Tag: Simone Pepe

  • Bonucci contro Masiello: dichiara il falso

    Bonucci contro Masiello: dichiara il falso

    L’inchiesta calcioscommesse, con l’arresto dell’ex barese Andrea Masiello, ha sfiorato due nomi eccellenti della Juventus di Antonio Conte, Leonardo Bonucci e Simone Pepe, in riferimento ala stagione in cui i due militavano, rispettivamente, nel Bari e nell’Udinese, nel campionato 2009-2010. In particolare, Andrea Masiello sostiene che alla vigilia di Udinese-Bari del 9 maggio 2010, ci sarebbe stato una discussione con alcuni suoi compagni di squadra del Bari, tra cui Bonucci, Belmonte, Parisi e Salvatore Masiello, in cui quest’ ultimo decise di contattare telefonicamente Simone Pepe, in forza all’Udinese, per chiedergli “un aiuto” a far sì che la gara terminasse con molti gol: Pepe, però, rifiutò seccamente la proposta. Di tale vicenda Bonucci ha parlato, precisando diversi elementi atti a prendere le distanze dalle dichiarazioni del suo ex compagno di squadra Andrea Masiello. Bonucci, infatti, sostiene di non aver mai frequentato il duo di scommettitori amici di Masiello – Giacobbe e Carella – e di non aver partecipato alla discussione sopracitata, in cui Masiello avrebbe chiesto ai compagni di squadra di far terminare Udinese-Bari con molti gol realizzati: a tal proposito, inoltre, Leonardo Bonucci adduce anche una motivazione ben precisa, ossia il fatto di trovarsi in ritiro con la Nazionale sino al mercoledì di quella stessa settimana, e di non essersi allenato neppure il giovedì.

    Leonardo Bonucci © Maurizio Lagana/Getty images

    Inoltre, spiega di non esser stato presente nel momento in cui avveniva la telefonata fra Salvatore Masiello e Simone Pepe, nell’hotel del ritiro del Bari ad Udine, e di “essersi riunito” con i compagni di squadra solo in occasione della riunione tecnica pre-gara. Per ciò che concerne la partita disputata (durante la quale Bonucci è rimasto in campo per tutti i 90′, ndr), il difensore sostiene di non essersi accorto di “nulla di strano, a parte il clima festoso connesso a una partita di fine campionato in cui le due squadre hanno ormai raggiunto i loro obiettivi”.

    Alla luce di ciò, dunque, per Bonucci appare molto strano il fatto che Andrea Masiello abbia deciso di coinvolgerlo nella vicenda con le sue dichiarazioni, che il bianconero definisce “assolutamente false“, supponendo che siano state rilasciate “perchè facevo parte della difesa in quella gara fra Udinese e Bari“, aggiungendo, infine, di non aver mai parlato con l’attuale compagni di squadra Simone Pepe di quella partita, “a parte qualche battuta insieme agli altri compagni di squadra”.

  • La Juventus in silenzio stampa: “parlino gli episodi”

    La Juventus in silenzio stampa: “parlino gli episodi”

    In queste occasioni, in cui la rabbia ed il rammarico per il risultato pieno non raggiunto sono i sentimenti predominanti, rimanere lucidi può essere difficile. Lo disse lo stesso Antonio Conte, dopo il suo sfogo seguito al pareggio fra Parma e Juventus, che gli aveva lasciato troppo amaro in bocca per come era maturato. Errori arbitrali, sviste, polemiche: cui seguirono ulteriori polemiche, critiche, attacchi frontali, non serenità.

    Ed ancora, la super sfida Milan-Juventus a San Siro terminata con un pareggio e tante polemiche, sospetti e veleni, non contribuì a rasserenare il clima, ma, al contrario, portò ad un muro contro muro, con gli episodi del gol annullato a Muntari e del gol negato a Matri riproposti alla moviola da ogni angolazione possibile ed immaginabile.

    Da allora, però, la Juventus sembra aver perso la serenità in campo, malata di “pareggite” come si è detto, troppo nervosa. A torto o a ragione? Il punto focale è questo sicuramente: può essere preferebile “buttare acqua sul fuoco” come si suol dire, per dare maggiore tranquillità allo spogliatoio e non caricare i giocatori di eccessive responsabilità, soprattutto considerando che non tutto il gruppo bianconero vanta grande esperienza in termini di stagioni al vertice e, dunque, potrebbe patire l’eccessiva pressione.

