Tag: spagna

  • Milagros Martinez dalla Spagna al Giappone per amore del calcio

    Milagros Martinez dalla Spagna al Giappone per amore del calcio

    Nel 2019 è stata la prima donna ad allenare una squadra di calcio maschile in Giappone, questa sarà per lei la terza stagione sulla panchina del Suzuka Point Getters, stiamo parlando di Milagros Martinez Dominguez.

    Nata a Fuentelespino de Haro nella comunità autonoma Castiglia-La Mancia il 23 aprile 1985 Milagros Martinez ha iniziato la sua carriera di calciatrice giocando nella Fundacion Albacete, squadra nella quale ha avuto modo di fare esperienza nelle giovanili e poi in prima squadra femminile ottenendo una promozione nella prima divisione di calcio femminile spagnolo.

    Dopo 3 anni nella massima divisione spagnola, nel 2019 per Milagros Martinez è giunta la chiamata del Suzuka Point Getters (che si chiamava Suzuka Unlimited all’epoca) squadra maschile appena promossa dalla Tōkai Adult Soccer League alla JFL, quarto livello del calcio giapponese.

    I due anni con il club della prefettura di Mie sono stati un crescendo, 12° posto il primo anno, 5° posto il secondo, prima che inizi la sua terza stagione nipponica abbiamo fatto una chiacchierata con Milagros Martinez per conoscerla meglio.

    10 DOMANDE A MILAGROS MARTINEZ DOMINGUEZ

    Come è nata la tua passione per il calcio? Perché hai scelto di passare dal campo alla panchina?

    Ho iniziato a giocare a calcio quando ero molto piccola. Mio padre mi portava con lui a guardare le partite di calcio in televisione nel bar del paese.
    A 13 anni ho iniziato a giocare a calcio con i ragazzi ed in seguito sono passata a giocare nella seconda divisione femminile spagnola.
    A 24 anni ho deciso di smettere di fare il giocatore. Non ero una delle migliori in campo, ma amavo tutto ciò che riguardava la tattica e la preparazione delle partite.

    Raccontaci di come dopo la fine della tua avventura all’Albacete sei andata ad allenare sino al Giappone.

    Ho trascorso 13 stagioni all’Albacete Balompié. Prima da giocatrice, poi da allenatrice femminile, assistente della prima squadra femminile, capo allenatore con promozione e mantenimento della categoria per tre stagioni, ma sai già come funziona questo calcio. Un anno possiamo essere qui e dopo due mesi non abbiamo più una squadra. Quando ho chiuso la mia fase con l’Albacete ho iniziato a cercare nuove opportunità, volevo andare all’estero. Suzuka cercava un allenatore e mi hanno contattato, non ho esitato un attimo. Il mio sogno era uscire per allenare fuori.

    Come è stato il primo impatto con il nuovo paese e con una cultura diversa?

    All’inizio tutto è diverso e la lingua complica le cose. Il giapponese rendeva la comunicazione molto difficile, ma a poco a poco abbiamo superato quella barriera. La cultura è fantastica, il paese è molto bello e la cucina ed i templi sono meravigliosi.

    Come ti trovi a vivere a Suzuka?

    Suzuka è una città molto industriale. È piccola e a volte non c’è molto da fare, ma i tifosi sono fantastici. Si prendono molta cura di me, hanno sempre belle parole per me e per la squadra. Penso di essere stata fortunata, il Giappone è un ottimo posto per allenare e sviluppare la mia idea di gioco senza la pressione che c’è in Europa per i risultati.

    Hai notato molte differenze tra il modo di giocare e vivere il calcio in Giappone rispetto all’Europa?

    Sì, quasi tutto è diverso. Qui il calcio è molto più verticale e intenso. Non c’è molto controllo e le partite tendono a diventare pazze. La mia idea è che la squadra controlli il gioco il più a lungo possibile, ma a volte è difficile. Anche se bisogna riconoscere che i giocatori giapponesi hanno una tecnica squisita.

    Com’è stato il primo impatto con la squadra e con i calciatori?

    All’inizio ho notato che la società ed i giocatori avevano dei dubbi. Quando la palla ha iniziato a rotolare e ci siamo allenati per diversi giorni insieme, quei dubbi sono svaniti.
    Ora mantengo un rapporto stretto con loro, cerco di farli sentire bene in squadra, voglio che si sentano a loro agio e mi raccontino i loro dubbi.

    Veniamo al lato tecnico-tattico, qual è il modulo con cui preferisci schierare la tua squadra?

    Mi piace che la mia squadra sia offensiva. Mi piace il gioco veloce, ma sono ossessionata dai momenti senza palla. Studio molto le rivali e analizzo tante squadre di Serie A, Premier League, Liga … sono contenta che i giocatori si divertano in campo.

    C’è un allenatore che vedi come una tua ispirazione?

    Come ho detto prima, seguo con molta attenzione tutti quelli che posso. Guardiola, Simeone, Gasperini, Emma Hayes, Maria Pry… Penso che avere una squadra che si possa adattare a tanti contesti la renda molto difficile battere, e questa è la mia idea.

    Quali sono i tuoi obiettivi ed i tuoi sogni per il futuro?

    Vorrei continuare ad allenare, ma un po’ più vicino a casa. L’anno in Giappone è molto lungo (da gennaio a dicembre) e in Europa il calcio femminile sta crescendo molto. Mi piacerebbe andare in un campionato come lo spagnolo, l’italiano, l’inglese, il francese, il tedesco …
    Anche se devo ammettere che il mio sogno sarebbe quello di allenare una nazionale.

    Cosa vorresti dire a tutte le ragazze appassionate di calcio e che magari sognano un giorno di poter far il tuo stesso percorso?

    La prima cosa è che devono confidare in loro stesse, correre rischi e non aver paura di fallire. Ho fallito molte volte da quando ho iniziato, ma questo mi ha fatto imparare molte cose e non commettere più quegli errori.
    Le opportunità arrivano sempre, devi solo essere preparato.

  • Basket: la Spagna domina la finale e conquista l’oro mondiale

    Basket: la Spagna domina la finale e conquista l’oro mondiale

    Non basta il cuore e la grinta all’Argentina, la Spagna si dimostra troppo forte sin dalla palla a due e alla fine conquista l’oro nei mondiali di Basket di Cina 2019.

    Ci si attendeva una finale combattuta, la grinta dell’Argentina trascinata da Scola e Campazzo contro la classe degli spagnoli guidati da Marc Gasol e Ricky Rubio. 

    Una Spagna totalmente diversa da quella vista nel primo girone ed anche nella gara contro l’Italia nella seconda fase, una squadra che si è sbloccata con il successo sulla Serbia e che è cresciuta moltissimo sino alla sfida odierna. Dall’altro lato l’Argentina tutta aggressività e velocità che ha schiantato Serbia nei quarti e Francia in semifinale, non ha saputo imporsi ed ha dovuto giocare ai ritmi bassi tanto grati agli spagnoli.

    Sostanzialmente invece la squadra di Scariolo ha indirizzato la sfida verso la propria parte sin dall’inizio: 14-2 di parziale dopo meno di 5 minuti. Brussino riporta sotto i suoi ma come l’Argentina mette il fiato sul collo degli avversari, la Spagna preme sull’acceleratore e chiude i primi 10 minuti avanti sul 23-14.

    Anche il secondo quarto vede svolgersi lo stesso copione, spagnoli con la partenza migliore e Argentina a vedere il distacco dilatarsi sino al -15. Campazzo e Laprovittola però non ci stanno e con gli assist del primo ed i canestri del secondo, i sudamericani ritornano sino al -8. Negli spogliatoi si va però sul 43-31 Spagna con Scola ancora assente nella gara.

