Tag: stefano colantuono

  • Occasione sprecata, Inter – Atalanta a reti bianche

    Occasione sprecata, Inter – Atalanta a reti bianche

    Noia e molti sbadigli a San Siro, con un’Inter che non regala grandi emozioni, impattando contro l’Atalanta di Colantuono. Ranieri ha sempre meno attenuanti, con una squadra che insieme ai risultati, cerca un gioco che manca totalmente. Da segnalare l’ennesimo rigore fallito da Milito, e un pesante episodio che penalizza gli orobici, su netto fallo da rigore di Lucio su Gabbiadini non ritenuto tale da Gava. Guardando le altre partite, rimane un pizzico di speranza per il terzo posto, considerando la caduta della Lazio a Catania, e rimanendo in attesa del match tra Udinese e Napoli.

    Nel dettaglio la sintesi della partita Inter Atalanta:

    Ranieri punta sui giovani, schierando in mediana Poli e Obi ai lati di Cambiasso. Forlan parte dalla panchina, e davanti titolari Pazzini Milito. Colantuono scegli un modulo più contentivo, utilizzando Marilungo come unica punta vista l’assenza di Denis.

    Javier Zanetti © Claudio Villa Getty Images Sport

    PRIMO TEMPO – Partita che stenta a decollare nei primi minuti. Zero occasioni degne di nota, con l’Inter che fa girare palla e l’Atalanta che si difende con ordine e quando può prova le ripartenze veloci soprattutto con Schelotto.  Al 22’ arriva la possibile  svolta della partita per i nerazzurri con Bellini che abbraccia vistosamente e atterra Pazzini in area. Gava non ha dubbi e indica il dischetto del rigore. Va  Milito dagli undici metri, ma calcia con poca decisione e come contro il Chievo sbaglia nuovamente. Sugli sviluppi del corner successivo Samuel colpisce di testa da un passo ma trova un ottimo posizionamento di Consigli che mantiene il risultato sullo 0 a 0. Buona Inter in questa fase che tiene un ritmo molto elevato, cercando di sfondare spesso sugli esterni, senza riuscire a trovare l’ultimo passaggio utile per arrivare alla via del gol. Ultima occasione prima del finale dei 45 minuti, sui piedi di Pazzini, che fa partire un diagonale rasoterra  in area, facilmente neutralizzato da Consigli.

    SECONDO TEMPO – Nessun cambio nella ripresa e si riparte con gli stessi uomini della prima frazione di gioco. Brutto infortunio per Marilungo al 7’su un contrasto di gioco con Lucio, con l’attaccante atalantino che urla di dolore toccandosi  il ginocchio, lasciando il campo in barella. Colantuono corre ai ripari inserendo Gabbiadini, vista la condizione non proprio ottimale di Tiribocchi, appena recuperato. Buona conclusione dalla distanza di Poli al 12’, sui cui c’è una pronta respinta di Consigli ad allontanare il pallone.Pericolosi  i bergamaschi con Gabbiadini che al 17’ gira di testa un bel cross di Bellini, mettendo in seria difficoltà il portiere nerazzurro, costretto a volare in tuffo per mantenere inviolata la sua rete. Al 18’ Ranieri toglie uno spento Milito per inserire Zarate. Solo un minuto dopo, splendida progressione del capitano Javier Zanetti, che partendo dalla difesa fa fuori mezza squadra avversaria prima di scaricare su Zarate. Altro cambio con Obi che lascia il campo per Faraoni al 20’. Ultima sostituzione per il tecnico nerazzurro che toglie Poli per inserire un attaccante come Castaignos, cercando di sbloccare un risultato congelato. Proteste accese dell’Atalanta  al 35’ su un intervento molto scomposto di Lucio su Gabbiadini con Gava che fa segno di proseguire: le immagini mostrano un rigore solare non concesso. Orobici che crescono nel finale e ci provano con discreta pericolosità. Cinque minuti di recupero con l’Inter che non si rende praticamente mai pericolosa, evidenziando una sterilità offensiva e una latitanza di gioco davvero preoccupanti. Fischio finale sullo 0 a 0, con un’occasione sprecata vista la sconfitta della Lazio.

