Niente da fare, l’Inter si ferma proprio ad un passo dal traguardo e con uno sfortunato autogol di Lukaku esce sconfitta per 3-2 da un Siviglia che si conferma regina di Europa League.
La partita si era anche messa bene con l’immediato vantaggio grazie al rigore trasformato da Lukaku.
L’uno-due di De Jong tra il 12° ed il 32° è stato subito annullato dal pareggio di Godin.
Ci si aspettava un’altra Inter nella ripresa, magari come quella vista contro lo Shakhtar, la squadra invece ha girato su ritmi bassi ed il protagonista sfortunato è stato Lukaku che prima ha fallito la palla del 3-2 e poi ha deviato nella propria porta una rovesciata di Diego Carlos per il 2-3 che poi è stato il risultato finale.
L’ingresso, forse tardivo, di Eriksen e Sanchez non è bastato a ritrovare la parità. Il cammino dell’Inter in Europa League si è interrotto proprio ad un passo dal sogno.
Veniamo al racconto della finale di Europa League di Colonia tra Inter e Siviglia.
Partenza subito brillante per l’Inter che con Lukaku si procura un calcio di rigore, il belga trasforma.
La reazione del Siviglia è fatta con il possesso poi al 12° Young lascia spazio a Navas che crossa, De Jong di testa batte Handanovic. I nerazzurri si rivedono al 18° con l’inserimento di D’Ambrosio che scoordinato calcia alto.
La gara è piuttosto nervosa, Conte viene ammonito per una lite con Banega. Al 32° punizione pennellata da Banega per De Jong che sbuca dietro a Gagliardini e di testa insacca. Replica immediata, punizione di Brozovic ed è Godin di testa a trovare il pari.
Sullo scadere del primo tempo colpo di testa di Ocampos, Handanovic alza in corner ma non c’è tempo per batterlo, si va al riposo sul 2-2.
La ripresa inizia senza cambi nelle due squadre. Le due compagini paiono più attente, nei primi minuti si segnala solo un tiro da fuori di Gagliardini respinto dalla difesa. La risposta andalusa è con il tiro di Reguilon che finisce sull’esterno della rete. Al 65° grande occasione per Lukaku che si presenta solo davanti a Bono che però non si fa battere.
Al 74° su azione da corner arriva la rovesciata di Diego Carlos, Lukaku si trova in traiettoria e la spinge nella sua porta.
Grande occasione per Koundé al 80° che su una punizione di Banega colpisce di testa ma manda alto. Passa un minuto e Koundè salva sulla linea un tocco morbido di Sanchez, dopo una ghiotta occasione non sfruttata da Moses.
L’appena entrato Candreva si fa trovare pronto al minuto 91 ma colpisce male e Bono mette in corner.
Non bastano i sei minuti, il pareggio non arriva, l’Europa League (sesta se si contano anche le Coppa Uefa) va al Siviglia.
SIVIGLIA – INTER 3-2 (4° rig.Lukaku (I), 12°, 32° De Jong (S), 36° Godin (I) 74° aut. Lukaku (I))
Siviglia (4-3-3): Bono; Jesus Navas, Koundé, Diego Carlos (86° Gudelj), Reguilon; Jordan, Fernando, Banega; Ocampos (70° Munir), De Jong (86° En Nesyri), Suso (78° Vazquez).
Finisce contro il Siviglia, agli ottavi di finale, l’Europa League della Roma.
Una partita sostanzialmente a senso unico che ha visto la squadra di Lopetegui dominare sin dal primo minuto.
Gli andalusi hanno messo sotto la Roma sin dall’inizio ed hanno sostanzialmente chiuso la pratica nel primo tempo con le reti di Reguilon e En Nesyri, in entrambi i casi troppo morbida la difesa degli uomini di Fonseca nel cercare di contrastare le avanzate degli avversari.
Nella ripresa ci si attendeva una Roma arrembante pronta a lanciarsi in attacco per riaprire il match, così non è stato.
Bono non è stato mai impegnato, anzi sono stati gli spagnoli ad andare vicini al terzo gol con una rete annullata per fuorigioco millimetrico a Koundé e una traversa colpita da Banega su punizione.
Dunque la stagione della Roma si chiude qua, l’avversario era indubbiamente forte ed esperto ma dalla squadra di Fonseca ci si aspettava di più.
Veniamo ora al racconto della sfida di Duisburg.
