L’ormai imminente annuncio di passaggio di Leonardo alla guida societaria del Paris Saint Germain e il rifiuto di Bielsa di guidare l’Inter nella prossima stagione lasciano perplessi i tifosi nerazzurri che sul web manifestano la propria delusione per l’accostamento di tecnici di secondo piano a loro dire.
Moratti e Branca pare abbiano un incontro con Bielsa a Madrid per capire se ci sono ancora margini di trattativa e sullo stesso tempo si prova a convincere Villas Boas. Il tempo però è tiranno e quindi al vaglio ci sono altre trattative, spenta subito l’ipotesi Ancelotti, restano tra i papabili Delio Rossi e Gasperini anche se qualcuno ipotizza la suggestiva ipotesi Zeman.
Il Corriere dello Sport annuncia però l’incontro e l’ok di Sinisa Mihajlovic di sedersi sulla panchina nerazzurra. Il tecnico della Fiorentina si sente interista, è apprezzato dai tifosi e per nessuna ragione al mondo rinuncerebbe ad allenare quella che fu la sua maglia. Scelto l’allenatore, poi, la società dovrà ricoinvolgere i giocatori in un nuovo progetto e proprio la figura di Mihajlovic potrebbe far cambiare idea a molti possibili partenti come Maicon, Sneijder ed Eto’o.
L’anticipo domenicale di mezzogiorno della 37esima giornata di Serie A è il derby dell’Appennino tra Fiorentina e Bologna. Con i viola che sono già salvi e i felsinei ai quali manca solo un punto per centrare la salvezza aritmetica.
Mihajlovic ritrova Sebastien Frey che torna in campo dopo 6 mesi di assenza per l’infortunio ai crociati del ginocchio che gli ha fatto saltare praticamente quasi tutta la stagione, in mediana giocherà Montolivo, questa potrebbe essere l’ultima apparizione in maglia viola per il centrocampista che probabilmente andrà via a fine stagione, assistito da Behrami e Vargas; in attacco tridente formato da Cerci, Mutu e Gilardino. Malesani decide di escludere dall’11 titolare il richiestissimo Ramirez e Maggiorini e punta su Della Rocca, Di Vaio e Paponi. Calcio d’inizio alle ore 12:30.
Gara dal sapore particolare quella che i nerazzurri affronteranno oggi contro la Fiorentina dell’ex Sinisa Mihajilovic. Infatti dopo aver ritardato di una settimana la festa scudetto rossonera, ieri sera il Milan ha potuto brindare e ‘laurearsi’ Campione d’Italia per la 18esima volta nella sua gloriosa storia. Rimangono le briciole quindi per le altre squadre, considerando che per l’Inter il rischio preliminari Champions è stato scongiurato con la vittoria delle ultime partite, rimane la voglia e il dovere per una squadra con il blasone nerazzurro di dover chiudere il campionato almeno al secondo posto. Anche per i viola il discorso vittoria oggi non è legato al raggiungimento di un vero obiettivo, perché la loro classifica non gli permetterà nemmeno di potersi giocare l’Europa League il prossimo anno.
INTER – Leonardo è un pizzico amareggiato nel riconoscere i meriti rossoneri nella vittoria del titolo, aggiungendo come la settimana nera (Derby e Schalke 04) abbia letteralmente tagliato le gambe e escluso i nerazzurri dalla lotta scudetto: “Chi vince, merita sempre. C’è l’amarezza di non essere riusciti, nel momento cruciale, a scavalcare il Milan nel derby. L’Inter ha lottato”. Sulla partita contro la Fiorentina e sulla possibilità di un calo dovuto alla mancanza di motivazioni, Leonardo aggiunge: “È tutto importante: il campionato come la Coppa Italia, la gara con la Fiorentina come quella contro la Roma. Si tratta solo di saper gestire ogni partita singolarmente. Noi abbiamo i nostri obiettivi e non sono ancora stati raggiunti, abbiamo avuto due settimane intere per lavorare e non credo sia un problema affrontare due partite a tre giorni di distanza”.
Per quanto riguarda la formazione da scegliere per la sfida odierna, il tecnico brasiliano dovrà fare a meno di alcuni giocatori importanti. Si ferma Thiago Motta a causa di una lieve distorsione al ginocchio destro rimediata nell’allenamento. Rimane indisponibile ancora per un turno Sneijder in vista della prossima sfida di ritorno delle semifinali di Tim Cup contro la Roma mentre viene convocato e al massimo si accomoderà in panchina Walter Samuel, di ritorno dal brutto infortunio al legamento crociato. L’undici titolare dovrebbe vedere tra i pali Julio Cesar, in difesa Lucio e Ranoccchia al centro, con Maicon e il ritorno di Chivu a sinistra. A centrocampo troviamo Cambiasso con il possibile inserimento di Kharja, Zanetti all’esterno e l’avanzamento in fase offensiva di Nagatomo. Attacco con Eto’o e, guai a lasciarlo fuori, Pazzini.
