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  • EuroBasket2015, trionfa la Spagna di Pau Gasol

    EuroBasket2015, trionfa la Spagna di Pau Gasol

    La Spagna del fenomeno Pau Gasol e del tecnico italiano Sergio Scariolo, conquista EuroBasket2015, battendo in finale la Lituania ed andando a sedersi sul trono d’Europa per la 3° volta nelle ultime 4 edizioni.

    Una sfida quella contro i baltici che non ha avuto praticamente mai storia, Pau Gasol è stato straordinario Valanciunas e compagni  hanno mostrato di aver finito la benzina dopo i grandi successi contro Italia e Serbia, se poi ci mettiamo anche un crollo verticale delle percentuali al tiro, ecco fatto che il +17 finale a favore degli iberici è cosa fatta.

    Come già anticipato il protagonista assoluto della gara è stato Pau Gasol, autore di una doppia doppia fatta di 25 punti e 12 assist, che è stato poi anche eletto MVP di EuroBasket2015.

    La Spagna Campione d'Europa | Foto Twitter
    La Spagna Campione d’Europa | Foto Twitter

    Veniamo al racconto della gara.

    La partenza è decisamente favorevole alla Spagna che con Llull, Rudy Fernandez e Gasol, prende il largo toccando il 15-4 a metà frazione. La Lituania incassa il colpo, Gasol sembra non volersi fermare e si va al primo riposo sul 19-8.

    Il secondo quarto non vede un cambio di copione, anzi nella Spagna diventa protagonista anche Reyes e gli iberici volano anche sul +15. I baltici provano ad accorciare ma immediatamente Gasol li ricaccia indietro. Kalnietis e Seibutis a suon di punti riducono lo svantaggio ma non si ha mai la sensazione di una Lituania in grande rimonta, il 2° quarto si chiude sul 41-33.

    Il terzo quarto vede lo strappo decisivo e definitivo della Spagna con il solito Gasol ma anche con una Lituania che non riesce quasi mai a trovare il canestro. Ad un minuto dal termine gli iberici toccano il +18 ritoccato poi dal libero di Seibutis per il 60-43 finale.

    L’ultima frazione è sostanzialmente un conto alla rovescia per il trionfo spagnolo. La Lituania non riesce praticamente mai a scendere sotto i 12 punti di divario. Al suono della sirena è gioia per la Spagna di Gasol ma anche di un grande Sergio Scariolo. 

     

    SPAGNA – LITUANIA 80-63 (19-8; 41-33; 60-43)

    Spagna: Gasol 25, Fernandez 11, Rodriguez 4, Hernangomez ne, Ribas 5, Reyes 8, Claver 7, San Emeterio, Llull 12, Aguilar, Mirotic 8, Vives.

    Lituania: Kalnietis 13, Gailius 1, Maciulis 8, Seibutis 13, Sabonis, Kavaliauskas 4, Jankunas 3, Javtokas, Valanciunas 10, Kuzminskas 8, Milaknis 3.

     

    FINALE 3°-4° POSTO

    FRANCIA – SERBIA 81-68 (16-16; 37-32; 58-44)

    Top Scorer: De Colo (Francia) 20 pt.

     

  • Belinelli-Gallinari è Italbasket show contro la Spagna

    Belinelli-Gallinari è Italbasket show contro la Spagna

    Un’Italbasket da sogno s’impone contro la Spagna per 105 a 98 con un secondo tempo semplicemente perfetto.

    Protagonisti assoluti i tre Nba, Belinelli, devastante da 3, Gallinari, decisivo grazie a giocate talvolta impossibili, e Bargnani, fantastico in difesa e decisamente preciso in attacco.

    Marco Belinelli in azione contro la Spagna | Foto Twitter
    Marco Belinelli in azione contro la Spagna | Foto Twitter

    Il trio sopracitato si è messo in luce ma certamente si può definire una vittoria di squadra con Cusin bravissimo a cercare di resistere agli attacchi di un Gasol stratosferico, Hackett abile nel giostrare il pallone, Gentile con la faccia tosta e tutto il talento in attacco, la grinta di Pietro Aradori, insomma tutti quelli che hanno giocato, hanno partecipato ad un grandissimo successo.

    Adesso testa alla Germania per una sfida che deve essere il proseguimento di una serata semplicemente magnifica.

