per questa sconfitta. Da subito infatti i rossoblu sono apparsi sulle gambe, provati dai 120 minuti disputati martedì scorso contro l’Inter in Coppa Italia, partita che ha visto gli uomini di Pioli sfiorare il colpaccio.

    Milan-Bologna 2-1, la partita

    E’ stato un match vissuto sopratutto unicamente sui piedi di Giampaolo Pazzini, protagonisti nel bene e nel male per tutti i novanta minuti di gioco. Partito titolare nel tridente completato da El Shaarawy e Niang, l’ex attaccante di Fiorentina e Atalanta ha l’opportunità di sbloccare l’incontro già nel corso del primo tempo, quando sul cross dalla sinistra di Constant il colpo di testa viene respinto dall’estremo difensore ospite Agliardi, bravo anche in precedenza nel negare il gol ad El Shaarawy, ribattendo con i piedi la conclusione di destro della giovane punta. Il Bologna non riesce a reagire e continua ad affidarsi al suo portiere, ancora prodigioso nel dire no al Faraone poco prima che l’arbitro Davero mandi le squadre a riposo.

    Giampaolo Pazzini segna una doppietta al Bologna | ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    Giampaolo Pazzini segna una doppietta al Bologna | ©Tullio M. Puglia/Getty Images

    Nel secondo tempo è sempre il Milan a comandare le operazioni del gioco ed è sempre Pazzini l’uomo più pericoloso del fronte d’attacco rossonero. A dire il vero i tifosi di San Siro iniziano a mugugnare quando proprio il Pazzo sbaglia una clamorosa chance in avvio di ripresa, con il risultato che rimane inchiodato sullo 0-0 e gli spettri del Marassi pronti ad impossessarsi del prato verde milanese. La svolta però arriva subito dopo l’ora di gioco, quando lo stesso Pazzini riesce a vincere fortunosamente il duello con Antonsson e siglare il gol del vantaggio.

    Continua a spingere la squadra di Allegri, intenzionata a chiudere da subito l’incontro con la seconda rete della gara, che trova quando mancano poco meno di dieci minuti al termine dell’incontro grazie ad una perla del Pazzo, bravo a superare con un sombrero Portanova e a calciare di prima intenzione col destro alle spalle del portiere Agliardi per il momentaneo 2-0. Partita finita? Neanche per sogno. A riaprirla infatti ci pensa Mexes, colpevole nel farsi trovare poco attento in occasione dell’autogol che consente al Bologna di sperare nella stessa rimonta di cinque giorni fa contro l’Inter. Stavolta però il risultato non cambia più ed il Milan si aggiudica tre punti pesantissimi in chiave Europa League, portandosi a meno due dalla Fiorentina.

    Milan-Bologna 2-1, le pagelle

    Pazzini 7,5: avrebbe meritato un otto pieno se solo fosse riuscito a mettere dentro tutte le occasioni capitategli quest’oggi. In ogni caso la doppietta basta e avanza per essere il migliore quest’oggi.

    Niang 7: ha corsa, ha qualità, ha forza e soli 18 anni. Il futuro è dalla sua parte, e anche quello del Milan, che a sinistra può contare anche su un altro classe ’92 niente male.

    El Shaarawy 6: non trova il gol solo perché di fronte a lui c’è un super Agliardi (7). Quattro partite senza trovare la via della rete possono però creare qualche tranello mentale nel quale il Faraone dovrà essere bravo a non cadere.

    Gilardino 4,5: era il grande ex dell’incontro ma la sua partita non è durata neanche 60 minuti. Zero conclusioni in porta, zero rimpianti per i tifosi del Diavolo.

