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  • Mondiali di basket Turchia 2010: L’analisi delle squadre

    Mondiali di basket Turchia 2010: L’analisi delle squadre

    Oggi inizia in Turchia la 16esima edizione dei Campionati Mondiali di basket.

    Ai nastri di partenza si presenteranno 24 nazionali che, chi più, chi meno, hanno tutte l’ambizione di issarsi sul tetto del Mondo e dimostrare di essere la squadra più forte.

    Ecco l’analisi dei 24 team partecipanti a questa edizione:

    Gruppo A (Kayseri)

    ANGOLA: Uno degli stati guida del movimento africano della pallacanestro, ma ancora troppo poco livello di talento in squadra per sperare di passare il primo turno. Neanche la loro fisicità potrà fare miracoli.

    ARGENTINA: I sudamericani dovrebbero giocarsi con la Serbia il primato nel girone A; la squadra è molto solida ed esperta, forte dei 3 giocatori NBA nel roster: con Carlos Delfino (reduce da una stagione quasi perfetta nel suo ruolo a Milwaukee) Scola degli Houston Rockets e Oberto, con la regia di Prigioni e l’apporto di Kammerichs si potrebbe pure puntare al podio, ma sarà dura senza l’apporto del leader e anima della squadra Manu Ginobili e senza l’eclettico Andres Nocioni fuori in extremis per un infortunio alla caviglia.

    AUSTRALIA: I canguri crescono edizione dopo edizione e anche questa volta avranno voglia di fare un passo in avanti; le stelle saranno David Andersen che gioca nei Toronto raptors e Patrick Mills dei Portland Trail Blazers, ma dietro di loro il movimento cresce: ci sono infatti ben 8 giocatori “europei” più 2 NCAA che comunque non sono stati convocati (uno dalle chiare origine italiane, Dallavedova, classe 1990, che gioca a St.Mary’s), e potrebbero garantire quantomeno il passaggio del turno.

    GERMANIA: Non ci sarà Dirk Nowitzki stella dei Dallas Mavericks e nemmeno il naturalizzato Kaman, e così la Germania dovrà affidarsi per il passaggio del primo turno all’americano Greene e ad una serie di giocatori normali dalla buona esperienza europea, difficile sperare in qualcosa di più; tutto da vedere il giovane Elias Harris, classe 1989, che gioca a Gonzaga in NCAA. Sotto canestro possibile rivelazione il neo draftato dai Thunder (ma lasciato ancora un anno in Europa), il centro Tibor Pleiss, anche lui classe 1989. Passaggio del turno assicurato ma poi la corsa si fermerà presto

    GIORDANIA: Guidata dal coach portoghese Mario Palma, esperto di manifestazioni internazionali, la Giordania dovrebbe lottare con Angola per evitare l’ultimo posto nel girone. Squadra povera senza speranze per il prosieguo del torneo.

    SERBIA: Come al solito sarà una squadra giovane e piena di talento quella serba! Difficile capire dove potranno arrivare i ragazzi di coach Ivkovic, se sapranno evitare i black out che troppo spesso li bloccano nelle partite importanti. Se li eviteranno il podio potrebbe non essere una chimera; dopo la rissa dell’amichevole con la Grecia staranno fermi per 3 turni Nenad Krstic, centro degli Oklahoma City Thunder, e per 2 Milos Teodosic, guardia dell’Olympiakos, 2 delle stelle della formazione serba, ma Perovic e soci non dovrebbero soffrire troppo nel girone. I 2 squalificati quindi avranno tempo per mettersi in luce nelle sfide ad eliminazione diretta.

    Possibile classifica alla fine del girone: 1 ARG, 2 SER, 3 GER, 4 AUS, 5 ANG, 6 GIO

    Gruppo B (Istanbul)

    BRASILE: L’eterno coach argentino Ruben Magnano, oro con l’albiceleste alle olimpiadi 2004 contro l’Italia, guiderà un Brasile dall’età media elevata e dalla buona esperienza internazionale. Certamente questo è il gruppo di USA, Croazia e Slovenia quindi bisognerà fare sul serio fin dall’inizio, ma le prime 2 partite contro Iran e Tunisia dovrebbero dare fiducia ai verdeoro che potranno contare su 3 star NBA, Barbosa, Varejao (con ottima esperienza tra i professionisti americani), e Splitter (neoaquisto degli Spurs ma con grandi trascorsi europei a Vitoria), oltre che sui veterani Giovannoni, Alex Garcia, Huertas e Machado; Pesa l’assenza del centro Hilario Nenè, per guai al ginocchio, ma anche senza il pivot dei Denver Nuggets il passaggio del turno dovrebbe essere assicurato, e battendo una tra Slovenia e Croazia si potrebbe sognare qualcosa in più del probabile quarto posto nel girone B.