Pronti via e sono gli spagnoli a rendersi insidiosi e a conquistare calci d’angolo. Al 12° brividi per Pau Lopez, su azione di corner Koundé svetta e colpisce, la palla scheggia la traversa ed esce sul fondo. Gli andalusi mantengono il pallino del gioco, la Roma non riesce a ripartire. Al 21° Reguilon brucia Bruno Peres e Mancini in velocità e poi da dentro l’area calcia, il tiro non è irresistibile ma Pau Lopez non è attento, Siviglia in vantaggio. Alla mezz’ora enorme occasione per il raddoppio spagnolo, Jesus Navas riesce anche a saltare Lopez ma si allunga troppo la palla. Finalmente si vede la Roma al 35°, gran conclusione di Zaniolo ma Diego Carlos salva. Al 43° veloce ripartenza del Siviglia, Ocampos salta Ibanez e dal fondo mette in mezzo per En Nesyri che a porta vuota non può sbagliare. Il primo tempo si chiude sul 2-0 per la squadra di Lopetegui.
La ripresa riparte con gli stessi interpreti che avevano chiuso la prima frazione. Ci prova la Roma con Mkhitaryan che al 51° va al tiro dopo una sponda di Dzeko, palla che esce di poco. E’ una Roma migliore ma il Siviglia sa sempre come far male in ripartenza. Al 70° bella giocata dei giallorossi, Dzeko si gira in un fazzoletto e calcia, palla fuori di un niente. Al 73° Koundé in tuffo in spaccata spinge in rete un bel cross di Munir, il guardalinee alza la bandierina, il VAR conferma, rete annullata. Al 90° la traversa salva Pau Lopez da una quasi perfetta trasformazione di un calcio di punizione da parte di Banega. C’è tempo solo per l’espulsione di Mancini al 99°, finisce 2-0 per il Siviglia, la Roma viene eliminata agli ottavi di Europa League e chiude qua la sua stagione.
SIVIGLIA – ROMA 2-0 (21° Reguilon, 43° En Nesyri )
Siviglia (4-3-3): Bono; Navas, Koundé, Diego Carlos, Reguilon; Banega, Fernando, Jordan; Ocampos (95° Vazquez), En Nesyri (93° De Jong), Suso (67° Munir).
Ammoniti: Kolarov (R), Diego Carlos (S), Pellegrini (R).
Espulso: Mancini (R)
Nelle altre gare di serata vittoria per il Bayer Leverkusen che elimina i Glasgow Rangers e nei quarti se la vedrà con l’Inter. Il Basilea vince anche al ritorno contro l’Eintracht e nella Final Eight giocherà contro lo Shakhtar. Si qualifica anche il Wolverhampton che batte l’Olympiacos e nei quarti troverà il Siviglia.
I Sorteggi Europa League effettuati oggi a Nyon hanno stabilito una doppia sfida Italia vs Spagna per ottenere il pass verso i quarti di finale.
L’Inter affronterà il sorprendente Getafe mentre per la Roma ci sarà il temibile Siviglia dell’ex ds giallorosso Monchi.
Sorteggi Europa League quindi non certo fortunatissimi, è vero che è stato evitato il derby ed anche il temibile Manchester United, ma è altrettanto vero che c’erano squadre, sulla carta, decisamente più abbordabili.
Veniamo ad analizzare le due rivali delle italiane negli ottavi di Europa League partendo dal Getafe.
La squadra guidata dal tecnico Pepe Bordalas, dopo lo scorso straordinario campionato, chiuso al 5° posto dopo aver sognato a lungo la qualificazione Champions, anche quest’anno sta andando fortissimo in Liga (attualmente 5° ma ad una sola lunghezza dall’Atletico terzo) e sta procedendo molto bene in Europa League.
Nel proprio cammino europeo il Getafe ha chiuso il girone di Europa League al secondo posto alle spalle del Basilea, con 4 vittorie e 2 sconfitte (entrambe contro gli svizzeri) segnando 8 reti e subendone 4. Il capolavoro vero e proprio è arrivato nei sedicesimi contro l’Ajax, gli spagnoli hanno infatti vinto in casa 2-0 e all’Amsterdam Arena hanno segnato subito quel gol che ha messo in discesa l’incontro (se pur perso 2-1) e la conseguente qualificazione.
Da tener d’occhio senza dubbio la coppia di attaccanti over 30 Jaime Mata e Angel Rodriguez (18 gol in due) ed il giovane Marc Cucurella, 21enne esterno in prestito dal Barcellona.
L’Inter giocherà a San Siro l’andata il 12 marzo mentre il ritorno è previsto per il 19 marzo in Spagna.
