Il nemico numero uno degli Azzurri, dopo il pareggio di ieri contro la Croazia, si chiama “Biscotto”. Un deja-vù di otto anni, ritornando all’Europeo 2004, quando la nostra Nazionale era guidata da Trapattoni e venne eliminata dalla competizione nonostante la vittoria contro la Bulgaria nell’ultima giornata, resa vana proprio dal biscotto scandinavo fra Danimarca e Svezia, che pareggiarono per 2 a 2, risultato che – già alla vigilia – si sapeva avrebbe eliminato gli Azzurri.
Ora la situazione è pressocchè identica, considerando che se Spagna e Croazia dovessero pareggiare per 2 a 2, la Nazionale di Prandelli tornerebbe a casa anche se vincesse contro l’Irlanda, allenata proprio dal Trap. I conti sono presto fatti: Spagna e Croazia andrebbero, infatti, a 5 punti in classifica, così come l’Italia e, data la parità, si guarderebbe la classifica avulsa ed i punti negli scontro diretti (finiti tutti e tre in parità) e poi alla differenza reti (che, in caso di 2 a 2 sarebbe 0 per tutte), e poi, ancora, alle reti segnate negli scontri diretti fra Italia, Spagna e Croazia considerando che l’Italia si troverebbe con 2 gol fatti e 2 subiti, mentre con l’eventuale 2 a 2 la Spagna e la Croazia andrebbero a 3-3, superando, quindi, gli Azzurri.
Nel caso di un pari per 1 a 1 fra Spagna e Croazia, invece, i calcoli sarebbero ben più complessi, poichè, a parità di punti e reti negli scontri diretti, si guarderebbe alla differenza reti generale, che vedrebbe la Spagna a +4, la Croazia a +2, mentre l’Italia (attualmente a 0) dovrebbe vincere con tre gol di scarto o con due, ma da 4 a 2 in su. Se, invece, l’Italia vincesse per 3 a 1 la situazione sarebbe in totale parità e, dunque, si ricorrebbe ai coefficienti calcolati sul rendimento di Italia e Croazia dagli Europei 2008, ai Mondiali 2010 alle qualificazioni Euro 2012: si qualificherebbe la Croazia, grazie al suo coefficiente 2,23 superiore rispetto a quello Azzurro, pari a 2,20.
Calcoli a parte, l’aspetto più singolare di questa situazione è proprio lo spettro del “biscotto”, che piomba sugli Azzurri e sul calcio italiano proprio in prossimità dello scandalo scommessopoli e delle combine emerse. Un modo per ricordarci che l’onestà e la sportività non devono mai esser viste come un optional, perchè “la ruota gira” ed, ora, ci troviamo a sperare nella correttezza degli altri, con l’ansia di chi, conoscendo tali meccanismi distorsivi, teme che possano essere messi in atto. Sarebbe una beffa, soprattutto per Gigi Buffon, che dopo aver sostenuto “meglio due feriti che un morto” – riferendosi a situazioni “fisiologiche” nel calcio – nel post-partita di ieri si è detto sicuro della sportività degli Spagnoli che, se giocassero al massimo delle loro potenzialità, non dovrebbero temere la Croazia che, gol del pari a parte, ieri contro gli Azzurri non ha costruito particolari pericoli.
Ora, dunque, il capitano Azzurro preferirebbe “un morto” fra Spagna e Croazia piuttosto che due feriti, una situazione che, con la contestuale vittoria italiana, ci promuoverebbe ai quarti.
Buffon mostra sicurezza in tal senso e motiva così la sua impressione: “Se Spagna e Croazia fanno 2 a 2 ride tutto il mondo, e io non credo a questa possibilità perchè la Spagna è campione d’Europa e del Mondo ed i suoi campioni non vorranno essere ricordati per una cosa del genere, al contrario di Svezia e Danimarca che erano due squadre mediocri, con l’unico obiettivo di passare il turno”.
Impressioni cui fa eco il ct spagnolo Del Bosque, che promette sportività da parte delle Furie Rosse che giocheranno per vincere contro la Croazia. Agli Azzurri, dunque, non resta che pensare alla partita contro l’Irlanda di Trapattoni, con l’imperativo della vittoria, puntando a dare il massimo ed evitando imbarazzanti cali fisici nella ripresa, onorando la promessa fatta da capitan-Buffon ad un bambino di Mirandola: “faremo il possibile per rendervi orgogliosi di noi”.
A seguire, dopo la partita dell’Italia contro la Croazia, si è giocato il match tra Spagna ed Irlanda, le rimanenti squadre del Girone C; il match è finito con la vittoria della Spagna che è andata subito a rete con Torres e la conseguente eliminazione da questi Europei 2012 per la squadra di Trapattoni. Il mezzo passo falso degli azzurri ha incoraggiato gli spagnoli ad entrare subito decisi in campo e, senza perdere tempo, el Nino ha insaccato la rete neanche dopo aver fatto trascorrere 5′ dal fischio d’inizio. La supremazia della Spagna si nota tutta infatti le altri reti non tardano ad arrivare: nella ripresa è prima Silva, poi nuovamente Torres ed infine Fabregas ad insaccare la rete irlandese chiudendo il match con un netto 4-0.
LA PARTITA: Si apre con un cambio tra gli undici titolari della scorsa partita molto importante per Del Bosque che, al posto di Fabregas, a rete contro l’Italia, inserisce Fernando Torres nonostante la brutta prestazione proprio contro gli azzurri. Fa bene il ct spagnolo a dar fiducia a El Nino: a 5′ dall’inizio l’attaccante si avventa infatti su un pallone vagante nell’area avversaria, supera di slancio Stephen Ward e lascia partire un destro potente che si insacca sotto la traversa di Shay Given portando la Spagna a condurre sull’1-0. Il primo tempo è tutto delle furie rosse che creano azioni di gioco importanti, senza però riuscire a finalizzare, grazie ad alcuni buoni interventi del portiere irlandese Given. L’Irlanda appare troppo impostata e, contro le prodezze dei giocatori spagnoli, si trova sempre in svantaggio.