    CROAZIA: Tipica squadra slava dotata di grande talento e poca testa, le stella saranno Planinic, mai completamente esploso al CSKA Mosca, Ukic, che ha dovuto ripiegare in Turchia dopo una deludente esperienza NBA a Toronto, e Ante Tomic, gigante del Real Madrid di Messina che avrà finalmente l’occasione per dimostrare di essere un campione. Con Slovenia e Brasile si giocheranno i piazzamenti migliori dietro Gli U.S.A.

    IRAN: Il movimento cestistico iraniano cresce: prova ne è il gigante di 218 centimetri dei Memphis Grizzlies, Hamed Haddadi. Il livello comunque è ancora molto basso ma il futuro potrebbe essere roseo; Attesa per vedere il classe 1990 Arsalan Kazemi, ala appena reclutata dalla Rice University in NCAA, mentre tutti gli altri giocano in patria.

    TUNISIA: Dovrebbero concludere il girone all’ultimo posto alle spalle dell’Iran. Squadra senza grosse possibilità ed ambizioni, è già un successo che sia arrivata all’appuntamento finale riuscendo a passare le qualificazioni.

    SLOVENIA: Lotterà con la Croazia per il secondo posto del girone (ma attenzione al Brasile), coach Becirovic ha messo insieme un roster assortito, pieno di lottatori e di ragazzi dotati di grande tecnica; dovrebbe essere il mondiale della consacrazione per Goran Dragic, riserva di Steve Nash ai Phoenix Suns e reduce da una stagione veramente ottima, poi ci sarà il figlio del coach, Sani Becirovic, l’altro NBA Primoz Brezec sotto canestro, Lakovic e Nachbar (ex New Jersey Nets con ottimi risultati nella NBA), e potrebbero chiudere il girone alle spalle degli USA. Peccato per l’assenza di Beno Udrih che avrebbe reso la Slovenia fortissima nel ruolo di playmaker, potendo contare tra lui e Dragic.

    U.S.A.: Nonostante abbia ottenuto 12 rifiuti da tutti i 12 campioni olimpici di Pechino, coach Krzyzewski è riuscito a costruire tra tanti problemi una squadra che merita, comunque, ed in fin dei conti, i favori del pronostico nonostante l’età media giovanissima e nonostante manchi qualche giocatore di talento sotto canestro. In fondo Krzyzewski a Duke è abituato a lavorare con i gioavnissimi, poi avrà il supporto di Mike D’Antoni (New York Knicks) e Nate McMillan (Portland Trail Blazers) e, cosa scontata, il talento di team U.S.A., che comunque non è un Dream Team come negli anni passati ma potrà disporre di un buon livello di talento. Tutto poggerà sulle spalle del fenomenale Kevin Durant, secondo solo a LeBron James nella classifica dell’M.V.P. di quest’anno in NBA che è chiamato alla definitiva consacrazione dopo i 3 anni incredibili nella Lega. A soli 21 anni è diventato il più giovane miglior marcatore della storia della NBA e di questo passo anche i vari Kobe, Dwyane e LeBron dovranno fare i conti con la sua presenza che già risulta ingombrante e molto splendente. Inoltre ci saranno 3 stelle di prima grandezza e ormai affermate in NBA come Iguodala, Granger e Gay, 2 solidi veterani del calibro di Billups e Odom, la favolosa classe 1988 (che comprende anche Durant), che annovera Curry, Gordon, Love, Rose e Westbrook. Leggerini e poco talentuosi nel ruolo di centro, dovrebbero sopperire con il favoloso back-court e grazie al talento del numero 35 dei Thunder potrebbero vincere il loro primo campionato del mondo.

    Possibile classifica alla fine del girone: 1 U.S.A., 2 SLO, 3 CRO, 4 BRA, 5 IRA, 6 TUN

    Gruppo C (Ankara)

    CINA: Senza Yao Ming, che ha ripreso a lavorare da poco dopo 14 mesi di inattività per la frattura del piede, la stella sarà Yi dei Washington Wizards e purtroppo per gli asiatici non dovrebbe bastare a superare il primo turno. A meno di clamorosi harakiri di Porto Rico in primis e di Russia subito dopo.

