Si è ancora una volta deciso di non decidere. Con una sorprendente e per certi versi innovativa decisione la Corte di Giustizia Federale (altro…)
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Calcioscommesse: Mauri e la Lazio limitano i danni
La sentenza della Commissione Disciplinare sullo scandalo del Calcioscommesse non delude le aspettative: per Stefano Mauri, capitano della Lazio, solo 6 mesi di squalifica e per il club biancoceleste un’ammenda di 40 mila euro. (altro…)
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Calcioscommesse: Palazzi chiede 4 anni per Mauri e 6 punti per la Lazio
Sono pesanti le richieste effettuate dal procuratore federale Stefano Palazzi nell’ambito del processo sportivo sul calcioscommesse relativo alle presunte combine di Lazio-Genoa (14 maggio 2011) e Lecce-Lazio (22 maggio 2011). (altro…)
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Napoli: Disciplinare verso -2, Cannavaro e Grava 6 mesi
Lunga riunione in camera di consiglio per la Commissione Disciplinare al fine di prendere una decisione circa la posizione del Napoli, e dei suoi calciatori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava in merito all’inchiesta calcioscommesse che li coinvolge in virtù della confessione di Matteo Gianello, ex portiere di riserva del Napoli che, nel Maggio 2010, provò a realizzare una combine sulla gara di campionato Sampdoria-Napoli, ottenendo però il rifiuto dei due calciatori.
Nei giorni scorsi, il procuratore federale Stefano Palazzi aveva formulato le sue richieste di penalizzazione per la società partenopea – coinvolta per responsabilità oggettiva – di un solo punto in meno in classifica, mentre per i due calciatori aveva proposto nove mesi di squalifica, oltre che tre anni e tre mesi per Gianello, ritenuto comunque un teste credibile per le sue dichiarazioni che “scagionarono” Fabio Quagliarella, all’epoca dei fatti attaccante del Napoli, da ogni possibile coinvolgimento.
Sempre la commissione Disciplinare aveva, inoltre, rifiutato di accordare il patteggiamento a Gianello sconfessando quanto, invece, concesso da Palazzi che in tal caso gli avrebbe ridotto la squalifica a soli sedici mesi. Nella giornata di oggi, le richieste di Palazzi potrebbero essere ulteriormente modificate dalla stessa Disciplinare alla luce del fatto che la penalità di un solo punto per responsabilità oggettiva del Napoli viene considerata troppo morbida e in netta controtendenza rispetto a circostanze simili: finora, infatti, non si era mai scesi sotto i due punti di penalità in caso di responsabilità oggettiva di una società e, pertanto, la Disciplinare nella sua sentenza dovrebbe attribuire i due punti di penalizzazione al Napoli.
Nel caso di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, invece, si va verso uno sconto della squalifica per omessa denuncia dai nove mesi inizialmente proposti dal procuratore federale Palazzi a sei mesi, in virtù di quella che – anche secondo l’attendibile Gianello – è stato il “netto e risentito rifiuto” alla proposta di illecito.
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Napoli -2, la Disciplinare sconfessa Palazzi
Il filone napoletano del processo sul calcioscommesse ha mostrato, nella giornata di ieri, le richieste di squalifica del procuratore federale Stafano Palazzi di fronte alla commissione Disciplinare e che hanno riguardato sia la società azzurra, coinvolta per responsabilità oggettiva, quanto i calciatori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava coinvolti per omessa denuncia in merito alla tentata combine da parte di Matteo Gianello, ex portiere di riserva del Napoli, nella gara di campionato Sampdoria-Napoli del Maggio 2010, nonostante la volontà di Gianello di alterare il risultato del match non abbia sortito effetti proprio grazie al fermo rifiuto dei due calciatori azzurri.
Stefano Palazzi ha chiesto, così, un punto di penalità al Napoli con l’aggiunta di un’ammenda da centomila euro oltre che nove mesi di squalifica per Paolo Cannavaro e Gianluca Grava mentre per Gianello – dopo che la commissione disciplinare ha rifiutato la sua richiesta di patteggiamento (con cui la squalifica si sarebbe ridotta a 16 mesi, ndr) – sono stati confermati, per ora, i tre anni e tre mesi di stop. Tuttavia, pare che la commissione disciplinare abbia colto con “imbarazzo” le richieste del procuratore Palazzi alla luce del fatto che sono state giudicate troppo morbide, soprattutto nei confronti della responsabilità oggettiva del Napoli. Pertanto, la disciplinare sembra intenzionata a chiedere almeno due punti di penalità in classifica per la società partenopea sulla base di quello che prevede il regolamento.
