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  • I segreti di Montella. Fiorentina, aperto un nuovo ciclo

    I segreti di Montella. Fiorentina, aperto un nuovo ciclo

    Dopo tredici giornate ed un terzo posto, a pari punti con il Napoli, la sorpresa diventa realtà. Questa Fiorentina continua a stupire tifosi viola e non, convincendo sempre di più sotto l’aspetto del gioco e dei risultati. Dopo due anni difficili, causati dalla difficile gestione dell’era post Prandelli (allenatore amato a Firenze) con Mihajlovic prima e Delio Rossi poi (seppur per pochi mesi) che non sono riusciti a dare un’identità precisa alla squadra, piazzandosi nelle ultime due stagione a centro classifica, preoccupandosi più di mantenere la categoria piuttosto che di guadagnarsi un piazzamento europeo. La svolta c’è stata quest’estate con l’arrivo di Vincenzo Montella e l’inizio del Nuovo Progetto Viola. L’entusiasmo della dirigenza viola e dell’ex mister del Catania ha fatto il resto.

    I PRIMI PASSI – La società viola, dopo aver scelto il tecnico, ha portato avanti una rivoluzione senza precedenti nel mondo del calcio italiano. Una rosa intera messa in discussione e successivamente venduta, tranne qualche elemento, ritenuto importante dal nuovo mister. Ecco quindi le conferme di Jovetic, ritenuto incedibile dalla proprietà e punto fermo dalla quale ripartire, di Pasqual, diventato capitano con l’addio di Montolivo, e di tre elementi che Montella ha ritenuto validi per il suo progetto: Ljajic, Romulo e Olivera.

    Fiorentina
    Entusiasmo tra i giocatori della Fiorentina © Giuseppe Bellini/Getty Images

    MERCATO ESTIVO – Acquisti eccezionali da parte del duo Macia – Pradè, in grado di portare a Firenze giocatori del calibro di Borja Valero, Aquilani, Pizarro. Senza dimenticare i vari Roncaglia, Rodriguez, Mati Fernandez e Cuadrado. Nei giorni finali di mercato si è tentato il colpaccio in avanti, senza fortuna, ripiegando sull’ex Luca Toni, ormai 35enne (autore di 4 gol in questo inizio di stagione). Senza dimenticare l’acquisto del portiere-tifoso Viviano, che ha fatto di tutto pur di tornare nella sua amata Firenze.

    IL SEGRETO – Se vogliamo cercare l’uomo simbolo di questa grande stagione non può che essere l’allenatore. Vincenzo Montella è arrivato a Firenze con l’intenzione di giocare con il 4-3-3. Trovatosi con gli uomini inadatti per quello schieramento tattico, ha deciso di passare all’ormai famosissimo 3-5-2, che sta dando ottimi frutti. Proprio l’intelligenza e l’elasticità tattica del nuovo mister ha permesso alla Fiorentina di stazione fin da subito nelle zone importanti della classifica, capace di dare un gioco bello e armonioso alla propria squadra dopo appena tre mesi. Se invece dobbiamo stabilire il giocatore che ha preso per mano la i compagni in campo, non ci sono dubbi, David Pizarro. Il regista cileno è l’uomo indispensabile per l’equilibrio della squadra e la sua esperienza è fondamentale per una formazione cambiata radicalmente rispetto alla scorsa stagione.

    Vincenzo Montella
    Montella, simbolo della rinascita viola © Giuseppe Bellini/Getty Images

    PIU’ QUALITA’ MENO QUANTITA‘ – Nel calcio moderno avere un incontrista diventa sempre più necessario. Montella deve pensarla diversamente (non sbagliando) visto che schiera contemporaneamente tre palleggiatori a centrocampo. Aquilani (o Mati Fernandez), Borja Valero e Pizarro non offrono grandi garanzie in fase di rottura ma permettono alla squadra di poter fare la partita ovunque, con il palleggio rapido e stretto, sfruttando l’inserimento dei due laterali (Cuadrado e Pasqual) che aprono le difese avversarie. La fase difensiva? Spirito di sacrificio e movimenti studiati in allenamento, in modo tale da correre meno occupando ogni spazio utile per gli avversari ed infine, pressing alto e squadra sempre compatta.

