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  • Calcio scommesse, Gervasoni e i nomi nuovi della Serie A

    Calcio scommesse, Gervasoni e i nomi nuovi della Serie A

    Calcio scommesse , Gervasoni fa i nomi dei calciatori di Serie A coinvolti nello scandalo scommesse. Nella deposizione rilasciata agli inquirenti e al procurato capo di Cremona Roberto Di Martino, l’ex difensore del Bari tira in ballo Lazio, Lecce, Chievo e Genoa. Oltre alle squadre e le relative partite truccate, Gervasoni parla anche dei giocatori corrotti che venivano contattati dagli slavi e il capo degli zingari Gegic.

    Tutti dentro signori e signore, va in scena il più grande scandalo del calcio italiano, difronte al quale anche lo stesso Moggi e la presunta cupola si tolgono il cappello e fanno chapeau. Aveva ragione Di Martino quando nelle giornate precedenti  sosteneva come lo scandalo scommesse fosse soltanto al primo stadio. Se la maggior parte degli addetti ai lavori sospettava che le leghe minori fossero oggetto delle attenzioni privilegiate da parte di vere e proprie associazioni a delinquere finalizzate alle scommesse illegale, in pochi potevano immaginare che lo scandalo si sarebbe allargato anche alla Serie A, mietendo vittime illustri. Di ieri la notizia del coinvolgimento del centrocampista biancoceleste Mauri e il capitano del Chievo Pellissier. Oggi la mannaia mediatica cade su Milanetto del Genoa e alcuni importanti giocatori di Lecce e Bari.

    carlo gervasoni | © Dino Panato/Getty Images

    Il nome di Omar Milanetto è stato fatto da Gervasoni in merito alla partita Lazio-Genoa del 14 maggio scorso, terminata 4-2 per i padroni di casa. Nella deposizione, tratta dal “Messaggero“, Gervasoni spiega : “Ho appreso da Gegic che gli slavi si incontrarono lo stesso giorno della partita con Zamperini, che poi li mise in contatto con Mauri della Lazio. Gli slavi si incontrarono anche con Milanetto del Genoa, che a sua volta incontrò altri giocatori della sua squadra”. Milanetto attualmente milita nel Padova, dopo essersi trasferito quest’estate dal club rossoblu.

    Oltre al centrocampista ex Genoa, Gervasoni tira in ballo anche gli ex giocatori del Lecce Rosati e Benussi. Oggi Rosati è al Napoli, come vice De Sanctis, mentre Benussi difende i pali del Palermo.  I due portieri sarebbero coinvolti nella combine di Lecce-Lazio, ultima partita della stagione 2010-2011, conclusasi con il punteggio di 2-4 in favori degli ospiti biancocelesti. Gervasoni afferma: “Gegic mi disse che tramite Zamperini, lui e gli slavi si misero di nuovo in contatto con Mauri della Lazio per manipolare la suddetta partita. Successivamente, avuto questo contatto con Mauri, furono corrotti 6 o 7 giocatori del Lecce tra i quali ricordo solo Benussi e Rosati”.

    Finisce nel mirino degli investigatori Palermo-Bari disputata nel maggio scorso e che aveva visto la vittoria dei rosanero per 2-1 contro i biancorossi già condannati alla Serie B. Secondo Gervasoni sarebbero stati numerosi i calciatori del Bari coinvolti nella combine: il portiere Padelli, i difensori Parisi, Rossi, Masiello e il centrocampista Bentivoglio. Di seguito le dichiarazioni dell’ex Bari rilasciate agli investigatori riguardo questo match di campionato: “La prima partita di A combinata di cui parlai è Palermo-Bari del 7 maggio 2011, finita 2-1: il risultato concordato era di un over con la sconfitta del Bari, con almeno due gol di scarto: si tratta di notizie che mi ha riferito Gegic nell’immediatezza della partita, in quanto ho scommesso sulla medesima. Ricordo che sempre secondo quanto lui mi riferì, era stato Carobbio a mettersi in contatto con i giocatori del Bari o con qualcuno che gli stesse vicino. Gegic mi riferì che erano stati corrotti i seguenti giocatori del Bari: Padelli, Bentivoglio, Parisi, Andrea Masiello e Rossi”. Miccoli mandò all’aria il piano involontariamente, sbagliando il rigore che avrebbe consegnato l’over agli scommettitori.

