Tag: Simone Pepe

  • Una Juve tutto Pepe all’Olimpico supera la Lazio 1-0

    Una Juve tutto Pepe all’Olimpico supera la Lazio 1-0

    La Juventus sbanca l’olimpico di Roma battendo la Lazio in una partita bellissima, con continue emozioni e decisa dal gol di Simone Pepe nel primo tempo.

    Alla fine Pirlo è in campo e tutta la Juve tira un sospiro di sollievo, in casa biancoceleste Cissè si accomoda in panchina a vantaggio di Tommaso Rocchi che affianca l’intoccabile Miro Klosein attacco.

    Simone Pepe | © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images

    I primi minuti sono di studio con le due squadre a lottare a centro campo e di palle gol nemmeno l’ombra. Il primo sussulto è bianconero con Lichtsteiner che impazza sulla fascia servendo una palla d’oro per Marchisio che spedisce fuori di testa da ottima posizione, ancora Juve con Pirlo che su punizione impegna severamente Marchetti che respinge sui piedi di Lichtsteiner che incredibilmente mette la palla fuori da due metri. Al 21’ Bonucci ne combina una delle sue pasticciando in area e consentendo a Rocchi di presentarsi davanti a Buffon con il portiere della nazionale pronto a chiudere la porta con la collaborazione di Andrea Barzagli. La Lazio sembra riprendersi e proprio nella sua migliore occasione con Rocchi che si vede respingere la palla ancora da Buffon, prende il gol bianconero nel successivo contropiede con Vucinic che apre sulla fascia per Matri che vede pepe solo in area che spiazza Marchetti calciando praticamente un rigore in movimento. Il primo tempo si chiude quindi con la formazione di Antonio Conte in vantaggio grazie a Pepe ma soprattutto ad un superlativo Buffon che nega a Rocchi per ben due volte, la via del gol.

    Il secondo tempo si apre con nessuna novità fra i 22 in campo con la Lazio che riparte meglio della Juventus dominando i primi 20’ della ripresa. Ma è un dominio che produce il palo di Hernanes e un’ammonizione pesantissima per Marchisio, che diffidato, sarà costretto a saltare la sfida del San Paolo contro il Napoli di martedì. esce Vucinic per Giaccherini al 22’ e da lì in poi è la Juventus a legittimare il risultato proprio con Giaccherini che spara su Marchetti e con Matri che gira splendidamente di sinistro scheggiando il palo a Marchetti battuto. Entra Cissè per Rocchi ma il francese non riesce a cambiare una partita condotta in porto dalla Juventus con grande personalità non rischiando praticamente più nulla nei quindici minuti finali del match.

    Continua l’imbattibilità per Antonio Conte che potrà guardare alla sfida del San Paolo di martedì con più serenità, vista la condizione mostrata dai suoi uomini contro una buona Lazio che ha veramente poco da recriminare in questa serata che riporta la Juventus in testa alla classifica di serie A.

  • Juventus travolgente, il Palermo s’inchina alla capolista

    Juventus travolgente, il Palermo s’inchina alla capolista

    I gol di Pepe, Matri e Marchisio lanciano una Juventus sempre più convincente in vetta alla classifica di Serie A, i bianconeri di Conte asfaltano il Palermo con un rotondo 3-0 portando a casa l’intera posta in palio e raggiungendo così a quota 22 punti l’altra capolista del campionato, la Lazio di Edy Reja, con la quale la Vecchia Signora si misurerà sabato prossimo nel big match dell’Olimpico valido per la 13esima giornata di Serie A.

    Juventus | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    La lunga, e forzata, pausa – 22 giorni dall’ultima partita disputata per la sosta delle nazionali e per il rinvio la settimana prima della gara con il Napoli, non ha scalfito la concentrazione degli uomini di Conte che sono riusciti a sfatare il tabù Palermo che puntualmente vinceva a Torino da 3 anni a questa parte, viceversa i rosanero non hanno sfatato il tabù trasferta di quest’anno che ha visto i siciliani conquistare un solo punto nelle 6 gare disputate senza mai riuscire a segnare.
    Con Krasic sempre più lontano da Torino e che si accomoda in tribuna, Conte vara il suo 4-3-3 con Vucinic e Pepe a supporto di Matri, Mangia invece, che deve rinunciare ad Hernandez, si affida alle giocate dei due davanti Ilicic e l’ex Miccoli.