    Milan-Bologna 2-1, il tabellino

    Milan (4-3-3): Abbiati 6, Abate 6,5, Mexes 4,5, Zapata 6, Constant 6,5, Flamini 6 (81′ Traorè s.v.), Montolivo 6,5, Boateng 5,5, Niang 7 (77′ Nocerino s.v.), Pazzini 7,5, El Shaarawy 6. Allenatore: Allegri
    Bologna (4-2-3-1): Agliardi 6,5, Garics 5, Portanova 5,5, Antonsson 5,5, Cherubin 5, Perez 5, Pazienza 5 (75′ Pasquato 6), Diamanti 5,5, Riverola 5 (51′ Taider 5,5), Kone 5, Gilardino 4,5 (62′ Gabbiadini 6). Allenatore: Pioli

    Video Milan-Bologna 2-1

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  • Sampdoria-Milan, le formazioni: Allegri lancia Niang

    Sampdoria-Milan, le formazioni: Allegri lancia Niang

    Il prossimo avversario del Milan si chiama Sampdoria. Nulla da dire, una buona squadra come tante nella nostra Serie A che oscilla a metà classifica. Questa descrizione si poteva dare prima della super vittoria ottenuta dai blucerchiati contro la Juventus a Torino. Soltanto l’Inter quest’anno era riuscita nell’impresa di violare il fortino bianconero: ai nerazzurri si sono ora aggiunti i ragazzi di Delio Rossi. Il protagonista assoluto di quella sfida, terminata 2-1 per la Samp, porta il nome di Mauro Icardi, giovane argentino proveniente dal Barcellona che con una doppietta si è fatto conoscere in tutta Europa. Il Milan, invecem viene dall’eliminazione in Tim Cup subita contro la Juventus. I rossoneri in settimana sono stati battuti dai bianconeri per 2-1 dopo i tempi regolamentari.

    Niang possibile titolare
    Niang possibile titolare contro la Samp | ©Getty Images
    L’uscita prematura dalla competizione potrà influire sulla testa dei giocatori così come si faranno sentire i 120 minuti disputati ad altissimo livello allo Juventus Stadium. Insomma i presupposti perchè quella di stasera diventi una bella sfida ci sono tutti.

    SAMPDORIA – Delio Rossi non ha molti dubbi di formazione. La Sampdoria giocherà con un 3-5-2 formato da Romero in porta, linea difensiva con Gastaldello e Costa con Palombo a sostituire lo squalificato Berardi. A centrocampo spazio a Poli, Obiang, Krstisic, De Silvestri ed Estigarribia. In attacco ci sarà il tandem formato dalla coppia Icardi-Eder.

    Milan – Le novità più importanti per quanto riguarda le formazioni dovrebbero provenire dallo spogliatoio del Milan. Secondo Gazzetta.it i rossoneri scenderanno in campo con questa formazione. In porta Abbiati, in difesa Abate, Mexes, Zapata e De Sciglio. In mezzo al campo saranno tre i giocatori scelti da Max Allegri: Montolivo, Ambrosini e Boateng. In attacco, insieme a Bojan ed El Shaarawy, dovrebbe partire titolare il giovane Niang. Da sottolineare che il tridente offensivo del Milan è giovanissimo: 60 anni in tre. Nelle ultime tre partite di campionato i rossoneri hanno perso soltanto contro la Roma per 4-2: l’ultima sfida vede la vittoria del Milan ai danni del Siena per 2-1.

    Formazioni Sampdoria-Milan
    SAMPDORIA (3-5-2):
    Romero; Gastaldello, Palombo, Costa; De Silvestri, Obiang, Poli, Kristicic, Estigarribia; Eder, Icardi. A disp.: Berni, Da Costa, Castellini, Mustafi, Poulsen, Munari, Rossini, Tissone, Savic, Renan, Soriano, Juan Antonio. All.: Rossi.

    MILAN (4-3-3): Abbiati; Abate, Mexes, Zapata, De Sciglio; Flamini, Montolivo, Nocerino; Boateng, Niang, El Shaarawy. A disp.: Amelia, Gabriel, Acerbi, Antonini, Strasser, Ambrosini, Emanuelson, Bojan, Traorè, Robinho. All.: Allegri.