    Inizia il terzo quarto e nuovamente la Spagna prende il largo, Gasol, Rubio, Fernandez segnano, la difesa diventa insuperabile ed i ragazzi di Scariolo si portano agilmente sul +22 (55-33). Il primo canestro argentino arriva dopo quasi 5 minuti e sono due triple in successione di Deck e Campazzo che accorciano le distanze. E’ solo effimera illusione perché il distacco torna a dilatarsi. Scola si mette a referto segnando dalla lunetta ma il suo apporto è troppo minimo per poter variare l’inerzia della partita, il quarto si chiude sul 66-47 per la Spagna.

    Ad inizio dell’ultimo periodo gli argentini ci mettono tutto il cuore e tutta la grinta e con i canestri dei vari Campazzo, Deck e Laprovittola tornano sino al -12. Gli spagnoli però non si spaventano e rapidamente spengono ogni minimo tentativo di rimonta. L’Argentina si arrende, la Spagna vince 95-75 e mette così in bacheca il secondo titolo mondiale dopo quello vinto in Giappone nel 2006.

     

    ARGENTINA – SPAGNA 75-95 (14-23; 31-43; 47-66)

    Argentina: Caffaro, Vildoza 2, Scola 8, Campazzo 11, Laprovittola 17, Brussino 8, Fjellerup, Delia 2, Deck 24, Redivo 3, Garino, Gallizzi.

    Allenatore: Hernandez.

    Spagna: Colom, Fernandez 11, Ribas 5, Rubio 20, Claver 2, Gasol 14, W.Hernangomez 11, Oriola 6, Rabaseda, Llull 15, Beiran, J.Hernangomez 11.

    Allenatore: Scariolo.

     

     

  • Russia 2018: Akinfeev e Subasic eroi di Russia e Croazia

    Russia 2018: Akinfeev e Subasic eroi di Russia e Croazia

    Due ottavi di finale intensi, combattuti e decisi ai calci di rigore, rigori in cui si sono rivelati decisivi i portieri Akinfeev e Subasic che con le loro parate hanno permesso a Russia e Croazia di eliminare Spagna e Danimarca ed ottenere il pass per i quarti del Mondiale di Russia 2018. 

    Una giornata emozionante che ha visto la caduta di un’altra grande, la Spagna.

    Le Furie Rosse hanno trovato il vantaggio contro la Russia, si sono fatte rimontare e poi hanno fatto un possesso palla continuo, piuttosto lento e decisamente sterile.

    I padroni di casa hanno giocato con il cuore, si sono anche arroccati in difesa, hanno chiuso la gara con i crampi ma alla fine sono riusciti a trascinare la sfida ai rigori dove Akinfeev si è trasformato in eroe ed ha respinto le conclusioni di Koke e Iago Aspas permettendo alla Russia di passare il turno.

    La Croazia, favorita sulla carta, è andata subito sotto contro la Danimarca, l’ha recuperata dopo pochi minuti con Mandzukic ma poi non è stata in grado di imporsi contro una compagine tosta e con un reparto difensivo solido. Al 114° i croati avrebbero anche avuto l’occasione per vincerla ma Rebic a porta vuota non ha calciato e si è fatto stendere da Jorgensen, dal dischetto poi Modric si è fatto ipnotizzare da Schmeichel. Dagli 11 metri poi i portieri sono stati degni protagonisti, a spuntarla è stato Subasic che ne ha parato uno in più del figlio d’arte danese.

    La Croazia quindi, se pur con qualche sofferenza, vola ai quarti di finale di Russia 2018. 

     

    Veniamo al racconto del primo ottavo di finale odierno del Mondiale di Russia 2018, Spagna-Russia. 

    Parte meglio la Russia che prova a rendersi insidiosa. Al 11° però la Spagna passa in vantaggio, calcio di punizione, Ignashevich e Sergio Ramos si strattonano, la palla sbatte sul difensore ed è autogol. La Russia prova a reagire, le Furie Rosse mantengono il consueto possesso palla per addormentare il ritmo. Al 36° gran percussione di Zubnin che appoggia a Golovin, il tiro di quest’ultimo esce di un niente. Il pareggio è rimandato solo di qualche minuto perché al 40° Piqué ferma col braccio un colpo di testa, è rigore che lo stesso Dzyuba trasforma. Nel primo minuto di recupero Diego Costa ha la grossa chance per riportare avanti i suoi ma Akinfeev non si fa superare. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte con un cambio nella Russia, entra Granat al posto di Zhirkov. E’ una Spagna decisamente più propositiva che prova a chiudere la Russia nella propria metà campo. Dopo i primi momenti più intensi, la Roja prosegue con il palleggio continuo e a ritmi bassi. La Russia sembra molto stanca e Cherchesov non ha più cambi avendo effettuato il terzo al 65°. Al 85° è strepitoso Akinfeev che salva sul tiro da fuori di Iniesta prima, sulla susseguente ribattuta di Iago Aspas poi. Al 92° ci prova Smolov ma la sua conclusione non trova lo specchio della porta. Finisce così, si va ai supplementari.

    Si riparte con l’ormai classico ma piuttosto sterile possesso palla spagnolo. Il primo tiro arriva al minuto 100, ci prova Asensio, Akinfeev blocca facilmente. Il primo tempo supplementare si chiude sul 1-1.

    Si riparte e Rodrigo al 108° ha una grossa chance, si presenta davanti ad Akinfeev ma non riesce a superare il portiere. L’ultima chance è per Rodrigo ma il suo tiro finisce tra le braccia di Akinfeev, non succede altro, la qualificazione si deciderà ai calci di rigore

    Dal dischetto i primi 4 tiri vanno tutti a bersaglio poi tocca a Koke che però si fa parare il tiro da Akinfeev. I russi sono precisi, l’ultimo rigorista spagnolo è Iago Aspas, Akinfeev si tuffa ma con un guizzo respinge il pallone con la gamba e manda la Russia ai quarti.

     

    SPAGNA – RUSSIA 4-5 d.c.r. 1-1 d.t.s. (11° aut. Ignashevich (R), 41° rig. Dzyuba (R))

    Sequenza Rigori: Iniesta (S) gol, Smolov (R) gol, Piqué (S) gol, Ignashevich (R) gol, Koke (S) parato, Golovin (R) gol, Sergio Ramos (S) gol, Cheryshev (R) gol, Iago Aspas (S) parato.

    Spagna (4-5-1): De Gea; Nacho (70° Carvajal), Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; David Silva (66° Iniesta), Koke, Isco, Busquets, Asensio (104° Rodrigo); Diego Costa (79° Iago Aspas).

    Allenatore: Hierro.

    Russia (5-3-2): Akinfeev; Fernandes, Kutepov, Ignashevich, Kudriashov, Zirkov (46° Granat); Samedov (60° Cheryshev), Zobnin, Kuziaev (97° Erokhin) ; Dzyuba (65° Smolov), Golovin.

    Allenatore: Cherchesov.

    Arbitro: Kuipers.

    Ammoniti: Piqué (S), Kutepov (R), Zobnin (R).

     

    Passiamo ora alla seconda sfida di giornata a Russia 2018, Croazia-Danimarca. 

