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  • Alonso trionfa in Cina. Raikkonen e Hamilton a podio

    Alonso trionfa in Cina. Raikkonen e Hamilton a podio

    Fernando Alonso ha vinto la decima edizione del Gran Premio della Cina sul circuito di Shangai valevole per il terzo appuntamento del Mondiale 2013 di Formula 1. Lo spagnolo ha impiegato tre gare per ottenere il primo successo del 2013, riportando la Ferrari al successo dopo circa nove mesi, da un successo che mancava dal Gran Premio di Germania sul circuito di Hockenheim corso lo scorso luglio, ma quì in Cina è stato autore di una gara e una strategia veramente perfetta che gli hanno consentito di riscattare il disastroso GP della Malesia in cui aveva raccolto zero punti conquistando la vittoria numero 31 della carriera raggiungendo nella classifica di tutti i tempi un grande della Formula 1 come Nigel Mansell.

    L’asturiano ha messo le cose in chiaro sin dalla partenza scavalcando un incerto Raikkonen, rimasto piantato sulla propria casella e portando l’attacco al rivale di sempre Lewis Hamilton, che dopo pochi giri di gara è stato costretto a cedergli la posizione per un evidente calo dei suoi pneumatici Pirelli a mescola morbida. Ed è proprio questo il dato che fa impressione perchè Alonso ha martellato tempi inarrivabili per gli avversari dal primo all’ultimo giro e nonostante questo gli pneumatici non hanno mostrato segni di cedimento a dimostrazione di una Ferrari davvero ben bilanciata delicata sulle coperture mentre gli altri hanno pensato di risparmiare la gomma a discapito della prestazione. Con questa dimostrazione di forza il due volte campione del mondo ha dovuto soltanto gestire al meglio, senza neanche troppi problemi, il finale di gara per arrivare in solitaria al traguardo riavvicinandosi nuovamente alla vetta della classifica riaprendo il Mondiale.

    Fernando Alonso
    Fernando Alonso © Clive Mason/Getty Images

    Alle spalle dello spagnolo con un distacco abbondante hanno chiuso Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton che nonostante un ottimo risultato non sono mai stati in grado di impensierire seriamente la Ferrari numero 3. Il finlandese si è comunque difeso benissimo perchè dopo una partenza disastrosa che lo ha relegato dalla seconda alla quarta posizone alle spalle delle due Ferrari è stato abile a rimontare nonostante il danneggiamento dell’ala e del muso anteriore in un contatto con la McLaren di Perez durantte il valzer dei pit-stop. L’anglo-caraibicopuò recriminare per non aver saputo sfruttare al meglio la pole position ottenuta nelle qualifiche ma ha saputo limitare i danni con una Mercedes che ha mostrato ancora qualche problema nella gestione delle gomme. Per l’ex-pilota della McLaren anche qualche brivido finale dovuto alla grande rimonta di Sebastian Vettel che gli è arrivato vicinissimo grazie ad una strategia di gomme decisamente diversa, ma ciò non è servito a togliergli la soddisfazione del secondo podio consecutivo.

    Proprio Vettel non è incappato nella sua migliore giornata e ha sofferto tantissimo il Gran Premio cinese. Il tedesco ha provato a sovvertire il pronostico con una strategia diversa rispetto ai primi sette delle qualifiche ma ciò non è servito  a fargli agguantare per lo meno il podio che comunque è stato ad un passo fino all’ultima curva. E’ di consolazione il fatto di aver mantenuto la vetta solitaria della classifica del campionato ma la scarsa prestazione della RB9 deve cominciare a far riflettere il team anglo-austriaco perchè oggi si è dimostrata nettamente inferiore alle avversarie. A dimostrazione della non competitività della Red Bull il pessimo week-end del compagno di squadra Mark Webber, penalizzato prima dai commissari di gara che lo hanno retrocesso in ultima posizione dopo le qualifiche per essere rimasto senza benzina, e poi dai suoi meccanici che nel secondo cambio gomme si sono dimenticati di avvitargli il dado della ruota posteriore destra con conseguente ritiro e un brutto zero in classifica.