    La Juventus inizia ad imporre sin dai primi minuti di gioco il suo ritmo e spinge forte sull’acceleratore decisa a trovare il gol del vantaggio, Chiellini sottoporta però è impreciso. Il Palermo risponde con Ilicic che trova uno strepitoso Buffon a chiudergli lo specchio della porta.
    Bisognerà attendere il 20′ per raggiungere l’obiettivo prefissato, i bianconeri passano con un colpo di testa ravvicinato di un Pepe ritrovatissimo che sbuca tra due difensori avversari mettendo alle spalle di Tzorvas su un preciso cross di Chiellini. La Juve potrebbe andare subito sul 2-0 e festeggiare la prima rete di Pirlo in bianconero se la traiettoria disegnata dall’ex regista del Milan non si fosse stampata sul palo. Con il passare dei minuti però la Vecchia Signora, che fin lì aveva disputato una gara quasi perfetta con un Marchisio in forma Mondiale pronto a chiudere e a far ripartire immediatamente l’azione e con un Lichtsteiner stantuffo inesauribile sulla destra, cala di concentrazione e lascia qualche varco di troppo agli attaccanti rosanero, soprattutto a Ilicic che però è sempre fermato in maniera impeccabile da Buffon.

    Conte intuisce che qualcosa nei meccanismi della squadra si è inceppato e corre ai ripari strigliando i suoi negli spogliatoi. Lo si intuisce perchè la Juve rientra in campo con una cattiveria agonistica e una aggressività maggiore rispetto alla prima frazione e dopo appena 180 secondi raddoppia: Lichtesteiner trova il corridoio giusto per Matri che da posizione defilata sulla destra incrocia sull’angolo opposto trovando il suo quinto centro stagionale. Il Palermo barcolla ed è alle corde, Vucinic si accentra dalla sinistra e con un tiro a giro sfiora di centimentri il secondo palo, poco più tardi azione quasi fotocopia con il montenegrino che invece di tirare serve in mezzo all’area per Matri, il centravanti invece di tirare fa velo, traendo in inganno il difensore siciliano, per l’accorrente Marchisio alle sue spalle che incorona una magnifica prestazione con il gol del definitivo 3-0. Un’azione che si vede fare solo o al Barcellona o alla Play Station. Anche per il numero 8 bianconero, che sta attraversando un periodo di forma eccezionale e senza ombra di dubbio il migliore in campo, si tratta della quinta rete in campionato che gli permette di superare il suo miglior score personale di 4 reti della scorsa stagione.
    Gara in ghiacciaia, non succede praticamente più nulla e gli ultimi minuti vengono riservati alle sostituzioni, Conte concede una ventina di minuti a Quagliarella e una decina a Del Piero applauditissimi dal pubblico di fede bianconera.

    I prossimi appuntamenti, lo scontro al vertice con la Lazio e il recupero con il Napoli, ci sapranno dire sicuramente quanto questa Juventus può volare in alto. Nel frattempo Conte e i suoi uomini si godono il primato in classifica. Per il Palermo ennesima trasferta amara, Mangia dovrà lavorare molto sull’aspetto psicologico per trovare la giusta cura che permetta di trovare il giusto equilibrio tra prestazioni brillanti in casa, 5 vittorie su 5, e pessime lontano dal Barbera.

    Il video di JUVENTUS – PALERMO 3-0

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  • Juventus-Fiorentina 2-1, le pagelle. Cuore Pepe, Matri è decisivo. Cerci flop

    Juventus-Fiorentina 2-1, le pagelle. Cuore Pepe, Matri è decisivo. Cerci flop

    La Juve torna al successo dopo i due pareggi consecutivi con Chievo e Genoa che ne avevano rallentato il cammino in campionato. Fiorentina battuta 2-1: reti di Bonucci e Matri per i bianconeri, di Jovetic il momentaneo pareggio viola.