Si tratta, per ora, di attendere il prossimo fine settimana quando la decisione del tribunale sarà formalizzata e resa nota, anche se – da quanto trapela – appare probabile che la richiesta preveda due punti di penalità per la società. Se tale scenario dovesse essere confermato, il Napoli deciderà di certo di ricorrere al terzo gradi di giudizio, l’ormai noto Tnas , al fine di provare ad ottenere uno “sconto” sulla penalizzazione, per provare a ridurre almeno ad un solo punto la “zavorra” nella classifica dell’attuale campionato, ed eliminare l’ammenda pecuniaria.
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Calcioscommesse, parla Gianello ecco cosa rischia il Napoli
Si aprirà oggi, al Grand Hotel Parco dei Principi in Roma, il processo sportivo, soprannominato Calcioscommesse, contro la presunta combine realizzata da Matteo Gianello ex portiere del Napoli e riguardante la partita Sampdoria – Napoli del 16 maggio 2010 finita 1-0.
Grande rischio quindi per la squadra partenopea che potrebbe vedersi tolti due punti nel Campionato di serie A in corso per responsabilità oggettiva oltre ad un’ammenda.
Il Procuratore Federale Stefano Palazzi è fermamente convinto della propria tesi accusatrice in quanto il tentato illecito è stato confermato proprio da Gianello che ha confessato il tutto patteggiando, evitando il dibattimento ed ottenendo, come al solito, un forte sconto di pena alla fine del processo. L’ex terzo portiere del Napoli ha infatti dichiarato agli inquirenti della FIGC di aver tentato di combinare la partita del 16 maggio 2010 fra la Sampdoria ed il Napoli grazie all’offerta fattagli da Silvio Giusti, ex calciatore, di alcune migliaia di euro a persona per “convincere” alcuni compagni a combinare il match.
I compagni di Gianello chiamati in causa sono l’attuale capitano del Napoli Paolo Cannavaro e l’ex capitano Gianluca Grava che al momento rischierebbero solamente la squalifica per omessa denuncia in quanto è stato appurato che i due hanno con forza rifiutato la proposta di Gianello.
Tuttavia, per non aver denunciato il fatto i due rischiano seriamente almeno 4 mesi di squalifica (se ci affidiamo alla condanna inflitta ad Antonio Conte dopo i tre gradi di giudizio della giustizia sportiva) mentre la situazione è molto più seria per il Napoli che, se si dovesse accertare la responsabilità oggettiva, perderebbe da uno a due punti oltre ad una salatissima ammenda.
Oltre alla posizione del Napoli, i giudici federali valuteranno anche la presunta combine della partita del 29 maggio 2011 fra Portogruaro e Crotone per cui sono stati deferiti entrambi i club, per responsabilità oggettiva, e i tesserati Claudio Furlan, Andrea Agostinelli, David Dei, Gianfranco Parlato, Silvio Giusti oltre all’ormai famoso “club” che, secondo l’accusa, cercava di sistemare i match di serie A e B: Federico Cossato, Marco Zamboni, Dario Passoni e, a titolo di responsabilità oggettiva le società Albinoleffe, Spal e Avesa.
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Moratti contro la classe arbitrale, la Juve risponde “no comment”
E’ bastato un rigore non concesso al 90′ di una bella partita tra Inter e Cagliari per scatenare la reazione di Moratti contro l’arbitro Giacomelli e innescare una serie di polemiche che colpiscono anche la Juventus. Ma andiamo con ordine. I nerazzurri in casa contro i sardi, si ritrovano nei minuti finali a dover cercare il gol vittoria che permetterebbe di accorciare la distanza in classifica dai bianconeri, fermati sabato sera dalla Lazio sullo 0-0. Scocca il novantesimo minuto, siamo sul 2-2, Ranocchia viene atterrato in area rossoblu da Astori, l’arbitro ci pensa e decide di far proseguire l’azione negando un calcio di rigore (piuttosto netto) ai ragazzi di Stramaccioni, espellendo l’allenatore interista per proteste e beccandosi i fischi di tutto San Siro.