Nella ripresa il ct dell’Irlanda Trapattoni opta per il cambio: inserisce infatti Walters al posto di Cox ma questo non basta alla squadra in casacca verdebianca a cambiare il ritmo del match. La Spagna si rivela nettamente superiore e continua a creare situazioni di possibile rete finchè Silva, in mezzo a tre difensori nell’area irlandese, piazza un rasoterra vincente alla destra del portiere, portando le furie rosse sul 2-0. Con il risultato quasi al sicuro Del Bosque decide quindi di effettuare il primo cambio: ad uscire è Alonso che lascia spazio a Martinez; pochi minuti dopo è nuovamente Torres ad andare a segno, superando il portiere avversario su contropiede.
Subito dopo la doppietta de El Nino, Del Bosque decide che per oggi può bastare e inserisce Fabregas al posto di Torres. La risposta arriva subito da Trapattoni che inserisce il giovane Mcclean al post di Duff, cercando almeno di arginare la sconfitta. Nei minuti finali spazio anche allo spagnolo Cazorla che viene inserito al posto di Iniesta e all’irlandese Green che sostituisce Whelan. Ma ancora una volta a farla da padrona è la Spagna che, con un tiro di Fabregas pieno di forza e rabbia, insacca la rete e metto a segno il 4-0 finale.
PAGELLE SPAGNA-IRLANDA
Spagna (4-3-3): Casillas 6; Arbeloa 5.5, Piqué 6, Ramos 6, Jordi Alba 6, Busquets 6, Xabi Alonso 6 (65′ Martinez 5.5), Xavi 6; Silva 6.5, Iniesta 6.5 (80′ Cazorla), Fernando Torres 7 (72′ Fabregas). All. Del Bosque 7.5
Questa sera alle 20:45 va in scena Spagna-Irlanda, partita che chiuderà la seconda giornata del gruppo C di Euro 2012. Le furie rosse, reduci dal pareggio della prima giornata con l’Italia, cercano la prima vittoria in questi europei e proveranno a centrarla a Danzica contro l’Irlanda di Giovanni Trapattoni. Gli irlandesi sembrano propensi a recitare il ruolo di cenerentola del gruppo C, vista la netta sconfitta (1-3 con la Croazia) patita nella prima partita. Tuttavia il Trap ha invitato tutti a non considerare la sua squadra già battuta e per fermare la squadra campione del mondo ha in mente il solito modulo difensivista per la precisione un 4-5-1. Basterà impostare la partita sulla difensiva per intrappolare una squadra dalle infinite qualità tecniche come la Spagna?
Non basterà di certo, dato che l’Irlanda vista in campo 4 giorni fa non sembra in grado di saper svolgere al meglio neanche la fase difensiva, principale marchio di fabbrica del Trap. I croati Mandzukic e Jelavic ne sono la conferma evidente, loro due insieme hanno bucato la difesa irlandese per ben 3 volte e i ragazzi di Vicente Del Bosque hanno le capacità per bucarli altrettante e più volte. Resta da capire chi sarà il finalizzatore dello scacchiere spagnolo visto che il ct delle furie rosse sembra molto propenso a schierare una vera punta a differenza della formazione anti-Italia.
Chi tra i due Fernando? Il ritorno al 4-2-3-1 genera in Del Bosque il dilemma Llorente-Torres. L’attaccante del Chelsea nonostante un paio di gol sbagliati ha inciso positivamente quando è subentrato nella ripresa di Spagna-Italia e quindi non è da escludere una chance da titolare per el nino. L’altro Fernando non ha ancora visto il campo in questa rassegna europea ma è un centravanti che quest’anno ha visto molto bene la porta visti i suoi 29 gol stagionali siglati con la maglia dell’Athletic Bilbao. A far posto ad uno dei due Fernando dovrebbe essere Xabi Alonso, centrocampista del Real Madrid chiamato ad un turno di riposo. Per quanto riguarda lo scacchiere irlandese, Giovanni Trapattoni dovrebbe optare per un modulo più abbottonato con l’inserimento di Gibson al posto di Doyle mentre il peso dell’attacco graverà sulle spalle dell’ex Inter Robbie Keane.
PRECEDENTI E QUOTE – Sono 24 (10 in amichevole) i precedenti tra Spagna e Irlanda e il bilancio vede il predominio degli spagnoli vincitori in ben 13 occasioni. A completare il quadro ci sono 7 pareggi e solo 4 vittorie irlandesi. Non hanno dubbi gli scommettitori sull’esito finale della partita visto che la vittoria delle furie rosse è quotata a 1,20 mentre sono di molto più alte le quote su pareggio e vittoria irlandese bancate rispettivamente a 5,75 e 16. Interessante come per gli scommettitori i principali indiziati a siglare il primo gol della sfida siano Llorente e Torres, quotati entrambi a 5. Solo uno di loro giocherà titolare e avrà quindi maggiori possibilità di essere il primo marcatore di Spagna-Irlanda.
PROBABILI FORMAZIONI SPAGNA-IRLANDA
Spagna (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Piquè, Sergio Ramos, Jordi Alba, Busquets, Xavi, Iniesta, David Silva, Fabregas, Torres. A disposizione: Victor Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Xabi Alonso, Cazorla, Jesus Navas, Pedro, Mata, Llorente, Negredo. Allenatore: Vicente Del Bosque.