Il Siviglia, rivale della Roma, non ha bisogno di molte presentazioni, la squadra andalusa ha certamente nell’Europa League il proprio habitat naturale, ha infatti vinto il trofeo cinque volte, con uno straordinario tris dall’annata 2013/14 al 2015/16.
In questa stagione viaggia molto bene in campionato, 3° posto a pari punti con l’Atletico Madrid, ed ha effettuato un cammino praticamente perfetto ai gironi, 5 vittorie ed una sola sconfitta arrivata contro l’APOEL quando c’era già la matematica del 1° posto. La compagine di Lopetegui ha però sofferto nei sedicesimi, dopo il pareggio per 1-1 in casa del Cluj ha infatti rischiato la clamorosa beffa al ritorno quando al 88° Alexandru aveva trovato la rete per gli ospiti, il VAR ha annullato ed il Siviglia si è così qualificato.
Oltre agli ex Serie A Suso, Ocampos, Vazquez e Banega, c’è da tenere in considerazione il centravanti olandese Luuk de Jong e gli “eterni” Jesus Navas e Nolito.
La Roma giocherà a Siviglia l’andata il 12 marzo ed il ritorno all’Olimpico il 19 marzo.
Finisce al Sanchez Pizjuan di Siviglia l’avventura nell’Europa League 2018/19 della Lazio.
Dopo la sconfitta subita per 1-0 all’Olimpico nella gara d’andata, ai biancocelesti serviva un’impresa in terra spagnola.
Non è bastato il recupero in extremis di Milinkovic-Savic, la gara per la squadra di Inzaghi si è fatta subito ancor più in salita quando al 20° il solito Ben Yedder ha sbloccato il match a favore dei suoi.
La Lazio ci ha provato nella ripresa sprecando un paio di grandi occasioni con Acerbi ed Immobile e non sfruttando il rosso a Vazquez che al 60° ha lasciato i suoi in 10. L’espulsione di Marusic ed il gol di Sarabia nel finale hanno poi messo il definitivo sigillo.
I biancocelesti salutano così l’Europa League, un’eliminazione amara che arriva contro una squadra quotatissima, e con una Lazio incerottata, ma che con un pizzico di fortuna e di precisione in più avrebbe potuto esser messa in discussione.
Veniamo al racconto della sfida del ritorno dei sedicesimi di Europa League.
Pronti via e subito un problema per il Siviglia con Escudero che al 5° dopo uno scatto si ferma accusando un problema muscolare, dentro Promes. I biancocelesti provano a creare qualcosa ma i padroni di casa si rendono pericolosi con veloci ripartenze. Al 17° enorme occasione per la Lazio, Lulic si trova un pallone d’oro solo davanti al portiere, disturbato da Mercado alle spalle cade al momento di calciare ed il portiere in qualche modo riesce a salvarsi. Passano 3 minuti e da un errore di Milinkovic la palla arriva a Sarabia che calcia da fuori, Strakosha non respinge bene e a porta vuota arriva Ben Yedder a segnare il gol del vantaggio. Il gol carica ancora di più il Siviglia che spinge con più insistenza dinanzi ad una Lazio che perde troppi palloni. La reazione degli uomini di Inzaghi è volenterosa ma in sostanza non arriva alcun tiro verso la porta. Il primo tempo si chiude con gli andalusi avanti per 1-0.
Si riparte per il secondo tempo senza cambi. Nei primi minuti non accade molto, sono sempre gli spagnoli a far gioco ed al 53° a rendersi pericolosi con una con una conclusione di André Silva deviata in corner da Radu. Sul fronte opposto bravo Cataldi a proporsi e a metter il cross basso in mezzo, Kjaer salva tutto anticipando Immobile. Poco più di un minuto dopo enorme occasione per Acerbi che viene pescato totalmente solo in area, il difensore calcia al volo ma Vaclik è reattivo e respinge oltre la linea di fondo. Al 60° FrancoVazquez commette un fallo su Romulo che gli costa il secondo giallo, il Siviglia rimane in 10. Pochi minuti e Correa ha la palla per sfruttare subito la superiorità ma la sua conclusione a centro area viene deviata. La Lazio cresce e al 68° Immobile, ben servito da Caicedo, trova il pallonetto che supera Vaclik ma si deposita oltre la traversa. Al 71° però la parità numerica viene ristabilita, Marusic in contrasto allarga un po’ il braccio e colpisce l’avversario, per l’arbitro è rosso diretto. Al 78° la gara sostanzialmente si chiude, Jesus Navas imbuca per l’accorrente Sarabia che da due passi batte Strakosha. Come detto non succede praticamente altro, al fischio finale festeggia il Siviglia mentre la Lazio saluta l’Europa League.
