Tag: spagna

  • Rafael Nadal salterà le Olimpiadi di Londra

    Rafael Nadal salterà le Olimpiadi di Londra

    Ennesimo forfait di uno degli atleti più attesi per le Olimpiadi: questa volta a stracciare il biglietto aereo per Londra 2012 è Rafael Nadal, tennista che conquistò la medaglia d’oro a Pechino nel 2008. L’atleta è stato costretto a rinunciare all’evento più importante dell’anno per il problema ai tendini delle ginocchia che lo ha colpito durante il torneo di Wimbledon e dal quale non è riuscito a guarire in tempo per essere pronto per i Giochi olimpici.

    Un brutto colpo sia per la Spagna che per il giocatore il quale ha affermato di non essere in condizione per poter scendere in campo e ottenere un risultato almeno decente; inoltre Rafael Nadal era stato scelto come portabandiera della Spagna durante la cerimonia d’apertura e dovrà rinunciare anche a questo importante ruolo che gli era stato affidato. In un’intervista Nadal ha dichiarato di essere in uno dei momenti più tristi della sua vita e che prendere questa decisione è stato chiaramente difficile ma che ha dovuto farlo per il bene di se stesso, della squadra spagnola e degli atleti che sono in piena forma e meritano un posto ai Giochi Olimpici di Londra 2012.

    Rafael Nadal © MARK RALSTON/AFP/Getty Images

    Inutili quindi anche tutti gli sforzi che Nadal ed il suo intero staff hanno cercato di compiere per recuperare le condizioni fisiche del tennista nel minor tempo possibile: questa volta purtroppo ad avere la meglio è stato l’infortunio che ha quindi costretto il tennista a gettare la spugna e a rimandare il suo ritorno sul campo.

    La Spagna ora dovrà quindi scegliere il nuovo portabandiera ed inoltre dovrà decidere se inserire o meno un altro tennista in vista dell’imminente partenza per Londra; ad oggi la squadra spagnola del tennis è composta da: Nicolas Almagro, David Ferrer, Marcel Granollers, Nuria Llagostera Vives, Feliciano Lopez, Maria Jose Martinez Sanchez, Anabel Medina Garrigues, Arantxa Parra Santonja, Silvia Soler Espinosa, Carla Suarez Navarro e Fernando Verdasco.

  • La baby Spagna vince ancora. Alla scoperta dei nuovi fenomeni

    La baby Spagna vince ancora. Alla scoperta dei nuovi fenomeni

    E’ un qualcosa di inenarrabile la Spagna. A livello calcistico negli ultimi anni ha letteralmente rubato la scena a tutte le altre Nazionali. Oltre a vincere dando spettacolo con i senior, la Roja continua ad essere un mito irraggiungibile anche a livello giovanile. Nessuno sembra capace di mettere i bastoni fra le ruote ad una corazzata che miete vittime illustri in qualunque angolo d’Europa. Forse soltanto affacciandoci sulle sponde del Pacifico facciamo pace con noi stessi e riusciamo a trovare nuove sfide e nuovi talenti in grado di giocare ad armi pari contro i maestri iberici. Almeno in Europa però l’impressione è quella di una Nazionale che dominerà ancora a lungo. In Estonia, agli ultimi Europei Under 19, conclusi ieri con il successo della Spagna sulla Grecia, il pubblico ha ammirato i nuovi potenziali fuoriclasse del calcio iberico. Andiamoli a scoprire.

    DIFESA – Chi l’ha detto che non ne nascono più terzini talentuosi? Guardate Alex Grimaldo per esempio. Gioca sulla fascia sinistra, mancino naturale, è il classico terzino di spinta. Ovviamente è di proprietà del Barcellona e nella stagione appena terminata ha fatto registrare un primato che resisteva da ormai 14 anni, quando Haruna Babangida esordiva nel Barcellona B all’età di 16 anni e 53 giorni. Poi è arrivato lui, Alejandro, e dall’alto dei suoi 15 anni ha detronizzato il nigeriano diventando il più giovane calciatore della storia blaugrana a debuttare nel Barcellona B. Classe ’95, Grimaldo tra le sue armi sfodera una buona velocità e la vocazione offensiva degna dei migliori terzini brasiliani. Fortuna vuole che potrà studiare da un collega illustre, suo compagno di squadra, un certo Dani Alves.

    CENTROCAMPO – In Estonia hanno potuto ammirare il talento e la classe del regista Oliver Torres. Omonimo soltanto nel cognome di un altro Torres, il centrocampista classe ’94 dell’Atletico Madrid è il fulcro del gioco della Spagna laureatasi per la terza volta consecutiva campione d’Europa Under 19. Usa indifferentemente il destro e il sinistro, la testa è sempre bella alta per visualizzare qualsiasi posizione del campo, abile sia nello stretto che nei cambi di gioco da una fascia e l’altra. Sì, Oliver Torres è davvero un calciatore che potrà fare strada. Vedendo un giocatore di tale classe, noi italiani siamo portati subito a fare il paragone con Andrea Pirlo. Però la fretta può essere brutta consigliera, quindi aspettiamo ancora per dare un giudizio più completo. Il tempo e il talento in ogni caso è dalla parte di Oliver.