    Veniamo al racconto della gara, Pianigiani conferma quattro dei cinque partenti visti nelle altre 2 gare con l’eccezione di Cusin che lascia il posto ad Andrea Bargnani.

    Scariolo risponde con Ribas, Rodriguez, Fernandez, Mirotic e Pau Gasol.

    Partenza veloce di entrambe le squadre con il primo canestro firmato da gentile dopo circa un minuto. Bargnani dimostra un buon impatto in attacco mentre la Spagna nei primi tre minuti segna solo dalla lunetta. Gli azzurri provano un primo allungo ma due triple di Ribas portano avanti gli spagnoli. Gli azzurri difendono bene, Gasol è comunque magico ma Bargnani non ci sta e l’equilibrio rimane. La stella spagnola Gasol è sempre brillante, Belinelli si accende con un canestro difficilissimo e con un rimbalzone prima di una tripla di Bargnani che vale il sorpasso. Il solito Gasol riporta avanti i suoi per un quarto che si chiude sul  20-19 Spagna.

    Il secondo quarto si apre con un paio di falli spagnoli ed un sorpasso azzurro e controsorpasso dei bianchi. Un equilibrio incredibile con Reyes dalla lunetta a cui rispondono la triple di Gentile e un gioco da tre punti di Gallinari che vale il +5 al 13°. Hernangomez non ci sta e con gran rapidità riporta sotto la Spagna. L’Italia però ha il talento, la fiducia e l’aggressività di Pietro Aradori che segna da due, subisce un fallo sulla tripla e ci riporta sul +4. Reyes però pare in serata e a poco meno di metà quarto si rimane sul filo dell’equilibrio con gli azzurri avanti di uno. Il Gallo alza la cresta e con un parziale personale di 4 punti ricaccia indietro la Spagna che si era riportata avanti. Hackett nel prendere un rimbalzo s’infortuna e rientra negli spogliatoi per farsi medicare, la Spagna poi con due transizioni rapidissime allunga sul più tre ma Gallinari non ci sta e con due liberi riporta  il -1. Qualche disattenzione difensiva e un attacco leggermente impreciso permette alla Spagna di allungare al +5. Gentile dalla lunetta riporta l’Italia sul -3 che è poi il finale del primo tempo.

    Si esce dagli spogliatoi con gli azzurri ancor più aggressivi e con un Belinelli che cerca di prender fiducia trasformando due liberi e due triple di fila, al quale si sommano Bargnani e ancora una tripla del Beli per un parziale di 15-0 dell’Italia. Sul +10 azzurro Gentile commette il fallo e prende un tecnico con 3 liberi trasformati dalla Spagna, Gentile lascia il campo per 4 falli. L’Italia però ha grande grinta e non si fa spaventare e Belinelli è caldissimo, altra tripla per lui. La Spagna non molla e con Fernandez ritorna sotto di 5 punti. Di là però c’è il Gallo che s’inventa un canestro più fallo che vale 3 punti. L’Italia pare un poco stanca, la Spagna ad un minuto dalla fine prova a riportarsi sotto raggiungendo il -4 coi liberi di Llull. Sul lato opposto Gallinari s’inventa assistman per la schiacciata di Cusin che subisce il fallo concretizzando il gioco da 3 punti. La tripla di Belinelli sulla sirena rispedisce la Spagna sul -10.

    L’ultimo quarto si apre con un gran canestro di Bargnani replicato da San Emeterio che si ripete segnando anche il canestro con fallo di Cusin. In campo però c’è un’Italia scatenata, Belinelli e Gallinari continuano a bombardare da 3. Il talento di Gasol tiene a galla la Spagna, che riesce a tornare sotto la doppia cifra di distacco. Belinelli sembra trovare canestro da ogni posizione, Gasol non vuol mollare e costringe Cusin al 5° fallo a circa metà quarto. L’attacco azzurro è in forma, la difesa tiene forte e la Spagna a meno di 3 minuti dalla fine è sempre sotto di 10. Bargnani lascia il campo per falli, in campo entra Melli. Un Gasol da 34 punti non vuol mollare ma un meraviglioso Gentile segna, prende rimbalzi e tiene distante i bianchi di Scariolo. Gli ultimi secondi vedono la Spagna andare al fallo sistematico, Aradori non è freddissimo realizzandone solo 4 su 6, ma basta così, è trionfo azzurro in quel di Berlino. 