MORATTI – Inquadrato dalle telecamere, il presidente dell’Inter si lascia andare ad un “vaffa” diretto verso l’arbitro al momento del rigore non concesso alla propria squadra. Un Moratti scatenato, che a fine partita impone un silenzio stampa ai tesserati nerazzurri per protesta nei confronti degli errori arbitrali e probabilmente per evitare risposte scomode alle domande dei vari giornalisti. Ma lo stesso patron interista, all’uscita dallo stadio si ferma a parlare con i cronisti e critica con estrema durezza l’attuale classe arbitrale, rea di aver sbagliato nelle ultime tre partite a sfavore dell’Inter, riferendosi alla partita contro la Juventus a Torino (“vinta per grazie divina” secondo Moratti), contro l’Atalanta a Bergamo (per il rigore dubbio concesso ai bergamaschi) e appunto quella contro il Cagliari.
Ad una provocazione di un giornalista “Presidente, lei vede un disegno o dei semplici errori?“, Massimo Moratti risponde stizzito continuando a criticare l’incapacità della classe arbitrale, temendo probabilmente il ripetersi di alcune situazioni che, secondo il patron, potrebbero ricollegarsi a Calciopoli.
INTER – Nella pagina iniziale del sito ufficiale dell’Inter è apparsa subito la foto dell’intervento tra Ranocchia e Astori. Provocazione contro la decisione di Giacomelli oppure semplice informazione giornalistica?
LA REAZIONE JUVENTINA – Il club bianconero (forse sentendosi coivolto) decide di rispondere alle critiche del presidente nerazzurro sui torti arbitrali con un “no comment” in evidenza nella home page del sito ufficiale della squadra, invitando i visitatori a cliccare su un collegamento che permette di accedere alla relazione integrale del procuratore federale Stefano Palazzi riguardante la sentenza di Calciopoli Bis sulle intercettazioni telefoniche tra i dirigenti nerazzurri e i designatori arbitrali di quel periodo, tutto finito in prescrizione. Era necessaria questa risposta provocatoria?
LA SFIDA INFINITA – Solite critiche e solite reazioni. Le due squadre non smettono di punzecchiarsi, tra vecchi ricordi di Calciopoli e attuali errori arbitrali. Inter-Juventus è anche la sfida tra Moratti e Agnelli, due personaggi che non riescono a rispettarsi e a trovare una tregua ed ogni occasione diventa giusta per portare avanti la propria battaglia.
L’OPINIONE – Premettendo che da questo momento si parla in modo generico sulle big. Perché permettere ad una società, che riceve tanti soldi dalle emittenti televisive, di poter imporre il silenzio stampa? E il rispetto verso le persone che permettono questo ampio giro di soldi intorno a questo sport? Sarebbe stato più opportuno metterci la faccia ed evitare queste proteste, che colpiscono soprattutto il tifoso della squadra e magari far capire che l’arbitro ha sbagliato esattamente come ha fatto Milito a porta vuota durante la gara. Errori umani, valutazioni errate che su 38 partite di campionato, più o meno si equivalgono (soprattutto per le big). Altrimenti, cosa dovrebbero fare le squadre di bassa-media classifica, che spesso neanche vengono prese in considerazione quando subiscono dei torti arbitrali?
A questo punto, se per ogni errore arbitrale bisogna mettere in dubbio la regolarità del campionato, robotizziamo gli arbitri e facciamo in modo che ogni partita fili liscia senza alcuna sbavatura. Attenzione però, potrebbe essere un’arma a doppio taglio e non rimarrei sorpreso nel vedere le cosiddette squadre top ritrovarsi con una decina di punti in meno rispetto ad un campionato arbitrato senza nessun aiuto tecnologico. Facile ricordarsi gli episodi a sfavore, più difficile farlo per quelli a favore!
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Caso Mauri, settimana chiave per riciclaggio in Svizzera e calcioscommesse
Si decideranno questa settimana le sorti di Stefano Mauri, indagato per riciclaggio in Svizzera e nell’ambito dell’inchiesta calcioscommesse.