    ATTACCO – Segnatevi questi due nomi perché forse saranno i prossimi campioni del futuro nel Barcellona e nel Real Madrid. Il primo è Gerard Deulofeu, esterno sinistro d’attacco blaugrana che ha una progressione palla al piede impressionante. Vuole sempre puntare l’uomo, consapevole della sua tecnica e della velocità con cui riesce a saltare facilmente l’avversario. Forse si intestardisce troppe volte nella ricerca dell’uno contro uno, ma questi peccati di gioventù si potranno limare col tempo. Il suo piede naturale è il destro, con il quale si accentra spesso e volentieri puntando l’area di rigore da dove poi tirare in porta o servire il passaggio filtrante per i propri compagni di squadra. Gli amici di Talenti Calcio l’hanno paragonato per la resistenza allo scatto e le movenze al giovane Kaka. Riuscirà Deulofeu a mantenere le promesse?

    jese rodriguez | ©Jarek Joepera/AFP/GettyImages

    C’è poi lui, Jesè Rodriguez, il talento più cristallino della rosa Under 19. In forza al Real Madrid, in tanti lo accostano a Cristiano Ronaldo. Il ruolo è quello (nel Castilla gioca esterno sinistro per rientrare poi col destro), i movimenti anche, la vena realizzativa pure. Jesè ha trascinato la Spagna alla conquista degli Europei, andando ad ottenere anche il premio come capocannoniere del torneo, con 5 reti in 4 partite disputate (fra cui la tripletta rifilata al Portogallo durante la Fase a gironi). E’ stato proprio lui a decidere la finalissima contro la Grecia, grazie alla collaborazione di Deulofeu.

    Se queste sono le promesse non osiamo immaginare il futuro. E forse, guardando in casa nostra, è meglio non indagare ulteriormente.

    IL VIDEO DI JESE RODRIGUEZ
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  • Didier Deschamps nuovo ct della Francia

    Didier Deschamps nuovo ct della Francia

    E’ Didier Deschamps il nuovo commissario tecnico della Francia. L’ufficialità dell’accordo tra l’ex giocatore della Juventus e la federazione francese è arrivata nel pomeriggio di ieri. L’ex capitano della nazionale francese campione del mondo nel 1998 e campione d’Europa nel 2000 guiderà i galletti nei prossimi due anni che condurranno ai mondiali brasiliani del 2014. Deschamps succede a Laurent Blanc, la cui avventura sulla panchina della nazionale francese si è conclusa mestamente con la sconfitta con la Spagna nei quarti di finale di Euro 2012. L’obiettivo dell’ex centrocampista della Juventus sarà quello di centrare la qualificazione ai mondiali del 2014 e non dimentichiamo che Ribery e compagni nel girone di qualificazione ai mondiali dovranno vedersela nuovamente con la Spagna di Vicente del Bosque.

    Didier Deschamps © NICOLAS TUCAT/AFP/Getty Images

    Per allenare la squadra del suo paese il buon Deschamps ha lasciato dopo 3 stagioni la guida del Marsiglia. Con il club marsigliese l’ex capitano della Francia ha ottenuto notevoli risultati. Nel maggio del 2010 infatti ha riportato il Marsiglia alla conquista del titolo francese, titolo che a Marsiglia mancava da ben 18 anni. Inoltre nella scorsa stagione nonostante un campionato chiuso in sordina al nono posto, il Marsiglia si è reso autore di un buon cammino in Champions League (eliminato ai quarti dopo aver battuto l’Inter agli ottavi) e ha vinto la Coppa di lega francese, titolo che ha assicurato al Marsiglia la partecipazione all’Europa League 2012/2013.

    La candidatura di Deschamps a ct della Francia è stata caldeggiata fortemente dal presidente della federazione francese Noel Le Graet, il quale ha preferito l’ex allenatore del Marsiglia alla suggestione di un approdo sulla panchina francese di Zinedine Zidane. L’esordio di Didier Deschamps, che aveva declinato nelle scorse settimane l’offerta della Sampdoria, sulla panchina dei galletti avverrà tra poco più di un mese (15 agosto) in un’amichevole che i francesi disputeranno contro l’Uruguay di Edinson Cavani e Diego Forlan. La Francia riparte dal suo ex capitano: Didier Deschamps.

  • Ranking Fifa, l’Italia risale al sesto posto. Crollo Brasile

    Ranking Fifa, l’Italia risale al sesto posto. Crollo Brasile

    Nonostante la finale persa malamente contro la Spagna, quello dell’Italia può comunque considerarsi un ottimo Europeo tenendo conto anche delle previsioni alla vigilia che non davano di certo per favoriti gli azzurri di Cesare Prandelli. Essere arrivati fino in fondo all’evento continentale più importante a livello di nazionali ha consentito all’Italia di scalare il Ranking Fifa risalendo in classifica dal 12esimo al sesto posto. E’ questo infatti il responso della speciale graduatoria per il mese di luglio sul quale hanno inciso in maniera significativa i risultati conseguiti ad Euro 2o12. Gli azzurri quindi rientrano nella top ten portandosi a quota 1192 punti a ridosso di Portogallo, Inghilterra e Uruguay che la precedono di poco, sono infatti solo 105 punti che dividono la Celeste, terza, dagli Azzurri.

    In testa alla graduatoria, come ovvio che sia, rimane saldamente la vincitrice dell’Europeo, la Spagna, che ha bissato con questa affermazione ha stabilito due nuovi record, ovvero quello del secondo Europeo e terza coppa vinti consecutivamente, in ordine l’Europeo del 2008, il Mondiale del 2010 e l’Europeo del 2012, entrando così di diritto nella storia del calcio, mai nessuno vi era riuscito nell’impresa prima d’ora. Le Furie Rosse, che hanno spazzato via l’Italia in finale con un secco 4-0, precedono nel Ranking la Germania che, nonostante la scottante eliminazione dal torneo per opera degli azzurri, guadagna un posto ai danni dell’Uruguay che completa il podio. La nazionale spagnola e tedesca fanno il vuoto avendo accumulato un punteggio (media ponderata dei risultati degli ultimi 4 anni) rispettivamente di 1691 e 1502.

