Il giorno dopo il terremoto Ferrari legato all’addio di Stefano Domenicali, è tempo di capire le ragioni alla base di uno strappo meditato a lungo ed avvenuto quando meno ce lo si poteva aspettare, alla vigilia di un Gran Premio delicato e nel pieno di una stagione partita in salita per la Ferrari. Stefano Domenicali ha già spiegato nelle sue dichiarazioni “a caldo” le motivazioni dell’addio, affermando che serviva una scossa all’ambiente e augurandosi che, così, possa arrivare un cambiamento positivo. Una decisione sofferta quanto meditata dopo 23 anni di Ferrari che lasciano il segno indelebile nel suo cuore. Un’esperienza lunga e intensa, un’esperienza fatta di responsabilità crescenti dal 2007 in poi, proprio nel periodo della ricostruzione del dopo Schumacher. Per questo motivo, i lunghi anni trascorsi hanno logorato il manager a capo della Gestione Sportiva di Maranello e lo hanno condotto a dire “basta”, improvvisamente. Al suo posto, come già annunciato, il presidente Montezemolo ha scelto Marco Mattiacci, uno dei manager di maggior talento di casa Ferrari, che lavora in azienda dal 1999: una scelta “interna” per fuggire alle logiche dei manager “mercenari” della Formula Uno.
Mattiacci è sconosciuto al mondo delle corse automobilistiche ma è ben noto nel settore auto considerando che è stato lui il vero artefice del grande successo commerciale del marchio Ferrari in Asia Pacifico, Nord America e Cina. Marco Mattiacci è un 43 enne manager romano, laureato alla Sapienza in Economia e specializzato alla Columbia Business di New York, graditissimo a Marchionne e a John Elkann, noto come “decisionista”, abituato a tirar fuori il 120 per cento da ogni membro del suo team: un ottimo biglietto di presentazione, senza dubbio, anche se, a ben vedere, i problemi della Ferrari non sembrano essere primariamente di tipo gestionale, bensì prettamente tecnici. Per questo motivo, non è saggio ritenere che le dimissioni di Stefano Domenicali e il passaggio di consegne con Mattiacci possano essere la panacea di tutti i mali per la casa automobilista del Cavallino: se il 2014 è cominciato tanto male, gran parte delle cause sono da attribuirsi alla carenze della F14 T, ed in particolar modo al telaio, al motore e all’aerodinamica. Per questo motivo il compito di Marco Mattiacci risulta particolarmente arduo, anche perchè dovrà imparare in fretta a tenere a bada gli umori di Fernando Alonso che con Domenicali aveva un buon rapporto.
La Ferrari, dunque, ha scelto la strada del rinnovamento, una scelta che solo il futuro potrà permettere di valutare: coraggiosa o azzardata?
Arrivano come un fulmine a ciel sereno le dimissioni di Stefano Domenicali il numero uno della scuderia di Maranello. Forse il suo destino era già segnato e Domenicali altro non ha fatto che anticipare le mosse dei massimi dirigenti del Cavallino rosso, anche perchè, dopo la pessima figura del 6 Aprile scorso in Bahrein, il massimo dirigente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, aveva pù volte fatto intendere che una soluzione era necessaria per uscire dall’impasse in cui il team tutto stazionava.
Ecco che stamattina,inaspettatamente Stefano Domenicali annuncia:
“Ci sono particolari momenti nella vita professionale di ognuno di noi in cui ci vuole il coraggio di prendere decisioni difficili e anche molto sofferte. E’ ora di attuare un cambiamento importante. Da capo, mi assumo la responsabilità – come ho sempre fatto – della situazione che stiamo vivendo. Si tratta di una scelta presa con la volontà di fare qualcosa per dare una scossa al nostro ambiente e per il bene di questo gruppo, a cui sono molto legato. Ringrazio di cuore tutte le donne e gli uomini della squadra, i piloti e i partner per il magnifico rapporto avuto in questi anni. A tutti auguro che presto si possa tornare ai livelli che la Ferrari merita. Infine, vorrei fare l’ultimo ringraziamento al nostro Presidente per avermi sempre sostenuto e un saluto a tutti i tifosi con il rammarico di non aver raccolto quanto duramente seminato in questi anni“.