Martedì mattina il giocatore laziale sarà infatti a Berna, in Svizzera, accompagnato dalla madre per essere ascoltato come testimone e chiarire la propria posizione alle autorità elvetiche; venerdì invece sarà la volta del consulto Di Martino-Palazzi, relativamente all’inchiesta di Cremona.
In primis il giocatore dovrà spiegare alle autorità elvetiche le motivazioni del conto aperto in una banca svizzera e soprattutto da dove siano provenuti i soldi fatti transitare e ivi depositati: ascoltato come testimone, Mauri dovrà sostenere un interrogatorio orale e svolgere un test scritto, in cui dovrà emergere in pratica la propria versione dei fatti relativamente alla vicenda del presunto riciclaggio, e fornire argomentazioni sufficienti a fugare ogni dubbio circa un suo coinvolgimento in eventuali traffici.
Berna infatti ha avuto accesso agli atti della Procura di Cremona, mettendo inizialmente in relazione la vicenda del conto corrente bancario con la pista italiana del calcioscommesse, pur arenandosi su delle incongruenze di tipo temporale (le partite della Lazio finite sotto l’osservatorio degli inquirenti sono successive alla data dell’ultimo accredito di denaro sul conto svizzero in questione): i riferimenti sono oramai gli “storici “ match Lazio – Genoa e Lecce – Lazio, giocatesi nel maggio del 2011 , mentre l’ultimo deposito sul conto risalirebbe addirittura all’anno precedente, il 2010.
E’ al vaglio degli inquirenti svizzeri quindi un’altra possibilità, vale a dire che il conto bancario in questione possa fungere da “polmone” di raccolta di capitali in “nero”, operando di fatto come un centro di riciclaggio.
Venerdì sarà invece la volta dell’inchiesta calcioscommesse: il pm Di Martino riceverà il procuratore Figc Palazzi per ricevere il materiale raccolto in sede penale: possibile il deferimento per Stefano Mauri, che a riguardo dell’inchiesta “italiana” ha da sempre dichiarato e sostenuto la propria estraneità ai fatti.
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Conte e De Laurentiis deferiti alla Disciplinare
Protagonisti in campo ed anche fuori. Juventus e Napoli sono senza ombra di dubbio le due squadre più chiacchierate del momento. Prime della classe in campionato, tra 9 giorni si sfideranno in un match scudetto allo Juventus Stadium. In comune bianconeri ed azzurri non hanno solo i 19 punti in classifica ma da ieri anche i deferimenti del procuratore federale Stefano Palazzi. L’allenatore della Juve Antonio Conte, è stato infatti deferito alla disciplinare per aver espresso “giudizi e rilievi lesivi della reputazione e dell’operato degli Organi di Giustizia Sportiva” nella conferenza stampa del 23 agosto, conferenza successiva alla sentenza emessa dalla Corte di Giustizia Federale, che confermò in quell’occasione i 10 mesi di squalifica, di recente ridotti a 4 dal Tnas.
In casa Napoli è stato deferito il presidente Aurelio De Laurentiis sia “per aver dato disposizione di non far partecipare la propria squadra alla cerimonia di premiazione della Supercoppa di Lega 2012-13 e per aver espresso pubblicamente rilievi atti a ledere il prestigio del direttore di gara” sia “per avere, presso la sede della Lega Calcio, in occasione del Consiglio di Lega del 4 luglio 2012, proferito espressioni offensive nei confronti dei giornalisti presenti e minacciose nei confronti del giornalista Andrea Longoni”. Il primo deferimento risale all’ultimo confronto ufficiale tra Juve e Napoli, avvenuto a Pechino in occasione della finale di Supercoppa italiana, a vincere furono i bianconeri ma i partenopei protestarono disertando la premiazione rei di aver subito gravi torti arbitrali. Il secondo deferimento invece, risale ai primi di Luglio, quando De Laurentiis particolarmente adirato dalle domande dei giornalisti sulla situazione di Cavani sbottò definendoli cafoni e minacciando di alzare le mani.
Una pioggia di deferimenti si è abbattuta su Juve e Napoli, tra l’altro deferite anche per responsabilità oggettiva, il tutto guarda caso alla vigilia del match scudetto del prossimo 20 ottobre.