    Quinta posizione per Jenson Button, che ancora una volta ha salvato la faccia alla McLaren con una bella prestazione coronato con il quinto posto. Il pilota inglese ha nascosto ancora una volta le lacune tecniche di una Mp4-28 nata malissimo, oggi in versione B grazie agli aggiornamenti portati da Woking per questo week-end, con una strategia di gara veramente ottima che gli ha consentito di effettuare soltanto due soste e battagliare con i primi e alla fine il quinto posto finale è il giusto riconoscimento per la prestazione del campione del mondo 2009. Non si può dire altrettanto per il compagno di squadra Sergio Perez, ancora una volta anonimo e fuori dalla top-ten ad oltre un minuto dalla vetta.

    Gara sottotono invece per Felipe Massa che dopo una partenza fulmine aveva fatto sperare in un prosieguo di gara abbastanza incoraggiante. Dopo il primo pit-stop il brasiliano si è perso restando invischiato nella lotta per le posizioni di centro gruppo senza riuscire a replicare i tempi della prima metà di gara. Mentre si è tolto una bella soddisfazione Daniel Ricciardo che ha confermato con la Toro Rosso la settima posizione delle qualifiche chiudendo davanti alla Force India di Paul Di Resta e un sempre più deludente Romain Grosjean che non è andato oltre la nona posizione. Decimo posto per Nico Hulkenberg, anche lui autore di una bella gara condizionata dagli errori dei propri tecnici durante i pit-stop che lo hanno costretto a restare ai box più tempo del normale. Disastrosa la gara del compagno di squadra Esteban Gutierrez che ha speronato la Force India di Adrian Sutil ponendo fine alla gara di entrambi, cosi come per Nico Rosberg che per la seconda gara consecutiva è stato costretto al ritiro per problemi di affidabilità della W04.

    Il risultato finale di gara è stato per qualche minuto sub-judice poichè i commissari di gara hanno messo sotto la lente d’ingrandimento il comportamento di alcuni piloti che hanno utilizzato il DRS sotto regime di bandiere gialle. Tra questi c’erano Sebastian Vettel, Jenson Button, Mark Webber, Kimi Raikkonen e Romain Grosjean che tuttavia dopo essere stati ascoltati non hanno subito nessuna penalità e quindi il risultato finale di gara è stato confermato.

  • F1, Rosberg vince a Shangai davanti a Button e Hamilton. Solo 9° Alonso

    F1, Rosberg vince a Shangai davanti a Button e Hamilton. Solo 9° Alonso

    Nico Rosberg vince il terzo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1 sul circuito di Shangai, teatro del Gran Premio della Cina. Il pilota tedesco, dopo aver conquistato la prima pole della carriera nelle qualifiche, bissa il risultato positivo di sabato andando a vincere il suo primo Gran Premio dopo 111 gare all’attivo (inclusa quella di oggi), regalando alla Mercedes il ritorno al successo come costruttore dopo 57 anni, ultimo quello del cinque volte campione del mondo Juan Manuel Fangio sul circuito di Monza, GP d’Italia.

    Con la vittoria di oggi la Cina ha regalato al campionato il terzo vincitore diverso su altrettante gare disputate, il che fa presagire ad un mondiale sicuramente più equilibrato rispetto agli ultimi anni. A dimostrazione di ciò è stata emozionante ed esaltante la lotta finale che ha coinvolto fino ad un certo punto ben sei piloti, tutti racchiusi nel giro di un secondo ed in lotta per la seconda posizione, alle spalle di un Rosberg che aveva già fatto il vuoto e che non vedeva l’ora di tagliare il traguardo per portare a casa i suoi primi 25 punti mondiali.