Di dovere i ringraziamenti anche di Montezemolo:
“Ringrazio Stefano Domenicali non solo per il suo costante contributo e impegno, ma per il grande senso di responsabilità che ha saputo dimostrare anche oggi anteponendo l’interesse della Ferrari al proprio. Ho stima e affetto per Domenicali, che ho visto crescere professionalmente in questi ventitré anni di lavoro insieme e per questo gli auguro ogni successo per il suo futuro. Voglio anche augurare buon lavoro a Marco Mattiacci, un manager di valore che conosce bene l’azienda e che ha accettato con entusiasmo questa sfida“.
Il posto lasciato vacante da Domenicali è stato prontamente affidato a Marco Mattiacci, 43 anni, romano, dal 2010 Ad di Ferrari North America. A lui il compito di risollevare il nome del marchio italiano più famoso nel mondo.
Il poco positivo exploit della Ferrari al Gran Premio di Nürburgring di Formula 1 pare aver deluso Luca Cordero di Montezemolo, presidente della storica scuderia di Maranello. Stefano Domenicali, direttore della gestione sportiva della rossa, vista la recente débâcle potrebbe pagarne in un prossimo futuro le conseguenze.
Il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, guarda avanti e sprona il team del cavallino rampante al riscatto nelle prossime due gare di Silverstone del 19 luglio e dello Hungaroring del 28 luglio: “Oggi insieme ai tecnici abbiamo esaminato l’agenda delle prossime settimane di lavoro chiarendo le priorità. Adesso chiedo a tutti una maggiore determinazione e una forte concentrazione su ogni dettaglio. Ho enorme fiducia nella squadra e da tutti attendo risposte concrete, perchè solo attraverso una grande volontà e tanto lavoro sarà possibile raggiungere i risultati che tutti vogliamo ottenere. In sintesi, meno annunci e parole e più fatti”.
Dopo il rammarico in casa Ferrari per il negativo epilogo della gara di Nürburgring conclusasi con la quarta posizione di Fernando Alonso, a 34 lunghezze da Sebastian Vettel, ed il ritiro di Felipe Massa, il team principal della scuderia di Maranello, Stefano Domenicali, ha manifestato tutta la voglia di riscatto della Ferrari: “Ancora una volta abbiamo avuto conferma dell’importanza delle analisi e della gestione del comportamento delle gomme. Regola valida per tutti ma che noi dobbiamo cercare di sfruttare meglio degli altri se vogliamo vincere, anche per quanto riguarda lo sviluppo della F138, terreno su cui dobbiamo far meglio dei nostri avversari. Ora ci attendono settimane decisive in vista dell’Ungheria. C’è un test importantissimo che dovremo cercare di sfruttare al massimo, sia per quanto riguarda il rendimento degli pneumatici, sia per lo sviluppo tecnico della monoposto. Tutto è ancora in gioco, perché siamo solo a metà campionato e i traguardi di inizio stagione sono ancora alla nostra portata”.
Non sarà il titolo Mondiale, ma perlomeno è un premio di consolazione per Fernando Alonso, il pilota della Ferrari e vice campione del Mondo 2012 dietro a Sebastian Vettel per soli tre punti. Lo spagnolo, infatti, è stato eletto miglior pilota dell’anno 2012 da una giuria senz’altro autorevole composta dai team manager delle dodici scuderie che hanno partecipato al Mondiale di Formula Uno, tra cui Stefano Dominicali della Ferrari, partecipando ad un sondaggio proposto da “Autosport”, un autorevole magazine britannico dedicato al mondo dei motori e della Formula Uno, in cui i vari giurati hanno espresso le loro preferenze assegnando un punteggio che ricalca il criterio di attribuzione dei punti adoperato nel Mondiale dalla Fia: 25 punti al primo, 18 al secondo, 15 al terzo, 12 al quarto, 10 al quinto, 8 al sesto, 6 al settimo, 4 all’ottavo, 2 al nono e uno al decimo.
