Tag: silvio berlusconi

  • Galliani conferma Allegri ma al Milan c’è la lista dei sostituti

    Galliani conferma Allegri ma al Milan c’è la lista dei sostituti

    Continua la striscia negativa del Milan che, dall’avvio del campionato ha totalizzato tre sconfitte ed una sola vittoria: nella giornata di ieri è infatti arrivata anche l’Udinese a mettere il bastone tra le ruote al percorso di Massimiliano Allegri che sembra essere sempre più lontano dalla panchina rossonera. Nonostante Adriano Galliani sembri essere dalla parte del tecnico, i rumors sono tanti ed è impensabile che i vertici del club di Milano non abbiano ancora pensato a sostituire l’allenatore visti i risultati pessimi contro squadre come la Sampdoria e l’Atalanta. Nel match di ieri i miglioramenti in campo si sono visti ma di certo le partenze di Ibrahimovic e Thiago Silva non potranno essere sempre la scusa a delle prestazioni sottotono e al grande nervosismo che si è creato in queste settimane, visibile agli occhi di chiunque anche per il gesto di Boateng.

    A quanto pare infatti Silvio Berlusconi avrebbe pensato da molto tempo di togliere la guida del Milan ad Allegri ma a tenerlo buono è stato continuamente Galliani che vuol dare un’ulteriore chance al tecnico che in questi anni ha comunque portato a casa dei buoni risultati. La prova del nove sarà di certo la partita di mercoledì dove tutti si aspettano una vittoria dai rossoneri: nel match contro il Cagliari è proprio impossibile pensare ad un’ennesima sconfitta anche se la fortuna ed il campo di San Siro sembrano aver voltato le spalle ad Ambrosini e compagni.

    Massimiliano Allegri © VINCENZO PINTO/AFP/GettyImages

    Si vocifera infatti che dopodomani sarà il giorno decisivo e, dietro ad Allegri sembrano esserci pronti tanti altri a prendere il suo posto: in primis c’è Mauro Tassotti, conosciuto solamente per essere stato il vice allenatore di quasi tutti quelli che sono passati dal Milan. Perde punti invece Filippo Inzaghi che, dopo la lite vera o non vera è ritornato ad allenare i suoi giovani talenti continuando la prima esperienza ai piani bassi visto anche che dovrebbe mettersi a guidare giocatori che fino al mese scorso hanno condiviso tutto e di più con lui. Il presidente è noto a tutti che vorrebbe Pep Guardiola ma, a mettere una croce sopra il nome dello spagnolo è sia l’elevato stipendio richiesto che la volontà di continuare il proprio anno sabbatico dopo l’addio al Barcellona. Per tutti queste ragioni e soprattutto visto che di allenatori d’alto livello ne sono rimasti pochi liberi, pare che Berlusconi dovrà accontentarsi o di Allegri o di Tassotti, quest’ultimo ovviamente a tempo determinato fino a conclusione di questa stagione.

  • Maldini psicologo del Milan? Berlusconi ci pensa

    Maldini psicologo del Milan? Berlusconi ci pensa

    Maldini torna al Milan? La situazione in casa Milan è disperata e le voci sul futuro della squadra rossonera stanno iniziando a diventare incontrollabili. L’ultima trovata della carta stampata nazionale vuole Paolo Maldini come nuovo psicologo del Milan. Secondo quanto riportata dall’edizione di stamani del Corriere dello Sport, il presidente Berlusconi avrebbe individuato nel leggendario difensore del Milan una possibile soluzione per fortificare lo spirito di un gruppo che mentalmente pare a pezzi. La gestione Allegri è ormai ai titoli di coda, Udine sarà verosimilmente l’ultima tappa per il tecnico livornese, con il numero uno di Via Turati che avrebbe voluto licenziarlo già nella notte di Champions League post Anderlecht. In pole position c’è Mauro Tassotti, che insieme a Maldini andrebbe così a ricostituire un pezzo di storia del Milan, di quella squadra che nei primi anni ’90 aveva incantato l’Europa e il mondo con il maestro Sacchi e mister Capello.