    Altra partita nell’occhio del ciclone è Chievo-Novara, sfida valevole per i sedicesimi di Coppa Italia (edizione 2010-2011), terminata con il punteggio di 3-0 in favore dei clivensi. Tra i giocatori corrotti Gervasoni cita Pellissier e Luciano, oltre all’attaccante del Novara Nicola Ventola (ora ritiratosi dal calcio professionistico), Fontana e l’ex Bertani. Ecco la deposizione di Gervasoni su Chievo-Novara: “Quando mi contattarono i fratelli Cossato in prossimità della partita Atalanta-Piacenza mi rappresentarono di avere dei contatti nel Chievo, in particolare Pellissier ed Eriberto. I due predetti consentivano ai fratelli Cossato di manipolare le partite del Chievo qualora se ne presentasse l’occasione. Tra i loro referenti c’era anche Italiano. Quanto alla partita Chievo-Novara di coppa Italia anno 2010 ho appreso da Gegic che gli slavi offrirono 150.000 euro ai giocatori del Novara perché perdessero con il Chievo con un over. Ricordo di avere appreso che gli slavi si incontrarono con Ventola nell’albergo e consegnarono a un albanese che giocava nel Novara (dovrebbe trattarsi di Shala) circa 150.000 euro che gli stessi divisero anche con altri giocatori, tra i quali il portiere Fontana. Bertani fece da tramite in quanto non partecipò attivamente alla trasferta”.

    Il calcioscommesse sta assumendo forme inimmaginabili prima d’ora, mettendo a serio rischio la credibilità del calcio nostrano.

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  • Calcioscommesse, Gervasoni fa il nome di Stefano Mauri

    Calcioscommesse, Gervasoni fa il nome di Stefano Mauri

    Calcioscommesse, altra puntata dello scandalo made in Italy che sta facendo il giro del mondo. Durante il suo interrogatorio l’ex difensore del Bari Gervasoni avrebbe fatto il nome di Stefano Mauri, in merito alle due partite incriminate della Lazio nella scorsa stagione, Lazio – Genoa e Lecce – Lazio.

    Le parole di Gervasoni sono un fiume in piena che attraversa Roma prendendo la freccia per Formello, la sede operativa dei biancocelesti allenati da Edi Reja. I tifosi della Lazio confidano che l’ex Bari stia sparando gli ultimi botti prima del nuovo anno, escludendo che possa continuare anche dopo Capodanno. E’ ormai certo però che l’artificiere Gervasoni sappia muoversi piuttosto bene nello sganciare autentiche bombe contro i calciatori italiani della massima serie, e dopo aver incendiato la credibilità ormai logora del capitano bergamasco Doni è pronto ad infiammare il Colosseo, emulando un illustre antenato, Nerone. Riuscirà “Cesare” Lotito a spegnere l’incendio prima che sia troppo tardi?

    Stefano Mauri | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    In queste ore Stefano Mauri sta assistendo impotente allo spettacolo dei fuochi d’artificio orchestrato da Gervasoni. Gli inquirenti possono annoverare sul proprio taccuino un nuovo nome che è destinato a suscitare scalpore nell’Italia calcistica. Non dimentichiamo che il centrocampista laziale rappresenta una delle bandiere del club e attualmente ne è il vice-capitano dopo Rocchi. Quando la punta ex Empoli siede in panchina, è proprio Mauri a vestire la fascia di capitano della Lazio, attualmente impegnata nei sedicesimi della Europa League. Il nome del calciatore biancoceleste ha sicuramente maggiore peso rispetto a quello dell’atalantino Doni. Ad aggravare la situazione è la consapevolezza che non si tratta di un nome fatto a caso.

    Ancora oggi non si sono spente le risate che hanno accompagnato le dichiarazioni di Santoni riguardo la presunta colpevolezza di Buffon, Gattuso e Cannavaro, i tre azzurri “mondiali” che, secondo l’ex preparatore del Ravenna, avrebbero ripetutamente scommesso cifre altissime, oltre centomila euro al mese. Nel pomeriggio è arrivata la risposta netta da parte del pm Di Martino, il quale ha chiarito come i nomi dei tre calciatori azzurri non siano mai stati rilevati nelle intercettazioni, e che scommettere su partite non coinvolte nello scandalo non abbia alcuna rilevanza penale. Dopo le parole del procuratore capo di Cremona, lo stesso Santoni ha spiegato come i nomi di Buffon, Gattuso e Cannavaro fossero stati fatti a caso, senza alcuna logica.

    Gervasoni ha spiegato agli investigatori come il nome di Mauri gli sia stato fatto dallo stesso capo dei zingari Almir Gegic, per le partite Lazio – Genoa e Lecce – Lazio, finite entrambe con roboanti 4-2 in favore dei biancocelesti, nelle quali l’azzurro ha realizzato due doppiette. Inoltre “Il Messaggero” nella figura del giornalista Massimo Martinelli spiega come ad inchiodare l’attiva illecita del centrocampista “ci sarebbero anche riscontri tecnici, come li chiamano in gergo. Cioè tracciati Gps registrati dai localizzatori nascosti nelle automobili. Oppure spostamenti ottenuti seguendo le tracce dei telefonini impresse sui ripetitori di segnale