L’iniziativa in questione non rappresenta una novità, ma è da ben cinque edizioni che viene riproposta, e già nel 2010 Fernando Alonso riuscì ad ottenere il primo posto nel gradimento dei team manager di Formula Uno e, caso curioso, anche in quella circostanza il pilota spagnolo aveva concluso il Mondiale da secondo classificato nella graduatoria piloti. Per quest’anno, Fernando Alonso ha riportato 269 punti contro i 198 di Sebastian Vettel, mostrando uno scarto molto ampio tra i due, di ben 71 lunghezze, mentre al terzo posto nella classifica di gradimento dei team manager si è collocato il pilota inglese Lewis Hamilton con 177 preferenze, appena una in più dell’ex ferrarista finlandese Kimi Raikkonen. In quinta posizione troviamo, poi Jenson Button a quota 104, mentre al sesto posto vi è il tedesco Mark Weber con 66 “punti”, ed a seguire, Nico Hulkenberg, Nico Rosberg, Sergio Perez, mentre al decimo posto vi è l’altro pilota della Ferrari, il brasiliano Felipe Massa che ha ottenuto 27 preferenze.
Per Alonso, dunque, un importante riconoscimento che suggella una stagione quasi perfetta, nonostante l’assalto al titolo sia sfuggito proprio nell’ultimo Gp della stagione.
Gp Brasile. Ce la farà o dovrà arrendersi alla netta superiorità della Red Bull?Alonso ci crede e con lui anche Stefano Domenicali che spera più che altro in una serie di eventi che aiuterebbero la Ferrari nella rimonta dei 13 punti che distanziano il pilota spagnolo da Vettel che guida la classifica piloti. Il Gran Premio del Brasile chiuderà la stagione 2012 del Mondiale di Formula 1. Fernando Alonso è pronto a dar battaglia nei 71 giri finali, cercando innanzitutto la vittoria e successivamente preoccupandosi del piazzamento del suo rivale, nella speranza che Massa possa essere d’aiuto e soprattutto che la monoposto non riservi sorprese. Ancora pochi giorni d’attesa prima del verdetto finale. Vettel difenderà il vantaggio oppure Alonso riuscirà nella difficile rimonta?
ALONSO – Lo spagnolo sembra carico e pronto per affrontare gli ultimi chilometri del Mondiale 2012. Una stagione ottima fino alle ultime gare, quando è uscita fuori la supremazia della vettura targata Red Bull e una serie di fattori sfortunati (vedi gli incidenti ai danni dell’ex pilota Renault) hanno costretto la Ferrari a lasciare il passo proprio ai rivali. Fernando è riuscito a tirare fuori il meglio da una monoposto che probabilmente con un altro pilota arriverebbe costantemente tra la sesta e la decima posizione. Nonostante ciò, rimane fiducioso anche se ammette che l’impresa è di quelle difficili, che non dipendono esclusivamente dalla propria prestazione.
DOMENICALI – “Adesso andiamo in Brasile con la consapevolezza di dover dare il massimo, di crederci fino in fondo, di lottare fino in fondo contro un pilota ed una squadra molto forti“, parole del dirigente ferrarista che cerca di carica l’ambiente. Servono massima concentrazione e un po di fortuna, ma nello sport basta un semplice episodio per cambiare le sorti di una gara e di un’intera stagione. Domenicali si dice comunque soddisfatto per essere arrivato all’ultimo Gran Premio della stagione ancora in corsa per il titolo piloti, viste le difficoltà riscontrate nel corso del week end negli Stati Uniti.