    ENTUSIASMO – L’entusiasmo della piazza viola è sotto gli occhi di tutti. Andrea Della Valle è tornato ad essere presenza fissa nelle partite interne, con tanto di esultanze da tifoso della curva. Tutto questo comporta delle responsabilità da parte dei giocatori, che sentono il dovere di non deludere il popolo fiorentino, che aspettava questi momenti dall’ottimo ciclo di Prandelli. Per non parlare del progetto della dirigenza viola, che vorrebbe costruire un centro sportivo per la squadra, con tanto di nuovo stadio.

    SOGNARE NON COSTA NULLA – La classifica viola sorride.  I 27 punti conquistati permette alla squadra di stazionare al terzo posto in classifica (insieme al Napoli) ad un solo punto dall’Inter (che occupa la seconda posizione). La Juventus, capolista, dista 5 lunghezze. Un buon margine per i bianconeri, che potrebbero però accusare un normale calo fisico intorno a febbraio-marzo dovuto al doppio impegno. A Firenze iniziano a sognare e farlo non costa nulla.

  • Juve, piace Maksimovic della Stella Rossa

    Juve, piace Maksimovic della Stella Rossa

    La Juventus in questo ultimo ma importantissimo scorcio di calciomercato sta tentando di completare la rosa per la prossima stagione con la ricerca perenne di un Top Player ma sempre attenta all’individuazione di giovani talenti.

    Su quest’ultimo punto c’e’ un nuovo giovane di belle speranze che piace all’entourage bianconero e soprattutto a Fabio Paratici braccio destro di Beppe Marotta, gioca nella Stella Rossa di Belgrado e si chiama Nikola Maksimovic.

    Difensore centrale classe 91 il serbo, alto 1.93 cm e prototipo perfetto del nuovo difensore centrale capace di chiudere gli spazi ed anche all’occorrenza di impostare per primo il gioco offensivo dato che il serbo è dotato anche di una discreta tecnica. Nikola Maksimovic è cresciuto nelle giovanili dei Kosmos Bajina Basta, dello Sloga e dello Sloboda Uzice. Nel dicembre 2011 è arrivata la chiamata più attesa per un giovane giocatore serbo, quella della Stella Rossa di Belgrado, una delle squadre più importanti della Serbia. E’ stato acquistato per 300 mila euro, più percentuali sulla futura vendita al club di provenienza.

    Beppe Marotta ©Getty Images

    Maksimovic in sei mesi allo Stella Rossa ha già impressionato molti addetti ai lavori totalizzando 12 presenze in campionato, la vittoria nella Coppa di Serbia e un posto nella Squadra dell’anno della SuperLiga serba. Inoltre, il gigante serbo paragonato da molti a Nemanja Vidic del Manchester United, dopo le 3 presenze in Under 21, è stato convocato da Sinisa Mihajlovic in nazionale maggiore, esordendo il 31 maggio di quest’anno. Ovviamente l’acquisto del giovane talento serbo è subordinato alla vicenda del calcioscommesse che vede ancora pendente la possibile squalifica di Leonardo Bonucci, dopo l’appello presentato da Palazzi alla sentenza d’assoluzione della Commissione Disciplinare in primo grado.

    Prosegue quindi il nuovo corso bianconero sempre attento ai futuri nuovi campioni sparsi in tutto il Mondo con la speranza, da parte dei tanti tifosi bianconeri, di vederli un giorno sbocciare definitivamente con la casacca bianconera.

  • Ljajic non canta inno, Mihajlovic lo esclude dalla Nazionale

    Ljajic non canta inno, Mihajlovic lo esclude dalla Nazionale

    Dopo l’ormai celebre episodio del litigio in panchina, che lo ha coinvolto insieme all’ex tecnico della Fiorentina e che di fatto condusse all’esonero di Delio Rossi, giungono nuovi guai per il centrocampista Viola Adem Ljajic.

    Questa volta, però, le problematiche non sono connesse alla società gigliata – che con il neo direttore sportivo Daniele Pradè dovrà definire la posizione del calciatore per la prossima stagione – bensì alla Nazionale Serba, guidata dall’ ex difensore di Sampdoria, Lazio ed Inter, oltre che ex tecnico di Catania, Bologna e Fiorentina Sinisa Mihajlovic, impegnata sabato scorso nell’amichevole contro la Spagna, prossima avversaria degli Azzurri di Cesare Prandelli nella gara di apertura del girone eliminatorio europeo.

