Tag: stefano ayroldi

  • Stangata per Mexes. Il giudice sportivo non usa il buon senso

    Mano pesante del giudice sportivo nei confronti della Roma ed in particolare del francese Philippe Mexes reo di aver tenuto un comportamento non corretto dopo la seconda ammonizione nella partita di ieri contro il Brescia. Se domenica il “mea culpa” di Rocchi aveva permesso di graziare Colucci dalla squalifica nei confronti della società giallorossa il giudice sportivo è andato giù pesante, non tenendo in considerazione la fallimentare conduzione di Russo coadiuvato dall’internazionale Ayroldi.

    Tre gionate di squalifica per Mexes e 10000 euro di multa “Comportamento scorretto nei confronti di un avversario e per avere, all’atto dell’espulsione, assunto un atteggiamento aggressivo ed intimidatorio nei confronti di un assistente e, poco dopo, rivolto un epiteto insultante al 4° ufficiale”

    Inibito anche Pradè fino al 30 settembre “per essere, al termine della gara, entrato negli spogliatoi senza autorizzazione e per aver contestato l’operato degli ufficiali di gara rivolgendo all’arbitro espressioni ingiuriose; infrazione rilevata anche dal collaboratore della Procura federale”.

    Ammonizione con diffida ed ammenda di 3.000 euro, invece, per l’altro dirigente della Roma Gian Paolo Montali “per essere, al termine del primo tempo, entrato negli spogliatoi senza autorizzazione e per aver contestato l’operato arbitrale rivolgendo al direttore di gara espressioni irrispettose”.

    E per completare, l’ammenda di 5.000 euro a Simone Perrotta “per avere, al termine della gara, colpito con un pugno la porta dello spogliatoio arbitrale; infrazione rilevata dal collaboratore della procura federale”.

  • Intercettazioni, Bergamo e Pairetto: referto alterato per salvare Totti

    Iniziano ad uscire fuori altre trascrizioni delle 74 intercettazioni proposte dalla difesa di Luciano Moggi e che potrebbero esser acquisite dal Tribunale di Napoli. E’ il 24 novembre del 2004 e al telefono i due ex designatori Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto parlano di un omissione del quarto uomo per salvare Totti e quindi evitare la squalifica prima di un Juventus – Roma:

    Bergamo: ”Ayroldi si è comportato male in Roma…Roma, Roma Roma… (Roma-Palermo 1-1 ndr) è successo questo alla fine della partita Totti lo ha mandato a cagare, ha mandato a cagare Trefoloni, ma lui non se ne è accorto…. e nello spogliatoio ha detto lui che doveva scrivere questa cosa. Ha fatto un discorso non chiaro, è stato ascoltato ma non da Matteo. Quando è stato ascoltato non da Trefolini. Quando sono arrivato il giovedì successivo all’allenamento questo cretino di Ayroldi parlando con un altro arbitro ha detto: ‘oh meno male che non ho scritto di Totti… te lo immagini…. giocavano con la Juve, metti caso che lo squalificavano e perdevano davano la colpa che non c’era Totti. Matteo ha detto ‘ma che cazzo dici questa storia la sai te…”. Matteo con me non ne ha voluto parlare e mi ha detto ‘guarda questa cosa è una bruciatura detta cosi’ per lui per me”. Io ho detto a Matteo ‘noi non ne vogliamo parlare pubblicamente ma con Ayroldi ne parleremo io e Gigi al prossimo raduno perche’ la dobbiamo chiarire: se lui prende una iniziativa di questo tipo la deve concordare con noi non con se stesso, ne parlarne in presenza di altri…”.
    Pairetto: ”E’ proprio un coglioncello… non è un malizioso,è da sciocchi parlare in presenza di altri…”
    Bergamo: ”E’ un coglione non è un coglioncello…se c’è qualcosa prendi l’arbitro in disparte e dici: è successo questo…lo scrivo?”.
    Pairetto: ”Per lo meno a pensare a chi gioca la settimana dopo… magari gli è venuto in mente dopo”.
    Bergamo: ”Io ci metto la mano sul fuoco che lui non ci ha nemmeno pensato che la partita dopo era Juve-Roma, ci scommetterei le palle ma lui non è un arbitro che può essere ingenuo cosi….”.
    Pairetto: ”Bisogna dirglielo però… se decidiamo di metterlo in B non è un problema, certo non litighiamo su Ayroldi…”.