    Una notizia che stride rispetto al velo della realtà rossonera. Non si può nascondere il fatto che Maldini non sia mai stato cercato dalla società di Via Turati, lui che più di ogni altro aveva contribuito negli ultimi 20 anni ad accrescere la leggenda del club e il senso di bandiera, un concetto che oggigiorno pare essersi estinto in Italia (se si esclude l’argentino Zanetti, dopo la partenza di Del Piero in Australia). Allora perché proprio adesso si parla del suo ritorno al Milan? Forse per la situazione disperata in cui versa Milanello? Più semplicemente perché forse sta cambiando qualcosa a livello dirigenziale.

    Paolo Maldini premiato da Platini nel 2009 | ©STEPHANE DANNA/AFP/Getty Images

    Non fu Berlusconi, bensì Galliani ad osteggiare fin dall’inizio l’ingresso in società di Paolo Maldini. Il motivo è rimasto ad oggi sconosciuto, anche se non è difficile individuare la causa. L’ex capitano del Milan è visto come un personaggio scomodo, fin troppo amato dal tifo rossonero, e questa popolarità potrebbe alterare in via definitiva gli equilibri già precari che si registrano in Via Turati. Galliani è sempre più soffocato dalla presenza di una certa Barbara Berlusconi, che il padre ha voluto inserire nel quadro dirigenziale lo scorso anno. Scegliere Maldini quindi sarebbe una decisione presa al 100% dalla famiglia Berlusconi, intenzionata però ad assegnare un ruolo tecnico alla bandiera rossonera e non societario, una sorta di compromesso quindi per rispetto di Galliani ma neanche silenziosa a tal punto da passare inosservata.

  • Esonero Allegri? Udine decisiva

    Esonero Allegri? Udine decisiva

    Qual è la parola chiave più ricercata su internet relativa al Milan? Esonero Allegri. Sì, pare che ormai tutti gli indizi portino al licenziamento del tecnico livornese. Come riportato da Sky stamani, Galliani ha ricevuto nel post partita di ieri la telefonata del patron Silvio Berlusconi. Un colloquio telefonico, il secondo nel giro di pochi giorni, che ha per certi versi segnato il destino di Allegri. La condanna sull’ex allenatore di Sassuolo e Cagliari è stata già firmata: il giudice ultimo sarà l’Udinese. Quattro giorni ancora e poi si saprà se l’attuale tecnico rossonero resterà in sella o meno. La crisi è ormai aperta, profonda, poco controllabile anche da chi è stato un perfetto gestore in questi due anni al Milan. Succede sempre così nel calcio, alla fine sono i più deboli a pagare il prezzo più salato.

    Sarebbe da stupidi pensare che il flop della squadra rossonerain questo avvio di stagione sia da attribuire esclusivamente ad Allegri. Lo stravolgimento estivo della rosa non poteva non avere conseguenze immediate sul piano sportivo, anche se nessuno immaginava che potessero essere di tale portata. Manca la qualità in mezzo al campo, in attacco Ibrahimovic non c’è più, e la difesa è orfana di quello che è tutt’ora considerato il centrale difensivo più forte al mondo. Tutto chiaro, meno il perché la società non abbia rimpiazzato a dovere i calciatori che sono andati via, considerato il denaro entrato nelle casse rossonere. Qui finiscono le colpe della società, se di colpe si può parlare, e qui iniziano quelle di Allegri.