    La partita della Juventus contro il Genoa | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Il problema principale della Juventus, dunque, non sono gli arbitraggi ma sono i gol che non arrivano, nonostante un gioco ben manovrato, armonico e dinamico; nonostante un grande cuore che consente di sopperire alle diffocoltà ed agli infortuni, riuscendo ad assemblare una difesa solida anche nell’assoluta emergenza, con l’inedita coppia di centrali difensivi Caceres-Vidal, che non ha comunque sfigurato affatto. Se la difesa continua ad esser solida, dunque, il problema principale, è la difficoltà realizzativa, quel cinismo in zona gol che consenta di concretizzare la generosità mostrata, anche se i tre pali colpiti oggi contro il Genoa fanno pensare ad una sfortuna nera, che fa la sua parte. Difficoltà eccessive, però, mostrate soprattutto contro le piccole squadre, contro le quali la Juventus pare trovarsi in un limbo dantesco, impantanandosi su se stessa, senza vincere nè perdere: un passetto alla volta, però, non si va molto lontano, questo è certo.

    I problemi della Juventus, dunque, sono prettamente legati alle questioni “di campo”, ed Antonio Conte lo sa bene: un allenatore sempre “sul pezzo” come lui non può sottovalutare i segnali che gli giungono sempre più insistentemente. Tuttavia, sarebbe sbagliato non considerare affatto il fattore arbitrale, facendo finta che l’errore compiuto sia stato irrilevante ai fini del risultato. Il gol annullato a Pepe (regolare) contro il Genoa avrebbe potuto portare i tre punti alla squadra bianconera, evitando l’allungo del Milan in classifica. Il condizionale, naturalmente, è d’obbligo, ma in una gara letteralmente “comandata” dal club bianconero viene da pensare che, se il vantaggio fosse arrivato, avrebbe portato, poi, la vittoria: l’episodio in questione era un fuorigioco sicuramente difficile da interpretare, ma che, proprio perchè tanto dubbio, non avrebbe dovuto esser fischiato, perlomeno attenendosi alle indicazioni ufficiali dei vertici arbitrali, che in questi casi raccomandano “nel dubbio, lasciar correre”.

    Così non è stato, ancora una volta, e la Juventus quest’ oggi ha deciso di reagire con il silenzio stampa, affinchè siano “solo gli episodi a parlare”, come recita il comunicato ufficiale emesso. Il silenzio è una forma civile di protesta e, soprattutto, lascia il tempo per riflettere: in un momento tanto delicato della stagione, sarebbe bene che tutti compissero una profonda riflessione, classe arbitrale compresa.

     

  • Juventus Siena, le ultime. Tridente Matri, Vucinic e Pepe

    Juventus Siena, le ultime. Tridente Matri, Vucinic e Pepe

    Nessun pericolo di rinvio neve per lo Juventus Stadium, unica struttura all’avanguardia in grado di resistere alle minacce climatiche che in questi giorni hanno mandato nel caos numerose città. Tuttavia stamattina Torino si è svegliata in una condizione climatica glaciale con temperature che già alle ore 15 potrebbero toccare i -5°; per questo motivo la società bianconera ha pensato bene di far distribuire oltre 30 mila scaldamani a chi andrà a vedere la partita. Sugli spalti invece sono state utilizzate 10 tonnellate di sale e sui camminamenti.

    Si torna dunque in campo dopo lo stop contro il Parma, si torna in campo tra bianconeri, Juventus e Siena, i primi con la voglia di mantenere intatto il record di imbattibilità e il vantaggio sulle inseguitrici, i secondi invece con la voglia di fare bene per conquistare preziosi punti per la lotta alla salvazza.

    Antonio Conte, che ritrova il suo Siena, ha tutta la rosa a sua disposizione dopo il recupero di Mirko Vucinic, scenderà in campo con il 4-3-3 con la coppia Vucinic-Matri (l’ex cagliaritano era già andato a segno contro i toscani nella partita di andata) e con Pepe che torna a prendere il suo posto da titolare. Con Buffon tra i pali che proprio oggi festeggia le sue 600 partite in Serie A, in difesa sciolto il dubbio De Ceglie- Bonucci, con quest’ultimo che si accomoderà in tribuna, Lichtsteiner e la coppia centrale Barzagli-Chiellini. Confermato il centrocampo affidato alle magie di Pirlo con Vidal e Marchisio. Tribuna per Milos Krasic.