     

    ITALIA – SPAGNA 105-98  (19-20; 42-45, 73-63)

    Italia: Della Valle ne, Belinelli 27, Aradori 11, Gentile 13, Gallinari 29, Bargnani 18, Cusin 3, Datome ne, Melli 4, Cinciarini 0, Hackett 0, Polonara ne.

    Spagna: Gasol 34, Fernandez 7, Rodriguez 4, Hernangomez 6, Ribas 8, Reyes 9, Claver ne, San Emeterio 8, Llull 9, Aguilar ne, Mirotic 13, Vives ne.

     

    RISULTATI DELLE GARE DI OGGI

    GRUPPO B

    SERBIA – ISLANDA 93-64

    GERMANIA – TURCHIA 75-80

    ITALIA – SPAGNA 105-98

     

    GRUPPO C

    SLOVENIA – OLANDA 81-74

    GEORGIA – GRECIA 68-79

    CROAZIA – MACEDONIA 73-55

     

    CLASSIFICHE 

    GRUPPO A

    Francia 3-0, Israele e Polonia 2-1, Finalndia e Bosnia 1-2, Russia 0-3

     

    GRUPPO B

    Serbia 3-0, Turchia e Italia 2-1, Germania e Spagna 1-2, Islanda 0-3

     

    GRUPPO C

    Grecia 3-0, Croazia e Slovenia 2-1, Olanda e Macedonia 1-2, Georgia 0-3

     

    GRUPPO D

    Repubblica Ceca, Belgio, Lituania e Lettonia 2-1, Estonia 1-2, Ucraina 0-3

  • Capri chiama, lo spettacolo risponde. Questa è pallanuoto

    Capri chiama, lo spettacolo risponde. Questa è pallanuoto

    Si chiude un lungo applauso della gente, barche che suonano i clacson come a salutare un evento dal sapore fantastico. La pallanuoto riportata in mare, anche solo per un giorno, come a rievocare le origini di questo sport, che prima si giocava proprio negli specchi d’acqua salata. Sole, mare, atmosfera stupenda, Capri per un giorno si è trasformata in una vetrina per uno sport che avrebbe bisogno di qualche cambiamento, una spinta dal basso. Ecco che ieri è stata una grande giornata di sport e non solo perchè l’evento era il primo dei tre organizzati organizzati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al CONI. Un progetto intitolato “Lo sport@Expo2015 – Alimentazione e sport, un gioco di squadra” che punta su un tema legato a “sport e alimentazione“, ricollegando il valore dell’attività fisica e della pratica sportiva con alcune delle principali aree tematiche di Expo 2015.

    La stupenda location di Capri dove è andato in scena l'evento
    La stupenda location di Capri dove è andato in scena l’evento

    Italia e Spagna, due formazioni che si sono sempre battagliate nelle varie competizioni, mondiali, europee e olimpiche, si sono sfidate in una situazione un pò particolare, nel rettangolo di gioco montato nella stupenda isola campana. Ieri era un’amichevole, ma nessuno ci tiene a perdere, neanche quando in palio ci sono solo risate e divertimento. L’ultima partita del Settebello in acque libere risaliva a 17 anni fa, ad Amalfi, dove a sfidare gli azzurri c’erano proprio gli iberici. Un remake quindi, tutti ad assistere a un evento unico, chi sugli scogli, chi dallo stabilimento di Marina Piccola, chi dai gommoni o dalle imbarcazioni presenti tutte intorno a far da cornice.

    Italia-Spagna nel mare di Capri
    Italia-Spagna nel mare di Capri

    Il movimento delle onde, i Faraglioni dietro, ecco che Italia-Spagna va in scena in un quadretto straordinario, clima e atmosfera fantastiche, sia in acqua, dove la sportività la fa da padrona, sia fuori, dove chi anche magari non sa proprio tutto della pallanuoto può avvicinarsi a questo sport.

    Un buon modo per farla conoscere, per tornare al passato, quando si giocava solo d’estate e rigorosamente in mare. Fa quasi sorridere vedere l’arbitro sulla barca, un pontile galleggiante trasformarsi in bordo e al contempo in panchina per i giocatori che non sono in acqua. Il risultato in questo contesto rimane sullo sfondo, fa piacere che l’Italia, infarcita di giovani, alcuni dei quali campani, abbia liquidato gli spagnoli con il punteggio di 18 a 12, ma quello che più interessa è vedere come la gente, se stimolata, sia ancora in grado di apprezzare i valori di questo sport.