  • Inter Atalanta, ballottaggio Obi Forlan

    Inter Atalanta, ballottaggio Obi Forlan

    L’Inter di Claudio Ranieri si rituffa nel clima campionato, per archiviare la scottante eliminazione degli ottavi di Champions League contro il Marsiglia. Alla vigilia della sfida contro l’Atalanta di Colantuono, il tecnico interista parla del momento no della sua squadra, cercando di trovare il bicchiere mezzo pieno, nell’analisi degli ultimi due risultati: 2 vittorie consecutive, nonostante la seconda abbia di fatto sancito l’eliminazione dalla Champions. La corsa al terzo posto rimane un sogno, più che un obiettivo, ma chiudere nel migliore dei modi questo campionato è un dovere che lo stesso tecnico e i giocatori interisti devono a tutti i tifosi e al presidente nerazzurro. Obiettivi ridefiniti dunque, ma nonostante tutto l’Inter deve rialzarsi per cercare di salvare il salvabile.

    Claudio Ranieri © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    INTER- Ranieri ha le idee molto confuse e gli uomini contati, poiché all’infortunio di Sneijder (rimediato proprio in coppa) che lo terrà fuori molto probabilmente anche contro la Juventus, si aggiungono i forfait di Stankovic e Chivu, dove il primo è alle prese con un affaticamento muscolare, mentre il secondo ha accusato un dolore al ginocchio. Spazio dunque al 4-4-2, con molte incognite sui possibili interpreti da utilizzare. Si pensava potesse farcela Andrea Ranocchia, ma viste le condizioni fisiche non eccellenti, dovrebbe partire dalla panchina, quindi in difesa nonostante l’erroraccio contro il Marsiglia, ancora spazio a Lucio, in coppia con Samuel. Sugli esterni agiranno Maicon e Nagatomo, mentre in mediana rimangono i dubbi maggiori: Cambiasso centrale affiancato da Poli, con Obi e Zanetti più larghi, ma salgono le quotazioni di Palombo, fin ad ora poco utilizzato. Rimane anche l’incognita di un Forlan esterno di centrocampo, in supporto del ritrovato duo Pazzini-Milito.

    ATALANTA-La squadra di Colantuono, cerca vista la pesante penalizzazione iniziale, di mettere in cascina ulteriori punti, per cercare di arrivare il prima possibile alla quota 40, che vorrebbe dire salvezza. Il tecnico degli atalantini smorza gli entusiasmi, nonostante l’Inter stia vivendo un momento difficile, rimane un avversario da affrontare con le giuste motivazioni, cercando di sbancare con umiltà e buona determinazione uno stadio importante come quello di San Siro. Orobici in forte emergenza viste le grosse indisponibilità per il match di domani: out il bomber Denis per un problema muscolare al gemello, come lo stesso Peluso per sintomi influenzali e Brighi. Largo dunque a una formazione con il 4-4-2 speculare a quello interista, dove davanti a Consigli agiranno Ferri e Manfredini al centro della difesa con Raimondi sulla corsia destra e Bellini sul versante opposto. In mediana spazio a Carmona e Cigarini, con la velocità dell’oriundo Schelotto da un lato, e dal frasquito Maxi Moralez dall’altro. Nella zona offensiva, peserà non poco l’assenza del capocannoniere degli atalantini German Denis, che verrà sostituito dalla giovanissima coppia d’attacco composta da Marilungo, insieme al trascinatore della nazionale under 21 Gabbiadini.

     PROBABILI FORMAZIONI INTER ATALANTA:

    Inter (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo ; Zanetti, Cambiasso, Poli, Forlan; Milito, Pazzini.

    A disp.: Castellazzi, Ranocchia, Faraoni, Palombo, Obi, Castaignos, Zarate.

    All.: Ranieri.

    Squalificati: nessuno.

    Indisponibili: Chivu, Guarin, Sneijder , Stankovic

    Atalanta (4-4-2): Consigli; Bellini, Ferri, Manfredini, Raimondi; Schelotto, Carmona, Cigarini, Moralez; Marilungo, Gabbiadini

    A disp.: Frezzolini, Stendardo, Minotti, Cazzola, Bonaventura, Carrozza,  Tiribocchi.

    All.: Colantuono.

    Squalificati: Doni.

    Indisponibili:, Lucchini, Capelli, Brighi, Denis, Peluso

  • Finale da brividi e pari giusto, Atalanta – Parma 1-1

    Finale da brividi e pari giusto, Atalanta – Parma 1-1

    Atalanta Parma finisce 1-1 con i gol realizzati da due difensori, Manfredini per i bergamaschi nel primo tempo e pareggio di Paletta  per gli emiliani, ad inizio ripresa.