A CHI AFFIDARSI – Felipe Massa è sembrato in gran forma negli Stati Uniti e nel GP casalingo ha sempre dimostrato di poter raccogliere ottimi risultati. Il brasiliano potrebbe essere l’arma in più in casa Ferrari, e cercherà di piazzarsi davanti al Campione del Mondo 2010 e 2011. Un altro aiuto potrebbe arrivare da Lewis Hamilton, giunto ai saluti finali con la McLaren e carico per ottenere un ottimo piazzamento. Anche Raikkonen potrebbe aiutare la sua vecchia scuderia, inserendosi davanti al pilota tedesco della Red Bull. Ed infine la pioggia. In Brasile danno per certa la presenza di temporali in occasione del week end automobilistico e a quel punto, la bravura del pilota conterà più di qualsiasi altra cosa e ogni errore può costar caro. Fermo restando che… Alonso deve vincere e Vettel arrivare al massimo quinto.
Sarà miracolo brasiliano oppure Vettel vincerà il terzo titolo Mondiale consecutivo?
Felipe Massa e la Ferrari, un matrimonio destinato a durare ancora a Maranello, almeno fino al 2013, dove oggi è arrivata l’ufficialità. La notizia era già nell’aria da diversi giorni ed ha trovato la conferma ufficiale nella giornata odierna dopo le conferme arrivate nella scorsa settimana da parte del team principal della Ferrari Stefano Domenicali e dello stesso Prsidente Luca Cordero di Montezemolo, che ha incontrato il brasiliano in mattinata trovando l’accordo per la firma sul contratto.
A dare l’annuncio è stata la stessa scuderia di Maranello che ha confermato il rinnovo di Massa per un altra stagione al fianco del confermatissimo Fernando Alonso per il quarto anno consecutivo, ma al termine della quale il brasiliano chiuderà l’ottava, e con tutta probabilità ultima, annata in Rosso.
Il tutto alla luce degli ottimi risultati ottenuti dal paulista nelle ultime uscite stagionali, soprattutto per il secondo posto conquistato a Suzuka dopo circa due anni lontano dal podio, e per il quarto posto nel Gran Premio di Singapore corso proprio domenica, ancora più incoraggiante se vogliamo, visto anche il miglior passo rispetto allo stesso Alonso. Solo gli ordini di scuderia hanno impedito a Massa il sorpasso sul compagno di squadra,ancora in lotta per il titolo mondiale, e, perchè no, anche la rimonta su Webber che non era lontanissimo dalle due Ferrari.
E non è un caso che le prestazioni in pista del brasiliano siano migliorate proprio dal momento in cui cominciavano a delinearsi le coppie di piloti per il 2013, con Perez, indiziato numero uno per sostituirlo alla Ferrari, ingaggiato dalla McLaren al posto di Hamilton accasatosi alla Mercedes, come se una prossima conferma sul sedile della F2012 lo avesse reso più tranquillo e immune da critiche.
“Sono felicissimo per questo accordo.” –le prime parole del brasiliano dopo il rinnovo – “La Ferrari è la mia famiglia sportiva e io ho sempre corso in Formula 1 guidando dei motori costruiti a Maranello: non riesco a vedermi al volante di una monoposto spinta da alti propulsori! Voglio ringraziare innanzitutto il Presidente Montezemolo e Stefano Domenicali, che mi hanno dato fiducia e mi hanno sempre sostenuto, anche nei momenti più difficili. Entrambi, la squadra e tutti i tifosi possono essere certi che farò tutto quello che è nelle mie possibilità per aiutare la Scuderia a raggiungere i traguardi che si pone ogni anno”.
Entusiasmo e felicità espressi anche da Stefano Domenicali: “Siamo lieti di aver prolungato il rapporto con Felipe per un’ulteriore annata, E’ parte della nostra famiglia da oltre un decennio e ha dimostrato, soprattutto in quest’ultimo scorcio di stagione, di essere di nuovo competitivo ai massimi livelli, come ci aspettiamo che sia ogni pilota al volante di una Ferrari. Siamo certi del suo valore e che saprà ripagare la fiducia che gli è stata rinnovata”.
Dopodichè, una volta finito con tutta probabilità il rapporto con Massa al termine della prossima stagione, nonostante le smentite di rito da parte del Presidente Montezemolo, la Ferrari si lancerà nuovamente all’inseguimento di Sebastian Vettel che non ha mai smentito un suo possibile trasferimento a Maranello, per formare assieme a Fernando Alonso una delle coppie più forti della storia della Formula 1.