FIORENTINA – Sinisa lancia i messaggio chiaro ai suoi giocatori, cercando di trovare le motivazioni giuste per una partita un po’ atipica: “Contro l’Inter guai a chi si arrende, contro le grandi abbiamo fatto bene, però a volte ci siamo accontentati. Magari di un pareggio, o addirittura di una sconfitta per 2-1, come con il Milan. Ecco, con l’Inter non deve succedere, voglio una squadra che non si arrenda mai”.
Il tecnico viola dovrebbe schierare la stessa formazione che una settimana fa è risultata vincente contro l’Udinese, con Boruc tra i pali, difesa a quattro con il dubbio tra Natali e Kroldrup al centro, affiancato da Gamberini e sugli esterni Pasqual e De Silvestri. Linea mediana con l’ex West Ham Beherami, D’Agostino autore di una bella prestazione nell’ultimo turno di campionato e l’immancabile faro del centrocampo viola Riccardo Montolivo. Tridente offensivo composto dal bomber Gilardino, Cerci e l’avanzato Vargas che sembra aver ritrovato la forma della passata stagione.
INTER (4-4-2) Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Lucio, Chivu; Zanetti, Cambiasso, Kharja, Nagatomo; Pazzini, Eto’o.
A disposizione: Castellazzi, Materazzi, Faraoni,Obi, Pandev, Coutinho, Milito. Allenatore: Leonardo.
Le facce e gli umori, dopo un perentorio 5 a 2, sono totalmente contrapposte, come è normale che sia. Grande soddisfazione in casa Viola, per una vittoria molto convincente, grande delusione per l’ Udinese.
Guidolin sottolinea, però, come non sia giusto rimproverare nulla ai suoi giocatori, che dopo una cavalcata trionfale hanno subito un calo fisico, una stanchezza assolutamente fisiologica. Al contrario, Guidolin elogia il cuore della sua squadra, riconoscendo la netta vittoria dell’ avversario ed il valore dei Viola, riaccendendo, però, la fiammella di speranza per la qualificazione in Champions proiettando l’ attenzione allo scontro diretto con la Lazio nella prossima giornata: “La Champions? Ci giochiamo tutto con la Lazio, speriamo di recuperare i giocatori per noi fondamentali per domenica prossima. Il nostro campionato passerà per lo scontro diretto per la Lazio, confidiamo di far bene in quell’ occasione”.
Chiusura in polemica con il Franchi di Firenze, che alla sua uscita dal campo lo ha salutato con la cosiddetta “manita”, ricordandogli i cinque gol subiti. Guidolin coglie l’ occasione per inviare qualche frecciatina all’ indirizzo dei tifosi Viola: “Con Firenze ho un rapporto strano. La gente della città ha ben altro atteggiamento nei miei confronti rispetto ai tifosi che vengono allo stadio. Mi dispiace. Ma a queste persone ricordo che non basterebbero altre 2 – 3 sconfitte per eguagliare tutte le volte in cui io con le mie squadre sono passato al Franchi”.
Sinisa Mihajilovic, invece, ha un umore totalmente differente, ampiamente soddisfatto dalla prestazione e dai gol dei suoi, che lo hanno fatto anche divertire, ritrovando gli applausi ed il calore dei tifosi. “Abbiamo disputato una grande gara che sarebbe stata perfetta senza quei due gol subiti. I ragazzi sono stati fantastici, fare 5 gol a questa Udinese non era facile e abbiamo prodotto anche altre occasioni. Ci siamo divertiti tutti”.
Una Fiorentina così in grande spolvero, però, oltre alla naturale grande soddisfazione del suo tecnico, può lasciare un senso di rimpianto per ciò che in questo campionato avrebbe potuto essere e non è stato. Il problema principale, secondo Sinisa Mihajilovic, sono stati i numerosi ed importanti infortuni che hanno flaggellato lo spogliatoio, come quello di Jovetic, che tornerà probabilmente per le partite di Bologna o di Brescia e che è stato assente per tutta la stagione, quello del portierone Sebastian Frey, di Adrian Mutu, di Donadel e di Santana.
L’ obiettivo per la Fiorentina, comunque, è ora quello di continuare su questa positiva strada, concludendo al meglio il campionato in corso, anche in virtù del buon bilancio del girone di ritorno, con sole due sconfitte in diciotto partite.
