Tag: stefano palazzi

  • Radiazione Calciopoli: Moggi ricusa, Giraudo patteggia

    Radiazione Calciopoli: Moggi ricusa, Giraudo patteggia

    Si è tenuta ieri mattina la prima udienza della procedimento creato ad hoc dalla Figc e che aspira a decidere sulla possibile radiazione di Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Innocenzo Mazzini oltre ad altri personaggi entrati nel procedimento Calciopoli nel 2006.

    Proprio al Parco dei Principi, teatro del processo sportivo, si è tenuta la prima udienza, per Moggi l’unico dei tre ad esser presente arriva subito una prima vittoria, i suoi legali hanni chiesto ed ottenuto la ricusazione del presidente della Commissione Disciplinare, Sergio Artico, e con lui i due giudici a latere, Gianfranco Tobia e Riccardo Andriani che avevano già giudicato Moggi nell’ambito della sentenza sul caso delle sim svizzere nel 2008. Per big Luciano si allungano quindi i tempi e si avvicina sempre più al 14 luglio, data in cui termineranno i cinque anni di squalifica inflitti nel processo sportivo di Calciopoli del 2006.

    Diametralmente opposta la difesa di Giraudo e Mazzini, quest’ultimo difeso dall’avvocato Flavia Tortorella si è visto rigettare la richiesta di spostamento nonostante sulla leggittimità del procedimento lunedì è chiamata a deliberare l’Alta Corte del Coni. Stupito l’avvocato ha cosi commentato “Provo stupore assoluto per questa mancata sospensione. La norma approvata dalla Figc non sappiamo ancora se sia legittima e se lunedì l’Alta Corte l’annulla, avremo un contrasto assoluto con il Coni. È stata persa l’opportunità di dimostrare che la giustizia sportiva rispetta il normale corso del diritto”.

    Discutibile invece la strategia degli avvocati di Giraudo Massimo Krogh e Andrea Galasso, i due hanno in qualche modo ammesso le colpe del loro assistito (stile Zaccone per intenderci) chiedendo la clemenza per la buona condotta tenuta nei cinque anni di squalifica. “Cinque anni senza dire una parola, è come se lo avessimo messo alla prova: dopo la sentenza se ne è andato in Inghilterra – ha ricordato Krogh – . È addirittura espatriato. E allora che ha fatto in questi cinque anni per meritare la radiazione? Il diritto europeo poi non consente l’irrogazione di una sanzione a 5 anni dal processo. La pena non è proporzionata infine perchè è Giraudo è totalmente al di fuori dal discorso delle schede preso in considerazione

    La decisione sulla radiazione di Mazzini e Giraudo da parte della Procura federale guidata da Palazzi dovrebbe essere resa nota dalla Disciplinare tra quindici giorni, poi ci sarà l’appello sarà davanti alla Corte di giustizia federale a patto che l’Alta Corte lunedi non scombini i piani.

  • Lotito e “il tintinnio delle manette”

    Lotito e “il tintinnio delle manette”

    C’è chi sentiva “il rumore dei nemici” e chi sente “il tintinnio delle manette“. La sconfitta arrivata ieri sera per mano della Juventus brucia terribilmente nell’ambiente laziale e nelle  sue dichiarazioni il presidente Lotito cita addirittura Tangentopoli: “Sento un tintinnio di manette. Non si tratta di errori ma della necessità di verificare se e perché si manipola la classifica“. Al massimo dirigente laziale non sono andate giù le discutibili decisioni arbitrali del posticipo, su tutte l’espulsione di Ledesma e il rigore negato a Floccari, entrambe sul punteggio di 0-0. Ma il polverone alzato da Lotito non è passato inosservato e il procuratore federale Palazzi ha deciso di convocarlo per discutere delle accuse rivolte al “sistema”.

    Quello che colpisce veramente è la disparità di giudizio sugli episodi di gioco, con alcune squadre che si vedono concedere rigori e falli abbastanza generosi (la Roma tanto per citarne una) ed altre che nel computo finale del campionato vengono penalizzate in maniera pesante, visto che con una classifica cosi corta uno o due punti in più possono cambiare l’intera stagione. Ma tutto questo non sembra far parte di un disegno predefinito, ma di errori dovuti più al “fattore umano” tra inesperienza e una certa sudditanza che rimane una costante del calcio italiano.