SIVIGLIA – LAZIO 2-0 (20° Ben Yedder, 78° Sarabia)
Siviglia (3-5-2): Vaclik; Mercado, Kjaer, Sergi Gomez; Jesus Navas, Vazquez, Mesa (82° Rog), Sarabia, Escudero (6° Promes); André Silva (64° Amadou), Ben Yedder.
Assente Icardi gli occhi erano tutti su Lautaro Martinez ed il Toro si è rivelato decisivo procurandosi e trasformando il rigore che è valso il gol vittoria per l’Inter nella trasferta di Europa League a Vienna.
La Lazio paga dazio alla sfortuna, perde Luis Alberto, Parolo e Bastos per infortunio, e viene sconfitta per 1-0 all’Olimpico dal Siviglia.
Tutto facile per il Napoli che sfrutta una papera del portiere per sbloccare la gara con Insigne a Zurigo e poi trova altre due reti, Callejon e Zielinski, che sommate al rigore siglato da Kololli, fissano il risultato sul 3-1 finale.
Partiamo con il racconto dell’andata dei sedicesimi di Europa League dell’Olimpico tra Lazio e Siviglia.
Primi minuti con la Lazio in difficoltà contro un Siviglia partito decisamente forte. Sono sempre gli spagnoli a fare la gara ed al 22° dopo una ripartenza Escudero trova Sarabia che col diagonale serve l’assist Ben Yedder che solo sul secondo palo tocca in rete. La Lazio risponde con una grossa chance con Marusic ma il portiere Vaclik è bravo ad intercettare il tiro. E’ solo un episodio perché il Siviglia torna a prendere in mano il match e a rendersi molto pericoloso. Prima della fine della prima frazione c’è anche tempo per un cambio di Inzaghi con Durmisi che prende il posto dell’infortunato Luis Alberto, si va al riposo con gli andalusi in vantaggio per 1-0.
La ripresa si apre con un altro cambio per la Lazio, Parolo, caduto male dopo un contrasto ad inizio gara, è costretto a lasciare il posto a Cataldi. Al 57° Inzaghi è costretto al terzo cambio per infortunio, esce Bastos ed entra Luiz Felipe. Al 66° gran conclusione al volo da fuori di Escudero sulla traiettoria si fa trovare pronto Acerbi che salva a pochi passi dalla linea. I biancocelesti soffrono e ad ogni ripartenza sembra che gli spagnoli possano trovare il raddoppio. Nel finale la Lazio prova a crescere e con Lucas Leiva va vicino al pareggio, il pallone però non trova lo specchio. Al 89° clamoroso contropiede tre contro due sprecato dal Siviglia, si salva la Lazio. Finisce così, la Lazio in una serata sfortunata per gli infortuni di ben 3 giocatori, esce sconfitta ma limita comunque i danni e prova a tenere aperta la speranza di qualificarsi agli ottavi di Europa League.
LAZIO – SIVIGLIA 0-1 (22° Ben Yedder)
Lazio (3-5-2): Strakosha; Bastos (57° Luiz Felipe), Acerbi, Radu; Marusic, Parolo (46° Cataldi), Lucas Leiva, Luis Alberto (45° Durmisi), Lulic; Caicedo, Correa.
Allenatore: Inzaghi.
Siviglia (3-5-2): Vaclik; Mercado, Kjaer, Sergi Gomez; Jesus Navas, Sarabia (83° Amadou), Banega, Vazquez, Escudero (75° Promes); André Silva, Ben Yedder (71° Munir).
Veniamo al racconto della sfida dei nerazzurri al loro debutto stagionale in Europa League.
Partenza migliore dell’Inter che si rende insidiosa subito con un tiro cross di Cedric. Il tempo trascorre con la squadra di Spalletti che pian piano cresce e prende il dominio della gara, senza però riuscire a creare grosse occasioni. Al 38° sciocchezza di Thurnwald che commette un ingenuo fallo da rigore su Lautaro Martinez, dal dischetto il Toro non sbaglia. Sbloccata la gara l’Inter si costruisce altre chance, serve una grande risposta di Strebinger su conclusione ravvicinata di Lautaro per salvare il Rapid. I padroni di casa troverebbero anche il pareggio con Ivan ma l’azione è viziata da un netto fuorigioco di Schwab. Si va al riposo con gli ospiti avanti per 1-0.