    Sannino invece si affida al classico 4-4-2, con Terzi che recupera dopo gli acciacchi contro la Fiorentina e partirà dal primo minuto. Tra i pali Pergolo con, a completare il reparto difensivo, Vitiello, Rossettini e Del Grosso. A centrocampo Angelo, Vergassola, Gazzi e Brienza mentre la coppia d’attacco rimane Calaiò-Destro, con il nuovo acquisto Bogdani in tribuna.

    FORMAZIONI JUVENTUS SIENA

    Juventus (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe, Matri, Vucinic. A disposizione: Storari, Caceres, Padoin, Estigarribia, Giaccherini, Del Piero, Borriello. All. Conte.

    Siena (4-4-2): Pegolo; Vitiello, Rossettini, Contini, Del Grosso; Angelo, Vergassola, D’Agostino, Brienza; Destro, Calaiò. A disposizione: Farelli, Pesoli, Terzi, Grossi, Gazzi, Reginaldo, Gonzalez.

    Arbitro Peruzzo di Schio (Petrella-De Luca/Guida)

  • Parma Juventus, out Lichtsteiner e Vucinic. Giovinco sfida i bianconeri

    Parma Juventus, out Lichtsteiner e Vucinic. Giovinco sfida i bianconeri

    Dopo la bella impresa di sabato scorso contro l’Udinese, la Juventus torna in campo alle 20.45 al Tardini per affrontare il Parma di Roberto Donadoni. Antonio Conte ha reso note le sue decisioni sui titolari che affronteranno gli emiliani nell’anticipo del turno infrasettimanale. Al termnine della rifinitura di ieri pomeriggio il mister bianconero ha sciolto ogni dubbio sulla formazione.
    Non compare tra i titolari Lichtsteiner costretto ad accomodarsi in panchina dopo la sostituzione di sabato scorso per un affaticamento agli adduttori. Lo svizzero dapprima sembrava dovesse stringere i denti visto che Caceres ancora non ha il transfer internazionale per disputare gare ufficiali.

    Forfait anche per Vucinic che non recupera dall’infortunio che l’ha costretto a saltare la partita di Coppa Italia contro la Roma e l’ultimo successo contro l’Udinese; in avanti quindi, toccherà presumibilmente alla stessa coppia di due giorni fa: Quagliarella-Matri con Borriello e Del Piero pronti per una eventuale staffetta.

    Krasic risulta nella lista dei non convocati e questo potrebbe far riaccendere nuove voci sull’imminente partenza del serbo. A proposito di mercato nella lista dei non convocati non figurano Pazienza  e Grosso.

    Marchisio e Matri | © Valerio Pennicino/Getty Images

    A centrocampo ci saranno Marchisio e Pepe, mentre Estigarribia dovrebbe essere confermato al posto di Giaccherini che godrà di un turno di riposo.
    La Juventus dovrebbe confermare il modulo del 3-5-2 che ha portato i due succesii contro la Roma in Coppa Italia e contro i friuliani in campionato.

    Nel Parma ritorna Zaccardo dopo la squalifica, mentre tra i pali Pavarini sostituirà ancora l’infortunato Mirante. Sulla fascia sinistra a centrocampo Modesto potrebbe essere riconfermato a discapito di Gobbi. In avanti Biabiany-Giovinco a supporto di Floccari. Squalificato Ferrario, indisponibili per infortunio Pellè, Santacroce e Mirante, il modulo dovrebbe essere il 3-4-2-1

    Ecco la lista dei 20 giocatori convocati

    Parma (3-4-2-1): Mirante; Paletta, Lucarelli, Zaccardo; Valiani, Morrone, Galloppa, Modesto; Biabiany, Giovinco; Floccari

    Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pepe, Marchisio, Pirlo, Vidal, Estigarribia; Matri, Quagliarella. A disp.: Storari, De Ceglie, Lichtsteiner, Giaccherini, Marrone, Del Piero, Borriello. All.: Conte.