    Tutti felici e contenti alla fine, una buona occasione per le due compagini di allenarsi in una location paradisiaca, per i due commissari tecnici di vedere e provare alcune situazioni, ma anche per il pubblico di vedere qualche giocata estemporanea, che magari in piscina si vede raramente e che invece la pallanuoto in mare saprebbe regalare.

    Settebello in subacquea
    Settebello in subacquea

    Un successo non solo per la pallanuoto, sperando sia solo l’inizio di un cambiamento e non un “unicum” per uno sport che ha bisogno di rinvigorirsi e di tornare alle origini, se non altro per i nostalgici e per quelli che ancora la amano.

     

  • Ci sarà la Spagna sulla strada dell’Italia per Russia 2018

    Ci sarà la Spagna sulla strada dell’Italia per Russia 2018

    Il percorso degli azzurri per raggiungere la fase finale del mondiale di Russia 2018 è stato tracciato dal sorteggio odierno avvenuto a San Pietroburgo. 

    Il cammino avrebbe potuto esser decisamente più complicato, come già si sapeva al termine dell’amichevole tra l’Italia ed il Portogallo, terminata con il successo dei lusitani e che ha relegato la nostra nazionale nella seconda fascia di sorteggio, c’era però da evitare una super Big dalla prima urna, così purtroppo non è stato.

    Sarà infatti la Spagna a cercare di contendere il primo posto agli azzurri nel gruppo G.

    Oltre alle Furie Rosse, l’Italia se la vedrà anche con la sempre più in crescita Albania del tecnico italiano De Biasi, Israele, Macedonia e Liechtenstein.

    Il Gruppo dell'Italia | Foto Fifa.com
    Il Gruppo dell’Italia | Foto Fifa.com

    Un girone tutto sommato non impossibile, con una contendente fortissima ma con altre, sulla carta, abbordabili ma che non dovranno essere assolutamente sottovalutate per non correre alcun tipo di rischio e andarsi a giocare con i Campioni del Mondo 2010 e d’Europa 2008 e 2012, il passaggio diretto a Russia 2018 senza andare ad infilarsi nel pericoloso playoff. Al mondiale andranno infatti le prime classificate dei gironi e le vincenti degli spareggi tra le migliori 8 seconde classificate.

    Negli altri gironi della zona Europa, spicca un gruppo A nel quale sicuramente una tra Francia, Olanda e Svezia, sarà costretta a vedersi i mondiali russi in tv. Insidioso, ma certamente non impossibile, il girone dei campioni del mondo in carica della Germania che troveranno sulla loro strada come avversari più complicati la Repubblica Ceca, l’Irlanda del Nord e la Norvegia.

    Questo il riepilogo del sorteggio dei gironi di qualificazioni, Zona Europa, al mondiale di Russia 2018.

    GRUPPO A: Olanda, Francia, Svezia, Bulgaria, Bielorussia, Lussemburgo.

    GRUPPO B: Portogallo, Svizzera, Ungheria, Isole Far Oer, Lettonia, Andorra.

    GRUPPO C: Germania, Repubblica Ceca, Irlanda del Nord, Norvegia, Azerbaijan, San Marino.

    GRUPPO D: Galles, Austria, Serbia, Irlanda, Moldavia, Georgia.

    GRUPPO E: Romania, Danimarca, Polonia, Montenegro, Armenia, Kazakistan.

    GRUPPO F: Inghilterra, Slovacchia, Scozia, Slovenia, Lituania, Malta.

    GRUPPO G: Spagna, ITALIA, Albania, Israele, Macedonia, Liechtenstein.

    GRUPPO H: Belgio, Bosnia, Grecia, Estonia, Cipro.

    GRUPPO I: Croazia, Islanda, Ucraina, Turchia, Finlandia.

     

    Oltre alla zona Europea, sono stati sorteggiati anche i preliminari delle zone Africa, Oceania, Sudamerica e Nord-Centro America. 

    Vediamo in foto il riepilogo dei sorteggi.

