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  • Roma-Milan: l’errore può essere fatale

    Roma-Milan: l’errore può essere fatale

    Roma-Milan, può e deve essere una sfida tra big. Ma sì la realtà molte volte è diversa, molte volte non è quella che ognuno di noi spera, molte volte non è quella che le società avevano programmato in estate. Ecco che la sfida di questa sera, che chiude il girone di andata di Serie A, rischia, per entrambe le squadre, di essere un crocevia importante nel proseguo della stagione.

    Roma-Milan gara importante per gli allenatori.
    Roma-Milan gara importante per gli allenatori.

    Rudi Garcia e Sinisa Mihailovic, allenatori che sognavano una stagione diversa, una stagione da protagonista e che si ritrovano ad avere una panchina traballante, frutto di risultati e prestazioni non in linea con i desideri estivi della proprietà di Roma e Milan, allenatori che pagano, forse, colpe non completamente loro a causa di rose inadeguate frutto di milioni di euro spesi malamente.

    Questa sera entrambi si giocano tanto, un passo falso di una delle due squadre può essere fatale ai tecnici. A Roma Rudi Garcia è traballante da diverso tempo, anche se la sua panchina sembra più solida del collega rossonero. le alternative non convincono e questa potrebbe essere la carta decisiva a favore di Rudi Garcia, che, verrà probabilmente sopportato fino al termine della stagione. La Roma ha ancora al Champions League, gli ottavi di finale con il Real Madrid, sembrano dall’esito già scritto, ma si deve ancora giocare.

    A Milano, sponda Milan, si è fatto il nome di Cristian Brocchi, attuale tecnico della Primavera, con Marcello Lippi, collaboratore. Ma siamo sicuri che questa alternativa sia giusta per ridare linfa ad un ambiente depresso e demotivato, che a gennaio si deve aggrappare alla Coppa Italia, come unico obiettivo stagionale ancora raggiungibile. Con tutto il rispetto per Brocchi e Lippi, non si vedono all’orizzonte possibili maghi merlini o Harry Potter, in grado di dare un colpo di bacchetta e far diventare Cerci come Messi e Romagnoli come Mascherano.

    Ma la gara di stasera può essere fatale per i due tecnici, la gara di stasera può e deve essere determinante per entrambe le squadre. Roma-Milan, chi si ferma è perduto, le panchine scricchiolano ma le alternative non convincono.

  • Mihajlovic sogna il riscatto Milan con l’Empoli

    Mihajlovic sogna il riscatto Milan con l’Empoli

    Il Milan ha già tra le mura amiche la prima sfida da non sbagliare, quelle partite sulla carta semplici che però diventano insidiose proprio perché la settimana prima hai fatto un passo falso e quindi ti ritrovi a dover vincere per forza. Sinisa Mihajlovic lo sa e lo sanno anche i tifosi che questa sera al “Giuseppe Meazza” manifesteranno indifferenza per il ritorno di Mario Balotelli in rossonero ma anche dissenso per il calciomercato condotto da Adriano Galliani.

    Inutile dirlo, i sostenitori rossoneri si sono visti sventolare davanti al naso per mesi il nome di Ibrahimovic e si sono ritrovati con il ritorno di un giocatore che era stato mandato in esilio tempo fa, inoltre il rinforzo a centrocampo tanto sospirato si è tradotto in Juraj Kucka, già accostato al Milan in diverse sessioni di mercato e mai più di tanto sospirato. Per tutte queste ragioni, la partita di questa sera per il Milan sembra proprio un deja vu degli ultimi anni, considerando che il pre-campionato aveva fatto illudere che i meneghini avessero intrapreso finalmente la buona strada.

    Sinisa Mihajlovic | Foto Twitter
    Sinisa Mihajlovic | Foto Twitter

    Per Mihajlovic i problemi in formazione si traducono nell’unica scelta possibile in difesa, ovvero il rimpiazzo di Rodrigo Ely squalificato con il ritorno in campo dal primo minuto per Zapata. Secondo il diktat del tecnico serbo inoltre c’è da prevedere un’alternanza per Honda che potrebbe lasciare il posto, molto probabilmente però a gara in corso, a Suso per continuare il progetto che lo vede trequartista del futuro rossonero.

    Per l’Empoli di Giampaolo i problemi sono diversi ma riguardano soprattutto il gioco e i punti. La squadra toscana è ancora lontana da quel gioiellino ammirato nella scorsa stagione da subito e quindi il lavoro sull’amalgama della squadra è stato prioritario. Torna a disposizione Tonelli, che ha scontato la squalifica, per dare maggiore sicurezza al reparto difensivo ed al suo fianco molto probabilmente ci sarà Costa, il resto è confermato rispetto ad una settimana fa.

    MILAN-EMPOLI LE PROBABILI FORMAZIONI:

    Milan (4-3-1-2): Lopez; De Sciglio, Zapata, Romagnoli, Antonelli; Bonaventura, De Jong, Bertolacci; Honda, Bacca, Luiz Adriano.

    All.: Sinisa Mihajlovic.