    Italia © Michael Steele/Getty Images

    Quarto posto per l’Inghilterra (1294) che guadagna 2 posizioni nonostante l’eliminazione da parte dell’Italia nei quarti di finale mentre fa un bel balzo in avanti il Portogallo (1213), semifinalista e arresasi solo ai calci di rigore contro la Spagna, che sale dalla decima alla quinta posizione. Stabile al settimo posto l’Argentina (1095) mentre crolla l’Olanda, vera delusione degli Europei, che perde quattro posti scendendo in ottava posizione a quota 1079 punti. Chiudono la top ten Croazia (1050) e Danimarca (1017).

    Fuori dalla top ten per la prima volta da quando è stato istituito il Ranking Fifa il Brasile, 11esimo, che retrocede di 6 posizioni con la Francia che resta in 14esima posizione.

    Questo il Ranking Fifa aggiornato al 4 luglio 2012

    Pos
    Nazionale Pt
    1   SPAGNA 1691
    2
      GERMANIA 1502
    3   URUGUAY 1297
    4   INGHILTERRA 1294
    5   PORTOGALLO 1213
    6   ITALIA 1192
    7   ARGENTINA 1095
    8   OLANDA 1079
    9   CROAZIA 1050
    10   DANIMARCA 1017
    11   BRASILE 1012
    12   GRECIA 1003
    13   RUSSIA 981
    14   FRANCIA 980
    15   CILE 961
    16   COSTA D’AVORIO 939
    17   SVEZIA 909
    18   REPUBBLICA CECA 854
    19   MESSICO 832
    20   GIAPPONE 829
  • La Spagna conquista uno storico “triplete”

    La Spagna conquista uno storico “triplete”

    Con la vittoria sull’Italia al Campionato Europeo 2012, la Spagna conquista un fantastico e storico “triplete” che fino ad ora nessuna Nazionale era mai riuscita a conquistare. Le furie rosse di Del Bosque hanno infatti dato ragione al detto “non c’è due senza tre” e, nel giro di quattro anni, hanno portato a casa ben tre titoli internazionali: a quello Europeo di ieri sera infatti si aggiungono quello dei Mondiali di Sudafrica del 2010 e quello degli Europei del 2008.

    Un’emozione unica per i giocatori spagnoli, aiutati sicuramente dal fatto che sono solamente due i maggiori club da cui provengono i calciatori; ma a godersi tutte e tre le coppe sono stati solo nove di loro. Dopo la conquista dell’Europeo 2008 grazie alla rete di Fernando Torres, arriva, due anni dopo, la conquista del Mondiale in Sudafrica.

    A guidare la Spagna è Del Bosque, il successore di Aragones, il quale ha disputato come ct con le furie rosse 62 partite vincendone 51 e perdendone solamente due. Il nuovo allenatore inserisce alla precedente rosa Piquè, Busquets, Pedro, Jesus Navas e Llorente e si dirige in Sudafrica con grandi obiettivi; fin dall’inizio ci pensano come sempre il gran possesso palla e una fantastica difesa a portare avanti la Roja che approda in un batter d’occhio in finale contro l’Olanda dove a risolvere ogni cosa è il bravissimo Iniesta.

    Iker Casillas © DANI POZO/AFP/GettyImages

    Due anni dopo, nonostante la mancata presenza di Villa e Puyol, la Spagna si ripete. Del Bosque inserisce nella formazione Jordi Alba, piccolo difensore di grande talento per sostituire l’infortunato Puyol e spesso decide di giocare senza punta usando Fabregas come centravanti relegando in panchina El Nino. Senza grandi problemi la Spagna supera rispettivamente Irlanda, Croazia, Francia, Portogallo e arriva in finale contro l’Italia. Qui le furie rosse sono in grado di sfoderare un gioco pazzesco e gonfiano la rete non una, non due, non tre, ma ben quattro volte asfaltando gli azzurri che appaiono stanchi e fuori forma, entrando così di diritto nella storia per un fantastico “triplete” spagnolo.

    LE ROSE DEI TRE CAMPIONATI:

    Negli Europei 2008 di Austra e Svizzera il ct Luis Aragones decide di convocare: Iker Casillas, Raul Albiol, Fernando Navarro, Carlos Marchena, Carles Puyol, Andres Iniesta, David Villa, Xavi Hernandez, Fernando Torres, Cesc Fabregas, Joan Capdevila, Santi Cazorla, Andres Palop, Xabi Alonso,  Sergio Ramos, Sergio Garcàa, Daniel Guiza, Alvaro Arbeloa, Marcos Senna, Juanito Gutierrez, David Silva, Ruben De la Red e Pepe Reina.

    In Sudafrica ai Mondiali del 2010, dopo l’arrivo a comando della Spagna di Del Bosque, i convocati sono: dal Real Madrid Iker Casillas, Raúl Albiol, Alvaro Arbeloa, Xabi Alonso e Sergio Ramos; dal Barcellona ha prelevato invece Victor Valdès Arribas, Gerard Pique, Carles Puyol, Sergio Busquets Burgos, Andres Iniesta, Xavi Hernandez e Pedro Rogriduez. Quattro sono stati i giocatori convocati del Valencia: Carlos Marchena, David Silva, Juan Mata Garcia e David Sanchez. Gli altri componenti della rosa furono José Reina e Fernando Torres del Liverpool, Joan Capdevila Méndez del Villarreal, Cesc Fabregas dell’Arsenal, Javier Martínez Aguinaga e Fernando Llorente dell’Athletic Club e Jesús Navas González del Siviglia.