    ARBITRO: Marco Guida di Torre Annunziata.

  • Juventus in semifinale, Vucinic condanna il Milan

    Juventus in semifinale, Vucinic condanna il Milan

    Alla fine la spunta la Juventus, che accede alla semifinale di Coppa Italia dopo una gara a basso tasso tecnico nel quarto di finale disputato allo Juventus Stadium contro il Milan, condito da qualche svarione difensivo e da qualche leggerezza di troppo da ambo le parti: alla fine, però, è ancora Vucinic a punire il Milan – come accadde anche lo scorso anno in semifinale – e permette agli uomini di Conte di accedere alla semifinale contro la Lazio, la sua vera antagonista stagionale non soltanto in campionato. Juventus-Milan, però, fino alla zampata vincente del 2-1 di Vucinic giunta al 5′ minuto del primo tempo supplementare, era stata una gara perlopiù equilibrata che, nonostante le premesse scoppiettanti  del gol dell’infallibile El Shaarawy al 7′ del primo tempo a rompere subito gli equilibri, e la risposta di Sebastian Giovinco al 12′ ( il suo numero di maglia) su calcio di punizione ben calciato (ma la colpa è anche di Amelia, ndr) non aveva regalato più grandissime emozioni.

    Un 1-1 che, se non fosse stato un match a eliminazione diretta, avrebbe potuto accontentare entrambe le squadre: così, però, non poteva essere e, dunque, l’ha spuntata la squadra più cinica, più “affamata” come ama definirla il suo tecnico, che ha ricevuto dai suoi uomini una buona risposta caratteriale dopo la brutta sconfitta contro la Sampdoria in campionato. Conte aveva “imposto” che non dovesse più accadere, e di certo si attendeva una prova “di sostanza” dalla sua squadra nonostante le assenze importanti di Marchisio, l’esperimento-Marrone al posto di Pirlo, la scelta di Storari in porta (come già lo scorso anno in Coppa Italia). I sostituti, però, non hanno demeritato anche se a brillare più di tutti è stato Sebastian Giovinco che ha mostrato una particolare vivacità che, oltre alla rete dell’1-1 realizzata dalla “mattonella Del Piero”, gli ha permesso di trovarsi sempre nel vivo del gioco, anche a causa dell’eccessiva libertà lasciatagli dalla difesa rossonera.

    Quando, però, Allegri è ricorso alle contromosse arretrando Montolivo per seguire più da vicino la Formica Atomica, il suo estro è stato limitato e la Juventus ha mandato in campo Vucinic, capace di reggere meglio il confronto fisico. Così, il Milan sul finire di gara – anche con l’inserimento di Niang per Pazzini – si era reso più pericoloso, dando l’impressione di poter creare qualche grattacapo alla retroguardia bianconera, in particolare con un colpo di testa dello stesso Niang finito di poco a lato.

    Juventus-Milan, Vucinic punisce ancora rossoneri | ©Claudio Villa/Getty Images
    Juventus-Milan, Vucinic punisce ancora rossoneri | ©Claudio Villa/Getty Images

    Il risultato, però, resta fermo sull’ 1-1 e si arriva ai supplementari, con la Juventus che – intuita l’antifona – decide di sfoderare l’arma Pirlo (che sostituisce il giovane Marrone) per non privarsi del suo fosforo nelle fasi più concitate della gara: così, dopo pochi minuti dall’inizio dell’extra time l’asse De Ceglie-Giaccherini imbastisce un perfetto contropiede che Vucinic intuisce e capitalizza bruciando la difesa del Milan. Giunge, così, la rete del vantaggio bianconero che, però, fino al termine del secondo tempo supplementare lascia il match ancora in bilico, considerando la reazione d’orgoglio finale dei rossoneri, che chiama Storari a due grandi parate su Niang e Traorè. 