    Pronti via e la Danimarca passa subito in vantaggio con il tocco in mischia di N.Jorgensen che sorprende un incerto Subasic. Neanche tre minuti e la Croazia trova il pareggio con Mandzukic che da dentro l’area gira in rete una palla giuntagli dopo un rimpallo. La Croazia prende in mano il pallino del gioco ma Schmeichel non corre rischi, anzi è Braithwaite a costringere Subasic all’intervento al 27°. Risposta immediata dei croati con un triplo tentativo, iniziato da una parata di Schmeichel e concluso con palla calciata alta da Perisic. Al 39° brivido per la difesa danese, Lovren stacca bene di testa sulla punizione di Brozovic ma la palla esce sul fondo. Sul finale di tempo conclusione rasoterra di Rakitic, blocca Schmeichel. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte con un cambio nella Danimarca, dentro Schone per Christensen. L’equilibrio regna sovrano, le due squadre sono più attente a non scoprirsi piuttosto che ad attaccare. La Danimarca è più propositiva ed al 72° N.Jorgensen controlla e calcia, Subasic è attento e blocca. Dall’altra parte ci prova Rebic al 77°, para facile Schmeichel. La Croazia cresce e prova ad assediare la porta danese. Al 91° conclusione violenta di Rakitic, palla fuori con Schmeichel che controlla. Non accade altro, si va ai supplementari.

    La partenza del primo tempo supplementare è tutta a favore della Danimarca. La seconda parte invece vede una Croazia migliore. Si va al cambio di campo sul 1-1.

    Il primo pericolo nel secondo tempo supplementare lo crea il neo entrato Sisto con un tiro fuori non di molto. Al 114° episodio fondamentale, Modric imbecca Rebic che salta Schmeichel e mentre sta per calciare a porta vuota viene steso da dietro da M.Jorgensen, è rigore e giallo, dal dischetto va Modric ma Schmeichel para. Anche questo passaggio del turno di deciderà ai calci di rigore

    Si parte con un rigore parato a testa, poi dopo 2 trasformazioni per entrambe, tornano protagonisti i portieri che parano un rigore per uno. Subasic salva anche il tiro di N.Jorgensen, 5° rigorista, tocca a Rakitic che spiazza Schmeichel e porta la Croazia ai quarti di Russia 2018.

     

    CROAZIA – DANIMARCA 4-3 d.c.r (1-1 d.t.s.) (1° M.Jorgensen (D), 4° Mandzukic (C))

    Sequenza Rigori: Eriksen (D) parato, Badelj (C) parato, Kjaer (D) gol, Kramaric (C) gol, Krohn-Dehli (D) gol, Modric (C) gol, Schone (D) parato, Pivaric (C) parato, N.Jorgensen (D) parato, Rakitic (C) gol.

    Croazia (4-2-3-1): Subasic; Vrsaljko, Lovren, Vida, Strinic (81° Pivaric); Rakitic, Brozovic (71° Kovacic); Rebic, Modric, Perisic (97° Kramaric); Mandzukic (108° Badelj).

    Allenatore: Dalic.

    Danimarca (4-3-3): Schmeichel; Knudsen, Kjaer, M.Jorgensen, Dalsgaard; Christensen (46° Schone), Delaney (98° Krohn-Dehli), Eriksen; Poulsen, Cornelius (66° N.Jorgensen), Braithwaite (106° Sisto).

    Allenatore: Hareide.

    Arbitro: Pitana.

    Ammoniti: M.Jorgensen (D).

  • Russia 2018, Spagna-Russia ed Uruguay-Portogallo agli ottavi

    Russia 2018, Spagna-Russia ed Uruguay-Portogallo agli ottavi

    A Russia 2018 si sono conclusi i gruppi A e B, dopo un pomeriggio tranquillo, nel quale l’Uruguay ha sconfitto nettamente la Russia, si è vissuta una serata piena di emozioni.

    Come anticipato nel pomeriggio Uruguay e Russia si giocavano la vetta del proprio girone, Cherchesov lascia in panchina alcuni diffidati tra cui Golovin e l’Uruguay ne approfitta, va avanti 2-0 già nel primo tempo ed in più approfitta del rosso a Smolnikov. Nella ripresa Cavani completa l’opera. Nell’altra gara all’Egitto non basta Salah e nemmeno il rigore parato dal 45enne portiere El Hamady, l’Arabia Saudita rimonta e al 94° trova il gol vittoria.

    In serata Marocco ed Iran impegnano Spagna e Portogallo e rischiano di ribaltare le gerarchie del girone. Il Portogallo avanti uno a zero, fallisce un rigore con Cr7, si fa agganciare sul 1-1 da un rigore di Ansarifard e rischiano la clamorosa eliminazione sul tiro di Taremi fuori di niente al 94°.

    La Spagna, distratta in difesa, va sotto due volte per i gol di Boutaib e En Nesyri ma rimonta con Isco e sopratutto con il gol di Iago Aspas al 90° che vale pareggio e primo posto nel gruppo B.

     

    Veniamo ora al racconto delle due gare del gruppo A di Russia 2018, partendo da Uruguay-Russia. 

    Parte meglio l’Uruguay che al 10° passa in vantaggio con la punizione di Suarez che beffa Akinfeev. Risponde Cheryshev con un buon inserimento ma Muslera para. Al 23° raddoppio della Celeste con la conclusione di Laxalt deviata nella propria porta da Cheryshev. Al 36° Smolnikov prende il secondo giallo e lascia la Russia in 10. Il primo tempo si chiude con l’Uruguay avanti 2-0 sulla Russia.

    Si riparte con l’ingresso di Kuzyayev per Gazinskiy ma i ritmi rimangono bassi il doppio vantaggio e l’uomo in più permettono all’Uruguay di gestire. Al 73° Muslera sbaglia il rinvio, Zubnin appoggia a Dzyuba che però calcia male fallendo la chance del possibile 1-2. La partita scorre via in maniera lenta e priva di emozioni sino al 90° quando Cavani è lesto a girare in rete la parata di Akinfeev su colpo di testa di Godin. Finisce 3-0 per l’Uruguay che conquista il primo posto del gruppo A di Russia 2018.

     

    URUGUAY – RUSSIA 3-0 (10° Suarez, 23° aut. Cheryshev, 90° Cavani)

    Uruguay (3-5-2): Muslera; Coates, Godin, Caceres; Nandez (72° Rodriguez), Vecino, Torreira, Bentancur (63° De Arrascaeta) , Laxalt; Suarez, Cavani.

    Allenatore: Tabarez.

    Russia (4-2-3-1): Akinfeev; Smolnikov, Kutepov, Ignashevich, Kudriashov; Zobnin, Gazinskiy (46° Kuzyayev); Samedov, Al Miranchuck (60° Smolov), Cheryshev (38° Fernandes); Dzyuba.

    Allenatore: Cherchesov.

    Arbitro: Diedhiou.

    Ammoniti: Gazinskiy (R), Bentancur (U).

    Espulso: Smolnikov (R).

     

    Passiamo ora all’altra gara del girone, Arabia Saudita-Egitto.

    La prima occasione arriva al 15° ed è per l’Arabia Saudita con il tiro di Al Dawsari alto di poco sopra la traversa. Al 22° è l’Egitto a passare in vantaggio con Salah bravo ad inserirsi tra i due centrali e a superare il portiere con un dolce pallonetto. Lo stesso Salah ci prova due minuti dopo ma stavolta il pallonetto esce. Poco dopo la mezz’ora Trezeguet va per due volte vicino al gol con il tiro a giro. Al 40° rigore per l’Arabia Saudita, va Al Muwallad ma il 45enne portiere El Hadary respinge la palla sulla traversa. Nel recupero del primo tempo l’arbitro fischia un altro rigore per l’Arabia Saudita, dopo una lunga attesa Roldan visualizza le immagini al VAR e conferma, stavolta Al Faraj trasforma. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Riparte meglio l’Arabia Saudita che ha una buona chance con Bahbir che però calcia alto. L’Egitto si sveglia e al 57° Trezeguet col colpo di testa sfiora il vantaggio. La gran giornata di El Hadary si conferma al 69° quando il portiere si esibisce in due parate sui  colpi di testa prima di Al Moghawi poi di Asiri. Il match è divertente, entrambe le squadre vogliono provare a vincerla. Al 94° l’Arabia Saudita riesce a portare a casa il successo con Al Dawsari che sfrutta il passaggio di Otayf e lascia partire il tiro che supera El Hadary e vale il 2-1 finale.

