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  • Mondiali di basket Tuchia 2010: Il trionfo degli Stati Uniti. Le immagini

    Mondiali di basket Tuchia 2010: Il trionfo degli Stati Uniti. Le immagini

    Ecco le immagini della finale del Mondiale di basket di Turchia 2010 disputatasi ad Istanbul tra i padroni di casa turchi e gli Stati Uniti dell’M.V.P. del torneo Kevin Durant.
    La gara è stata vinta dagli americani per 81-64 grazie alla straordinaria prova proprio di Durant che ha chiuso con 28 punti con ben 7 triple, risultando quasi immarcabile.
    Stati Uniti che tornano sul tetto del Mondo 16 anni dopo, ed è il trionfo per un gruppo di ragazzi quasi sconosciuti che sono stati chiamati in nazionale per le defezioni di tutti i “Big” dell’NBA, e che sono riusciti nell’impresa di vincere il torneo, quando invece nel Mondiale precedente i vari ed osannati James, Bryant, Anthony e soci avevano fallito, guardando il trionfo della Spagna.

    Proprio la Spagna ha deluso più di tutte, chiudendo al sesto posto, ed ha pagato molto più del previsto il forfait (annunciato da tempo comunque) della sua stella Pau Gasol.

    Argentina quinta grazie ad un Luis Scola monumentale ed a tratti il vero antagonista di Durant nella corsa al titolo di miglior giocatore della competizione. Scola ha vinto la classifica marcatori con 27 punti abbondanti di media.

    Quarta la sorprendente e giovane Serbia che ha puntato su un nucleo di ragazzini ed è stata ripagata nel migliore dei modi, sfiorando anche l’accesso alla finalissima visto che per 38 minuti ha guidato l’incontro di semifinale contro i padroni di casa turchi, venendo poi sorpassata negli ultimi secondi di gioco. Un futuro luminoso attende questa nazionale.

    Terza classificata l’ancor più sorprendente Lituania, arrivata al Mondiale grazie ad una wild-card che ha permesso a molti di conoscere un gruppo di giovani talenti guidati da un leader che si appresta a tornare in NBA nel migliore dei modi dopo 2 anni passati in Europa tra le fila biancorosse dell’Olympiacos Pireo: stiamo parlando di Linas Kleiza che ha dimostrato di essere uno dei giocatori più completi, un ‘ala dal potenziale molto alto che darà una grossa mano ai Toronto Raptors che lo hanno ricevuto quasi per nulla dai Denver Nuggets (che si staranno mangiando le mani dopo le strepitose prestazioni in questo Mondiale da parte del talento gialoverde).

    Seconda la Turchia, e non si poteva chiedere di più, visto che gli Stati Uniti, grazie al talento di Durant, avevano una marcia in più. Buone notizie dal redivivo Turkoglu che dopo l’ “Annus Horribils” a Toronto, cercherà di rilanciarsi a Phoenix.

    E poi gli U.S.A., di nuovo in vetta al Mondo, grazie ad un fenomeno di 21 anni, ben coadiuvato da gregari eccezionali quali il suo compagno ai Thunder Russell Westbrook, il sempre utile Lamar Odom e l’atletico Andre Iguodala, sacrificatosi in difesa nelle marcature più assurde con ottimi risultati e che ha messo da parte per amore del gruppo il suo talento offensivo. Ed un plauso particolare al coach Mike Krzyzewski che si sta dimostrando un allenatore particolarmente vincente e con le idee ben chiare.

    GUARDA LE IMMAGINI DELLA FINALE

  • Super Durant trascina gli Stati Uniti alla vittoria: è oro mondiale!

    Super Durant trascina gli Stati Uniti alla vittoria: è oro mondiale!