    E a questo Campionato Europeo 2012, Del Bosque ha confermato gran parte della squadra: Iker Casillas, Josè Reina, Victor Valdes, Alvaro Arbeloa, Gerard Piquè, Jordi Alba, Raul Albiol, Sergio Ramos, Andres Iniesta, Cesc Fabregas, David Silva, Javi Martinez, Jesus Navas, Juan Juanfran, Santiago Cazorla, Sergi Busquets, Xabi Alonso, Xavier Xavi, Alvaro Negredo, Fernando Llorente, Fernando Torres, Juan Mata, Pedro Rodriguez.

    Ora il tecnico della Spagna guarda avanti: tra due anni la formazione giallorossa dovrà farsi valere ai Mondiali 2014 dove tutti cercheranno di strapparle di mano la nomina di miglior squadra al mondo mentre le furie rosse cercheranno di centrare il poker.

  • Le interviste degli Azzurri, fra delusione e fiducia per il futuro

    Le interviste degli Azzurri, fra delusione e fiducia per il futuro

    Una finale persa in maniera tanto pesante, con un passivo di quattro gol e l’impressione di non avere le giuste energie per lottare in campo, lascia il segno, fa male, soprattutto a caldo, dopo un Europeo giocato con grande cuore e grinta, dopo aver mandato a casa Inghilterra e Germania, dopo averci creduto e sperato davvero. E’ stata una Nazionale sorprendente, con il cuore oltre l’ostacolo, con idee propositive, che ha saputo unire l’Italia per quasi un mese, facendole riscoprire la bellezza e l’unicità di momenti vissuti intensamente, ritrovando l’amore per la maglia Azzurra, aldilà delle rivalità di club, come si evince anche dalle interviste degli Azzurri nel post partita.

    Il merito principale è sicuramente del portatore di valori positivi, colui che è unito questo gruppo, il Ct Cesare Prandelli, che ha analizzato la sconfitta, ma ha focalizzato la sua attenzione anche sul futuro, sulle prospettive, sulle speranze: nonostante il passivo pesante e la sensazione di palese inferiorità rispetto alla Roja, Prandelli sottolinea il gap fisico fra Italia e Spagna, complimentandosi con i suoi per la generosità mostrata durante tutto il torneo, evidenziando, però, gli scarsi tempi di recupero in fase di preparazione della finale, che probabilmente ha condizionato gran parte della gara, anche alla luce degli infortuni muscolari – di diversa entità – di Chiellini, Thiago Motta, Balzaretti ed Abate. Non è un alibi, tutt’altro: è uno spunto di riflessione rivolto a tutto il sistema calcio-italiano, affinchè in futuro si possa garantire una maggiore attenzione in fase di preparazione di tornei tanto importanti, senza dover elemosinare un po’ di spazio in più ai club. Le parole del ct, comunque, sono l’espressione della sua volontà di continuare questo progetto, in cui crede fortemente, continuando a far crescere questo gruppo che, nonostante la finale persa, con questo torneo di Polonia ed Ucraina, ha avuto modo di unirsi e cementarsi ancor di più: una base solida, un progetto su cui lavorare ancora, per crescere ancora in vista dell’appuntamento Mondiale 2014 in Brasile, con il punto fermo di Prandelli in panchina, come lui stesso ha confermato, precisando che “il mio stato d’animo era quello che era, ma non ci sono mai stati problemi con la Federazione”.

    Oltre al mister, nel post partita ha parlato anche il capitano e simbolo di questa Italia, con la delusione naturale di chi vede quattro gol infilarsi dentro la propria porta senza poter far nulla per evitarlo, ma con la giusta lucidità dell’esperienza che porta sulle spalle, che gli rende meno amaro digerire una sconfitta tanto netta piuttosto che una partita persa all’ultimo minuto, oppure ai calci di rigore: per tal ragione, Gigi Buffon riconosce il merito degli avversari, complimentandosi con loro, per il loro valore “inestimabile”, non dimenticando di ringraziare i tifosi che sono stati vicini alla squadra, sostenendola sempre, e ricordando loro che “per noi è un orgoglio regalargli emozioni, abbiamo dato tutto quello che avevamo”. 

    Anche Daniele De Rossi, uno dei guerrieri di questo centrocampo Azzurro, è visibilmente deluso per la sconfitta ma riconosce la netta superiorità degli avversari iberici, con l’aggravante dell’uomo in meno per gli Azzurri, dopo l’infortunio di Thiago Motta: una circostanza che ha reso inevitabile la sconfitta, ed  anche il passivo tanto pesante, mostrando che la Spagna è riuscita ad arrivare “più pronta all’appuntamento con la finale”. Tuttavia, per Daniele De Rossi esiste la convinzione che questa Italia può crescere ancora, perchè anche contro la stessa Spagna, nella prima partita del girone – a Danzica – “se avesse vinto non avrebbe rubato nulla”.

    Delusione degli Azzurri | © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    Grande amarezza per Leonardo Bonucci, uno dei più affranti dopo il triplice fischio finale, non riuscendo a trattenere le lacrime nonostante tutti i compagni provassero a consolarlo: “E’ una batosta, perdere una finale ci sta, ma così fa male” anche se, nonostante la tristezza, anche il difensore vede uno spiraglio di luce per il futuro, “dobbiamo lavorare per arrivare ai loro livelli, ma siamo sulla strada giusta, ci siamo scrollati di dosso l’etichetta di catenacciari”. 