     

    ARABIA SAUDITA – EGITTO 2-1 (22° Salah (E), 45°+5 rig. Al Faraj (A), 94° Al Dawsari (A))

    Arabia Saudita (4-5-1): Al Mosailem; Al Burayk, Os.Hawsawi, M.Hawsawi, Al Shahrani; Bahbir (65° Asiri), Al Faraj, Otayf, Al Moghawi, Al Dawsari; Al Muwallad (79° Al Sheri).

    Allenatore: Pizzi.

    Egitto (4-2-3-1): El Hadary; Fathy, Gabr, Hegazy, Abdel Shafi; Elneny, Hamed; Salah, Said (45°+7 Warda), Trezeguet (81° Kahraba); Moshen (64° Sohbi).

    Allenatore: Cuper.

    Arbitro: Roldan.

    Ammoniti: Gabr (E), Fathy (E).

     

    Veniamo a raccontare le gare del gruppo B di Russia 2018, partendo da Iran-Portogallo.

    La partita non regala molte emozioni, ci prova Cristiano Ronaldo dopo pochi minuti ma il portiere dell’Iran respinge. Anche la squadra di Queiroz prova a rendersi insidiosa  ma Rui Patricio è sempre attento e disinnesca ogni potenziale occasione. Al 44° arriva il gol che sblocca la gara, è una vera e propria invenzione di Quaresma che con la sua consueta “trivela” fa partire un tiro imparabile che si spegne alle spalle di Beiranvand. IL primo tempo si chiude sul 1-0 per i lusitani.

    Si riparte e al 52° Ezatolahi commette fallo su Ronaldo, l’arbitro, aiutato anche dal VAR assegna il calcio di rigore per il Portogallo, dal dischetto va Cr7 ma Beiranvand blocca. Al 72° il neo entrato Ghoddos lascia partire un gran rasoterra dal limite, la palla fila vicino al palo. Al 83° l’arbitro viene chiamato al VAR per un fallo di Cristiano Ronaldo, c’è il rischio di rosso ma alla fine Caceres estrae il giallo. Al 92°, dopo un lungo controllo alla VAR l’arbitro concede il rigore all’Iran che Ansarifard trasforma. Al 94° clamorosa occasione per Taremi che da dentro l’area calcia sull’esterno. Finisce con il brivido per il Portogallo che si qualifica come seconda del gruppo B.

     

    IRAN – PORTOGALLO 1-1 (44° Quaresma (P), 93° rig. Ansarifard (I))

    Iran (4-5-1): Beiranvand; Rezaeian, Hosseini, Pouraliganji, Haji Safi (56° Mohammadi); Taremi, Jahanbakhsh (70° Ghoddos), Ezatolahi (76° Ansarifard), Ebrahimi, Amiri; Azmoun.

    Allenatore: Queiroz.

    Portogallo (4-4-2): Rui Patricio; Cedric, Pepe, Fonte, Guerrero; Quaresma (70° Bernardo Silva), William, Adrien Silva, Joao Mario (84° Moutinho); André Silva (95° Guedes), Ronaldo.

    Allenatore: Fernando Santos.

    Arbitro: Caceres.

    Ammoniti: Guerrero (P), Haji Safi (I), Azmoun (I), Quaresma (P), Ronaldo (P), Cedric (P).

     

    Concludiamo la serata con l’altra gara del gruppo B di Russia 2018, Spagna-Marocco.

    Alla Spagna basta non perdere ma dopo un inizio tranquillo, al 14° dopo un errore clamoroso dei centrali spagnoli, Boutaib ne approfitta s’invola e piazza la palla tra le gambe di De Gea in uscita. La Spagna trema solo per un attimo perché passano 5 minuti ed Iniesta s’inventa una gran giocata e serve un assist al bacio per Isco che pareggia. Al 25° altra dormita della Spagna, Boutaib ci riprova ma stavolta De Gea salva. La partita diventa piuttosto aggressiva con l’arbitro che ammonisce ben 4 calciatori marocchini. La Spagna prova a fare la gara con il suo classico gioco ma il Marocco sa esser pericoloso in contropiede. Il primo tempo si chiude sul 1-1.

    Si riparte e qualche amnesia difensiva spagnola rischia di agevolare gli attacchi del Marocco. Al 55° gran conclusione di Amrabat, l’incrocio dei pali salva De Gea. Al 62° Saiss sulla linea con un colpo di testa riesce a salvare sulla conclusione aerea di Isco, sul successivo corner Piqué di testa mette fuori di un soffio. Il Marocco insiste e al 82° con un gran colpo di testa, su azione di corner En Nesyri trova il gol del 2-1. Al 90° Aspas con un gran colpo di tacco trova il gol del pareggio, l’arbitro annulla per fuorigioco ma il VAR modifica la scelta, è gol. Finisce così, la Spagna aggancia il Portogallo in vetta ma per un gol segnato in più è prima nel girone B di Russia 2018.

     

    SPAGNA – MAROCCO 2-2 (14° Boutaib (M), 19° Isco (S), 82° En Nesyri (M), 90° Iago Apas (S))

    Spagna (4-2-3-1): De Gea; Carvajal, Piquè, Sergio Ramos, Jordi Alba; Busquets, Thiago Alcantata (74° Asensio); Silva (84° Rodrigo), Isco, Iniesta; Diego Costa (74° Iago Aspas).

    Allenatore: Hierro.

    Marocco (4-2-3-1): El Kajoui; Dirar, Da Costa, Saiss, Hakimi; Boussoufa, El Ahmadi; N.Amrabat, Belhanda (64° Fajr), Ziyach (85° Bouhaddouz); Boutaib (72° En Nesyri).

    Allenatore: Renard.

    Arbitro: Irmatov.

    Ammoniti: El Ahmadi (M), N.Amrabat (M), Da Costa (M), Boussufa (M), El Kajoui (M), Hakimi (M).

  • Russia 2018, Suarez porta l’Uruguay agli ottavi

    Russia 2018, Suarez porta l’Uruguay agli ottavi

    Primi verdetti ai mondiali di Russia 2018, grazie al gol di Suarez l’Uruguay batte 1-0 l’Arabia Saudita e conquista il matematico passaggio agli ottavi di finale.

    Il successo della Celeste, in una giornata non certo brillantissima, vale anche la qualificazione al turno successivo della Russia e l’eliminazione di Egitto ed Arabia Saudita.

    Nel gruppo A rimane quindi da decidere il primo posto e se lo giocheranno nello scontro diretto l’Uruguay ed i padroni di casa della Russia.

    Oggi però erano in programma anche due gare del gruppo B ed anche qua si è avuto un primo verdetto.

    Il successo per 1-0 del Portogallo, con la firma del solito Cristiano Ronaldo, contro il Marocco è valsa l’eliminazione per Benatia e compagni, un’eliminazione dal sapore molto amaro viste le due buone prestazioni disputate dalla compagine marocchina.

    In testa al girone, a pari punti e pari differenza reti con il Portogallo, si è portata la Spagna che con un gol fortunoso di Diego Costa ha battuto 1-0 l’Iran.

    La nazionale asiatica, attendista nel primo tempo e più offensiva dopo il gol subito, ha ancora speranza di qualificarsi, dovrà però battere il Portogallo nell’ultima gara del gruppo B di Russia 2018.

     

    Veniamo al racconto della prima gara di questo settimo giorno a Russia 2018.