A 8 anni di distanza dall’Europeo di Portogallo si torna a sentire l’odore del “biscotto” tra gli Azzurri. Allora furono Danimarca e Svezia che, pareggiando per 2-2, estromisero l’Italia dalla fase a gironi nonostante l’arrivo a pari punti. Stavolta a far paura sono Spagna e Croazia le quali, complice lo scontro diretto in programma nell’ultimo turno, potrebbero tranquillamente tagliare fuori l’Italia da Euro 2012 in caso di arrivo a pari punti. Ovviamente si tratta di semplici ipotesi fatte alla vigilia del secondo turno, quando ancora l’Italia deve affrontare i croati. L’obiettivo è quello di evitare che il destino della squadra di Prandelli dipende dagli altri, ma c’è un solo modo per farlo, battere la Croazia. E vi spieghiamo il perché.
E’ vero che nel calcio può succedere tutto e il contrario di tutto, ma diamo per scontata la vittoria della Spagna contro l’Irlanda. In tal caso gli iberici salirebbero a quota 4. Nel caso di pareggio tra Italia e Croazia la formazione di Bilić agguanterebbe le Furie Rosse a 4, con l’Italia ferma cosi a 2. Una situazione che potrebbe cosi, ragionevolmente, vedere tutte e tre le squadre appaiate a quota 5 nell’ultimo turno in caso di vittoria dell’Italia sull’Irlanda e di pari tra Spagna e Croazia. In questo caso il regolamento, stranamente lasciato uguale a 8 anni fa anche per Euro 2012, prevede che se due o tre squadre arrivano a pari punti si tenga conto, nell’ordine, del maggior numero di punti realizzati negli scontri diretti (e sarebbero uguali), nella miglior differenza reti negli scontri diretti (anche questa uguale) e del maggior numero di gol fatti negli scontri diretti. E qui ruota tutta la questione.
Considerato che Italia-Spagna già si è giocata ed è finita 1-1, nel caso di parità tra gli Azzurri e la Croazia, il biscotto Spagna Croazia potrebbe essere facilmente servito. Basterà infatti che la squadra di Del Bosque e quella di Bilić pareggino (dal 2-2 in su) in modo da portare il numero di gol fatti negli scontri diretti in numero superiore rispetto a quelli fatti dall’Italia e il gioco è fatto. A questo punto, per evitare il biscotto due sono le strade: vincere contro la Croazia ipotecando cosi la qualificazione oppure, in caso di pareggio, sperare che l’onestà prevalga nell’ultimo turno. Ma in quel caso il Pan di Spagna potrebbe risultarci molto indigesto.
La gara di ieri contro la Spagna, oltre al positivo risultato del campo ed al bell’approccio degli Azzurri al match d’esordio Europeo, ha mostrato altri temi interessanti, anche fuori dal rettangolo di gioco, restituendo al nostro calcio quella dimensione di cuore e passione che, a causa dei troppi scandali, spesso finisce in secondo piano.
Nonostante tutti i veleni della vigilia e le problematiche connesse, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non è voluto mancare all’esordio azzurro, sedendo in tribuna d’onore allo stadio di Danzica, al fianco della moglie Clio e del presidente Uefa Michel Platini, ed a poca distanza dalla coppia reale spagnola, costituita dal principe delle Asturie Felipe e dalla consorte Letizia.
Il presidente Napolitano, dunque, ha deciso di mostrare la sua vicinanza ed il suo supporto agli Azzurri, in un momento tanto delicato e decisivo, emulando quella che – nel fatidico 1982 (dopo il primo scandalo scommessopoli, ndr) – fu la “storica” decisione del presidente Pertini, premiato, poi, dalla conquista del Mondiale spagnolo dalla nazionale di Bearzot.
Giorgio Napolitano in veste di presidente-tifoso ha spiegato alla moglie Clio chi fosse l’uomo seduto al suo fianco, (riferendosi a Michel Platini, ndr), ha seguito attentamente la gara, esultando al gol del vantaggio di Totò Di Natale ed assistendo, quattro minuti dopo, al pareggio spagnolo firmato da Fabregas, con un simpatico scambio di battute con il principe spagnolo a proposito del buon risultato che stava maturando per entrambe le squadre e della possibilità di “firmare per il pareggio”.
Al termine della gara, ancor prima che gli Azzurri facessero la doccia, il presidente ha voluto salutare personalmente la Nazionale, scendendo personalmente nello spogliatoio per complimentarsi dell’ottima prestazione: i calciatori sono rimasti piacevolmente sorpresi da tanto affetto e partecipazione, ancor di più, dopo il lungo e sentito abbraccio del presidente Napolitano al capitano Gigi Buffon. Anche in tal caso, curioso siparietto con il presidente che rivela al portiere quanto era accaduto in tribuna d’onore con il principe Felipe, raccomandandosi con una battuta di “non rivelare a nessuno che abbiamo firmato per il pari”, ottenendo la pronta risposta ironica di Gigi: “eh no, altrimenti ci mettono dentro”.
Battute a parte, l’aspetto più bello del post-gara è stata proprio l’intensità emozionale ed il coinvolgimento del Capo dello Stato, che ha dismesso i panni istituzionali per mostrarsi nel ruolo di appassionato, complimentandosi con tutti – “Bravi siete stati bravi, è stata una grande soddisfazione, abbiamo visto una bellissima partita” – ricevendo la risposta entusiasta dei calciatori, che hanno apprezzato particolarmente il gesto ed il coinvolgimento del presidente, con capitan Buffon che ha deciso di donargli la sua maglia da gara, con il numero uno naturalmente.
Un bel regalo e tanti sorrisi, che testimoniano la ritrovata serenità del gruppo di Prandelli, confermata proprio dalle parole del suo uomo di maggiore esperienza, soddisfatto di aver visto in campo “l’Italia che sognavo, è stato bello vedere i miei compagni sacrificarsi e giocare alla pari con la Spagna”.