    Una prova monumentale di uno strepitoso ed incontenibile Kevin Durant da 28 punti e 5 rimbalzi trascina gli Stati Uniti alla vittoria sui padroni di casa della Turchia ai Mondiali di basket. Nasce una stella luminosissima in questa sera del 12 settembre 2010, un giocatore che non ha nulla da invidiare a coloro che, stelle ormai riconosciute nel panorama NBA, invece, a questo Mondiale hanno deciso di rinunciare, quasi come se fosse solo un peso: ma non per un ragazzino-prodigio di soli 21 anni che già aveva fatto vedere al Mondo intero cosa è in grado di fare laureandosi come il più giovane marcatore di sempre della storia della NBA nell’ultima stagione disputata. Ora la definitiva consacrazione in questo torneo per un talento puro come pochi altri e che ora andrà posto nell’elite del basket assieme ai più noti colleghi che rispondono al nome di LeBron James, Kobe Bryant e così via. Tecnica, fisico, agilità, velocità, talento, esplosività e tanta etica del lavoro, straordinaria per un ragazzo così giovane che potrebbe perdersi facilmente nei meandri del protagonismo come tanti suoi coetanei. Ma evidentemente preferisce essere ricordato per le sue imprese sportive piuttosto che per qualche bravata tipicamente giovanile. Il futuro, e la prossima decade, saranno sicuramente suoi se il suo talento potrà essere espresso sui parquet più prestigiosi, lontano da infortuni che potrebbero minarne l’efficienza.
    Una partita, quella disputata dagli Stati Uniti, subito nata sotto il segno del giocatore degli Oklahoma City Thunder, e che la Turchia ha cercato di non farsi sfuggire dalle mani come ha potuto, opponendo strenuamente tutte le sue armi, ma il divario è parso veramente incolmabile. Onore comunque ai giocatori turchi che sono arrivati all’appuntamento finale da imbattuti, distrutti in questa finale sia a rimbalzo (42 a 34) che nei tiri da 3 punti (11 a 7 le bombe totali) e la medaglia d’argento vale quasi come una d’oro. La vera medaglia d’oro invece ha stampata la faccia sorridente e ingenua di un ragazzo di 21 anni che ha griffato questo Mondiale con le sue eccezionali giocate.

    Finale 1°-2° posto: U.S.A.-TURCHIA 81-64

    Inizio di partita col turbo per Durant che firma subito 2 triple d’autore e con un’altro canestro da 2 punti mantiene gli Stati uniti in leggero vantaggio sul 14-12. Arriva però l’unico sorpasso turco della gara sul 15-14 ma non c’è da gioire perchè poco dopo, in un contrasto con Billups, Turkoglu si fa male al ginocchio e deve abbandonare momentaneamente il parquet per le necessarie cure mediche.
    Furbescamente gli “States” capiscono che è il momento di assestare un mega parziale agli avversari privi del loro leader. E così avviene, una bomba di Curry riporta in vantaggio gli americani sul 20-17, ed il quarto si chiude sul 22-17 grazie a 2 tiri liberi di Russell Westbrook per il 22-17: Durant ha già la metà dei punti di squadra, ben 11 sui 22 totali e la difesa turca fa fatica a trovare le necessarie contromisure sul talento dei Thunder.
    Il secondo quarto si apre con la grande difesa degli Stati Uniti. In attacco invece, intelligentemente, visto che la Turchia intasa l’area e ostruisce gli spazi sotto il tabellone viene proposto sistematicamente il tiro dalla lunga distanza che sembra funzionare piuttosto bene vista la serata di grazia di Durant: proprio il numero 5 con la quarta tripla firma il primo vantaggio in doppia cifra degli “States” (31-21) a 5 minuti dalla fine del primo tempo. La quinta bomba dà invece il 34-24 ed il fenomeno americano ha già a referto 20 punti!
    Si arriva allo scadere della prima frazione con il punteggio di 42-32 U.S.A.