    Il Marocco prova ad esser più propositivo ma al 4° su azione di corner, su perfetto cross di Moutinho, Cristiano Ronaldo si libera e con un colpo di testa in tuffo porta avanti il Portogallo. Il Marocco tenta una reazione, guadagna metri ma non riesce a pungere. La partita la fanno gli uomini di Renard ma al 39° è Guedes, su invenzione di Cristiano Ronaldo, ad avere una grossa occasione, solo davanti a El Kajoui si fa ipnotizzare. Il Marocco prova ad insistere e crea qualche altra potenziale occasione, al riposo però va avanti il Portogallo 1-0.

    Si riparte con il Marocco in attacco ma con il Portogallo pronto a sfruttare ogni occasione. Al 56° è strepitoso il guizzo di Rui Patricio sul colpo di testa di Belhanda. Si gioca sostanzialmente in una sola metà campo,il Marocco spinge, attacca, il Portogallo si chiude ma non riesce a ripartire mai. Al 90° gran giocata di Ziyach, il suo tiro però trova sulla traiettoria la testa di Pepe e la palla finisce in corner.  Nel recupero occasione per Benatia che da dentro l’area calcia alto. Finisce così il Portogallo vince 1-0 e fa un ulteriore passo verso gli ottavi, il Marocco invece saluta già Russia 2018.

     

    PORTOGALLO – MAROCCO 1-0 (4° Ronaldo)

    Portogallo (4-4-2): Rui Patricio; Cedric, Pepe, Fonte, Guerrero; Bernardo Silva (59° Gelson Martins), William, Moutinho (88° Adrien Silva), Joao Mario (70° Bruno Fernandes); Guedes, Ronaldo

    Allenatore: Fernando Santos.

    Marocco (4-2-3-1): El Kajoui; Dirar, Benatia, Da Costa, Hakimi; Boussoufa, El Ahmadi (86° Fajr); N.Amrabat, Belhanda (75° Carcela), Ziyach; Boutaib (69° El Kaabi).

    Allenatore: Renard.

    Arbitro: Geiger.

    Ammoniti: Benatia (M), Adrien Silva (P).

     

    Veniamo ora alla sfida che chiude la seconda giornata del gruppo A di Russia 2018.

    La partenza, a sorpresa, vede un’Arabia Saudita più convinta, pronta a spingere in attacco. L’Uruguay non si lascia spaventare e pian piano prova a prender il pallino del gioco in mano. Al 22° su un calcio d’angolo battuto da Sanchez, Al Owais sbaglia completamente l’uscita, Suarez è pronto e deposita in rete il gol del vantaggio. AL 26° arriva la risposta dell’Arabia Saudita con un bel tiro di Bahbir che costringe Muslera alla deviazione sopra la traversa. La celeste inizia ad abbassare i ritmi e concede il possesso palla, sterile, agli avversari. Il primo tempo si chiude sul 1-0 per i sudamericani.

    Si riparte con gli stessi interpreti che avevano chiuso il primo tempo, al 51° ci prova Suarez con una conclusione violenta su calcio di punizione, respinge il portiere Al Owais. L’Arabia Saudita ha il merito di tenere viva la partita anche se l’unica occasione capita a Sanchez che colpisce di testa ma non inquadra la porta. Al 79° l’Uruguay va vicino al 2-0, Torreira lascia partire la conclusione che colpisce Cavani e per poco non beffa il portiere. Cavani vuole il gol, al 85° prova con l’azione personale, agevolato anche da un errore della difesa saudita, ma il portiere Al Owais chiude lo specchio e respinge. Finisce così, l’Uruguay batte 1-0 l’Arabia Saudita e vola agli ottavi con la Russia, eliminate Arabia Saudita ed Egitto.

     

    URUGUAY – ARABIA SAUDITA 1-0 (22° Suarez)

    Uruguay (4-4-2): Muslera; Varela, Gimenez, Godin, Caceres; Sanchez (82° Nandez), Vecino (59° Torreira), Bentancur, Rodriguez (59° Laxalt); Suarez, Cavani.

    Allenatore: Tabarez.

    Arabia Saudita (4-5-1): Al Owais; Al Burayk, Al Bulayhi, Hawsawi, Al Shahrani; Bahbir (75° Kanu), Al Faraj, Otayf, Al Jassim (44° Al Moghawi), Al Dawsari; Al Muwallad (78° Al Shalawy).

    Allenatore: Pizzi.

    Arbitro: Turpin.

     

    Veniamo al racconto dell’ultima gara odierna, quella che va a chiudere la seconda giornata del Girone B di Russia 2018.

    Come ampiamente previsto la partita la fa la Spagna, l’Iran, già a tre punti nel girone, attende. Le Furie Rosse operano una costante pressione sulla difesa avversaria, rischiano al 16° quando Taremi evita la trappola del fuorigioco, entra in area ma sbaglia il cross. La Spagna riparte all’attacco ma è un modo di attaccare confusionario, una serie di attacchi che sbattono contro il muro difensivo iraniano o che vedono conclusioni sfilare sopra la traversa. Si va così al riposo sullo 0-0.

    Si riparte ed al 49° la Spagna ha una doppia chance, su azione da corner Pique colpisce in mischia, la difesa iraniana allontana, il pallone giunge a Busquets che calcia di prima intenzione, il portiere Beiranvand con un intervento brutto ma efficace salva. Al 53° lo stadio grida al gol per l’Iran ma la conclusione al volo di Ansarifard colpisce l’esterno della rete. Passa solo un minuto e la Spagna passa in vantaggio con Diego Costa che entra in area, viene anticipato ma è fortunato con il rimpallo con il pallone che entra in gol. Al 63° Ezatolahi con una zampata sottoporta trova il gol del pareggio ma guardalinee prima e VAR poi fanno annullare la rete. L’Iran però non si arrende e prova ad attaccare creando pensieri alla difesa della Spagna. Al 82° gran occasione per Amiri ma il suo colpo di testa finisce sopra la traversa non di molto. Finisce così con il successo della Spagna per 1-0.

     

    IRAN – SPAGNA 0-1 (54° Diego Costa)

    Iran (4-2-3-1): Beiranvand; Rezaeian, Hosseini, Pouraliganji, Haji Safi (69° Mohammadi); Ebrahimi, Ezatolahi; Ansarifard (74° Jahanbakhsh) , Taremi, Amiri (86° Ghoddos); Azmoun.

    Allenatore: Queiroz.

    Spagna (4-2-3-1): De Gea; Carvajal, Piquè, Sergio Ramos, Jordi Alba; Busquets, Iniesta (70° Koke); Silva, Isco, Lucas Vazquez (79° Asensio); Diego Costa (88° Rodrigo).

    Allenatore: Hierro.

    Arbitro: Cunha.

    Ammoniti: Amiri (I), Ebrahimi (I).

     

     

  • Russia 2018: Ronaldo super protagonista nel pari tra Spagna e Portogallo

    Russia 2018: Ronaldo super protagonista nel pari tra Spagna e Portogallo

    La seconda giornata di Russia 2018 ha visto due partite risolte nel finale e lo spettacolare match tra Spagna e Portogallo concluso sul 3-3, con un protagonista assoluto: Cristiano Ronaldo.

    La giornata è stata aperta da un Uruguay brutto ma efficace che ha piegato la resistenza di un buon Egitto grazie al colpo di testa di Gimenez al 90°, la Celeste raggiunge così a tre punti la Russia in testa al girone A.

    Alle 17 si affrontavano Marocco ed Iran per la prima partita del girone B, anche qua la sfida si è decisa nel finale con lo sfortunato autogol di Bouhaddouz al minuto 94° che ha permesso all’Iran di portare a casa 3 punti.

    In serata è arrivato il piatto forte, la sfida tutta iberica che ha visto il Portogallo trovare due volte il vantaggio, con un rigore di Cristiano Ronaldo ed una papera di De Gea, sempre su tiro di Ronaldo. Le Furie Rosse non hanno mollato, hanno pareggiato entrambe le volte con Diego Costa ed hanno trovato il vantaggio con un gran tiro di Nacho. Cr7 però non aveva alcuna intenzione di alzare bandiera bianca ed al 87° con un vero e proprio gioiello su calcio di punizione ha firmato la personale tripletta per il definitivo 3-3.