    Analisi lucida, poi, anche da parte di Giorgio Chiellini ed Andrea Barzagli, gli altri due componenti della difesa Azzurra: per Chiellini, grande amarezza per l’infortunio muscolare (il terzo in un mese, ndr) che, anche se in un punto diverso rispetto a quello subito nella gara con l’Irlanda, evidenzia la difficoltà del fisico a recuperare, considerando i ritmi forsennati e la stanchezza accumulata. Per Giorgio, però, c’è la consapevolezza che “bisogna essere orgogliosi di questo Europeo e vederlo come un punto di partenza”. Sulla stessa linea d’onda anche Barzagli, che guarda già al domani, sottolineando che “l’Italia ha giocatori giovani ed una buona mentalità, non incontreremo sempre la Spagna”.

    Infine, le parole del presidente Federale Abete, che assumono importanza proprio per confermare la centralità del progetto Prandelli, e per dar solidità al suo rapporto con la Nazionale in prospettiva futura, limando quei motivi di dissapore che sono stati presenti in passato, e cercando di lavora all’unisono per rafforzare il movimento Azzurro, partendo dalla base e culminando, poi, nella Nazionale maggiore.

    La Federazione, per voce del suo presidente, ha confermato il percorso intrapreso con Prandelli, mostrando l’ intenzione di “metterlo nelle migliori condizioni affinchè il suo lavoro sia positivo”. Lo spazio della Nazionale, dunque, sarà un aspetto assolutamente essenziale da considerare, anche durante la stagione, perchè solo così il movimento Azzurro potrà crescere ancora, ritagliandosi un proprio spazio vitale, perchè merita di farlo, in quanto patrimonio di tutti.

  • Spagna-Italia 4-0, Casillas invincibile, flop Balotelli

    Spagna-Italia 4-0, Casillas invincibile, flop Balotelli

    Triplete Roja. Spagna-Italia termina con il trionfo della Nazionale iberica, che spazza via gli azzurri con un eloquente 4-0. Prestazione da incorniciare per i ragazzi di Vicente Del Bosque, che in finale danno il meglio di sé e mostrano chiaramente a tutti di essere ancora la squadra più forte al mondo. Dall’altra parte un’Italia troppo brutta per essere vera. Mai in partita, nessuna azione pericolosa (eccetto quella capitata sui piedi di Di Natale), cambi sfortunati (e incomprensibili), come quello di Thiago Motta per Montolivo rivelatosi qualche minuto più tardi una sciagura incredibile, con un liet motiv che ha accompagnato gli azzurri per 90′ minuti: stanchezza. Sfumano i sogni d’oro di Andrea Pirlo e Mario Balotelli, così come quelli di tutti i tifosi italiani. Grazie lo stesso ragazzi!

    Spagna-Italia 4-0, pagelle

    SPAGNA
    Casillas 6,5: gli attaccanti azzurri gli fanno il solletico. Decisivo soltanto in occasione della parata sul tiro di Antonio Di Natale ad inizio ripresa. Il portiere del Real Madrid è imbattuto nelle partite ad eliminazione diretta da 900′ minuti. L’ultimo a segnargli un gol fu un certo Zidane.
    Arbeloa 6,5: svolge il suo compito in maniera egregia. Magari non spinge come un terzino moderno, però con un Jordi Alba così diventa tutto più semplice.
    Sergio Ramos 7: partita perfetta per il Blancos. Vince alla grande il duello con Mario Balotelli. Nel secondo tempo sfiora addirittura il gol con un gran colpo di tacco. Roba da stropicciarsi gli occhi.
    Piquè 6,5: incarna il ruolo del difensore centrale moderno: forte fisicamente e abile con i piedi. Serata semplice per lui. Avrebbe preferito uscire prima dal campo per festeggiare con qualche minuto d’anticipo la vittoria insieme a Shakira.
    Jordi Alba 8: tra i migliori in campo ieri sera. Spettacolare sulla fascia sinistra, impressionante in occasione del 2-0, quando percorre più di 50 metri in un amen. Forse Bale resta ancora un gradino sopra, di certo però il Barcellona non potrà lamentarsi l’anno prossimo.
    Xavi 8: è il maestro di una sinfonia perfetta. Rende tutte le cose più semplici. Due assist (per Jordi Alba e Torres) nella finale dell’Europeo. Una fetta di Pallone d’Oro ieri se l’è conquistata.
    Iniesta 8: favoloso come sempre. Il centrocampista blaugrana è forse tra i giocatori del Barcellona quello che ha avuto meno riconoscimenti da parte delle grandi platee (Fifa). Sarà una sfida tutta in famiglia quella per il Pallone d’Oro? (87′ Mata 7: entra e dopo 60 secondi trova il gol del 4-0 in una finale dei Campionati Europei. Se non è record poco ci manca).
    Xabi Alonso 7: dopo aver regalato l’accesso alle semifinali nella sfida contro la Francia, il calciatore del Real Madrid festeggia la vittoria nella finalissima. Il meno appariscente nel centrocampo delle Furie Rosse.
    Busquets 7: se la Spagna riesce a pressare gli avversari fin dalla loro trequarti il merito è anche suo. Non avrà i piedi di Xavi o Iniesta, è in ogni caso fondamentale nel giocattolo perfetto confezionato da Vicente Del Bosque.
    David Silva 7,5: segna il gol che sblocca la finale. Fa ammattire la difesa azzurra con i suoi movimenti su tutto il fronte dell’attacco. (60′ Pedro 6,5: prima dell’ingresso di Torres è lui il giocatore più offensivo dell’undici blaugrana. Sfiora la rete in due occasioni).
    Fabregas 8: il falso nueve recita un nuovo capitolo del suo incredibile Europeo. E’ lui l’attaccante della Spagna, una filosofia di gioco che esalta i movimenti e la capacità di attaccare gli spazi che l’ex Gunners ha nel dna (75′ Torres 7,5: segna il 3-0 e consegna l’assist a Mata per il 4-0. Se avesse tirato lui sarebbe oggi il capocannoniere dell’Europeo).