    Il secondo tempo inizia proprio come era cominciato il primo: altre 2 triple di rara bellezza di Durant (la sesta e la settima) consentono un ulteriore allungo sul 48-32. Ma non finisce qui perchè gli Stati Uniti sfiorano ripetutamente il +20. A questo punto Tanjevic cerca di sistemare le cose, soprattutto in difesa e grazie ad un ritrovato Turkoglu in zona offensiva la Turchia riesce ad arrivare fino al -11 (52-41) a 4 minuti dalla fine del terzo quarto. Rudy Gay ridà fiato e scaccia le paure con un jumper da centro area per il 54-41 e Westbrook mette 3 punti d’oro per il momentaneo +16 a 2 minuti dalla sirena del mini-intervallo. Uno spento Ilyasova cerca di ricucire lo strappo, ma una magia del solito immarcabile Kevin Durant ristabilisce le distanze (59-43). Il terzo quarto va in archivio sul 61-48 Stati Uniti.
    L’ultima frazione di gioco vede un canestro da 3 di Odom che uccide definitivamente la partita (68-50) anche se ancora ci sono 8 minuti da giocare sul cronometro. Odom si scatena e con altri 2 punti dà il massimo vantaggio ai suoi sul +20 con un magistrale contropiede (70-50). Turkoglu prova a suonare la riscossa per i padroni di casa ma la definitiva mazzata alle speranze turche la danno Rose e ancora lo scatenato Odom: Rose si prende canestro e fallo in penetrazione (72-52) e il libero aggiuntivo che esce dal ferro viene corretto dall’ala dei Los Angeles Lakers per il massimo vantaggio di 22 punti (74-52). Tunceri segna una tripla ma oramai mancano poco meno di 5 minuti. Westbrook continua a dare spettacolo e con un tiro da 3 porta il risultato sul 79-59, i turchi rispondono con altri 3 punti ma la gara si trascina, tra l’entusiasmo della panchina americana e dei pochi tifosi sugli spalti gremiti quasi interamente da supporter biancorossi, verso la fine, passando per una girandola di cambi che servono a Durant per prendersi la standing-ovation di tutti i presenti. Finisce 81-64, buone anche le prove di Westbrook (13 punti, 6 rimbalzi e 3 assist) e di Odom (15 punti e 11 rimbalzi) per non parlare dell’ottima difesa di Iguodala, sempre prezioso su qualsivoglia avversario, anche il più alto.
    Per gli U.S.A. e’ il primo titolo iridato in 16 anni. La Turchia esce tra gli applausi dei 15000 del Dome, gli Stati Uniti impazziscono di gioia per un successo meritato e sudato come non mai nel passato.
    Kevin Durant si prende il titolo di miglior giocatore del torneo, a tratti onnipotente e devastante: 7 triple segnate (su 13 tentativi) in una finale Mondiale sono un biglietto da visita che pochi possono presentare. Il titolo degli “States” è praticamente suo!

    U.S.A.: Durant 28, Odom 15, Westbrook 13, Rose 8, Gay 6, Billups 4, Iguodala 4, Curry 3, Gordon 0, Chandler 0, Love 0, Granger 0. All.: Krzyzewski.
    Turchia: Turkoglu 16, Erden 9, Ilyasova 7, Onan 7, Tunceri 7, Arslan 6, Asik 5, Gonlum 4, Savas 3, Guler 0, Ermis 0. All.: Tanjevic.