    Alla fine l’ha spuntata Jenson Button, che però deve appellarsi alla sfortuna per essere rimasto bloccato ai box nel suo terzo e ultimo pit-stop oltre il tempo limite per un problema nel montaggio della ruota posteriore sinistra, senza il quale avrebbe potuto insidiare sicuramente la posizione di Rosberg che dopo la sua seconda e ultima sosta era ritornato davanti a lui per una decina di secondi. Cosi l’inglese è stato costretto a rientrare nel gruppetto e ad abbandonare i sogni di gloria, lasciando al tedesco la possibilità di risparmiare gli pneumatici e di involarsi da solo al traguardo.

    Terza posizione per l’altra McLaren di Lewis Hamilton, che si consola con il terzo gradino del podio che lo lancia inesorabilmente in vetta alla classifica mondiale in attesa del prossimo appuntamento. Il team di Woking non ha sicuramente sfruttato in questi primi tre GP tutto il potenziale e la miglior condizione rispetto ai rivali ma al momento è sicuramente la vettura che sta meglio e raggiungerla in vetta alla classifica non sarà di certo facile.

    Nico Rosberg © Ker Robertson/Getty Images

    Anche perchè la Red Bull sembra faticare più del previsto ma è comunque riuscita a salvare la faccia grazie alla quarta posizione di Mark Webber e alla quinta di Sebastian Vettel, che comunque ha rimontato dalla 11esima posizione e che avrebbe potuto raccogliere anche di più se non avesse dovuto arrendersi al calo di prestazione degli pneumatici nel finale e cedere la posizione prima a Button e poi nell’arco degli ultimi due giri ad Hamilton e Webber, che deve dirsi fortunato per essere decollato soltanto a metà dopo un’uscita di pista al 40esimo giro nella curva 13, prima del lungo rettilineo antecedente il traguardo.

    Alle spalle del tedesco bicampione del mondo troviamo la Lotus di Romain Grosjean, che ha portato a casa qualche punticino prezioso dopo che il team di Enstone aveva assaporato la possibilità di conquistare la seconda posizione con Kimi Raikkonen, che ha improvvisamente ceduto nel finale a causa del degrado delle gomme e che lo ha relegato in 14esima posizione. Buona comunque la prestazione del finlandese che fino a quando ha potuto ha lottato da vero guerriero per difendere la sua posizione.

    Cosi come è eccellente la prestazione delle due Williams di Bruno Senna e Pastor Maldonado, entrambe a punti nei primi dieci della classifica e apparse molto competitive e vicine ai team di testa. Sicuramente davanti alla Ferrari, che sta attraversando un periodo a dir poco nero. Non bastano i miracoli di Fernando Alonso, e alla fine la tanto attesa pioggia proclamata dallo spagnolo e che avrebbe potuto rimescolare le carte non è arrivata, e addirittura le temperature piuttosto basse del circuito cinese hanno fatto riemergere i soliti problemi della Rossa nel portare a giusta temperatura gli pneumatici. Cosi il risultato non poteva essere che deludente, con Alonso che anzi si è difeso bene fin quando ha potuto ma non riuscendo ad evitare la nona posizione finale, e Felipe Massa che ancora una volta chiude il suo score personale con uno zero in classifica, e con la 13esima posizione finale.

    Al contrario la prestazione delle Sauber, dimostraesi validissime sul giro secco in qualifica ma che hanno perso di consistenza sul passo di gara. Kamui Kobayashi riesce comunque a chiudere nella top-ten, anche se partiva dalla terza posizione, Sergio Perez, dopo la bella gara della Malesia, chiude in 11esima posizione.

    Peggio è andata a Micheal Schumacher che avrebbe potuto sicuramente lottare, se non per la vittoria, almeno per il podio, ma che è stato abbandonato sul più bello dai suoi meccanici che al primo pit-stop, al 12esimo giro, hanno dimenticato di avvitargli il dado della ruota anteriore destra costringendolo ad un ritiro che, vista la competitività della Mercedes, gli lascia l’amaro in bocca.