    Massimiliano Allegri durante Milan-Anderlecht | ©OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    Dal livornese ci si aspettavano nuove idee, un gioco diverso rispetto a quello offerto negli ultimi due anni, che aveva in Ibrahimovic l’accentratore totale. Sono trascorsi più di tre mesi e la situazione sotto questo punto di vista è disperata. Contro la Sampdoria sembrava quasi che in campo ci fosse ancora Ibrahimovic, con lanci lunghi incomprensibili verso una prima punta che non c’è più. Pazzini è diverso da Ibra, non brilla tanto nel far risalire la squadra o giocare di sponda quanto invece per colpo di testa e finalizzazione  in area di rigore. Sapendo questo, perché allora proseguire nello stesso canovaccio delle ultime due stagioni?

    C’è poi il caso Boateng che merita una riflessione particolare. Il ghanese si è preso la maglia numero 10, quella promessa da Galliani a Ibra prima che lo svedese fosse venduto insieme a Thiago Silva al Psg. Un maglia e un numero che assegnano pressione e responsabilità a chi la indossa. Che il Prince sia fuori forma è fin troppo evidente. Ma forse c’è qualcosa di più, un problema psicologico di fondo che frena il ghanese. Senza Ibrahimovic sono forse troppe le responsabilità che gravano sul Boa? Sì. Prima bastava passarla a Ibracadabra e lanciarsi in area (vedi Nocerino, vedi Boateng). Ora non è più possibile giocare in questa maniera e i limiti tecnici del Prince vengono a galla indistintamente. Perché quindi ostinarsi a schierarlo in quella posizione, anche se è quella preferita dal ghanese? Perché non varare il 4-3-3, con Bojan ed El Shaarawy esterni insieme a Pazzini, retrocedendo Boateng a centrocampo per dare più forza ad un reparto che con De Jong e Montolivo è ancora competitivo? L’ora della verità si avvicina, Udine è alle porte.

  • Berlusconi vende villa Certosa, ossigeno per il Milan?

    Berlusconi vende villa Certosa, ossigeno per il Milan?

    Silvio Berlusconi ha venduto villa Certosa per 470 milioni di euro al figlio dello sceicco Mansour, Khalifa bin Zayed. La notizia è di ieri pomeriggio, ma ha riscosso popolarità tra i media sportivi soltanto nella giornata di oggi, quando la vendita dell’abitazione del patron rossonero è stata associata alle vicende del Milan. L’idea, rilanciata in primis dal noto sito Calciomercato.com, prevede che i fondi guadagnati da villa Certosa vengano poi reinvestiti durante le prossime sessioni di mercato, fin da quella di gennaio. Particolarmente suggestiva l’ipotesi di vedere vestire Cristiano Ronaldo (da sempre pallino del numero uno di Via Turati) vestire la maglia rossonera. Se azzeccata, il direttore Xavier Iacobelli potrebbe vantarsi a lungo della sua “genialata”, sebbene tutto lasci pensare che Ronaldo non potrà mai venire in Italia, almeno fino a quando la crisi economica imperverserà in Italia e in Europa.

    Comprano sempre loro A meno che tu non ti chiami Mansour, oppure che tu non sia il Paris Saint Germain, i pezzi da 90 difficilmente approderanno nella tua squadra. Il tempo delle vacche grasse è terminato anche per le due super-potenze spagnole (Real e Barca) che quest’estate hanno toccato con mano la crisi che attanaglia il vecchio Continente. Gli unici che in questo momento possono permettersi di spendere a loro piacimento sono i padroni dell’oro nero, salvo qualche eccezione russa, come ad esempio Abramovich.

    silvio berlusconi | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Questione di lodo Lasciando da parte la storia di Cristiano Ronaldo, a mio parere falso specchietto per le allodole, ciò che andrebbe sottolineato maggiormente è il fatto che Silvio Berlusconi abbia venduto villa Certosa al prezzo di 470 milioni di euro. Non siamo immobiliaristi, però la cifra è praticamente identica a quella che la Fininvest ha dovuto versare in un’unica tranche a Carlo De Benedetti durante la primavera scorsa. Facile quindi immaginare che Berlusconi abbia sacrificato la villa in Sardegna più per il bene della famiglia piuttosto che per questioni pallonare.