Il cammino è appena iniziato, con il passo giusto, ma solo con l’unione di forze ed intenti il gruppo Azzurro può cementarsi ancora di più, raccogliendo gli stimoli esterni e tramutandoli in maggiori motivazioni e voglia di far bene, elementi sempre preziosi in una competizione tanto importante quanto breve e intensa come gli Europei.
Il sostegno del Presidente, la figura più importante della nostra Nazione, in tal senso, è un tassello importante per riportare loro la vicinanza di una Nazione delusa e ferita, ma pronta ad appassionarsi ed innamorarsinuovamente allo sport che da sempre ama di più, sognando nuove notti magiche.
Si chiude con un pareggio il primo match per l’Italia che, nell’incontro con la Spagna, va in vantaggio con Di Natale per poi venire raggiunti pochi secondi dopo dagli spagnoli che vanno a segno grazie all’ottimo gioco tra David Silva e Fabregas. Ottima comunque la prova degli azzurri che dimostrano grinta, determinazione e volontà contro la squadra più quotata alla vittoria finale.
L’Italia scende in campo con Buffon, Bonucci, De Rossi, Chiellini, Maggio, Thiago Motta, Pirlo, Marchisio, Giaccherini, Balotelli e Cassano, mentre la Spagna schiera Casillas, Arbeloa, Sergio Ramos, Piqué, Jordi Alba, Busquets, Xabi Alonso, Xavi, Fabregas, Iniesta e Silva.
Palla della Spagna che apre questo match preparato da entrambe le squadre quasi come una partita a scacchi. Intanto De Rossi si fa trovare pronto in difesa nel suo nuovo ruolo, facendo partire gli applausi dei numerosi tifosi azzurri accorsi a Danzica per sostenere i propri beniamini. La prima punizione per l’Italia arriva al 5’ ma Pirlo viene fermato dalla difesa spagnola, la quale ferma anche lo schema da calcio d’angolo poco dopo.
Il primo brivido azzurro arriva al 22’ con Cassano che mette la palla al centro ma Balotelli non arriva in tempo per toccare il pallone e metterla dentro. Lo stesso Cassano al 32’ viene graziato dall’arbitro dopo un brutto intervento su Casillas il quale chiede il cartellino giallo all’attaccante rossonero. Troppo nervoso anche Balotelli che entra con il piede a martello sul piede del difensore spagnolo guadagnandosi così l’ammonizione. Il primo tempo si chiude con l’ottimo intervento di Casillas che su colpo di testa di Thiago Motta si fa trovare prontissimo nonostante il gran colpo dell’azzurro.
Nella ripresa la Spagna cerca di andare a segno nei minuti iniziali ma Buffon chiude ottimamente la porta e in un secondo momento la fortuna sta dalla parte degli azzurri quanto al 6’ Iniesta dalla vicinanza sfiora il palo. Arriva quindi la risposta dell’Italia che, con un grande gioco di Balotelli arriva davanti all’area da solo ma si fa recuperare da Ramos perdendo la palla; Prandelli decide quindi di giocare il primo cambio inserendo al 55′ Di Natale al posto di super Mario.
Cambio azzeccatissmo per l’Italia: al 61′ su un magnifico passaggio filtrante di Pirlo, Di Natale supera Casillas insaccando la rete e mettendo a segno il proprio undicesimo goal in azzurro. Neanche il tempo di esultare per l’Italia e la Spagna si inserisce con Fabregas al centro della difesa italiana, grazie all’ottimo passaggio di David Silva, superando Buffon e andando a pareggiare al 64’.
Prandelli e Del Bosque decidono quindi di eseguire un altro cambio dentro Navas e fuori Silva per la Spagna e fuori Cassano e dentro Giovinco per l’Italia. Arriva il momento di entrare anche per Fernando Torres: fuori l’autore della rete spagnola Fabregas e dentro el nino. Quest’ultimo però si rivela un flop: prima da solo contro Buffon viene scartato da quest’ultimo che si improvvisa difensore mettendo in fallo laterale la palla, poi si guadagna addirittura un cartellino giallo per gomitata in faccia a De Rossi e subito dopo l’attaccante sbaglia anche il pallonetto da fuori area con Buffon fuori dalla porta. Nei minuti finali le due squadre tentano il tutto e per tutto con vari tiri da entrambe le parti ma il risultato non cambia. Buona prova dunque per l’Italia che fino a ieri veniva decisamente vista come sconfitta sicura della gara.
PAGELLE: Spagna: Casillas 7.5, Arbeloa 6, Piquè 6.5, Sergio Ramos 6, Jordi Alba 6, Xavi 6.5, Busquets 6, Xabi Alonso 6, David Silva 6 (19′ st Jesus Navas), Fabregas 7 (28′ st Torres 4), Iniesta 7. Italia: Buffon 7, Bonucci 6.5, De Rossi 7.5, Chiellini 6.5, Maggio 6, Marchisio 6.5, Pirlo 6.5, Thiago Motta 5.5 (43′ st Nocerino), Giaccherini 6, Balotelli 5.5 (Di Natale 7), Cassano 6.5 (Giovinco). All. Prandelli 7.5
Terza giornata ad Euro 2012 dove prenderà il via il girone C che vede inserite oltre all’Italia, la Spagna, la Croazia e l’Irlanda di Trapattoni. Saranno proprio gli azzurri aprire le danze sfidando la Spagna alle ore 18 a Danzica in diretta su Rai Uno; gli spagnoli sono i detentori del titolo europeo conquistato 4 anni fa proprio dopo aver battuto l’Italia di Donadoni ai calci di rigore in semifinale. Arbitro della sfida di stasera sarà l’ungherese Viktor Kassai.