    ITALIA

    mario balotelli | ©Martin Rose/Getty Images

    Buffon 6: incolpevole sui 4 gol subiti. Spiace per il capitano della spedizione azzurra, privato nel giorno più importante della gioia più grande. Veggente quando giovedì notte uscì dal campo di Varsavia furibondo mentre i propri compagni di squadra festeggiavano.
    Abate 5: è davvero troppo per il terzino del Milan trovarsi di fronte prima Iniesta e poi Jordi Alba. E’ comunque grazie a una delle sue rare discese che Di Natale potrebbe segnare la rete del 2-1, ma il bianconero non inquadra lo specchio della porta.
    Barzagli 6: conferma di essere il miglior difensore azzurro della spedizione anche nella notte più difficile. Da solo però non può nulla contro l’onnipotenza della Roja.
    Bonucci 5: vive una serata da incubo. Il difensore della Juventus ha nella marcatura il suo pregio migliore, ma contro l’imprevedibilità delle tre “punte” schierate da Del Bosque ci capisce poco o nulla.
    Chiellini 4,5: suo l’errore che consente a Fabregas di pennellare il cross sulla fronte di David Silva per l’1-0. Esce dopo 20′ minuti per il riacutizzarsi del problema muscolare che l’aveva costretto al forfait due settimane fa. (21′ Balzaretti 5,5: senza infamia e senza lode).
    Pirlo 5: chiuso nella morsa del pressing spagnolo, anche Andrea Pirlo non può davvero inventarsi niente per risollevare le sorti della squadra. A Kiev dice addio al Pallone d’Oro.
    De Rossi 5: sbaglia tanto, è uno degli uomini più stanchi dell’Italia. In ogni caso il calciatore della Roma si è reso protagonista di un Europeo da vero leader.
    Marchisio 5: lo juventino non si vede quasi mai. Anche lui ha finito la benzina nell’ultimo match contro la Germania. Il suo più grande rimpianto sarà quello di non aver segnato nemmeno un gol in questo Europeo.
    Montolivo 5: doveva essere il collante fra centrocampo e attacco, ma il nuovo acquisto del Milan viene letteralmente schiacciato dal reparto spagnolo (56′ Thiago Motta s.v.)
    Cassano 5,5: Prandelli lo sostituisce all’intervallo per mettere dentro Di Natale (4,5). Alla luce di quanto visto nella prima frazione di gioco il cambio resta francamente poco comprensibile (salvo la condizione fisica del barese).
    Balotelli 4: stecca la finale nel peggiore dei modi. Nei primi 45′ minuti passa più tempo a insultare Ramos piuttosto che giocare con i propri compagni di squadra. Quando ha il pallone tra i piedi o sbaglia il passaggio oppure cerca la giocata personale spesso e volentieri inutile.

    Spagna-Italia 4-0, highlights

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  • Spagna-Italia 4-0, triplete della Roja, azzurri in lacrime

    Spagna-Italia 4-0, triplete della Roja, azzurri in lacrime

    Game Over. Spagna-Italia termina 4-0 in favore degli iberici. La Roja con il successo di Kiev conquista un favoloso triplete (Europeo, Mondiale e di nuovo Europeo), impresa mai riuscita ad ogni altra Nazionale prima d’oggi. La vittoria porta la firma di David Silva (suo il gol al 14′ minuto che sblocca l’incontro), Jordi Alba, Torres e Mata. Vincendo oggi Del Bosque diventa il primo allenatore nella storia ad avere in bacheca Europeo, Coppa del Mondo, Champions League e Mondiale per club. Inoltre il 4-0 agli azzurri è il dodicesimo risultato utile consecutivo per la Spagna ai Campionati Europei (non perde dalla sfida contro il Portogallo ai quarti di Euro 2004). Numeri che testimoniano la forza spaventosa di questa squadra, che resta imbattibile per tutte le altre.

    PRIMO TEMPO – Da subito si è capito che non ci sarebbe stata partita. Troppa la differenza tra le due formazioni, con l’Italia apparsa fin dai primi minuti di gioco sulle gambe. Gli spagnoli giocano in scioltezza, pressano alto fin dalla trequarti italiana, senza lasciare un cm alle geometrie di Andrea Pirlo. Gli uomini di Prandelli sono in bambola. Dopo l’avvertimento di Xavi arriva il vantaggio delle Furie Rosse con David Silva. Il centrocampista del City è bravo a spizzare di testa il passaggio il passaggio del falso nueve Fabregas. L’1-0 spagnolo suscita la reazione dell’Italia. A parte su palle inattive e tiri da lontano però, gli azzurri faticano a creare pericoli alla retroguardia avversaria. Al 41′ arriva così il raddoppio di Jordi Alba, a legittimare la superiorità della Nazionale iberica. Quando l’arbitro Proenca fischia la fine del primo tempo, l’Italia è sotto di due reti. Recuperare ad una Spagna così sembra pura fantascienza.

    spagna-italia | ©Shaun Botterill/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Al rientro dagli spogliatoi Prandelli decide di sostituire Cassano con Di Natale, lasciando in campo un abulico Balotelli. Il cambio non da gli effetti desiderati, ed è proprio l’attaccante dell’Udinese a fallire una clamorosa chance per riaprire la partita. Al 56′ ultimo cambio per gli azzurri: dentro Thiago Motta, fuori Montolivo. Scelta che col senno di più poi si rivelerà fallimentare. Infatti l’ex nerazzurro si infortuna dopo nemmeno cinque minuti dal suo ingresso (sospetto stiramento del bicipite fermorale gamba destra), lasciando i propri compagni di squadra in 10 uomini. Da lì in poi è monologo spagnolo. La squadra di Del Bosque fa ciò che vuole con il pallone, rallentando e aumentando improvvisamente a proprio piacimento. Nell’Italia è evidente la stanchezza accumulata nelle sfide contro Inghilterra e Germania. Assenza di forma che si fa sentire negli ultimi minuti di gara, quando la Spagna dilaga 4-0, andando a segno con Torres prima e Mata poi (i due giocatori del Chelsea appena entrati da poco sul terreno di gioco). Giù il capello alla Roja, troppo forte per qualsiasi altra Nazionale al giorno d’oggi.

