Tag: sky sport 24

  • Eto’o al Real? Fantacalcio. Arrivano le smentite

    Eto’o al Real? Fantacalcio. Arrivano le smentite

    Indiscrezioni giornalistiche in mattinata direttamente dalle pagine della Gazzetta dello Sport, parlavano di una possibile partenza di Eto’o destinazione Real Madrid. Secondo la rosea infatti, il calciatore camerunense dopo il pessimo episodio di razzismo che l’ha visto coinvolto direttamente all’uscita di un noto locale milanese, con degli ultrà milanisti pronti a cantare il fastidioso e antipatico coro “delle rose sul metrò”,  sia stufo di queste situazioni, e che no sopporti più questa storia. Ci sarebbero testimonianze di persone che avrebbero sentito dire  “come faccio a vivere in una città che mi insulta sempre?” direttamente pronunciate dall’attaccante nerazzurro.  Oltre al fattore pazienza finita per un giocatore che ne ha subite tante nel corso della sua carriera, c’è anche l’incudine del Fair play finanziario pronta ad abbattersi sui club più spendaccioni, e l’ingaggio di Eto’o (11 milioni netti a stagione) è di certo un bel lusso in casa nerazzurra. Associando a questo particolare un possibile interessamento del Real Madrid, in primis di Josè Mourinho, con un’ipotetica offerta di 50 milioni di euro, Moratti potrebbe decidere di privarsi del suo giocatore migliore in questo momento. 30 anni per Eto’o, capace quest’anno di arrivare a quota 35 gol, con ancora la finale di Tim Cup da giocare. Stagione irripetibile, e forse per questo, volendo evitare l’errore fatto con Milito, un pensierino di fronte ad una sontuosa offerta Moratti ce lo farebbe volentieri, prima di chiudere le porte in faccia agli spagnoli. Ipotesi di mercato? Inter da ringiovanire con gli arrivi di Sanchez e Banega, e Real che si priverebbe volentieri di Benzema per uno come Eto’o. Questa la prospettiva della Gazzetta dello Sport, ma la realtà dice ben altre cose. La replica in casa Inter arriva prima dal presidente Moratti e poi dal diretto interessato Samuel Eto’o.

     

    MORATTI- Il presidente nerazzurro presente ad una commemorazione a Livorno per i 40 anni dalla scomparsa di Armando Picchi, intercettato dai microfoni di Sky Sport 24 ha voluto smentire categoricamente una qualsiasi ipotesi di mercato relativa a Samuel Eto’o “Eto’o è nostro al cento per cento. Questi incidenti sono incresciosi, ma possono capitare. Non credo che possa andarsene dall’Inter per questo motivo. 50 milioni? Non c’è una cifra per Eto’o, rimarrà sicuramente all’Inter”.

    Sui possibili arrivi soprattutto in attacco Moratti parla di diversi obiettivi: “Sanchez è fortissimo, ma ci sono anche altri attaccanti in giro che stiamo seguendo”.

    Discorso diverso per Montolivo, spesso accostato ai colori nerazzurri : “Non credo proprio che Montolivo possa arrivare all’Inter” ha precisato Moratti.

    Moratti messo da parte il discorso mercato, chiude con stile la ‘polemica’ nata con il tecnico rossonero Allegri, che aveva definito Mourinho patetico in un’intervista recente: “Allegri ha subito detto che stava scherzando, quindi è inutile commentare questa frase. Altrimenti sarebbe stata una frase vergognosa”.

    Il pensiero finale è rivolto alla Coppa Italia: “E’ un trofeo importante, ne abbiamo vinte molte. Vogliamo dare continuità”.

    SAMUEL ETO’O– L’attaccante più amato dal popolo nerazzurro, attraverso il sito ufficiale dell’Inter, ha voluto dire la sua facendo chiarezza sul momento che sta vivendo e sul brutto episodio di razzismo che lo ha visto protagonista, scrivendo una lettera a tutti i tifosi interisti:

    “Cari tifosi dell’Inter,stamane, come voi, sono rimasto molto sorpreso leggendo quanto riportato da alcuni quotidiani, in particolare da ‘La Gazzetta dello Sport’. Voglio essere chiaro, come lo sono stato in tutta la carriera e con voi, che mi avete dimostrato grande affetto e grande rispetto sin dal primo giorno a Milano. Tranquilli, ho un solo pensiero: vincere, insieme con i miei compagni, la Coppa Italia, il sesto trofeo in due stagioni, il terzo di questa stagione. Nessuna situazione extra professionale, anche se mi amareggia come uomo, può allontanarmi dall’Inter.