  • L’Argentina doma la Spagna e si prende il quinto posto

    L’Argentina doma la Spagna e si prende il quinto posto

    Una brutta Spagna (almeno nel primo tempo), cede all’Argentina e si deve accontentare del sesto posto al Mondiale di basket in corso di svolgimento in Turchia, dopo essere arrivata alla manifestazione come seria candidata al titolo assieme agli Stati Uniti, anche in virtù dell’eredità portata sulle spalle, in quanto campione del Mondo e d’Europa in carica. Unica consolazione per gli ormai ex detentori del titolo è la superba prestazione di Rudy Fernandez, autore di ben 31 punti.
    Tutt’altra musica per la squadra albiceleste che onora il torneo con un ottimo piazzamento viste le defezioni pre-Mondiali, in particolar modo quella di Manuel Ginobili, più che quella di Andrès Nocioni. Intesa magica poi quella tra Luis Scola e Carlos Delfino, che saranno le basi di questa nazionale per il prossimo futuro. L’ala degli Houston Rockets chiude con 22 punti e sarà molto probabilmente il marcatore principe della manifestazione (a meno di clamorosi exploit della stella americana Kevin Durant nella finalissima per l’oro che si disputerà alle 20.30 contro la Turchia), la guardia dei Milwaukee Bucks ne piazza 27 e sforna triple a ripetizione!

    Finale 5°-6° posto: ARGENTINA-SPAGNA 86-81

    Dicevamo di un primo tempo pessimo da parte della Spagna ed alcune cifre lo testimoniano: 14 palle perse, 3/14 dall’arco e 17 lunghezze di svantaggio all’intervallo (49-32), dominata a rimbalzo dove l’altezza di Marc Gasol dovrebbe quantomeno fare la differenza, molle in difesa e senza idee e genialità in attacco. Questo è il team giallorosso nei primi 2 quarti, dominato letteralmente dall’Argentina.
    L’albiceleste vola con un Carlos Delfino letteralmente infuocato ed un Prigioni realizzatore e distributore, mentre Scola risparmia energie per il secondo tempo.

    2 triple in serie di Delfino in avvio di terzo quarto lanciano l’Argentina sul massimo vantaggio (59-34, +25), quanto basta per sollevare pesanti malumori da parte dei tifosi spagnoli che iniziano una civile protesta contro il gioco espresso dalla squadra di Sergio Scariolo: e allora, colpiti dalle critiche dei loro stessi supporter, finalmente, i giocatori di Scariolo cominciano a giocare. E lo fanno anzitutto alzando l’intensità difensiva fino a quel momento latente, cosa che permette di recuperare una miriade di palloni in pochi minuti e confezionare un super parzialone di 16-2 con tante corse in contropiede e un Fernandez indiavolato (61-60).
    L’Argentina si aggrappa, come sempre, alle spalle larghissime e solidissime di Luis Scola, e l’ala dei Rockets ricomincia a lavorare in pitturato riportando i suoi sul +9. Ma la Spagna non molla, si riavvicina con Garbajosa e Gasol, impatta a quota 80 proprio con il centro dei Memphis Grizzlies dalla lunetta, ma si vede poi superata da un principesco canestro di Scola a centro-area e da una tripla, dritta dritta indirizzata al cure iberico, di Prigioni a 15 secondi dalla sirena. Finisce 86-81 ed onestamente pare giusto così, viene premiata una formazione che ha avuto più stimoli e che ha giocato complessivamente meglio e non a fiammate.

    Spagna: R. FERNANDEZ (31 pts), M. GASOL (10 rbs), J. NAVARRO (3 ast)
    Argentina: C. DELFINO (27 pts), L. SCOLA (11 rbs), P. PRIGIONI (7 ast)

  • La Turchia beffa la Serbia. Sarà finale contro gli Stati Uniti

    La Turchia beffa la Serbia. Sarà finale contro gli Stati Uniti

    La Turchia insegue la Sebia per quasi 38 minuti sui 40 disponibili, ma negli ultimi 2 opera il sorpasso e si prende il pass per la finalissima di domani contro la corazzata Stati Uniti.
    Partita intensa, emozionante e vibrante, decisa solo negli ultimi istanti da un canestro di Tunceri e dalla stoppata, sul tentativo di alley-oop da centrocampo per Velickovic, da parte di Semih Erden , che salva la squadra padrona di casa. In mezzo la lunga pausa decisa dagli arbitri per sistemare il cronometro a 5 decimi di secondo dalla fine che potevano potenzialmente valere alla Serbia la qualificazione, prima che la mano di Erden dicesse “no” agli slavi.
    Ora sarà sfida agli “States” per la medaglia d’oro ed il numeroso pubblico turco dovrà dare una grossa mano ai propri benimaini contro Kevin Durant e soci.