L’Italia guidata da Cesare Prandelli sembra avere cambiato qualcosa dopo aver incassato 3 reti dalla Russia e non essere riuscita a segnare nemmento un goal: il ct ha quindi deciso di optare per lo spostamento di De Rossi centrale, in mezzo ai due juventini Bonucci e Chiellini. In attacco vengono proposti Cassano e Balotelli, sperando siano capaci di sorprendere la retroguardia spagnola dove al posto dell’infortunato Puyol scenderà in campo Sergio Ramos.
Per quanto riguarda la formazione di Del Bosque vorrà sicuramente dimostrare che non a caso si trovano ad essere sul tetto d’Europa e del Mondo e che anche quest’anno possono conquistare il titolo; i giocatori che hanno infatti vinto negli anni passati sono ancora in ottima forma e Xavi, Iniesta, Fabregas e Fernando Torres sapranno regalare grandi e non far sentire la mancanza del capitano Puyol e del bomber David Villa.
La sempre nota insuperabile difesa italiana potrebbe rivelarsi questa volta il punto debole della compagine azzurra dove, dopo l’infotunio di Barzagli, Prandelli ha cambiato lo schema in un 3-5-2. Il centrocampo è quindi il punto di forza degli azzurri dove Pirlo, Marchisio, Thiago Motta, Nocerino, Diamanti e Montolivo sono tutti elementi capaci di garantire qualità, quantità e soprattutto duttilità, doti utili ad evitare di dare punti di riferimento all’avversario.
Una tattica studiata dunque per contrastare il forte reparto centrale spagnolo che vede Xavi Hernandez condurre il centrocampo della Spagna. Pochi i punti deboli delle furie rosse che si presentano a questo torneo come una delle squadre più quotate alla vittoria finale.
“Rispettiamo l’Italia anche se ha cambiato generazione – spiega il ct della Spagna Vicente Del Bosque – da quando c’è Prandelli l’Italia ha anche modificato il gioco diventando una squadra sicuramente forte. Già in passato siamo partiti in un Europeo con una sconfitta e questa volta non voglio perdere”.
“Ci siamo allenati bene – ribatte il ct dell’Italia Cesare Prandelli – abbiamo preparato la partita nella maniera migliore, il pessimismo ci accompagna, non ci dà fastidio e la squadra ha voglia di sovvertirlo. De Rossi è molto convinto, per quanto riguarda l’interpretazione del ruolo aspettiamo la partita, Daniele l’ha già fatto nella Roma”.
Le formazioni di Italia Spagna La probabile formazione della Spagna sarà un 4-3-3 con Casillas, Arbeloa, S. Ramos, Piqué, Jordi Alba; Busquets, Xavi, Xabi Alonso; Iniesta, Torres, Silva.
A disposizione: Valdés, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Fabregas, Cazorla, J. Navas, Pedro, Mata, Negredo, Llorente.
Allenatore: Vicente Del Bosque.
La probabile formazione dell’Italia sarà un 3-5-2 con Buffon, Bonucci, De Rossi, Chiellini; Maggio, Marchisio, Pirlo, T. Motta, Giaccherini; Cassano, Balotelli.
A disposizione: De Sanctis, Sirigu, Ogbonna, Abate, Balzaretti, Montolivo, Nocerino, Diamanti, Di Natale, Giovinco, Borini.
Allenatore: Cesare Prandelli.
Gli esordi della Nazionale Italiana nelle fasi finali dei campionati mondiali ed europei molto spesso sono stati accompagnati da polemiche e problematiche di disturbo, lontane da questioni prettamente di campo. Nella migliore (o peggiore) delle tradizioni, la vigilia dell’Europeo in Polonia ed Ucraina è stata contraddistinta dalle ormai note vicende relative al calcioscommesse, fra blitz e veleni, che hanno spostato nettamente l’attenzione dalle questioni tattiche: ora, però, l’Europeo è iniziato, mostrando i suoi primi risultati del campo e, dunque, anche per gli Azzurri è tempo di calarsi in pieno nel clima pre-partita, nell’immediata vigilia del match d’esordio che, sulla carta, appare realmente proibitivo. L’impegno contro i padroni del calcio mondiale ed europeo, la Spagna di Vicente del Bosque, sarà un importante spartiacque delle velleità della nostra Nazionale anche se è quantomeno insolito che il “bivio” giunga già alla prima gara che, solitamente, viene considerato un match di assestamento.
Un esordio così complesso, però, mostra sicuramente dei temi di gran fascino ed interesse, oltre che regalare certe motivazioni e stimoli che, soprattutto dopo una preparazione tanto tribolata, appaiono realmente come una risorsa preziosa su cui far leva, da capitalizzare il più possibile: è già accaduto in altre occasioni e, se dovesse accadere nuovamente, potrebbe essere considerato realmente come un fattore distintivo degli Azzurri, una speciale “skill” da sfoggiare nel momento delle difficoltà, per rialzare la testa e dimostrare con orgoglio che questo sport è ancora vivo.
Le parole adoperate sul suo profilo Facebook dal capitano Azzurro Gigi Buffon, finora solo sfiorato dalle vicende esterne, devono essere lette proprio in tal senso, come la necessità di un leader di caricare i suoi compagni, spronandoli a far bene per dimostrare il loro valore a tutti i detrattori ed ai cosiddetti “seminatori di zizzania”.
La grinta e la determinazione di Buffon saranno l’esempio fondamentale per lo spogliatoio ma, di certo, la gara contro gli spagnoli necessiterà anche di una buona dose di accorgimenti mirati a resistere all’onda d’urto delle furie rosse. Nell’ultimo scontro ufficiale, disputato nei quarti di finale dell’Europeo 2008 con Donadoni in panchina, gli Azzurri si arresero agli iberici solo ai calci di rigore, dopo una gara lunga e tirata, bloccata sullo 0 a 0: in tal occasione, nonostante l’eliminazione, l’Italia non sfigurò, anche e soprattutto perchè ebbe la “consolazione” di essere eliminata dalla formazione che si aggiudicò, poi, la competizione, oltre che il Mondiale 2010.