Nota finale per i due migliori in campo di oggi, Alessio Cerci e Gaetano D’ Agostino, entrambi autori di due doppiette. Il tecnico serbo elogia il loro peso in fase realizzativa, 10 gol in due, e la loro importanza nell’ economia del gioco, ma anche le loro qualità psicologiche.
In particolare, poi, Mihajilovic sottolinea l’ importanza della reazione emotiva e della determinazione di Alessio Cerci, che ha saputo farsi apprezzare con le prestazioni sul campo, dimostrando le sue grandi qualità, facendo ricredere con i gol e le ottime prestazioni coloro che al suo arrivo a Firenze non sembravano apprezzarlo a dovere.
La regola generale recita ” le motivazioni nel calcio sono la parte principale”. Fiorentina – Udinese, conferma tale regola, rappresentandone la perfetta eccezione: nell’ impressione complessiva, nelle energie profuse, nel risulato finale, assolutamente perentorio.
Una Fiorentina che ha ben poco da chiedere a questo campionato, che voleva riconquistare il suo pubblico, stende un’ Udinese che, invece, aveva l’ obiettivo dichiarato di provare a vincere per rincorrere il quarto posto in vista della delicata sfida della Lazio domani sera contro la Juventus: 5 a 2 è il risultato finale, di una partita veloce, vivace e divertente, con emozioni continue e ritmi molto elevati.
All’ 8′ del primo tempo, già avanti i Viola con rete di Vargas, al suo terzo gol in campionato, su assist perfetto di Cerci, già alla sua seconda incursione pericolosa, che il peruviano tramuta in uno splendido gol al volo, dalla perfetta esecuzione.
La Fiorentina mantiene il pallino del gioco, aggrendendo a centrocampo e ripartendo in velocità, ed al 22′ Gaetano D’ Agostino, uno dei migliori in campo, segue una travolgente azione di Montolivo sulla fascia, che crossa e trova la deviazione involontaria di Beherami, raccolta poi da D’ Agostino e ribadita in rete per il 2 a 0.
Al 24′ buona azione di Vargas che dal fondo crossa per Gilardino, che impegna Handanovic in una parata non semplice.
Al 28′, però, break dell’ Udinese, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Pinzi accorcia le distanze con uno splendido gol al volo di destro per il 2 a 1.
Al 35′, ancora occasione per l’ Udinese: cross di Pasquale per Isla che manca il gol del possibile 2 a 2. Nella fase finale del primo tempo, l’Udinese sembra rinvigorita, abbandonando le palle alte e giocando palla a terra, con fraseggi più rapidi; al 38′, poi, Guidolin decide per la sostituzione di Badu con Denis per supportare maggiormente Di Natale, troppo isolato in attacco.
Al 40′, però, Gilardino sfiora di testa il 3 a 1, con la palla che esce di poco a lato. Ancora Gilardino protagonista di un’ azione importante al 42′, su cross basso del cileno Vargas, autore di un’azione travolgente, che non riesce a finalizzare.
L’inizio del secondo tempo si apre con il gol di D’ Agostino, al 5′, con un bel sinistro dalla distanza, anche se deviato da Zapata, per il provvisorio 3 a 1. Il gol del centrocampista della Fiorentina in questo caso è fortuito, però suggella una prestazione di altissimo livello, in cui si dimostra il fulcro del gioco Viola, facendo girare la squadra.
Al 7′, poi, Beherami impegna ancora Handanovic con una parata complessa.
All’ 11′ accorcia di nuovo le distanze l’ Udinese, con il 3 a 2 firmato da Asamoah, al suo primo gol in stagione.
Al 22′ ancora Cerci impegna il portiere sloveno Handanovic, con un bel colpo di testa su cross teso e tagliato di Pasqual.
Cerci, però, appena tre minuti dopo, si fa perdonare l’ occasione sfumata in precedenza, con il gol del 4 a 2, con un delizioso pallonetto su verticalizzazione di Beherami, che batte Handanovic, anche se sullo scatto di Cerci restano dei sospetti di fuorigioco.
Al 28′, dalla parte opposta, l’ argentino dell’ Udinese Denis prova il pallonetto su Boruc, ma calibra male, e la palla termina fuori, anche se non di molto.
Al 29′ ottima azione di contropiede dei Viola, con Cerci che serve Alberto Gilardino che, però, pecca di eccessivo altruismo nel voler servire Capitan Montolivo e l’azione, così, sfuma.