    CHAPEAU – Giù il cappello di fronte a questa Nazionale e al commissario tecnico Del Bosque, che da oggi potrà guardare tutti gli allenatori da una postazione privilegiata. Onore però anche all’Italia di Cesare Prandelli. Gli azzurri non avranno vinto la finale, ma hanno comunque disputato un mese di gare ad altissimo livello, regalando grandi emozioni a tutti i tifosi presenti in Italia. Le partite contro Inghilterra e Germania resteranno come il più bel ricordo di questi Europei.

  • Spagna-Italia gioca Abate. Balotelli alla prova del 9

    Spagna-Italia gioca Abate. Balotelli alla prova del 9

    Il 1 luglio è arrivato. Spagna-Italia ci dirà quale Nazionale salirà sul trono d’Europa. La Roja, che arriva da 4 anni di successi (Euro 2008, Sudafrica 2010), ha la storica occasione di conquistare un fantastico triplete. La squadra di Cesare Prandelli si presenta a Kiev senza pressione, consapevole di essere l’autentica sorpresa di questi Europei. Non dovrebbero esserci sorprese di formazione nelle due squadre, con Del Bosque intenzionato a schierare Fabregas come falso nueve, lasciando ancora in panchina El Nino Torres. Il ct italiano invece conferma il 4-3-1-2 utilizzato nei quarti e in semifinale. Nell’undici titolare torna Abate, con Balzaretti retrocesso in panchina. In attacco Prandelli si affiderà ancora alla coppia Cassano-Balotelli.

    Spagna-Italia, centrocampo stellare

    La finale di Euro 2012 vivrà sulla sfida a centrocampo di autentici maestri dal pallone: Pirlo, Xavi, De Rossi, Xabi Alonso per citarne alcuni. Chi riuscirà a conquistare il pallino del gioco avrà grandi chances di vincere la Coppa. Il match d’esordio non fa più testo ormai. L’Italia ha definitivamente abbandonato il 3-5-2 con cui aveva giocato i primi due incontri del girone, utile più a difendersi che a creare gioco. Tornando al 4-3-1-2 Cesare Prandelli ha voluto mostrare al mondo intero come gli azzurri non siano solo catenaccio. Perché quando in squadra si hanno giocatori come Pirlo, Marchisio, Cassano e Balotelli, è impensabile un atteggiamento stile anni ’30.

    Spagna-Italia, capocannoniere

    Tutti gli occhi saranno puntati su di lui, Mario Balotelli. L’attaccante del Manchester City, con la doppietta rifilata alla Germania in semifinale, occupa il primo posto nella classifica marcatori al pari di Dzagoev, Cristiano Ronaldo, Gomez e Mandzukic. Qualora dovesse segnare un gol anche alla Roja, Supermario andrebbe a issarsi sul trono dei capocannonieri di Euro 2012 (terzo italiano dopo Rossi a Madrid ’82 e Schillacci a Italia ’90). Pique e Ramos sono avvisati. Partono più indietro invece gli spagnoli Xabi Alonso, Fabregas e Torres, tutti e tre fermi a quota 2 reti, con El Nino che partirà come nelle ultime due partite dalla panchina.

    Spagna-Italia, sfida tra invincibili

    gianluigi buffon | © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    In finale sono approdate le due Nazionali meno perforate di questi Campionati Europei. Da una parte ci sono le Furie Rosse, perforate una sola volta, all’esordio, proprio contro l’Italia di Prandelli (in gol Totò Di Natale ndr). Dall’altra gli azzurri di Prandelli, due gol incassati nelle prime due partite del girone (Spagna, Croazia), entrambe quando in campo c’era schiera la difesa a 3. C’è poi la storia di Buffon: il portiere bianconero non perde da un anno. E ci fermiamo qua.

    Spagna-Italia, pericolo rigori

    Misurando la temperatura dei tanti forum di calcio presenti in rete, si fa largo il pronostico di una finale che verrà decisa soltanto ai penalty. Italia e Spagna hanno già affrontato la lotteria dei rigori nei turni precedenti. Gli azzurri contro l’Inghilterra ai quarti, la Roja nella semifinale contro il Portogallo di Ronaldo. A questo proposito segnaliamo a Prandelli (forse lo saprà già) questa curiosità: c’è un azzurro che non ha mai sbagliato un calcio di rigore tra i professionisti. Chi è? Ancora lui, Mario Balotelli (2 per l’Inter, 7 per il City, 1 per l’Italia).

    Spagna-Italia, sulle orme di Zoff

    Buffon, Pirlo, De Rossi, Barzagli. Cosa hanno in comune i quattro calciatori italiani? Semplice, tutti e quattro possono eguagliare Dino Zoff, l’unico italiano di sempre ad aver vinto sia il Campionato Europeo (’68) e la Coppa del Mondo (’82). Emozionante vero?