  • Udinese Juventus, vince la paura

    Udinese Juventus, vince la paura

    La Juventus strappa un punto al Friuli contro l’Udinese in una partita molto brutta dove ha vinto l’eccessivo tatticismo mostrato dai due tecnici.

    Antonio Conte, come nella trasferta al San Paolo contro il Napoli, schiera una Juve con un modulo a specchio rispetto alla squadra avversaria. Ecco quindi che mentre Guidolin schiera Abdi a supporto di Di Natale, Conte risponde con Pepe a supporto di Matri mentre Estigarribia e Lichtsteiner si sistemano alti sulle fasce per contrastare le discese di Isla ed Armero.

    Dura lotta al Friuli ©Dino Panato/Getty Images

    Ci si attendeva tanto spettacolo, ma la prima frazione è vara di emozioni con la Juventus che fa la partita rendendosi pericolosa in due occasioni, con Claudio Marchisio che manda fuori da ottima posizione su invito di Estigarribia e Pepe che calcia dal limite in bocca ad Handanovic. La difesa a tre della Juve chiude bene per tutti i 45’ con un solo svarione di Giorgio Chiellini che consente ad Isla di calciare con Buffon prontissimo a chiudere tutti gli spazi al cileno. Si chiude quindi un primo tempo con meglio la Juventus rispetto all’Udinese ma che rispecchia la tensione delle due compagini consapevoli di giocarsi molto in questo match.

    Il secondo tempo si apre senza novità fra i 22 in campo con lo spettacolo che continua ancora a latitare. L’Udinese tiene molto meglio il campo nei secondi 45’ con la Juventus che non riesce ad effettuare il pressing asfissiante del primo tempo. Tiri in porta pochissimi con Quagliarella che, subentrato ad uno spento Matri, impegna per due volte Handanovic senza ottenere i frutti sperati. Entra anche Del Piero a 10’ dalla fine ed è proprio il capitano juventino che serve una palla d’oro a Lichtsteiner che da buona posizione spedisce alto. Nel finale di partita c’e’ spazio anche per il nervosismo con l’espulsione di Guidolin che chiude in maniera non positiva un anno friulano veramente da incorniciare.

    Si chiude quindi a reti bianche una partita dalla posta in palio altissima che purtroppo non ha dato granchè ai cultori del calcio con le due squadre praticamente bloccate per tutti i 90’.

  • Udinese Juventus, formazioni. Conte con la difesa a 3

    Udinese Juventus, formazioni. Conte con la difesa a 3

    Ci siamo. Udinese Juventus tra poco più di mezzora scenderanno in campo allo stadio Friuli per un match d’altissima quota che deciderà il titolo di “campione natalizio”. Entrambi, per motivi diversi, si possono considerare sorprese di questo avvio di stagione e questa sera cercheranno di superarsi per capire chi delle due è quella maggiore. Guidolin questa volta non farà turnover mandando in campo dal primo minuto capitan Di Natale con Floro Fores a supporto anche se Torje alla fine potrebbe esser una sorpresa. Pesante assenza in difesa quella di Benatia al cui posto dovrebbe giocare Ferronetti che gode comunque della fiducia di Guidolin tanto da esser considerato la prima alternativa. Per il resto Udinese schierata con il solito 3-5-2 con Basta e Armero esterni e Isla nell’ormai consueta veste in mezzala destra.

    Antonio Conte | ©GIUSEPPE CACACE/Getty Images
    Antonio Conte sembra voler confermare il trend di questo inizio stagione schierandosi in maniera speculare quando ha di fronte squadre che difendono a tre. Quindi la difesa sarà composta da Barzagli, Chiellini e il rientrante Bonucci. A centrocampo con Pirlo e Marchisio rientrerà Vidal mentre Pepe ed Estigarribia supporteranno Matri in attacco.

    Udinese Juventus sarà interessante per il duello tattico a distanza tra Guidolin e Conte ma anche per i confronti tra Estigarribia e Basta, Armero e Lichsteiner e quello tra Marchisio e Isla che molto probabilmente decideranno chi vincerà la partita. Tornano dunque in panchina De Ceglie, Quagliarella e Del Piero nonostante la buona prova offerta domenica scorsa.