Il secondo tempo vede un Rapid che prova ad esser più propositivo. La partita scorre su ritmi bassi con l’Inter che ha meno possesso palla ma che in pratica non rischia niente. Al 66° austriaci pericolosi con la conclusione di prima di Knasmullner, strepitoso il riflesso di Handanovic che alza in corner. L’Inter si fa rivedere intorno al 74° con una bella giocata di Perisic, il croato dal fondo serve un gran pallone a Nainggolan ma il belga non trova la porta. La squadra di Vienna ci prova ma Handanovic non viene praticamente mai impegnato, finisce così, vince 1-0 l’Inter che tra una settimana a San Siro partirà in vantaggio per ottenere la qualificazione al turno successivo di Europa League.
RAPID VIENNA – INTER 0-1 (38° rig. Lautaro Martinez)
Veniamo alla gara delle 21, di questa serata di Europa League, con in campo il Napoli.
La gara parte su ritmi bassi con le due squadre che non riescono a creare nessuna occasione pericolosa. Al 11° clamoroso errore del portiere dello Zurigo che in sostanza regala palla a Milik, il polacco appoggia ad Insigne che a porta vuota non può sbagliare. Subito il gol lo Zurigo cerca la reazione pressando altissimo ed al 16° si crea una buona chance con Kololli che però calcia a lato. Dopo un paio di buone conclusioni di Milik ed Insigne, arriva il raddoppio firmato da Callejon servito in area da Malcuit. Alla mezz’ora si rivedono gli svizzeri con una conclusione di Winter alta non di molto sopra la traversa. Passano 3 minuti ed è Zielinski col colpo di testa a sfiorare il 3-0. Il Napoli è totalmente in controllo della gara ed al 40° ci prova Milik da fuori, respinge Brecher. Il primo tempo si chiude coi partenopei avanti 2-0 al Letzigrund.
Si riparte ed il Napoli ha subito la doppia occasione, prima con Zielinski, poi con Callejon di trovare il 3-0 ma Brecher salva. Gli uomini di Ancelotti provano a controllare mentre lo Zurigo tenta di creare qualche difficoltà dalle parti di Meret. Intorno al 70° il portiere degli svizzeri prova a farsi perdonare l’errore iniziale compiendo due grandi interventi prima su Milik poi su Koulibaly. Il gol però è nell’aria e al 77° Zielinski riceve al limite e piazza il tiro vincente. Al 82° Maksimovic commette fallo in area, è rigore e dal dischetto Kololli con il cucchiaio batte Meret. Il gol carica lo Zurigo che nel finale va due volte vicino al gol ma prima la traversa e poi Meret salvano la porta del Napoli. Finisce 3-1 per gli azzurri che vedono più vicino il passaggio agli ottavi di Europa League.
Nelle altre gare di serata, pirotecnico 3-3 tra Rennes e Betis Siviglia. Cade l’Arsenal, che finisce in 10 per il rosso a Lacazette, 1-0 in casa del Bate Borisov. Bene il Benfica che vince in casa del Galatasaray per 2-1. Vittoria in trasferta per il Chelsea di Sarri che batte 2-1 il Malmoe.
I sorteggi Europa League sono stati piuttosto positivi per le due italiane retrocesse dalla Champions, Inter e Napoli, mentre hanno regalato alla Lazio una sfida, sulla carta, piuttosto complicata.
I nerazzurri di Luciano Spalletti nella loro sfida di sedicesimi di finale di Europa League affronteranno il Rapid Vienna. Gara che pare decisamente morbida visto che gli austriaci sono arrivati secondi nel proprio girone, ma con gli stessi punti, alle spalle del Villarreal con un bottino di 3 vittorie un pareggio e due sconfitte, con solo 6 gol segnati e ben 9 subiti.
In campionato le cose vanno addirittura peggio in quanto il Rapid è all’ottavo posto su 12 squadre presenti nella massima serie austriaca.
Da tenere d’occhio l’esterno Boli Bolingoli-Mbombo e la punta Dani Alar.
Oltre l’Inter sorride anche il Napoli che dai sorteggi Europa League ha visto uscire, come avversaria per i sedicesimi, lo Zurigo.
Gli svizzeri, dopo una partenza scoppiettante, hanno rallentato molto il proprio ritmo finendo secondi nel girone A dietro al Bayer Leverkusen, grazie a 3 vittorie, un pari e due sconfitte, con sette gol fatti e sei subiti.