    Ad ogni modo Lotito che ha fatto del “calcio pulito” il suo slogan emblematico dovrebbe ricordarsi i punti di penalizzazione dell’era Calciopoli e di alcune intercettazioni che hanno lasciato più di qualche ombra sulla sua Lazio.

  • Moratti: Inter con Calciopoli situazione da ridicola a kafkiana

    Moratti: Inter con Calciopoli situazione da ridicola a kafkiana

    Prima di entrare negli uffici della Saras Massimo Moratti, di ritorno dall’incontro con il procuratore federale Stefano Palazzi, ha risposto alle domande dei cronisti presenti sul posto. L’incontro con il procuratore è durato circa un paio d’ore, e come si legge nelle dichiarazioni prese dal sito ufficiale dell’Inter il presidente nerazzurro si è detto molto tranquillo e sereno in merito alla possibilità di perdere lo scudetto 2006.  L’audizione volendo ricordarlo a chi non fosse ben informato era legata alle intercettazioni telefoniche riguardanti il presidente nerazzurro e Facchetti in merito al filone di indagini denominato Calciopoli bis.

    Presidente, com’è andato l’incontro con il Procuratore Stefano Palazzi?

    “L’importante che ci fosse, questo incontro. Adesso bisogna chiedere a lui e vedere le conseguenze di quest’incontro. Mi sembrava molto sereno ed è stato un incontro molto educato da entrambe le parti”.

    Più tranquillo o preoccupato rispetto a prima visto che lo aveva definito un incontro ‘ridicolo’?

    “Non ero preoccupato, ma dovete entrare nel mio stato d’animo: mi sembrava kafkiana come situazione per noi. Però, di quella definizione, di cui mi sono pentito immediatamente, mi sono anche scusato. L’incontro di oggi l’ho trovato interessante, come al solito, simile a quello che avevo avuto qualche anno fa con il dottor Borrelli”.

    Come si evolverà, a questo punto, la situazione? Più ottimista l’Inter o la Juventus?

    “Non glielo so dire, perché questo vorrebbe dire entrare in una decisione successiva e i vari passi che avverranno. Naturalmente, dalla mia parte, sono anche convinto, anzi direi molto più che convinto, ma questo non toglie che la libertà di giudizio rimane a loro”.

    Avete ascoltato insieme alcune telefonate?

    “No, non c’è stato ascolto. C’è stata una lettura di alcune cose, ma non vorrei entrare in quello, sinceramente”.

    Solo per sapere qualche dettaglio in più: quanto è durato l’incontro?

    “Siccome c’era anche da scrivere a macchina, un paio d’ore”.

    Presidente, il derby è alle porte: più concentrato su questa vicenda della quale ha parlato con Palazzi o sulla partita?

    “Qui bisogna sempre essere concentrati su tutto nella vita. Rimane, nel cuore, certamente il fatto che sabato ci aspetta una partita importante, senza dubbio”.

    Crede che quest’incontro con Palazzi abbia tolto tranquillità all’Inter o a lei?

    “No, non credo proprio”.

    Lo definirebbe un incontro inopportuno?

    “No, per niente inopportuno. Rimane sempre il fatto che uno non si sente parte di una situazione, però era giusto che volessero sentirmi su questo. Basta, la cosa finisce lì, è su di me, non è sull’Inter”.

    Questa cosa non le fa pensare che questo scudetto assegnato sia diventato un po’ un tormento, eppure lo meritava a prescindere…

    “Quello del 2006? No, non è un tormento. Molto sinceramente”.

    Si fa sentire anche il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, nella speranza che i tempi  previsti per arrivare a una decisione chiara vengano rispettati: “Rimangono due paletti. Il primo è il forte auspicio che entro giugno la situazione venga definita, il secondo è l’autonomia degli organi di giustizia e della Procura Federale. La Federcalcio ha dato la sua indicazione per chiudere il cerchio nell’ambito della stagione sportiva. Tutte le attività che svolge la Procura Federale sono collegate all’autonoma valutazione che fa nell’apertura di un’indagine sulla base di esposti o di segnalazioni di atti processuali, della correttezza comportamentale dei soggetti tesserati”.