  • Antonio Cassano al vetriolo: “Ero la sesta punta del Milan”

    Antonio Cassano al vetriolo: “Ero la sesta punta del Milan”

    Conferenza stampa di presentazione all’Inter di un Antonio Cassano scatenato che tuona contro la sua ex squadra, il Milan, e soprattutto critiche a Massimiliano Allegri e Adriano Galliani.

    Non è mai bello sentire un calciatore criticare così aspramente la sua ex squadra e a maggior ragione, per quello che il Milan ha fatto per Cassano durante il suo infortunio al cuore, ci sentiamo di non condividere i toni del fuoriclasse barese che è sembrato decisamente un po’ sopra le righe.

    Purtroppo come per Mario Balotelli, madre Naturaè stata troppo magnanina nel donare un talento calcistico  straordinario al giocatore di Bari vecchia ed al tempo stesso, molto avara dal punto di vista cerebrale con l’ennesima dimostrazione di una conferenza stampa di cassano in cui decisamente le parole non sono state collegate al cervello.

    Antonio Cassano ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    C’e’ da dire comunque una cosa, con cassano non ci si annoia mai, critiche aspre del nuovo numero 99 nerazzurro rivolte sia a Massimiliano Allegri ed Adriano Galliani: “Io ho iniziato a dire di voler andar via durante l’Europeo. Lo dicevo ad Allegri, che poi lo comunicava a Galliani. Ma io per Allegri contavo come il due di coppe con briscola a bastoni. Per lui ero la quinta, sesta, settima punta, non so nemmeno io. Lui mi diceva che non poteva assicurarmi niente, e allora io me ne vado. Tutti i miei compagni del Milan mi sono stati vicini, erano dispiaciuti della mi partenza. Mi fa piacere che mi vogliono bene ed io a loro. Da altre persone sms zero in un anno e mezzo, in questo periodo meno di zero ma me l’aspettavo“. Ed ancora sull’Amministratore Delegato rossonero: “Al Milan non ho sbagliato io, non hanno sbagliato i giocatori e nemmeno l’allenatore, ma qualcuno più in alto di lui. Qualcuno che faceva il furbo, che prometteva e non manteneva, qualcuno che faceva tanto fumo e poco arrosto. Quando mi prendono in giro, a me non va bene. Io devo ringraziare i tifosi che mi sono stati vicini quando stavo male, ma non lui. Da un anno si parlava di rinnovo di contratto, ma sto ancora aspettando. Se sto parlando di Galliani? Lo dite voi, io non voglio nemmeno fare i nomi. Si parla di irriconoscenza? Io devo ringraziare i tifosi che mi hanno messo gli striscioni in ospedale, Silvio Berlusconi che mi ha messo a disposizione un impero, Barbara che è stata gentile, Tavana che mi ha salvato la vita, e Tassotti con cui andavo d’accordo. Avevo un problema solo con una persona“.

    Quando Cassano arrivò al Milan disse che sopra la squadra rossonera c’era il cielo, adesso la dichiarazione d’amore verso l’Inter  ancora più superiore con l’affermazione che la squadra più “Pazza” del Mondo è addirittura sopra il cielo e con la speranza dei tanti tifosi nerazzurri che questa sia l’ultima e non la prima “Cassanata” interista.

     

  • Silvio Berlusconi apre agli arabi e pensa a Kaka

    Silvio Berlusconi apre agli arabi e pensa a Kaka

    Riecco Silvio Berlusconi che sbuca ogni tanto dalla tana di Arcore. Il numero uno del Milan parla a cuore aperto di fronte ai tifosi (virtualmente si intende, altrimenti la dialettica sarebbe andata a farsi benedire), ai microfoni del canale telematico rossonero. Essenzialmente sono stati tre i temi toccati. Non poteva mancare l’accenno alla doppia cessione Thiago-Ibra, una delle più sanguinose per il tifoso del Diavolo, la più salutare invece per la cassaforte di Via Turati, come spiegato (non che ci volesse un economista per farlo) dal Berlusca, secondo il quale la nave di Milanello potrà solcare le acque per altri quattro o cinque anni. Parole sacrosante, chiaro, tardive però, sopratutto per chi sta dall’altra parte della staccionata, che si è sentito giustamente preso per i fondelli.