    Le formazioni annunciate alla vigilia vengono confermate con l’unica eccezione rappresentata dal forfait di Mirante  che si fa male nel corso del riscaldamento con Pavarini pronto a sostituire il portiere gialloblù.

    l’inizio del match è traumatico per la squadra emiliana con il vantaggio dei padroni di casa firmato da Thomas Manfredini. Bellissimo il gol del biondo difensore atalantino che su cross di Moralez insacca in mezza rovesciata. Il Parma nei primi 15’ non riesce ad avvicinarsi nell’area nerazzurra ed è una punizione di Giovinco, al 20’, la prima occasione pericolosa per gli ospiti con il tiro della formica atomica che sfiora la traversa a Consigli battuto. La partita vive di sussulti con Gabbiadini che impegna Pavarini nel corso della metà del primo tempo che si conclude con i padroni di casa in vantaggio 1-0. Prima frazione di gioco molto equilibrata con i padroni di casa che hanno sfruttato la magia di Manfrediniad inizio partita.

    Il gol di Manfredini ©Marco Luzzani/Getty Images

    Il secondo tempo si apre come il primo ma a ranghi invertiti. E’ il Parma infatti, che riesce ad agguantare il pari con Paletta, che stacca di testa in mezzo all’area atalantina su cross preciso di Valdes. Colantuono manda Carrozza in campo al posto di Gabbiadini ed al 67’ è Schelotto che, con una discesa imperiosa sulla fascia destra, mette un cross al centro dell’area di rigore con Pavarini che va a vuoto e Denis che fallisce con la testa l’impatto per il gol. Il Parma non riesce più a giocare in attacco e gli ultimi 15’ della partita, si trasformano in un assedio dei bergamaschi alla porta di Pavarini. A meno di 10’ dal termine Cigarini tenta il gol con un gran tiro dalla trequarti, Mariga ribatte e sul tiro susseguente di Denis a botta sicura, è Lucarelli che devia in angolo. Paletta, oltre al gol, è decisivo anche nell’anticipare Denis su cross di Schelotto con la difesa gialloblù in affanno nei 5’ minuti di recupero che però non regalano la vittoria ai padroni di casa che devono accontentarsi di un pareggio in una partita comunque bella ed aperta sino alla fine.

    Pareggio che comunque accontenta tutte e due le squadre in ottica salvezza ma con i bergamaschi a recriminare per le tante occasioni avute nel finale di partita.

  • Atalanta – Parma, le formazioni. Duello Denis – Giovinco

    Atalanta – Parma, le formazioni. Duello Denis – Giovinco

    Ecco le formazioni di Atalanta Parma una delle sfide della domenica pomeriggio valide per la 27° giornata di Serie A, attesa per la sfida tra i bomber delle due compagini e cioè, il “tanque” German Denis e la “formica atomica”, Sebastian Giovinco.

    Succulento match all’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo, l’Atalanta di mister Colantuono cercherà di conquistare il bottino pieno contro un Parma comunque in ottima salute dopo il pareggio raggiunto nel turno di recupero infrasettimanale contro la Fiorentina.

    I padroni di casa presentano qualche problema in attacco a causa della squalifica di Guido Marilungo, Colantuono sembra intenzionato a schierare a fianco dell’intoccabile Denis, Carrozza con il giovane talento dela nazionale Under 21 di Ciro Ferrara, Gabbiadini, che dovrebbe partire inizialmente dalla panchina. In difesa, causa le assenze dei due centrali Stendardo e Lucchini, Peluso si sposterà al centro della retroguardia nerazzurra in coppia con Manfredini. I due terzini saranno Ferri e Bellini, mentre in mezzo al campo, nessuna novità con l’imprevedibilità e la fantasia rappresentate egregiamente dal duo Schelotto – Moralez.

    German Denis ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Gli ospiti devono ancora fare i conti con l’assenza in attacco di Sergio Floccari, Roberto Donadoni  non è rimasto convinto del pieno recupero dell’ex giocatore della Lazio e quindi lo manderà in panchina con il giovane Okaka che avrà un’altra ghiotta occasione dal primo minuto. In difesa Donadoni recupera Alessandro Lucarelli  che farà coppia nel reparto centrale con Paletta mentre il francese Biabiany sarà schierato a destra a mangiarsi tutta la fascia dal primo all’ultimo minuto. In mediana Giacomo Valiani  sarà chiamato a sostituire in cabina di regia, l’infortunato Galloppa.