    Empoli (4-3-1-2): Skorupski; Zambelli, Tonelli, Costa, Mario Rui; Zielinski, Diousse, Croce; Saponara; Maccarone, Pucciarelli.

    All.: Marco Giampaolo.

    Arbitro: Piero Giacomelli.

  • Mihajlovic si coccola Eto’o, 2-0 al Cagliari

    Mihajlovic si coccola Eto’o, 2-0 al Cagliari

    Al “Luigi Ferraris” di Marassi a Genova si affrontano la rivelazione e sorpresa della stagione, la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic e la maggior delusione di questa annata di Serie A, il Cagliari che è partito con Zdenek Zeman e oggi è allenato da Gianfranco Zola.

    Nei blucerchiati si fa un po’ di turn-over, tuttavia spiccano le esclusioni eccellenti, nell’undici iniziale, di Okaka e di Soriano, nello stesso tempo il tecnico serbo schiera un trio delle meraviglie davanti che non si era ancora visto quest’anno. Confermatissimo Muriel e messo al centro dell’attacco Eto’o ecco tornare disponibile Eder per aumentare la fantasia davanti e la velocità.

    Maggiori difficoltà per Zola, che deve fare a meno di ben cinque giocatori, squalificati Joao Pedro e Conti e infortunati Donsah, Ekdal e Balzano.

    La partita inizia senza ritmi forsennati, con qualche buono spunto da parte di Eder da una parte e di M’Poku dall’altra, ma entrambe le formazioni sembrano soprattutto intente a trovare le falle avversarie senza spingere in velocità per non scoprirsi troppo. Nei primi venti minuti si vede veramente poco, qualche tiraccio da fuori area da parte di Acquah e Eder, ma sembra avulso dal gioco Muriel, il Cagliari è vivo e gioca di rimessa con Longo e M’Poku che provano a pungere senza risultato, ma è il centrocampo che man mano che passano i minuti sembra soffrire.

    Al 23° il Cagliari manovra a centrocampo insistentemente, la palla arriva ad Avelar che è tutto solo sulla sinistra e mette subito in mezzo il pallone. Longo anticipa tutti e di prima tira in porta, Viviano si supera e gli nega la rete.

    La Sampdoria costruisce la sua prima vera palla gol al 33° e la trasforma in vantaggio, De Silvestri che con un bello stacco batte il portiere rossoblù colpendo la sfera servita da un bel calcio d’angolo dalla destra di Muriel. 3 minuti dopo i blucerchiati potrebbero raddoppiare con Obiang, ma Brkic è bravo a chiudere lo specchio della porta in uscita.

    Al 40° M’Poku ci prova da fuori area, ma il suo tiro finisce alto non di molto. L’ultimo brivido della prima frazione è per Viviano che in una normale azione di gioco, al 43° sembra infortunarsi, Romero si scalda ma il titolare traghetta la squadra fino alla fine del tempo.

    La ripresa inizia sempre con Viviano in porta che sembra aver smaltito l’infortunio ed un Cagliari più intraprendente che però non riesce mai a centrare lo specchio della porta. La Sampdoria riparte in contropiede ed in una bella combinazione tra Eder ed Eto’o va vicino al gol, il tiro del camerunense però non rispecchia le aspettative, nonostante sia al centro dell’area quando impatta la sfera, e termina fuori.

    Samuel Eto'o festeggia così la sua prima rete in blucerchiato | Foto Twitter
    Samuel Eto’o festeggia così la sua prima rete in blucerchiato | Foto Twitter

    La Sampdoria cerca di rallentare ulteriormente il ritmo ed il Cagliari continua a tenere il pallino del gioco senza pungere. Al 70° Eder serve splendidamente Okaka, subentrato nel frattempo a Muriel, smarcandolo in area da solo, il gigante blucerchiato però è lento nel controllare e a girarsi, quando calcia in porta Brkic è già uscito chiudendogli lo specchio della porta ribattendogli il tiro.

    Passano due minuti e arriva la prima rete in blucerchiato per Samuel Eto’o. Eder dopo un batti e ribatti in area serve il camerunense che stoppa e dal vertice destro dell’area di rigore fulmina con un bel tiro secco Brkic per il 2-0 della Sampdoria.

    A questo punto i blucerchiati giocano sul velluto, al 78° una bella triangolazione tra Eto’o e Okaka libera Eder al limite dell’area che tira in modo potente trovando al punta delle dita di Brkic a deviare la sfera sopra la traversa. La partita si chiude virtualmente all’82° quando Avelar già ammonito prende il secondo giallo e lascia i compagni in dieci in una rimonta impossibile.

    SAMPDORIA-CAGLIARI 2-0 – (1-0): 33° De Silvestri (S), 72° Eto’o (S)

    Sampdoria (4-3-3): Viviano 6,5; De Silvestri 7, Silvestre 5,5, Romagnoli 6, Regini 5; Acquah (dal 67° Soriano 6), Palombo 6,5, Obiang 6; Muriel 5,5 (dal 59° Okaka 5,5), Eto’o 6,5 (dal 86° Duncan S.V.), Eder 6,5.