    Dichiarazioni tratte dalla Gazzetta dello Sport- Fc Inter News- Inter.it

  • Aquilani frena sul riscatto della Juve: “Non è facile”

    Aquilani frena sul riscatto della Juve: “Non è facile”

    L’ex centrocampista di Roma e Liverpool Alberto Aquilani ormai in forza nella Juventus, in un’intervista Sky Sport rivela alcune indiscrezioni sul suo futuro sempre meno più chiaro. Parlando innanzitutto della sua scelta di tornare in Italia e vestire la maglia bianconera e con l’analisi della situazione attuale:

    “Sono venuto qui con la speranza di trovare un po’ di continuità dopo due anni in cui avevo giocato veramente poco. Sono venuto in prestito e quindi sapendo di correre anche qualche rischio, in una squadra importante come la Juventus, dove c’era anche il rischio di non giocare. Invece sono contento di aver trovato tanta continuità. Quando giochi così tante partite, ci sono momenti in cui le cose vanno meglio, altre peggio, non ero più abituato a fare tutte queste partite insieme, una dopo l’altra. Sono però soddisfatto, – ha aggiunto il centrocampista bianconero – ovvio che i risultati della squadra condizionano le prove dei singoli giocatori e viceversa. Adesso siamo in un buon momento e da qui alla fine ci sarà un sprint dove cercheremo di dare il massimo per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla società.

    Anche Alberto come Gigi Buffon parla di rammarico guardando alla classifica, evidenziando come adesso sia il momento di rialzarsi e tornare ad essere la vera Juventus: C’è sicuramente rammarico perché abbiamo perso tanti punti, giocato male alcune partite, però non mi piace guardare indietro ma avanti. Purtroppo nel calcio ci sono momenti in cui le cose non vanno bene, ci sono alti e bassi e questo va accettato. Siamo in una posizione di classifica ancora non buona e quindi ci serve ancora qualche risultato positivo per cercare di entrare nella zona che ci compete, la Champions League. Penso che quello sia il nostro obiettivo”.

    Sul suo futuro è meno ottimista, visto l’elevato costo del suo cartellino, spiegando come la scelta di giocare alla Juventus per lui sia stata anche dettata dalla volontà di rimettersi in gioco, giocarsi tutte le carte a disposizione:
    “Io sono venuto qui rischiando anche qualcosa perché sono venuto in prestito secco, a differenza di altri miei compagni che hanno un obbligo o già una parola per il riscatto. Da parte mia non c’è niente, la Juventus ha soltanto un diritto ma molto alto per il mio riscatto. So dunque che non è facile ma sono tranquillo, non ci sto pensando e cercherò di dare tutto quest’anno perché mi hanno dato la possibilità di tornare in Italia e di avere un ruolo importante in questa squadra”.

    Guardando i risultati delle italiane in Champions, con il Tottenham che batte la prima in classifica del nostro campionato e la Roma che perde contro una squadra ucraina che ancora non aveva iniziato il campionato è normale parlare di crisi del calcio italiano? “Non so se la parola crisi sia quella giusta. – questa la risposta del centrocampista bianconero – Io ho giocato in Inghilterra e lì le squadre sono forti, ci sono 5-6 squadre allo stesso livello.  Anche il Liverpool, che secondo me è una grandissima squadra, in Italia giocherebbe non in scioltezza, perché la parola scioltezza è sbagliata, però farebbe sicuramente molto bene, mentre lì è sesta o settima. E comunque ha speso più di cinquanta milioni di euro nel mercato invernale, anche perché ha venduto Torres. Le squadre inglesi hanno qualcosa in più, hanno una cultura diversa forse nell’allenamento o nel preparare la partita che ti permette di dare qualcosa di più in campo durante il match”.

    Finale di intervista con una domanda sulle differenze tra Roma e Torino e sulla possibilità che la sua ex squadra riesca ad uscire da questo periodo negativo: “Sono due piazze un po’ diverse. I tifosi della Roma sono tutti lì, sono tutti romani, pronti a fischiarti quando le cose non vanno bene e mandarti alle stelle quando le cose vanno bene. Quando le cose vanno male, invece, di meno. Però non so, la Roma è formata da grandissimi calciatori, quindi io penso non abbiano nessun tipo di problema a superare questo momento”.