    COSTA D’AVORIO: Dovrebbe chiudere il girone in ultima posizione.

    GRECIA: Per tornare sul podio mondiale la Grecia si affida ad un coach lituano, Jonas Kazlaukas, e ad un gruppo di giocatori consolidato che si conosce oramai da molti anni, formato da due blocchi “granitici” di Panathinaikos e Olympiakos; proprio l’esperienza dovrebbe essere l’arma in più di Diamantidis, Spanoulis e compagni; a causa della rissa con la Serbia, nell’amichevole giocata prima di questi Mondiali Fotsis e “BabyShaq” Schortsanitis salteranno le sfide con Cina e Porto Rico ma non dovrebbero esserci grossi problemi per il team greco, visto che la candidatura ad una medaglia è forte.

    RUSSIA: La Russia di David Blatt è un gruppo unico ed unito di giocatori che militano quasi tutti nel campionato di casa soprattutto nell’armata rossa del CSKA, con l’aggiunta di Mozgov neoaqusto dei Knicks di Mike D’Antoni; difficile dire dove possa arrivare la nazionale russa, la classe c’è, forse manca un po’ d’esperienza, in questo caso il vecchietto Holden sarebbe tornato molto utile. Peserà anche l’assenza di A.K. 47 ovvero Andrei Kirilenko, vero leader di questa squadra.

    PORTO RICO: Molti addetti ai lavori la classificano come la vera mina vagante del torneo, una squadra dotata di un talento eccezionale e con una serie di giocatori al top della forma, oltre che con un mix di giovani e anziani perfetto; la regia con J.J. Barea (che ha tenuto a lungo seduto in panchina Kidd a Dallas per minuti di riposo importanti), e Carlos Arroyo, play dei super Miami Heat, è una delle migliori del campionato, l’esplosività di Guillermo Diaz e dell’altro NBA Balkman (Denver Nuggets), oltre alla forza sotto canestro del veterano Santiago e dei 220cm di Ramos dovrebbero consentire a Porto Rico di passare agilmente il girone e poi di vagare “impazzito” per il tabellone ad eliminazione diretta.

    TURCHIA: I padroni di casa guidati da coach Tanjevic hanno preparato l’evento casalingo con cura maniacale e si presentarnno all’esordio contro la Costa D’Avorio al top della condizione; Turkoglu, reduce da una stagione deludente a Toronto (e passato recentemente a Phoenix), guiderà la Turchia insieme agli altri 3 giocatori NBA Ersan Ilyasova (Milwaukee), Erdem (Boston) e Asik (Chicago), con il resto del roster completato da gente di grande esperienza come Tunceri e Gonlum e talenti rtitrovati come Akyol; l’obiettivo di Tanjevic è il podio, con la spinta del pubblico potrebbe farcela. L’assenza di Okur priva i turchi di un grande punto di riferimento ma giocare in casa potrebbe dare la spinta in più per arrivare a grandi traguardi.

    Possibile classifica alla fine del girone: 1 TUR, 2 GRE, 3 POR, 4 RUS, 5 CIN, 6 CAV

    Gruppo D (Izmir)

    CANADA: 2 nomi NBA a roster, Joel Anthony (nessuna parentela con il ben più noto Carmelo) e Rautins, 2 giovani NCAA, con il classe 1991 Olynyk molto interessante, qualche “giocatore europeo” ma poco talento, potrebbe giocarsi il quarto posto con la Nuova Zelanda se le cose andranno per il verso giusto.

    FRANCIA: Non è certamente la migliore Francia che coach Collett poteva avere tra le mani per un mondiale, ma le presenze di Diaw (Charlotte Bobcats) e Batum (Portland Trail Blazers), prospetto dalle potenzialità impressionanti, bastano per garantire una squadra d’assalto; anche Ian Mahimni (Dallas) gioca in NBA, poi ci saranno De Colo, Florent Pietrus e Ali Traore a supportare le stelle, per passare il turno basterà, per andare oltre sarà molto difficile. Con Tony Parker Joakim Noah, Mickael Pietrus e RonnyTuriaf (i grandi assenti) si sarebbe potuto puntare in alto.