    All’inizio della gara in questione – poi persa dalla Serbia per 2 a 0 – nel consueto rituale dell’esecuzione degli inni nazionali, Adem Ljajic si sarebbe rifiutato di cantare l’inno serbo: uno sgarbo ritenuto imperdonabile dal neo cittì Sinisa Mihajilovic che, appena insidiatosi sulla panchina della sua nazionale, ha stilato un codice comportamentale poi sottoposto alla firma ai suoi calciatori. In tale “vademecum”, infatti, uno dei punti principali era costituito proprio dall’obbligo di cantare l’inno nazionale prima di ogni gara e lo stesso Ljajic, con la sua firma, aveva accettato di farlo. In campo, però, ciò non è accaduto e tale episodio ha causato l’immediato allontanamento dal ritiro della nazionale, dopo un breve confronto con il commissario tecnico Mihajilovic avvenuto nella giornata di domenica.

    Adem Ljajic | © ALEXANDER KLEIN/AFP/GettyImages

    Durante tale incontro, infatti, il calciatore della Fiorentina avrebbe spiegato di non voler cantare l’inno “per ragioni personali”, con tutta probabilità connesse alle sue origini: Adem Ljajic, infatti, è nato nel Sangiaccato, ai confini con il Kosovo, una regione a maggioranza musulmana – anche Ljajic lo è – storicamente in opposizione con il centralismo della capitale Belgrado, anche alla luce delle decise spinte autonomiste della regione, che richiede una maggiore indipendenza rispetto alla capitale serba.

    Le ragioni personali di Ljajic, dunque, sarebbero ben fondate e, dunque, totalmente avulse da un “colpo di testa” o da un semplice atteggiamento di ribellione: la decisione di Mihajlovic, di contro, appare come la volontà di imporre ai suoi l’obbligo di cantare l’inno, prescindendo dalle ideologie personali che, in un Paese come la Serbia, hanno un peso specifico rilevante, alla luce dei tristi eventi storici accaduti, dalla violenta repressione di Milosevic alla sanguinosa guerra degli anni immediatamente successivi.

    D’altrocanto, però, è pur vero che se si decide di indossare la maglia della Nazionale si abbraccia in toto ciò che ne consegue e bisogna calarsi in pieno nell’ottica di rappresentarla. In bilico fra due fuochi, dunque, la Federazione serba (FSS) ha tentato di adottare una posizione diplomatica, finalizzata a ricucire lo strappo ed a non chiudere completamente le porte a Ljajic, considerato un elemento tecnicamente molto valido. In tal senso, dunque, la Federazione ha rimarcato che l’esclusione di Adem non deve essere considerata in maniera definitiva precisando in un comunicato ufficiale che “le porte della Nazionale non sono chiuse per sempre, ma il giocatore deve informare il tecnico di aver cambiato posizione: se dimostrerà di essere in forma potrà essere convocato nuovamente”.

  • Sinisa Mihajlovic nuovo ct della Serbia

    Sinisa Mihajlovic nuovo ct della Serbia

    Sinisa Mihajlovic, ex allenatore di Fiorentina, Catania e Bologna è ufficialmente il nuovo commissario tecnico della Serbia. Ad annunciarlo è stato la Federcalcio serba  al termine della riunione del comitato esecutivo tenutosi al quartier generale di Stara Pazova, presso Belgrado. Il tecnico serbo ha sottoscritto un contratto di due anni ovvero fino al termine delle qualificazioni ai Mondiali brasiliani del 2014.

    L’ex giocatore di Lazio e Inter non allena dal 7 novembre 2011 quando la Fiorentina lo esonerò dopo 10 giornate affidando la panchina viola a Delio Rossi. Il 43enne Mihajlovic ha indossato la maglia della nazionale serba da calciatore in 58 occasioni andando a segno ben 9 volte.