  • Il Pagellone settimanale di Crazy Diamond

    Il Pagellone settimanale di Crazy Diamond

    AMAURI 2 Altra prestazione oscena, ma adesso è italiano a tutti gli effetti e ribadisce a gran voce il suo sogno, citando addirittura tutti i lavoratori extracomunitari del Paese che ce l’hanno fatta e che lui degnamente rappresenta. In effetti gli operai magrebini saranno veramente fieri di vedere un brasiliano spalmare nutella per la colazione degli azzurri ai Mondiali, commozione a palate.

    IAQUINTA 2 l’altro ariete di cui solo Lippi capisce il genio nascosto. Pur di segnare in fuorigioco di otto metri davanti alla porta nega la doppietta a Chiellini e il gol della tranquillità alla sua squadra. Come direbbe qualcuno, “più bello che intelligente”.

    IL PAESE DEI BISCOTTI 4 Doveva vincere l’Inter a Firenze, e invece han pareggiato. Il biscotto non c’era, e se c’era se l’è mangiato Ayroldi, e pare fosse anche buono.

    CALCIOPOLI BIS 9 Un sequel avvincente che tira più di Avatar senza bisogno di occhialini 3D. Il calcio italiano è talmente pulito che già si annunciano una Calciopoli 3 e 4, e anche una serie televisiva. Già scritturato Christopher “Fester” Lloyd per la parte di Galliani, rimane da definire che ruolo dare a Brooke e Taylor, mentre stando a voci di corridoio Chuck Norris sarà il giudice che alla fine decapiterà tutti con un calcio rotante.

    MEANI 4 chiede di piazzare due persone fidate nella commissione di serie C, così, solo perchè “se abbiamo un po’ di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio”. Ma le istituzioni non devono preoccuparsi, come dice Frattini non c’è nessuna ingerenza, è solo uno dei passi per un potere più solido. Il secondo è il federalismo e il terzo la Champions League.

    CONFLITTO DI DIS-INTERESSI 5.5 Nei quindici minuti dedicati all’argomento su Mediaset scopriamo che “il Milan ha già pagato”. Otto punti, una pacca sulle spalle e amici come prima. Bei tempi quelli in cui l’Italia era il paese dei condoni, ormai manco il vino sprecano, tarallucci nell’acqua e via andare.

    MIHAJLOVIC 6 Media tra il voto al Sinisa allenatore, che ha portato il Catania a fare meno punti solo della Roma primatista, e al Sinisa libero pensatore, che se la sua ex squadra viene coinvolta in uno scandalo lo definisce monnezza. D’altronde aveva anche definito Arkan un eroe e il Kosovo un pezzo di Serbia ingiustamento sottratto ai suoi legittimi possessori. Sei sempre alla ricerca di un calciatore che non dica solo banalità, finchè non ne trovi uno e te ne penti.

    DI NATALE 8 Ma quanto sta segnando Di Natale? Ho sempre pensato non fosse un fuoriclasse, ma un giocatore perfetto per fare la fortuna delle piccole-medie squadre sì. Ora che ci penso forse Lippi ha capito tutto, la sua Nazionale potrebbe essere solo modesta invece fa volutamente schifo così Di Natale si scatena e vincono il Mondiale.