    La Juventus non poteva più sbagliare, e non ha sbagliato: per il Milan, per il secondo anno consecutivo, lo Juventus Stadium in Coppa Italia significa eliminazione dal torneo.

    Le pagelle di Juventus-Milan:

    Giovinco 8 Nel vivo dell’azione, libero di impostare e suggerire ma anche di regalare allo Stadium una punizione vincente, ed un’altra quasi all’incrocio parata da Amelia.

    Vucinic 7.5 Entra sul finire del secondo tempo, trotterella e corricchia, ma poi intuisce il contropiede vincente innescato da De Ceglie e Giaccherini e non sbaglia, regalando alla Juventus la qualificazione

    Mexes 4.5 Un’ammonizione rimediata nel primo tempo, che avrebbe potuto essere anche qualcosa di peggio, poi troppe distrazioni

    Juventus (3-5-2): Storari 7, Barzagli 7, Bonucci 6.5, Caceres 6,5, Lichtsteiner 6,5 (32′ st De Ceglie 6), Vidal 6, Marrone 6 (31′ st Pirlo 6), Giaccherini 7,5, Isla 5, Giovinco 8 (19′ st Vucinic 7,5), Matri 6.5. Allenatore: Conte.

    Milan (4-3-3): Amelia 6, Abate 6, Mexes 4.5, Acerbi 5, De Sciglio 6,5, Montolivo 6,5, Ambrosini 6 (45′ st Traoré 6), Emanuelson 5,5 (25′ st Bojan 6,5), Boateng 6,5, El Shaarawy 7, Pazzini 5,5 (25′ Niang 6,5). Allenatore: Allegri.

    Tabellino Juventus-Milan: 6′ El Sharaawy, 12′ Giovinco; 5′ pts Vucinic

    Video Juventus-Milan:

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  • Juve-Milan per i quarti di Coppa Italia. Conte e Allegri fanno turnover

    Juve-Milan per i quarti di Coppa Italia. Conte e Allegri fanno turnover

    Dopo la Lazio, che ha eliminato il Catania, Juve e Milan cercano stasera l’accesso alle semifinali di Coppa Italia. Bianconeri e rossoneri si affronteranno allo Stadium in una gara secca e piena di motivazioni visti gli ultimi precedenti sia in campionato (gol fantasma di Muntari nella passata stagione e rigore inesistente trasformato da Robinho in questa) che in coppa (lo scorso anno furono proprio i bianconeri ad eliminare il Milan in semifinale al termine dei tempi supplementari dopo che i regolamentari si erano conclusi con il medesimo punteggio di 1-2 nel doppio confronto di andata e ritorno) nonostante i due tecnici sembrano orientati a fare turnover. La Juve cerca l’immediato riscatto dopo l’inaspettato ko interno con la Samp senza aver saputo sfruttare il momentaneo vantaggio e la superiorità numerica per quasi un’ora di gioco, il Milan, dopo l’avvio di stagione shock, vuole dare continuità ai suoi risultati che hanno permesso una risalita in campionato a ridosso della zona Europa.

    Antonio Conte lascia a riposo Andrea Pirlo e Mirko Vucinic, quest’ultimo non al meglio della forma come hanno evidenziato le ultime uscite. Per il grande ex della gara invece solo panchina, al suo posto il tecnico bianconero dovrebbe scegliere Luca Marrone e non Pogba che inizialmente dovrebbe accomodarsi in panca. Mancheranno anche Gigi Buffon, al suo posto Storari, e Asamoah, partito per disputare la Coppa d’Africa, sulla mediana giocherà sicuramente Vidal che domenica pomeriggio contro la Samp è rimasto fuori usufruendo di un turno di riposo affiancato da Giaccherini che dovrebbe essere schierato come interno di centrocampo. Sulle corsie laterali agiranno Isla e Peluso mentre la linea difensiva sarà composta dal trio Barzagli, Bonucci e Caceres. In avanti coppia d’attacco Giovinco-Matri.