  • Moratti non le manda a dire a Benitez

    Moratti non le manda a dire a Benitez

    Dopo le pesanti dichiarazioni di Benitez che al quotidiano  spagnolo Marca aveva dichiarato tutto il suo disappunto su chi l’avesse definito un perdente e puntualizzando come aveva già fatto sulla panchina nerazzurra sulla questione infortuni, il presidente dell’Inter Massimo Moratti raggiunto dai microfoni di SkySport 24 all’uscita degli uffici della Saras ha voluto controbattere al suo ex collaboratore.

    Sul tema degli infortuni il tecnico spagnolo è andato giù pesante con lo staff medico interista e con Franco Combi responsabile dell’area medica con un riferimento a Roberto Mancini che non aveva mai avuto un ottimo rapporto con Combi: “Sul tema degli infortuni e sulle ricadute dei calciatori dell’Inter, vorrei sottolineare alcuni dati per evitare di essere frainteso: l’80% dei giocatori con infortuni ne avevano avuti di simili nei due anni precedenti. Io e il mio staff non controllavamo il recupero e le terapie che lo staff medico faceva nei confronti dei giocatori. Le cure e il recupero erano cose loro. Dopo che siamo andati via dall’Inter, ci sono stati 8 infortuni praticamente in un mese, vacanze escluse. Sono certo che Roberto Mancini troverà il tutto”

    Poi le motivazioni del suo esonero dal suo punto di vista: “Alcuni giocatori si so­no impegnati di più, altri di meno, ma succede dopo un’annata con tan­te vittorie. Perché sono stato esonerato so­lo a fine dicembre dopo che se ne parlava già un mese e mezzo prima? Perché Morat­ti sapeva come lavoravamo e le difficoltà che incontravamo giorno dopo giorno. Spe­rava che le cose andassero bene, ma non c’erano le condizioni per andare avanti, co­sì siamo arrivati a un accordo per la rescis­sione. La mia avventura era iniziata discre­tamente e giocavamo bene, ma gli infortu­ni hanno cambiato un po’ tutto, comprese le dinamiche interne. E settimana dopo setti­mana si cambiava opinione su di noi a seconda del risul­tato della partita…”.

    Chiusura dell’intervista con le domande ancora non risolte sul mancato mercato realizzato quando lui sedeva sulla panchina nerazzurra: “Perché non ho avuto acquisti in esta­te? Non lo so e sono stato io il primo ad essere sorpreso. Non ci potevo credere: ad agosto mi avevano chiesto un progetto per migliorare la squadra, io l’ho messo per iscritto e ai dirigenti è piaciuto, ma non è stato attuato”. Poi gli acquisti sono arrivati per Leonardo: “Cinque elementi com­prati e sei ceduti: adesso la squadra è prati­camente nuova. Vedere parte del mio pro­getto attuato adesso mi fa riflettere. E’ un riconoscimento evidente del fatto che avevamo ragione, che la squadra aveva bisogno di aggiustamenti”.

    Era evidente a tutti come lo spagnolo non avesse avuto grandi simpatie nello spogliatoio interista, con la volontà di cancellare l’ombra di Mourinho, aveva imboccato la strada sbagliata. Gli infortuni, e il mercato non realizzato in estate dalla dirigenza hanno continuato a allargare la base del dissenso tra l’allenatore e la società.

    Moratti non ha fatto attendere la sua replica con una risposta molto simile al “andato via Benitez ne compriamo cinque di giocatori”, ironica ma molto realistica!

    “Beh, visti i risultati della squadra – ha voluto puntualizzare il presidente nerazzurro – un’uscita di Benitez ce la aspettavamo, è una cosa che umanamente è comprensibile e andava attesa, lo giustifico dunque. Può darsi che il dottor Combi ci sia rimasto un po’ male, lui è qui all’Inter da anni ed è un nostro punto di forza indiscutibile ed intoccabile. Ci dispiace per Benitez, ma se voleva dire che fosse colpa del dottor Combi per gli infortuni, non è affatto così”.

    La battuta ironica sulla situazione infortuni di Milito arriva nel finale ma è più che un siluro lanciato contro il suo ex collaboratore: “Forse saranno state le preghiere di Benitez…” – aggiunge ridendo e facendo ridere tutti i presenti – “Purtroppo dovrà riposare per diverso tempo, è un peccato, ma servirà cautela perché è una cosa importante”.