    Sorteggio preliminare Zona Africa | Foto Fifa.com
    Sorteggio preliminare Zona Africa | Foto Fifa.com

     

    Sorteggio preliminare Zona Nord-Centro America e Caraibi | Foto Fifa.com
    Sorteggio preliminare Zona Nord-Centro America e Caraibi | Foto Fifa.com

     

    Sorteggio preliminare Zona Oceania | Foto Fifa.com
    Sorteggio preliminare Zona Oceania | Foto Fifa.com

     

    Sorteggio preliminare Zona Sudamerica | Foto Fifa.com
    Sorteggio preliminare Zona Sudamerica | Foto Fifa.com
  • Adios España, il Cile elimina i campioni del mondo

    Adios España, il Cile elimina i campioni del mondo

    Incredibile, impensabile, impronosticabile alla vigilia ed invece è tutto vero, la Spagna è matematicamente eliminata dal mondiale brasiliano con un turno d’anticipo.

    La delusione delle "Furie Rosse"
    La delusione delle “Furie Rosse”

    Dopo i primi scricchiolii del Tiki Taka del Barcellona, adesso è arrivata anche la conferma da parte delle nazionale: il tipo di gioco tanto caro alle Furie Rosse ha ormai imboccato il viale del tramonto portandosi dietro la conclusione di un ciclo che ha comunque infilato in successione Euro 2008, Mondiale 2010 ed Euro 2012.

    Il giustiziere della Spagna, dopo la Manita incassata dall’Olanda, è stato il Cile che guidato dal tecnico Sampaoli ha impostato la gara con grande corsa, grande grinta e buone giocate. Del Bosque per questa gara fondamentale propone dei cambi nella formazione iniziale con Xavi e Pique in panchina e Javi Martinez e Pedro in campo in un 4-2-3-1 che vede ancora Diego Costa punta.
    Sampaoli lascia in panchina Valdivia spostando Vidal alle spalle della coppia Sanchez-Vargas, schierando i suoi con il 4-3-1-2.

    Ci si aspetta partenza super degli iberici invece nel primo minuto è il Cile a creare due limpide palle gol. La Spagna cresce pian piano e al 15° Xabi Alonso si trova dinanzi a Bravo ma il portiere del Cile salva tutto. 19° minuto prima svolta della gara, grande azione di squadra del Cile con Aranguiz che serve Vargas, il calciatore di proprietà del Napoli fa sedere Casillas e segna il vantaggio. Al 27° la Spagna ha la chance di pareggiare ma Diego Costa non colpisce bene e la palla finisce sull’esterno della rete. Al 43° arriva il raddoppio del Cile: calcio di punizione di Sanchez, Casillas respinge ma la palla giunge ad Aranguiz che rapidamente controlla e calcia per il raddoppio. Si va al riposo sul 2-0 per i sudamericani.

    Nella ripresa nei primi 10 minuti la Spagna costruisce 2 palle gol, al 48° palla in verticale di Iniesta per Diego Costa che non è rapido nella giocata e vede la sua conclusione sporcata da Isla ed al 53° Busquets a due passi dalla linea di porta, solissimo dopo una rovesciata di Diego Costa, calcia incredibilmente fuori. La Spagna ci prova ma è il Cile a rendersi insidioso in contropiede, clamoroso il gol fallito da Isla. Nel finale gli spagnoli si rendono pericolosi con alcune conclusioni da fuori sventate da Bravo, ma niente più. Al triplice fischio di Geiger è festa per il Cile, che insieme all’Olanda si qualifica matematicamente agli ottavi, mentre è nottata amara per una Spagna che da l’addio al mondiale dopo solo due gare giocate.

     

    SPAGNA – CILE 0-2 (0-2) (19° Vargas, 43° Aranguiz)

    SPAGNA (4-2-3-1): Casillas; Azpilicueta, Javi Martinez, Sergio Ramos, Jordi Alba; Busquets, Xabi Alonso (46° Koke); Pedro (76° Santi Cazorla), Iniesta, David Silva; Diego Costa (64° Torres).

    Allenatore: Del Bosque.

    CILE (4-3-1-2): Bravo; Isla, Medel, Jara, Mena; Aranguiz (64° Gutierrez), Diaz, Silva; Vidal (88° Carmona); Sanchez, Vargas (84° Valdivia).

    Allenatore: Sampaoli.