    Spagna-Italia, storico Del Bosque

    Il leggendario ct spagnolo, qualora riuscisse a trionfare sotto il cielo di Kiev, diventerebbe l’unico allenatore nella storia del calcio ad aver vinto i seguenti trofei: Campionato Europeo, Coppa del Mondo, Champions League, Mondiale per Club. Come si dice, la classe non è acqua. Ovviamente tutti i tifosi azzurri si augurano che il vecchio Vicente non raggiunga proprio oggi questo storico traguardo (redazione del Pallonaro compreso, of course).

    Spagna-Italia, precedenti

    Spagna e Italia si sono affrontate in 30 occasioni. Il bilancio è a favore degli azzurri: 10 vittorie, 12 pareggi e 8 sconfitte. La musica non cambia se si prendono in considerazione solamente le competizioni ufficiali. Anche qui l’Italia è in vantaggio: 8 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta. Volendo restringere ancora di più il campo, nelle fasi finali di un Europeo gli azzurri sono imbattuti: 1 vittoria e tre pareggi.

    Spagna-Italia, le quote

    Come accennato all’inizio, i bookmakers si fidano maggiormente della Spagna. L’1 degli iberici è dato leggermente sopra la pari (2.20). Match comunque combattuto, dal momento che il 2 dell’Italia è quotato 3.20. Medesima quota per il segno x (3.25). A chi crede nella vittoria della Nazionale azzurra, consigliamo la giocata del primo marcatore: il gol di Mario Balotelli è dato a 7.00. Altissima la quota dell’over (oltre 2,5 gol nell’arco dei 90′ minuti), quotato a 2,6.

    Spagna-Italia, probabili formazioni

    Spagna (4-3-3): Casillas, Arbeloa, Pique, Ramos, Jordi Alba, Xabi Alonso, Xavi, Busquets, Iniesta, Silva, Fabregas.
    A disposizione: Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Cazorla, Jesus Navas, Pedro, Torres, Negredo, Mata. Allenatore: Del Bosque.
    Italia (4-3-1-2): Buffon, Abate, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Pirlo, De Rossi, Marchisio, Montolivo, Cassano, Balotelli.
    A disposizione: De Sanctis, Sirigu, Ogbonna, Maggio, Balzaretti, Thiago Motta, Nocerino, Giaccherini, Diamanti, Giovinco, Di Natale, Borini.

  • Italia-Spagna entusiasmo tra maxischermi e riti scaramantici

    Italia-Spagna entusiasmo tra maxischermi e riti scaramantici

    Ritorno al passato per l’intera nazione italiana che stasera tornerà a vestirsi completamente d’azzurro per seguire e supportare anche a distanza gli azzurri di Cesare Prandelli in questa finale del Campionato Europeo 2012.  Italia-Spagna è il match finale che assegnerà la coppa. Gli italiani hanno ancora ben impressa in mente quella sera del 9 Luglio 2006 quando la formazione di Lippi ci regalò un momento indimenticabile vincendo la finale dei Mondiali contro la Francia. E chissà se anche stasera l’Italia potrà festeggiare fino a notte inoltrata.

    Stasera i protagonisti saranno leggermente diversi ma i preparativi sono sempre gli stessi anzi, l’Italia si sta preparando con maxischermi per riunirsi nelle principali città e seguire assieme i propri beniamini che, passo dopo passo, sono riusciti a conquistare questa finale, ripagando la delusione dei Mondiali in SudAfrica del 2010. Un gran lavoro di Prandelli e compagni che meritano in tutto e per tutto di esserci, quasi sei anni dopo dalla vittoria in Germania, per conquistare un nuovo risultato importante.

    Tifosi in fermento per Italia-Spagna | © VINCENZO PINTO/AFP/GettyImagesE mentre gli azzurri si preparano al meglio per scendere in campo, tra gli italiani sale la febbre pre gara: ci sarà chi per scaramanzia andrà a seguire la partita nello stesso posto di sempre ma ci sarà anche chi si recherà nelle grandi città per seguire sia la partita che il post, sperando di poter festeggiare nuovamente fino all’indomani.

    Molte sono infatti le città che hanno allestito un gran maxischermo: a Roma i preparativi sono iniziati al Circo Massimo dove, ben mille persone sono state impiegate per organizzare l’evento e dove sono stati messi in piedi ben quattro maxischermi per accogliere tutti i romani e non solo che vorranno seguire il match. Inoltre per evitare qualsiasi inconveniente per l’altissima temperatura attesa oggi, sono pronti 200 volontari e più di 300mila bottigliette d’acqua.

    Anche a Milano sono previste tantissime persone: davanti al maxischermo di Piazza Duomo sono infatti attese più di 50 mila persone dato che nella semifinale sono stati ben 30 mila i tifosi che si sono goduti la vittoria all’aperto davanti al Duomo. Visto il grande afflusso di italiani il comune di Milano ha quindi deciso di ingrandire ancor di più il maxischermo: i tifosi azzurri che accorreranno nella piazza milanese potranno infatti contare su uno schermo di 10 metri per 5.

    Non mancheranno i maxischermi anche nelle città di Verona, Firenze, Genova, Savona, Palermo, Catania, Perugia, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Particolarmente caldo sarà il clima in terra umbra dato l’elevato numero di giovani spagnoli che la città  ospita per l’università mentre dovranno fare a meno di seguire gli azzurri tutti gli abitanti di Siena, impegnati nella cena annuale che precede la corsa del Palio che è da sempre cosa sacra per i toscani.

    Insomma, finalmente l’Italia sarà unita in un solo paese senza nessun tipo di distinzione e rabbia, uniti tutti nel tifo in questa importante partita che gli azzurri dovranno affrontare alle 20.45 di questa sera, sperando di poter continuare a festeggiare dopo la fine del match come successe nella notte del 9 luglio 2006, la quale fu proprio una “Notte magica”.