I test di inizio stagione che si sono chiusi pochi giorni fa sul circuito di Barcellona non sono certo rimasti impressi per le prestazioni brillanti della Ferrari e se è vero che comunque la prestazione sul giro singolo in questo preciso momento della stagione lasciano un pò il tempo che trovano è altrettanto vero che la Rossa qualche problemino lo ha mostrato. La marcia di avvicinamento al Gran Premio d’Australia, prima gara dell’anno che aprirà il Mondiale non è cominciata sotto i migliori auspici per la nuova F2012 e per tutto il team Ferrari che per bocca del suo team principal Stefano Domenicali, in un’intervista al programma sportivo XXL che andrà in onda su Italia 1 questa sera dopo mezzanotte, fa sapere che le vere gerarchie si sapranno dopo le prime quattro gare del mondiale. Verità o pura pretrattica? “Non voglio sentir parlare di approccio pessimistico al mondiale, anche perchè nessuno ha mai detto che partiamo indietro rispetto agli altri o che siamo in difficoltà, semplicemente la nostra insoddisfazione nasce dal fatto che non sono stati centrati alcuni dei nostri obiettivi tecnici. E a chi mi dice se firmerei per un terzo posto a Melbourne io rispondo che non firmo proprio nulla”. Le ragioni dell’insoddisfazione da parte del team parte principalmente dal fatto che la macchina, profondamente rivoluzionata rispetto a quella dell’anno passato, aveva dato delle buone impressioni nei primi testdi Jerez, ma è stata successivamente modificata in alcune zone determinanti come gli scarichi che portavano un eccessivo surriscldamento degli pneumatici. “Avevo chiesto ai nostri tecnici una macchina estrema perché, diversamente, non saremmo stati in grado di recuperare il gap rispetto ai migliori. La prima configurazione degli scarichi ha fatto vedere un buon potenziale ma ci ha dato problemi: le gomme si surriscaldavano e la prestazione non era stabile. Quindi abbiamo dovuto cambiare, anche se non mi ha fatto certo piacere farlo. Lavoriamo ancora sulla soluzione originaria perché crediamo che possa dare un bel vantaggio di prestazione, ma non potremo provarla fino ai test del Mugellodi inizio maggio”.
Forse questa difficoltà nel dover cercare ancora la soluzione migliore per la prima gara ha fatto scattare alla mente del team principal il parallelo con l’Italia del 1982 guidata da Enzo Bearzot, che partì con il freno a mano tirato nelle prime tre gare pre e post mondiale tanto che lo stesso ct della Nazionale venne messo sulla graticola: “Magari succede come nel 1982, quando l’Italia al Mondiale partì male per poi rientrare nelle partite che contavano di più vincendole tutte. Difendendosi si può anche vincere”. Anche la scelta del silenzio stampa risulta un pò analoga a quella adottata da Bearzot con la squadra azzurra, ma su questo punto Domenicali smentisce qualsiasi punto in comune: “In quanto al silenzio stampa, voglio ribadire che non c’è nessuna scelta del genere. A Barcellona avevamo deciso che parlasse soltanto il responsabile tecnico Pat Fry perchè volevamo rimanere concentrati nei briefing tecinici, e poi Fernando ha detto due parole allo stadio, un posto di passione per eccellenza. Tutto qui. Dopo le ultime stagioni fatte più di bassi che di alti la Ferrari è chiamata al riscatto, e in questo senso la posizione di Domenicali è stata più volte messa sotto accusa soprattutto quando ricade puntualmente il paragone con il suo predecessore, Jean Todt: “Sentirsi in discussione fa parte del mio lavoro, ma lo sono di più nei confronti della mia famiglia, che non vedo mai. Sono qui da più di vent’anni e ormai la Ferrari è la mia seconda famiglia, è giusto che certe responsabilità ricadano su di me, anche se non sono io a disegnare la macchina”. Infine un’inevitabile pensiero sugli avversari: “La Red Bull parte ancora davanti, la McLaren è in forma e la Lotus potrebbe essere la sorpresa del Mondiale. Ho visto bene anche Toro Rosso e Force India, soprattutto sul giro secco. In tanti faranno degli sgambetti all’inizio poi la situazione si normalizzerà ma mi aspetto che tutti siano più vicini l’uno all’altro rispetto al 2011″. Tenendo sempre un occhio ben attento alla Ferrari, che ha dimostrato anche nelle difficoltà di saper reagire e risollevarsi sempre nei momenti più importanti, come nel 2010, anno in cui tutti all’inizio la davano per spacciata per poi essere arrivata fino all’ultima gara addirittura davanta alla Red Bull a giocarsi il Mondiale. Sappiamo tutti come è andata a finire ma quest’anno potrebbe essere tutta un’altra storia…
La Ferrari ha presentato la nuova monoposto che prenderà parte al prossimo mondiale 2012 di Formula 1. La presentazione è avvenuta sul sito ufficiale della casa di Maranello a causa delle cattive condizioni metereologiche che ne hanno impedito la celebrazione a causa della pericolosità della viabilità per raggiungere il luogo della cerimonia da parte dei giornalisti e degli oltre trecento invitati.