    LIBANO: Molto probabilmente perderanno tutte le partite, ma il loro successo è essere presenti e partecipare alla Manifestazione Mondiale.

    LITUANIA: Anche quì mancheranno le stelle vere, i vari Maciulis, Javtokas, Kleiza (punta di diamante della squadra dell’est ma non basterà per andare lontano) e Kalneitis basteranno per superare il primo turno, non certo per puntare alle medaglie.

    NUOVA ZELANDA: Dovrebbe battere il Libano e giocarsi il quarto posto con il Canada. Di più non potrà fare!

    SPAGNA: I campioni in carica guidati dall’unico italiano presente al mondiale turco, coach Sergio Scariolo, dovranno fare a meno di Pau Gasol stella dal talento spaventoso dei Los Angeles Lakers bi-campioni NBA, ma vanno comunque considerati la prima alternativa agli U.S.A.; i 2 NBA Rudy Fernandez (Portland) e Marc Gasol (Memphis), fratellino minore del più noto Pau, guideranno uno squadrone che può contare sul blocco Barcellona fresco campione d’Europa con la presenza di Navarro, Rubio e Vasquez e sul blocco Real Madrid formato da Garabjosa, Sergio Lull e Reyes, oltre che su San Emeterio, tiratore mortifero che potrebbe anche esaltarsi in questo mondiale.

    Possibile classifica alla fine del girone 1 SPA, 2 LIT, 3 FRA, 4 CAN, 5 NZL, 6 LIB

  • NBA: Le ultime voci di mercato e trattative [19 luglio 2010]

    Poche le voci di mercato in NBA visto che quasi tutti i free agent hanno trovato la squadra per cui giocare il prossimo anno.
    Vediamo in dettaglio le più importanti: Ronald “Flip” Murray sembra vicino a firmare per i Cleveland Cavaliers. Sul giocatore ci sono i soliti Miami Heat ed anche i Los Angeles Clippers e Chicago Bulls.

    Rudy Fernandez continua ad essere l’oggetto del desiderio di Mike D’Antoni e dei New York Knicks.

    Minnesota avrebbe proposto ai Cavs uno scambio significativo: Ramon Sessions, playmaker da sempre apprezzato in Ohio, ed il nuovo arrivato dai Jazz, Kosta Koufos per la guardia Delonte West. Cleveland ci sta pensando su ma lo scambio potrebbe anche concludersi a breve. Intanto si sta spargendo la voce dell’interesse dei Cavaliers per il free agent Matt Barnes, ottimo difensore che potrebbe prendere il posto in quintetto di LeBron James andato ai Miami heat.

    Shannon Brown ancora non ha trovato un punto d’incontro con i Lakers, ma a breve la situazione dovrebbe sbloccarsi.

    Sofoklis Schortsanitis, reduce dalla Summer League con i Los Angeles Clippers che detengono i diritti del giocatore in NBA, se non sarà tenuto a roster dai californiani, verrà dato molto probabilmente al Panathinaikos, in Grecia, dopo che il centro ha disputato le ultime 5 stagioni con la maglia dell’Olympiacos Pireo!

    Nuova puntata della telenovela Shaquille O’Neal-Atlanta Hawks: la franchigia della Georgia starebbe per rifirmare Jason Collins, il centro di riserva e questo potrebbe precludere l’arrivo di Shaq ad Atlanta, a meno che questa non sia una mossa tattica per far abbassare le pretese al centro veterano che ancora non ha trovato una squadra dove giocare il prossimo anno.

  • I Denver Nuggets acquistano Al Harrington

    E’ ufficiale l’acquisto di Al Harrington da parte dei Denver Nuggets. Come già anticipato poche ore fa (Leggi l’articolo relativo alle trattative NBA), Harrington era nel mirino di Dallas Mavericks e Denver, ma ovviamente, visto il posto da titolare che si prospetta ai Nuggets, ha optato per la franchigia del Colorado. Harrington, ex New York Knicks, 30 anni, ha firmato per 5 anni a 34 milioni di dollari.
    I Nuggets escono molto rafforzati con questa acquisizione che permette anche ad Anthony di riflettere bene sul fatto di non accettare la proposta di rinnovo contrattuale propostagli dalla sua squadra.

    In molti ora vedono molto più possibile il passaggio di Linas Kleiza ai Toronto Raptors dato che ora i Nuggets non dovrebbero pareggiare l’offerta dei Canadesi.