    PROBABILI FORMAZIONI UDINESE JUVENTUS (ore 18:00)

    UDINESE (3-5-2): Handanovic; Ferronetti, Danilo, Domizzi; Basta, Isla, Pinzi, Asamoah, Armero; Floro Flores, Di Natale
    Panchina: Padelli, Neuton, Pasquale, Doubai, Fabbrini, Torje, Abdi.
    Allenatore: Guidolin.

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Estigarribia; Pepe, Matri.
    Panchina: Storari, De Ceglie, Pazienza, Elia, Giaccherini, Del Piero, Quagliarella.
    Allenatore: Conte.

  • Juventus Novara 2-0, le pagelle. Pepe super, Buffon is back

    Juventus Novara 2-0, le pagelle. Pepe super, Buffon is back

    Le pagelle ai protagonisti di JUVENTUS NOVARA 2-0

    JUVENTUS

    Buffon 7: nel primo tempo si gode la partita da spettatore non pagante perchè la prima parata la fa al 45′ sulla testata di Rigoni, nella ripresa si esibisce in un intervento prodigioso sul colpo di testa di Rubino. Gigi ha confermato di essere ritornato sui suoi livelli, il numero uno al mondo nel suo ruolo.

    De Ceglie 6.5: con Chiellini traslocato nel suo ruolo di centrale difensivo per la squalifica di Bonucci, tocca a lui il compito di spingere sulla corsia mancina. Adempie al suo lavoro con grande diligenza e si rende prezioso sia in fase di spinta che in quella di copertura.

    Gigi Buffon | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Pirlo 6.5: le solite geometrie a centrocampo, infonde sicurezza non solo al reparto ma anche al resto della squadra.

    Giaccherini 6.5: Conte lo piazza in mediana, ruolo atipico per lui, in sostituzione dello squalificato Vidal. Corre come un forsennato, si inserisce bene negli spazi ma ha almeno due grandi occasioni per chiudere il match sprecandole malamente. In fase di copertura soffre e deve ricorrere spesso al fallo ma ha l’alibi di aver giocato in un ruolo non suo.

    Pepe 7: dopo la flessione della partita di Roma, si riprende la palma di migliore in campo sbloccando subito il risultato e rimanendo costantemente una spina nel fianco della difesa del Novara. L’esterno ex Udinese reduce da una prima stagione in bianconero abbastanza opaca, è risbocciato, merito anche di Conte.

    Quagliarella 6.5: ritrova il gol a distanza 364 giorni dall’ultima gioia, era il 19 dicembre e l’avversario era il Chievo. Per l’attaccante di Castellammare di Stabia, oltre alla bella rete di testa, tante buone giocate come il tacco che ha smarcato Giaccherini.

    Del Piero 6: cerca il gol, lo vuole a tutti i costi ma anche per questa giornata deve rimanere a bocca asciutta. Sembra che la porta per lui sia stregata ma il primo gol nel nuovo stadio non deve diventare un’ossessione.

    NOVARA

    Ujkani 7: si vede arrivare palloni da tutte le parti, lui non si intimorisce, non sfigura ed è decisivo in almeno due o tre interventi che potevano arrotondare il risultato in favore della Juventus.

    Paci 6.5: entrato a freddo al posto dell’infortunato Dellafiore, il difensore ex Parma gioca una gara discreta e sufficiente, mezzo punto in più per il recupero provvidenziale su Del Piero che gli nega la prima gioia nel nuovo stadio.

    Morganella e Gemiti 5: in costante affanno contro le ali della Juve, Lichtsteiner e Pepe da una parte e De Ceglie e Giaccherini, quando si decentra in quella zona, a sinistra.

    Rigoni 6: tanto lavoro a centrocampo per l’ex della gara, Tesser gli chiede gli straordinari per bloccare la manovra bianconera ed è costretto a sacrificarsi molto.