Contro gli iberici, inoltre, la Nazionale di Prandelli ha ottenuto un prestigioso successo per 2 a 1 in amichevole, con reti di Montolivo ed Aquilani, dimostrando che quando il gioco girava a dovere, la formazione azzurra poteva essere comunque competitiva anche contro i migliori in assoluto: quello smalto e quella brillantezza che hanno contraddistinto il cammino di qualificazione, però, alla luce delle ultime tre sconfitte consecutive nelle amichevoli di “avvicinamento” , sembrano realmente lontani. Gli Azzurri avranno l’arduo compito di provare a sorprenderci, smentendo lo scetticismo diffuso in queste ore di vigilia, dimostrando di essere “vivi” nonostante l’emergenza in difesa e l’attacco poco rodato.
Come annunciato, al posto di Barzagli (in attesa del suo recupero) sarà Daniele De Rossi il centrale difensivo, con Chiellini e Bonucci a competare il terzetto: nella gara di domani saranno loro il trio più attenzionato, soprattutto alla luce delle difficoltà mostrate dalla retroguardia nell’ultima amichevole contro la Russia, conclusasi con tre gol al passivo. In particolare, gli occhi saranno puntati sul romanista che ha, comunque, mostrato grande disponibilità nell’accettare di “retrocedere” in difesa, così come già accaduto nella Roma di Luis Enrique e, chissà, questa mossa potrebbe rivelarsi una soluzione vincente, dettata proprio dalla necessità. Così come sarà molto forte l’attenzione sul ct Prandelli, al debutto nella fase finale di un campionato europeo: lui, per ora, ostenta serenità, concedendosi nel pomeriggio di oggi anche un “pisolino“, caratteristica di chi sa di aver lavorato al massimo delle sue possibilità e, probabilmente, di chi vuole dare un segnale di rottura rispetto alle molteplici tensioni circostanti.
Nella gara di domani alle ore 18 il campo esprimerà il suo verdetto: tutti ci auguriamo che anche dopo il match con la Spagna il mister possa continuare a dormire sonni tranquilli.
Siamo arrivati oggi al Gruppo C, quello della nostra Nazionale. Gli azzurri dovranno affrontare Spagna, Irlanda e Croazia. Sulla carta la qualificazione dovrebbe essere abbastanza agevole per gli azzurri, con Irlanda e Croazia che sembrano non poter impensiere più di tanto gli uomini di Cesare Prandelli. Ma come ci insegna il vecchio Trap, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. E allora guardiamo cosa ci propone il sacco del girone C.
LA STORIA – Pare quasi un paradosso come questo girone sia il secondo meno titolato di questi Europei, se prendiamo esclusivamente la rassegna continentale. Tre titoli, di Italia e Spagna. Gli azzurri trovarono il loro trionfo nel lontano ’68, mentre la Roja, dopo il successo nella seconda edizione del ’64 giocata in casa, dovette aspettare altri 54 anni prima di tornare a vincere nel 2008. Rimangono le briciole invece alle restanti due Nazionali. Per l’Irlanda quella di quest’anno è la seconda partecipazione ad una fase finale, dopo la sfortunata esperienza dell’88 che li vide uscire durante la fase a gironi superata da Russia e Olanda. La Croazia invece è una Nazionale relativamente giovane, nata nei primi anni ’90 e capace di togliersi già alcune belle soddisfazioni, non ultima la qualificazione ai quarti nella scorsa edizione, dove poi venne battuta dalla Turchia ai tempi supplementari.
L’ASSENZA – Apparentemente è la Nazionale da battere, vuoi perché sono i campioni in carica d’Europa e del Mondo, vuoi perché è espressione del calcio tanto spettacolare quanto vincente messo in mostra dal Barcellona negli ultimi anni, e poi perché l’esperienza acquisita a livello di club e internazionale è qualcosa di non paragonabile con gli altri calciatori presenti in Ucraina e Polonia. C’è un però, le assenze. Mancheranno infatti due giocatori fondamentali per la Roja, due blaugrana doc, entrambi per infortunio. Da una parte Carles Pujol, capitano e leader carismatico della selezione iberica e David Villa, bomber di razza delle Furie Rosse, che ancora non ha recuperato dal terribile infortunio alla tibia patito durante il Mondiale per Club di quest’anno in semifinale. Assenze pesanti, che forse stanno passando fin troppo in secondo piano. In ogni caso la rosa delle Furie Rosse resta altamente competitiva. Il reparto di difesa è costituito in gran parte dal blocco Real, con Casillas tra i pali più Arbeloa, Sergio Ramos e Albiol tra i sette difensori convocati dal ct Del Bosque, fra cui figura anche la sorpresa Juanfran dell’Atletico Madrid, senza dimenticare il totem Pique, che per la verità non ha poi convinto più di tanto questa stagione. A centrocampo si commenta da se l’onnipresenza del Barcellona, con Iniesta, Xavi, Fabregas e Busquets alfieri della metà campo spagnolo, con il solo Xabi Alonso a spezzare l’egemonia blaugrana. Con ogni probabilità sarà Torres al centro del 4-3-3, con il Blues preferito a chi come Fernando Llorente ha scritto pagine storiche per l’Athletic Bilbao di Bielsa. Nel 4-3-3 della Roja dovrebbe poi trovare un posto da titolare nella corsia di destra Mata, compagno di squadra del Nino nel Chelsea, senza dimenticare però che in panchina figura un certo Pedro, il quale però potrebbe essere tenuto a riposo per entrare poi in partita in corso, avendo già dato ampia dimostrazione di come possa essere decisivo anche entrando dalla panchina. Se la Spagna riuscirà a dare velocità alla sua manovra, senza cadere nell’errore di specchiarsi, allora difficilmente potrà avere rivali. Da non sottovalutare però un aspetto fondamentale, ovvero quello delle motivazioni. Dopo aver vinto tutto quanto negli ultimi 4 anni, i calciatori della Roja avranno quell’umiltà e quella determinazione di centrare un nuovo storico traguardo? Il punto interrogativo è questo, la risposta ci verrà data durante gli Europei.
