Tag: silvio berlusconi

  • Berlusconi: “Robinho e Ibra non sono acquisti pre-elettorali”

    Osservando la situazione nel mondo politico e la perdita di consensi di Berlusconi tra i tifosi del Milan le operazioni di mercato che hanno portato Ibrahimovic e Robinho in rossonero potevano apparire come un tentativo, in grande stile, di rivalutare la sua posizione ed entusiasmare il popolo rossonero. Stando alle parole di Berlusconi, che oggi ha concesso un intervista alla Gazzetta dello Sport, non esiste il pericolo elezioni perchè il Pdl governerà ancora altri tre anni.

    “Discorsi che non hanno senso – dice Berlusconi – tanto è vero che alle elezioni andremo soltanto fra tre anni. Non è vero che ho ritrovato l’emore per il Milan, perchè io l’ho sempre avuto. Negli ultimi due anni però non avevo condiviso il modo con cui la squadra era messa in campo, prima con Ancelotti e poi con Leonardo”.


    Il rapporto con Allegri e il 4-2 fantasia

    “Sarà Allegri a decidere chi far giocare in base allo stato di forma e alla salute di tutti – considera Berlusconi – Gli ho spiegato come la penso e lui sa che ho voluto allestire un Milan molto spettacolare, capace di divertire, in cui tutti i migliori possono giocare insieme se stanno bene. Ma l’ultima parola spetta a lui”. Decisioni che, a detta del patron, non comportano il rischio di burrasche: “Allegri rischia se non vince? No, perché noi abbiamo sempre lasciato lavorare tutti. Negli ultimi due anni, però, non avevo condiviso il modo con cui la squadra era messa in campo, prima con Ancelotti e poi con Leonardo. Io ho sempre rispettato il ruolo degli allenatori, ma ho provato dolore vedendo che le risorse a loro disposizione non erano opportunamente impiegate. Ronaldinho e Pato invece di essere vicini alla porta erano a 45 metri”

  • Galliani: “Robinho è un regalo di Berlusconi ai tifosi”

    Adriano Galliani, decisamente afono a seguito delle estenuanti giornate di trattative, si è concesso in esclusiva a Sky Sport 24, poche ore dopo aver condotto in porto l’operazione Robinho:

    La voce? Ritornerà, l’importante è aver preso Ibrahimovic e Robinho. Il brasiliano? Lo stavamo meditando, ma è stato un grande regalo del presidente Berlusconi a tutti i tifosi del Milan. Oggi ho parlato con lui e ha acconsentito all’operazione anche senza la cessione di Borriello. Non lo vedevo così innamorato di Milan da molti anni. I numeri di Ibrahimovic e Robinho? Ibra ha già scelto l’11 ieri quando abbiamo ceduto Huntelaar allo Schalke 04, mentre credo che Robinho prenderà il 70. Il costo di Robinho? E’ costato 18 milioni di euro più bonus. E’ un giocatore giovane, nazionale brasiliano. Allegri ha insistito molto per avere un attaccante esterno da alternare a Pato e Ronaldinho, o giocare insieme a loro. Cosa mi diceva all’orecchio Ibra durante Milan-Lecce? Mi ha chiesto di prendere Robinho e io gli ho detto di parlarne con il Presidente che era seduto di fianco a lui”.

    L’amministratore delegato a Spotmediaset ha invece encomiato la qualità della rosa rossonera, ritenuta competitiva su tutti i fronti:

    “Adesso abbiamo una squadra stellare, una squadra che non cambierei con nessun’altra in Europa. Se penso cos’abbiamo davanti dico che siamo veramente messi benissimo. E’ stata una grande grande campagna di rafforzamento e i tifosi lo stanno capendo, si vede dagli abbonamenti e dall’entusiasmo che c’è in giro”.

    Cominciamo a scaratare il regalo di Berlusconi con questo video:

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  • Ibra – Milan ci siamo! Berlusconi a Milanello per l’annuncio

    E’ partorito. Dopo un lungo travaglio Milan, Barcellona e Raiola hanno trovato l’accordo per il trasferimento di Zlatan Ibrahimovic in rossonero.