    JUVENTUS (4-3-3): Buffon 7; Lichtsteiner 6.5, Barzagli 6.5, Chiellini 6, De Ceglie 6.5; Marchisio 6.5, Pirlo 6.5 (80′ Pazienza sv), Giaccherini 6.5; Pepe 7, Quagliarella 6.5 (77′ Matri sv), Del Piero 6 (63′ Estigarribia 6).
    Panchina: Storari, Sorensen, Elia, Toni.
    Allenatore: Conte 6.5

    NOVARA (5-3-2): Ujkani 7; Morganella 5, Dellafiore 5.5 (21′ Paci 6.5), Centurioni 5, Ludi 5.5, Gemiti 5; Marianini 5 (55′ Porcari 5.5), Radovanovic 6, Rigoni 6; Rubino 6 (76′ Mazzarani 5.5), Meggiorini 5.5.
    Panchina: Fontana, Pesce, Pinardi, Granoche.
    Allenatore: Tesser 6

    IL VIDEO DI JUVENTUS NOVARA 2-0

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”115426″]

  • Juve, vittoria con il Novara. Pepe e Quagliarella decidono il derby

    Juve, vittoria con il Novara. Pepe e Quagliarella decidono il derby

    Missione compiuta per la Juventus che nel derby piemontese si sbarazza del Novara 2-0 con i gol di Pepe e Quagliarella e si riprende quel primato rimasto nelle mani del Milan solo per una notte – non è la prima volta che rossoneri e bianconeri si alternano in vetta alla classifica nel week-end calcistico – mantenendo la propria imbattibilità stagionale.

    Quagliarella e Pepe | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Allo Juventus Stadium gli uomini di Conte non falliscono l’obiettivo dei 3 punti sfoderando una grande prestazione nel primo tempo ma correndo qualche rischio di troppo nella ripresa quando la squadra di Tesser, alla ricerca del gol del pari, alza il proprio baricentro mettendo in difficoltà la retroguardia bianconera chiamando spesso Buffon all’intervento.

    Orfano di Vidal, Bonucci e Vucinic, Conte si inventa Giaccherini in mediana, riporta Chiellini in posizione centrale e opta per Quagliarella dal primo minuto al centro dell’attacco concedendo un turno di riposo a Matri; al fianco dell’attaccante di Castellammare di Stabia il capitano Alex Del Piero, sulla sinistra, mentre a destra il solito Pepe “sette polmoni”.
    Tesser copre il suo Novara con una difesa a 5 e conferma in attacco Rubino con Meggiorini a girargli intorno e Rigoni pronto a far male con i suoi inserimenti dalla mediana.

    Non c’è neanche il tempo di sistemarsi in campo che la Juventus passa in vantaggio già al quarto minuto con Pepe che sbuca dal nulla sul secondo palo e appoggia comodamente in rete il traversone basso messo in area da De Ceglie. Il Novara accusa il colpo e rischia di capitolare in diverse occasioni, soprattutto con i colpi di testa di Giaccherini e Del Piero che trovano sempre pronto un ottimo Ujkani.

    I bianconeri hanno una padronanza territoriale da far paura sfiorando il 70% di possesso palla ma non riescono ad essere incisivi negli ultimi metri di campo, il Novara esce per la prima volta dal suo guscio al 45′ e lo fa con pericolosità, il colpo di testa di Rigoni, lasciato libero di staccare dall’altezza del dischetto del rigore, disturba il “riposo” di Buffon fin lì inoperoso.

    Nel secondo tempo solito copione: Del Piero fallisce il raddoppio da buona posizione con un tiro a giro che fa la barba al palo e Giaccherini fa altrettanto calciando nelle braccia dell’estremo difensore novarese dopo essere stato smarcato da Quagliarella con un colpo di tacco. Al 60′ l’occasione per l’undici bianconero di chiudere il match quando Pepe si invola sulla destra, serve al centro Del Piero che viene anticipato sul più bello dal recupero provvidenziale di Paci . Per il numero dieci la maledizione del primo gol nel nuovo stadio continua.
    Gli ospiti si svegliano dal loro torpore e con Rubino vanno vicini al pareggio, Buffon però si supera mettendoci la manona salvando il risultato. Dopo alcuni minuti di sbandamento, la Juve trova il raddoppio ad un quarto d’ora dal termine con Quagliarella che si sblocca realizzando il suo primo centro stagionale a distanza di un anno esatto (non segnava dal 19 dicembre scorso). E’ la rete che chiude la partita e che fa tirare i remi in barca al Novara.