    Simone Pepe | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Le pagelle ai protagonisti di Juventus – Fiorentina 2-1. JUVENTUS Barzagli e Bonucci 6.5: bene la coppia di centrali bianconeri, Barzagli sta attraversando un periodo di forma eccezionale e non sbaglia mai, Bonucci stasera ha il merito di sbloccare il risultato. Chiellini 6: partita attenta per il difensore centrale che nell’ultimo periodo ne aveva combinate un pò di tutti i colori. Questa volta la sufficienza se la merita. Pepe 7: come al solito dà tutto sè stesso, una gara di cuore, tanto da uscire per crampi a pochi minuti dal termine. Si sfianca per tutta la gara e sfianca il suo diretto avversario Pasqual sulla corsia di sua competenza. In più riesce a fornire l’assist per il gol vittoria di Matri tra una selva di maglie avversarie dopo aver resistito alla carica dei giocatori viola. Vucinic 5: dal montenegrino ci si aspetta di più, giocate geniali e gol. Stasera niente di tutto questo, avrebbe l’occasione per segnare il 2-0 e chiudere la partita già nel primo tempo ma la fallisce. Matri 7: il migliore e più completo attaccante a disposizione di Conte, guai a lasciarlo in panchina. Il centravanti bianconero gode di ottima salute e dopo la doppietta al Genoa segna stasera il gol che permette alla Juventus di mettere in tasca i 3 punti. Fa a sportellate con un colosso come Natali e ne esce vincitore. FIORENTINA Boruc 6.5: un pò imperfetto il suo intervento sul tiro di Vidal da cui scaturisce il gol di Bonucci ma senza le sue parate il passivo poteva essere più pesante. Si supera in particolare su Pepe e su Matri. Natali 5.5: stasera se la deve vedere con un cliente scomodo come Matri, il viola perde il confronto. Kharja 4.5: chiamato a sostituire lo squalificato Montolivo non riesce ad eseguire il compito affidatogli da Mihajlovic, anzi viene sovrastato dai centrocampisti bianconeri. Cerci 4.5: sicuramente il peggiore in campo, l’esterno offensivo viola dovrebbe essere l’uomo più pericoloso e invece è la grande delusione del match. Mihajlovic capisce che è inutile tenerlo in campo e mette fine alla sua scialba partita lasciandolo negli spogliatoi a fine primo tempo. Gilardino 6: purtroppo aveva l’autonomia di un tempo solo appena recuperato dall’infortunio al ginocchio, con il suo ingresso in campo al posto dello spento Cerci la Fiorentina cambia atteggiamento e si propone meglio in avanti, parte da una sua iniziativa, scattando sul filo del fuorigioco, il gol del momentaneo pareggio viola. Jovetic 6.5: e sono 5 i centri in campionato con quello di stasera. Un tiro, un gol. Bella la conclusione all’incrocio imprendibile per Storari, fa tanto movimento in avanti ma è mal servito dai compagni. JUVENTUS (4-2-3-1): Storari 6; Lichtsteiner 5.5, Barzagli 6.5, Bonucci 6.5, Chiellini 6; Pirlo 6.5, Marchisio 6.5; Pepe 7 (86′ De Ceglie sv), Vidal 6.5 (88′ Pazienza sv), Vucinic 5 (78′ Estigarribia sv); Matri 7. Allenatore: Conte 6.5 FIORENTINA (4-3-3): Boruc 6.5; De Silvestri 5, Gamberini 5.5, Natali 5.5, Pasqual 5; Munari 5, Behrami 5.5, Kharja 4.5 (84′ Silva sv); Cerci 4.5 (46′ Gilardino 6), Jovetic 6.5, Vargas 5.5 (70′ Ljajic sv). Allenatore: Mihajlovic 5.5

  • Highlights Juventus – Parma 4-1 [video]

    Highlights Juventus – Parma 4-1 [video]

    © Claudio Villa/Getty Images
    Esordio vincente per la Juventus di Antonio Conte alla prima nel nuovo stadio. I bianconeri travolgono il Parma nell’anticipo dell’ora di pranzo con un netto 4-1 e lanciano chiari segnali alle avversarie. Di Lichtsteiner il primo gol ufficiale, che passerà alla storia, nella nuova casa bianconera su un’invenzione di Pirlo poi nella ripresa arrotondano il risultato Pepe, Vidal, entrato in campo solo qualche minuto prima, e sigillo finale di Marchisio. Di Giovinco su calcio di rigore, concesso in pieno recupero, la rete della bandiera dei ducali. Gli highlights di JUVENTUS – PARMA 4-1  [jwplayer config=”120s” mediaid=”95668″]

  • Juve, Marotta errare è umano, perseverare è diabolico

    Juve, Marotta errare è umano, perseverare è diabolico

    Prosegue con pochi alti e molti bassi il cammino di Beppe Marotta nel calciomercato edizione 2011, il Dg bianconero sembra non aver capito la lezione dell’anno passato e riesce nell’impresa, a questo punto diabolica, di commettere gli stessi errori della passata stagione.

