Tag: stadio olimpico

  • Coni, Malagò elimina tessere gratis ai parlamentari

    Coni, Malagò elimina tessere gratis ai parlamentari

    La classe politica italiana sembra voler cambiare, incamminandosi sulla strada del rinnovamento delle istituzioni e dei costumi, per provare ad avvicinarsi alla società civile con la quale nel corso degli ultimi decenni si è creata una vera e propria frattura che appariva insanabile e incolmabile. Secondo alcuni osservatori il cambio di tendenza registrato negli ultimi tempi è da attribuire allo Tsunami del Movimento Cinque Stelle che, al grido di “arrendetevi, siete circondati” e con il successo elettorale ottenuto alle urne, ha spaventato non poco la vecchia politica impolverata e l’ha costretta ad adeguarsi alle richieste per evitare di essere completamente cancellata dell’anti-politica. Emblematici esempi di questo processo ancora in corso sono rappresentati dall’elezione della Presidentessa della Camera dei Deputati Laura Boldrini e del Presidente del Senato Piero Grasso, due figure di “rottura” con i cosiddetti mestieranti della politica e che hanno fatto dell’impegno civile la bandiera della propria esistenza. Un messaggio in tal senso, poi, sembra giungere anche dall’altra sponda del Tevere, da quella Città del Vaticano troppo spesso riluttante al cambiamento ed all’abbandono degli sfarzi che per secoli l’hanno contraddistinta, anteponendo i privilegi e i lussi alla vera essenza del cattolicesimo. In direzione opposta, invece, sembra essere l’elezione di Papa Francesco, che già dalle prime parole pronunciate, dal tono amichevole e poco formale, dalla volontà di incontrare da vicino i fedeli, dalla rinuncia ai simboli di sfarzo quali il mantello broccato o la croce d’oro preferendole quella di ferro. Un vento nuovo, dunque, che sta avvolgendo questo periodo sferzato dalla tempesta della crisi e che, almeno su tali aspetti, sembra portare qualche novità importante che si estendono anche ad un altro mondo tradizionalmente improntato al riconoscimento dei privilegi alla casta, quello dello sport. In tale direzione, dunque, suona come rivoluzionaria la decisione del Coni – per volontà del neo presidente Giovanni Malagò – di eliminare le tessere con le quali i parlamentari potevano beneficiare di ingressi gratuiti allo stadio.

    Giovanni Malagò nuovo presidente del Coni | immagini dal web
    Coni elimina tessere gratis parlamentari | immagini dal web

    Una decisione ovviamente simbolica per seguire la tendenza in atto e per mettere in chiaro che il nuovo corso del Coni (e quindi dello sport italiano) vuole andare di pari passo con le istanze di cambiamento del Paese, andando a promuovere una decisione anti-casta e anti-privilegi che affonda la sua ratio nella intollerabilità del fatto che coloro che beneficiano di cospicue indennità parlamentari abbiano il diritto divino di accedere nei settori più esclusivi degli stadi gratuitamente, mentre la gente comune è costretta a pagare il biglietto, tra l’altro anche a prezzi molto cari, anche per andare in curva.

    Può apparire singolare che una decisione del genere, che dà uno scossone molto forte alla Roma del potere e dei privilegi, sia partita proprio sotto la presidenza del Coni di un uomo come Malagò cresciuto nel quartiere altolocato dei Parioli, e che sia stato per anni membro e poi presidente di uno dei circoli più esclusivi della Capitale, ossia il circolo Aniene: eppure, è accaduto proprio ieri, 18 Marzo 2013.

    Anche i parlamentari pagheranno il biglietto allo stadio, dunque, e grazie alla decisione del Coni per molti di loro sarà come scendere dall’Olimpo per mescolarsi ai comuni mortali: era ora!

  • Il primo Derby della Mole allo Juventus Stadium

    Il primo Derby della Mole allo Juventus Stadium

    Nell’immaginario del calcio italiano, il derby è solitamente inteso come il match stracittadino che si svolge nella “casa comune” delle due formazioni coinvolte e che, dunque, riduce la differenza tra gara casalinga o in trasferta ad una mera questione formale di calendario: accade tra Milan ed Inter a San Siro, tra Roma e Lazio all’Olimpico e tra Sampdoria e Genoa a Marassi. Nel caso del derby della Mole, invece, nel corso degli anni la stracittadina tra Juventus e Torino ha cambiato diverse volte location: dallo Stadio Comunale, al Delle Alpi, all’Olimpico. Nei tre casi, però, si trattava sempre di uno spazio “condiviso” tra granata e bianconeri e, di conseguenza, dalle rispettive tifoserie.