    Di contorno aggiorniamo le notizie relative alle nuove trattative che vedono i New Jersey Nets interessati a Luis Scola sul quale si è buttato anche il Panathinaikos. I Rockets sembrano molto lontani dal rinnovo con l’argentino che sta vagliando tutte le possibilità. Inoltre la squadra greca ha formulato delle offerte anche per altri 2 giocatori NBA ovvero Rudy Fernandez dei Portland Trail Blazers e Andres Nocioni dei Philadelphia 76ers.
    Shaquille O’Neal è stato contattato dai Miami Heat e potrebbe abbandonare l’idea di firmare con gli Atlanta Hawks per andare a vincere un ultimo titolo NBA in Florida.
    Sofoklis Schortsanitis potrebbe essere ingaggiato dai Los Angeles Clippers e lasciare l’Olympiacos Pireo.
    Kyle Lowry ha firmato per 4 anni (ultimo con opzione di rinnovo a favore della squadra) a 24 milioni di dollari con i Cleveland Cavaliers (ora Houston può pareggiare l’offerta e tenere il giocatore in Texas visto che è un free agent con restrizione) che tentano di firmare anche Adam Morrison sul quale però oltre a Bulls, Wizards, e Clippers, si sono fatti vivi anche i Celtics.

  • Eurolega: Barcellona campione d’Europa. In finale distrutto l’Olympiacos

    Eurolega: Barcellona campione d’Europa. In finale distrutto l’Olympiacos

    Il Barcellona è campione d’Europa!
    Nella finalissima di Eurolega giocata a Parigi i blaugrana asfaltano letteralmente l’Olympiacos con una severa e sonora lezione di basket. 86-68 il risultato finale. E’ il trionfo della difesa (Barcellona) sull’attacco (Olympiacos)

    Dopo un avvio tutto sommato equilibrato, il Barça prende il largo e non molla più la testa dell’incontro. Al riposo il risultato dice 47-36 e i greci sono ancora in partita per miracolo grazie al solo Bourousis che si danna l’anima per tutti e al veterano Papaloukas.
    Ad inizio ripresa c’è un veemente tentativo dei biancorossi di rientrare in partita e con un parziale di 6-0 l’Olympiacos rimette in piedi l’incontro e inizia ad incutere paura agli avversari toccando il -5.
    Da quel momento in poi però il Barcellona con un mega parziale di 19-5 si prende il massimo vantaggio della partita a cavallo tra terzo e quarto quarto. Si arriva al 71-52 che praticamente vede il Barça gestire il vantaggio e fa salire il nervosismo della squadra greca. Nel finale tanti falli tecnici per la squadra del Pireo e avversari che toccano anche il +21 prima della sirena finale. Un vero massacro che Giannakis non dimenticherà tanto presto.

    Olympiacos demolito soprattutto nelle sue 2 stelle NBA: Kleiza praticamente nullo (a dispetto dei 13 punti), stessa sorte per Josh Childress (15 punti, ma quasi tutti a tempo perso). Si è battuto Papaloukas ma non è bastato, Teodosic dopo un buon avvio, si è praticamente piantato a terra e non ha prodotto più nulla. Schortsanitis a dispetta dell’enorme stazza è stato sovrastato dai lunghi avversari. Dispiace per Bourousi, ultimo ad arrendersi e gladiatorio nel combattere contro tutta un’altra squadra, praticamente accerchiato dagli avversari (alla fine 9 punti e 5 rimbalzi per lui).

    Navarro con 21 punti e una gara stratosferica è l’MVP della finale, ma tutto il Barcellona oggi ha dimostrato la sua forza: da Fran Vazquez (4 stoppate nel primo periodo per far capire le cose con una difesa allucinante su qualsiasi avversario) a Ndong, dall’efficacia sui 2 lati del campo di Terence Morris (8 punti e 2 stoppate d’autore sul mastodontico Schortsanitis) a Lorbek, da Pete Mickael (14 punti e 5 rimbalzi) a Victor Sada (sostituto di Rubio che ha tolto le castagne dal fuoco ai blaugrana con 7 preziosissimi punti vista la serata non particolarmente ispirata del fenomenale playmaker spagnolo). Unica nota negativa la serata in chiaroscuro proprio di Rubio, attesissimo alla vigilia e che invece ha subito troppo l’emozione della gara (9 punti ma gara un pò confusionaria in regia).
    C’è anche un pezzo d’Italia che festeggia la vittoria stasera vista l’importanza rivestita nel match da Gianluca Basile, autore di 6 punti (tutti da oltre l’arco dei 3 punti) e che ha contribuito a dare solidità nei momenti difficili. Stasera tutta l’Italia è felice per lui e la sua impresa.