    Beppe Marotta | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    È finito giugno e come l’anno scorso la Juventus ha comprato 5 giocatori senza cederne nemmeno uno, anzi la rinuncia a Sebastian Giovinco grida ancora vendetta considerati i riscatti di Pepe e Motta. Proprio il riscatto di Motta è incomprensibile, perché riscattare per tre milioni un giocatore che Conte non considera e che la piazza non sopporta? Mistero, come di difficile spiegazione sono i 10 milioni spesi per Lichsteiner, onesto giocatore ma assolutamente dello stesso livello di Cassani del Palermo che ne costava sei. All’orizzonte non si vedono spiragli per le cessioni di giocatori come Iaquinta, Amauri e Felipe Melo, senza considerare la telenovela Aguero, giocatore molto forte ma che non giustifica assolutamente la spesa di 35 milioni di euro più otto d’ingaggio. Non Ssrebbe opportuno attendere qualche saldo di fine stagione considerando che Real Madrid (Higuain) e Manchester City (Dzeko) non potranno tenere tutti i loro pezzi pregiati in attacco? Ma tutto questo non viene assolutamente preventivato da Marotta che ricordiamo, ancora non ha preso l’esterno che serve al gioco di Antonio Conte, tanto il nuovo obiettivo è Vidal del Leverkusen, giocatore forte ma che sicuramente non ricopre il ruolo di esterno, ma tanto, che differenza fa?

  • La Juve riscatta Matri, Quagliarella, Pepe e Motta

    La Juve riscatta Matri, Quagliarella, Pepe e Motta

    La Juventus ha trasformato i prestiti onerosi contratti nella scorsa stagione in riscatti definitivi, con un esborso complessivo di circa 37,2 milioni di euro. Nello specifico, i calciatori coinvolti sono quattro: Alessandro Matri, Fabio Quagliarella, Marco Motta e Simone Pepe.

    © Maurizio Lagana/Getty Images
    Per Quagliarella, al Napoli sono stati versati 10,5 milioni di euro, per Simone Pepe sono stati versati all’ Udinese 7.5 milioni di euro, per Marco Motta 3,75 milioni di euro, sempre al club friulano. Per Alessandro Matri, invece, al Cagliari andranno 15,5 milioni di euro pagabili – così come le altre operazioni – in tre anni. I riscatti, però, non equivalgono a certezza che i giocatori in questione il prossimo anno vestiranno la maglia della Juventus. Infatti, appare poco probabile la conferma di Marco Motta, anche per il non apprezzamento della gran parte dei tifosi nei suoi confronti, che spesso lo hanno fischiato: piace in Spagna ed, in particolare, al Malaga e potrebbe essere ceduto in presenza di una congrua offerta. Alessandro Matri, invece, dato il buon rendimento offerto anche in termini realizzativi nel finale della scorsa stagione, verrà riconfermato, anche perchè piace molto al tecnico Antonio Conte; ancora incerta, invece, la posizione dell’altro attaccante riscattato, ossia Fabio Quagliarella, ma l’ipotesi più probabile è che possa restare in bianconero, per concedergli la possibilità di riscattarsi dopo il grave infortunio che lo ha costretto a saltare più di metà stagione nello scorso campionato. Simone Pepe, invece, interessa allo Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti, che tramite alcuni emissari ha contattato il club per sondare la possibilità di acquistarlo: se venisse confermata l’offerta di 13 milioni di euro, la Juventus non ostacolerà di certo la sua partenza per la Russia.

  • Pepe verso lo Zenit, la Juve su Bastos

    Pepe verso lo Zenit, la Juve su Bastos

    Clamorose notizie dalla Russia per Simone Pepe: lo Zenit San Pietroburgo di Mister Luciano Spalletti, che lo ha allenato ed apprezzato soprattutto per la sua duttilità tattica e per la capacità di integrarsi perfettamente con il suo modulo di gioco, è piombato sull’esterno bianconero.