    Abete continua precisando come i nuovi filoni del processo non partano da un input juventino ma provengano direttamente da un percorso naturale che segue il vecchio processo: “Va ricordato che l’approfondimento in atto della Procura nasce dalla volontà di valutare situazioni successivamente intervenute dopo Calciopoli che hanno poi avuto compiuta informazione in sede processuale. L’attivazione dell’iter non parte per l’esposto della Juve, ma per le valutazioni autonome della Procura”.

    (Fonte: Inter.it – Calciomercato.com)

  • Calciopoli, Moratti oggi in procura da Palazzi

    Calciopoli, Moratti oggi in procura da Palazzi

    Il giorno tanto atteso dalla tifoseria bianconera, sia quelli che, dal loro punto di vista, desiderano giustizia che vendetta, è arrivato: il numero uno dell’Inter Massimo Moratti si recherà in mattinata dal procuratore federale Stefano Palazzi per rispondere alle domande che questi gli rivolgerà in merito alle ultime intercettazioni portate alla luce dal processo, attualmente in corso, di Napoli nei confronti di Luciano Moggi e che riguardano l’allora presidente nerazzurro Giacinto Facchetti.
    Moratti, che aveva definito la convocazione del procuratore “doverosa e alquanto ridicola“, dovrà far luce su alcuni aspetti della vicenda e chiarire una volta per tutte i rapporti esistenti la società nerazzurra e i vertici arbitrali di quel periodo.

    L’esposto alla Figc presentato dalla Juventus ha come obiettivo scucire dal petto quel 14esimo scudetto che venne assegnato all’Inter in fretta e in furia dall’allora commissario straordinario della federazione Guido Rossi, dopo averlo tolto ai bianconeri, e chiederne la restituzione. Se dovesse essere accertato, come sta emergendo dal processo di Napoli, che anche l’Inter, all’epoca dei fatti, amasse intrattenere rapporti “amichevoli” con la classe arbitrale violando ripetutamente quello stesso articolo di lealtà sportiva che ha già condannato la Vecchia Signora, la Figc, dopo la relazione che consegnerà nelle prossime settimane Palazzi, dovrà prendere la decisione importante se togliere lo scudetto assegnato all’Inter e, qualora ne sussistessero i presupposti, restituirlo alla Juventus.

  • Calciopoli, dal caso Pandev a Vieri. Settimana calda per l’Inter

    Calciopoli, dal caso Pandev a Vieri. Settimana calda per l’Inter

    Non solo il derby, a far crescere la tensione in casa Inter ci si mette una settimana complicata per Massimo Moratti e i dirigenti nerazzurri. Si parte oggi con Branca e Ghelfi ascoltati oggi per lo spinoso caso Pandev, nato in seguito ad un esposto del presidente della Lazio Lotito e riguarda la trattativa per il passaggio del macedone in nerazzurro. Per il presidente laziale l’accordo avvenne quando il giocatore era ancora sotto vincoli contrattuali con il club capitolino, toccherà a Branca e Ghelfi dimostrare il contrario.

    La seconda sarà domani e riguarderà la richiesta di danni presentata da Vieri per i pedinamenti e le intercettazioni da parte di Telecom. L’udienza non dovrebbe aver nuovi testimoni ma c’è fermento su un presunto nuovo esposto presentato dai legali dell’ex attaccante arricchito con delle prove.

    Giovedì a soli due giorni dal derby toccherà al patron Moratti. Sarà Palazzi a recarsi nell’uffici nerazzurri e ascoltare il presidente in merito all’esposto presentato dal presidente della Juventus Andrea Agnelli chiedendo la revoca dello scudetto del 2006 alla luce del nuovo filone dell’inchiesta.

  • Calciopoli: Vieri presenta un nuovo esposto contro l’Inter

    Calciopoli: Vieri presenta un nuovo esposto contro l’Inter

    Potrebbe avere un nuovo epilogo la convocazione di Massimo Moratti da parte del procuratore federale Palazzi in merito all’esposto presentato dalla Juventus e che ha come punto centrale lo scudetto assegnato a tavolino ai nerazzurri dopo lo scandalo Calciopoli.