Nel proprio campionato lo Zurigo è 4° con un distacco di ben 24 punti, dopo 18 giornate, dalla capolista Young Boys.
Giocatori interessanti sono il centrocampista nazionale del Kosovo Benjamin Kololli e la giovane punta nigeriana Stephen Odey.
Se come già anticipato Inter e Napoli hanno avuto sorteggi Europa League decisamente positivi, lo stesso non si può dire per la Lazio che dovrà affrontare il Siviglia.
Quando si parla di Europa League infatti il primo nome che viene in mente è proprio quello degli andalusi che hanno alzato il trofeo per tre anni di fila dalla stagione 2013/14 alla 2015/16.
In questa edizione la squadra guidata da Pablo Machin ha però faticato, tenendo il discorso qualificazione aperto sino all’ultimo turno nel quale è arrivato il successo sul Krasnodar che è valso la vetta del proprio girone. Gruppo vinto grazie a quattro vittorie e due sconfitte con 18 gol fatti e 6 subiti.
Molto positiva la stagione sino ad ora in Liga, il Siviglia è infatti secondo a sole 3 lunghezze dalla capolista Barcellona.
Sono diversi gli ex della Serie A che giocano nel club biancorosso: Franco Vazquez, André Silva, Simon Kjaer, Ever Banega e Luis Muriel. Oltre a questi la Lazio dovrà prestare molta attenzione anche a Pablo Sarabia e Wissam Ben Yedder.
Le gare di andata si giocheranno tutte giovedì 14 febbraio mentre il ritorno sarà giovedì 21 febbraio.
Per quanto riguarda le altre sfide, il Chelsea di Sarri se la vedrà con gli svedesi del Malmoe mentre l’avversario dell’Arsenal sarà il Bate Borisov. Molto interessante si preannunciano Shakhtar Donetsk – Eintracht Francoforte e Galatasaray – Benfica.
L’obiettivo è centrato, se pur con una partita di grande fatica e sofferenza, la Juve espugna Siviglia e si conquista la momentanea vetta del girone ma sopratutto la matematica certezza del passaggio agli ottavi di finale di Champions League.
La squadra di Allegri presentatasi in Spagna con il 4-3-3 e priva di calciatori importanti del calibro di Higuain, Dybala, Pjaca, Barzagli e Benatia, ha saputo reagire all’iniziale svantaggio, trovando il pari sul finale del primo tempo e completando poi il sorpasso negli ultimi minuti della seconda frazione.
Nel caldissimo impianto del Sanchez Pizjuan, la Juve ha provato a partire con il piglio giusto ma dopo solo 9 minuti è andata sotto per una conclusione di Pareja da fuori area che ha sorpreso Buffon infilandosi nell’angolo basso.
Il gol del Siviglia ha stordito per diversi minuti la Juventus che è parsa incapace di trovare una reazione, anche a causa di un Pjanic non certo in grande serata. I bianconeri hanno provato a spaventare Sergio Rico con un paio di conclusioni, fuori di poco quella di Khedira, ma la svolta della gara, in favore della compagine italiana, l’ha causata un avversario, ovvero Franco Vazquez.
L’ex Palermo infatti ha commesso la sciocchezza di prendere due cartellini gialli in pochi minuti, lasciando i suoi compagni in 10 contro 11 al minuto 36. Ottenuto il vantaggio numerico la Juve prova a chiudere nella sua metà campo il Siviglia e riesce ad ottenere il pari con un rigore, per trattenuta di Mercado su Bonucci, trasformato da Marchisio nel recupero del primo tempo.
Nella ripresa ci si attende una Juve d’assalto ma gli uomini di Sampaoli, espulso per continue proteste, si chiudono bene dietro e non soffrono molto anche per la bassa intensità e per la lentezza del gioco bianconero.
Quando la sfida sembra indirizzarsi verso un 1-1, che fa più gola agli spagnoli che alla Juventus, ecco che al 84° arriva la conclusione da fuori di Bonucci che non lascia scampo a Sergio Rico.
La reazione degli andalusi è tutta grinta e rabbia ma per Gigi Buffon arriva in area solo qualche pericoloso tiro-cross. La Juve può far male in contropiede, il giovanissimo Kean spreca una chance ghiotta, non fa la stessa cosa Mandzukic che nel terzo minuto di recupero piazza il diagonale che s’infila in gol per il definitivo 1-3 che regala gli ottavi di Champions League ad una Juve non bellissima ma certamente efficace.