    Il prossimo 1 Dicembre, invece, nell’anticipo del sabato sera alle ore 20.45, sarà la prima volta che il derby della Mole, il più antico d’Italia, sarà disputato allo Juventus Stadium, la casa bianconera di proprietà del club inaugurata lo scorso anno. Il Toro, dunque, sarà realmente “ospite” dei cugini juventini, per un match che ritorna ad essere protagonista dopo quasi tre anni di assenza a causa della permanenza dei granata in serie B: l’ultimo precedente, infatti, risale a 7 Marzo 2009 e fu disputato all’Olimpico, quando vinse la Juventus con un gol nel finale realizzato da Giorgio Chiellini.

    L'ultimo precedente del derby della Mole
    L’ultimo precedente del derby della Mole | ©New Press/Getty Images

    Ora, l’Olimpico è lo stadio dove giocano i granata – in attesa di ribattezzare, il prossimo 29 Novembre, il piazzale antistante all’impianto “corso Grande Torino” – mentre lo Stadium si trova laddove sorgeva il Delle Alpi, teatro dei periodi di maggior splendore della storia recente del club bianconero: mai come in tal caso, dunque, la distinzione tra squadra ospite e padrona di casa è opportuna, nonostante sia un derby stracittadino e, dunque, è appropriato specificare che si tratterà di Juventus-Torino.

    Tale questione, infatti, è stata rimarcata dallo stesso sito ufficiale della Juventus che ha comunicato l’avvenuto sold out (non è affatto una novità da quando esiste lo Juventus Stadium, ndr) e ha precisato che “sono stati assegnati nel pomeriggio di ieri tutti i tagliandi riservati ai tifosi bianconeri”. I tagliandi riservati al settore ospiti, invece, sono soltanto 2.099, al costo di 40 euro, un prezzo non propriamente popolare e, per tal ragione, in quel caso la vendita non è stata ancora ultimata anche a causa dello strascico polemico che ha accompagnato la decisione della Juventus di inserire la gara del derby nel pacchetto abbonamenti andando, di fatto, a ridurre a sole 12 mila unità i biglietti “liberi” disponibili, a fronte dei 27.442 abbonamenti esistenti.

    Nella gara di ritorno del derby della Mole, in programma il prossimo 28 Aprile 2013, il Torino si “vendicherà” adottando la medesima politica anche se i tifosi bianconeri avranno – presumibilmente – a disposizione più tagliandi considerando che gli abbonati granata sono circo otto mila. Al momento, però, la preoccupazione principale riguarda la questione ordine pubblico considerando due fattori rilevanti: in primis, il fatto che molto tifosi del Toro rimarranno senza biglietto e che, dunque, ciò può generare tensioni anche al di fuori dello Stadium; in secundis, il fatto che la gara verrà disputata in notturna. Per l’occasione. dunque, si è deciso di adottare un ingente spiegamento di uomini per garantire la sicurezza, con circa 650 unità addette. L’augurio è che, naturalmente,il derby della Mole sia una grande festa di sport e null’altro.

  • Lotito – Coni, è rottura. Lazio al “Barbera” per l’Europa?

    Lotito – Coni, è rottura. Lazio al “Barbera” per l’Europa?

    Piove sul bagnato in casa Lazio. Dopo le squalifiche inflitte a Dias e Marchetti per la rissa finale di Udine, sorgono nuove tensioni sull’ asse Lotito Coni per la gestione dello Stadio Olimpico di Roma. Il presidente della Lazio, ha ufficialmente annunciato che le prossime partite europee della squadra biancoceleste si giocheranno allo Stadio Renzo Barbera di Palermo, poichè è stato impossibile trovare un accordo di massima con il Coni.

    La causa principale del conflitto sull’asse Lotito Coni è  il contratto d’ affitto dello stadio Olimpico, contratto prossimo alla scadenza, il quale non è stato ancora rinnovato. Dopo innumerevoli  trattative , la Lazio ha rifiutato l’ultima proposta del Coni. Il rischio che la squadra biancoceleste giochi le coppe europee lontano da Roma la prossima stagione è reale e concreto, in quanto entro la mezzanotte di lunedì deve essere presentata la documentazione alla Uefa per la licenza, che serve per partecipare alle coppe del prossimo anno.

    Claudio Lotito © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Sul pagamento dell’ affitto dello Stadio Olimpico da parte della Lazio al Coni pare non esserci alcun problema. Problema presente invece per la gestione di alcune aree esterne ed interne allo stadio, che la società Lazio vorrebbe utilizzare come area-marketing, ma che il Coni non intende cedere. Si riuscirà a trovare un accordo di massima nelle prossime ore?