    All.: Sinisa Mihajlovic 6,5

    Cagliari (4-3-1-2): Brkic 6,5; Gonzalez (dal 88° Ceppitelli S.V.), Capuano 6, Rossettini 5,5, Avelar 4,5; Dessena 6 (dal 61° Sau 5) , Crisetig (dal 77° Husbauer 6), Cossu 5,5; M’Poku 6; Farias 5,5, Longo 6.

    All.: Gianfranco Zola 5

    Arbitro: Dino Tommasi 5

    Ammoniti: Avelar (C), Cossu (C), Acquah (S), Romagnoli (S), Avelar (C)  Espulsi: Avelar (C)

  • Calciomercato, quando il tecnico conta più della squadra

    Calciomercato, quando il tecnico conta più della squadra

    Il calcio mercato è nella fase centrale del suo mini-percorso invernale e vive di trattative serrate, repentine che possono stravolgere il panorama dell’attuale Serie A. Nel vedere come e cosa si sta muovendo ci sono alcuni spunti che fanno riflettere e meritano un’analisi, per esempio i casi emblematici di Inter e Sampdoria ma anche di Juventus e Napoli.

    Lo svolgimento del calciomercato di queste quattro squadre merita un approfondimento perché sta avvenendo in modo diverso rispetto a quello a cui eravamo abituati ma potrebbe esserci una spiegazione molto logica che spiegherebbe anche il trend negli ultimi anni legato alla scelta della guida tecnica dei team.

    Partendo proprio dai partenopei, ma poi il discorso si legherà ai nerazzurri, si può notare come il Napoli nella stagione 2012/13 con alla guida Mazzarri aveva in rosa i “tre tenori” quali elementi di spicco, tenuti a forza dal presidente De Laurentiis e coadiuvati da una buona squadra. La cessione di Cavani al termine della stagione è vero che portò molti liquidi nelle casse partenopee e permise l’acquisto di nomi di altro spessore, tuttavia secondo voi sarebbero arrivati lo stesso Higuain, Callejon, Mertens, Albiol e quest’anno Koulibaly e Strinic se non fosse stato per la presenza di Rafa Benitez?

    Roberto Mancini, tecnico dell'Inter | Foto Twitter
    Roberto Mancini, tecnico dell’Inter | Foto Twitter

    Una risposta a questa domanda la potrebbe dare proprio l’attuale esperienza nerazzurra. L’Inter in fase di mercato estiva, e così la scorsa stagione, ha aperto strade di mercato di rincalzo piazzando qualche buon colpo ma nulla più rispetto a nomi più blasonati che stanno arrivando nel calciomercato invernale e allora dov’è la differenza? Alla guida dell’Inter la scorsa stagione all’inizio di questa  c’era Walter Mazzarri mentre oggi c’è Roberto Mancini. Ecco quindi che viene da pensare che i grandi nomi come Podolski e Shaqiri possono pensare di fare sacrifici economici e abbassarsi l’ingaggio per venire in Italia se alla guida del progetto tecnico c’è un nome di spicco internazionale come quello del Mancio. Eppure le casse nerazzurre sono solo un po’ più snelle di quelle di quest’estate ma nulla più e se, come si deduce, arriveranno anche Lucas Leiva e Mario Suarez l’Inter avrà concluso in meno di tre settimane un upgrade considerevole e di tutt’altro lignaggio rispetto a quello tentato da Mazzarri in un anno e mezzo.

    Un’altra risposta a questa riflessione la possono dare Sampdoria e Juventus. La prima fino al passaggio societario da Garrone a Ferrero vedeva movimenti di calciomercato solo legati all’auto finanziamento, ovvero con l’incasso della cessione di uno entrava un altro giocatore, quindi anche se la guida tecnica era legata allo stesso Sinisa Mihajlovic i nomi che potevano circolare restavano abbastanza “normali”. Con l’avvento di Massimo Ferrero e quindi disponibilità ignota per fare mercato già da quest’estate circolavano nomi importanti che ancora oggi continuano a presentarsi nelle liste del calciomercato. Duncan per esempio è un giovane di buona prospettiva che è arrivato alla Samp proprio grazie al buon rapporto tra Mihajlovic e l’Inter detentrice del cartellino. I nomi di Daniel Osvaldo quest’estate e Samuel Eto’o in questi giorni si sarebbero potuti fare se non ci fosse una personalità così forte in panchina? Così come il neoacquisto Samp, Luis Muriel che proprio attraverso Sinisa Mihajlovic crede in un proprio rilancio.

    Calciatori e tecnici di squadre diverse si sentono e spesso l’intervento dell’allenatore è determinante per la buona riuscita delle trattative di calciomercato. Lo sa bene anche Massimiliano Allegri che quest’estate convinse al telefono Alvaro Morata e Patrice Evra dopo la dipartita repentina di Conte, la sua nomina e nonostante entrambe le trattative della Juventus fossero già concluse da tempo. In pratica solo il nuovo tecnico, nonostante i parametri economici fossero concordati, ha potuto dare la svolta presentandosi ai calciatori. Oggi il calciomercato della Juventus è in fase di stallo evidente, i nomi accostati ai bianconeri vengono inseguiti e poi presi dagli altri, Shaqiri per esempio. Eppure le casse della Juventus vivono, anche grazie al passaggio agli ottavi di Champions League, un momento florido e quindi la possibilità di investire su qualche nome di spicco internazionale c’è, e allora perché nonostante la comprovata bravura di Beppe Marotta questo non succede?