    Juve-Milan
    Juve-Milan quarti di Coppa Italia © Marco Luzzani/Getty Images

    Sul fronte opposto anche il tecnico rossonero Max Allegri opterà per dei cambi. Dal primo minuto si rivedrà Giampaolo Pazzini al centro dell’attacco, reparto avanzato formato inoltre dal Faraone El Shaarawy ed Emanuelson. In cabina di regia ci sarà Montolivo con Ambrosini e Boateng ai suoi lati con Nocerino in panchina. Difesa a 4 con Abate, in procinto di trasferirsi alla corte di Spalletti allo Zenit San Pietroburgo, Mexes, Acerbi e De Sciglio davanti ad Amelia che prenderà posto tra i pali. Panchina per Bojan, pronto ad entrare in caso di necessità, e il baby Niang. Non convocato Robinho sempre in trattativa per trasferirsi in Brasile.

    PROBABILI FORMAZIONI JUVE-MILAN

    JUVENTUS (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Caceres; Isla, Vidal, Marrone, Giaccherini, Peluso; Giovinco, Matri. A disp.: Buffon, De Ceglie, Lichtsteiner, Pirlo, Padoin, Pogba, Vucinic. All.: Conte

    MILAN (4-3-3): Amelia; Abate, Mexes, Acerbi, De Sciglio; Montolivo, Ambrosini, Boateng; Emanuelson, Pazzini, El Shaarawy. A disp.: Gabriel, Antonini, Carmona, Flamini, Nocerino, Traorè, Bojan, Niang. All.: Allegri

  • Tim Cup Juventus-Milan, le indiscrezioni della vigilia

    Tim Cup Juventus-Milan, le indiscrezioni della vigilia

    Quando si affrontano il Milan e la Juventus, poco importa se la competizione è di primo livello come il campionato o la Champions, o di categoria inferiore come la Coppa Italia: la sfida è sempre sentita. Nel nostro paese poi, non si capisce il motivo, la competizione della Coppa Italia, è stata per anni snobbata, con le squadre impegnate che facevano scendere in campo le riserve per risparmiare i titolari. In partite come queste, non ci sarà tempo di far riposare i giocatori e, sul terreno di gioco, scenderanno i più adatti alla causa della vittoria. Vediamo nel dettaglio come dovrebbero schierarsi il Milan e la Juventus nella partita di domani sera valevole per gli ottavi di finale di Tim Cup. Partiamo dai padroni di casa e cioè dai bianconeri.

    JUVENTUS – La Juventus è reduce da un ko inatteso contro la Sampdoria allo Juventus Stadium, vero e proprio fortino della squadra bianconera ormai già espugnato per due volte.

    Antonio Conte
    Antonio Conte carica la Juventus | ©Getty Images
    Che sia finita la storia dell’imbattibilità? Sembrerebbe di sì dal momento che quest’anno la Juventus ha già subito tre sconfitte in campionato contro Inter, Sampdoria e Milan, le prime due casalinghe, l’altra a San Siro. Conte non vorrà certo uscire dalla Tim Cup, tanto meno perdere contro il Milan: le ruggini del gol di Muntari sono ancora fresche nei pensieri dei dirigenti di entrambe le squadre. Intanto non saranno presenti Chiellini e Marchisio, quest’ultimo infortunatosi domenica contro la Samp. I bianconeri dovrebbero scendere in campo così. In porta turno di riposo a Buffon e spazio a Storari. Difesa con Barzagli, Bonucci, Caceres. A centrocampo Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Peluso. Davanti la coppia d’attacco sarà formata da Vucinic e Giovinco.