    Sinisa Mihajlovic © Gabriele Maltinti/Getty Images

    “E’ un grande onore per mese allenare la nazionale serba. Sono convinto che potrò realizzare gli obiettivi e i desideri dei tifosi”. Queste le prime dichiarazioni di Sinisa Mihajlovic da neo allenatore della Serbia. Il suo debutto sulla panchina della nazionale serba avverrà il prossimo 26 maggio a San Gallo nell’amichevole contro la Spagna, campione d’Europa e del mondo in carica. A seguire ci saranno altri due test amichevoli contro Francia il 31 maggio e Svezia il 5 giugno. Solo amichevoli per la Serbia che non si è qualificata per gli Europei che avranno inizio il prossimo 8 giugno.

    Sinisa Mihajlovic ha già diramato le convocazioni in vista delle prossime amichevoli che disputerà la Serbia. Non sono presenti nell’elenco dei convocati Vidic e Stankovic mentre sono presenti tanti giocatori che militano nella Serie A: Brkic e Basta (Udinese), Radovanovic (Atalanta), Jankovic (Genoa) e Ljajic (Fiorentina). Il neo tecnico della Serbia ripartirà anche da loro per raggiungere la qualificazione ai Mondiali in Brasile del 2014. La Serbia ha partecipato ai campionati mondiali in tre occasioni e ha raggiunto come miglior risultato gli ottavi di finale nei Mondiali di Francia 1998. Invece a livello europeo la Serbia ha preso parte solo una volta agli Europei raggiungendo i quarti di finale nel 2000. Il cammino di Sinisa sarà certamente arduo ma il tecnico serbo ha le qualità per migliorare questi risultati sopra elencati.

  • Fiorentina Mihajlovic un addio annunciato

    Fiorentina Mihajlovic un addio annunciato

    Si è chiuso ieri dopo appena un anno e mezzo il rapporto tra la Fiorentina e Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo dopo la bella esperienza sulla panchina del Catania era chiamato a raccogliere la pesante eredità di Cesare Prandelli sulla panchina viola ma forse il suo carattere autoritario e forse la poca predisposizione al dialogo con i tifosi hanno sin da subito reso complicatissimo il rapporto. Mihajlovic ha avuto però le spalle larghe assorbendo le critiche e cercando comunque di far tornare la Fiorentina su livelli consoni attraverso il gioco e la rimotivazione dei giocatori in organico. A differenza dell’era Prandelli infatti Mihajlovic ha dovuto convivere con un periodo di distacco da parte dei Della Valle e con tantissimi malcontenti all’interno dello spogliatoio. Emblematici sono i casi Montolivo, Vargas e Gilardino rimasti controvoglia in viola e messi alla gogna mediatica dalla società. Mentre fanno ancora rumore le parole di Frey e Donadel ex illustri che arrivati a scadenza hanno preferito voltar pagina.

    Sinisa Mihajlovic | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Crediamo anche noi che allo stato attuale, dopo l’ennesimo faccia a faccia di ritorno da Verona la panchina di Mihajlovic era ormai delegittimata e l’esonero era l’unica soluzione plausibile. Da questa sera alle 18 inizierà l’avventura di Delio Rossi che avrà almeno inizialmente l’appoggio dei tifosi che oramai da diverso tempo lo acclamavano come il possibile “salvatore” ma toccherà anche alla società ritornare ad esser vicina alla squadra contribuendo a motivare il gruppo e magari intervenire a gennaio per dar rinforzi adatti al modulo di gioco del nuovo tecnico. Intanto arrivano le prime parole di Mihajlovic post esonero e seppur dispiaciuto evita polemiche “Mi dispiace per tutti i tifosi, anche quelli che mi hanno criticato. Ora analizzerò i miei errori, perché certamente ne avrò commessi. Lavorerò per evitare in futuro di ripetere gli errori”

  • Mihajlovic esonerato, Fiorentina a Delio Rossi

    Mihajlovic esonerato, Fiorentina a Delio Rossi

    E’ questione di ore, si attende solo un comunicato ufficiale da parte della società, ma Sinisa Mihajlovic di fatto non è più l’allenatore della Fiorentina. Al vertice odierno, all’indomani del ko di Verona, la dirigenza viola ha chiesto espressamente al tecnico serbo di rassegnare le proprie dimissioni , “proposta” che Sinisa ha rifiutato costringendo così la proprietà ad esonerarlo.