    Veniamo al racconto della prima gara odierna.

    L’Uruguay con ritmi molto bassi, prova a gestire la gara, l’Egitto prova a chiudersi bene e non concede praticamente niente sino al 23° quando Cavani, dopo una bella giocata, lascia partire una conclusione violenta che viene deviata in corner dal difensore. Sul successivo calcio d’angolo Suarez si trova il pallone sui piedi a due passi dalla porta, la sua conclusione finisce incredibilmente sull’esterno della rete. Scampato il pericolo l’Egitto prova anche a farsi vedere in avanti e sostanzialmente non rischia altro, si va al riposo sullo 0-0.

    La ripresa riparte su tutti altri ritmi ed al 47° Cavani serve un assist perfetto a Suarez che però colpisce il portiere, bravo nella scelta di tempo, in uscita. Con il passare dei minuti l’Egitto comincia a rispondere ai ritmi alzati dall’Uruguay e cerca di rendersi insidioso con qualche ripartenza. Le squadre si allungano e gli uomini di Cuper insistono con rapide ed insidiose ripartenze ma al 73° è nuovamente Suarez, ancora servito benissimo da Cavani, ad avere la palla del vantaggio, il pistolero prova a saltare anche il portiere ma El Shenawy è bravissimo a bloccare la sfera. Il portiere egiziano si rende ancora una volta protagonista al 83° respingendo una conclusione potente di Cavani. Al 87° ancora Cavani, colpisce il palo su calcio di punizione, sembra una giornata no ma al 89° su punizione calciata da Sanchez arriva il colpo di testa di Gimenez che porta in vantaggio la “celeste”. Finisce così, l’Uruguay non brilla ma porta a casa i 3 punti, contro un buon Egitto, nell’esordio a Russia 2018.

     

    EGITTO – URUGUAY 0-1 (89° Gimenez)

    Egitto (4-2-3-1): El Shenawy; Fathy, Hegazy, Gabr, Abdelshafy; Hamed (50° Morsy), Elneny; Warda (82° Sobhy), Said, Trézéguet; Mohsen (63° Kahraba).

    Allenatore: Cuper.

    Uruguay (4-4-2): Muslera; Varela, Godin, Gimenez, Caceres; Nandez (58° Sanchez), Vecino (87° Torreira), Bentancur, De Arrascaeta (59° Rodriguez); Cavani, Suarez.

    Allenatore: Tabarez.

    Arbitro: Kuipers.

    Ammoniti: Hegazy (E)

     

    Veniamo al racconto della seconda gara di giornata.

    La prima parte di gara è tutta favorevole al Marocco che crea tre buone occasioni nel primo quarto d’ora ed una gigantesca tripla chance, con Belhanda e Benatia protagonisti, al 18° ma in ogni occasione la difesa ed il portiere dell’Iran se la cavano con un po’ di fatica. Al 19° si vedono gli iraniani che con un pericolosissimo contropiede spaventano la retroguardia marocchina. L’Iran prende coraggio e prova anche a rendersi insidioso tant’è che sul finale di tempo servono due grandi interventi di Munir, su Azmoun prima e Jahanbakhsh poi, per mantenere inviolata la porta del Marocco. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Le squadre rientrano con gli stessi 22 interpreti che avevano chiuso la prima frazione ma  perlomeno per i primi 20 minuti non si segnalano occasioni. Al 80° prima occasione della ripresa, ci prova Ziyach da fuori ma Beiranvand si allunga e devia in corner. Al 94° il colpo di scena, Haji Safi calcia una punizione dalla sinistra, Bouhaddouz cerca l’intervento difensivo ma con il suo colpo di testa fa autogol regalando così all’Iran il successo nella gara di esordio del girone B di Russia 2018.

     

    MAROCCO – IRAN 0-1 (94° aut. Bouhaddouz)

    Marocco (3-4-3): Munir; Hakimi, Benatia, Saiss; N. Amrabat (76° S. Amrabat), Boussoufa, El Ahmadi, Harit (82° Da Costa); Belhanda, El Kaabi (78° Bouhaddouz), Ziyach.

    Allenatore: Renard.

    Iran (3-4-3): Beiranvand; Rezaeian, Cheshmi, Pouraliganj; Ansarifard, Ebrahimi (79° Hosseini) , Haji Safi, Shojaei (67° Taremi); Jahanbakhsh (84° Ghoddos), Azmoun, Amiri.

    Allenatore: Queiroz.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: Shojaei (I), El Ahmadi (M), Jahanbakhsh (I), Ansarifard (I)

     

    Veniamo al racconto dell’ultima gara di giornata nonché primo big match di Russia 2018.

    Ci si aspettano fuochi d’artificio e pronti via, 4 minuti e Cristiano Ronaldo si procura un rigore, per fallo di Nacho, che con freddezza poi trasforma. La Spagna accusa il colpo, il Portogallo spreca due incredibili contropiedi con Guedes. Scampato il pericolo la Spagna comincia a costruire e al 24° trova il pareggio con una gran giocata di Diego Costa che si libera di Pepe e dopo un paio di finte piazza il tiro alle spalle di Rui Patricio. Il Portogallo accusa il colpo e al 26° rischia di finire sotto ma il gran tiro di Isco colpisce prima la traversa e poi la linea. Al 35° ci prova Iniesta ma il suo diagonale esce di un niente. Sembra si possa andare al riposo in parità ed invece Cr7 riceve palla da Guedes dal limite, lascia partire un tiro non certo impossibile ma De Gea combina una papera clamorosa e si fa sfuggire la palla in rete. All’intervallo va avanti il Portogallo per 2-1.

    Si riparte e dopo dieci minuti senza occasioni ma con buon ritmo, la Spagna perviene al pareggio con uno schema su punizione, cross di David Silva, sponda di Busquets e tocco facile sotto porta di Diego Costa. Passano due minuti e le Furie Rosse trovano il vantaggio, la difesa portoghese allontana, Nacho arriva in corsa, colpisce al volo, il pallone sbatte su un palo, poi sull’altro e poi s’infila. La reazione portoghese è piuttosto sterile e De Gea, oltre ad un’uscita spericolata, non deve compiere interventi. Al 87° Cristiano Ronaldo si procura un calcio di punizione dal limite, il numero 7 portoghese sistema con cura il pallone e poi lascia partire una conclusione praticamente perfetta, che vale il 3-3. Finisce così una partita davvero spettacolare con Cr7 che riesce a fermare la Spagna sul pareggio.

     

    PORTOGALLO – SPAGNA 3-3 (4° rig., 44°, 87° Ronaldo (P), 24°, 55° Diego Costa (S), 58° Nacho (S))

    Portogallo (4-4-2): Rui Patricio; Cedric, Pepe, Fonte, Guerreiro; Bernardo Silva (69° Quaresma), William, Moutinho, Fernandes (68° Joao Mario); Guedes (Andrè Silva), Ronaldo.

    Allenatore: Fernando Santos.

    Spagna (4-2-3-1): De Gea; Nacho, Pique, Sergio Ramos, Jordi Alba; Busquets, Koke; David Silva (85° Vazquez), Isco, Iniesta (70° Thiago Alcantara); Diego Costa (77° Iago Aspas).

    Allenatore: Hierro.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Busquets (S), Fernandes (P)

  • Star Sixes: il mondiale delle vecchie glorie mette in campo le leggende

    Star Sixes: il mondiale delle vecchie glorie mette in campo le leggende

    Con Star Sixes il calcio a sei indoor ha riportato diverse leggende del calcio su un campo di calcio, seppur in formato ridotto, fondendo così nostalgia e spettacolo.