    © Claudio Villa/Getty Images
    L’aspetto più interessante della vicenda, soprattutto per la Juventus, riguarda la consistenza dell’offerta che il club di San Pietroburgo ha proposto: circa 13 milioni di euro. Una cifra inattesa, ma confermata dagli ambienti bianconeri, e che potrebbe consentire di far cassa e di acquisire, oltre ad una rilevante liquidità, una preziosa plusvalenza, poichè l’offerta del club russo supera di tre milioni di euro il prezzo pattuito dalla Juventus con l ‘Udinese lo scorso anno per il pagamento di Pepe, dilazionato in quattro anni. Nonostante le vantaggiose condizioni economiche, però, pare che il club bianconero non sia certo della possibilità di lasciar partire Simone Pepe, alla luce della sua capacità di adattamento, una sorta di jolly in campo, e del suo ottimo inserimento nello spogliatoio dopo appena un anno dal suo arrivo. Si attendono, quindi, sviluppi dalla vicenda anche se sarà decisiva la posizione di Mister Antonio Conte, chiamato a dare il via libera o il veto sulla partenza del centrocampista romano. Certo è che, alla luce del forte interessamento di Conte per Bastos che considera ideale nel suo 4-2-4, la partenza di Simone Pepe potrebbe essere letta nell’ottica di liberare un posto da titolare sulla fascia sinistra. Inoltre, la liquidità incassata, permetterebbe di sferrare l’assalto decisivo anche al montenegrino Mirko Vucinic, molto apprezzato da Conte e che, in attesa della chiamata dalla Juve, avrebbe già declinato un’offerta dal Blackburn. Per Pepe, quindi, ci sono buone probabilità di fare le valigie, direzione San Pietroburgo.

  • Calciomercato Juve, Marotta ti riscatto oppure no?

    Calciomercato Juve, Marotta ti riscatto oppure no?

    Come oramai capita da un po’ di tempo, la Vecchia Signora è al centro del calciomercato estivo, la società bianconera risulta essere presente in molti tavoli di trattative per giocatori importanti ed anche per qualche buon rincalzo.

    Marotta dg Juventus | © Maurizio Lagana/Getty Images
    Tutto sommato la tattica di Marotta al momento non è poi così malvagia, confondere le acque con nomi altisonanti come Aguero e Sanchez per cercare di piazzare un colpo che sia di livello medio alto in attacco, livello che attualmente appartiene alla vecchia Signora considerato anche che non sarà presente in nessuna competizione internazionale nella prossima stagione. Infatti la Juventus può spendere in questo calciomercato al massimo 50/60 milioni perché dei tanto sbandierati 150 milioni di budget nessuno ha considerato i riscatti che la società di Corso Galileo Ferraris deve effettuare per il prossimo anno. Per Alberto Aquilani nonostante l’abbassamento della pretesa del Liverpool scesa a 9 milioni, Marotta non spenderà un centesimo in quanto non vi è più la fiducia tecnica nel giocatore romano; Marco Motta verrà riscattato come Simone Pepe ma per il primo si cercherà subito una sistemazione fuori Torino. E poi arrivano i due super riscatti, quelli di Alessandro Matri, fissato a 15 milioni e quello di Fabio Quagliarella dove si cercherà di ottenere uno sconto da parte del Napoli viste le condizioni fisiche alquanto dubbie dopo l’infortunio di gennaio. Ecco quindi che si capisce subito come gli arrivi di Aguero e Sanchez sono frutto esclusivamente dell’immaginazione e del sogno collettivo, mentre al massimo l’unico giocatore che potrebbe arrivare a Torino oltre ai tre parametri zero e Lichsteiner, pagato 10 milioni, sarà Mirko Vucinic ma anche qui Marotta dovrà stare attento al prezzo. Comunque sta di fatto che il dg della Juventus sta ancora pagando gli errori grossolani della passata stagione con il rischio di compromettere anche quella che deve arrivare, ma allora, siamo proprio sicuri che il riscatto vero e proprio debba partire da lui?