     Atalanta Parma, le formazioni

    Atalanta (4-4-2): Consigli; Ferri, Manfredini, Peluso, Bellini; Schelotto, Cigarini, Brighi, Moralez; Carrozza, Denis. Panchina: Frezzolini, Milesi, Carmona, Cazzola, Bonaventura, Gabbiadini, Ferreira Pinto. All. Colantuono.

    Parma (3-5-2): Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucrelli; Biabiany, Mariga, Musacci, valiani, Modesto; Giovinco, Okaka. Panchina: Pavarini, Ferrario, Santacroce, Jonathan, Valdes, Marques, Floccari. All. Donadoni.

  • Udinese – Atalanta 0-0, pari giusto

    Udinese – Atalanta 0-0, pari giusto

    Alla vigilia, Udinese – Atalanta poteva essere considerata una partita molto delicata soprattutto per gli ospiti, considerando il trend positivo dei risultati dei Friulani, oltre che l’entusiasmo del gruppo di Guidolin per il riconoscimento prestigioso ricevuto dal tecnico nella scorsa settimana, con la consegna della panchina d’oro per l’otimo lavoro svolto nella scorsa stagione. L’Atalanta di Stefano Colantuono ha saputo reggere bene l’urto dei padroni di casa, senza demordere e senza timori reverenziali, riuscendo a portare a casa un punto pesante quanto prezioso, soprattutto in chiave salvezza.

    E’ stato uno 0-0 non eccessivamente emozionante, condizionato dall’atteggiamento prudente delle due squadre ma, soprattutto, dal fatto che l’Udinese non fosse nella sua miglior giornata, con un gran numero di giocatori stanchi a causa dei viaggi infrasettimanali con le proprie nazionali, rientrati in Friuli soltanto nella serata di giovedì, avendo affrontato trasferte anche transoceaniche. Non un alibi, ma lo stesso Guidolin a fine partita ha ritenuto opportuno sottolineare tale fattore, ricordando proprio come tale intasamento dei calendari vada inevitabilmente a penalizzare soprattutto le squadre come la sua Udinese, che ha un gran numero di Nazionali (soprattutto africani e sudamericani) ma non ha la possibilità (al contrario delle grandi squadre) di ovviare a tale aspetto ricorrendo ad adeguati ricambi.

    Francesco Guidolin | © Getty Images

    Il risultato è stato dunque frutto di un match in cui le due squadre hanno dato l’impressione di non volersi far male, con un solo tiro in porta nel primo tempo da parte dei padroni di casa, peraltro neppure troppo percoloso, ad opera di Asamoah. Nel secondo tempo, la gara si è ravvivata maggiormente, anche se le emozioni sono state comunque centellinate: una punizione di Di Natale al 47′, deviata dalla barriera nerazzurra, l’esterno della rete colpito da Pazienza al 48’sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Al 62′ il brivido maggiore per gli ospiti: cross da destra di Basta con Fernandes che, di testa, colpisce in direzione della porta di Consigli, ma riesce solo a sfiorare la traversa da distanza ravvicinata. Ancora Udinese al minuto 69′ con il neo entrato Floro Flores che prova un tiro rasoterra che non sorprende Consigli che riesce a parare.

    Il leit motive della gara continua così, alternando qualche iniziativa personale di Totò Di Natale a qualche buona ripartenza Atalantina, ma la gara non riesce a sbloccarsi: in casa nerazzurra il centravanti “simbolo”, German Denis, quest’oggi pare troppo isolato e lasciato da solo contro la difesa friulana che riesce a neutralizzare i suoi (sporadici) tentativi, anche a causa di una scarsa assistenza da parte dei compagni di reparto. La gara continua su tali binari, e dopo tre minuti di recupero concessi dal direttore di gara Giannoccaro, è proprio negli istanti finali ad esserci la migliore occasione per l’Udinese per sbloccare il risultato e portare a casa il match: al 93′, grande assist di Asamoah per il capitano friulano Totò Di Natale che si incunea e prova il tiro al volo: Consigli, però, si supera in tale occasione e riesce a deviare la palla d’istinto.

    Un brivido finale su cui si spengono le emozioni della gara, che termina con il definitivo risultato di 0-0: dopo tutto, un risultato giusto.

  • Udinese – Atalanta, sfida fra bomber. Di Natale contro Denis

    Udinese – Atalanta, sfida fra bomber. Di Natale contro Denis

    Dopo il riconoscimento come miglior tecnico della scorsa stagione, con la panchina d’oro ricevuta a Coverciano, per Francesco Guidolin è tempo di tornare in campo alle questioni domenicali, con la sua Udinese che sarà impegnata al Friuli contro l’Atalanta di Colantuono.