    Il discorso poi si è esteso, fino a toccare i quattro angoli del mondo, accendendo alla fine una parte del globo in particolare. La crisi economica la conosciamo tutti, sia attraverso i mass media che aprendo i nostri portafogli la mattina, per scoprire un preoccupante vuoto. Oltre alle solite ovvietà, Berlusconi si è reso protagonista di un’apertura senza precedenti fino ad ora. Mai infatti, in 26 anni di presidenza, aveva dichiarato esplicitamente di essere disponibile ad un’eventuale ingresso di azionisti stranieri nella società rossonera. Inutile nascondercelo, i fantasmi arabiprendono ogni giorno più consistenza. Il matrimonio con la Emirates è un caso? (domanda lecita di Marcel Vulpis, direttore di Sporteconomy, intervistato in esclusiva da Milannews).

    silvio berlusconi | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Infine Berlusconi spalanca i cancelli per un ritorno di Kaka in rossonero, tesi che sposa quanto detto nella giornata di ieri. Segno tangibile della volontà da parte del Milan di riabbracciare il proprio fuoriclasse brasiliano, andando così a comporre un attacco che in Italia avrebbe pochi eguali (diciamo anche nessuno), con Kaka Pato e magari El Shaarawy, sempre che Allegri sia d’accordo. Dichiarazione d’amore per il Bambino d’oro quelle del patron rossonero pronunciate al cospetto di Mario Suma: Kaka è nei nostri cuori per quel giocatore e quell’uomo che è: non chiudo ad un suo ritorno. Fiction o realtà? Il 31 agosto è fra un mese esatto, abbiamo tutto il tempo per scoprirlo.

  • Il Milan al Trofeo Tim, Massimiliano Allegri prepara l’anno zero

    Il Milan al Trofeo Tim, Massimiliano Allegri prepara l’anno zero

    Rifondazione, rinnovamento, rivoluzione. In due sole parole “anno zero”. E’ questo quello che attende il Milan versione 2012/2013. Gli addii di Nesta, Zambrotta, Flamini, Gattuso, van Bommel, Seedorf e Inzaghi, più le cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic, segnano una decisiva svolta nella storia della società milanese. Un cambio generazionale totale con i soli Abbiati e Ambrosini a dover tramandare ai nuovi arrivati la grinta, la storia e la voglia di vincere che ha fatto grande la squadra rossonera. Si prospetta una stagione (e forse non solo una) di transizione, che servirà a far maturare esperienza ai nuovi arrivati e ai giovani della rosa, con Massimiliano Allegri pronto a questa nuova avventura.

    BERLUSCONI – Ordini del presidente del Milan, abbassare il tetto ingaggi, nessun acquisto faraonico e autogestione finanziaria. Silvio Berlusconi non è disposto a mettere più una lira, o meglio, un euro sulla società che ha acquistato nel 1986 e con la quale ha vinto tanto. Potrebbe essere giunta l’ora di cedere totalmente o in parte le quote societarie e l’abbassamento delle spese verrebbe visto di buon occhio dai possibili acquirenti.

    Massimiliano Allegri © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    MAX ALLEGRI – L’attuale allenatore rossonero si appresta ad iniziare la sua terza stagione a Milanello. Nel suo curriculum un primo e un secondo posto. Non male per uno che è passato nel giro di tre stagione dal Sassuolo al Milan, passando per Cagliari. Ora il mister livornese si ritrova davanti alla sfida più importante della sua carriere. Riuscire a lottare per lo scudetto con la squadra in completa rifondazione e senza acquisti di rilievo alle porte. Ha appoggiato completamente le scelte societarie, ritenendo la cifra offerta dal Psg per Ibra e Thiago troppo importante per essere rifiutata e spera che da qui al 31 agosto possano arrivare volti nuovi per non sfigurare in campionato e Champions League.