La nuova arma Rossa che dovrebbe permettere a Fernando Alonso e Felipe Massa di contendere il titolo a Sebastian Vettel e alla Red Bull contrariamente a quanto riportato nei giorni scorsi non si chiamerà F12, bensì Ferrari F2012 a richiamare una tradizione che nei primi anni 2000 vedeva la Ferrari dominare con Michael Schumacher e Rubens Barrichello, quindi anche forse per scaramanzia hanno deciso a Maranello di continuare con quella denominazione che si spera possa portare fortuna.
A togliere i veli alla nuova creatura sono stati i due piloti ufficiali Fernando Alonso e Felipe Massa sotto lo sguardo del team principal Stefano Domenicali e del Direttore della Comunicazione Stefano Lai. L’auto, progettata da Nicolas Tombazis, e che dal 2005 ha visto la perdita del progettista italiano Aldo Costa, passato alla Mercedes, è stata svelata questa mattina nel quartier generale di Maranello è sarà la 58esima monoposto Ferrari che prenderà parte al campionato iridato di Formula 1. Sarà contraddistinta dalla sigla interna 663.
Stefano Domenicali nei giorni precedenti la presentazione aveva dichiarato che la vettura sarebbe stata un pò bruttina e in effetti al primo sguardo non sembra il massimo dell’estetica, contraddistinta come conferma delle indiscrezioni precedenti, dallo scalino sul muso (già battezzato a “becco d’anatra” ndr), soluzione adottata dalla Caterham e che verrà adottata presumibilmente anche da altri team, per effetto del nuovo regolamento che ha determinato un ribassamento della altezza della vettura nella parte anteriore, e anche la nuova ala anteriore, sebbene sia un’evoluzione di quella del 2011, sembra molto squadrata e meno sinuosa rispetto agli anni precedenti.
Un’altra modifica principale rispetto al 2011 riguarda la parte posteriore e la relativa posizione dei tubi di scarico, i quali negli ultimi anni sono stati importantissimi ai fini delle prestazioni in pista delle vetture, che l’anno scorso soffiavano direttamente sul diffusore, ma a causa delle modifiche regolamentari di quest’anno sono stati posizionati più in alto sulla vettura, e leggermente inclinati verso l’ala posteriore, che anche quest’anno è dotata del sistema di riduzione dell’avanzamento, cioè il DRS; la parte terminale della monoposto a sua volta è stata resa più snella e compatta grazie all’introduzione di una nuova scatola del cambio e alla ricollocazione di alcune componenti meccaniche, e anche le pance sono state modificate rispetto alla scorsa stagione, sono molto rastremate e simili a quelle della Red Bull con una leggera inclinazione in avanti.
Molto importante anche il cambiamento delle sospensioni anteriori e posteriori dalle push-rod alle pull-rod, cioè a tirante, utilizzate negli scorsi anni, ma solo nella parte posteriore, dalla Red Bull di Newey e successivamente “copiate” dalla McLaren. Si spera che con questa modifica si possano migliorare le prestazioni aerodinamiche in pista della nuova Ferrari.