    Arbitro: Geiger.

    Ammoniti: Vidal (C), Xabi Alonso (S), Mena (C)

     

  • Mondiali 2014: crolla la Spagna, Olanda super manita

    Mondiali 2014: crolla la Spagna, Olanda super manita

    Nella prima partita del gruppo B dei Mondiali 2014 l’Olanda si prende la rivincita di Sudafrica 2010 sconfiggendo sonoramente la Spagna campione uscente in carica. Apre il rigore di Xabi Alonso, poi doppiette di  Robben e Van Persie e gol di De Vrij.  Per la Spagna sconfitta pesante anche in ottica differenza reti.

    Il Mondiale, si sa, può regalare tante sorprese, beh, eccola qua servita la prima della manifestazione: Olanda-Spagna 5-1. Un’Olanda attenta, giovane, arrabbiata, grintosa e coraggiosa. Giusto però dire che, come sempre accade di fronte a risultati cosi clamorosi, non si capisce mai bene dove finiscono i meriti di una squadra e inizino i demeriti dell’altra; si perchè a contribuire a alla festa degli olandesi c’è stata una Spagna troppo brutta per essere vera. Le furie rosse hanno infatti staccato la spina dal gol del pareggio in poi, lasciando delle voragini difensive che hanno fatto sembrare la coppia centrale Ramos-Piquè una coppia di inesperti. Intanto, però, ha vinto l’Olanda e ha vinto il coraggio di un Van Gaal tatticamente perfetto.

    Spagna-Olanda 1-5

    La Spagna non è poi cambiata tantissimo, ma qualche differenza si  è notata. In attacco, ad esempio, dove il naturalizzato Diego Costa è il bomber di razza che alle Furie Rosse mancava ed è cambiata al centro della difesa dopo l’addio di Puyol con Pique e Sergio Ramos. Il blocco di base è sempre lo stesso con Iniesta, Xavi, Busquets e Xabi Alonso.

    Van Gaal ha proposto una difesa a tre, con i due esterni Janmaat e Bling che avranno il compito di coprire per una difesa a 5 in fase di non possesso che trasforma l’Olanda in un 3-4-3 quando dovranno attaccare.

    In apertura di match è Sneijder ad avere una grande occasione. Palla geniale di Robben che lancia Sneijder verso la porta, Piquè si addormenta ma l’ex interista conclude addosso a Casillas. I minuti passano e l’Olanda continua a difendere molto alta e con grande coraggio. La partita si sblocca al 26′: calcio di rigore per la Spagna: Diego Costa salta Vlaar che lo stende; rigore netto. Rigore trasformato da Xabi Alonso e 1-0 per la Spagna la quale al 42′ avrebbe la palla del 2-0 ma Silva prova lo scavetto, grazie all’invenzione del sempre meraviglioso Iniesta, ma Cillese è super nella parata. Al 44′ pareggia l’Olanda: grande pallonetto con un colpo di testa di Van Persie; Sergio Ramos e Piquè sbagliano il tempo del salto, Ramos si perde Van Persie che sul pallone dalla sinistra riesce a indovinare il pallonetto.

    Gli olandesi trovano il gol del vantaggio al 51′ del secondo tempo: Piquè fa in confusione con una finta sul sinistro, e poi all’altezza del dischetto è un gioco da ragazzi per Robben mettere dentro. L’Olanda è scatenata e al 60′ traversa clamorosa di Van Persie: l’attaccante del Manchester United calcia di destro una sassata terrificante sull’ennesimo ribaltone firmato Robben. Al 64′ arriva il 3-1 orange: papera di Casillas che si addormenta sulla punizione di Robben, uscita ostacolata anche da Van Persie, sul secondo palo De Vrij di testa non può sbagliare. Al 72′ crolla la Spagna con l’arrivo del quarto gol dell’Olanda; altro grave errore di Casillas che perde palla sul controllo di un retropassaggio e mette in porta Van Persie. Al 80′ l’Olanda chiude i conti, Robben si prende gioco di Casillas e mette dentro, dopo aver saltato il portiere, in una rincorsa goffa. Primi tre punti per l’Olanda che parte alla grande. Spagna rimandata non bocciata, ci sono ancora due partite, cioè sei punti, per poter qualificarsi agli ottavi: certo i Campioni del Mondo dovranno cambiare marcia, e subito.