    Possibile che il tecnico influisca in modo determinante sull’esito di una trattativa e sulla decisione del giocatore, pur restando nei parametri economici del calciomercato? A vedere quanto sta accadendo pare di sì, pare proprio che la squadra, il suo nome e la sua storia possa essere meno influente di quanto lo sia la sua guida tecnica. Pensiamo per esempio a Roberto Mancini, mentre era disoccupato di lusso girava in continuazione a vedere tornei e partite internazionali prima e dopo l’esperienza al Galatasaray tenendo sempre in piedi il suo appeal, aggiornando le sue conoscendo e rimanendo sempre dentro al vivo del sistema. Allegri, se non invitato a qualche trasmissione sportiva, nel tempo che è rimasto fuori dai campi di allenamento è stato solo nominato per la panchina della Nazionale e poi per quella della Juve.

    Viene da pensare che oggi i tecnici debbano tenere la loro immagine sempre viva, proprio perché questo aiuta loro poi ad ottenere il credito necessario per avere la fiducia dei calciatori che vorrebbero nelle loro squadre. Cosa ne pensate?

  • Felipe Anderson Show, Samp Ko e Lazio terza da sola

    Felipe Anderson Show, Samp Ko e Lazio terza da sola

    Una super prestazione di Felipe Anderson permette alla Lazio di battere agevolmente con un netto 3-0 la Sampdoria ed issarsi, in attesa del Napoli, da sola al terzo posto.

    Molto bella la Lazio, molto brutta la Sampdoria. La squadra di Mihajlovic non ha praticamente mai impensierito Marchetti e non è riuscita ad abbozzare una reazione dopo le reti subite.

    Pioli invece può essere certamente raggiante per una Lazio che si è presentata in campo brillante dopo la sosta e con l’entusiasmo giusto per avvicinarsi al derby.

    Veniamo al racconto della gara.

    Il tecnico della Lazio sceglie il suo 4-3-3 con Felipe Anderson e Mauri ad accompagnare Djordjevic in attacco.

    Mihajlovic, alla prima senza Gabbiadini, schiera la Samp con un 4-3-1-2 che vede Soriano partire alle spalle del duo Eder-Okaka. 

    Felipe Anderson | Foto Twitter
    Felipe Anderson | Foto Twitter

    I primi minuti non mostrano un gioco brillante, c’è equilibrio e la gara rimane senza emozioni. Intorno al 20° i padroni di casa mostrano segnali di crescita e spaventano Viviano con una punizione di Biglia e con Djordjevic che però non sfrutta un errore della difesa blucerchiata. La Sampdoria però non sta a guardare e tenta di rendersi insidiosa con le ripartenze. Al 38° gli sforzi della Lazio vengono premiati, giocata di Felipe Anderson che mette un cross rasoterra per l’accorrente Parolo che calcia di prima battendo Viviano. Passano 3 minuti e Felipe Anderson, migliore in campo sino a quel momento, s’inventa una gran conclusione da fuori che non lascia scampo a Viviano. Il primo tempo si chiude con i padroni di casa avanti di due gol.

     

    La ripresa vede una Lazio propositiva che va alla ricerca del terzo gol che viene sfiorato al 51° quando, dopo un’uscita scriteriata di Viviano, Romagnoli è bravo a salvare la conclusione a botta sicura di Djordjevic. Il copione non cambia è sempre la Lazio a gestire il gioco con una Sampdoria praticamente mai pericolosa. Al 66° Felipe Anderson torna super protagonista, azione superba del numero 7 che salta gli avversari come birilli e poi appoggia a Djordjevic che a porta vuota spinge in gol. E’ sostanzialmente il colpo del K.O. la Sampdoria non trova alcun modo per provare a riaprirla, i biancocelesti non si limitano solo al controllo e possesso palla ma cercano anche il 4° gol che però non arriva, al fischio finale è 3-0 per la Lazio.

    LAZIO – SAMPDORIA 3-0 (2-0) (38° Parolo, 41° Felipe Anderson, 66° Djordjevic)

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Cana (46° Cavanda), Radu; Parolo, Biglia, Lulic (50° Onazi); Felipe Anderson, Djordjevic, Mauri (78° Candreva).

    Allenatore: Pioli.

    Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Cacciatore, Gastaldello, Romagnoli, Regini; Rizzo (46° Wszolek), Palombo, Obiang (67° Bergessio); Soriano; Okaka, Eder (74° Duncan).

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Calvarese.

    Ammoniti: Gastaldello (S), Cana (L), Basta (L), Soriano (S).