    In mattinata sono arrivate le dichiarazioni ufficiali dell’agente di Mauri, Tiziano Gonzaga, che in una nota all’Ansa afferma l’assoluta estraneità ai fatti del proprio assistito: “In riferimento a notizie di stampa circa le indagini sul calcio scommesse condotte dalla Procura della Repubblica di Cremona, Tiziano Gonzaga, agente del calciatore Stefano Mauri, fa presente che il calciatore è totalmente estraneo ai fatti per i quali si procede e si tutetelera’ contro chi lo associa a illeciti

    Non dorme sogni tranquilli. oltre Stefano Bettarini (diventata ormai un cult l’intercettazione che lo vede protagonista con la segretaria della Lega Calcio), anche l’attaccante del Chievo Sergio Pellissier, al quale viene contestata una clamorosa intercettazione con un oscuro interlocutore. Ecco uno stralcio di quest’ultima:

    Pellissier: “Si può sapere quanto mi fai prendere da queste cose?”

    Interlocutore: “Dai 250 ai 400”.

    Pellissier ride.

    Interlocutore: “Ho esagerato?”

    Pellissier: “No..anche un po’ di meno”.

    La bomba del calcioscommesse è pronta a scoppiare, riuscirà a rompere il giocattolo preferito degli italiani?

  • Milan-Lazio 2-2, le pagelle. Cassano, Mauri partita da leader

    Milan-Lazio 2-2, le pagelle. Cassano, Mauri partita da leader

    SI è concluso in parità il primo anticipo della seconda giornata di serie A ma la partita tra Milan e Lazio è stata tutt’altro che scontata con il risultato perennemente in bilico e due squadre, sopratutto i capitolini, che hanno dimostrato di aver degli attacchi atomoci. Dopo aver analizzato la partita e proposto gli highlights proviamo adesso ad inquadrare le prestazioni individuali con l’ausilio delle pagelle.

    Ibra e Cassano ©Claudio Villa/Getty Images
    Milan Abbiati: 5,5 Prende due gol senza troppe colpe, l’uscita nel secondo tempo, seppur disperata, l’ha visto incerto e impacciato. Abate: 6,5 Soffre per 20 minuti la vivacità di Cissè poi prende le misure e diventa devastante sulla destra. Nesta: 5 Fuori forma e disattento si fa beffare due volte da Klose e Cissè si riscatta però nella ripresa con un recupero prodigioso. Thiago Silva: 6 Meno lucido del solito, comunque positivo. Antonini: 6 Ha perso il posto nella seconda parte della scorsa stagione gli infortuni di Taiwo e Zambrotta però lo rilanciano. Più disciplinato del solito è però troppo precipotoso in fase di rilancio. Gattuso: 6 Ci mette la solita grinta poi però deve lasciare il campo per infortunio. –Van Bommel: 6 entra a freddo ma ha la capacità di legger la partita. Ambrosini: 6 Partita più di sacrificio può e deve far sentire il suo peso in mediana. Aquilani: 6,5 Propizia entrambi i gol rossoneri e mostra parte delle sue qualità. Un pò spaesato in fase difensiva. –Nocerino: 5,5 Perde qualche pallone di troppo ed è poco lucido sarà stata l’emozione dell’esordio. Boateng: 6,5 E’ un duro. Gioca nonostante un forte fastidio alla spalla rendendosi spesso pericoloso con tiri dalla distanza. –Pato:5 Entra in un momento di stanca della partita e con le sue qualità dovrebbe stravolgerla. Cassano: 7,5 Un assist, un gol, un occasionissima e un palo. Si si, stiamo parlando del talento di Bari Vecchia. Allegri lo premia e fa bene. Ibrahimovic: 6,5 Non è in grande forma ma è sempre prezioso con la squadra e si esalta in coppia con Cassano. Lazio: Bizarri: 6,5 La squalifica di Marchetti lo rilancia dopo ben due anni e mezzo. Ottima la sua prova con almeno tre parate decisive per il risultato. Konko: 6,5 Doveva esser il lato debole della difesa laziale invece copre a dovere e spinge con continuità Biava: 6 Non è elegante ma è spesso decisivo Dias: 6,5 I duelli fisici lo esaltano, buon senso della posizione, limita Ibra. Zauri: 4,5 Distratto in occasione dei due gol rossoneri. – Lulic 5 Brocchi: 6,5 Un motorino. Il nuovo modulo lo porta a sfiancarsi per difender i compagni e lui si esalta. Ledesma: 6,5 Lavoro oscuro rispetto al suo solito ma di grande qualità. Mauri: 7,5 Il capitano merita la nazionale. Due assist al bacio e una partita di grande inteligenza tattica. Hernanes: 6 Non brilla il brasiliano spesso propenso più al ricamo che all’incisività. Cissè: 7 La pantera lascia la sua firma. Dimostra di aver fisico e qualità mettendo in crisi la migliore difesa d’Italia. Klose: 7 Le sue qualità non sono mai state in discussione sarà un pericolo per tutte le difese. –Gonzalez sv

  • Niente grazia per Mauri, problemi per Reja in vista della Juve

    Niente grazia per Mauri, problemi per Reja in vista della Juve

    Problemi in casa Lazio in vista della volata Champions League, sia per quanto concerne le squalifiche effettive, ossia da scontare, che per la situazione in “bilico” di molti uomini, in diffida.