    TURCHIA-SERBIA 83-82

    In avvio la squadra turca è molto fredda in attacco e deconcentrata in difesa, e la Serbia ne approfitta per allungare con Velickovic e Tepic (8-15). La risposta della squadra di Tanjevic è affidata a Turkoglu, che innesca un parziale di 7-0 per rimettere le cose in parità, ma è poi una tripla di Teodosic a riportare la Serbia in vantaggio al primo intervallo (17-20): Turkoglu è già a quota 9 punti, ma mentre la Serbia tira bene dall’arco (4/9), la squadra di casa raccoglie un misero 1/5.
    Il motivo della gara non cambia nel secondo periodo con Keselj pronto a firmare il +5. Tanjevic prova a schierare la zona 2-3 e i risultati si vedono con Arslan e Guler che riportano i biancorossi a -1, ma è Savanovic, con 7 punti in fila in uscita dalla panchina, a bastonare la pochezza della difesa turca. Guler compie il terzo fallo e viene richiamato in panchina, Keselj punisce dall’arco per il +7 (31-38), margine tenuto fino all’intervallo lungo con un paio di gite in lunetta serbe (35-42): Turkoglu rimane fermo a 9 punti, la Turchia arranca con un misero 2/9 da tre punti contro il 6/13 avversario, e la mira di Savanovic e Keselj (16 punti in 2 al 20esimo minuto) costituisce un ottimo antidoto contro la zona di Tanjevic.

    Ad inizio ripresa però la Turchia torna ad uomo in difesa, alzando il livello di fisicità: Erden, Turkoglu e Onan griffano un parziale di 11-4 per l’aggancio a quota 46, ma a quel punto è Teodosic che esplode ricacciando indietro i padroni di casa: 4 azioni finalizzate con 5 punti personali e 2 assist, e la Serbia scappa ancora sul +8 (48-56). La Turchia si aggrappa ai singoli, ma mentre Turkoglu sembra stare in disparte, ed Ilyasova deve combattere con i problemi di falli e un eccessivo nervosismo, emerge Arslan, che con 2 di triple riaccende l’entusiasmo (e la rimonta), riportando la squadra di Tanjevic a -3 (60-63) al 30esimo minuto.
    Nell’ultimo quarto si rivede Turkoglu, anche se Keselj con un’altra bomba punisce i turchi per il 64-72 serbo. Tunceri però inizia a quel punto il suo personalissimo show: tripla, canestro ad altissima difficoltà dopo un fallo antisportivo di Markovic, e altra tripla (folle) per il sorpasso tanto atteso a 3 minuti e 30 secondi dalla sirena (76-75). Un paio di brutte scelte di Teodosic permettono a Onan di allungare sul +3, ma Ilyasova prima e Turkoglu poi sbagliano i canestri della possibile tranquillità. Negli ultimi 2 minuti succede di tutto: Asik esce per un dubbio infortunio al volto per non tirare dalla lunetta, ma Arslan fa 1/2 così come Krstic (79-78): sbaglia Turkoglu, sbaglia anche Teodosic, ma Keselj svetta a rimbalzo offensivo e subisce fallo piazzando i liberi del nuovo sorpasso (79-80 a 29 secondi dal termine). Tunceri è stratosferico dando l’assist per un’inchiodata di Erden, ma Rasic pesca a sua volta Velickovic per un facile appoggio a 4 secondi (81-82 Serbia). Rimessa a centrocampo per Turkoglu che, chiuso sulla linea laterale, riesce a trovare il varco per scaricare per Tunceri, che davanti a sé ha un’autostrada per appoggiare il canestro della vittoria. Poi, come già detto, la stoppata di Erden sulla sirena. Che consegna a Tanjevic ed ai suoi uomini la tanto sospirata finale! Ma onore ai serbi che diventeranno la squadra del futuro, grazie ai giovani fenomeni che stanno crescendo partita dopo partita.