  • Zapata nel recupero agguanta la Sampdoria

    Zapata nel recupero agguanta la Sampdoria

    A Marassi, la sfida che vale per la corsa al 3° posto, tra Sampdoria e Napoli finisce in parità, un 1-1 che in sostanza fa felice il Genoa, che approfitta di questa frenata delle due rivali, e rimane così al terzo posto a pari punti con i partenopei. 

    Una partita che ha visto la Sampdoria fare una grande gara, trovare il vantaggio ad inizio ripresa con Eder, guadagnarsi la superiorità numerica a 5 minuti dalla fine per l’espulsione di Koulibaly e venire riagganciata al secondo minuto di recupero dal colpo di testa di Duvan Zapata. 

    Veniamo al racconto del match.

    Mihajlovic schiera la sua Sampdoria con un 4-3-1-2 che vede Okaka-Eder coppia d’attacco supportata da Soriano, panchina per Gabbiadini e Bergessio.

    Benitez non modifica lo schema ma preferisce inserire Ghoulam, e non De Guzman, nel trio di trequartisti, insieme ad Hamsik e Callejon, alle spalle di Higuain.

    Si parte e si assiste a 10 minuti di equilibrio poi arriva la prima chance per il Napoli con un cross girato di spalla da Ghoulam verso la porta, Romero appare sorpreso ma la palla esce di poco. Le squadra sono più brave nella fase difensiva anzichè in quella offensiva e sostanzialmente non si contano occasioni sino al 21° quando Eder trova il gol del vantaggio ma è in fuorigioco. Subito dopo Romero commette un pasticcio e sul susseguente corner Higuain colpisce alto di testa. La Sampdoria però cresce e al 23° in una mischia nell’area del Napoli Soriano chiede il rigore, Rocchi lascia correre, poi lo ammonirà per proteste, la difesa partenopea si salva in corner. I blucerchiati fanno la partita e creano qualche problema alla retroguardia azzurra specialmente sui calci piazzati. Al 36° ripartenza rapida del Napoli con Higuain che prova a saltare Romero ma il portiere argentino con un balzo si fionda sulla palla e la fa sua. Il primo tempo non vede altri sussulti e si chiude sullo 0-0.

    Il gol del pareggio di Duvan Zapata
    Il gol del pareggio di Duvan Zapata

    La ripresa parte con un cambio nella Sampdoria con Duncan che va a sostituire l’ammonito Obiang. Il copione della gara sembra non cambiare con i padroni di casa più propositivi e con il Napoli pronto a ripartire. La qualità dei partenopei pian piano cresce e alcune combinazioni degli avanti provano a metter in difficoltà la retroguardia blucerchiata. Al 57° la gara si sblocca, Eder controlla il pallone e poi da fuori lascia partire un tiro potente e preciso che batte Rafael. Il gol subito fa sbandare, sul momento, il Napoli che rischia prima di tornare ad accendersi intorno al 64° con una giocata per Higuain che però calcia troppo centrale. Gli ospiti però ci sono e creano altre potenziali occasioni che per un motivo o per l’altro non riescono a concretizzare. Il Napoli sembra un altra squadra, molto più propositiva rispetto a quella timida che si è vista sino al gol di Eder ma la difesa doriana si chiude bene esercitando anche un’ottima pressione. Al 84° il solito straripante Eder parte a tutta velocità e costringe Koulibaly al secondo giallo, lasciando i suoi in 10. Gli azzurri provano a crederci anche per un paio di distrazioni della difesa della Sampdoria. Al 92° dopo che Duncan ha sprecato l’occasione del 2-0 arriva il pareggio con il colpo di testa di Zapata su perfetto cross di Ghoulam. Non c’è più tempo Sampdoria-Napoli finisce 1-1.

     

    SAMPDORIA – NAPOLI 1-1 (0-0) (57° Eder (S), 92° Zapata (N))

    Sampdoria (4-3-1-2): Romero; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Mesbah; Obiang (46° Duncan), Palombo, Rizzo (79° Gabbiadini); Soriano (70° Krsticic); Okaka, Eder.

    Allenatore: Mihajlovic.

    Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Britos (58° Mertens); Inler (63° Jorginho), David Lopez; Callejon, Hamsik (79° Zapata), Ghoulam; Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Rocchi.

    Ammoniti: Britos (N), Obiang (S), Soriano (S), Romagnoli (S), Inler (N).

    Espulsi: Koulibaly (N).

  • Sampdoria-Roma: i giallorossi a Genova per rialzarsi

    Sampdoria-Roma: i giallorossi a Genova per rialzarsi

    Ripartire in campionato dopo una sconfitta per 7-1 in Europa la Roma lo ha già fatto e con buon profitto. Oggi come allora, dopo il ko di Manchester, l’avversario sarà lo stesso ovvero la Sampdoria, ma se in quell’occasione, il 15 aprile 2007, i giallorossi ebbero vita facile battendo per 4-0 all’Olimpico i blucerchiati, questa sera a Marassi il compito sarà decisamente più complicato.

