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  • Il calciomercato è finito, forse per fortuna

    Il calciomercato è finito, forse per fortuna

    E’ il 31 agosto, sono le ore 23, ora importantissima per gli amanti del calcio, in quel preciso momento gli occhi sono puntati su Milano, sull’Ata Hotel Executive, le famose porte del calciomercato si stanno chiudendo, è finita , forse per fortuna o forse no.

    L'Ata Hotel, sede del calciomercato italiano.
    L’Ata Hotel, sede del calciomercato italiano.

    Abbiamo passato tre mesi  divertendoci a fare dei nomi, a immedesimarci nei direttori sportivi, nei Presidenti e negli allenatori, cercando di ipotizzare gli acquisti migliori e le cessioni giuste per la nostra squadra del cuore. I giornalisti hanno passato tre mesi sempre con le antenne adrizzate cercando di trovare lo scoop, la notizia da prima pagina, cercando di carpire ogni minima parola, ogni gesto degli addetti ai lavori, a volte prendendoci a volte no, a volte scrivendo cose inesatte.

    Il calciomercato è questo tra bufale, contenti  e scontenti, trattative e cellulari che squillano ogni secondo, ipotesi, suggestioni e realtà: tre mesi di contatti fitti che esplodono gli ultimi giorni, l’ultimo giorno, l’ultima ora, fino a quando la famosa porta non viene chiusa.

    Alle 23 il gong suona, è finita, ci si senti liberi ma anche vuoti, come  quando si arriva a leggere l’ultima pagina di un libro che ci ha appassionato, si torna al campo si torna al calcio giocato, la parola passa al campo. E alla fine parte la corsa a dare i voti, parte la corsa ai pagelloni, chi ha fatto meglio, chi ha fatto peggio, la trattativa condotta meglio, la trattativa condotta peggio.

    Si spera che quest’anno la propria società si sia mossa bene, ma alla fine sarà sempre il campo a sentenziare e fino a gennaio se ne parlerà ancora, degli acquisti da fare e delle correzioni da apportare, si passa in pochi secondi dai complimenti alle critiche. E i commenti da bar di una volta, adesso si scatenano sui vari social network, ma davanti una birra non si esiterà a parlare di Hernanes alla Juve, di Soriano rimasto al Napoli, di Sarri e di Balotelli.

    Si torna in campo, il mercato è chiuso per fortuna o forse no, ma soltanto fino alla prossima sessione quando sarà il 31 gennaio, quando si avviceneranno le ore 23, quando non saremo più in pantaloncini corti e maglietta, ma indosseremo maglioni e sciarpe ma saranno, ugualmente, ore roventi.

  • Calciomercato: asse Roma-Barcellona

    Calciomercato: asse Roma-Barcellona

    Dopo l’approdo di Luis Enrique nella capitale continuano le trattative per portare i giovani pupilli del tecnico asturiano dal Barcellona B alla Roma.

    Luis Enrique | © David Ramos/Getty Images
    Il primo nome è quello di Jhonatan Soriano Casas, attaccante classe 1985. Sulla posizione del calciatore ha fatto chiarezza il suo procuratore, Josè Maria Orobitg : “voglio innanzitutto precisare una cosa. Sono io l’agente del giocatore e chi sta parlando in queste ore non ha alcun contatto e alcun diritto su Jonathan. Zubizarreta è un mio amico e non mi ha mai parlato di queste persone. Per quanto riguarda la Roma, non c’è ancora alcun contatto, nemmeno con il club”. Della punta spagnola ha parlato anche l’agente FIFA Stefano Caira“venire a Roma sarebbe per lui un traguardo importantissimo. Parlare di trattativa mi sembra esagerato, c’è stato un contatto. Certo, la Roma non può iniziare il mercato con Soriano, lo dico da romanista. Ci sono giocatori che la Roma di oggi non li deve prendere adesso, basta che dica ‘ci interessi’ e quelli aspettano. Io credo sia comunque un giocatore importante”. Caira ha poi descritto le qualità tecniche di Soriano dicendo che “è un pò un Di Vaio, è un giocatore d’area, che fa movimento”. Capitolo Martín Montoya. Anch’egli è assistito da Orobitg, il quale ha delineato per il difensore spagnolo lo stesso stato della trattativa di Soriano: “lo stesso discorso vale per Montoya, altro mio assistito”. “Per ora – ha aggiunto il manager – nada de nada”. “La squadra capitolina – continua Orbitg – è un grande club, allenato dal mio caro amico Luis Enriuqe, ma nessun dirigente romanista mi ha contattato per chiedermi il giocatore”. In definitiva il procuratore dichiara che “non sono squillati i telefoni della sede blaugrana, perché mi avrebbero avvertito. E’ ovvio che Luis vorrebbe portarselo a Roma, perché il giocatore con lui si è trovato benissimo. Ripeto, però, prima di tutto occorre fare una richiesta formale al Barcà e poi al sottoscritto”. Per ora, non c’è nulla di nulla. In ogni  caso, credo che sia difficile che il Barcà se ne privi, perché Pep ha un’alta considerazione del ragazzo – conclude lo spagnolo – e lo sta facendo inserire pian piano nella formazione A”.