    Serbia: M. KESELJ (18 pts), N. KRSTIC (7 rbs), M. TEODOSIC (11 ast)
    Turchia: H. TÜRKOĞLU (16 pts), Ö. AŞıK (7 rbs), K. TUNÇERI (5 ast)

  • Super Durant porta gli Stati Uniti in finale

    Super Durant porta gli Stati Uniti in finale

    Un immenso ed a tratti irresistibile e spettacolare Kevin Durant porta gli Stati Uniti in finale ai Mondiali in corso di svolgimento in Turchia. Il fenomeno degli Oklahoma City Thunder con 38 punti ha largamente rubato il palcoscenico a tutte le altre stelle, dimostrando che nei momenti che contano il vero terminale offensivo resta sempre e solo lui.
    Trascinatore, realizzatore, leader, il tutto a soli 21 anni, se gli “States” si metteranno al collo la medaglia d’oro lo dovranno innanzitutto a questo bimbo prodigio del basket, che con il duro lavoro quotidiano sta raggiungendo livelli di eccellenza difficili da pronosticare ad inizio carriera.
    “K.D.” in questa partita ha veramente esagerato demolendo praticamente da solo la difesa lituana nel primo tempo: 17 (su 23 punti della squadra) alla fine del primo quarto, 24 (su 42 totali) all’intervallo. E nei momenti di riposo del devastante Durant ci hanno pensato il suo compagno ai Thunder Russell Westbrook (12 punti ed 8 rimbalzi) un rigenerato Lamar Odom con 13 punti e 10 rimbalzi e la difesa di Iguodala e Kevin Love, quest’ultimo sempre prezioso su ambedue i lati del campo, a segare le ambizioni lituane.
    Paga caro, la Lituania, la serata negativa della sua stella Linas Kleiza, ben contenuta dalla difesa a stelle e strisce, che lo porta d un misero 1/11 dal campo per un fatturato di 4 miseri punti e 5 palle perse! Di meglio non fanno i suoi compagni che latitano nel tiro dalla lunga distanza e sorprendentemente sembrano molli sulle gambe nella partita più importante.

    Semifinale 1: U.S.A.-LITUANIA 89-74

    La Lituania cerca di partire forte ma un grande Durant segna 12 dei primi 14 punti di squadra bersagliando il canestro gialloverde da ogni posizione, e quando le maglie difensive degli Stati Uniti si stringono bene ecco che la forbice tra le 2 squadre inizia ad essere importante con la doppia cifra di vantaggio (23-12 alla fine del primo quarto).
    Kemzura risponde a questa situazione con il quintetto leggero con Jankunas da centro e la zona 2-3, ma in attacco i lituani continuano a faticare contro la prima linea difensiva che non lascia spazio alle penetrazioni, mentre Kleiza si disperde inspiegabilmente. Gli “States” accelerano sul +15 (29-14), prima di subire un mini-parziale negativo innescato da Pocius (31-23): qui si torna ad innescare Durant, che riceve anche una mano importante dal fido Westbrook ( autore anche di una stoppata terrificante su Kalnietis in uno dei momenti migliori della Lituania, a dimostrazione di un atletismo pazzesco), per riallargare il gap sul 42-27 all’intervallo lungo.

    Come già detto, Durant è a quota 24 punti e Kemzura gli mette addosso la marcatura ad uomo di Pocius, ad inizio terzo quarto, e sfruttando l’isolamento della stella dei Thunder, che non riceve più il pallone, la Lituania rientra fino al -10 (50-40) grazie a qualche buon tiro dal perimetro. Durant però prende le misure al suo marcatore e sforna 2 canestri d’autore portando gli U.S.A. sul +12 (65-53) all’ultimo intervallo del terzo quarto.
    Nell’ultimo periodo i gialloverdi baltici accusano la stanchezza e soprattutto in difesa perdono lucidità: la dimostrazione sono i 2 voli sopra il ferro ancora dell’immarcabile Durant (77-64).
    E quando il numero 5 piazza la tripla in faccia al povero Pocius il divario diventa incolmabile sull’82-64. Curry aumenta ancora il divario sul +20 (89-96), qui gli “States” si fermano per non umiliare l’avversario e Jasaitis firma un parzialino di 5-0 per fissare il punteggio finale.
    Con un Kevin Durant così il primo posto nel torneo è sempre più vicino.