    SPAGNA-OLANDA 1-5 (1-1) ( 27′ rig. Xabi Alonso; 44′ e 72′ Van Persie; 53′ e 80′ Robben; 64′ De Vrij)

    SPAGNA (4-2-3-1): Casillas; Azpilicueta, Ramos, Piquè, Jordi Alba; Xavi Alonso (62′ Torres), Busquets; SIlva (79′ Fabregas), Xavi, Iniesta; Diego Costa (62′ Pedro). Allenatore: Vicente del Bosque

    OLANDA (3-4-3): Cillessen; Vlaar, De Vrij (78′ Veltman), Martins Indi, Janmaat, De Guzman (62′ Wijnaldum), De Jong, Blind; Robben, Van Persie (79′ Lens), Sneijder Allenatore: Louis Van Gaal

    Arbitro: Gianluca Rizzoli

    Ammoniti: De Guzman, De Vrij,Van Persie; Casillas.

  • Carles Puyol dice basta, a fine stagione lascia il calcio

    Carles Puyol dice basta, a fine stagione lascia il calcio

    E’ un momento complicato, non è facile per me, ma il 30 giugno chiuderò la mia avventura al Barça e sono qui per ringraziare tutti. Non avrei mai pensato di arrivare fin qui, ho vinto tanto, ma quel che più mi piace sottolineare è che sono arrivato a Barcellona che ero quasi un bambino e me ne vado lasciando una famiglia. Ringrazio tutti, presidenti, compagni, amici, allenatori, ringrazio anche la Federcalcio spagnola e in particolare due tecnici: Luis Aragones e Tito Vilanova.

     

    Con queste parole rilasciate in conferenza stampa al Camp Nou, Carles Puyol, difensore e bandiera del Barcellona ha voluto confermare ciò che aveva già dichiarato a marzo, ovvero la conclusione dopo ben 19 anni, del rapporto con la società catalana. Un addio al Barça che però ha anche il sapore di un vero e proprio addio al calcio giocato a causa di un problema al ginocchio che lo tormenta.

    I miei problemi alle ginocchia sono rimasti. Abbiamo provato a trovare una soluzione ma non ce l’abbiamo fatta. Se non sono riuscito a giocare quest’anno difficilmente riuscirò a farlo in altre squadre. Non voglio giocare ancora.

    Una carriera quella di Puyol fatta di tanti successi, nella sua personale bacheca figurano 6 vittorie nella Liga, 6 Supercoppe di Spagna, 2 Coppe del Re, 3 Champions League, 2 Supercoppe Europee, 2 Mondiali per Club, tutti conquistati con il Barcellona a cui vanno aggiunti un Mondiale, un Europeo ed un argento Olimpico con la maglia della nazionale spagnola. Alla domanda su quale sia stato il momento più bello della carriera, Puyol ha risposto così:

     Quando Abidal ha alzato al cielo la Champions League, lo meritava più di ogni altro.

    Sarebbe toccato a Puyol, in quanto capitano, sollevare il trofeo ma decise di lasciare l’incarico al francese che aveva vinto la partita più difficile contro il tumore.

    Carles Puyol in conferenza stampa
    Carles Puyol in conferenza stampa

    Il difensore catalano ha parlato poi di un suo possibile accostamento, che c’è stato in passato al Milan o al futuro in Qatar:

    Il Milan ha sempre puntato su gente esperta, ma non penso che voglia me. E’ un treno che è passato. Per quanto riguardo un futuro in Qatar, ne ho parlato tante volte con Raul  ma al momento non è possibile, il mio ginocchio non me lo permette e non voglio ingannare nessuno, me per primo.

    Infine un ultima domanda sulla grande sfida che attende nel weekend il Barcellona contro l’Atletico Madrid e che mette in palio la Liga:

    Sarebbe bello vincere anche per dedicare il titolo a Tito Vilanova. Io non ci saro’, non andrò neanche in panchina, ma ai miei compagni non farò alcun discorso, se saremo uniti vinceremo. Il mio erede? Ci sono molti giocatori pronti e di grande esperienza, Xavi, Iniesta, la fascia sarà in buone mani.

    Puyol probabilmente resterà nello staff del Barcellona ma non pare certo intenzionato a ricoprire il ruolo di allenatore.