    Un impegno non del tutto agevole, considerando anche il buon campionato che i bergamaschi hanno fin qui disputato, impartendo nella scorsa domenica di campionato una “lezione” molto pesante alla Roma di Luis Enrique. In trasferta, però, le quotazioni dei nerazzurri si ridimensionano notevolmente, così come fra le mura amiche l’Udinese assume una forza notevolmente maggiore.

    Questi, in sintesi, gli spunti che il match offre alla vigilia, ma – com’è noto – il campo ha sempre la capacità di ribaltare qualsiasi pronostico. Nella conferenza stampa di presentazione, Francesco Guidolin non ha tralasciato di caricare i suoi, augurandosi che – da qui al termine del campionato – riescano a conservare la cattiveria e le motivazioni necessarie per restare ai vertici della classifica, pur non considerando il match di domenica pomeriggio come un crocevia, forse anche per non caricare i suoi di eccessive pressioni.

    Guidolin, così, si limita a considerare che “non abbiamo imperativi, ma dobbiamo limitarci a fare una bella partita“, soprattutto contro l’Atalanta che è una delle più belle sorprese della stagione, che con i suoi 37 punti all’attivo è una  bella realtà, molto prossima a raggiungere l’obiettivo salvezza nonostante la penalizzazione iniziale con cui ha affrontato questo campionato.

    Francesco Guidolin © Dino Panato/Getty Images

    Il match non è stato preparato con molto tempo a disposizione a causa degli impegni dei Nazionali, che sono rientrati soltanto nella giornata di giovedì, ed in particolare sono da valutare le condizioni dei “ritardatari” Asamoah ed Armero, con quest’ultimo, proprio a causa della stanchezza del lungo viaggio, che potrebbe essere sostituito da Pasquale. Fra gli indisponibili, Isla, Badu ed Abdi, mentre al fianco di capitan Totò Di Natale potrebbe trovar posto Fabbrini.

    Pertanto, l’undici friulano dovrebbe scendere in campo con il solito modulo 3-5-1-1 con Handanovic in porta, la difesa a tre composta da Benatia, Danilo, Domizzi, a centrocampo Basta, Pinzi, Pazienza, Fernandes e Pasquale e in avanti Fabbrini e Di Natale.

    In casa Atalanta, gran parte delle speranze di far bene al Friuli sono aggrappate alla vena realizzativa del “Tanque” German Denis, che sta attraversando un momento di forma straordinario, accompagnato da una vena realizzativa eccellente: inoltre, Denis tornerà domani al Friuli in veste di ex e, probabilmente, vorrà provare a togliersi la soddisfazione di segnare alla sua ex squadra, anche se comunque il ricordo che in casa Udinese serbano di lui è sicuramente positivo, sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista prettamente umano, descrivendolo come una persona generosa ed umile, con un grandissimo attaccamento al lavoro ed alla squadra.

    L’Atalanta di mister Colantuono, dunque, con la certezza Denis in attacco, si schiererà con modulo 4-4-2, dovendo rinuciare a Moralez e Lucchini, che in difesa verrà sostituito da Stendardo: la probabile formazione dell’Atalanta prevede, dunque, Consigli fra i pali, Ferri, Stendardo, Manfredini, Bellini in difesa; a centrocampo Schelotto, Cigarini, Brighi, Carrozza; in avanti Marilungo e Denis.

    Il direttore di gara allo stadio Friuli sarà il signor Giannoccaro di Lecce.

  • Atalanta – Roma 4-1, Denis asfalta Luis Enrique

    Atalanta – Roma 4-1, Denis asfalta Luis Enrique

    Una Atalanta in formato europeo calpesta una Roma piccola piccola all’Atleti Azzurri d’Italia con tripletta di Denis più Marilungo e Borini per la Roma. Per i giallorossi l’ennesimo pomeriggio di pura follia nel quale non ci sono aspetti positivi, ma solo errori marchiani in campo e fuori.