    Una differenza  fondamentale sarà dovuta proprio al luogo della sfida, la Sampdoria tra le mura amiche in questa stagione, se si conta anche il Derby che per il calendario era in trasferta, ha infilato 4 vittorie su 4 gare disputate. L’altra differenza sta nel fatto che quella Sampdoria veleggiava a metà classifica, concludendo poi con il nono posto finale, mentre quella odierna pare un gruppo compatto in ogni reparto, con un terzo posto in graduatoria tutt’altro che casuale.

    Nella conferenza stampa della vigilia il tecnico della Roma Garcia ha espresso fiducia nei suoi uomini, confidando in un pronto riscatto dopo il Bayern ma ha anche evidenziato la forza della squadra di Genova:

    Rudi Garcia
    Rudi Garcia

     

    Nella vita non servono solo le cose belle, le grandi vittorie possono essere costruite sulle peggiori sconfitte. Cercheremo di averne poche di sconfitte, ma bisogna sempre pensare positivo. La Sampdoria è una buona squadra e non ha ancora perso, sarà una trasferta difficile perchè hanno dimostrato di essere la 3°/4° forza del campionato. Mi aspetto una Roma ambiziosa che scenda in campo per ottenere il risultato attraverso il gioco. Il risultato è sempre importante, ma voglio che arrivi come conseguenza del nostro gioco.

     

    Dall’altra parte il vulcanico presidente Massimo Ferrero, nella vigilia di Sampdoria-Roma, ha lanciato la sfida ai giallorossi, incitando i propri tifosi con questo Tweet:

    Il tweet del presidente della Sampdoria Massimo Ferrero
    Il tweet del presidente della Sampdoria Massimo Ferrero

     

     

    Anche il tecnico Mihajlovic ha voluto analizzare la gara e oltre alla sua consueta citazione, in questo caso di Ugo Tognazzi, ha parlato delle difficoltà e dell’approccio dei suoi alla gara:

    Sinisa Mihajlovic
    Sinisa Mihajlovic

     

    “Ottimista è uomo che senza una lira ordina ostriche con la speranza di pagarle con la perla che c’è dentro” (cit.Ugo Tognazzi). Si affronteranno due squadre arrabbiate e noi possiamo vincerla. Vogliamo riprenderci i punti persi a Cagliari. La Roma gioca il miglior calcio, ma la gara con il Bayern ha dimostrato che sono perforabili.

     

     

    Per quanto riguarda le formazioni, Mihajlovic potrebbe avere qualche problema nel reparto arretrato con la certa assenza del portiere Viviano, out circa un mese, sostituito da Romero e le non perfette condizioni di Silvestre e Gastaldello con il primo che dovrebbe partire comunque titolare ed il secondo che nonostante l’influenza, dovrebbe quantomeno posizionarsi in panchina.

    Garcia deve invece rinunciare a Maicon per un problema al ginocchio e dovrebbe lasciare in panchina Cole, disastroso con il Bayern, per far spazio ad Holebas. In avanti l’unico certo del posto pare essere Totti con Gervinho e Florenzi in pole per affiancarlo, senza escludere la possibilità di vedere nell’undici di partenza Destro e Ljajic.

     

    SAMPDORIA – ROMA probabili formazioni

    Sampdoria (4-3-3): Romero; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini; Soriano, Palombo, Obiang; Gabbiadini, Okaka, Eder.

    Allenatore: Mihajlovic.

    Roma (4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Astori, Yanga-Mbiwa, Holebas; Pjanic, De Rossi, Nainggolan; Gervinho, Totti, Florenzi.

    Allenatore: Garcia.

     

     

  • Gabbiadini regala alla Sampdoria il Derby della Lanterna

    Gabbiadini regala alla Sampdoria il Derby della Lanterna

    Una punizione laterale insidiosa di Manolo Gabbiadini ad un quarto d’ora dal termine ha consegnato il successo nel Derby della Lanterna alla Sampdoria.

    Una gara non certamente indimenticabile per quanto riguarda il gioco espresso dalle due squadre ma è stato senza dubbio un match intenso, pieno di aggressività da ambo le parti che è vissuto per tutto il tempo sul filo della tensione e dell’equilibrio spezzato al minuto 75° dal tiro da tre punti di Gabbiadini. Gioia in tribuna per il presidente Ferrero, la Sampdoria, in attesa della gara di domani dell’Udinese si trova momentaneamente al 3° posto solitario della classifica.

    La Gradinata Nord | © Luana Ambrico | Il Pallonaro
    La Gradinata Nord | © Luana Ambrico | Il Pallonaro

    Per quanto riguarda la sponda rossoblù, i ragazzi di Gasperini hanno fatto principalmente la gara, cercando di provare a sfondare l’ottima difesa blucerchiata che ha retto sino alla fine. Il tecnico del Genoa, che ha anche provato a modificare lo schema, però può comunque essere contento dello spirito e della grinta messa in campo dai suoi, oggi i punti non sono arrivati ma giocando così non tarderanno ad arrivare.

    Veniamo al racconto della gara, la prima sorpresa è subito nelle formazioni non certo da parte del Genoa con Gasperini che schiera il 3-4-3 pronosticato alla vigilia con Roncaglia, De Maio e Burdisso davanti a Perin, Sturaro e Rincon in mediana con Edenilson ed Antonelli esterni. Davanti trio d’attacco formato da Perotti, Pinilla e Kucka.