     

     

  • Webber in crisi, la Red Bull lo boicotta?

    Webber in crisi, la Red Bull lo boicotta?

    La qualifica del Gran Premio della Cina ha ancora una volta evidenziato il doppio potenziale della Red Bull. Se da una parte troviamo un Sebastian Vettel raggiante (ma non troppo), fresco di terza pole consecutiva in altrettante qualifiche disputate in questa stagione, l ‘altra parte del box mostra un Mark Webber visibilmente deluso a causa degli scarsi risultati ottenuti non solo nella qualifica odierna terminata nella Q1 con il 18esimo tempo, davanti soltanto alle Lotus, le Virgin e le HRT, team che lottano per rientrare nel 107% per prendere parte almeno alla gara, ma nel complessivo di queste prime tre gare iniziali.

    L’australiano è stato tradito dal team, che ha scelto di mandarlo in pista nel suo secondo run in Q1 con gomme dure, mentre gli avversari, scendendo in pista con gomme morbide, realizzavano tempi migliori relegandolo nelle ultime posizioni. A dire il vero questa non dovrebbe essere una scusante, poichè il potenziale della RB7 è tale da permettere di essere veloci, o almeno più veloci di team minori, sia con gomme dure che con gomme morbide. Si è vero, una giornata storta può capitare a chiunque, ma quello che fa pensare è che in questa stagione, e siamo soltanto alla terza gara, a Webber è capitato troppo spesso, sia in gara che in qualifica. Al contrario di quanto accade al compagno Vettel, perfetto in qualsiasi condizione, con gomme morbide o dure che siano, magistrale nel gestire la sua vettura. Nelle sue mani la Red Bull appare perfetta, mentre quella dell’australiano sembra essere nervosa e poco veloce. Il gesto di stizza nel suo box, dopo aver effettuato le verifiche di rito alla vettura, indica che il rapporto con il team ormai si sia danneggiato irreparabilmente. Non è un mistero infatti, che Chris Horner voglia affiancare al campione del mondo tedesco un pilota più giovane, e in questo senso nei giorni scorsi si sono fatti i nomi di Rosberg e addirittura quello di Lewis Hamilton, autocandidatosi al volante di un’auto vincente. Insomma tra la Red Bull e Mark Webber stavolta tira proprio aria di addio.

  • F1: In Cina è ancora pole per Vettel

    F1: In Cina è ancora pole per Vettel

    Sebastian Vettel conquista senza alcuna sorpresa la pole del Gran Premio della Cina sul circuito di Shangai. Il pilota tedesco, dopo aver dominato tutti e tre i turni di prove libere, riesce a strappare con una facilità imbarazzante un 1:33.706, abbassando di circa otto decimi la pole dello scorso anno, che gli permette di partire davanti a tutti per la terza volta consecutiva, su 3 GP disputati.

    In seconda posizione la McLaren di Jenson Button, staccato però di oltre sette decimi. Il divario tra le due vetture, comparato alla giornata di ieri quando le Frecce d’Argento parevano essere vicinissime alla lattina volante del tedesco, sembra essere aumentato notevolmente ed è destinato a crescere ancora in gara, dove Vettel riesce a fare la differenza gestendo meglio di tutti la sua vettura.
    Terzo posto per l’altra McLaren di Lewis Hamilton, staccato di soli 42 millesimi dal compagno di squadra. L’inglese attua una strategia strana nel Q3, sfruttando un solo set di gomme morbide su due disponibili. Ma è pur vero che anche Vettel e Button, vedendo che i loro tempi non sarebbero stati minimamente attaccati, hanno rinunciato al loro secondo run.
    A sorpresa in quarta posizione la Mercedes di Nico Rosberg, a poco meno di un secondo dal leader. Il tedesco, con una vettura notevolmente aggiornata, partirà in seconda fila con Hamilton.