    Per quanto concerne la prima problematica, è stato respinto il ricorso inoltrato dall’ avvocato Gentile per la richiesta di riduzione della squalifica di due turni di campionato inflitta a Stefano Mauri, centrocampista della Lazio, che sarà, così, costretto a saltare sia la partita di lunedi sera in posticipo all’ Olimpico contro la Juventus, sia la trasferta successiva allo Stadio Friuli di Udine contro i bianconeri di Guidolin, sua ex squadra: due partite fondamentali per la lotta alla qualificazione in Champions League.

    Il centrocampista è ritenuto colpevole di aver adottato una condotta violenta, colpendo con un calcio il centrocampista nerazzurro giapponese Nagatomo, nel corso di Inter – Lazio, nel sabato pre – Pasquale, quando il gioco era, però, già stato interrotto dall’ arbitro Morganti per un fallo subito dallo stesso centrocampista Laziale qualche istante prima.

    Sarà, dunque, un’ assenza molto pesante per la compagine di Edi Reja, soprattutto per il peso decisivo di Stefano Mauri nell’economia del gioco Laziale, con sei gol all’attivo e nove assist in stagione.

    La squalifica si annovera come la diciottesima subita da calciatori biancocelesti nel corso del solo girone di ritorno, anche se, comunque, evidenzia inequivocabilmene un momento di particolare nervosismo per lo spogliatoio Laziale, che nel corso della stagione si è troppo spesso contraddistinto per alcuni episodi di particolare nervosismo: come la rissa che ha coinvolto Mauro Zarate al termine di Bologna – Lazio, il rumeno Radu, colpevole di aver colpito con una testata il romanista Simplicio nel Derby, Matuzalem, autore di una gomitata ai danni del cileno Jimenez nel match contro il Cesena e punito con quattro turni di squalifica. Inoltre, per il match contro i bianconeri di Lunedì sera mancherà anche l’ attaccante calabrese Giuseppe Sculli, che avrebbe potuto essere molto utile per sostituire lo stesso Mauri.

    In proposito, il tecnico goriziano ha voluto esprimere il suo rammarico, anche in vista delle difficoltà di formazione che dovrà riscontrare: “Peccato per l’assenza dell’attaccante calabrese che complica il mio piano tattico. Stavolta sarò costretto a fare scelte obbligate. Ma affrontare la Juve regala sempre grandi stimoli a tutti. Le motivazioni non mancano, e mi auguro di vedere la migliore Lazio. Da qui alla fine non possiamo più sbagliare: per avere ragione della Juve, dovremo dare il 110%”.

    Tuttavia, bisogna ricordare anche il pericolo incombente di ulteriori squalifiche per i biancocelesti, dovute alle numerose diffide per diverse pedine fondamentali, ben sei, che potrebbero, se rimediassero un’ altra ammonizione, creare ulteriori problemi di formazione al tecnico Edi Reja in vista della volata finale:  Biava, Dias, Stendardo, Ledesma, Brocchi, Bresciano e Kozak.

    All’ ambiente biancoceleste, quindi, non resta che sperare che tutti i protagonisti riusciranno nello sforzo di mantenere i nervi ben saldi.

  • Lazio – Udinese, la Champions passa per i ricorsi di Mauri e Inler

    Lazio – Udinese, la Champions passa per i ricorsi di Mauri e Inler

    Arrivano le ultime partite di campionato ed il nervosismo sale ovviamente alle stelle. Mauri e Inler si sono resi protagonisti, nell’ ultimo turno, di episodi alquanto discutibili dal punto di vista regolamentare e ad entrambi sono state combinate due giornate di squalifica.

    Negli spogliatoi di San Siro, Reja ha definito« fiscale »la decisione di Morganti. La Lazio presenterà il ricor­so per la squalifica di Mauri, affidandosi sul fatto che nella sentenza si parla di ‘gioco fermo’, mentre secondo la Lazio Mauri non aveva ancora avuto la percezione del fischio dell’arbitro, il quale comandava una punizione a suo varo. Se così fosse, il fallo verrebbe catalogato come “fallo di gioco” e Mauri avrebbe la riduzione di un turno della squalifica, in modo da poter scendere in campo a Udine. La Lazio potrebbe quindi provarci nel tentativo di riavere a disposizione Mauri nella sfida dell’8 maggio al Friuli, dove peraltro si presenterebbe da ex. Stessa situazione in casa Udinese, con i friulani che tenteranno anche loro, di ottenere uno sconto per la squalifica di Inler ed averlo così nell’ importantissimo match – Champions contro i biancocelesti.