  • Eurolega: Olympiacos in finale, superato il Partizan dopo un overtime

    E’ l’Olympiacos la seconda finalista di Eurolega.
    La squadra di Giannakis supera con qualche difficoltà un Partizan mai domo che per una distrazione sul finire dei tempi regolamentari non riesce ad estromettere la squadra greca dalla finalissima di domenica sera.
    Il Partizan prende in pugno la gara nel primo quarto e l’Olympiacos resta a contatto solo grazie alla tripla di Teodosic (tra l’altro grandissimo tifoso della Stella Rossa e quindi nemico dichiarato del Parizan). Nel secondo quarto le parti si capovolgono con i biancorossi del Pireo che sovrastano in ogni aspetto i serbi: si va al riposo sul 33-28 per l’Olympiacos con Papaloukas grande trascinatore. Il terzo quarto vede i bianconeri che riequilibrano la situazione per andare all’ultimo parziale in perfetta parità: 52-52. Ma è proprio nell’ultimo periodo che succede di tutto. Olympiacos che sembra chiudere la gara andando a +7, Partizan che non molla e riesce addirittura a portarsi in vantaggio di pochi punti. Childress da solo riequilibra la gara per i greci, ma i serbi ritornano avanti con un’azione in contropiede del piccolo playmaker McCalebb (aiutato dalle grandi prestazioni del talentuosissimo ceco Vesely e dalle triple di Dusan Kecman). Restano solo 6 secondi da giocare e sulla rimessa un tiro sballato di Teodosic da 3 è facile preda del solito Josh Childress (complice il mancato taglia-fuori di Vesely) che dà la parità ai suoi. L’ultimo tiro del Partizan è fuori misura e quindi si va all’overtime dove l’Olympiacos prende in mano il gioco e va avanti nel risultato. Solo negli ultimi secondi i bianconeri riescono a riavvicinarsi, ma a far calare il sipario ci pensano 3 rimbalzi offensivi di Bourousis nello sviluppo di un’unica azione che permette ai suoi di mantenere il vantaggio. Una tripla a pochi secondi dal termine di Rasic dà il -1, ma è l’ultima illusione: Teodosic, mandato in lunetta, fa 2 su 2 e l’ultimo tentativo per impattare del Partizan finisce sul ferro.

    Gara vibrante che ha visto l’alternarsi di mille emozioni. Per i serbi grandi protagonisti sono stati McCalebb con 21 punti e Jan Vesely, talento in odore di NBA con una doppia doppia da 13 punti e 10 rimbalzi, Maric ha aggiunto 17 punti e 8 rimbalzi, Rasic ha un pò deluso con soli 5 punti a referto (1/7 da 3, ma con l’unica tripla stava riaprendo l’incontro per un nuovo overtime), completamente fuori partita soprattutto il lungo Vranes, sovrastato dai lunghi avversari Schortsanitis, Kleiza e Bourousis (soprattutto in quei 3 rimbalzi offensivi alla fine dell’overtime) pur essendo ben 230 centimetri!
    I greci hanno avuto i soliti decisivi Linas Kleiza (19 punti e 11 rimbalzi) e Josh Childress (17 punti e tante giocate decisive nel quarto periodo e nel supplementare). Ottimo anche l’apporto di Teodosic (17 punti) e Papaloukas (con 10 punti, 5 assist, 2 rimbalzi e 3 palle rubate). Sotto i tabelloni è stato fondamentale l’apporto del mastodontico Schortsanitis (11 punti e 5 rimbalzi) all’inizio e poi sul finire di Bourousis (9 punti e 7 rimbalzi di cui 3 offensivi e tutti sull’azione, già citata più volte, quasi al termine dell’overtime che ha garantito 3 possessi ai biancorossi).

    La finale sarà quindi tra Olympiacos e Barcellona e non mancheranno certamente le emozioni visto il tasso di talento dei 2 roster. Onore comunque al Partizan che è stato fino all’ultimo in partita, vera mina vagante di questo torneo, con un mix di giovani veramente terribili e qualche esperto mestierante.