    Non mi ci vedo a fare l’allenatore, lavorare con i giovani è un’idea che ho sempre avuto e la preferisco a quella di diventare un tecnico.

    Dunque adesso è piuttosto chiaro, dopo l’addio di Javier Zanetti, un’ altra bandiera del calcio europeo al termine di questa stagione smetterà di sventolare e verrà ammainata.

  • Spagna-Italia, la spuntano le furie rosse

    Spagna-Italia, la spuntano le furie rosse

    Da anni la Spagna ha una supremazia in Europa e nel mondo, interrotta nella bolgia del Maracanã di quest’estate in Confederations Cup (3-0 col Brasile). (altro…)

  • Spagna-Italia, molto più di un’amichevole

    Spagna-Italia, molto più di un’amichevole

    Spagna-Italia non può essere una semplice amichevole, anche se il calendario ufficiale recita così. La sostanza è ben altra considerando il blasone delle due Nazionali, la vicinanza geografica e spirituale, le individualità in campo. (altro…)

  • Addio Luis Aragones, padre dei trionfi della Spagna

    Addio Luis Aragones, padre dei trionfi della Spagna

    Addio a Luis Aragones, il “sabio de Hortaleza”, tecnico della Spagna campione d’Europa 2008, spentosi all’età di 75 anni questa mattina all’alba nella sua Madrid dopo una lotta con la leucemia. Un personaggio molto amato in Spagna, una “leggenda del calcio spagnolo”, un punto di riferimento per intere generazioni di allenatori, giocatori e appassionati, così come ha voluto ricordare anche Rafa Benitez, attuale allenatore del Napoli molto legato alla figura di Luis Aragones. Alla figura di colui che, dopo anni di delusioni, riuscì a portare le Furie Rosse ad un successo importante con l’Europeo 2008, preludio alla vittoria Mondiale del 2010 che sancì definitivamente la supremazia del calcio spagnolo, di quel Tiki Taka che proprio Luis Aragones contribuì a valorizzare, anche a costo di subire pesanti critiche come quelle legate – ai tempi dell’Europeo di Austria-Svizzera 2008 – all’esclusione dell’amatissimo Raul.

    Addio a Luis Aragones, ct della Spagna campione d'Europa | © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images
    Addio a Luis Aragones, ct della Spagna campione d’Europa | © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    Il tiki taka, però, prima di tutto: prima della Nazionale Spagnola la sua carriera di tecnico inizia verso la metà degli anni ’70, quando allenò l’Atletico Madrid portandolo alla conquista della Coppa Intercontinentale e, negli anni immediatamente successivi, anche la Coppa del Re e la Liga. Ritornò, poi, all’Atletico per altre tre volte, inframezzando tali esperienze con altre panchine importanti: Betis Siviglia, Barcellona, Espanyol, Siviglia, Valencia, Maiorca, prima dell’approdo come commissario tecnico sulla panchina della Roja nel 2004 dove rimase fino al trionfo del 2008. Poi, la sua ultima esperienza in panchina al Fenerbahce, in Turchia.

    Ma la parentesi di maggior rilievo è di certo quella sulla panchina della Nazionale Roja durata quattro anni: una partecipazione mondiale, quella del 2006, in cui la Spagna venne eliminata dalla Francia – poi finalista sconfitta dall’Italia a Berlino – negli ottavi di finale. Un passaggio necessario, per “fare esperienza”, per rodare quel gruppo dall’altissimo potenziale. Due anni dopo, infatti, arrivò puntuale e atteso l’exploit Europeo delle Furie Rosse, con annessa eliminazione dell’Italia di Donadoni ai calci di rigore nei quarti di finale, e poi il trionfo in finale a Vienna contro la Germania.

    Una consacrazione definitiva per il calcio spagnolo che aveva finalmente imparato a non temere le grandi competizioni affermando la sua filosofia di calcio e aprendo un vero e proprio ciclo di successi, sia a livello di Nazionale che a livello di club. “Luis Aragones ha influenzato in maniera determinante la crescita di un’intera generazione di calciatori spagnolo, compiendo scelte importanti ma in modo franco e sincero” come ha ricordato in queste ore il portiere Iker Casillas. Ha cambiato la storia della Nazionale Spagnola e, su tutto questo, rimarrà indelebile per sempre la firma di Luis Aragones.