    Molto importante risulterà essere la decisione del giudice Tosel sui ricorsi ma con ogni probabilità, le giornate di squalifica verranno confermate per ambedue i calciatori.

  • Inter – Lazio, la carica di Leo. Rabbia per Reja

    Inter – Lazio, la carica di Leo. Rabbia per Reja

    È tornata la tranquillità in casa nerazzurra dopo la vittoria per 2 a 1 contro la Lazio maturata in 10 contro 11 e considerando anche i risultati delle altre partite, l’Inter tiene le distanze dal 4 posto e scavalca il Napoli riprendendosi la seconda posizione. I biancocelesti ricevono buone notizie dalla sconfitta dell’Udinese, e dal pareggio della Juventus, ma la Roma vincendo a Chievo si rifà prepotentemente sotto per l’ingresso nella zona Champions. Analizziamo le voci del post partita, che vedono i due tecnici esporre le loro impressioni sul match.

    LEONARDO-L’Inter torna a vincere e Leonardo si può togliere qualche sassolino dalle scarpe quando viene intervistato dai microfoni di Sky nel post partita: “Questo risultato è importante, ma ce ne sono tante altre che ci consentono di essere ad oggi secondi in classifica. Mantenere questa continuità di risultati non è da tutti, questo è un segnale positivo che scaturisce anche dalla vittoria molto particolare ottenuta oggi. La mia squadra è sempre stata così, ogni volta dopo una sconfitta iniziano i processi, posso capire sul tecnico ma parlare come si è fatto di determinati giocatori è incredibile. Avete visto una reazione chiarissima, era la situazione più difficile possibile, una rimonta perfetta dopo un rigore, l’uomo in meno e lo 0-1, una reazione devo dire veramente straordinaria. Sneijder caricato? No, tutti hanno bisogno di stimoli. Nessuno ha stimoli costanti, gli stimoli nascono da tante cose tra cui anche sentirsi bene, tavolta può capitare di non rendere al massimo perché fisicamente stremato. Credo che pensare al futuro oggi è fuori tempo, è stata una stagione diversa dalle ultime per quanto accaduto, per i cambiamenti e per un ritmo troppo spesso spezzato a causa di diversi fattori. E’ rimasto intatto lo spirito che oggi avete visto, la squadra ha dato il cuore, lo zoccolo duro va avanti. Questa grinta c’è sempre stata, la base di questa squadra c’è e ci sarà, poi il tentativo sarà sempre quello di migliorare. Ma ancora è tutto aperto, dobbiamo finire questa stagione al meglio.

    Il tecnico brasiliano prende fortemente le difese di Sneijder fin troppo criticato, per non essere stato all’altezza della passata stagione: “Sneijder è stato fuori per cinquanta giorni, questo viene dimenticato quando si emettono giudizi immediati. Capita a tutte le squadre di avere giocatori fuori condizioni a lungo, poi quella che arriva in fondo prima in classifica è quella che ‘resiste’ meglio. Le parole di Mourinho? Non mi suona strano niente, perché vedo quello che ho di fronte. Non è mai cambiato nulla nella mia testa, sia nei momenti più difficili che più positivi, il mio comportamento e il mio rapporto con l’Inter è molto chiaro. Noi poco offensivi? Ma non dicevate che eravamo sbilanciati? Oggi siamo troppo bilanciati? Ci sono momenti e momenti. Credo che la squadra abbia giocato bene in tante partite, in determinati momenti c’è bisogno di tante cose, in altri di tante altre. Se ci credo ancora per lo scudetto? Sinceramente, sì, io ci spero sempre”,

    REJA- Il tecnico biancoceleste è visibilmente amareggiato, per una partita che sicuramente andava gestita in maniera diversa e sfoga la sua rabbia sulla terna arbitrale, rea di aver favorito in qualche modo i nerazzurri: “Oggi l’Inter ha avuto degli episodi, così come è avvenuto al Napoli. Certo, gli arbitri diventano più fiscali quando le squadre di casa son sempre sotto. Poi ci può stare di perdere, abbiamo avuto le nostre chances e messo in soggezione l’Inter almeno fino al gol. I nerazzurri ci hanno messo in difficoltà più quando erano in 10 contro 11. Maicon e Nagatomo spingevano tanto, noi abbiamo cercato poco la profondità e più il possesso palla. Non abbiamo sfruttato le opportunità per il raddoppio, e alla fine siamo stati penalizzati oltremisura dal risultato. Ma abbiamo giocato la nostra partita, meritavamo miglior sorte”.