    MESSI 10 Quarantesimo gol stagionale, uno più bello e più importante dell’altro. Un Maradona ancora più giovane, senza panzetta e pare anche senza vizi. Se non lo acchiappano Raiola o Lele Mora habemus Diego. Questo fermo restando che Quaresma, Giovinco e Lavezzi sono altrettanto forti, l’importante è crederci.

    SAMPDORIA 8 No ma l’avete capito o no che se continua così rischia davvero di andare in Champions League la Sampdoria? Chapeau. Che pronunciato da Del Neri suona più o meno Sciapffffò, da GianclòBlonc “l’important è partecipèr” e da DellaValle “maremmamaiala”.

    Crazy Diamond

  • Fiorentina – Inter: Ayroldi esulta e Mourinho s’infuria

    Dopo aver raccolto solo un punto al Franchi di Firenze, nonostante nella giornata di ieri si fossero intensificati i sospetti di una combine tra Inter e Fiorentina, Mourinho, che sente il peso del sorpasso giallorosso alla corsa scudetto, si chiude in un silenzio stampa senza dare molte spiegazioni. Subito dopo il fischio di chiusura della partita terminata per 2-2, il portoghese esige però delle spiegazioni verso il guardalinee Ayroldi, reo di essersi lasciato sfuggire un “Andiamo, andiamo!” a pugni chiusi al momento del pareggio di Kroldrup (arrivato un minuto dopo il rocambolesco 1-2 dei nerazzurri). “Che cosa ti esulti“? avrebbe chiesto il tecnico ricevendo come risposta dal guardalinee: “Faccio quello che mi pare, nessuno me lo vieta“.
    Anche Marco Branca ai microfoni nel dopo partita racconta l’accaduto: “Cosa vi devo dire, forse avrà esultato per la Roma, per la Fiorentina o forse per se stesso”.

  • Sud Africa 2010: Rosetti, Calcagno e Ayroldi rappresentano l’Italia

    La Fifa ha scelto le trenta terne che dirigereanno gli incontri nell’ormai imminente mondiale in Sud Africa. A rappresentare l’Italia sarà Roberto Rosetti coadiuvato dai guardalinee Paolo Calcagno e Stafano Ayroldi. La commissione arbitrale riunitasi a Zurigo ha nominato le trenta terne, ventotto delle quali di diversa nazionalità.

  • Maicon insieme a Branca nello spogliatoio di Rosetti. Ma non era vietato?

    “Sono sta­to nello spogliatoio dell’arbitro accompagnato dal mio direttore tecnico e non per scusarmi con il guarda­linee. Volevo solo salutarlo e ri­badire che non avevo offeso nessuno. Ho detto due volte ‘Vai tu’, perché Ayroldi per due volte mi aveva invitato ad anda­re via io. Questo è successo e questo ho ripetuto nello spo­gliatoio dell’arbitro. Io non so­no un maleducato”.

    Queste le parole di Maicon se da un lato potrebbero scagionare il brasiliano dalle offese al guardalinee Ayroldi e quindi eviterebbero la squalifica del giocatore nelle prossime importanti sfide di campionato contro Fiorentina e Juventus dall’altro mettono in discussione il nuovo mondo del calcio nato dalle ceneri di Calciopoli. Una delle tanti accuse mosse all’allora dg juventino Luciano Moggi era appunto quella di prevaricare le regole entrando negli spogliatoi arbitrali a fine partita a dimostrare il suo disappunto sulle conduzioni di gara. A confermare le parole dell’ingenuo Maicon è lo stesso Branca: “Sono sceso negli spogliatoi piuttosto seccato, pronto a fare una bella ramanzina a Maicon, ma il ragazzo mi ha spiegato subito il tutto. All’assistente Ayroldi avrebbe solo detto ‘vai tu’, due volte, nient’altro. A quel punto l’ho portato nello spogliatoio dell’arbitro Rosetti e ho chiarito alla terna arbitrale che credevo nella sua totale buona fede. Mi interessava però che emergesse la verità”.