Un altra modifica che risalta subito all’occhio è il nuovo airscope, la parte aerodinamica sotto la telecamera posta sopra la presa d’aria, che è dotata di una doppia apertura in stile McLaren Mp4-26, che l’aveva introdotta all’inizio dello scorso anno e che era stata copiata successivamente anche dalla Lotus Renault. Questo sistema dovrebbe garantire un raffreddamento più efficace delle componenti interne della monoposto, soprattutto del motore, e anche un leggero incremento della velocità di punta. Per quanto riguarda quello che sta sotto l’airscope, cioè il motore, la F2012 dovrebbe montare “solo” un’evoluzione del motore dello scorso anno, e questo perchè i nuovi regolamenti impediscono modifiche degli organi interni ai fini di aumentare le prestazioni.
Nel quartier generale di Maranello tutti si dicono soddisfatti della nuova Ferrari, a cominciare dai due piloti che dovrebbero portarla alla vittoria: “La mia prima impressione è buona, è una macchina sorprendente e particolare. Dobbiamo essere ottimisti, fiduciosi in noi stessi in questo periodo dell’anno. Manca ancora molto lavoro intenso, tanti mesi di gare dove dobbiamo essere consistenti e determinati, uniti in squadra. L’obiettivo è lottare per il titolo, cercare di fare più punti possibili e fare delle vittorie” commenta Fernando Alonso.
Dello stesso avviso Felipe Massa che è chiamato a riscattare una stagione 2011 a dir poco deludente: “E’ una monoposto molto aggressiva, abbiamo cambiato tanto. Sono convinto che si possa crescere molto per vivere una stagione competitiva dall’inizio alla fine. Ora comincia un lavoro di squadra, fatto di prove e collaudi. Speriamo in un Mondiale competitivo con la rossa là davanti. Vogliamo tornare a lottare al vertice, son convinto di poter far bene quest’anno”.
Anche Stefano Domenicali è sembrato abbastanza fiducioso: “Dietro la F2012 ci sono state scelte difficili, che rappresentano però il nostro modo di guardare avanti. Dal punto di vista tecnico ci sono tante novità, sia a livello meccanico che di forme, abbiamo voluto una discontinuità e speriamo che ci porti le prestazioni che noi tutti vogliamo”.
E ovviamente l’obiettivo della Ferrari è quello di ritornare a vincere e di riportare un titolo che a Maranello manca da troppi anni, ben quattro. Il numero uno Luca Cordero di Montezemolo è chiaramente la persona che tiene di più a questo obiettivo rappresentando la Rossa da Presidente e le sue ambizioni sono alte: “Siamo di fronte a una stagione molto importante, una stagione nella quale tutti noi vogliamo tornare ai massimi livelli. Vogliamo vincere”.
Come per la McLaren MP4-27, anche per quanto riguarda la Ferrari la presentazione non ha mostrato la versione definitiva della nuova vettura, quindi bisognerà aspettare i primi test di Jerez de la Frontera in programma dal 7 al 9 febbraio per sapere qualcosa di più sulle nuove componenti aerodinamiche. Alcune indiscrezioni riportano che secondo Tombazis, capo progettista della F2012 molte delle componenti aerodinamiche che dovrebbero caratterizzare la Ferrari nel 2012 si vedranno solo nella terza giornata di test. E’ chiaro che tutto il team si concentrerà sullo sviluppo delle componenti aerodinamiche e delle nuove gomme Pirelli che come l’anno scorso avranno un ruolo molto importante nella gestione delle gare, anche se per dare dei giudizi definitivi bisognerà aspettare la prima gara di Melbourne in Australia in programma il 18 marzo.