    U.S.A.: K. DURANT (38 pts), L. ODOM (10 rbs), D. ROSE (3 ast)
    Lituania: R. JAVTOKAS (15 pts), R. JAVTOKAS (9 rbs), J. MACIULIS (2 ast)

  • Mondiali di basket Turchia 2010: La programmazione per l’11 settembre

    Mondiali di basket Turchia 2010: La programmazione per l’11 settembre

    Questa è la programmazione dell’11 settembre del Mondiale di basket di Turchia 2010.

    Si comincia alle 14 con la finalina per il settimo-ottavo posto ta Slovenia e Russia, per poi proseguire con le 2 semifinali che varranno l’accesso alla finalissima del 12 settembre.
    Le partite sono Turchia-Serbia alle ore 18, e U.S.A.-Lituania alle ore 20.30.
    Ovviamente gli orari delle partite indicati sono all’ora italiana, perchè ricordiamo che in Turchia c’è un’ora in più di discrepanza.

    Sabato 11 settembre

    ore 14:Slovenia-Russia
    ore 18:Serbia-Turchia
    ore 20.30:Lituania-Stati Uniti

  • Mondiali di basket Turchia 2010: La programmazione delle sfide valide per il 5°-8° posto

    Mondiali di basket Turchia 2010: La programmazione delle sfide valide per il 5°-8° posto

    Questa la programmazione per le sfide che varranno l’assegnazione del quinto, sesto, settimo ed ottavo posto al Mondiale di basket di Turchia 2010.

    Si parte domani con il match alle 17 tra Spagna e Slovenia, sfida che sulla carta non ha modo di esistere vista la superiorità netta degli iberici che ancora per qualche giorno manterranno il titolo di campioni in carica.
    Alle ore 20 invece la seconda sfida tra Argentina e Russia, molto più equilibrata e che vedrà Scola, che finora è stato il miglior giocatore della manifestazione ed il miglior marcatore del torneo, battagliare contro i giganti russi e contro una difesa che si è dimostrata molto solida.

    Ovviamente gli orari delle partite indicati sono all’ora italiana, perchè ricordiamo che in Turchia c’è un’ora in più di discrepanza.

    Venerdì 10 settembre

    ore 17:Slovenia-Spagna
    ore 20:Russia-Argentina

  • Mondiali di basket Turchia 2010: La programmazione per le semifinali

    Mondiali di basket Turchia 2010: La programmazione per le semifinali

    Questa è la programmazione delle semifinali del Mondiale di basket di Turchia 2010.

    Le sfide sono in programma l’11 settembre e vedranno scontrarsi Turchia e Serbia nel primo incontro, alle ore 18, e Lituania e Stati Uniti nel secondo, alle ore 20.30.
    Le sfide si preannunciano equilibrate, forse un pò di vantaggio va a favore di Turchia (per via del vantaggio del fattore campo) e Stati Uniti visto il disavanzo tecnico, ma Serbia e Lituania sono nazionali che possono cercare e trovare le contromosse adeguate.

    Ovviamente gli orari delle partite indicati sono all’ora italiana, perchè ricordiamo che in Turchia c’è un’ora in più di discrepanza.