  • Branca a Madrid per vendere Ibrahimovic e Maicon al Real

    Branca a Madrid per vendere Ibrahimovic e Maicon al Real

    Ora si comincia a trattare: secondo il quotidiano spagnolo “Marca” ieri si è tenuto un incontro tra la dirigenza del Real Madrid e il procuratore di Zlatan Ibrahimovic, Mino Raiola, per mettere le basi di un possibile trasferimento in Spagna dell’attaccante svedese.
    Zlatan IbrahimovicFin qui nulla di nuovo se non fosse che anche il tecnico dell’Inter Josè Mourinho ha dato il suo benestare alla trattativa ma solo di fronte all’offerta giusta, quell’offerta che secondo l’Inter dovrà essere intorno ai 90 milioni di euro come fatto intendere nei giorni scorsi dall’amministratore delegato nerazzurro Ernesto Paolillo.
    Raiola in un’intervista rilasciata a “Sky Sport 24” afferma di sentirsi quotidianamente con i dirigenti del Barcellona, del Real Madrid, del Chelsea, del Liverpool, del Manchester United e del Bayern Monaco e aggiunge: “Accontentare Moratti è un buon punto di partenza per acconten­tare il giocatore“, facendo intendere che Ibrahimovic ha deciso di chiudere la sua avventura nell’Inter.
    Inoltre l’offerta in denaro per un suo acquisto dovrà essere presentata entro il 12 luglio, data in cui Moratti aspetterà la decisione dell’attaccante, altrimenti rimarrà a Milano anche contro la sua volontà.
    Ma il Real non tratta solo Ibrahimovic con l’Inter. Il direttore sportivo nerazzurro Marco Branca ha parlato con i dirigenti spagnoli per il trasferimento del laterale brasiliano Maicon, che dal ritiro della nazionale brasiliana aveva fatto capire di voler andare via dal suo club se non si fosse costruita un’Inter da Champions. L’accordo dovrebbe andare in porto sulla base di 20-25 milioni di euro cash senza l’inserimento di contropartite tecniche.

  • Berlusconi: “Per Kakà si saprà lunedì”. E spunta l’ipotesi Luca Toni per l’attacco

    Berlusconi: “Per Kakà si saprà lunedì”. E spunta l’ipotesi Luca Toni per l’attacco

    E’ un Silvio Berlusconi molto enigmatico (sarà per la campagna elettorale, sarà per i tifosi rossoneri imbufaliti dalla decisione di vendere Kakà al Real Madrid) quello che parla ai microfoni di “Sky Sport 24“: “A me la squadra piace così com’è. Ritengo che, con il grande numero di campioni assoluti che possiamo mettere in campo, non ci sia Silvio Berlusconibisogno di altro“.
    Il numero uno rossonero però deve arrendersi quando i giornalisti gli chiedono assiduamente dell’ex Pallone d’Oro con le valigie già pronte destinazione Madrid: “Confermo che decideremo lunedì, dopo che avrò avuto modo di parlargli. Ad ora, comunque, nessuna decisione definitiva è stata presa. E comunque i tifosi milanisti possono dormire su due guanciali: a Leonardo lasceremo in dote una squadra ricca di grandissimi campioni, che fra l’altro non ha bisogno di alcun innesto per quanto riguarda il reparto difensivo. Contiamo sul ritorno di Kaladze e di Nesta“.
    Berlusconi conclude l’intervista sulla necessità di acquistare un attaccante di peso: “Sul fronte della campagna acquisti non c’è ancora nulla di definito. Pensiamo tuttavia di dover acquisire un centravanti di potenza, essendo Pato una seconda punta. Certo, abbiamo Borriello, in cui crediamo molto, ma non siamo ancora sicuri che abbia recuperato al 100% le sue possibilità fisico-atletiche“.
    E potrebbe esserci una novità che arriva dalla Germania; infatti secondo il quotidiano tedesco “Abendezeitung” l’attaccante della Nazionale italiana Luca Toni è stato messo ufficilamente sul mercato dal Bayern Monaco, che ha appena acquistato Ivica Olic dall’Amburgo e Mario Gomez dallo Stoccarda. Il Milan potrebbe buttarsi sul trentaduenne ex Fiorentina e Palermo per rinforzare l’attacco.