    LA VECCHIA GUARDIA – Abbiati e Ambrosini sono i superstiti, ma nello spogliatoio milanista quest’anno mancherà la saggezza di Nesta, la grinta di Gattuso, l’intelligenza di Seedorf e la voglia di vincere di Inzaghi. Un mix perfetto che ha permesso al Milan di vincere Scudetti, Champions League e Coppe varie.

    IL MERCATO – Grande lavoro quest’estate per l’amministratore delegato rossonero, Adriano Galliani. Robinho è in procinto di lasciare Milano e non è escluso che a ruota possano seguirlo Cassano e Boateng che iniziano a dare segni di sofferenza davanti a questa smobilitazione societaria. Il barese sogna un ritorno a Genova, sponda blucerchiata, mentre al secondo potrebbero spalancarsi le porte del Real Madrid. In entrata, l’idea nuova della società di via Turati si chiama Bendtner, attaccante danese dell’Arsenal. Acquisto che rientrebbe nel profilo economico imposto dalla presidenza.

    CLASS ACTION – Intanto gli abbonati milanisti sono pronti a ricorrere per vie legali contro il Milan, reo di aver imbrogliato i tifosi attraverso pubblicità ingannevole per la sottoscrizione dell’abbonamento per la stagione 2012/2013. La campagna pubblicitaria vedeva protagonisti Nocerino, Ambrosini, Boateng, Ibrahimovic e Thiago Silva. Con la cessione dell’attaccante e del difensore, il tifo rossonero si è sentito preso in giro e, con l’appoggio della Codacons, è pronto a partire con una class action.

  • Thiago Silva chiede scusa ai tifosi del Milan “Non volevo andare via”

    Thiago Silva chiede scusa ai tifosi del Milan “Non volevo andare via”

    Sono passati solo 5 giorni dall’annuncio ufficiale del trasferimento al Paris Saint-Germain, ma Thiago Silva sembra un ricordo molto lontano, forse perchè la sua cessione era nell’aria da mesi, sembrava cosa fatta prima, cosa assurda poi soprattutto dopo che il presidente Silvio Berlusconi aveva sbandierato ai quattro venti che il suo vecchio cuore rossonero aveva prevalso. Alla fine il difensore più forte del mondo nonostante il rinnovo del contratto, è volato via comunque, direzione Parigi anche se prima di ammirare la Torre Eiffel dovrà onorare le Olimpiadi con la selezione brasiliana. Proprio dal ritiro olimpico, sono arrivate le prime dichiarazioni da giocatore del Paris Saint-Germain e le parole del brasiliano rendono ancor più complicato lo stato d’animo del tifoso milanista.

    “E’ la mia prima conferenza stampa come atleta del PSG. Sono felice di questo trasferimento, ma triste per il mio addio al Milan. Inizia così il discorso del brasiliano, da una parte la felicità per un’avventura più che stimolante avente inizio a breve, dall’altra però c’è il pensiero che vola a Milano, al Milan, ai suoi tifosi. D’altronde il Milan lo ha fatto conoscere al mondo, e proprio i tifosi rossoneri lo immaginavo come capitano della squadra nei prossimi anni. Non sarà così, lo sanno bene i milanisti, lo sa bene Thiago e lo sa bene Adriano Galliani, che visibilmente scosso dalla doppia cessione milanista ancora non ha spiegato pubblicamente il susseguirsi di eventi che ha portato il Milan prima a resistere, poi a rifiutare ufficialmente e infine a cedere mestamente alle tentazioni parigine.