    A Barcellona il lungo colloquio tra Galliani e Rosell sembra aver sciolto tutti i dubbi e domani lo svedese volerà a Milano per esser presentato a San Siro.

    Le indiscrezioni sull’ormai imminente lieto fine arrivano pure dalla inaspettata presenza di Silvio Berlusconi a Milanello per dar la notizia ufficiale ai giocatori e caricarli per la nuova stagione.

  • Elezioni anticipate? Berlusconi corre ai ripari, ecco Ibra

    Elezioni anticipate? Berlusconi corre ai ripari, ecco Ibra

    Rinforzi? Spendo 65 milioni l’anno. Ibrahimovic? Non si sposerebbe con lo spogliatoio, porterebbe scompiglio.

    Queste le dichiarazioni del patron del Milan, nonchè presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al raduno di Milanello dello scorso 20 luglio. Oramai ci siamo abituati o meglio, i politici stessi, ci hanno abituato coi fatti a non credere alle loro fallaci parole. Nonostante ciò, abiurare in poco più di un mese una linea filosofica improntata all’austerity, e dunque scaturita dalla necessità (così ci hanno fatto credere), spinge quantomeno a delle riflessioni. Prima non c’erano i soldi, e poi tadan!: 45 milioni (probabilmente ottenuti in parte da una o più cessioni). Prima Ibra è apostrofato come un “bad boy” spacca-spogliatoio, poi, folgorato sulla via di Damasco, diventa un bravo ragazzo. Evitiamo questa volta di sfogliare la margherita Ibra-sì Ibra-no ritenendo lo svedese utile o meno alla causa rossonera, e addentriamoci alla ricerca delle motivazioni che hanno spinto la dirigenza del diavolo alla sovversione del diktat “guardare e non toccare”.

    Di certo passare da poveracci, costretti ad elemosinare Boateng dal Genoa, a guest-star del calciomercato estivo 2010, rappresenta un cambio di rotta celante una causa da perorare che va al di là dei successi sportivi. A maggior ragione se si pensa che il presidente rossonero, alias quello che tira fuori il portafoglio, riteneva “il Milan allo stesso livello dell’Inter” quando ancora non c’erano “quel bel ragazzo di Yepes”, Sokratis al secolo “l’uomo che fermò Messi al Mondiale”, e Boateng, purtroppo ancora privo di una magnificenza presidenziale che non tarderà ad investirlo.

    Se poi passi in rassegna mentale che all’orizzonte di Silvio Berlusconi, patron del Milan, nonché presidente del Consiglio, nonché cornificato politicamente da Gianfranco Fini, si prospettano le elezioni anticipate, sei il più grande degli screanzati. Eh certo!: hai dimenticato di ringraziare Fini per averti appena regalato un campione in più da ammirare in Serie A. Per una volta la demagogia potrebbe servire a qualcosa di buono, ammesso che i quasi cinque milioni di tifosi milanisti decidano di votare appellandosi, unilateralmente, ai meriti politici.

    Dopo la smobilitazione per la cessione di Kakà era importante infervorare nuovamente la piazza. Tutto questo, oltre alla frase “se c’è qualcuno che copre tutto quello che ho speso sono disposto a vendere”, è l’ennesima testimonianza che il Milan è diventato un giocattolo per accattivare la massa di imbecilli, uno specchietto per le allodole. Caro Silvio ho una una notizia per te: noi non siamo imbecilli. Ah, dimenticavo: Grazie Fini!

  • Il Milan apre a Ibra, adesso tocca a Raiola e al Barcellona

    Intercettati a margine del Trofeo Berlusconi Galliani e Berlusconi si dimostrano meno categorici dei giorni scorsi e aprono all’acquisto di Zlatan Ibrahimovic. Il presidente si lascia scappare a denti stretti un chi sa con un sorrisino che lascia ben sperare i tifosi rossoneri.