La Juve in formato Champions non brilla come quella vista nelle prime tre giornate di Serie A e nella sfida d’esordio, in casa, contro il Siviglia i bianconeri non vanno oltre allo 0-0.
Una Juventus che non ha dimostrato il cinismo e la grinta che le ha permesso di fare tre vittorie su tre gare nel campionato italiano.
Merito va anche al Siviglia di Sampaoli che ha praticamente fatto muro per tutta la gara, non si ricordano interventi di Buffon, cercando di concedere meno spazi possibili agli attacchi della Juve.
Al termine del match non sono mancate le critiche per alcune scelte di Mister Allegri come quella di rinunciare per 70 minuti a Pjanic ed Alex Sandro che sono parsi decisamente in condizioni migliori rispetto ad Asamoah e Evra che sono invece partiti nell’undici iniziale fornendo una prestazione opaca per entrambi.
Eppure la gara avrebbe potuto avere uno svolgimento ed un sapore decisamente più dolce per la Juve se nel primo tempo Khedira, decisivo e preciso nei match contro Fiorentina e Lazio, avesse concretizzato le due occasioni avute a tu per tu contro Rico. Il tedesco invece ha calciato larga la prima conclusione e addosso al portiere la seconda.
Nella ripresa gli uomini di Allegri hanno provato a chiudere il Siviglia nella propria metà campo e poco dopo il quarto d’ora soltanto la traversa ha detto no ad un gran colpo di testa di Higuain su perfetto cross di Dani Alves.Allegri ha quindi deciso di effettuare il doppio cambio mandando in campo Pjanic e Alex Sandro per gli impalpabili Asamoah ed Evra ed il gioco bianconero ne ha beneficiato. Il Siviglia però ha saputo tener botta, costruendo un muro ancor più solido, ed ha tirato un sospiro di sollievo quando Rico ha sfoderato una gran parata sul perfetto colpo di testa del brasiliano Alex Sandro.
Dunque per la Juventus è stata una serata europea amara, non ci sono però da fare drammi, la vittoria del girone è ampiamente alla portata della Juve che però dovrà sfoderare un altro approccio e sopratutto giocare con molto più coraggio e spregiudicatezza.
Nelle altre gare di serata, nel girone della Juve arriva il successo per 3-0 del Lione sulla Dinamo Zagabria, vince anche il Real che negli ultimissimi minuti con Cr7 e Morata ribalta lo svantaggio e batte 2-1 lo Sporting Lisbona. Tutto facile per il Borussia Dortmund che s’impone, con il tennistico 6-0, in casa del Legia. Storico successo all’esordio Champions per il Leicester di Ranieri, le Foxes vincono 3-0 in casa del Brugge, nello stesso girone il Copenhagen impatta per 1-1 in Portogallo contro il Porto. Il Monaco espugna 2-1 il campo del Tottenham mentre Bayer Leverkusen e Cska chiudono in parità sul 2-2.
Nel recupero del match rinviato martedì per maltempo, il Manchester City liquida con un netto 4-0 i tedeschi del Borussia Moenchengladbach.
Buona la prima per Maurizio Sarri in Champions League, l’allenatore toscano deve ringraziare il nuovo acquisto Milik per i primi tre punti incamerati nella stagione europea.
Un successo importante che come anticipato ha avuto il protagonista principale proprio in Milik, il centravanti polacco infatti con due morbidi colpi di testa ha permesso agli azzurri di rimontare lo svantaggio firmato da Garmash.
L’approccio del Napoli non è stato certamente dei migliori, dopo poco più di un minuto gli uomini di Sarri hanno rischiato di capitolare a causa di un errore di Albiol che ha permesso a Sydorchuk di calciare da metà campo costringendo Reina alla gran parata. Gli errori d’impostazione del Napoli si sono ripetuti e così, anche a causa di una dormita difensiva, al 26° la Dinamo passa in vantaggio grazie alla girata di Garmash bravo a sfruttare la sponda di Tsygankov dopo il perfetto cross di Iarmolenko. Il gol non da la sveglia agli azzurri ma anzi un errore di Hamsik rischia di spalancare la strada verso il raddoppio ai padroni di casa, Albiol però salva. A questo punto però decide di salire sul palco l’attore principale, Arkadiusz Milik: al 36° il centravanti polacco si è fatto trovare pronto sul cross di Ghoulam e con un pallonetto di testa ha beffato un incerto Shovkovskiy. Lo show di Milik non si è però concluso, nel recupero del primo tempo l’attaccante ha concesso il bis, sempre con un delicato colpo di testa, questa volta dopo un salvataggio sulla linea in seguito ad un colpo di testa di Mertens.