    Molto staccate entrambe le Ferrari. Fernando Alonso è quinto, staccato di quasi un secondo e mezzo dalla vetta, ma nel suo ultimo tentativo è comunque riuscito a piazzarsi davanti al compagno di squadra Felipe Massa. Entrambi partiranno appaiati dalla terza fila.

    Ottima anche la prova delle Toro Rosso di Jaime Alguersuari e Sebastian Buemi. Il primo chiude in settima posizione, mentre il secondo in nona. Le due Toro Rosso sono divise dalla Force India di Paul Di Resta, che completa un terzetto diviso soltanto da 45 millesimi.

    Decimo partirà Vitaly Petrov. La sua Renault, però, ha accusato un problema al cambio durante la Q2, dopo il suo ultimo giro lanciato. Il russo è cosi riuscito ad entrare, anche con un buon tempo, nella Q3 ma ha dovuto rinunciare a lottare per la pole con gli altri top-ten. Il problema alla vettura di Petrov, che ha forzatamente fermato la sua auto sulla pista, ha conseguentemente causato la bandiera rossa a 2 minuti dalla fine della sessione, che ha frenato i tentativi dello stesso compagno di squadra Nick Heidfeld (16esimo), e di Michael Schumacher, che non va oltre la 14esima posizione.

    Incredibilmente fuori nella Q1 l’australiano Mark Webber. Il pilota della Red Bull, in evidente difficoltà con i tempi rispetto al compagno di squadra, sbaglia nettamente strategia, decidendo di uscire con gomme dure per il suo secondo run. Scelta decisamente sbagliata considerando che gli avversari, montando gomme morbide, lo beffano, rifilandolo nelle retrovie.
    Dunque, gara tutta in salita domani per l’australiano, che partirà dalla 18esima posizione. Ma quello che più stupisce è appunto la differenza di prestazione con Vettel, che è riuscito a qualificarsi alla Q2 montando un solo set di gomme dure, cosi come le McLaren. Il ritardo non può essere imputato soltanto al non funzionamento del Kers, che si, è importante in termini prestazionali , ma non spiega tutta questa differenza di gap con i migliori: Webber partirà davanti soltanto alle Lotus, alle Virgin e alle HRT. Un pò poco per uno che dovrebbe lottare per il mondiale.

    Griglia di partenza

    Pos. Pilota Team Tempo Gap
    1. VETTEL RED BULL RENAULT 1:33.706
    2. BUTTON McLAREN MERCEDES 1:34.421 +0.715
    3. HAMILTON McLAREN MERCEDES 1:34.463 +0.757
    4. ROSBERG MERCEDES 1:34.670 +0.964
    5. ALONSO FERRARI 1:35.119 +1.413
    6. MASSA FERRARI 1:35.145 +1.439
    7. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI 1:36.158 +2.452
    8. DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES 1:36.190 +2.484
    9. BUEMI TORO ROSSO FERRARI 1:36.203 +2.497
    10. PETROV RENAULT NO TIME
    11. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES Q2
    12. PEREZ SAUBER FERRARI Q2
    13. KOBAYASHI
    SAUBER FERRARI Q2
    14. SCHUMACHER
    MERCEDES Q2
    15. BARRICHELLO
    WILLIAMS COSWORTH Q2
    16. HEIDFELD RENAULT Q2
    17. MALDONADO
    WILLIAMS COSWORTH Q2
    18. WEBBER RED BULL RENAULT Q1
    19. KOVALAINEN
    LOTUS RENAULT Q1
    20. TRULLI
    LOTUS RENAULT Q1
    21. D’AMBROSIO
    VIRGIN COSWORTH Q1
    22. GLOCK
    VIRGIN COSWORTH Q1
    23. LIUZZI
    HISPANIA COSWORTH Q1
    24. KARTHIKEYAN
    HISPANIA COSWORTH Q1