    Sabato 11 settembre

    ore 18:Serbia-Turchia
    ore 20.30:Lituania-Stati Uniti

  • La Lituania doma l’Argentina. Ora sfida agli Stati Uniti

    La Lituania doma l’Argentina. Ora sfida agli Stati Uniti

    LITUANIA-ARGENTINA 104-85

    Partita a senso unico tra Lituania e Argentina, con i baltici che volano su percentuali pazzesche dall’arco per la prima metà di gara svilendo poi qualsiasi tentativo di rimonta sudamericano. Le cifre sono da paura, e fanno impressione: dopo 18 minuti la Lituania viaggia con un 8 su 8 dai 6.25, mentre l’Argentina è a quota 0 su 9. Un abisso che si riflette nei 20 punti di distacco dell’intervallo lungo, 50-30, con Jasaitis e Kalnietis assoluti protagonisti.

    E’ difficile immaginare che qualcosa cambi nella ripresa, l’atletismo dei lituani esplode con 2 schiacciate ad inizio ripresa (55-30) mentre Scola ormai è a 3/12. E quando i sudamericani passano a zona, contro un’avversaria che arriva a 11/15 nelle triple, le cose peggiorano. E’ una disfatta: al 25esimo la Lituania va a +30 (65-35).
    Nemmeno la proverbiale grinta di Prigioni (sua la prima tripla sudamericana dopo 10 errori), Scola e Delfino (25 alla fine i suoi punti) riesce poi ad invertire una tendenza evidente, perché dall’altra parte c’è sempre un uomo pronto a far male: prima Pocius, poi Maciulis, quindi Delininkaitis ricacciano indietro l’Argentina allargando la forbice fino all’85-53 del 30esimo.
    I ragazzi di Sergio Hernandez provano quindi una rimonta disperata nell’ultimo parziale, ma riescono solo a ridurre il margine di una sconfitta comunque netta, con la schiacciata di Jasaitis e il layup di Jankunas che fissano il definitivo 104-85, un biglietto da visita niente male in vista della semifinale contro gli “States”. Arrivata a Istanbul facendo notizia soprattutto per le grandi assenze, la Lituania ha costruito attorno a Linas Kleiza (17 punti, 9 rimbalzi stasera) una squadra bilanciata e vincente. E pensare che i baltici sono ai Mondiali grazie ad una Wild-Card!

    Lituania: S. JASAITIS (19 pts), L. KLEIZA (9 rib), P. JANKUNAS (5 ast)
    Argentina: C. DELFINO (25 pts), F. OBERTO (5 rib), P. PRIGIONI (6 ast)

  • Mondiali di basket: La programmazione per i quarti, in campo gli Stati Uniti

    Mondiali di basket: La programmazione per i quarti, in campo gli Stati Uniti

    Questa è la programmazione per il 9 settembre dei quarti di finale del Mondiale di basket di Turchia 2010

    Si parte alle 17 con Stati Uniti-Russia. Un incontro che, almeno sulla carta potrebbe essere già scritto, ma da tenere d’occhio ci sarà il divario di centimetri sotto i tabelloni, con i russi che potrebbero approfittare di questa superiorità. Tutto andrà in mano a Kevin Durant per gli “States” che dovrà prendersi la squadra sulle spalle e trascinarla alle semifinali.
    Alle 20 i quarti saranno chiusi dalla sfida tra la “sorpresissima” del torneo turco, ovvero la Lituania, arrivata ai Mondiali solo attraverso una wild-card e che ora si trova tra le prime 8 squadre al Mondo, e la solida Argentina, priva di Ginobili e Nocioni ma guidata uno Scola in stato di grazia che fin qui è risultato decisivo visto che è il miglior marcatore del torneo e da molti è indicato come il possibile M.V.P. della manifestazione.
    Sfide molto interessanti che sulla carta non presentano divari molto netti. L’ultima parola come al solito spetterà al campo.

    Ovviamente gli orari delle partite indicati sono all’ora italiana, perchè ricordiamo che in Turchia c’è un’ora in più di discrepanza.

    Giovedì 9 settembre

    ore 17:U.S.A.-Russia
    ore 20:Lituania-Argentina