    Thiago Silva © VANDERLEI ALMEIDA/AFP/GettyImages

    Nell’attesa che qualcuno al Milan dia spiegazioni a riguardo, c’è Thiago Silva che parla ai suoi ex tifosi: “Lì ho vissuto emozioni molto forti: è un club che si dedica ai giocatori e al gruppo. Io gli devo tutto. Mi voglio scusare con i tifosi del Milan: il mio trasferimento a Parigi, al 100%, non è stata una decisione mia, visto che io con il Milan avevo perfino rinnovato il contratto. C’è chi ha detto che sono un mercenario, ma non me ne sto andando per guadagnare più di quanto prendevo al Milan. Le persone che sanno di calcio capiscono com’è andata e la situazione per me è stata complicata. La volontà mia e dei miei familiari era di non lasciare il Milan. Poi mi hanno chiamato Leonardo ed Ancelotti  e devo dire che per Leonardo ho grande affetto e stima. Ciò che mi ha spinto a cambiare club è stato il loro progetto. Come ha detto Ibrahimovic, stanno allestendo una squadra da sogno”.

     Tralasciando le parole riguardo il progetto parigino, dobbiamo dar risalto al fatto che il difensore del Brasile si è scusato con i suoi ex tifosi, e lo ho fatto prima del Milan, perchè se non si era capito, lui al Milan ci sarebbe rimasto volentieri. Sarà anche vero che il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce, ma al Milan il cuore ha smesso di battere sul più bello e nel modo più sbagliato possibile, provocando una sorta di delusione mista a rassegnazione nella maggior parte dei tifosi milanisti. Adesso i tifosi milanisti stessi dovrebbero ricevere delle spiegazioni dalla società Milan, una delle maestre nella comunicazione. Non questa volta dirà il tifoso rossonero, e come dargli torto. Così come non si può dar torto a coloro che non sottoscriveranno più l’abbonamento allo stadio. Per la serie: ve la siete cercata….

  • Thiago Silva al Psg è ufficiale. Al Milan 42 milioni

    Thiago Silva al Psg è ufficiale. Al Milan 42 milioni

    A.C. Milan di aver ceduto al Psg Thiago Silva“. Tramite questo comunicato telegrafico di sole 10 parole quasi a voler far passare la nota inosservata, e con un errore di scrittura (non compare la parola comunica corretto qualche istante più tardi) emesso alle 18:45, il Milan ha ufficializzato la cessione al Paris Saint Germain di Thiago Silva. Neanche un accenno di ringraziamento al ragazzo come si suol fare in questi casi. Un epilogo scontato considerati gli ultimi giorni in cui anche dai vertici rossoneri, Berlusconi in primis, provenivano indicazioni in questo senso, ovvero della cessione del più forte difensore del mondo in circolazione al club guidato da Carlo Ancelotti.

    Thiago Silva ha già sostenuto le visite mediche in Brasile dove il centrale ormai ex rossonero si trova in ritiro con la nazionale verdeoro per prepararsi in vista delle Olimpiadi di Londra, subito dopo l’ok del medico sociale del club parigino Chris Rolland si è potuto mettere nero su bianco e concretizzare l’affare che porterà nelle casse del Milan 42 milioni di euro, una cifra stratosferica per un difensore. Thiago Silva ha firmato un contratto della durata di 5 anni a 7.5 milioni di euro netti a stagione come si apprende direttamente sul sito del Psg che annuncia così, comprensibilmente con tut’altro umore, l’arrivo del difensore più forte del mondo “Thiago Silva est Parisien” e ancora “Bienvenue Thiago Silva” con tanto di comunicato annesso alla storia e alla carriera del campione brasiliano.