     

     

    Come detto la sorpresa arriva da Mihajlovic che lascia in panchina Gastaldello scegliendo la coppia Silvestre, Romagnoli come centrali, Regini e De Silvestri esterni, Obiang, Soriano e Palombo a metà campo, Gabbiadini, Okaka ed Eder in attacco.

    Dopo lo spettacolo delle due tifoserie, si parte.

    Distinti | © Luana Ambrico | Il Pallonaro
    Distinti | © Luana Ambrico | Il Pallonaro

    Primi 10 minuti molto nervosi con più fischi dell’arbitro che gioco con la Sampdoria costretta ad un cambio con Regini che si fa male muscolarmente, entra Mesbah, per inseguire una ripartenza veloce di Edenilson. La prima vera occasione, se si eccettua un inserimento di Eder il cui cross viene agevolmente bloccato da Perin, arriva al 20° con un bel colpo di testa di Pinilla che impegna Viviano nella presa a terra. La gara prosegue con l’intensità dei primi minuti, ma occasioni sostanzialmente non se ne vedono. Sul finale di tempo brivido per il Genoa con Perin che pasticcia sul rinvio e regala la palla agli avversari che però non riescono a sfruttare l’occasione. Dopo due minuti di recupero si va al riposo sullo 0-0.

    Il secondo tempo riparte senza cambi ed il Genoa prova a far subito la gara con aggressività ed un tentativo di fuori di Rincon. Gasperini al 59° cambia lo schema passando al 4-4-2 con l’inserimento di Matri per Kucka, ma è la Sampdoria che prova a rendersi insidiosa in contropiede. Al 75° la gara si sblocca, punizione laterale di Gabbiadini, nessuno la tocca, forse la sfiora De Maio, e la palla si insacca alle spalle di Perin. Il Genoa si lancia in attacco in maniera rabbiosa ma non riesce a rendersi mai pericoloso. Dopo 3 minuti di recupero l’arbitro Damato fischia la fine. Il Derby della Lanterna lo decide Manolo Gabbiadini.

     

    GENOA – SAMPDORIA 0-1 (0-0) (75° Gabbiadini)

    GENOA (3-4-3): Perin 5.5; Roncaglia 6.5, De Maio 5.5, Burdisso 6 (70° Bertolacci 5.5); Edenilson 6.5, Sturaro 6, Rincon 6 (81° Iago Falque sv), Antonelli 6; Perotti 6.5, Pinilla 6.5, Kucka 5 (59° Matri 5.5)

    Allenatore: Gasperini.

    SAMPDORIA (4-3-3): Viviano 6; Regini sv (11° Mesbah 5.5), Romagnoli 7, Silvestre 6, De Silvestri 6.5; Soriano 6.5, Palombo 6, Obiang 5 (90° Krsticic sv); Eder 6, Okaka 6.5, Gabbiadini 6.5(85° Sansone sv).

    Allenatore: Mihajlovic.

    Arbitro: Damato.

    Ammoniti: Silvestre (S), Burdisso (G), Eder (S), Pinilla (G), Okaka (S), Sturaro (G), Obiang (S).

  • Sampdoria: suo il “Boskov”, ma ora può perdere Yepes

    Sampdoria: suo il “Boskov”, ma ora può perdere Yepes

    Serata dai due volti quella passata dalla metà blucerchiata di Genova. In programma c’era il Trofeo “Boskov” e nel pre-gara la presentazione della squadra davanti al proprio pubblico. La festa ha coinvolto dodici mila tifosi che hanno occupato gli spalti del “Luigi Ferraris” godendosi nel modo giusto l’evento. Prima dell’incontro però, fuori ci sono state scaramucce tra tifosi tedeschi, al seguito dell’Eintracht Francoforte e blucerchiati.

    Le Forze di Polizia erano state allertate dai colleghi tedeschi, al seguito della squadra ospite infatti si attendevano circa trecento supporters di cui alcuni senza biglietto ed alquanto noti per le loro intemperanze. Il bilancio finale è di due feriti uno tra i tedeschi ed uno tra gli agenti intervenuti per sedare gli animi.

    “Non sono un marziano, sono umano e sono doriano!”

    Con queste parole entra in scena Massimo Ferrero, neo Presidente della Sampdoria, accompagnato da un sorridente Sinisa Mihajlovic. La Gradinata Sud lo incita a far sognare il popolo blucerchiato e sembra incominciare ad apprezzare anche l’estro mediatico dell’istrionico Presidente che risponde:

    “Garantisco il massimo impegno e vi invito tutti a stare vicino alla squadra”.

    Il pubblico apprezza e si gode la serata con la presentazione della Sampdoria, poi il test con l’Eintracht.