    Da quanto riporta Tuttosport, Christian Vieri attraverso il suo avvocato Danilo Buongiorno è pronto a presentare un nuovo esposto nel quale rivendica ancora una volta la necessità di revocare lo scudetto ai nerazzurri per l’uso improprio delle intercettazione e dei pedinamenti ma rispetto a quello già presentato cambierebbero i contenuti. Pare infatti che l’ex bomber nerazzurro sia pronto ad allegare prove certe degli illeciti di Moratti e potrebbero esser utilizzati da Palazzi anche nel processo sportivo.

    Chi sa se queste prove ci aiuteranno a far luce su una presunta intervista di Vieri riportata da tantissime testate web nel novembre del 2009 e poi inspiegabilmente insabbiata.

  • Moggi tuona contro Moratti e De Laurentiis

    Moggi tuona contro Moratti e De Laurentiis

    E’ di ieri la notizia della convocazione di Massimo Moratti da parte del procuratore federale Stefano Palazzi per far luce, finalmente, sul secondo filone dell’inchiesta a Calciopoli nata dalle nuove intercettazioni saltate fuori dal dibattimento presso il Tribunale di Napoli e sollecitata dall’esposto presentato da Andrea Agnelli.

    Lo stesso presidente nerazzurro ha definito oggi “ridicola” la convocazione dell’Inter facendo esplodere le proteste di Luciano Moggi che dai microfoni di Radio Kiss Kiss ha inveito contro Moratti accusandolo, ironicamente, di esser smemorato e di non ricordare le telefonate a Tavaroli o i solleciti di Facchetti per vittoria contro il Cagliari.

    “Moratti dice che chiamare l’Inter è ridicolo? Forse non ha letto le intercettazioni. Forse non ricorda che ha chiamato nel suo ufficio Tavaroli, che Tavaroli con Facchetti hanno incaricato Cipriani. Fa finta di niente e parla tanto per parlare”. – e poi continua – Cosa è Calciopoli dopo cinque anni? Non è successo proprio niente. Di 170mila telefonate ne hanno prese solo quaranta e tutte della Juventus. Le altre, sono tutte irrilevanti. Era irrilevante quando Facchetti diceva a Bertini “fammi vincere la partita di Coppa Italia col Cagliari” a Cagliari nel 2008 e guarda caso poi l’Inter ha vinto quella Coppa Italia e quindi la federazione avrebbe dovuto toglierla. Era irrilevante quando si diceva al designatore “passa per l’ufficio che Moratti deve darti un regalo”. E invece era rilevante il fatto che una società si difendesse da queste cose.

    Big Luciano bacchetta anche Aurelio De Laurentiis “Sbaglia ora ed ha sbagliato prima quando ha detto che ‘il calcio è più pulito’. Il calcio è sempre stato pulito e mai sporco. Sbaglia ora, dicendo che lassù nessuno vuole il Napoli: si confonde e si contraddice. Se lassù nessuno vuole il Napoli, vuol dire che il calcio non è pulito: delle due, l’una”.

    L’ultima sugli arbitri “La verità è che gli arbitri non sono persone che truccano, ma quando si trovano di fronte Inter, Roma e Milan alzano tanto di cappello, ma lo fanno involontariamente. Si chiama “sudditanza psicologica”. De Laurentiis fa bene a chiedere maggior attenzione, ma ha fatto male in passato quando ha detto che gli arbitri sono tutti bravi e se sbagliano sono solo casi”.

  • Moratti risponde a Galliani: “È difficile sminuire le vittorie dell’Inter”

    Moratti risponde a Galliani: “È difficile sminuire le vittorie dell’Inter”

    Dopo le parole piene di malizia di Adriano Galliani in riferimento all’annata passata nerazzurra, cercando in qualche modo di sminuire il valore dei titoli conquistati, “il vero triplete credo sia quello formato da Champions League, Mondiale per Club e Supercoppa d’Europa” arriva la risposta del presidente nerazzurro Massimo Moratti: “Galliani ha detto che nel triplete ci deve essere la Supercoppa Europea e non la Coppa Italia? – ha aggiunto il presidente nerazzurro- Non ho seguito, ma quando una squadra avversaria fa qualcosa di buono si cerca sempre di sminuirla, anche se in questo caso è difficile sminuire quello che ha fatto l’Inter”. Una risposta che accende il clima derby con 3 settimane di distanza. Certamente Galliani avrebbe potuto risparmiarsi una simile dichiarazione, che sa molto della volpe che non arriva all’uva dicendo perché sia marcia. Il Milan è in corsa su tutti i fronti e rimane la favorita numero uno per lo scudetto, ma nelle parole di Adriano Galliani, si legge ancora lo scotto e il fastidio del passaggio di Leonardo, alla corte dei nerazzurri. Lo sgarbo non è stato ancora metabolizzato, e le acredini si sono accentuate tra le due società.