    Thiago Silva © Marco Luzzani/Getty Images

    Fine della messa in scena architettata da Silvio Berlusconi con l’ausilio dell’ “audace” e fido Adriano Galliani. Il presidente del club rossonero era addirittura intervenuto in diretta su Sportitalia nella trasmissione Speciale Calcio Mercato per annunciare trionfalmente a tutto il popolo rossonero del rifiuto alla proposta allettante del Paris Saint Germain, così come aveva fatto qualche anno addietro con Kakà (la trasmissione era però il Processo di Biscardi) che 6 mesi più tardi poi si trasferì al Real Madrid, ritirandolo dal mercato enfatizzando sul notevole sforzo economico fatto per trattenerlo prendendo per i fondelli, per usare un eufemismo, i tifosi del Milan. In realtà Thiago Silva era stato promesso al Psg già quando Galliani volò a Parigi il 12 di giugno per ascoltare l’offerta dell’amico Leonardo subordinando però la cessione del brasiliano all’acquisto anche di Zlatan Ibrahimovic, di cui il Milan si è voluto sbarazzare per via dell’oneroso ingaggio, confezionandoli in un unico pacchetto privandosi così in un sol colpo di due colonne portanti del Milan che fanno seguito agli addii illustri dei senatori, da Gattuso a Seedorf, da Inzaghi a Nesta andando così incontro ad una rifondazione totale della squadra.

    Dopo l’ufficialità di Thiago Silva si attende a breve anche quella del gigante svedese, l’annuncio presumibilmente arriverà lunedì, che in queste ore sta limando gli ultimi dettagli del suo nuovo ricchissimo contratto con il Psg che lo porterà a guadagnare circa 14 milioni di euro netti all’anno.

  • Ibrahimovic e Thiago Silva ad un passo dal PSG

    Ibrahimovic e Thiago Silva ad un passo dal PSG

    Ormai è quasi tutto pronto, dopo l’incontro a tre tra Mino Raiola, Leonardo e Ibrahimovic in terra svedese, l’acquisto dei due gioielli rossoneri sembra essere definitivo. Non bastassero i vari incontri a Parigi, a confermare il tutto arriva anche Silvio Berlusconi che ha così dato il via alla trattativa. Il patron del Milan ha dichiarato che con la vendita di Ibrahimovic e Thiago Silva il club di Milanello risparmierà una cifra attorno ai 170 milioni di euro, con la quale Galliani e compagni potranno ricostruire la squadra.

    In queste ore infatti Zlatan Ibrahimovic sta chiudendo la trattativa con il Paris Saint Germain: la squadra di Carlo Ancelotti aveva offerto al bomber svedese 9 milioni di euro a stagione ma Mino Raiola ha fatto intendere a Leonardo che la cifra era troppo bassa e stamattina il contratto è arrivato a toccare quota 12 milioni di euro per le prossime tre stagioni; un passo avanti vero la richiesta di Ibrahimovic ben salda a 15 milioni di euro.

    Zlatan Ibrahimovic © JONATHAN NACKSTRAND/AFP/GettyImages

    Per quanto riguarda invece il brasiliano Thiago Silva,  lo stipendio sarà di 7,5 milioni all’anno, come era stato già dichiarato dal club francese durante la trattativa che aveva coinvolto il Milan all’inizio del mese. Sicuramente due grandi acquisti per il PSG che ora potrà competere nel migliori dei modi con le più grandi squadre nella prossima stagione: nei prossimi giorni lo svedese è  infatti atteso a Parigi per le visite mediche mentre per Thiago Silva si dovrà aspettare la fine delle Olimpiadi in quanto è impegnato a Londra 2012 con la squadra verdeoro.

    Dall’altra parte sono però due grandi perdite per il Milan che ora dovrà mettersi alla ricerca di giocatori in grado di prendere il posto di Thiago Silva e Ibrahimovic: nei giorni scorsi la squadra rossonera ha reso pubblica la propria volontà di ingaggiare come attaccante Carlos Tevez oppure Dzeko mentre è stata aperta anche la trattativa per il centravanti Destro e per il difensore del Porto Rolando. Quel che è certo è che grazie ai 65 milioni di euro più 9 di bonus che il PSG andrà a consegnare al Milan, permetterà alla squadra rossonera di mettere a segno alcuni colpi di mercato interessanti.