    Apre all’arrivo dello svedese anche Adriano Galliani che alle domande sul possibile interesse dei rossoneri passa dal no categorico a un più accomodante ci proveremo.

    Il Milan dunque esce allo scoperto ma per strappare lo svedese al Barcellona avrà bisogno dell’aiuto dello stratega Raiola e sopratutto di Pep Guardiola. Il tecnico dei blaugrana di fatto dovrà scaricare pubblicamente il giocatore prendendosi le responsabilità della cessione e dei suoi possibili risvolti.

  • Berlusconi – Ibra: contatto telefonico

    Dopo le parole di Silvio Berlusconi nel suo show al primo giorno di ritiro del Milan di Allegri tutte le possibili indiscrezioni che volevano Zlatan Ibrahimovic possibile obiettivo del Milan erano state messe a tacere.

    Ma oggi Sport riporta un presunto contatto tra Ibrahimovic e il presidente Silvio Berlusconi in persona per capire i margini di trattativa e il modo più indolore per lasciare il Barcellona.

    Trattativa praticamente impossibile ma se Guardiola è stato chiaro con lo svedese è altrettanto palese la forza contrattuale di Mino Raiola e il suo potere di convinzione sui presidenti. “Il colpo” potrebbe andare in porto sul finire della sessione di mercato in modo tale da ottenere qualche sconto o strappare un prestito.

  • Milan: tra presentazioni in pompa magna e false promesse

    In un mercato “stitico” l’apatia rossonera fa poca notizia, il mercato langue ma la giustificazione più usata è il periodo critico che blocca il calcio in Italia e in Europa.

    Trovare un difetto a questa sintesi sarebbe impossibile ma provando a ragionar a 360° la situazione rossonera sembra emblematica. Il Milan arriva da due stagioni deludenti senza grandi acquisti e con tantissimi giocatori logori e non più sicuri del progetto Milan.

    L’esempio evidente della mancanza di idee e programmazione è la gestione della vicenda Gattuso. “Ringhio” consapevole dei suoi limiti ha chiesto garanzie alla società e al tecnico per non limitarsi al ruolo di comparsa come in questa stagione. La società lo ha convinto a restare sostenendogli ancora un ingaggio non più livellato all’apporto in campo del centrocampista calabrese.

    Sulla stessa scia vanno definite le spalmature di Oddo, Zambrotta e Abbiati e le possibili di Nesta e Pirlo. In entrata, nonostante le promesse di Berlusconi e le sfarzose presentazioni di Fly Emirates non sembrano esserci novità all’orizzonte e per i tifosi si prospetta una nuova annata di tormenti.

  • Ancelotti ne ha per tutti. Balotelli da Premier e su Berlusconi…

    Carlo Ancelotti si appresta a vivere la seconda stagione da tecnico del Chelsea con un grande sogno che si chiama Champions League. L’ex tecnico rossonero non fa mistero di voler raggiungere il più alto gradino della massima competizione europea per completare il ciclo con i Blue iniziato quest’anno con Premier League e Fa Cup.

    Intercettato da Roberto Beccantini per la Stampa Ancelotti non si sottrae alle domande parlando a ruota libera di ogni argomento. Da Mourinho a Balotelli, dall’austerity imposta da Abramovic ad una stilettata sul presidente Berlusconi.

    Balotelli e la Premier

    Mario è un talento matto. La Premier rappresenta l’approdo ideale. Ritrova Roberto Mancini, l’allenatore che lo lanciò in serie A; e come razzismo, siamo vicini allo zero assoluto. Nessun alibi e un consiglio, uno solo: occhio ai tabloid

    Il fair play finanziario
    L’Uefa di Michel Platini ha messo dei paletti, tempo un paio di stagioni e saranno cavoli amari per molti. Scordiamoci l’epoca delle vacche grasse. Berlusconi e Moratti non potevano non adeguarsi. Anche Abramovich ha smesso di darsi alla pazza gioia. Pensi che il mio acquisto più importante resta, a tutt’oggi, il recupero di Essien.