PROMESSA – La Nazionale azzurra non parte di certo con i favori del pronostico, anche se le semifinali del torneo dovrebbero essere un obiettivo abbastanza realistico a cui poter puntare, per poi sognare anche una finale e perché no, una nuova finale dopo quella del Mondiale 2006 ed Euro 2000. Il ct Prandelli ha varato una linea verde che tanto si dissocia da quel passato recente che, nonostante le valanghe di critiche, è riuscito a consegnarci una Coppa del Mondo dopo un quarto di secolo. Dei protagonisti di Berlino sono rimasti soltanto Pirlo e Buffon, con De Rossi e Chiellini più maturi rispetto a sei anni fa. Per gli Europei il commissario tecnico ha deciso di affidarsi al blocco della Juventus campione d’Italia, e non è da escludere che decida di adottarne anche il modulo (3-5-2), schierando i tre bianconeri Barzagli, Chiellini e Bonucci, con quest’ultimo anello debole (attenzione però anche alla possibile sorpresa Ogbonna). Sugli esterni dovrebbe essere certa la presenza di Maggio e Balzaretti, dopo che Criscito è rimasto in Italia per le note vicende del calcioscommesse. Entrambi hanno gamba e forza per spingersi in avanti, e se per Maggio l’esperienza di quest’anno in Coppa Campioni con la maglia del Napoli può essere salutata come acqua nel deserto, la stessa cosa non si può dire per il terzino rosanero, che in Nazionale ha all’attivo 8 presenze soltanto. Al momento però, considerando quanto può offrire il calcio italiano in questo reparto, non ci sentiamo di criticare Prandelli, sebbene forse una riflessione in più sulla convocazione di Bonucci la si sarebbe potuta fare, e non tanto per l’avviso di garanzia della Procura, quanto proprio per una questione tecnica, con magari un Ranocchia o un Astori più meritevoli di quanto fatto vedere quest’anno dal bianconero, sopratutto il sardo. Analizzando il centrocampo italiano, difficilmente riusciamo a trovarne uno migliore per quantità e qualità, paragonabile senza alcun impedimento di sorta a quello della Roja. Andrea Pirlo rimane il play più forte al mondo, alla stregua di un Rondo o un Parker del basket. Ci sono poi De Rossi e Marchisio, due prodotti doc del vivaio di Roma e Juve, senza dubbio il meglio di quanto si può auspicare. Proprio loro tre dovrebbero illuminare le azioni dell’Italia. Qualche dubbio lo lasciano Riccardo Montolivo e Thiago Motta. Il primo è atteso sempre dalla consacrazione ufficiale, sopratutto ora che è approdato in rossonero, del secondo invece si teme la lentezza, sia di gambe che nel creare gioco. Non ce ne vorrà Thiago, ma considerarlo il vice di Pirlo è qualcosa di improponibile, meglio uno tra De Rossi e Montolivo. C’è poi il gregario Nocerino, che nei pensieri del tecnico Prandelli dovrebbe essere l’alternativa di Marchisio, mentre in Ucraina c’è già chi scommette sull’outsider Diamanti, portato contro ogni pronostico dal ct agli Europei, sebbene il suo utilizzo appare in forte dubbio ora che sta prendendo sempre più piede il disegno tattico del 3-5-2 dopo la debacle con la Russia di Advocaat.
In attacco spazio alla fantasia, con Cassano, Giovinco e Balotelli in lotta per i due posti da titolare lì davanti. La magia e la poesia direbbe Cassano in coppia con Supermario, la logica invece preferirebbe Giovinco al rossonero. Il perché è presto detto, dal momento che la Formica Atomica appare decisamente come l’uomo più in forma dell’Italia in questo momento, dato testimoniato anche dalle ultime spettacolari prestazioni con la maglia del Parma. In secondo piano Di Natale e Borini. Il primo, nonostante i titoli di capocannoniere ad Udine, non ha mai convinto più di tanto in Nazionale, e a meno di stravolgimenti climatici anche in quest’occasione il calciatore bianconero non dovrebbe recitare un ruolo di protagonista nella spedizione azzurra (saremo ben felici di ricrederci in caso contrario). L’attaccante della Roma invece è approdato solo di recente alla ribalta Nazionale, tanto da poter contare su una sola presenza con la maglia dei “grandi” (l’ultima amichevole di febbraio contro gli Usa). In ogni caso Borini si è meritatamente conquistato la convocazione agli Europei, dimostrando grande freschezza atletica e doti da goleador importanti nel suo primo anno alla Roma. Pronostici? Scaramanzia a parte, diciamo quarti di finale e poi si vedrà. Molto dipenderà dal carattere e dalla determinazione che la nostra Nazionale riuscirà a mettere in campo, e quanto l’inchiesta del calcioscommesse influirà sulla psiche dei giocatori italiani. Onestamente crediamo che con l’inizio degli Europei i giocatori sapranno mettersi alle spalle quanto sta succedendo in Italia e qualora dovesse arrivare un buon risultato nel match inaugurale contro la Spagna allora potremo davvero pensare in grande.