    Sull’episodio che è costato l’espulsione al centrocampista e capitano laziale Mauri Reja commenta: “Devo rivederla, con lui non ho nemmeno parlato. Ormai, però, resta solo il risultato, difficile da digerire anche per come abbiamo giocato. Meritavamo il pari, anche se l’Inter è una squadra di campioni e sa gestire meglio le gare. Ci è mancato il cinismo. Poi, la scivolata di Biava dalla quale è nato il vantaggio di Eto’o è stato un infortunio”.

     
    (Fonte : Fc Inter News)

  • Pagelle Inter Lazio. Eto’o signore del calcio

    Pagelle Inter Lazio. Eto’o signore del calcio

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 5 Nel bene e nel male si rende protagonista di un intervento forse troppo avventato. Esce a valanga su Zarate e lo stende in area. Rigore ed epulsione lasciando i suoi per più di un’ora in dieci. Rimangono i dubbi per il rosso diretto, poiché Zarate era in direzione esterna verso la porta e alle spalle di Julio Cesar c’era Ranocchia come ultimo uomo.

    Eto’o 7 Signore del calcio. Oggi torna a sorridere ritrovando il gol che gli mancava da troppo tempo, (6 partite tra campionato e Champions League) spezzando una maledizione. La sua partita è davvero spaventosa per quanto riguarda l’impegno profuso. Corre senza sosta per tutti i 90 minuti, a centrocampo in difesa e in attacco, facendo ammattire i difensori biancocelesti. È lui a guadagnarsi la punizione dalla quale nascerà il gol di Sneijder. Unico neo nel finale in un’azione di contropiede spreca servendo una brutta palla a metà strada tra Obi e Nagatomo. Perdonato!

    Lucio 7 Se Ranocchia soffre le accelerazioni e i dribbling di Zarate, lui praticamente è il padrone dell’area nerazzurra e non si fa spaventare da nessuno. Ogni tanto si permette anche le sue sgroppate davanti, a suon di dribbling e serpentine stile carioca.

    Nagatomo 7 Se qualcuno avesse definito l’Inter stanca sicuramente non era riferito  a lui. Corre come Speedy Gonzalez, e si rende pericolosissimo nelle percussione offensive. Perfetto nelle chiusure difensive e miracoloso nel finale di primo tempo quando in scivolata disperata chiude l’angolo di tiro a Lichtseiner. L’ultimo Samurai!

    Sneijder 7 Wesley ‘the Sniper’: il cecchino come lo chiamano i suoi tifosi. Si incarica di calciare la punizione e beffa Muslera con una traiettoria a giro sul palo opposto del portiere. Continua la sua partita recuperando moltissimi palloni e adattandosi al lavoro sporco che gli ha chiesto Leonardo per via dell’inferiorità numerica. Soffre per un malore intestinale e chiede il cambio, Leo lo incita, lui stringe i denti e si batte al fianco dei suoi come un eroe.

     

    Pagelle Lazio

    Zarate 6.5 Pericolosissimo nel nuovo ruolo  da prima punta che gli ha assegnato Reja. Scarta i difensori come birilli e va alla conclusione con una facilità imbarazzante. Alla prima occasione buona dribbla Julio Cesar e si procura il rigore che poi trasformerà con assoluta freddezza. Fa tremare in più occasioni Ranocchia, che lo soffre in maniera evidente in molte occasioni. Lucio è il giusto ostacolo per fermarlo e nel secondo tempo cala con il resto della squadra.

    Hernanes 5 Il profeta è sparito, in una partita in cui sarebbero servite moltissimo le sue giocate lui si è eclissato in maniera esponenziale. Perde un numero di palloni elevatissimo, e si intestardisce con giocate inutili invece di servire i compagni liberi nello spazio. Una partita giocata con troppa leggerezza e poca cattiveria.

    Biava 4 Ingiustificabile l’errore che regala praticamente lascia solo Eto’o a tu per tu con Muslera. Sfortunato perché ovviamente lo scivolone magari è stato dettato dal campo bagnato, ma in fin dei conti il suo errore è stato determinante in una partita del genere.

    Lichtseiner 6 Non male la partita del terzino destro della Lazio che sfrutta ogni occasione utile per spingere e servire cross utili alle punte o agli inserimenti dei centrocampisti. Buona corsa e buon impegno per uno che non ha mai smesso di crederci nonostante il risultato ribaltato.

    Mauri 5 Il capitano della Lazio parte davvero bene, con una prestazione condita da ottimi passaggi, e buoni inserimenti in fase offensiva. Cercando spesso il dialogo con le punte e con Zarate in particolare. Vera e propria stupidaggine la reazione su Nagatomo, quando da terra lo scalcia e si guadagna gli spogliatoi in anticipo. Punito più per il gesto che per la violenza del calcio, ma in questa partita forse l’elemento fondamentale per portare i 3 punti a casa era proprio mantenere la calma. A lui è mancato questo.