    Più solidale il presidente nerazzurro che appena uscito dai suoi uffici della Sara risponde alla domanda dei giornalisti su chi tiferà questa sera: “È sempre bene avere diversi impegni, anche se sinceramente non mi sono messo nei panni del Milan”. Anche in questo caso c’è un secondo fine, nella speranza che il Milan rimanendo in corsa per la Champions molli qualche energia in campionato.

    Infastidito ancora una volta sulla vicenda Calciopoli e sulla convocazione ricevuta dal procuratore federale Stefano Palazzi per il 31 marzo Moratti risponde in maniera scocciata: “Con tutto il rispetto per Palazzi, che giustamente fa quello che deve fare, è però ridicolo il fatto che l’Inter, nella mia persona, debba presentarsi per questa cosa”.

    Chiuse le polemiche e le diatribe giudiziarie calcistiche il pensiero finale va alla data odierna, 9 marzo, giorno di nascita della società nerazzurra. Infatti oggi l’Inter festeggia i suoi 103 anni di storia. Moratti è raggiante in viso quando parla dei suoi giocatori e della sua squadra: “È già bellissimo pensare alla storia dell’Inter – aggiunge il presidente nerazzurro- il regalo me lo sta già facendo la squadra con il suo atteggiamento in questo periodo, mi sembra che questa sia una bella cosa, il fatto che la squadra continui a mantenere il carattere e la dignità necessari”.

    (Fonte:  Gazzetta dello Sport)

  • Calciopoli, il processo a due facce. Palazzi convoca Moratti, Narducci ricusa la Casoria

    Calciopoli, il processo a due facce. Palazzi convoca Moratti, Narducci ricusa la Casoria

    Riusciremo a metter la parola fine allo scandalo Calciopoli? Leonardo qualche settimana fa in conferenza stampa disse che i tifosi sono stanchi di Calciopoli, forse ha ragione, è per questo che chiediamo finalmente chiarezza e fermezza.

    Mi sono preso un pò di tempo per giudicare la notizia di ricusazione del giudice Casoria da parte dei colleghi del Tribunale di Napoli tra cui i pm Narducci e Capuano ma devo dire che ancora una volta stento a crederci. Se la persecuzione dei giudici nei confronti di Berlusconi è spesso sintomo di ilarità e viene addirittura usata dai comici, presto dovremo abituarci allo stesso atteggiamento nei confronti di Calciopoli. Non volendo entrare nel merito dei motivi della ricusazione è lapalissiano che il comportamento dei due pm è orientato “alla Berlusconi” a proteggere un castello di sabbia.

    Se a Napoli adesso si cerca di rallentare la Figc un pò a sorpresa inserisce la marcia e il procuratore federale Palazzi ha convocato per giovedì 31 marzo l’audizione di Massimo Moratti in merito all’esposto della Juventus, presentato nel maggio 2010, in merito all’assegnazione dello scudetto per la stagione sportiva 2005/2006.

  • Calciopoli 2: Palazzi riparte con Bergamo

    Calciopoli 2: Palazzi riparte con Bergamo

    Proprio a ridosso delle festività natalizie il procuratore federale Stefano Palazzi dà il via alla serie di interrogatori per il secondo filone dell’inchiesta a Calciopoli. Il lavoro certosino dei legali della difesa e sopratutto del consulente di Luciano Moggi, Nicola Penta, hanno portato alla luve una lunga sequela di intercettazione omesse nella prima parte del processo.

    Palazzi partirà oggi risentendo l’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo. Al vaglio in Calciopoli 2 c’è la posizione dei club esclusi cinque anni fa e sopratutto la posizione dell’Inter e la consequenziale assegnazione dello scudetto 2006. Le richieste di revisione portate da Andrea Agnelli però saranno vagliate attentamente e difficilmente si avrà un responso prima che ad emetterlo non sia il tribunale di Napoli.