Al 40′, ancora Cerci firma nuovamente il tabellino, siglando una doppietta, la seconda consecutiva dopo quella di Cagliari: raccoglie un assist di Marco Marchionni e segna di sinistro battendo il portiere Handanovic sul primo palo, fissando il risultato sul definitivo 5 a 2.
E’ questo l’ ultimo sussulto del match, che blocca l’Udinese a quota 59 punti in classifica, che resta a meno uno dal quarto posto, ma che ha peccato di freddezza, non riuscendo a compiere il balzo decisivo per scavalcare, almeno temporaneamente, i biancocelesti in classifica.
La Fiorentina, invece, raggiunge l’ obiettivo desiderato: lo stadioFranchi ritorna ad applaudire Sinisa Mihajilovic ed i suoi ragazzi.
Finisce a reti bianche al Franchi tra Fiorentina e Juventus, una partita con poche emozioni che finisce per non accontentare nessuno.
Delneri come previsto schiera un 4-1-4-1 con Matri unica punta e Felipe Melo diga davanti alla difesa, mentre Mihajlovic presenta Alessio cerci titolare al posto dell’ infortunato Santana con il rientrante Mutu a fianco di Gilardino.
È la Fiorentina che parte bene riuscendo a smistare il gioco soprattutto sfruttando bene le due fasce con Vargas e Cerci. È proprio Cerci il più pericoloso della squadra viola nel primo tempo, al 10’ riesce a liberarsi per il tiro con Bonucci che devia il pallone, provvidenzialmente per la Juventus, in calcio d’ angolo. Montolivo comanda bene il gioco viola e costringe più all’ interdizione sia Felipe melo che soprattutto Alberto Aquilani il quale non riesce a costruire gioco per la squadra bianconera. Infatti la Juventus non tira mai in porta nel primo tempo con Krasic spettatore non pagante del match e Matri troppo isolato in avanti. Meglio la Fiorentina in un primo tempo comunque avaro di emozioni.
Il secondo tempo si apre subito con due buone occasioni per ambedue le squadre, dopo 2’ è Bonucci che su corner tira in bocca a Boruc da due passi e dopo altri 2’ è Gilardino che gira di testa su cross di Cerci di poco a lato. A metà ripresa Delneri cambia ed inserisce prima Del Piero e poi Luca Toni, con il capitano juventino subito pericoloso al 59’ ma con Boruc prontissimo a respingere. È la Fiorentina che comanda però il gioco con un Montolivo perfetto in cabina di regia e Vargas straripante sulla sinistra che fornisce di continui cross pericolosi in area dove sia Mutu che Gilardino non riescono, però, a farsi trovare pronti. I minuti finali sono molto concitati con le squadre lunghe ma le emozioni finiscono con un pareggio che spegne le poche speranze bianconere per la Champions.
Alle ore 15 Fiorentina e Juventus aggiungeranno un altro capitolo alla loro accesa rivalità, i viola non hanno tanto d chiedere a questo finale di stagione se non una chiusura onorevole con qualche lumicino di speranza per l’ Europa League. La Juventus, anche grazie alle tre vittorie consecutive, ha alimentato la pur esile fiammella di speranza per il quarto posto utile per la qualificazione ai preliminari Champions.
Delneri opta per il modulo che gli ha dato le tre vittorie con il recuperato capitan Del Piero in panchina e Buffon titolare. Mihajlovic deve fare a meno di Santana, al suo posto Cerci e davanti schiera Gilardino con il rientrante Adrian Mutu.
Chiuderà la 32a giornata al Franchi contro la Fiorentina conoscendo già i risultati delle rivali scudetto ma il Milan di Allegri rinfrancato dalla bella vittoria del derby il risultato ricercato sarà comunque quello dei tre punti. I rossoneri vogliono confemrare quanto di buono fatto contro l’Inter e sull’onda dell’entusiasmo vogliono chiudere la distanza per lo scudetto.
La partita contro i viola sarà tutt’altro che semplice, Allegri recupera Gattuso e sopratutto Ibrahimovic ma dovrà fare a meno di Nesta tenuto a riposo per un problema al ginocchio. Formazione praticamente fatta, bocciato ancora una volta Antonini la difesa sarà quella del derby con Yepes per il campione del mondo. A centrocampo conferme per tutti con Seedorf, uomo derby, regista a sinistra e Van Bommel boa davanti la difesa. In avanti la coppia gol Ibra Pato.
Mihajlovic dovrà fare a meno di Mutu squalificato e De Silvestri acciaccato, in difesa Kroldrup potrebbe esser preferito a Natali mentre Comoto giocherà sulla destra. Conferme a centrocampo per Donadel, Montolivo e Vargas in avanti sarà Ljajic il vice Mutu con Gila in avanti e Santana a supporto.