    Si comincia dal pre-partita quando Daniele De Rossi appare in tribuna: scelta tecnica da parte di Luis Enrique, poi si mormora provvedimento disciplinare, alla fine l’allenatore mischia le carte nelle interviste post-partita ed emerge un quadro confuso che non risolve nulla. Ha chiarito la situazione solo Franco Baldini, ai microfini di Mediaset Premium a match concluso, dicendo con nettezza che l’esclusione è dovuta ad un lieve ritardo di De Rossi nelle riunione tecnica prima della partita e che la società ha avallato la scelta del mister. Sta di fatto che l’assenza del numero 16 pesa enormemente in una squadra, la Roma, che sembra totalmente priva di personalità e di freschezza fisica e mentale. Il classico possesso palla enriquiano è inesistente, la difesa un panetto di burro e la grinta fuori dal dizionario giallorosso.

    Questa Roma sbiadita e flaccida impatta contro la solita splendida Atalanta che ha voglia di correre e di dimostrare, che lotta su ogni palla e che morde le caviglie all’avversario senza perdere lucidità e manifestando un invidiabile tasso tecnico nei suoi uomini. German Denis su tutti squarcia la diga di carta romanista con giocate di grande velocità e intelligenza e soprattutto con una freddezza sotto porta da rapace di alto livello. Ma i bergamaschi non sono solo l’argentino, sono squadra compatta e organizzata, specchio del carattere combattivo di mister Colantuono.

    German Denis © Marco Luzzani/Getty Images

    PRIMO TEMPO – Pronti via e dopo 3 minuti Marilungo sfrutta la prateria della retroguardia giallorossa e senza trovare opposizione da parte di Rosi e Juan si presenta davanti a Stekelenburg il quale fa un miracolo deviando il tiro dell’atalantino sulla parte interna del palo. La Roma è nel caos totale e al 10′ arriva il vantaggio orobico con Marilungo che copia e incolla l’azione precedente ma stavolta buca il portiere romanista. L’Atalanta è completamente padrona della partita con la Roma che tiene un pò più la palla, ma il risultato sono soltanto due tiri sbilenchi di Marquinho. Così i ragazzi di Colantuono possono fare il gioco di contropiede che amano e infatti Denis raddoppia al minuto 19 dopo un bel triangolo con Maxi Moralez nella difesa di sale romanista.

    L’Atalanta si difende in modo perfetto e dà l’impressione di poter segnare su ogni palla persa dai romanisti che girano la palla in modo troppo lento e scontato. Al 36′, però, una Roma in lieve risalita accorcia le distanze con un tiro centrale di Borini sul quale Consigli fa una papera clamorosa. La prima frazione di gioco si conclude con la Roma gettata in un forcing disordianato, ma vivace. Maxi Moralez al 48′ rischia per una gomitata su Rosi, ma Romeo lo grazia col giallo per proteste.

    SECONDO TEMPO – La reazione d’orgoglio di fine primo tempo della Roma svanisce nel secondo dopo soli 2 minuti quando Heinze sbaglia su Marilungo concedendo l’ennesimo contropiede, concluso poi con l’assist per Denis che insacca da due passi: è 3-1 ed  è la fine virtuale del match. I giallorossi sbagliano ogni giocata e si fanno divorare dal nervosismo: Osvaldo al 9′ sgambetta Cigarini a palla lontana e si prende il cartellino rosso da parte dell’arbitro che ammonisce anche l’atalantino per un buffetto di reazione, usando probabilmente due pesi e due misure.

    Sta di fatto che l’Atalanta sta divorando la Roma sotto ogni profilo e la prospettiva per i giallorossi non è rosea. Infatti la Roma stanca e nevrotica subisce il quarto gol ad opera del mattatore Denis che al 21′ sfrutta uno svarione di Cassetti e dopo 30 metri palla al piede supera Stekelenburg con un dolce scavetto. I ragazzi di Luis Enrique sono ormai completamente inermi e menano calci di frustrazione. La ciliegina, si fa per dire, è l’espulsione di Cassetti al 37′ per offese al guardalinee, forse un pochino troppo permaloso in una partita dall’esito ormai certo e già dai nervi tesi. L’Atalanta vince 4-1.

  • Atalanta – Roma, senza Totti e Schelotto

    Atalanta – Roma, senza Totti e Schelotto

    Sfida fondamentale tra Atalanta e Roma. Per i bergamaschi l’obiettivo dei tre punti vuole dire una classifica rassicurante fuori dalla cerchia che lotta per non retrocedere. Per la Roma la trasferta all’Atleti Azzurri d’Italia significa la possibilità di insidiare l’Udinese per il terzo posto, ma soprattutto la Lazio contro cui giocherà il derby nel prossimo turno. Luis Enrique è alla ricerca di quella fantomatica continuità che sarebbe la chiave di volta della stagione giallorossa, ma che fino ad ora è rimasta soltanto una chimera. Per Colantuono le parole d’ordine sono organizzazione e brillantezza per onorare fino in fondo un campionato fin qui stratosferico.