    La Juve ora aspetta l’esito del posticipo di Roma dove l’Udinese affronta in trasferta la Lazio in una sfida d’alta classifica ma nel frattempo si gode il primato prima di arrivare allo scontro diretto con i friulani ad Udine mercoledì prossimo nel recupero della prima giornata di Serie A.

  • Juve rimonta a Napoli 3-3, Pepe gela il San Paolo

    Juve rimonta a Napoli 3-3, Pepe gela il San Paolo

    Una vera e propria battaglia quella andata in scena stasera al San Paolo dove si giocava Napoli – Juventus, recupero della 11esima giornata di Serie A rinviata per motivi di ordine pubblico a causa del maltempo che lo scorso 6 novembre aveva creato disagi nel napoletano e in gran parte della Campania. Partita ricca di gol, ben 6, e di grandi emozioni con un primo tempo giocato magistralmente dal Napoli, andato sul riposo sul 2-0, e un secondo tempo che ha evidenziato il grande carattere della Juventus di quest’anno che è riuscita a rimettersi in piedi dopo l’uppercut micidiale sferrato da Pandev nel gol del 3-1 rimontando fino al 3-3 finale.

    Goran Pandev | © ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Formazione annunciata per il Napoli che perde uno dei Tre Tenori, Cavani, per un infortunio rimediato a Bergamo sabato sera. Mazzarri sceglie il trio Hamsik, Lavezzi e Pandev con Zuniga preferito sulla sinistra a Dossena e Maggio sulla destra che rientra dopo il turno di riposo concessogli dal tecnico partenopeo; bianconeri invece privi di Marchisio squalificato, Conte sorprende un pò tutti ridisegnando una Juve con un 5-3-1-1 anomalo con Chiellini a fare il terzo centrale ed Estigarribia sulla corsia di sinistra tenuto in posizione più bassa per contenere la spinta offensiva di Maggio, Pepe viene utilizzato come interno al fianco di Pirlo e Vidal e a fare la spola tra centrocampo e attacco mentre Vucinic è a sostegno di Matri.

    L’avvio del match è tutta di marca napoletana, dopo un timido tentativo di Vucinic il Napoli trova al quarto d’ora un calcio di rigore netto per un fallo ingenuo di Pirlo sul velocissimo Lavezzi: dal dischetto si presenta Hamsik che fa secco Buffon il quale riesce solo a sfiorare la conclusione angolata e potente dello slovacco ma il direttore di gara Tagliavento fa ripetere correttamente per l’invasione dell’area di rigore di due giocatori azzurri; la seconda esecuzione del centrocampista è centrale ma imprecisa con la sfera che sorvola la traversa.

    Il risultato si sblocca 7 minuti più tardi quando da un calcio di punizione dalla trequarti scodellato in area, Bonucci sbaglia intervento e serve di testa il liberissimo Hamsik che di testa da due passi deposita la sfera in fondo al sacco per la gioia dei 55 mila tifosi azzurri. La Juve accusa il colpo e con un Pirlo non nella sua serata migliore e che perde diversi palloni, cosa inusuale per lui, al 40′ va sotto di due reti: il regista bianconero è anche sfortunato perchè nell’intento di spazzare, la palla carambola addosso a Maggio e finisce sui piedi di Pandev che batte Buffon di destro incrociando sul palo opposto e va al riposo in vantaggio per due reti a zero.

    Simone Pepe | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Nella ripresa però il Napoli concentrato e aggressivo del primo tempo rimane negli spogliatoi mentre la Juve impaurita e ferita entra in campo con un atteggiamento completamente diverso e si trasforma: passaggio geniale di Vidal per Matri che accorcia subito le distanze al 48′, poi Vucinic va via alla marcatura di Cannavaro in velocità ma trova la pronta risposta di De Sanctis che mette in calcio d’angolo. Il Napoli si riorganizza, Lavezzi, il migliore dei suoi, è imprendibile per i difensori bianconeri e guadagna una infinità di punizioni preziose. Ma il San Paolo va in delirio completo quando al 68′ è ancora Pandev, che non fa rimpiangere l’assente Cavani, a freddare Buffon per il 3-1, l’attaccante macedone riceve un cross basso dalla destra di Maggio, Bonucci va a vuoto e l’ex Inter stoppa e gira in rete di sinistro.