    MILAN – Il Milan è reduce da una vittoria sofferta in campionato contro il Siena. Vincere in coppa vorrebbe dire molto per la squadra di Allegri: con il primo posto in campionato ormai distantissimo e la corsa europea che rischia di schiantarsi contro il Barcellona, ecco che la Tim Cup potrebbe essere un trofeo alla portata dei rossoneri. Per arrivare ai quarti servirà però eliminare la Juventus di Conte, allo Juventus Stadium. I rossoneri hanno già battuto i bianconeri a San Siro, ma ripetersi a Torino sarà un’impresa molto difficile. Vediamo come scenderà in campo il Milan. In porta torna Amelia. In difesa con De Sciglio, Mexes, Acerbi, Antonini. A centrocampo spazio a Montolivo, Ambrosini, Emanuelson. Boateng dietro le due punte che saranno Bojan ed El Shaarawy.

  • Milan-Siena 2-1, il gol di Bojan ha il profumo di Champions

    Milan-Siena 2-1, il gol di Bojan ha il profumo di Champions

    Inizio d’anno positivo per il Milan. La squadra di Massimiliano Allegri ha avuto la meglio sul Siena per 2-1. Tutte le reti nel secondo tempo, dopo un avvio di partita decisamente avaro di emozioni. A sbloccare l’incontro ci pensa lo spagnolo Bojan, appena entrato, che al 67′ di testa trafigge l’incolpevole Pegolo per il momentaneo 1-0. Il raddoppio con Pazzini tredici minuti più tardi, su un discusso calcio di rigore. Accorcia le distanze nel finale Paolucci. Con questo risultato il Milan resta al settimo posto a quota 30 punti, portandosi momentaneamente a due punti dalla sesta piazza occupata dalla Roma (impegnata a Napoli stasera nel posticipo) e a cinque dal terzo posto, ultima posizione utile per agguantare la zona Champions League. Il Siena resta invece ultimo in classifica, con la zona salvezza lontana ora sei punti.

    PRIMO TEMPO – Sono trascorse poco più di due settimane dalla sciagurata trasferta di Roma, dove il Milan era naufragato al cospetto della squadra giallorossa allenata da Zdenek Zeman. Quattordici giorni dopo in campo si rivede un Milan molle, senza aggressività né tantomeno velocità, incapace di creare pericoli degni di nota alla retroguardia senese, se si escludono due azioni di El Shaarawy, con Pegolo autore di una sola parata per tutti i primi 45 minuti. Al Siena dopotutto va bene così, perché strappare un punto a San Siro non è impresa di tutti i giorni. Per il resto il finale di tempo è invaso dai fischi del pubblico di casa indirizzati ai giocatori in maglia rossonera, ad esprimere tutto il disappunto per una partita che in tanti si aspettavano di diverso tenore.

    Il decisivo colpo di testa di Bojan per il vantaggio del Milan sul Siena | ©Alberto Pizzoli/Getty Images
    Il decisivo colpo di testa di Bojan per il vantaggio del Milan sul Siena | ©Alberto Pizzoli/Getty Images

    SECONDO TEMPO – La ripresa vede però il Milan iniziare con un piglio diverso. Complice anche l’ingresso in campo di Bojan, i padroni di casa trovano una freschezza sconosciuta nella prima frazione di gioco. Paradossalmente però è il Siena a sfiorare il clamoroso vantaggio, con Abbiati miracoloso sulla conclusione di Rosina, prima che l’ex blaugrana trovi la rete dell’1-0 con un colpo di testa impeccabile sul cross dalla destra di Kevin Prince Boateng. Dopo svariate occasioni fallite da Pazzini ed El Shaarawy, la squadra di Allegri trova il raddoppio a dieci minuti dal termine grazie ad un generoso penalty concesso per presunto atterramento di Pazzini in area. Si incarica della battuta lo stesso ex attaccante di Samp e Inter che non fallisce, siglando così il suo ottavo centro stagionale. Nonostante il doppio svantaggio il Siena ha la forza di riaprire la partita grazie al colpo di testa di Paolucci al minuto 87, lasciato tutto solo in area dalla difesa rossonera. I brividi finali però si esauriscono in quest’ultimo gol ed il Milan conquista i primi tre punti del nuovo anno.