    ATALANTA – I lombardi entreranno in campo col consueto 4-4-2. Consigli sempre titolare con Lucchini spostato sulla destra e l’ex Lazio e Juventus Stendardo centrale difensivo insieme a Manfredini e Peluso che torna terzino destro dopo le gare disputate da fluidificante offensivo. Il centrocampo sarà composto da Maxi Moralez esterno a sinistra e Carrozza a destra che giocherà al posto di Schelotto cui Colantuono regala un turno di riposo. Nella zona mediana agiranno Cigarini e l’ex di turno Matteo Brighi che affronterà una gara al sapore di rivincita. In avanti il bomber capocannoniere German Denis al fianco di Marilungo preferito a Gabbiadini.

    Francesco Totti © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    ROMA – Luis Enrique si affiderà al consueto 4-2-3-1. Stekelenburg tra i pali con l’acciacato Rosi che recupera sulal destra e Taddei confermato a sinistra. Al centro Juan è diffidato e in previsione del derby giochera Simon Kjaer al suo posto a fare coppia con l’argentino Heinze. A centrocampo l’inamovibile Daniele De Rossi avrà l’ausilio di Pjanic e di Gago, ma attenzione perchè l’ex Real Madrid è diffidato e al suo posto potrebbe cominciare il nuovo arrivato Marquinho in un colpo di scena alla Enrique. In attacco considerando la squalifica di Totti ci sarà Lamela trequartista a supporto di Borini e Osvaldo. Bojan è acciaccato, ma stringe i denti e sarà in panchina.

  • Verso Atalanta – Roma senza Totti e Schelotto

    Verso Atalanta – Roma senza Totti e Schelotto

    Importante match all’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo Atalanta Roma per la 25esima di Serie A. I giallorossi si giocano tre punti fondamentali per la rincorsa al terzo posto che vale i preliminari di Champions League, ormai obiettivo dichiarato per voce di Daniele De Rossi e Walter Sabatini. Per gli orobici, invece, in ballo c’è la riconferma di una posizione di classifica lontana dalla zona retrocessione con punti utili a suggellare una straordinaria  stagione. Luis Enrique vuole la continuità che tanto servirebbe alla Roma, contro la stessa Atalanta battuta per 3-1 ad inizio stagione in una partita in cui si cominciò a vedere la faccia buona della sua squadra. Mentre per Stefano Colantuono c’è la voglia di dimostrare ancora una volta di essere una squadra quadrata e propositiva contro la squadra della sua città.

    Luis Enrique | ©Getty Images

    QUI ATALANTA. I nerazzurri si preparano alla sfida contro i giallorossi con la consapevolezza di poter fare bottino pieno e che “la Roma si può fermare” come ha dichiarato Cigarini che domenica sarà titolare. Colantuono dovrebbe proporre il consueto 4-4-1-1 e potrebbe far rifiatare Schelotto dopo una importante serie di partite consecutive e rilanciare dal primo minuto Carrozza. A completare il centrocampo Maxi Moralez e l’ex di turno Matteo Brighi che vivrà una partita dal sapore di rivincita. In attacco oltre all’inamovibile e capocannoniere German Denis il rebus vede favorito Marilungosu Gabbiadini.

    QUI ROMA. I capitolini devono rinunciare allo squalificato Francesco Totti. Inoltre Kjaer potrebbe essere schierato al posto di Juan che è diffidato e col giallo salterebbe il derby con la Lazio nel prossimo turno del 10 marzo. A sorpresa Luis Enrique potrebbe mettere dal primo minuto il neoacquisto brasiliano  Marquinho per sostituire Gago, altro giocatore diffidato. Rosi è acciaccato ma molto probabilmente stringerà i denti così come Bojan che ci sarà ma partendo dalla panchina. L’attacco sarà composto così dal trio Lamela, Osvaldo, Borini.

  • Atalanta Genoa 1-0, Marilungo decisivo nel finale

    Atalanta Genoa 1-0, Marilungo decisivo nel finale

    Un gol di Marilungo a 11’ dalla fine permette all’Atalanta di ritornare alla vittoria nel recupero di campionato contro il Genoa. Per i rossoblù di Marino, dopo il pesante ko di Catania, un’altra sconfitta che acuisce il momento negativo. Una partita dai due volti quella andata in scena all’Atleti Azzurri d’Italia: primo tempo senza grosse emozioni, ripresa più vivace che oltre al gol decisivo ha visto anche un legno per parte con Kucka e Denis.