    120 stelle per 12 Nazioni

    Dal 13 al 16 Luglio. alla O2 Arena di Londra, in Star Sixes si sono visti nuovamente giocare a livello agonistico calciatori del calibro di Alessandro Del Piero, Roberto Carlos, Rivaldo, Fabrizio Ravanelli, Steven Gerrard, Dida, Juninho, Chris Sorensen Sebastien Frey, Youri Djorkaeff, Vincent Candela, Fernando Couto, Nuno Gomes, Carles Puyol.

    Questi ed altri campioni, tutte vecchie glorie, si sono sfidati giocando in 12 nazioni, oltre alla nostra Italia sponsorizzata dal brand di gaming online StarCasinò, hanno partecipato  Spagna, Brasile, Germania, Francia, Inghilterra, Portogallo, Nigeria, Scozia, Messico, Cina, Danimarca.

    Il Cammino dell’Italia

    Il torneo ha messo in mostra contenuti di valore, unendo atletismo, sfida e spettacolo. La formazione Italiana, accompagnata ufficialmente da StarCasinò, motivo per cui il torneo in Italia ha assunto la denominazione ufficiale di Star Sixes ¦ StarCasinò, capitanata da Alex Del Piero ha purtroppo dovuto cedere il passo, nei quarti di finale, alla Francia che si è successivamente laureata campione del torneo. Le speranze di una vittoria finale non erano poche, infatti dopo un ottimo girone eliminatorio, dove la nostra compagine ha subito solo la sconfitto all’esordio contro il Brasile, a cui sono poi seguite due nette vittorie contro la Nigeria prima e la Cina dopo. Purtroppo l’incontro con la risvegliata Francia che si era qualificata dopo un girone eliminatorio non esaltante e soltanto di diritto per la differenza reti, ha spento ogni speranza.

    L’orgoglio Francese

    Si sa che i Francesi non demordono facilmente, così nella fase ad eliminazione diretta è venuto fuori l’orgoglio che li ha portati a battere prima appunto l’Italia, subito dopo la Spagna, che tra l’altro fino a quel momento era favorita insieme al Brasile in quanto uniche imbattute, per poi ritrovarsi in finale e giocare per la seconda volta contro la Danimarca, che appunto aveva eliminato i verdeoro, compagna del girone eliminatorio con cui aveva pareggiato, e batterla in finale per 2 a 1.

    Il torneo ha avuto una ampia copertura televisiva, trasmesso in italia dal canale FOX SPORT sul satellite di Sky, ma gli highlights del match e i contenuti più esclusivi, con la collaborazione del team di Serie A operazione Nostalgia, sono disponibili sul sito Star Sixes e sulle pagine Facebook, Twitter e Instagram di StarCasinò.

    Buzzoole

  • Italia-Spagna, “matata” la bestia nera

    Italia-Spagna, “matata” la bestia nera

    E’ ormai diventata un classico, Italia-Spagna è una sfida che si ripete da più di dieci anni e solo una volta, ad USA ’94, siamo usciti vittoriosi. La Spagna è la nostra “bestia nera”, un avversario che inizia a rimanere indigesto molto più dell’avversario di sempre, la Germania.

    Antonio Conte aveva chiesto un muro azzurro sugli spalti e lo ha ottenuto ora la palla passa ai suoi ragazzi, Italia-Spagna per loro deve essere comunque la conferma che non sono ad Euro2016 per caso, così come qualcuno afferma da prima dell’inizio del torneo.

    Gli azzurri sono con tanti ammoniti ma soprattutto hanno perso Antonio Candreva, uno dei più in forma fino a questo punto, inoltre hanno potuto riposare un turno in più considerando che nel match contro l’Irlanda il C.T. ha fatto riposare quasi tutti attraverso un ampio turn-over.

    Antonio Conte sotto il diluvio a condurre l'Italia | Foto Twitter
    Antonio Conte sotto il diluvio a condurre l’Italia | Foto Twitter

    La Spagna invece è al completo, ad incrinare le loro sicurezze quell’ultimo match nella fase a gironi contro la Croazia, che gli è costato il primo posto nel gruppo.

    I primi minuti già dicono che tipo di match si presenta, Italia che si difende e Spagna che attacca. L’attacco iberico però è sempre controllato mentre l’Italia riparte in contropiede con un ottimo movimento tra le linee dei trequartisti che per pochissimo non riescono ad innescare in modo vincente Eder e Pellè.

    Al 9° minuto Pellè devia in modo vincente di testa un cross da calcio di punizione di Florenzi, De Gea però compie un miracolo deviando in corner. Un minuto dopo, azione insistita degli azzurri che dopo un cross al centro di Florenzi e il ponte di testa di Pellè vanno al tiro con Giaccherini in rovesciata, deviazione di De Gea e palla che rimbalza sul palo prima del fischio dell’arbitro che interrompe l’azione per gioco pericoloso. In questa fase Italia-Spagna sembra non potesse iniziare in modo migliore per l’Italia.

    La Spagna si nota al 20° quando Alba mette in mezzo un traversone rasoterra per Nolito al limite che stoppa e prova il tiro ma viene murato in scivolata da Leonardo Bonucci. E’ il primo squillo iberico.

    25° Bonucci anticipa Morata per l’ennesima volta, fa trenta metri palla al piede poi allarga il gioco per Pellè che a sua volta apre verso De Sciglio a sinistra, cross in area spagnola e colpo di testa di Parolo fuori. Passano due minuti e da fuori area ci prova Iniesta, Buffon è attento e blocca a terra.

    33° l’Italia si porta in vantaggio, punizione dal limite in posizione centrale, sassata rasoterra di Eder e sulla ribattuta di De Gea si avventa come un falco Chiellini che ribadisce in rete. L’Italia fino a questo punto sta facendo la partita perfetta.

    Giorgio Chiellini sblocca Italia-Spagna | Foto Twitter
    Giorgio Chiellini sblocca Italia-Spagna | Foto Twitter

    Al 45° gli azzurri operano in contropiede e certificano il merito del vantaggio, Pellè fungendo sempre da “boa” serve largo Giaccherini a sinistra che salta l’uomo si accentra e tira in porta, De Gea compie un altro “miracolo” levando il pallone da sette e deviandolo in angolo. Italia-Spagna, alla fine del primo tempo vede i ragazzi di Conte in vantaggio e con il rammarico pure di non essere riusciti a raddoppiare.

    La ripresa inizia con un cambio per gli spagnoli, Del Bosque si gioca la carta Aduriz per Nolito, di conseguenza lascia libero Morata a sinistra di svariare, mentre il neo entrato si sistema al centro dell’attacco. Gli azzurri iniziano il secondo tempo sia come uomini che come atteggiamento come la prima frazione di gara.

    Al 50° da un calcio d’angolo sulla sinistra Morata trattiene per la maglia Chiellini e colpisce di testa in modo centrale, Buffon senza problemi blocca. Un minuto dopo di nuovo panico in area azzurra su un calcio di punizione di Fabregas c’è un pericoloso batti e ribatti sbrogliato con qualche affanno da Barzagli. La Spagna mette sotto pressione l’Italia, complice anche un infortunio a De Rossi che da qualche minuto non riesce più a far ripartire la manovra, Conte quindi prontamente inserisce Thiago Motta.

    Al 55° però è ancora l’Italia ad avere un’occasione d’oro, Eder lanciato in profondità si trova a tu per tu con De Gea, il portierone iberico però riesce a respingere il tiro dell’attaccante azzurro. In un altro contropiede gli azzurri potrebbero segnare, ma il traversone di De Sciglio sfila tra Eder e Parolo prima di essere liberato.