  • La Lazio domina, la Juve colpisce con Pepe

    La Lazio domina, la Juve colpisce con Pepe

    Con una fiammata di Pepe a due minuti dal termine la Juventus, al sesto risultato utile consecutivo (4 vittorie e 2 pareggi), espugna l’Olimpico di Roma vincendo un importantissimo scontro diretto contro un’ottima Lazio per la corsa al quarto posto portandosi a -4 proprio dai biancocelesti e dalla zona Champions League che solo fino a qualche giornata fa per i bianconeri sembrava un obiettivo irraggiungibile. Una gara dominata in lungo e in largo dalla squadra di Reja che però ha pagato a caro prezzo l’espulsione di Ledesma a 10 minuti dal fischio finale che ha dato coraggio alla Vecchia Signora permettendole di portare a casa l’intera posta in palio proprio quando aveva dato l’impressione di aver mollato.

    Parte subito forte la Lazio con la giusta dose di aggressività e ben equilibrata tra i reparti completamente l’opposto della Juventus che appare sfilacciata in mezzo al campo e con un Aquilani stordito, da cosa non si capisce bene, che sembra passeggi in mezzo al campo e che sbaglia una miriade di passaggi.
    Hernanes e Zarate mettono a dura prova la difesa bianconera con le loro continue accelerazioni, soprattutto l’attaccante è in serata e dimostra di avere la gamba giusta per far male alla Juve. I vari tentativi verso la porta di Buffon però non sono di particolare pericolosità, la Lazio infatti gioca un buon calcio ma non riesce a concretizzare quanto costruito negli ultimi metri di campo.
    Per vedere la Juve, unica volta, dalle parti di Muslera bisogna attendere il 36′ con Matri coincidente anche la migliore palla gol di tutto il primo tempo: Del Piero vede con la coda dell’occhio Pepe sulla sinistra e lo cerca con un colpo da maestro, Lichtsteiner però anticipa di testa l’esterno bianconero servendo involontariamente Matri tutto solo in area ma l’attaccante bianconero calcia addosso all’estremo difensore biancoceleste in uscita.

    Nella ripresa la Juve da l’impressione di aver cambiato marcia rendendosi subito pericolosa con un cross tagliato rasoterra di Grosso per Matri che però viene anticipato da Muslera ma è solo un fuoco di paglia perchè i padroni di casa guadagnano campo e schiacciano l’avversario nella propria trequarti rispondendo prontamente con un missile di Brocchi di controbalzo di sinistro che sfiora la traversa.
    Del Piero è ingabbiato dal pressing asfissiante della mediana biancoceleste, Krasic è assente ingiustificato e così Del Neri prova a mescolare le carte togliendo Matri e Motta inserendo Toni e Salihamidzic. La squadra di Reja reclama un penalty per un tocco, leggero, sul piede di Chiellini su Floccari che accentua di molto la caduta ed è proprio questo che induce Mazzoleni a non fischiare la massima punizione.
    L’azione di spinta della Lazio però perde d’intensità al calare della prestazione di Zarate che si eclissa e durante un contropiede bianconero condotto da Felipe Melo, Ledesma è costretto al fallo tattico beccandosi il doppio giallo e la conseguente espulsione. In questi 10 minuti di superiorità numerica la Juve si affaccia in avanti non troppo convinta ma nonostante ciò pesca al minuto 88 il jolly con Pepe che su un cross di Salihamidzic batte Muslera di sinistro. E’ il gol vittoria che rimette la Juve in corsa per un piazzamento Champions, giunto immeritatamente per come ha affrontato la partita, in maniera troppo rinunciataria (era la Juve a dover cercare la vittoria e la Lazio a potersi accontentare anche del pari e non il contrario), e fortunatamente per come è arrivato che riscatta in parte la sfortuna che ha perseguitato la squadra di Del Neri in questo campionato. La Champions, nonostante tutto, è ancora lì a portata di mano.

  • Cuore Juve. Matri Toni, la Champions a -6

    Cuore Juve. Matri Toni, la Champions a -6

    Domenica al cardiopalma per i tifosi juventini, quella che alla vigilia si prospettava come una gara decisiva per le ambizioni Champions dell’undici di Del Neri, non ha deluso le aspettative. Cinque gol e tante altre occasioni che hanno reso la partita scoppiettante e divertente, ma quasi tutte nella seconda frazione di gioco.