Sarà svelata il 3 febbraio la nuova creatura della casa di Maranello che prenderà parte al mondiale 2012. Così come preannunciato già nello scorso campionato il progetto della nuova vettura Ferrari sarà parzialmente diverso da quello della scorsa stagione, ai fini di creare una monoposto rivoluzionaria per permettere a Fernando Alonso e Felipe Massa di contendere il titolo a Sebastian Vettel e alla Red Bull, che parte nettamente da favorita. “Sarà dal punto di vista meccanico una vettura che rompe con il passato anche se questo sarà significativo soltanto se la macchina sarà competitiva” ha detto il team principal Stefano Domenicali.
Proprio per questo motivo a Maranello hanno deciso di puntare sul rinnovamento e sul rafforzamento della propria squadra grazie all’inserimento di nuovi tecnici che si occuperanno sia della parte motoristica che della parte aerodinamica. Steve Clark, ex McLaren e Mercedes, sarà il nuovo responsabile di pista mentre continua la “fuga” da Woking destinazione Maranello degli aerodinamici McLaren, l’ultimo in ordine di tempo è il polacco Marcin Budkowski che aveva lavorato già per la Ferrari dal 2002 al 2004. Ma la novità più importante è l’ingaggio dell’ex ingegnere della Bridgestone Hiro Ide Hamashima, che sarà il responsabile dello sviluppo degli pneumatici. Nelle intenzioni della squadra il suo ingaggio dovrebbe portare ad un miglioramento delle prestazioni e dell’usura delle gomme, vero punto debole delle Rosse negli ultimi anni.
Inoltre Stefano Domenicali, dal ritiro di Madonna di Campiglio, dove la squadra sta concedendosi un pò di relax, ha annunciato che la nuova vettura potrebbe debuttare già il 3 febbraio, stesso giorno della presentazione, o al massimo il 4, sulla pista di Fiorano, ma il primo test ufficiale sarà affidato a Felipe Massa il 7 febbraio sulla pista di Jerez. Proprio per il brasiliano il 2012 sarà un anno importantissimo, essendo chiamato a riscattare una stagione pienamente sotto le aspettative e deludente confrontando le sue prestazioni con quelle del suo compagno di squadra Fernando Alonso.
Le crepe che si erano aperte nelle settimane scorse non erano nient’altro che le prime avvisaglie di una imminente spaccatura all’interno della FOTA, l’associazione che riunisce sotto un unico organo tutti i team che partecipano al Mondiale di Formula 1 istituito nel 2008 e il cui compito principale è quello di interlocuire con la FIA per la salvaguardia dei diritti commerciali e del bene comune delle scuderie.
Sono due i team che hanno formulato richiesta di uscita dall’organizzazione, come si apprende da un portavoce della FOTA che però non ne fa il nome. Non è difficile però intuire di quali scuderie si tratta: la Ferrari infatti ha confermato tutto tramite un comunicato ufficiale e la Red Bull lo ha fatto indirettamente per bocca del team principal della scuderia austriaca Chris Horner che ha fatto intendere come ormai l’organizzazione sia giunta ad un bivio in merito alle problematiche della F1 e che l’associazione non avrebbe più motivo di esistere se non si dovessero trovare le giuste soluzioni comuni. Sulla stessa lunghezza d’onda il responsabile della gestione sportiva del Cavallino Rampante Stefano Domenicali.
Alla base della decisione della Ferrari il fatto che gli accordi stipulati nel Resource Restriction Agreement per la riduzione dei costi non siano stati rispettati (velati riferimenti alla Red Bull). La proposta della scuderia di Maranello era quella di porre delle limitazioni per quanto riguarda l’aerodinamica e l’allargamento quindi della ricerca anche ad altri settori con la reintroduzione delle sessioni dei test privati per far sì che la progettazione e lo sviluppo della vettura avvennissero più che altro in pista e non nelle gallerie del vento. Inoltre il presidente Luca Cordero di Montezemolo aveva rilanciato anche con l’introduzione/reintroduzione della customer car, una terza vettura da “vendere” a team minori ad un prezzo inferiore di quanto effettivamente non costi la progettazione di una vettura propria, favorendo così un livellamento tra top team e scuderie minori ma allo stesso tempo snaturando il principio del mondiale costruttori per come è inteso oggi.