Al rientro dagli spogliatoi la Dinamo ha provato a fare la partita ma dopo il palo di Mertens, gli ucraini hanno visto la strada ancora più in salita a causa del doppio giallo, per una doppia simulazione, di Sydorchuk. La gara quindi si è messa sui binari giusti per il Napoli che però ha avuto il demerito di non chiudere il match, tenendo aperto il rischio beffa, che per fortuna non è arrivata, sino al 90°.
Nelle altre gare di serata la pioggia ha costretto al rinvio di Manchester City-Borussia Moenchengladbach mentre si è assistito ad una grandinata di gol per Barcellona, 7-0 al Celtic, e Bayern Monaco, 5-0 al Rostov. Finiscono in parità, tutte per 1-1, Benfica-Besiktas, stesso girone del Napoli, Psg-Arsenal e Basilea-Ludogorets. Successo di misura, 1-0, dell’Atletico Madrid in casa del Psv.
Mandata in archivio la partita d’esordio del Napoli, questa sera toccherà all’altra italiana in Champions League, disputare il primo match: la Juventus.
I bianconeri troveranno sulla propria strada quel Siviglia che lo scorso anno li fece arrivare al secondo posto nel girone con il successivo sorteggio contro il Bayern che costò l’eliminazione agli uomini di Allegri.
Questa sera però si troveranno di fronte due squadre con tante differenze rispetto alla scorsa stagione. La Juve si è rinforzata con calciatori d’esperienza europea come Dani Alves o con gran giocatori del calibro di Pjanic, Benatia e sopratutto Higuain. Anche il Siviglia ha un’altra pelle, sulla panchina degli andalusi non c’è più Emery ma Jorge Sampaoli. In avanti oltre a Vitolo ci sono dei nuovi volti, il conosciuto ex Palermo Franco Vazquez, il giapponese Kiyotake e l’attaccante ex Atletico Madrid Vietto.
Una sfida che la Juventus non deve assolutamente sottovalutare e che sarebbe fondamentale vincere per portare a casa tre punti importanti per iniziare a mettere i primi mattoncini per costruire quel sogno chiamato Champions League.
Una frase di Gary Lineker è divenuta celebre “Il calcio è uno sport in cui si gioca 11 contro 11 e alla fine vincono i tedeschi”. Questa sera si può coniare un nuovo detto “L’Europa League è una competizione disputata da diversi club europei ma alla fine vince sempre il Siviglia”. Insomma da Europa League a Siviglia League.
Da Torino a Basilea, passando per Varsavia, il vincitore degli ultimi tre anni è sempre lo stesso, ovvero il Siviglia.
Un tris storico, quello nella notte del St. Jakob-Park, arrivato in rimonta per 3-1, ai danni del Liverpool di Jurgen Klopp che aveva chiuso in vantaggio il primo tempo, protestando anche per due rigori non concessi.
Quello del Siviglia è quindi un tris consecutivo di successi per un totale di 5 trofei (aggiungendo anche le due Coppa Uefa del 2005/06 e 2006/07) nella seconda competizione europea per club.
Veniamo al racconto della gara.
I due allenatori si sfidano utilizzando lo stesso modulo, il 4-2-3-1. Il primo tempo vede un Liverpool decisamente in serata migliore rispetto al Siviglia. Gli uomini di Klopp paiono decisamente più convinti e, dopo le proteste per un mani nell’area spagnola, costruiscono alcune azioni pericolose e poi trovano il vantaggio con uno splendido esterno sinistro a giro di Sturridge che non lascia scampo a Soria. Il Siviglia non sembra avere grandi idee e gli inglesi tengono in mano il pallino del gioco sfiorando anche il raddoppio.
Al rientro dagli spogliatoi però la squadra di Emery ci mette meno di un minuto per trovare il pareggio con Gameiro bravo a spingere in gol un perfetto assist di Mariano. Il Liverpool accusa il colpo e rischia in un paio d’occasioni di finire in svantaggio, sempre per opera di Gameiro. Il gol però è solo rimandato perchè al 64° dopo una splendida azione di squadra, Coke lascia partire il tiro che supera Mignolet. I reds non reagiscono e capitolano nuovamente al 70° sempre con Coke che, dopo un rimpallo, si trova il pallone in area e non lascia scampo al portiere avversario. Klopp le prova tutte, inserisce altre punte ma il Liverpool non spaventa mai il Siviglia e si arriva così al fischio finale e alla nuova festa spagnola.