    Nella fase centrale della ripresa è però la Spagna a prendere redini del gioco e della partita complice anche un calo fisico degli azzurri, Aduriz ha una buona opportunità da fuori area ma spara a lato e al 71° Ramos da calcio d’angolo salta più in alto di tutti ma il tiro di testa è alto. Al 76° un’azione insistita iberica, nata da un’errata ripartenza italiana, porta al tiro da fuori area Iniesta che c’entra la porta ma Buffon devia in angolo.

    Italia stanchissima e quasi alle corde, quando nuovamente al 77° Gianluigi Buffon compie una parata strepitosa respingendo un tiro angolato pericolosissimo di Pique. Aduriz si infortuna e al suo posto Del Bosque fa entrare Pedro. Conte cambia Eder, stremato, ed al suo posto gioca la carta Insigne, poco dopo dentro Darmian per un ottimo Florenzi.

    Proprio Insigne all’86° dopo un delizioso dribbling prova a sorprendere De Gea da fuori area, ma l’estremo difensore spagnolo respinge il fendente. Un minuto dopo un traversone da sinistra di Silva mette paura in area azzurra e Barzagli tocca quanto basta per mettere fuori gioco Pedro pronto a deviare in rete. All’89° un lancio lungo trova il ponte di Vasquez e Pique devia ad un metro dalla porta ma Buffon è di nuovo prodigioso.

    Graziano Pellè realizza il raddoppio | Foto Twitter
    Graziano Pellè realizza il raddoppio | Foto Twitter

    L’Italia chiude la partita allo scoccare del 90° Insigne e Motta portano il contropiede, il napoletano ha il merito di allargare il gioco a destra dove trova Darmian solissimo, cross al centro e Pellè sbatte in rete per il 2-0 finale. rete fotocopia di quella segnata contro il Belgio alla prima giornata della fase a gironi.

    Match chiuso dopo quattro minuti di recupero, una grande prova dell’Italia che dimostra ancora una volta uno straordinario carattere.

     

    ITALIA-SPAGNA 2-0 (1-0) – 33° Chiellini (I), 90° Pellè (I)

    Italia (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 6,5, Bonucci 7, Chiellini 7; Florenzi 6,5 (dal 85° Darmian 7), Parolo 6,5, De Rossi 6,5 (dal 54° Thiago Motta 6), Giaccherini 6,5, De Sciglio 6,5; Pellè 7, Eder 7 (dal 82° Insigne 7).

    C.T.: Antonio Conte 7

    Spagna (4-3-3): De Gea 6,5; Juanfran 5,5, Pique 5, Ramos 6, Alba 6; Fabregas 5,5, Busquets 6, Iniesta 6; Silva 6, Morata 5,5 (dal 70° Lucas Vasquez 6), Nolito 5,5 (dal 46° Aduriz 6 sostituito al 82° da Pedro s.v.).

    C.T.: Vicente Del Bosque 5,5

    Arbitro: Cuneyt Cakir (Tur) 5

    Ammoniti: De Sciglio (ITA), Nolito (SPA), Pellè (ITA) , Silva (SPA) Espulsi: –

  • Euro 2016: Piqué salva la Spagna

    Euro 2016: Piqué salva la Spagna

    Alla Spagna bicampione in carica, serve un colpo di testa, a 3 minuti dalla fine, di Gerard Piqué per venire a capo di una Repubblica Ceca tosta e coriacea che ha retto il colpo fino quasi alla fine e che archivia questo esordio con il rimpianto di non esser riuscita a completare fino in fondo l’opera difensiva.

    Il gol decisivo lo ha segnato Piqué ma la palma di migliore in campo se la merita assolutamente Andres Iniesta. L’asso del Barcellona ha deliziato la platea con giocate sopraffine ma sopratutto ha messo sulla testa, del suo compagno di squadra, un pallone che chiedeva solo di esser spinto in porta.

    Veniamo al racconto della sfida.

    La partenza della gara vede le Furie Rosse subito in attacco con un Morata che pare ispirato ma che si trova di fronte un Čech in giornata positiva. Anche David Silva ha la sua chance ma la gara non si sblocca e si va al riposo sullo 0-0.

    Nella ripresa sono sempre gli spagnoli a partire forte ma la Repubblica Ceca non sta a guardare ed anzi si rende pericolosa con Hubník, che però colpisce troppo debolmente, e con Kadeřábek che mentre sta assaporando il tocco vincente si vede anticipato da Fabregas. La Spagna però non si scompone ma nonostante gli ingressi di Aduriz, per Morata, di Thiago Alcantara, per Fabregas, e di Pedro, per un deludente Nolito, non riesce a pervenire al gol. Quando si sembra scivolare verso lo 0-0 ecco che arriva l’invenzione di Iniesta, una palla dolce dolce che pesca Piqué libero in area. Il colpo di testa del difensore è preciso, Čech non può niente e le Furie Rosse passano in vantaggio. Nel recupero la Repubblica Ceca ha la chance di trovare il pareggio ma la conclusione di Darida è ben respinta da de Gea. Al fischio finale la Spagna può festeggiare un successo importante che però lascia ancora qualche dubbio sulla concretezza in attacco degli iberici.

     

    SPAGNA – REPUBBLICA CECA 1-0 (87° Piqué)

    Spagna (4-3-3): de Gea; Juanfran, Piqué, Ramos, Alba; Fàbregas (70° Alcántara), Busquets, Iniesta; Silva, Morata (62° Aduriz), Nolito (82° Pedro).

    Allenatore: del Bosque.

    Repubblica Ceca (4-2-3-1): Čech; Kadeřábek, Sivok, Hubník, Limberský; Darida, Plašil; Selassie (86° Šural), Rosický (89° Pavelka), Krejčí; Necid (76° Lafata).

    Allenatore: Vrba.

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Limberský (R).

  • Nuova maglia Adidas per la Spagna a Euro 2016

    Nuova maglia Adidas per la Spagna a Euro 2016

    Adidas ha svelato il nuovo kit della nazionale spagnola per UEFA EURO 2016 durante uno spettacolare evento di presentazione avvenuto ieri, 10 novembre, alla presenza della squadra campioni in carica.

    Durante l’evento 50 giovani si sono sfidati in un torneo di 3 contro 3 per dimostrare di avere il pieno controllo del gioco, successivamente tutti i giocatori della Nazionale hanno presentato il nuovo kit, che ha un design vintage, è fedele alle origini della squadra e per questo si presenta con il tradizionale colore rosso, il ritorno ai pantaloncini blu e alle calze scure.
    Il triangolo è il motivo chiave della maglia: se qualcosa ha caratterizzato la Nazionale negli anni scorsi è stato il loro gioco basato sulle triangolazioni. Quello stile di gioco che ha dominato il mondo del calcio e che da ora in poi non sarà presente solo sul campo ma anche sulla maglia.
    Di conseguenza i triangoli sono diventati un elemento distintivo della divisa e fanno parte del suo design. Per la prima volta le tre strisce di adidas non sono più sulle spalle, ma corrono lungo i fianchi in un giallo intenso.

    Spagna - Adidas
    Nuova maglia Adidas per la Nazionale Spagnola

    La Spagna indosserà per la prima volta questo kit contro l’Inghilterra venerdì 13 novembre ad Alicante.

    La maglia sarà in vendita dal 13 novembre su www.adidas.com e nei negozi autorizzati.

    La maglia è stata presentata grazie a proiezioni e giochi di luce che hanno coinvolto anche i corpi dei giocatori. “Who wants it?” Con questo messaggio adidas lancia la maglia dei campioni in carica, con l’impegno di difendere il titolo e sfidando apertamente chiunque voglia conquistarlo.

    Maglia Adidas Spagna
    Maglia Adidas Spagna