    Per usare un gergo pugilistico, il montante sferrato da Pandev è di quelli che ti fanno barcollare e rischiano di farti crollare al tappeto senza più rialzarti ma la Juve dimostra di saper incassare anche i colpi più tremendi riaprendo nuovamente la gara 4 minuti dopo con Estigarribia che, lasciato solo, riaccorcia le distanze superando De Sanctis per il suo primo centro in bianconero alimentando le speranze di rimonta. La Vecchia Signora è dura a morire perchè a 10 minuti dal termine Pepe, con l’ennesima azione travolgente e con l’orgoglio, prende palla a centrocampo la porta al limite dell’area e dopo un rimpallo favorevole batte con un preciso destro all’angolino basso l’estremo difensore azzurro per un 3-3 folle che fa più bene alla Juve, che ha rischiato di pagare a caro prezzo l’atteggiamento iniziale troppo remissivo conseguenza del modulo scelto da Conte che forse ha pensato più a non prenderle che ad imporre il proprio gioco, che al Napoli, rimasto a -9 dalla vetta occupata proprio dai bianconeri. La fuga della Juve non si è concretizzata (+2 su Milan e Udinese) ma questo è stato un test probante per la tenuta psicofisica degli uomini di Conte.

    Video Highlights Napoli – Juventus 3-3

    [jwplayer config=”240s” mediaid=”112288″]

  • Lazio Juventus 0-1, le pagelle. Pirlo, magica regia

    Lazio Juventus 0-1, le pagelle. Pirlo, magica regia

    La Juventus ritorna padrona della Serie A conquistando tre punti preziosissimi contro la Lazio grazie ad un gol del suo uomo più sorprendente in questo inizio di stagione e cioè Simone Pepeche nel primo tempo decide una sfida ricca di emozioni. Bella la partita con tante prestazioni sopra la sufficienze piena, sugli scudi Buffon e Marchetti. Desta una buona impressione anche Diakite schierato un po a sorpresa da Reja, di qualità assoluto la prova di Andrea Pirlo acciaccato ma sempre prezioso.

    Andrea Pirlo ©GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    Pagelle Lazio Juventus

    Marchetti 7 ancora una prestazione super del portiere ex Cagliari che chiude la porta alla Juventus dopo aver subito il gol del vantaggio bianconero in cui ha potuto ben poco.

    Klose 6 il tedesco non è al meglio e si vede ma alcune sue accelerazioni fanno male ad una difesa bianconera tuttavia molto attenta

    Diakitè 6,5 buona la prestazione del difensore biancoceleste che non ha fatto sentire minimamente l’assenza di Dias.

    Juventus

    Pepe 7 l’uomo in più per la Juventus, e pensare che ad Agosto guardava tutti dalla tribuna con la valigia in mano

    Buffon 7 è tornato definitivamente il numero uno al mondo, sicurezza estrema in tutte le situazioni di gioco e due miracoli su Tommasi Rocchi

    Pirlo 7 superbo, geniale, sontuoso e chi più ne ha più ne metta per il regista bianconero che ha dominato in mediana pur non essendo al massimo della condizione fisica

    Le pagelle

    LAZIO (4-3-1-2): Marchetti 7; Konko 6, Stankevicius 5,5, Diakité 6,5, Radu 5,5; Brocchi 6 (dal 1’ s.t. Gonzalez 6), Ledesma 5,5, Lulic 5,5 (dal 26’ s.t. Sculli 5); Hernanes 6; Rocchi 6 (dal 19’ s.t. Cisse 5,5), Klose 6. (Carrizo, Scaloni, Biava, Cana). All. Reja.

    JUVENTUS (4-3-3): Buffon 7; Lichtsteiner 6,5, Bonucci 6, Barzagli 6,5, Chiellini 6; Vidal 6,5, Pirlo 7, Marchisio 6,5; Pepe 7 (dal 35’ s.t. Estigarribia s.v.), Vucinic 6,5 (dal 20’ s.t. Giaccherini 6), Matri 6,5 (dal 38’ s.t. Quagliarella s.v.). (Storari, De Ceglie, Pazienza, Del Piero). All. Conte.

    Lazio Juventus video highlights Youtube
    [jwplayer config=”120s” mediaid=”111877″]