    Colantuono rispetto alla vigilia varia solo un elemento: non c’è Moralez nell’undici titolare infatti. Al suo posto Carrozza. Nel 4-4-2 proposto dal tecnico neroazzurro davanti a Consigli difesa formata da Lucchini e Peluso esterni, Stendardo e Manfredini centrali. Cigarini, recuperato nonostante nei giorni scorsi avesse accusato uno stato febbrile, giostra con Brighi in mezzo al campo mentre Schelotto e Carrozza agiscono sull’esterno. In avanti Gabbiadini fa coppia con Denis. Dall’altra parte tutto come previsto per Marino, eccezion fatta per l’impiego dal primo minuto di Kucka. Nel 4-3-2-1 davanti a Frey c’è una difesa formata da Rossi e Constant esterni, Granqvist e De Carvalho centrali. A centrocampo Veloso e Biondini giocano in mezzo con Kucka. Sculli e Jankovic agiscono dietro l’unica punta Palacio.

    Luca Cigarini | © Marco Luzzani/Getty Images

    Chi si aspetta una partita vibrante ed emozionante come quella dell’andata si sbaglia: il primo tempo infatti è soporifero, tanto che i due bomber Denis e Palacio ci provano solo da fuori mentre Gabbiadini su punizione trova pronto Frey. Fanno qualcosina in più i padroni di casa con l’esordiente Carrozza, ma occasioni da rete col contagocce.

    Nel secondo tempo sono gli ospiti però a venire fuori, colpendo subito una traversa con Kucka che su calcio d’angolo stacca imperiosamente ma non centra il bersaglio grosso. Risponde poco dopo Denis, il quale prima trova pronto Frey poi prende in pieno il palo. Colantuono però vuole una scossa, tanto da inserire Bonaventura e Marilungo al posto di Schelotto e Gabbiadini. Dall’altra parte Belluschi subentra ad uno spento Veloso. E il match finalmente decolla. L’Atalanta vorrebbe anche un rigore per un fallo di mano di De Carvalho su un tentativo di intervento di Denis. Prima l’arbitro accorda un calcio d’angolo, poi addirittura una rimessa dal fondo, tanto da far imbufalire i padroni di casa che a questo punto ci mettono maggiore determinazione. E al 34’ trovano il vantaggio: Denis appoggia per Marilungo il quale con un tiro preciso all’angolino supera Frey. Gli ingressi di Jorquera e Ze Eduardo non cambiano le sorti di un match che l’Atalanta riesce a gestire sino alla fine, facendo esplodere l’entusiasmo dei tifosi e di Colantuno. Un successo accolto come una liberazione dopo un momento difficile. Ancora una trasferta con ko annesso per il Grifone: fuori casa il rendimento sin qui è stato davvero pessimo.

    PAGELLE ATALANTA

    Carrozza 7: Era al debutto ma è apparso tutt’altro che emozionato. Una spina nel fianco per il Genoa, una dolce scoperta per l’Atalanta e un attestato di merito per Colantuono che ha creduto in lui.

    Marilungo 7 : Entra e segna, dopo una ventina di minuti, un gol decisivo. Una bella vetrina per lui e una sicurezza in più per il trainer orobico.

    Schelotto 5,5: Non è il giocatore ammirato altre volte. Troppo discontinuo nel periodo in cui è in campo. Tanto che il tecnico se ne accorge e lo sostituisce.

    Denis 6,5: Non segna ma colpisce un palo e fornisce un assist. El Tanque ormai è un pericolo costante per tutte le difese avversarie.

    PAGELLE GENOA

    Veloso 5,5: Dovrebbe fare la differenza, e la fa, ma al contrario. Troppo impacciato, non riesce a dare mai la marcia in più che servirebbe ai suoi.

    Palacio 5,5: Anche lui non entusiasta. Poche volte pericoloso, quasi mai nel primo tempo. E se non gira al meglio lui, sono dolori.

    Kucka 6,5: Tra i pochi a salvarsi tra i suoi. Colpisce anche una traversa, ma più in generale è molto attivo nel corso dei 90’

    Sculli 5,5: Dovrebbe giocare in appoggio alla punta ma alla stessa non fornisce mai palloni importanti e lui alla conclusione ci va davvero poche volte.