  • Inter-Lazio 2-1 grinta, cuore e secondo posto

    Inter-Lazio 2-1 grinta, cuore e secondo posto

    L’Inter vince e convince contro la Lazio, strappando 3 punti ai biancocelesti e scavalcando il Napoli in classifica fermato a Palermo a quota 65 punti, piazzandosi al secondo posto. Una vittoria che davvero mette a tacere molte critiche per il modo in cui è maturata. Squadra poco convinta e senza grinta quella di Leonardo nei primi minuti, contro una Lazio molto determinata. L’espulsione di Julio Cesar e lo svantaggio sono stati quasi una sveglia per i nerazzurri che hanno creduto nella rimonta, e non si sono mai arresi, vincendo una partita nella ripresa con il cuore la determinazione e la compattezza di un gruppo che fin troppe persone avevano dato per finito.

    Vediamo nel dettaglio le emozioni che ci ha regalato la partita.

    Novità dell’ultimo momento in casa nerazzurra nella formazione, dove Leonardo conferma le previsioni ma cambia la coppia di attaccanti: non ci sarà Giampaolo Pazzini, bensì Diego Milito a fare coppia con Samuel Eto’o. Nella Lazio, invece, è Bresciano a vincere il ballottaggio con Brocchi per il posto in mediana affiancando Ledesma.

    PRIMO TEMPO- .E’  Zarate a fare gli onori di casa quando al 5’ fa quello che gli riesce meglio: dal limite dell’area salta con un dribbling secco Cambiasso e prova la conclusione, trovando la respinta in due tempi di Julio Cesar.

    È proprio Zarate l’uomo in più della Lazio, che dopo una stagione altalenante sembra in queste ultime partite essere veramente ispirato.

    Al 22’ sempre Zarate viene servito in profondità,  si trova a tu per tu con Julio Cesar, con il portiere nerazzurro che in uscita travolge l’argentino. Morganti non ha dubbi e decreta rigore ed espulsione diretta per il numero 1 dell’Inter. Zarate dagli undici metri è freddissimo e batte senza problemi Castellazzi subentrato a Julio Cesar. Lazio in vantaggio.

    L’Inter non si arrende e al 28’ su una botta da fuori ribattuta di Stankovic, è Sneijder che prova a riportare la partita sul punteggio di parità. L’olandese libero di calciare, trova una grande parata di Muslera a chiudergli lo specchio della porta.

    Al 38’ è  Ranocchia a mancare il tap in vincente di testa, anticipando anche Lucio dietro le sue spalle liberissimo da marcature.

    Al 40’ con l’uomo in meno l’Inter si affida alla grinta e alle giocate dei suoi campioni, e Sneijder risponde a Zarate segnando un gol bellissimo su calcio di punizione beffando Muslera e riportando la partita sul punteggio di parità: Inter 1 Lazio 1.  Nel finale di tempo Lazio pericolosa con i nerazzurri che si salvano grazie ad una splendida chiusura di Nagatomo che anticipa tutti sul cross di Lichtseiner. 3 minuti di recupero e squadre a riposo.

     

    SECONDO TEMPO- Si torna in campo nella ripresa con le stesse formazioni del primo tempo. Al 5’ Sneijder pecca di egoismo, quando entra in area da sinistra e prova la conclusione invece di servire Eto’o e Stankovic sotto porta. È Proprio Stankovic a chiedere la sostituzione per un possibile stiramento, e Leonardo corre ai ripari inserendo Mariga. Torna a sorridere Samuel Eto’o al 8’ quando Biava commette un errore imperdonabile scivolando e lasciandolo solo davanti a Muslera. Il camerunense scarta con facilità il portiere biancoceleste e porta i suoi sul 2 a 1.

    Sneijder nelle fila nerazzurra accusa un malore e chiede più volte il cambio, ma Leonardo chiede all’olandese di stringere i denti e rimanere in campo. Brividi per l’Inter al 18’ quando Zarate servito da Mauri in area calcia e la palla va di pochissimo a lato del palo.

    Al 20’ la partita si infiamma quando Nagatomo scavalca Mauri con un spinta, il centrocampista laziale reagisce da terra scalciando il terzino nerazzurro. Morganti vede il gesto di stizza del laziale e sanziona Mauri con il rosso diretto. Ristabilita anche la parità numerica in una partita che si è incattivita fin troppo.

    Al 30’ la Lazio va vicinissima al 2 a 2 con Zarate a servire un assist di petto a Kozak, che colpisce di destro e impatta la traversa facendo tirare un sospiro di sollievo a Castellazzi.

    Reja nel finale  si gioca anche la carta Rocchi, per una squadra totalmente a trazione anteriore con 3 punte in campo.

    Al 39’ l’occasione di chiudere la partita per l’Inter è sui piedi di Maicon che a prova a beffare Muslera con un pallonetto, ma il numero uno biancoceleste con un gran colpo di reni evita il gol. 5 minuti di recupero e partita Morganti manda tutti nello spogliatoio sul punteggio di 2 a 1 per l’Inter che vince una partita fondamentale per lo sprint finale della stagione.