    Sotto un sole estivo e anomalo per questo periodo le due squadre si affrontano per ambizioni diverse, contrariamente alle previsioni della vigilia però nelle file del Genoa non c’è Palacio, al suo posto gioca Paloschi. Le due compagini sembrano contratte e complice anche il gran caldo fanno fatica a proporre manovre di gioco che possano portare pericoli ai portieri, soprattutto i bianconeri appaiono a tratti timorosi e poco propositivi e sono, infatti, gli ospiti a passare approfittando di una distrazione in copertura di Motta, Antonelli scambia con Floro Flores e mette in mezzo di nuovo per l’attaccante napoletano, sfortunata la deviazione di Bonucci che insacca all’angolino battendo l’incolpevole Storari. 1-0 e Juve in bambola. Il gioco si trascina lentamente con i rossoblu ad amministrare e a difendere in 10 dietro la linea della palla e i padroni di casa a provare vanamente ad imbastire qualcosa di pericoloso, solo al 38° su azione d’angolo, Bonucci si ritrova a tu per tu con Eduardo e prova a farsi perdonare, ma il portiere porteghese è bravo a respingere il colpo di testa ravvicinato. Al 42° Pepe prova a sfruttare un cross di Motta anticipando Mesto, schierato oggi come quarto esterno di difesa, e mandando poco a lato di testa. Si va al riposo, brutta partita e brutta Juventus che rivede i fantasmi del recente passato.

    Al rientro il discorso cambia, il pubblico che fino a poco prima aveva fischiato i giocatori decide di concedere un po’ di tregua agli uomini di Del Neri e questo serve da scossa. Al 49° i padroni di casa raggiungono il pareggio con Simone Pepe che sfrutta un cross di Aquilani e complice una deviazione di M.Rossi insacca all’angolino. Sembra un’altra Juve e invece così non è. Infatti, dopo una bella azione che porta al tiro Krasic su cui Eduardo compie un mezzo miracolo, sono di nuovo gli uomini di Ballardini a riportarsi in vantaggio con una bella azione manovrata sempre sull’asse Antonelli-Floro Flores, con quest’ultimo pronto a raccogliere il cross del compagno e a battere Storari con un preciso destro all’angolino. A questo punto il tecnico della Vecchia Signora prende in pugno la situazione e al 62° con un doppio cambio, Toni per Melo e Sorensen per uno spaesato Motta, riporta la squadra al vecchio 4-4-2, con Marchisio spostato al centro e Pepe e Krasic sugli esterni. E’ la mossa decisiva perchè un minuto dopo la Juve ritrova il pareggio, stavolta è il bomber Matri a rimettere le cose in sesto sfruttando una sponda del neo-entrato Toni, dribbla un avversario e con uno splendido destro batte Eduardo. Ballardini cerca di correre ai ripari ed inserisce forze fresche: entrano Chico per uno stanco Antonelli, ottimo al rientro dopo 3 mesi di assenza per pubalgia, e Palacio per un evanescente Paloschi. La Juve si rende pericolosa con l’ex Toni che sfiora la rete su calcio d’angolo, sul ribaltamento di fronte Palacio sfodera un tiro a giro che accarezza il palo. Al 74° è ancora Pepe che crea il panico nella difesa genoana con un ottimo inserimento, però, al momento del tiro spreca sparando addosso ad Eduardo. Poco dopo l’esterno romano esce fra gli applausi per far posto a Martinez. Ma è all’83° che si concretizza la rimonta bianconera, e come nelle più classiche delle situazioni è l’ex di turno, Toni, a siglare la rete che porta alla vittoria l’undici bianconero. L’attaccante è bravo a sfruttare una dormita generale della difesa del Grifone e a battere con preciso tocco di esterno per la terza volta l’incolpevole Eduardo.

    Brivido al 44° ancora su azione d’angolo Floro Flores in girata va vicino al 3-3. Prima della fine del match Toni ha l’opportunità di colpire per la seconda volta, ma sbaglia clamorosamente calciando a lato. Dopo 5 minuti di recupero l’arbitro fischia la fine e la gioia bianconera può esplodere, terza vittoria di fila per i bianconeri, non era mai accaduto in questo campionato e Champions a -6, con questo carattere tutto pare possibile.