    Allegri e la pressione di Berlusconi

    Quando il presidente espone un’opinione, anche se così “farcita”, l’allenatore non può che prenderne atto. Allegri ha tutto un campionato per dimostrare la sua autonomia. Io sono stato più fortunato: ai miei tempi, il primo giorno di scuola Berlusconi non veniva mai.

    La griglia scudetto
    Inter comunque, anche senza Balotelli e Maicon. Poi le solite: la Roma, la Juve, il Milan

    Prandelli e la Nazionale

    Difficile. Non navighiamo nell’oro

  • Milan: Ronaldinho resta, il Liverpool vuole Huntelaar

    Milan: Ronaldinho resta, il Liverpool vuole Huntelaar

    Confermato “a vita” dal presidente Silvio Berlusconi nel primo giorno di ritiro rossonero, Ronaldinho, considerate le parole d’affetto del numero uno di via Turati, se prima era indeciso su restare o meno ora è convinto: il Gaucho rimarrà in rossonero spegnendo definitivamente le voci su un suo possibile trasferimento ai Los Angeles Galaxy. L’offerta era importante: 4 anni di contratto a 10 milioni di dollari a stagione e uomo immagine della Major League Soccer ma le parole di Berlusconi lo hanno ammaliato maggiormente.

    C’è, però, la grana del contratto da risolvere. L’attuale accordo scade a giugno del 2011 e andrà rinnovato per forza in questi giorni. Il fratello manager di Ronaldinho, Roberto de Assis, che ha ringraziato pubblicamente il presidente “Le parole di Berlusconi ci hanno fatto un enorme piacere. Nei confronti del patron rossonero c’è da sempre grande rispetto e abbiamo lo stesso desiderio. Il legame che si è venuto a creare con il Milan è bellissimo” ha fatto sapere che sarà in Italia nei prossimi giorni e per due settimane per incontrare Galliani e i vertici del Milan per discutere il rinnovo del contratto dell’asso brasiliani. Ma a quali cifre?

    Intanto per uno che resta c’è uno che va via. E’ il caso di Huntelaar che, dopo la stagione difficile trascorsa in rossonero, ha ancora tanti estimatori, soprattutto in Inghilterra. Per il centravanti olandese si è fatto avanti il Liverpool del neo tecnico Roy Hodgson. I tabloid inglesi scrivono di un’offerta di 17 milioni di euro, due in più di quanto è stato pagato dal Milan nella scorsa stagione. E con i soldi incassati dalla sua cessione decollerebbe finalmente il mercato rossonero.
    Huntelaar, che ha dichiarato di voler restare al Milan per giocarsi le sue chance con Allegri, ha già rifiutato altre destinazioni ma al Liverpool non direbbe di no.

  • Milan: la rivoluzione del 2011 è una chimera. Rinnovano tutti…

    Milan: la rivoluzione del 2011 è una chimera. Rinnovano tutti…

    Dietro l’immobilismo rossonero di questa stagione si era palesato all’orizzonte un preciso piano di rivoluzione fissato per la prossima stagione quando gli innumerevoli over 30 in rosa andavano in scadenza di contratto ma dalle notizie che arrivano da via Turati, anche questo stratagemma sembra però l’ennesima illusione per i tifosi.

    Dei giocatori in scadenza di contratto Abbiati, Oddo e oggi Zambrotta hanno già rinnovato. Il presidente Berlusconi ha praticamente annunciato il rinnovo di Ronaldinho e i rinnovi di Pirlo, Nesta e Ambrosini non sembrano in discussione. Allo stato attuale a lasciare il Milan sarebbero solo Kaladze, Jankulovsky e Inzaghi (forse).

    E’ chiaro che i rinnovi saranno al ribasso e la società rossonera risparmierà nel tetto ingaggi annuale ma allo stesso tempo i giocatori occuperanno per almeno un altra stagione gli armadietti di Milanello e di questo passo la rivoluzione sarà ancora una volta rimandata.