    Intanto Lotito ha fatto sapere che non intenderà smuovere la sua posizione di un “centimetro”, “O così o niente”! Il Coni dovrà valutare dunque l’ unica offerta proposta dal presidente della società biancoceleste e trarne sentenza. La Lazio in questi anni, ha ottenuto i risultati più importanti tra le mura amiche. Rinunciare allo Stadio Olimpico comporterebbe l’alterarsi di tante certezze. La prima sicuramente sarà quella dell’ apporto dei tifosi, costretti ad emigrare in Sicilia per sostenere la squadra, (naturalmente a proprie spese). Saranno quindi entusiasti gli ultras biancocelsti di trasferisrsi in affitto a Palermo? Ci pensi bene Signor Lotito…

  • Ira Lotito sul Coni: “Estorsione sull’Olimpico”

    Ira Lotito sul Coni: “Estorsione sull’Olimpico”

    © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Si infuoca la polemica fra Claudio Lotito ed il Coni per la concessione dello stadio Olimpico alla Lazio per disputare le partite in casa della prossima stagione. Il Coni, infatti, attende dalla società biancoceleste due milioni di euro per la concessione dello stadio, in termini di canone di locazione maturato, così come deciso dalla sentenza del Tribunale: la squadra di Lotito, però, non pare aver alcuna intenzione di versare la somma stabilita e, per mezzo del suo Presidente, parla di vera e propria “estorsione” da parte del Coni, causata dal fatto che la Roma ha adempiuto ai suoi obblighi ed ora il Coni si attende la medesima condotta da parte della Lazio.   La questione, però, dovrebbe risolversi in tempi brevi, poichè il Coni attenderà il pagamento dovuto fino al 30 Giugno, come termine massimo per la concessione della liberatoria per l’utilizzo dello Stadio Olimpico e, se il pagamento non arrivasse, potrebbe compromettere l’iscrizione della squadra al prossimo campionato oltre che lasciare eventualmente spazio al Coni per rivalersi sulla società biancoceleste con azioni esecutive.   Gli attacchi di Lotito al Coni vanno oltre il limite del consentito con una arringa molto pesante nei confronti della principale istituzione sportiva italiana, che ha colpito particolarmente il presidente Gianni Petrucci, il quale si è detto sconcertato per le parole usate da parte di Lotito, che riveste anche la carica di consigliere federale. Lotito vorrebbe onorare il contratto che scade il 30 Giugno, per poi riformularne un altro basato su criteri differenti rispetto al precedente e, soprattutto, in linea con le “possibilità” della Lazio che, secondo Lotito, sono differenti da quelle della Roma, così come è ben diverso il “grado di utilizzo” dell’impianto, visto e considerato che la Roma solitamente disputa un numero di gare superiori rispetto alla sua squadra. Il braccio di ferro è appena cominciato.

  • Da Petrucci la prima “bacchettata” a DiBenedetto

    Da Petrucci la prima “bacchettata” a DiBenedetto

    Il mondo del calcio in Italia, come abbiamo avuto modo di capire in questi anni è conservativo, chiuso in una casta che difficilmente si apre alle novità ed è altamente diffidente con chiunque tenta di entrare a farne parte. Oggi Thomas DiBenedetto è finalmente arrivato in Italia per concludere la trattativa con Unicredit e rilevare definitivamente la maggioranza del pacchetto azionario della Roma.

    L’imprenditore assalito dai cronisti all’arrivo a Fiumicino ha tranquillizzato il popolo giallorosso con una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport in cui spiega il perchè di questa avventura, quali saranno i traguardi prefissati e come intende traghettare la Roma nel nuovo modo di far calcio attraverso il bussiness e il merchandaising. DiBenedetto ha toccato anche il capitolo stadio annunciando la volontà di costruire un nuovo stadio definendo l’Olimpico obsoleto e con una struttura non adatta “È un peccato, però, che tutto questo tifo a Roma non abbia la struttura adatta: l’Olimpico non gratifica affatto la passione dei romanisti, le tribune sono troppo lontane dal campo, il rumore con la distanza si perde. Anche per questo ci vorrà uno stadio nuovo, e diverso: un impianto all’inglese, che abbia effetti positivi sui calciatori. Una versione moderna di Campo Testaccio”.

    E’ subito arrivata la “bacchettata” di Petrucci “Thomas DiBenedetto non e’ certo partito col piede giusto. Le sue battute sullo stadio Olimpico non mi sono piaciute affatto. Possono anche non venire a giocare all’Olimpico ma devono rispettare la storia di questo impianto. Gli stadi di proprietà sono la strada giusta purche’ li facciano”