    Delio Rossi | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    Il nuovo allenatore dei viola sarà Delio Rossi, che da tempo si era promesso ai Della Valle per assumere la guida tecnica del club gigliato a partire dalla prossima stagione rifiutando la corte di diversi club tra i quali quella serrata di Preziosi che lo avrebbe voluto alla guida del Genoa. Invece l’approdo di Rossi in riva all’Arno verrà anticipato di diversi mesi. Il sì “anticipato” è arrivato nel pomeriggio dopo un fitto colloquio telefonico tra il ds Pantaleo Corvino e l’ex tecnico di Lazio e Palermo che, stando alle ultime indiscrezioni, renderanno l’ingaggio ufficiale tra stasera e domani mattina. Per Delio Rossi un contratto della durata di due anni e mezzo con scadenza a giugno 2013. Puntualmente contestato ogni domenica, Mihajlovic, che non è mai entrato nelle grazie dei tifosi viola che invocavano a gran voce il nome di Delio Rossi, paga anche colpe non sue. Le responsabilità principali infatti sono da attribuire alla squadra che non ha dato tutto in campo forse anche per dare un segnale forte alla società di non seguire più l’allenatore serbo. Ora spetterà a Delio Rossi il compito di ricostruire e dare nuovo lustro ad un gruppo che aveva perso grinta e fiducia. Il tecnico romagnolo prende una squadra che ha 12 punti in classifica e che ha tutti i mezzi per puntare all’Europa. La sosta per le nazionali servirà al nuovo tecnico della Fiorentina per lavorare meglio con la squadra e cominciare a darle una propria fisionomia.

  • Mihajlovic in bilico, Firenze sogna Delio Rossi

    Mihajlovic in bilico, Firenze sogna Delio Rossi

    Quella di Verona potrebbe essere stata l’ultima partita di Sinisa Mihajlovic sulla panchina della Fiorentina. La sconfitta e la prestazione scialba rimediate con il Chievo hanno compromesso irrimediabilmente la posizione del tecnico serbo che avrebbe ormai le ore contate.

    Sinisa Mihajlovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Nonostante le parole del responsabile della comunicazione sportiva del club gigliato Gianfranco Teotino al termine del ko del Bentegodi che scagionavano l’allenatore “Non ha colpe, siamo delusi dal comportamento di alcuni giocatori. Sinisa oggi non è in dubbio, è ancora l’allenatore della Fiorentina“, sembra che l’avventura di Mihajlovic alla guida dei viola sia giunta al capolinea. Domani ci sarà un vertice con i Della Valle per decidere il da farsi, la dirigenza della Viola non ha voluto prendere decisioni nell’immediato per vagliare tutte le soluzioni praticabili ma è evidente che da tempo esiste una spaccatura insanabile tra tifoseria e tecnico. Se avvicendamento deve essere, non c’è momento migliore di farlo in questi giorni e approfittare della sosta per le nazionali per consentire al nuovo tecnico di poter lavorare due settimane in più con la squadra in modo da farle assimilare i primi dettami tattici e oliare meglio i nuovi meccanismi. A Firenze si sogna Delio Rossi, nome che circola ormai da diverse settimane e che entusiasma più di ogni altro la tifoseria anche se dal diretto interessato è arrivata la pronta smentita di un presunto contatto con la dirigenza viola. Il tecnico ex Palermo potrebbe essere la scelta giusta per risollevare una squadra che stenta sia con i risultati che con il gioco. Domani se ne saprà di più, oltre a Delio Rossi si fa anche il nome dell’ex tecnico, tra le altre, di Sampdoria e Juventus Luigi Del Neri.

  • La Fiorentina cade con il Chievo, Mihajlovic al capolinea

    La Fiorentina cade con il Chievo, Mihajlovic al capolinea

    Dopo il barlume di luce che si era intravisto in questa settimana seguente la vittoria con il Genoa, la Fiorentina ricasca nel buio. I viola perdono a Verona 1-0 sprecando l’ennesima buona opportunità per rilanciare le proprie ambizioni di classifica battuti da un Chievo che ha strameritato la vittoria, un successo cercato e voluto quello della squadra guidata da Di Carlo che può finalmente tornare a sorridere sia per i 3 punti che ai clivensi mancavano dallo scorso 25 settembre, sia per la prestazione convincente offerta dai suoi uomini.