VOLPE TRAP – Chi non conoscesse Trapattoni non darebbe nemmeno una chance all’Irlanda, impegnata nel Gruppo che vede l’Italia e la Spagna protagoniste. Eppure senza presentare molte stelle, la Nazionale del Trap è approdata alle fasi finali dell’Europeo e si appresta a viverlo come possibile outsider almeno per un posto ai quarti di finale, poi chissà. Quest’anno Di Matteo ci ha ricordato come il vecchio calcio all’italiano continui a dare i suoi frutti, contro squadre blasonate come il Barcellona e il Bayern. La vera punta di diamante dell’Irlanda è il solito Robbie Keane, che oggi gioca in America insieme a David Beckham nei Galaxy. Al suo fianco dovrebbe giocare uno tra Doyle e Walters, anche se la sorpresa potrebbe essere dettata dal giovane del West Bromwich Shane Long. Insieme a Keane l’altro calciatore di maggiore talento è l’ala sinistra Aiden McGeady, attualmente in forza allo Spartak Mosca. Nel 4-4-2 del Trap sulla corsia di destra troviamo l’esperto Damien Duff, che all’età di 33 anni è alla sua ultima grande occasione in una rassegna così importante. In difesa O’Shea (Sunderland) e Richard Dunne (Aston Villa) dovranno guidare una difesa che al centro conta la presenza di Sean Ledger (Leicester City, Serie B inglese) che non può avere l’esperienza necessaria per giocare sfide a così alto livello. In porta l’altro cavallo di battaglia del Trap, Shay Given (Aston Villa), che all’età di 36 anni rimane uno dei portieri più forti della Premier. In molti si chiedono se l’Irlanda riuscirà ad essere la sorpresa del Gruppo C. Noi rispondiamo che nel calcio non bisogna mai dare nulla per scontato, e che Trapattoni ha più volte giocato un brutto tiro ai colori azzurri, e lo stesso Cesare Prandelli se lo ricorda piuttosto bene.
CI SCOMMETTETE? – Diciamo subito che sarebbe davvero un azzardo scommettere sul passaggio del turno della Nazionale croata. Gli uomini guidati dal talentuoso ct Slaven Bilic (in carica dal luglio del 2006) dovrebbe recitare un ruolo di secondo piano all’interno del Gruppo C. Soltanto il centrocampo sembra offrire qualche spunto di vitalità, data la relativa freschezza del reparto in termini anagrafici e sopratutto grazie alla presenza del faro Luka Modric, autentica stella del suo Paese. Il calciatore del Tottenham è il più talentuoso tra i 23 convocati da Bilic per gli Europei, sebbene difficilmente da solo potrà sovvertire i pronostici della vigilia. In attacco la Croazia presenta i soli Olic e Mandzukic a poter impensierire le difese avversarie, anche perché il brasiliano Eduardo non sembra più lo stesso calciatore che avevamo ammirato qualche anno fa con la maglia dell’Arsenal. Va meglio nel settore nevralgico della squadra. Oltre a Modric e il suo compagno di club Niko Kranjcar, i croati possono contare sull’apporto di gente come Rakitic (centrocampista del Siviglia) e la giovane stella della Dinamo Zagabria Badelj. I guai arrivano in difesa, dove la coppia centrale titolare Simunic-Schildenfeld si candida come tra le più perforabili del torneo. Il difensore migliore è Corluka, che all’accorrenza può giocare anche come terzino sinistro, sebbene quel ruolo sarà con tutta probabilità ricoperto dal capitano della spedizione, l’esperto Darijo Srna.
E’ Vincente Del Bosque il primo commissario tecnico a render ufficiali i convocati per l’oramai imminente Europeo 2012 in programma dall’8 al 19 giugno in Polonia e Ucraina. La Spagna, inserita nel girone C insieme all’Italia, è la nazione detentrice dell’Europeo ma pur avendo sempre i favori dei pronostici non sembra adesso il dream team che conquistò il Mondiale in Sudafrica nel 2010 per via di un cambio generazionale che tarda ad arrivare. Nei 23 convocati della Spagna Euro 2012 ci sono tante conferme ma anche qualche clamorosa sorpresa come l’assenza di Soldado, Muniain e Thiago Alcantara considerati non pronti dal punto di vista fisico e mentale per dar il loro apporto alla causa delle furie Rosse.
In attacco i due maggiori club di Spagna non hanno molto da dare alle Furie Rosse con Pedro che conquista un posto al fotofinish ma che almeno in avvio non dovrebbe esser considerato una prima scelta. Il peso del reparto avanzato poggerà dunque su Fernando Torres dal quale tutta la Spagna si aspetta un ritorno ai massimi livelli e su Fernando Llorente autore di un ottima stagione con la maglia dell’Athletic Bilbao.
Spagna Euro 2012 i 23 convocati da Del Bosque Portieri: Iker Casillas (Real Madrid), Victor Valdes (Barcellona), Pepe Reina (Liverpool). Difensori: Alvaro Arbeloa (Real Madrid), Sergio Ramos (Real Madrid), Gerard Piqué‚ (Barcellona), Jordi Alba (Valencia), Raul Albiol (Real Madrid), Javi Martinez (Athletic Bilbao), Juanfran (Atletico Madrid). Centrocampisti: Xavi (Barcellona), Xabi Alonso (Real Madrid), Sergio Busquets (Barcellona), Andres Iniesta (Barcellona), Cesc Fabregas (Barcellona), Santi Cazorla (Malaga). Attaccanti: Fernando Torres (Chelsea), Fernando Llorente (Athletic Bilbao), Alvaro Negredo (Siviglia), Jesus Navas (Siviglia), Pedro (Barcellona), David Silva (Manchester City), Juan Mata (Chelsea).