  • L’ambizioso Prandelli: Pazzini con Cassano e qualità a centrocampo

    L’ambizioso Prandelli: Pazzini con Cassano e qualità a centrocampo

    L’Italia è in partenza alla volta della Slovenia dove domani sera sarà impegnata nel match di qualificazione agli Europei del 2012. Prandelli, escludendo De Rossi e Balotelli e non facendo ricorso alle presenze ingombrati di Totti, Di Natale, Del Piero e Di Vaio ha dimostrato coraggio e sarà ancora più coraggioso nel voler affrontare Ilicic e compagni con un undici inedito voltato decisamente alla qualità.

    L’ex tecnico viola ha provato ieri contro l’Under 18 e sembra orientato a dar fiducia anche domani sera ad un centrocampo senza interditori poggiato sulla qualità di Thiago Motta, Aquilani e Montolivo e le incursioni senza palla di Mauri. Il progetto è importante e ricalca in parte il disegno tattico del Milan ancellottiano o più vicino nel tempo le Furie Rosse di Del Bosque.

    Tornare sul gradino più alto è un progetto ambizioso e passa attraverso la qualità, la strada di Prandelli è quella giusta speriamo però che riesca a resistere alla stampa anche in caso di passi falsi e non ricorra anche lui, all’usato garantito.

    L’undici per domani sera sembra fatto con in avanti il ciongiungimento dei gemelli del gol Cassano e Pazzini e in difesa la coppia Bonucci Chiellini con Maggio e Balzaretti sulle fasce.

  • Serie A, la classifica marcatori: Eto’o prende il largo

    Serie A, la classifica marcatori: Eto’o prende il largo

    Eto’o mette a segno il quindicesimo gol stagionale (settimo in campionato) togliendo le castagne dal fuoco all’Inter nel posticipo di San Siro contro la Sampdoria. Domani Cavani nella partita contro il Milan può provare a rispondergli per evitare la fuga.

    Sale sul terzo gradino del podio Matri anche se il suo gol non serve al Cagliari per evitare la sconfitta in casa della capolista Lazio trascinata da Floccari e Mauri entrambi alla terza rete.

    • 7 RETI: Eto’o (Inter, 2 rig.)
    • 6 RETI: Cavani (Napoli)
    • 5 RETI: Di Vaio (Bologna), Matri (Cagliari)
    • 4 RETI: Pellissier (Chievo, 1 rig.), Pato (Milan), Ilicic, Pastore (Palermo), Cassano (Sampdoria, 2 rig.)
    • 3 RETI: Barreto (Bari, 2 rig.), Caracciolo (Brescia, 2 rig.), Bogdani (Cesena), Gilardino (Fiorentina), Toni (Genoa), Krasic, Quagliarella (Juventus), Floccari, Mauri (Lazio), Hamsik (Napoli, 1 rig.), Pinilla (Palermo), Borriello (Roma)
    • 2 RETI: Moscardelli (Chievo), Ljajic (Fiorentina, 2 rig.), Mesto (Genoa), Milito (Inter), Iaquinta, Marchisio (Juventus), Hernanes (Lazio, 1 rig.), Corvia, Di Michele (Lecce), Ibrahimovic, Inzaghi (Milan), Cannavaro (Napoli), Zaccardo (Parma), Pozzi, Guberti (Sampdoria), Benatia, Di Natale (Udinese, 1 rig.)
    • 1 RETE: Castillo, Donati, Parisi, Rivas (Bari), Britos, Gimenez, Mudingayi (Bologna), Dallamano, Diamanti, Eder, Hetemaj, Kone (Brescia), Acquafresca, Conti, Lazzari (Cagliari), Antenucci (1 rig.), Capuano, Gomez, Mascara (1 rig.), Maxi Lopez, Ricchiuti, Silvestre (Catania), Giaccherini, Parolo (Cesena), Cesar, Marcolini, Tavares Fernandes, Thereau (Chievo), D’Agostino, De Silvestri, Donadel, Marchionni (Fiorentina), Destro, Palacio, Rossi, Rudolf (Genoa), Lucio (Inter), Aquilani, Bonucci, Del Piero, Felipe Melo (1 rig.), Pepe (Juventus), Kozak, Ledesma, Rocchi, Zarate (Lazio), Giacomazzi, Jeda (1 rig.), Ofere (Lecce), Pirlo, Robinho, Thiago Silva (Milan), Lavezzi (Napoli), Bacinovic, Balzaretti, Bovo, Maccarone (Palermo), Bojinov, Crespo, Giovinco, Morrone (Parma), Brighi, De Rossi, Vucinic (Roma), Ziegler (Sampdoria), Corradi, Floro Flores (Udinese)