    Chievo – Fiorentina | © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images
    Su un terreno reso pesante dall’incessante pioggia che cade su Verona, le due squadre creano ben poco durante la prima frazione di gioco con Gilardino e Jovetic da una parte e Moscardelli e Pellissier dall’altra sono mal riforniti dai rispettivi compagni o sono annullati dalle difese avversarie. Mihajlovic rinuncia a Cerci e Vargas spediti in panchina per far posto a Romulo e Lazzari e dopo appena 25 minuti si trova a dover sprecare due cambi per gli infortuni occorsi a Cassani e Behrami, quest’ultimo già non al meglio della condizione e in dubbio fino all’ultimo, inserendo al loro posto De Silvestri e Munari. L’unico sussulto dei primi 45 minuti lo regala Jovetic che su calcio di punizione sfiora il palo alla sinistra di Sorrentino. Nella ripresa il Chievo cresce e dà l’impressione di crederci di più e trova in Moscardelli l’uomo in più che inizia il suo personale duello con il gol: l’attaccante clivense, che avrebbe meritato di segnare, ci prova da ogni posizione, con tutti e due i piedi ma senza fortuna. Le occasioni create da Moscardelli sono solo il preludio al gol che giunge al 66′ quando la difesa gigliata si posiziona male su uno spiovente dalla destra, De Silvestri e Montolivo si perdono Rigoni che solo in area salta un Boruc in uscita un pò goffa e insacca in rete per il gol vittoria dei gialloblu. La Fiorentina si riversa in avanti alla ricerca del pari ma Munari di testa trova la grande risposta di Sorrentino. Poi nel finale la Viola rischia un passivo più pesante se la conclusione di Hetemaj non fosse finita sulla traversa e quella di Mandelli di poco a lato. Il Chievo con i 3 punti aggancia proprio la Fiorentina in classifica, la sconfitta invece potrebbe costare caro a Mihajlovic che, stando alle ultime indiscrezioni provenienti da Firenze, sarebbe ad un passo dall’esonero. Delio Rossi è già pronto per raccogliere l’eredità del tecnico serbo.

  • Chievo-Fiorentina, probabili formazioni. Mihajlovic rinuncia a Cerci e Vargas

    Chievo-Fiorentina, probabili formazioni. Mihajlovic rinuncia a Cerci e Vargas

    I clivensi per tornare alla vittoria, i viola per rilanciare le proprie ambizioni di classifica. Sarà questo lo scopo primario per Chievo e Fiorentina che si affrontano oggi al Bentegodi di Verona per l’undicesima giornata di Serie A.

    Sinisa Mihajlovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Chi sta peggio sicuramente è la squadra di mister Di Carlo reduce da 3 sconfitte consecutive e con una vittoria che ormai manca dallo scorso 25 settembre quando i gialloblu sconfissero il Genoa 2-1. La classifica si sta facendo sempre più pericolosa, il Chievo rischia di essere risucchiato in piena zona retrocessione. Di Carlo dovrà fare a meno di Cesar squalificato e Sardo indisponibile, per il resto squadra confermata con Sorrentino tra i pali, difesa composta da Frey, Mandelli, Andreolli e Jokic, a centrocampo Bradley, Rigoni e Hetemaj mentre Sammarco, trequartista, supporterà le due punte Pellissier e Moscardelli. In casa viola la vittoria con il Genoa di una settimana fa ha calmato un pò le acque con i tifosi che chiedono da tempo a gran voce la testa di Mihajlovic. Il tecnico serbo non ha convocato il centrocampista Kharja, punito per aver ripetutamente viaggiato, senza cheidere permesso alla società, verso Milano dove vive la famiglia. In attacco ci saranno senza dubbio Gilardino e Jovetic mentre Cerci si accomoderà in panchina dopo le ultime opache prestazioni; al suo posto Mihajlovic lancerà Romulo. Stessa sorte per Vargas, in mediana quindi spazio a Lazzari, match winner di 7 giorni fa, Behrami, anche se è in dubbio, e Montolivo. In difesa, davanti al portiere Boruc, Cassani, Gamberini, Natali e Pasqual. I 3 punti oggi darebbero nuova linfa alla squadra gigliata per puntare ad una qualificazione europea. Probabili formazioni Chievo – Fiorentina (ore 15:00) CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Mandelli, Andreolli, Jokic; Bradley, Rigoni, Hetemaj; Sammarco; Pellissier, Moscardelli. Panchina: Puggioni, Dramé, Vacek, Cruzado, Acerbi, Thereau, Paloschi. Allenatore: Di Carlo. FIORENTINA (4-3-3): Boruc; Cassani, Gamberini, Natali, Pasqual; Behrami, Montolivo, Lazzari; Romulo, Gilardino, Jovetic. Panchina: Neto, De Silvestri, Nastasic, Munari, Cerci, Vargas, Silva. Allenatore: Mihajlovic.