    Non poteva, la Sampdoria, ricordare meglio Vujadin Boskov se non con una bella vittoria. Gabbiadini, Eder (su calcio di rigore), Okaka e Soriano realizzano un poker da favola e poco importa se i tedeschi mettono a segno due reti con Inuit e Piazon portandosi anche momentaneamente in vantaggio all’inizio, gli uomini di Mihajlovic mostrano già movimenti da squadra interessanti.

    La Gradinata Sud con uno striscione ricorda una delle tante "massime" di Vujadin Boskov | Foto Twitter / Il Pallonaro
    La Gradinata Sud con uno striscione ricorda una delle tante “massime” di Vujadin Boskov | Foto Twitter / Il Pallonaro

    La serata è piacevole ed il pubblico sembra gradire, poi viene il momento della commozione, quando accompagnata dal Presidente, Jelena Boskov premia la squadra e saluta una festante Gradinata Sud.

    Sul fronte del mercato la Sampdoria però ha preso atto di una stilettata tirata dall’agente di Mario Yepes, Gino Culbertson, che ai microfoni di Sky Sport ha dichiarato:

    “Ci sono vari club interessati al giocatore, sto parlando con tutti ma è probabile che Mario chiuda la propria carriera in Premier League”.

    Segnale forte e deciso che quello che sembrava un affare concluso da parte del club blucerchiato possa prendere un’altra piega.

  • Sampdoria, che sfoltita! Ora si deve comprare

    Sampdoria, che sfoltita! Ora si deve comprare

    La missione invocata da Sinisa Mihajlovic si sta completando con una rapidità incredibile. Il primo passo dettato dal tecnico era stato un ampio lavoro di autostima sugli uomini e sull’appartenenza ad una società che ha fatto la storia del calcio degli ultimi decenni. La seconda fase è stata applicata duramente al campo, portando in dote alla Sampdoria punti preziosi come l’acqua per la corsa salvezza. In tempi non sospetti il tecnico serbo lo aveva detto a chiare lettere a proposito della rosa blucerchiata:

    La rosa di questa squadra è composta da 31 giocatori, è da sfoltire prima di pensare a chi può arrivare“.

    E questa è quella che possiamo definire come terza fase della ricostruzione dettata da Sinisa Mihajlovic. In questa finestra di mercato la Sampdoria sta lavorando alacremente  attraverso il D. S. Osti per proprio lo sfoltimento della rosa composta da numerosi giovani anche poco utilizzati dal precedente allenatore Delio Rossi.

    Mihajlovic | © Giuseppe Bellini / Getty Images
    Mihajlovic | © Giuseppe Bellini / Getty Images

    Ultimi in ordine di tempo a far le valige dal capoluogo ligure sono  Gentsoglou, il centrocampista greco si è accasato allo Spezia di Mangia, veramente molto attivo sul mercato anche su obbiettivi provenienti dalla categoria superiore. L’esterno Davide Gavazzi, che già con Rossi giocava poco e con Sinisa Mihajlovic non ha mai trovato una collocazione tra i titolari è andato in prestito alla Ternana.

    Il terzino sinistro Paolo Castellini terminerà la stagione a Livorno alla corte di Aldo Spinelli

    Nel frattempo erano stati ufficializzati il trasferimento in prestito di Mirko Eramo all’Empoli, la rescissione contrattuale  con il terzino danese Simon Poulsen e la cessione in prestito di Enzo Maresca al Palermo con un’opzione di rinnovo automatico per un’altra stagione in caso di promozione del club siciliano. Petagna è ritornato alla casa madre Milan e Barillà è andato alla Reggina.

    Inoltre si sta lavorando anche per l’uscita di Fornasier, la destinazione dovrebbe diventare Padova, e per la sistemazione del terzo portiere Tozzo cercato assiduamente dalla Juve Stabia

    In entrata, visto che la rosa da 31 elementi è passata in pochi giorni a 24/23 si sta iniziando a lavorare. L’obbiettivo, non è un mistero, nel reparto avanzato è quello di riuscire ad arrivare a Bianchi del Bologna, ma si deve attendere l’esito del giro di punte che coinvolge Borriello e Gilardino. Inoltre la doppietta realizzata dal centravanti ex-Torino contro il Napoli ha complicato ulteriormente le cose, visto che ora il Bologna sembra ripensare a fare spostamenti in avanti. Con Pioli, Bianchi giocava pochissimo, mentre con Ballardini la musica sembra essere cambiata decisamente in meglio.

    C’erano stati contatti positivi con la Juventus per Fabio Quagliarella e sembrava che addirittura Conte nella sfida proprio con la Sampdoria avesse concesso gli ultimi dieci minuti di gara per salutare il pubblico di casa. Invece la trattativa sullo scambio tra Vucinic e Guarin ha stoppato ogni cosa. La Sampdoria aveva trovato la chiave giusta mettendo sul piatto la metà di alcuni giocatori interessanti per la Juve.

    Inoltre Osti ha iniziato a lavorare anche con Sabatini per cercare di portare alla Sampdoria in prestito Paredes, giovane di cui si parla molto bene prelevato dal club giallorosso in questa finestra di mercato, ma qualora la Roma decidesse di mandare in prestito il giocatore tanti sono i club che sarebbero interessati.