    PAGELLE MILAN-SIENA 2-1
    Bojan 7: la palma di migliore in campo va al piccolo folleto catalano, che entrato al posto di uno spento Nocerino ha impiegato soltanto dieci minuto a stravolgere il match. Si va verso il 4-2-4, con Boateng insieme ad El Shaarawy larghi e il tandem Pazzini-Bojan al centro?
    Abbiati 7: la parata su Rosina ad inizio ripresa è decisiva ai fini del risultato. Il giusto premio ad Allegri che lo ha voluto di nuovo titolare al posto di Amelia.
    Boateng 6,5: è il simbolo del pomeriggio rossonero. Opaco e nervoso nel primo tempo, sciolto e arrembante nella ripresa. Suo l’assist per il gol del vantaggio di Bojan.
    Neto 6,5: fisicamente straripante, l’ex centrale difensivo dei portoghesi del Madeira offre una prestazione sicura. Peccato che predichi nel deserto.
    Rosina 6: ha sul sinistro il pallone del vantaggio ma Abbiati si supera. Generoso nel rendersi comunque sempre disponibile per creare qualcosa di diverso lì davanti.

    Tabellino Milan-Siena 2-1 (06-01-2013)
    Milan (4-3-3): Abbiati 7, Abate 5, De Sciglio 6, Acerbi 5, Constant 6 (63′ Antonini 5,5), Montolivo 5,5, Ambrosini 6, Nocerino 5 (55′ Bojan 7), Boateng 6,5, Pazzini 6, El Shaarawy 6,5. Allenatore: Allegri
    Siena (3-5-2): Pegolo 6,5, Neto 6,5, Paci 5,5, Felipe 5,5, Angelo 6, Valiani 5,5 (80′ Paolucci 6), D’Agostino (70′ Bolzoni 5,5), Vergassola 6, Del Grosso 6, Rosina 6 (58′ Reginaldo 5,5), Bogdani 5,5. Allenatore: Iachini

    Il video di Milan-Siena 2-1 (06-01-2013)

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  • Maldini no alla politica, il Milan ha perso la magia

    Maldini no alla politica, il Milan ha perso la magia

    Nei giorni dell’annuncio della “ridiscesa in campo” di Silvio Berlusconi, il suo nome era stato accostato alla nuova Forza Italia 2.0, insieme a quello di altre glorie del Milan che fu: Paolo Maldini, però, non sembra affatto interessato alla politica e lo precisa in un’intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica, in cui spazia anche su altre tematiche che includono, ovviamente, il Milan del presente.

    Politica – Paolo Maldini non ha dubbi e rimanda al mittente l’eventuale candidatura alle prossime elezioni di Febbraio definendo tale notizia “assolutamente falsa” sottolineando che nel presente non vi sono rapporti con Silvio Berlusconi, che ha visto per l’ultima volta alla festa per il 25 anni della sua presidenza rossonera e, da allora, “non ho più sentito” precisando chela politica non è tra le mie aspirazioni”. Non si tratta di una preclusione assoluta da estendere all’intera categoria dei calciatori, però, semplicemente un suo punto di vista dettato dal proprio sentire personale anche perchè Maldini non vorrebbe essere considerato un “simbolo” del proprio Paese così come lo sono i suoi ex compagni di squadra rossoneri Shevchenko e Weah in Ucraina e Liberia, e la ragione è molto semplice: “In quei casi i rispettivi Paesi vivono situazioni particolari, mentre l’Italia dovrebbe essere una democrazia più solida”. 