  • Fiorentina-Genoa, Lazzari salva Mihajlovic. Video e Pagelle

    Fiorentina-Genoa, Lazzari salva Mihajlovic. Video e Pagelle

    Otto mesi fa Sinisa Mihajlovic riuscì a salvare la panchina vincendo proprio contro il Genoa quella volta grazie ad una papera dell’incerto Eduardo, ieri invece i viola hanno giocato bene per almeno un tempo lasciando alle briciole al Grifone e portando a casa una vittoria importante. Il tecnico serbo stavolge la sua formazione lanciando i vari Romulo e Lazzari a centrocampo e riproponendo Gilardino come prima punta con Jovetic alle sue spalle.

    Lazzari festeggia con Pasqual e Gila | © Getty Images
    Il gol porta la firma dell’ex centrocampista al termine di una azione bellissima condotta in contropiede e culminata con un intelligente assist di Pasqual. L’unica pecca dei viola è comunque quella di non chiudere la partita nonostante tantissime occasioni propizie tanto da tener in partita il Genoa fino al termine rischiando nel finale la beffa con un tiro Costant. Liet motiv è ancora una volta la contestazione per Mihajlovic ampliata questa anche dalle tribune mentre solo applausi per l’ex Frey tornato al Franchi per la prima volta da avversario. Video highlights Youtube [jwplayer config=”15s” mediaid=”102688″] Le Pagelle Lazzari: 6,5 Un gol salva Mihajlovic, quindi importantissimo. Servirà anche per la sua definitivo ambientamento in squadra. La sua prova è comunque buona anche per dinamismo e qualità. Pasqual: 6,5 Ogni anno è dato in partenza ma poi si rivela uno dei migliori esterni del nostro campionato. Preciso in difesa è bravissimo quando può offendere. Kharja: 5 Il suo è un caso emblematico, molti lo considerano un possibile talento ma lui spreca tutte le occasioni. Montolivo: 5,5 Che succede al buon Riccardo? Sembra soffrire nuovamente i rumors di mercato e il derby di Milano per accaparrarselo. Veloso: 5,5 Meno positivo del solito è comunque quello che ci mette più grinta. Kucka: 5 Era dato in recupero ieri è stato sicuramente tra i più negativi. Palacio: 5 partita storta per quello che è considerato il valore aggiunto. IL TABELLINO Fiorentina-Genoa 1-0 42′ Lazzari Fiorentina (4-3-3): Boruc 6,5; Cassani 6, Gamberini 6, Natali 6, Pasqual 6,5; Kharja 5, Montolivo 5,5, Lazzari 6,5; Romulo 6,5 (41’st Munari sv), Gilardino 5,5 (25′ st Vargas 5), Jovetic 6 (45′ st Silva sv). A disposizione: Neto, Nastasic, De Silvestri, Cerci. All.: Mihajlovic Genoa (4-3-1-2): Frey 6; Mesto 6, Dainelli 5,5, Granqvist 5,5, Antonelli 6; Veloso 5, Kucka 5 (1′ st Jorquera 6), Rossi 5 (33′ st Constant 6); Merkel 6; Palacio 5, Jankovic 5 (12′ st Pratto 6). A disposizione: Lupatelli, Bovo, Birsa, Moretti. All.: Malesani Arbitro: Peruzzo Marcatori: Ammoniti: Natali (F), Kucka (G)