    Simboli – A proposito di giocatori-simbolo, se non in riferimento alla politica Nazionale, Paolo Maldini avrebbe potuto essere per il Milan un dirigente di alto livello in virtù della sua straordinaria carriera tutta a tinte rossonere, che lo ha reso una delle ultime bandiere del calcio moderno. Così, però, non è stato nè nel Milan nè altrove, e sono ormai trascorsi più di tre anni dal suo ritiro dal calcio giocato: c’è il rischio, dunque, che il suo futuro possa essere lontano da questo mondo anche se Paolo Maldini non sembra affatto preoccupato di ciò, considerando che ha vissuto tale mondo per 31 anni e che, per ora, sembra contento di dedicarsi alla sua attività di imprenditore immobiliare.

    Maldini no alla politica | © Tullio M. Puglia/Getty Images
    Maldini no alla politica | © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Desideri – Dovendo immaginare un possibile ritorno nel panorama calcistico, però, Maldini non gradirebbe ricoprire un incarico dirigenziale in senso stretto, bensì qualcosa che gli permetta di sfruttare la sua esperienza di campo, alla sua conoscenza a tutto tondo di questo mondo, di cui ha vissuto l’evoluzione. L’esperienza da capitano rossonero dal 1997 in poi “mi sono serviti tanto” perchè si impara a gestire la quotidianità e si acquisisce anche la capacità di valutare gli altri: in tal senso, dunque, un incarico dirigenziale che abbia un rapporto stretto con i calciatori potrebbe essere preso volentieri in considerazione da Paolo Maldini che, invece, non gradirebbe un incarico di mera rappresentanza, “un ruolo tanto per averlo in Figc, Uefa o Fifa”. 

    Milan – Ed ecco che si giunge al discorso Milan, partendo dal glorioso passato di cui Maldini è stato protagonista ed artefice, al presente che sembra non essere all’altezza di ciò che fu: “il Milan si è trasformato da squadra magica a squadra normale” e, secondo l’ex capitano, la motivazione è molto semplice. Per spiegarla, Maldini ricorre al parallelo con altri grandi club quali Bayern e Barcellona sottolineando che nell’attuale club rossonero non c’è nessuno di coloro che fecero la storia che possa “trasmettere quel messaggio”. Inoltre, alla luce delle cessioni di lusso dello scorso mercato estivo, secondo Maldini nell’attuale gestione sembra esservi poca programmazione , anche perchè l’attuale dirigenza sembra essere carente nella valutazione dei giocatori e tende ad affidarsi a un procuratore di peso, come Mino Raiola.  Secondo Maldini, invece, il Milan avrebbe bisogno di un direttore sportivo “puro”, che abbia le capacità necessarie ad analizzare le necessità della squadra ed a valutare i calciatori “perchè Braida ha sempre meno quel ruolo”. 

    Allegri – In tal senso, Maldini rivela che l’attuale mister rossonero avrebbe voluto coinvolgerlo nella gestione del gruppo: tutto ciò, però, sfumò improvvisamente nell’ottobre 2011 e, secondo Maldini, la motivazione di tale scelta potrebbe essere imputabile a Galliani, che sembra non gradirlo come collaboratore e, pertanto, Paolo Maldini vuol precisare di non sentirsi più uno di famiglia a Milanello. Un sentimento di “amarezza” che accomuna anche altre vecchie glorie rossonere che, però, si sposa bene con la fierezza nel sentirsi indipendente, così com’era anche da calciatore al punto da essere contestato da alcune frange ultras nella sua gara d’addio al calcio.

    I migliori di oggi – Maldini non può, poi, sottrarsi dal fornire un parere ed una valutazione sul calcio di oggi a tutto tondo e, con la consueta schiettezza, snocciola i nomi “top” nei diversi reparti. Buffon in porta, Barzagli in difesa, De Rossi a centrocampo ed El Shaarawy in attacco augurandosi che rimanga umile, perchè “la testa non è un dettaglio nello sport”, e soprattutto i valori ed il senso della lealtà sono l’aspetto fondamentale, che permette di arrivare ad essere stimato indipendentemente dai colori che si vestono, un po’ come è accaduto a lui, anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo.