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  • Settebello Juve: all’Olimpico entra nel MY7H

    Settebello Juve: all’Olimpico entra nel MY7H

    Serviva un punto nel posticipo dell’Olimpico e quel punto è arrivato, lo 0-0 contro la Roma ha permesso di concretizzarsi il Settebello Juve e di permettere ai bianconeri di entrare nel mito, o come suggerito dal sito ufficiale della Juventus, nel MY7H.

    Un campionato combattuto, lottato, che sembrava esser sfuggito dalle mani della compagine bianconera ma che poi è ritornato a cucirsi ben solido sulle maglie dei ragazzi allenati da Massimiliano Allegri.

    Va dato atto e merito al Napoli di Maurizio Sarri che ha lottato sino all’ultimo cercando di evitare prima e di render complicato poi il compiersi del Settebello Juve. 

    Partita sulla carta con ampi favori del pronostico, la Juventus ha dovuto cancellare l’amarezza per la sconfitta in Supercoppa Italiana contro la Lazio, e nelle prime gare non ha entusiasmato ma ha portato a casa sei vittorie su sei, contro Cagliari, Genoa, Chievo, Sassuolo, Fiorentina e Torino. 

    Sei successi non brillanti che sono stati seguiti dal pari, subito in rimonta a Bergamo, e la sconfitta in casa contro la Lazio. In entrambi i casi sul banco degli imputati era stato messo Paulo Dybala, decisivo a suon di gol nelle prime sei ma colpevole di due rigori sbagliati negli ultimi minuti di gara contro Atalanta e Lazio. 

    Dopo 8 turni i bianconeri erano al terzo posto a 5 punti di distanza dal Napoli capolista e a 3 dall’Inter seconda.

    Messi da parte i due momenti no, la Juventus ha ripreso la giusta marcia infilando 4 successi consecutivi con le goleade di Udine ed in casa con la Spal, ed i successi importanti con il Milan a San Siro e il Benevento all’Allianz Stadium. 

    Quando tutto sembrava volgere verso la giusta rotta per il Settebello Juve a Marassi è arrivato un pesante k.o. contro la Sampdoria. 

    Conquistati i tre punti con il Crotone in casa, alla 15° giornata è arrivata la prima svolta pesante della stagione, con un gol di Higuain la Juventus ha espugnato il San Paolo di Napoli portandosi a -1 dai partenopei e consegnando la vetta all’Inter, la stessa squadra nerazzurra nel turno successivo fermerà i bianconeri sullo 0-0 mantenendo tutto inalterato visto il contemporaneo pari del Napoli con la Fiorentina.

    Tre vittorie consecutive hanno permesso alla Juventus di mantenersi in scia, a -1 dal Napoli campione d’inverno.

    Da qui in poi è partito un testa a testa a suon di vittorie che ha visto gli uomini di Sarri mantenersi capolista sino alla giornata 27 quando il gol di Dybala al 93°, alta svolta stagionale, ha consegnato i 3 punti alla Juventus contro la Lazio minando le certezze del Napoli che poi nella stessa serata è crollato in casa per 2-4 contro la Roma.

    In realtà il sorpasso vero e proprio è arrivato la giornata successiva, la Juve si trovava a -1 dal Napoli con un match da recuperare, quando i bianconeri di Allegri hanno sconfitto l’Udinese ed i partenopei sono stati bloccati sullo 0-0 dall’Inter di Spalletti, il successo nel recupero con l’Atalanta ha lanciato la Juventus a +4. 

    Tutto chiuso? Assolutamente no perchè la Juve ha cominciato a mostrare segni di stanchezza pareggiando in casa di Spal e Crotone, il Napoli ne ha approfittato solo in parte arrivando allo scontro diretto dello Stadium con 4 punti di distacco.

    Il gol di Koulibaly negli ultimi minuti di gara, col Napoli tornato a -1, ed un calendario complesso sembravano indirizzare lo Scudetto verso il San Paolo ed invece al 87° di Inter-Juventus, con i nerazzurri avanti 2-1, l’autogol di Skriniar poi e il gol di Higuain subito dopo hanno rilanciato la Juve e dato una mazzata psicologica al Napoli che il giorno dopo è caduto pesantemente a Firenze.

    La definitiva spallata al campionato è arrivata domenica scorsa con il gol di De Silvestri che ha permesso al Torino di trovare il 2-2 al San Paolo mandando il Napoli a -6 a due turni dalla fine con solo la Matematica a tenere il discorso aperto. Stasera è arrivata anche quella, la Juventus è per la settima volta consecutiva CAMPIONE D’ITALIA.

    Nella rosa che ha calato il Settebello Juve ci sono cinque giocatori che hanno conquistato tutti e 7 i titoli: BUFFON, BARZAGLI, CHIELLINI, LICHTSTEINER e MARCHISIO.

    Questa la Rosa della Juventus Campione d’Italia 2017/18

    Portieri: Buffon, Szczesny, Pinsoglio.

    Difensori: De Sciglio, Chiellini, Benatia, Alex Sandro, Barzagli, Howedes, Rugani e Lichtsteiner.

    Centrocampisti: Pjanic, Khedira, Marchisio, Matuidi, Asamoah, Sturaro, Bentancur.

    Attaccanti: Cuadrado, Higuain, Dybala, Douglas Costa, Mandzukic, Bernardeschi.

     

  • Europei Pallanuoto: Settebello e Setterosa ok all’esordio

    Europei Pallanuoto: Settebello e Setterosa ok all’esordio

    Un europeo dove ci sono buoni propositi. Settebello e Setterosa possono dire la loro e non sono state di certo le due partite di esordio ad alzare le speranze di una pallanuoto azzurra che negli ultimi anni sta dimostrando una crescita notevole. Una vittoria agli Europei di Pallanuoto, senza problemi, per entrambi, non è un caso che il gruppo di Campagna sia ormai da qualche competizione tra le prime quattro, possibilità di arrivare in alto buone come quelle delle ragazze di Conti. La Kombank Arena di Belgrado, sede di questo Europeo, ha dimostrato di poter essere gremita al punto da far venire i brividi, ma nessun timore.

    Kombank Arena tinta di azzurro
    Kombank Arena tinta di azzurro

    La Serbia, solita “schiacciasassi”, si è candidata alla vittoria con una prima gara super contro la Croazia, sarà la squadra da battere, ma noi non ci diamo per vinti e potremmo dare fastidio, abbiamo le qualità e la testa per farlo. L’Olanda, al femminile, è l’alterego dei serbi, e le azzurre dovranno fare attenzione anche alla Spagna, ma poi tutto è possibile. La prima a scendere in vasca sono state proprio le giocatrici del Setterosa, una partenza un pò con il freno a mano tirato, ma alla prima partita, con i carichi di lavoro che si sono fatti sentire oltre modo, ci può anche stare. La superiorità, tecnica e tattica, è venuta fuori alla distanza, l’arma del contropiede, ben sfoderata da Bianconi e compagne, al netto di una lucidità sotto porta che dovrà aumentare con l’andare avanti della competizione.

    Teresa Frassinetti, tra le migliori del Setterosa
    Teresa Frassinetti, tra le migliori del Setterosa

    La Francia, dopo un inizio positivo, agevolato anche da un’Italia imballata, si è andata sciogliendo sotto i colpi sferrati dal Setterosa, capace nelle ultime due frazioni di far male alle transalpine e lasciare inviolata la porta di Gorlero. 10 a 3 il risultato finale, con una Teresa Frassinetti super ai due metri, non era una novità; si attendono miglioramenti, i quali non ci sono dubbi arriveranno, visto che servirà essere al top nelle partite che contano, ovvero dagli ottavi di finale in poi.

    Veniamo ora al Settebello, che in serata si è fatto beffe della Germania vincendo per 16 a 5 una gara dominata in lungo e in largo anche se, a trovare proprio il pelo nell’uovo, la terza frazione ha visto un rilassamento eccessivo della squadra allenata da Sandro Campagna. La scelta di Bodegas è stata azzeccata, un tuttofare che serviva a questa formazione, ma sono stati i centri i veri protagonisti, sia Aicardi, come al solito, che Baraldi. Non è il caso di fare nomi, ma a parte un inizio un pò così e così, con qualche errore di troppo, l’Italia è stata perfetta, così come la vuole il suo tecnico, concentrata, forte in difesa, dinamica e imprevedibile davanti.

    Michael Bodegas in azione
    Michael Bodegas in azione

    Tutto è andato liscio, superiorità numeriche sfruttate con una buona circolazione di palla e ottime soluzioni, l’attenzione alta per quasi tutta la durata dell’incontro e una Germania resa piccola piccola da una prestazione superlativa; un pò di appannamento in alcune circostanze, ma altamente preventivabile. Le gare vere arriveranno più avanti ma, incrociando le dita e facendo gli opportuni calcoli, il nostro percorso almeno fino al quarto di finale dove potremmo incrociare la Spagna, dovrebbe essere agevole. La Serbia su tutte, poi Italia, Grecia, Croazia e, mettiamoci anche Montenegro e Ungheria, senza sottovalutare la formazione iberica, che non potranno ripetere la figuraccia mostrata all’Europeo, a giocarsela ad armi pari, chi più chi meno. E’ in palio il pass olimpico, ma Settebello e Setterosa hanno dimostrato di poter recitare il ruolo di protagoniste.

    I tabellini ( da waterpolopeople.com )

    SETTEROSA

    ITALIA-FRANCIA 10-3 (2-2; 4-1; 1-0; 3-0)
    Italia: Gorlero, Tabani, Garibotti 2, Queirolo, Radicchi, Aiello 1, Di Mario 1, Bianconi 3 (1 rig), Emmolo, Pomeri 1, Cotti, Frassinetti 2, Teani. All. Conti.
    Francia: Derenty, Millot, Bachelier, Sacre, Guillet, Mahieu, Barbieux, Tardy 2, Sacre, Jaskova 1, Clerc, Daule, Chabrier. Al. Sakellis.
    Arbitri: Schwarts (Isr) e Toygarli (Tur).
    Superiorità numeriche: Italia 2/7, Francia 1/3.
    SETTEBELLO
    GERMANIA-ITALIA 5-16 (0-2; 1-6; 3-4; 1-4)
    Germania: Kong, Bukowski 1, van der Bosch, Real, Preuss, Juengling 1, Nossek 1, Schueler 1, Stamm 1, Cuk Ma., Restovic, Eidner, Shenkel. All. Weissinger.
    Italia: Tempesti, Di Fulvio F., Gitto N., Figlioli 1, Giorgetti 2 (1 rig.), Bodegas 3, Giacoppo, Gallo 2, Presciutti C. 2, Luongo S. 1, Aicardi 3, Baraldi 2, Del Lungo. All. Campagna.
    Arbitri: Mercier (Fra) e Putnikovic (Ser).
    Superiorità numeriche: Germania 3/10, Italia 5/11.

     

  • Faccia a faccia con Luca Damonte

    Faccia a faccia con Luca Damonte

    Continua il nostro percorso tra i prospetti per  il Settebello del futuro dopo Velotto e Fondelli ci trasferiamo a Brescia dove è appena arrivato un ottimo mancino che è cresciuto nel sempre florido vivaio savonese per arrivare in terra lombarda sotto le “grinfie” di uno che a Savona ha lasciato ottimi ricordi come: Sandro Bovo.

    Oggi facciamo due chiacchiere con Luca Damonte

    Dopo tanti anni hai lasciato casa tua, la tua Savona quali sono le tue sensazioni le tue paure o i tuoi sogni per questa nuova stagione?

    “Non nascondo che dopo tanti anni mi faccia strano non indossare la calotta biancorossa,  ma devo ammettere che ho iniziato questa nuova esperienza a Brescia con grande entusiasmo, mi trovo benissimo in una società seria e piena di professionisti. Sicuramente ora non c’è spazio per paure o sogni, ma ci sono solo obiettivi da inseguire come affermarmi ad un livello come questo e provare a vincere qualche trofeo”.

    Quali sono i ricordi più belli della tua esperienza savonese? E quali dei tuoi allenatori ti ha dato di più?

    “Ho molti ricordi piacevoli, sia quotidiani dei vari allenamenti sia di vittorie, su tutte la Coppa Len a Sabadell nella stagione 2011/2012. Tra nazionale giovanile e club ho avuto molti allenatori e penso che ognuno di loro mi abbia dato qualcosa. Ricordo, infatti, con piacere  i savonesi Pisano, Mistrangelo e il più recente  Angelini, Baldineti nella mia esperienza di un anno a Nervi e i vari allenatori delle giovanili”.

    Quale compagno di squadra ti ha impressionato di più e quale avversario ti ha messo più in difficoltà?

    “Ho giocato con grandi campioni a Savona soprattutto nei primi anni dopo l ‘esperienza a Nervi.  Lo straniero che mi ha impressionato di più è Janovic mentre come italiani ho giocato con tanti campioni ma se devo sceglierne uno dico Angelini nonostante in quegli anni fosse a fine carriera. L’avversario più forte invece spero di doverlo ancora incontrare perché vorrà dire starò giocando ai massimi livelli”.

    damonte
    Luca Damonte

    Cosa ne pensi degli ultimi mondiali cosa ti è piaciuto dell’Italia e quale nazionale ti ha più emozionato?

    “Dell’Italia mi è piaciuto che nonostante un girone giocato sottotono,sia riuscita nuovamente ad arrivare tra le prime 4 squadre. Obiettivo che si ripete dal 2010. La nazionale che mi ha sorpreso invece è stata la Grecia grazie ad una grande organizzazione e giocatori molto tecnici specialmente sulle superiorità numeriche”.

    Molti lamentavano della spedizione italiana la mancanza di un mancino, ti senti pronto a essere un punto fondamentale del futuro sette bello?

    “Non nascondo che l’assenza di Gallo abbia sorpreso anche me. Questo fa capire come in nazionale nessuno abbia il posto assicurato. Io sono venuto a Brescia per continuare a migliorarmi e l’obiettivo è quindi guadagnarmi uno spazio in nazionale.  Non so se nel presente o futuro Settebello, so solo che ci proverò sicuramente”.

    Cosa ne pensi della nuova formula del campionato?

    “L’abolizione dei play off non mi convince molto ma tutto dipende come verrà organizzata la final Six. Se verrà pubblicizzata e allestita come un grande evento potrebbe risultare un bello spot per la pallanuoto.  Staremo a vedere”.

    Chiudi gli occhi e raccontaci il gol che ti sogni da sempre

    “Credo che i sogni siano importanti perché ti tengono vivo, spero di realizzarli ma soprattutto di dare il massimo per inseguirli”.

  • Capri chiama, lo spettacolo risponde. Questa è pallanuoto

    Capri chiama, lo spettacolo risponde. Questa è pallanuoto

    Si chiude un lungo applauso della gente, barche che suonano i clacson come a salutare un evento dal sapore fantastico. La pallanuoto riportata in mare, anche solo per un giorno, come a rievocare le origini di questo sport, che prima si giocava proprio negli specchi d’acqua salata. Sole, mare, atmosfera stupenda, Capri per un giorno si è trasformata in una vetrina per uno sport che avrebbe bisogno di qualche cambiamento, una spinta dal basso. Ecco che ieri è stata una grande giornata di sport e non solo perchè l’evento era il primo dei tre organizzati organizzati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri insieme al CONI. Un progetto intitolato “Lo sport@Expo2015 – Alimentazione e sport, un gioco di squadra” che punta su un tema legato a “sport e alimentazione“, ricollegando il valore dell’attività fisica e della pratica sportiva con alcune delle principali aree tematiche di Expo 2015.

    La stupenda location di Capri dove è andato in scena l'evento
    La stupenda location di Capri dove è andato in scena l’evento

    Italia e Spagna, due formazioni che si sono sempre battagliate nelle varie competizioni, mondiali, europee e olimpiche, si sono sfidate in una situazione un pò particolare, nel rettangolo di gioco montato nella stupenda isola campana. Ieri era un’amichevole, ma nessuno ci tiene a perdere, neanche quando in palio ci sono solo risate e divertimento. L’ultima partita del Settebello in acque libere risaliva a 17 anni fa, ad Amalfi, dove a sfidare gli azzurri c’erano proprio gli iberici. Un remake quindi, tutti ad assistere a un evento unico, chi sugli scogli, chi dallo stabilimento di Marina Piccola, chi dai gommoni o dalle imbarcazioni presenti tutte intorno a far da cornice.

    Italia-Spagna nel mare di Capri
    Italia-Spagna nel mare di Capri

    Il movimento delle onde, i Faraglioni dietro, ecco che Italia-Spagna va in scena in un quadretto straordinario, clima e atmosfera fantastiche, sia in acqua, dove la sportività la fa da padrona, sia fuori, dove chi anche magari non sa proprio tutto della pallanuoto può avvicinarsi a questo sport.

    Un buon modo per farla conoscere, per tornare al passato, quando si giocava solo d’estate e rigorosamente in mare. Fa quasi sorridere vedere l’arbitro sulla barca, un pontile galleggiante trasformarsi in bordo e al contempo in panchina per i giocatori che non sono in acqua. Il risultato in questo contesto rimane sullo sfondo, fa piacere che l’Italia, infarcita di giovani, alcuni dei quali campani, abbia liquidato gli spagnoli con il punteggio di 18 a 12, ma quello che più interessa è vedere come la gente, se stimolata, sia ancora in grado di apprezzare i valori di questo sport.

    Tutti felici e contenti alla fine, una buona occasione per le due compagini di allenarsi in una location paradisiaca, per i due commissari tecnici di vedere e provare alcune situazioni, ma anche per il pubblico di vedere qualche giocata estemporanea, che magari in piscina si vede raramente e che invece la pallanuoto in mare saprebbe regalare.

    Settebello in subacquea
    Settebello in subacquea

    Un successo non solo per la pallanuoto, sperando sia solo l’inizio di un cambiamento e non un “unicum” per uno sport che ha bisogno di rinvigorirsi e di tornare alle origini, se non altro per i nostalgici e per quelli che ancora la amano.

     

  • Deddy: il giovane Fondelli tra Recco e Settebello

    Deddy: il giovane Fondelli tra Recco e Settebello

    Settebello
    Il “settebello” azzurro | Foto Web

    Andrea “Deddy” Fondelli è ormai diventato un profilo di caratura internazionale. Lui, ligure di nascita e appena ventunenne si è tolto soddisfazioni e raccolto già molto se si considera la sua giovane età. Un ragazzo cresciuto molto negli ultimi anni, sia nella Pro Recco sotto le grinfie di Porzio e Milanovic, sia in Nazionale, dove Alessandro Campagna ha saputo valorizzarne le caratteristiche, facendolo diventare uno dei punti fermi per il futuro azzurro. Senza dimenticare il suo mentore, quell’Alessandro Cavallini che lo ha “svezzato” pallanuotisticamente parlando, facendolo esordire giovanissimo in prima squadra e responsabilizzandolo, tutte situazioni che lo hanno preparato a quello che sarebbe arrivato dopo, la Pro Recco, il sogno di una vita.

    Un’occasione da non perdere e che “Deddy” ha colto al volo, ritagliandosi sempre più spazio, ma ora il “golden boy” non vuole più fermarsi. L’erede di Maurizio Felugo, così si dice, e non è una bestemmia questa, perchè il suo ex compagno e attuale direttore sportivo, gli ha passato lo scettro di giocatore intelligente. Sarà tanto il lavoro da fare per raggiungere colui che a livello nazionale e internazionale ha vinto tutto, ma Fondelli ha la testa e le qualità per poter diventare la figura di spicco della Pro Recco e del Settebello. L’età è dalla sua, ma i trofei nel palmares del classe ’94, la caparbietà e la determinazione, non possono che essere un buon punto di partenza.

    Al suo primo Mondiale, un pò tra alti e bassi, ma come quello di tutti gli azzurri, è arrivato un quarto posto che comunque non è da buttare. Abbiamo cercato, in un’intervista esclusiva, di scoprire le sensazioni di Andrea Fondelli, tra club e Nazionale, provando a descrivere gli obiettivi di un giovane atleta e potenziale campione.

    Andrea Fondelli in Italia-Francia | Foto Web
    Andrea Fondelli in Italia – Francia

    Ciao Andrea, non c’è mai tempo per riposarsi. Dopo Kazan un periodo di relax era più che dovuto ma ora, tra tornei e l’inizio della preparazione con il Recco, vi rituffate subito nell’acqua clorata. Una nuova stagione, con la consapevolezza di essere sempre i più forti, con ulteriori rinforzi di spicco, ma una formula diversa. Cosa ti aspetti?

    “Come hai detto la fine del Mondiale coincide con la fine della stagione, quindi con la necessità di staccare un po’. Il recupero fisico e mentale dopo lo stress muscolare e mentale accumulato in un anno è fondamentale, anche se il tempo per le vacanze è sempre poco. Due o tre settimane di stop non sono abbastanza. Detto questo, non c’è tempo per pensare, è così per noi, tra poco si ricomincia, una nuova annata è alle porte. Sarà dura, sia con la Pro Recco che con la Nazionale e poi la sostituzione della fase dei Play Off con partite secche sarà una nuova situazione cui abituarsi, con le  difficoltà del caso. In Europa invece puntiamo a ripeterci, pur sapendo che alcune squadre si sono rinforzate molto, ma anche noi abbiamo fatto acquisti importanti e venderemo cara la pelle”.

    Nuovo allenatore a Recco, Amedeo Pomilio, vice del CT Campagna, quindi uno che conoscete, ma cosa vuol dire calarsi subito in una piazza dove deve vincere tutto?

    “Conosciamo tutti benissimo Amedeo e abbiamo tutti un ottimo rapporto con lui, cosa fondamentale all’interno di una squadra. È un ottimo allenatore, parlo per esperienza personale ovviamente avendolo avuto anche come primo coach nella Nazionale giovanile dove abbiamo vinto un mondiale a Perth. Con lui mi sono trovato benissimo”.

    Non è da tutti a solo vent’anni giocare da protagonista una finale scudetto, tu l’hai fatto nella passata stagione. Questo dimostra la maturazione che hai raggiunto. Sarà l’anno di Europei e Olimpiadi, non proprio competizioni banali. Quali sensazioni hai, come pensi andrà a livello personale e di squadra?

    “L’anno scorso ho disputato un buon campionato e sopratutto delle buone finali scudetto, ma penso che tutto derivi sempre dal lavoro svolto. La determinazione ha fatto sì che mi potessi conquistare sempre più spazio all’interno della squadra ma devo crescere ancora. Per questa stagione mi aspetto di maturare ulteriormente, sono giovane e ho ancora tanto da imparare, dovrò conquistarmi tutti i giorni il posto in squadra. Un sogno? Ripetere il triplete dell’anno scorso. Con la Nazionale sarà un anno importantissimo , Europei a gennaio e Olimpiadi d’estate, l’obiettivo principale è guadagnare un posto nel Settebello ma per farlo dovrò lavorare sodo. Abbiamo le carte in regola per fare bene, dipenderà tutto da noi”.

     

  • Pallanuoto: l’Italia Under 20 per i Mondiali di Almaty

    Pallanuoto: l’Italia Under 20 per i Mondiali di Almaty

    Sport in crisi, soldi che non girano, difficoltà a inserire i giovani nel massimo campionato. Eppure l’Italia di pallanuoto, a livello nazionale e internazionale e in ogni categoria, si candida sempre a raggiungere le prime posizioni. Dopo il Mondiale di Kazan, dove il Settebello di Alessandro Campagna, al netto di un inizio in salita con la sconfitta ai danni della Grecia, ha comunque disputato una buona rassegna iridata, confermandosi comunque tra le prime quattro, tocca ai più giovani adesso.

    Stiamo diventando una formazione ostica da affrontare, il nostro gioco, più veloce e magari meno fisico rispetto a magiari, serbi e croati, storicamente gli ossi duri da incontrare, e stiamo scalando posizioni. Meriti del lavoro del CT che ha rifondato un po’ la rosa, dato fiducia ai più giovani, che diventeranno i protagonisti del futuro.

    Sì proprio i giovani, quelli che saranno protagonisti con la calottina azzurra a partire dalla metà della prossima settimana.

    In acqua per i Mondiali di categoria. Si gioca ad Almaty in Kazakistan, una buona vetrina per molti ragazzi che, dopo un’estate di sacrifici, allenamenti duri, proveranno a togliersi la soddisfazione più grande, quella di trionfare e prendersi quella medaglia d’oro che tutta l’Italia sogna, almeno nel mondo pallanuotistico. Cresce l’attesa e la voglia di vedere questi “enfants terribles” in acqua per una competizione così importante, a soli vent’anni, perché questo è il limite di età per chi scenderà in acqua.

    Le possibilità di salire sul podio sono alte, non nascondiamoci dietro un dito perché, anche se i tornei come in ogni sport non contano a nulla, certamente la vittoria alla Mediterranean Cup di Malta e l’argento alla Vikelas Cup di Syros, in Grecia, hanno dato convinzioni agli azzurrini. Pronti a dare tutto, a giocare come sanno, e Nando Pesci, un “marpione” della pallanuoto, saprà certo come far rendere al meglio i suoi, toccando le corde giuste e cercando di arrivare con la sua squadra a medaglia.

    Sono state diramate ieri le convocazioni, l’Italia Under 20 si ritroverà a Ostia per la consueta preparazione, ultimi dettagli da limare, schemi da perfezionare e via, partenza fissata per Almaty lunedì 31 agosto.

    Vediamo gli 11 i giocatori convocati, due in meno rispetto al torneo di Syros. Tre le esclusioni, quella di Andrea Fracas, Federico Panerai e di Gaetano Baviera, che indosserà la calottina della Canottieri Napoli nella prossima stagione oltre a prendere parte al raduno a Ostia. Si gioca in sei, non in sette come di consueto, in campo da 25 metri, in sintonia con i nuovi esperimenti che si stanno facendo. In porta Pesci schiererà Fabio Viola, secondo del Sori, ex Recco e Camogli per colui che è una garanzia tra i pali a livello giovanile. Poi tutti giocatori che militano in A1 con il predominio di giocatori campani. Posillipo e Canottieri a farla da padroni, tra i rossoverdi ci sono Gianluigi Foglio e Vincenzo Dolce, mentre a tenere alti i colori giallorossi saranno Umberto Esposito, miglior giocatore alle ultime finali Under 20 di Sori, Antonio Maccioni, il mancino Eduardo Campopiano e, ciliegina sulla torta, Alessandro Velotto, già protagonista al mondiale con la Nazionale maggiore di Campagna. Una Nazionale campano-ligure quella assemblata da Nando Pesci, perché a completare la rosa saranno il bogliaschino Roberto Ravina, tra i protagonisti nell’ultimo torneo e con la calottina della Rari Nantes Bogliasco, l’ormai ex biancoazzurro Edoardo Di Somma, miglior giocatore a Malta, passato allo Sport Management. Jacopo Alesiani, veloce e rapido, sarà l’unico savonese mentre la rosa sarà completata da Gianmarco Nicosia della Roma Vis Nova.

    Edoardo Di Somma, secondo da sinistra, premiato miglior giocatore a Malta | Foto Facebook
    Edoardo Di Somma, secondo da sinistra, premiato miglior giocatore a Malta | Foto Facebook

    Tutto pronto, dal 4 settembre inizia la rassegna mondiale, con l’Italia impegnata nel girone D con i padroni di casa del Kazakistan, Spagna, Uzbekistan e Canada. Ecco tutti i gironi:

    Girone A: Croazia, Brasile, Montenegro, Egitto, Sud Africa

    Girone B: Giappone, TBC, Ungheria, Grecia, Cina

    Girone C: Iran, Argentina, Serbia, Australia, Messico

    Girone D: Canada, Uzbekistan, Italia, Kazakistan, Spagna

  • Settebello Juve, cade la Lazio ad Empoli

    Settebello Juve, cade la Lazio ad Empoli

    La Juventus nella gara del pomeriggio ha mandato un messaggio chiaro e diretto alla Roma e a tutte le squadre che vogliono provare a conquistare lo scudetto.

    Contro il Parma allo Juventus Stadium arriva un successo nettissimo per 7-0, una gara praticamente senza storia ed in attesa dei posticipi Fiorentina-Napoli, Inter-Verona e Roma-Torino si porta a +6 sulla seconda.

    Nelle altre gare pareggio vivace, all’ora di pranzo tra Cagliari e Genoa, caduta della Lazio che viene sconfitta 2-1 ad Empoli, successo fondamentale per il Chievo nello scontro diretto salvezza contro il Cesena e pareggio per 1-1, con qualche rimpianto per i rosanero, tra Palermo ed Udinese.

    Veniamo al racconto delle gare di questo pomeriggio partendo dalla sfida del S.Elia.

    Cagliari e Genoa hanno dato vita ad una partita vivace con una buona partenza dei liguri ed una progressiva crescita dei padroni di casa che al 16° trovano il vantaggio grazie a Farias abile a sfruttare un’incertezza tra Marchese e Perin. Il Genoa però non molla, sfiora il pari con Pinilla in rovesciata, colpisce un palo con Kucka e al 53° trova il meritato pari: azione personale di Perotti che mette in mezzo, Rossettini tenta un intervento difensivo ma la spinge nella propria porta. Entrambe le squadre cercano il successo, il Cagliari ci va vicino con un palo di Conti su punizione. I padroni di casa al 76° avrebbero la chance per conquistare i tre punti, Sturaro commette fallo da rigore e viene espulso. Dal dischetto va Avelar ma Perin neutralizza la conclusione e alla fine è 1-1.

    CAGLIARI – GENOA 1-1 (16° Farias (C), 53° aut. Rossettini (C))

    Cagliari (4-3-3): Cragno; Balzano, Ceppitelli, Rossettini, Avelar; Ekdal (79° Donsah), Conti, Joao Pedro (72° Dessena); Farias, Sau, Cossu (63° Longo).

    Allenatore: Zeman.

    Genoa (3-4-3): Perin; Roncaglia, Burdisso, Marchese (49° Greco); Edenilson, Sturaro, Bertolacci, Antonelli; Kucka (46° Lestienne), Pinilla (80° Izzo), Perotti.

    Allenatore: Gasperini.

    Arbitro: Peruzzo

    Ammoniti: Joao Pedro (C), Conti (C), Sau (C), Avelar (C), Balzano (C), Sturaro (G), Edenilson (G), Antonelli (G), Burdisso (G)

    Espulsi: Sturaro (G)

     

    Carlos Tevez
    Carlos Tevez

    Allo Juventus Stadium va in scena un totale dominio con un Settebello Juve. I bianconeri, oggi in blu, partono fortissimo, vanno più volte vicino al vantaggio che poi trovano al 24° grazie al tap-in vincente di Llorente dopo una corta respinta di Mirante su tiro di Pogba. Sbloccato il risultato tutto diventa più semplice e dopo 5 minuti Lichtsteiner trova un gran gol col tiro da fuori. Altri 7 minuti e Llorente trova la doppietta con un tocco facile facile su assist dell’esterno svizzero. Nella ripresa si scatena Tevez che prima si inventa il 4-0 con una cavalcata vincente e prepotente, poi fa doppietta con il tocco facile dopo una ribattuta di Mirante. Negli ultimi minuti c’è gloria anche per Morata che trova la doppietta del definitivo 7-0. Il 4-3-2-1 della Juve di Allegri pare funzionare, il Parma di Donadoni è stato troppo brutto per esser vero.

    JUVENTUS – PARMA 7-0 (24°, 36° Llorente, 29° Lichtsteiner, 50°, 58° Tevez, 76°, 86° Morata)

    Juventus (4-3-2-1): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Padoin; Romulo, Marchisio (37° Mattiello), Pogba; Tevez (60° Coman), Pereyra; Llorente (71° Morata).

    Allenatore: Allegri

    Parma (3-5-2): Mirante; Felipe, Lucarelli, Costa; Rispoli, Acquah, Lodi, J. Mauri (54° Mariga), De Ceglie (46° Gobbi); Cassano (69° Belfodil), Ghezzal.

    Allenatore: Donadoni.

    Arbitro: Russo.

    Ammoniti: Acquah (P).

     

    La Lazio cade dopo 6 turni positivi mentre l’Empoli torna a fare punti dopo 3 sconfitte consecutive. Gli uomini di Sarri come già accaduto durante l’anno ha sfruttato i calci piazzati per poter portare a casa i tre punti. La partita senza grandi emozioni si sblocca al 52° quando Barba su azione da corner, con il colpo di testa porta avanti i suoi. Passano 3 minuti, altro schema da calcio piazzato e Maccarone fa 2-0. La Lazio reagisce ed al 67° accorcia le distanze con il colpo di testa di Djordjevic ma non basta a sorridere sono i toscani.

    EMPOLI – LAZIO 2-1 (52° Barba (E), 55° Maccarone (E), 67° Djordjevic (L))

    Empoli (4-3-1-2): Sepe; Laurini (69° Hysaj), Barba, Rugani, Mario Rui; Vecino, Valdifiori, Croce; Zielinski (58° Laxalt); Maccarone, Pucciarelli (85° Bianchetti).

    Allenatore: Sarri.

    Lazio (4-3-3): Berisha; Cavanda, De Vrij, Ciani, Braafheid (58°Klose); Parolo (32° F. Anderson), Biglia, Lulic; Candreva, Djordjevic, Mauri (43° Ederson).

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Mazzoleni.

    Ammoniti: Mario Rui (E), Cavanda (L), Ederson (L)

     

    Il Palermo rimonta l’Udinese e conquista un punto importante ma i rosanero possono rimpiangere per il rigore fallito da Vazquez, anzi parato da Karnezis. Pronti via e l’Udinese va subito in vantaggio con Thereau abile a ribadire in rete una parata di Sorrentino su Danilo. Il Palermo si butta in avanti e sul finire del primo tempo trova il pareggio con un rigore trasformato da Dybala. Nella ripresa, oltre al rigore fallito, i rosanero ci provano ma la difesa friulana tiene.

    PALERMO – UDINESE 1-1 (5° Thereau (U), 45° Dybala (P))

    Palermo (3-4-2-1): Sorrentino; Munoz, Gonzalez, Andelkovic; Pisano (77° Vitiello), Barreto, Bolzoni (63° Belotti), Lazaar; Maresca, Vazquez; Dybala.

    Allenatore: Iachini.

    Udinese (4-4-2): Karznezis; Widmer (13° Pasquale), Herteaux, Danilo, Piris; Badu, Allan, Guillherme, Fernandes (59° Kone); Muriel (75° Pinzi), Thereau.

    Allenatore: Stramaccioni.

    Arbitro: Doveri.

    Ammoniti: Sorrentino (P), Badu (U), Allan (U), Piris (U), Kone (U), Pinzi (U).

     

    Sergio Pellissier è l’eroe del Chievo. L’attaccante gialloblù trova una doppietta, ad inizio e fine secondo tempo che consegna i tre punti ai suoi rendendo inutile il momentaneo pari di Djuric arrivato al 88°.

    CHIEVO-CESENA 2-1 (48°, 90° Pellissier (Ch), 88° Djuric (Ce))

    Chievo (4-2-3-1): Bizzarri; Frey, Gamberini, Zukanovic, Cesar; Radovanovic, Hetemaj; Birsa (81° Bellomo), Meggiorini, Schelotto (46° Pellissier); Paloschi (61° Sardo).

    Allenatore: Maran.

    Cesena (4-3-2-1): Leali; Capelli, Lucchini, Volta, Magnusson (59° Mazzotta); Cascione (50° Djuric), De Feudis, Coppola (76° Garritano); Defrel, Carbonero; Hugo Almeida.

    Allenatore: Bisoli.

    Arbitro: Tagliavento.

    Ammoniti: Meggiorini (Ch), Gamberini (Ch), Hetemaj (Ch), Frey (Ch), Carbonero (Ce), Lucchini (Ce).

     

    RISULTATI

    Cagliari – Genoa 1-1

    Chievo – Cesena 2-1

    Empoli – Lazio 2-1

    Juventus – Parma 7-0

    Palermo – Udinese 1-1

     

    CLASSIFICA

    Juventus 28, Roma* 22, Sampdoria 20, Lazio e Genoa 19, Napoli* 18, Milan e Udinese 17, Inter* 15, Fiorentina*, Verona* e Palermo 13, Torino* e Sassuolo 12, Cagliari, Empoli e Atalanta 10, Chievo 8, Cesena 7, Parma 6

    * una partita in meno.

  • Londra 2012, pallanuoto: settebello d’argento, troppo forti i croati

    Londra 2012, pallanuoto: settebello d’argento, troppo forti i croati

    Nella finale valida per la conquista della medaglia d’oro nel torneo olimpico di pallanuoto il settebello di Sandro Campagna si deve arrendere ad una Croazia nettamente superiore. Il ct Ratko Rudic dimostra infatti di aver preparato alla perfezione il match contro gli italiani, impostando la partita su di un ritmo calmo che innervosisce non poco Tempesti e compagni. Nonostante il risultato finale l’Italia era partita con il piede giusto chiudendo il primo quarto con un 2-1 che faceva ben sperare tutti i tifosi presenti: col passare dei minuti però la forza dei croati ha cominciato a fare da padrona e, nemmeno le parate del sempre presente Tempesti sono bastate per tenere a galla gli azzurri.

    Durante l’ultimo quarto infatti la Croazia ha piazzato un break pesante che ha distanziato definitivamente gli italiani dalla medaglia d’oro: sul risultato di 7-3 Felugo e compagni cercano di reagire ma il tempo scorre e le reti da insaccare sono troppo, così il match si conclude con un 8-6 finale che assegna il primo oro olimpico nella storia alla formazione del maestro Ratko Rudic.

    Settebello medaglia d’argento © Al Bello/Getty Images

    Con questo secondo posto invece l’Italia rompe un digiuno da medaglie olimpiche che dura dal 1996, quando ad Atlanta conquistò il bronzo: proprio per questo, nonostante la sconfitta che brucia, quello di oggi è un importante risultato per gli azzurri che, dopo l’oro dei Mondiali di Shanghai 2011, possono finalmente appendersi al collo una medaglia olimpica sicuramente meritata e sudata fin dai primi giorni. A chiudere poi il podio è la Serbia che, nella finalina valida per il terzo posto si è imposta sul Montenegro con un 11-12 finale grazie all’ottima prestazione del giovane Filip Filipovic. Così facendo la squadra di Dejan Udovicic è riuscita a bissare il bronzo di Pechino 2008 dove superò proprio il Montenegro.

    Per quanto riguarda invece il torneo femminile a conquistare l’oro è stata la formazione degli Stati Uniti che, con un netto 8-5 è riuscita a superare la Spagna, andandosi a prendere la rivincita rispetto a Pechino 2008 quando, sconfitta dall’Olanda, si dovette accontentare dell’argento. Terzo posto come quattro anni fa invece per l’Australia che si è guadagnata la medaglia di bronzo superando 13-11 l’Ungheria come accadde a Pechino. Da dimenticare la prestazione del setterosa che ha chiuso quest’avventura ai Giochi Olimpici di Londra 2012 con un penultimo posto che lascia non poco l’amaro in bocca alle ragazze di Fabio Conti.

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Il Settebello non tradisce: è finale. La pallavolo maschile si arrende al Brasile

    Il Settebello non tradisce: è finale. La pallavolo maschile si arrende al Brasile

    Nella giornata di ieri le formazioni dell’Italvolley maschile e del settebello sono scese in campo per disputare due semifinali importanti: sfortunatamente per i ragazzi di Berruto di fronte si sono trovati il Brasile, squadra nettamente superiore che si è imposta con un pesante 3-0. Finale centrata invece per un ennesimo magnifico settebello che, dopo aver superato l’Ungheria nei quarti di finale disputando una partita quasi perfetta, supera anche la Serbia con un 9-7.

    Londra 2012, pallavolo maschile: La formazione maschile di pallavolo non è mai stata in grado di superare il Brasile durante tutti questi anni e, nemmeno nella serata di ieri è riuscita nell’impresa, facendo continuare questo tabù verdeoro. Troppo forti infatti i brasiliani che, in tre set hanno messo ko Savani e compagni: fin da subito il match si è fatto complicato, l’Italia ha cercato di reagire ma ad ogni attacco arrivava una risposta della difesa avversaria che puntualmente riusciva ad alzare il pallone da terra e a contro attaccarre, chiudendo il primo set con un 25-21. Nel secondo set gli azzurri si spengono e ad approfittarne sono Murilo Endres e Wallace de Souza, che in un batter d’occhio portano avanti la propria squadra su 2-0 grazie ad un 25-12 che pesa non poco sull’orgoglio azzurro. Nel terzo set infatti i ragazzi di Berruto ritornano in campo più decisi: restano avanti per qualche punto, ma poi la strapotenza brasiliana torna a fare da protagonista e chiude definitivamente il match con un 25-21 finale.

    Ora gli azzurri dovranno ricaricare le batterie per il match di domani dove alle 10.30 affronteranno la Bulgaria, squadra che incontrarono già durante la fase a gironi: il risultato di quella partita fu un 3-0 che mise l’Italia in quarta posizione, ma sicuramente domani Lasko e compagni sapranno scendere in campo determinati per conquistare la medaglia di bronzo. Il Brasile invece affronterà domani alle 14.00 la Russia per conquistare il gradino più alto del podio, e per rifarsi soprattutto dall’argento che conquistò a Pechino 2008 dove fu sconfitto dagli Stati Uniti.

    Settebello in finale © ADEK BERRY/AFP/GettyImages

    Londra 2012 pallanuoto maschile Un passo alla volta e i ragazzi di Sandro Campagna sono riusciti a conquistare la finale olimpica di Londra 2012: proprio così infatti gli azzurri della pallanuoto maschile sono arrivati a centrare l’impresa, dopo essere partiti con il piede sbagliato durante la fase a gironi. Ma la vera svolta è stata la partita dei quarti di finale contro l’Ungheria, Campionessa Olimpica in carica dal 2000, quando a Sydney conquistarono il primo dei tre titoli consecutivi fino ad arrivare a Pechino 2008: per poter invece scovare l’ultima medaglia d’oro italiana alle Olimpiadi dobbiamo ritornare a Barcellona 1992, un dato che fa dunque capire quanto i ragazzi del settebello siano riusciti a compiere qualcosa di importante in questi giorni.

    Ad aspettare gli azzurri domani pomeriggio alle 16.50 sarà la Croazia, la quale ha superato nell’altra semifinale il Montenegro con il risultato di 7-5: durante il torneo le due formazioni si sono già incontrate nella fase a gironi dove, ad avere la meglio furono i croati che superarono gli italiani con un pesante 6-11. Fortunatamente però la squadra di Sandro Campagna che scese in campo in quella partita è completamente cambiata: la grinta ed il cuore, assieme all’ancora ottima forma fisica, hanno dato in queste ultime partite quel qualcosa in più agli azzurri, che ha fatto sì che l’Italia arrivasse in finale.

    “Eravamo nettamente più in forma dei nostri avversari – ha spiegato il ct Sandro Campagna – io avevo studiato la Serbia in questi giorni e avevo notato che erano calati giorno dopo giorno. Probabilmente il loro girone era più difficile del nostro e quindi hanno speso più energie, ma noi abbiamo preferito rischiare qualcosa prima ma arrivare ad oggi più in forma di tutti gli altri. Quella di ieri sera è stata una partita davvero speciale: i ragazzi in campo hanno messo veramente tutto: cuore, determinazione, fisico e passione, tutte armi che ci hanno permesso fin da subito di metterci davanti ed arrivare a conquistare una finale Olimpica venti anni dopo”.

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Londra 2012: il settebello doma l’Ungheria e approda in semifinale

    Londra 2012: il settebello doma l’Ungheria e approda in semifinale

    Una giornata tutta al maschile quella di oggi per l’Italia: dopo la vittoria inaspettata sugli Stati Uniti della squadra di pallavolo guidata da Mauro Berruto, a bissare il successo è il settebello che, in una partita decisamente perfetta, è riuscita a superare l’Ungheria e ad approdare così in semifinale. Da dimenticare invece quest’avventura alle Olimpiadi di Londra 2012 per il setterosa che, nel girone di consolazione per il piazzamento tra il quinto e l’ottavo posto, ha perso contro la Cina ed è finito così nella finale valida per l’ultimo ed il penultimo posto.

    MASCHILE: Spesso si dice che la partita perfetta non esiste, eppure questa sera i ragazzi di Sandro Campagna ci sono andati vicini: grazie all’11-9 finale l’Italia ha infatti superato l’Ungheria, formazione che dal 2000 ha sempre conquistato la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici. Nonostante una fase a girone non di certo spettacolare, gli azzurri sono infatti riusciti a compiere una piccola impresa che fa ben sperare per il proseguimento di queste Olimpiadi: ora il settebello dovrà vedersela con la Serbia, squadra che proprio gli azzurri superarono nel match della finale del Mondiale 2011 dove salirono sul gradino più alto del podio.

    Maurizio Felugo © Phil Walter/Getty Images

    Tornando al match di oggi a farla da padrona è stata sicuramente la voglia di riscatto e la fame di vittoria che colmava gli occhi dei ragazzi di Campagna: un’ottima prova generale dunque ma un premio come migliori in campo a Tempesti, Figlioli, Giorgetti, Felugo e Presciutti, veri trascinatori di questa formazione vincente. Il match è rimasto sul pareggio fino alla fine del secondo quarto dove il risultato era bloccato sul 5-4: nel terzo quarto gli azzurri hanno però ingranato la marcia giusta e, rete dopo rete, si sono portati sull’8-5 a pochi minuti dal termine.

    La paura di conquistare forse qualcosa di grande fa perdere la testa per un po’ di minuti agli italiani nel quarto ed ultimo quarto dove l’Ungheria cerca di rientrare in partita, avvicinandosi fino al 9-8: qui però salgono in cattedra Felugo e Presciutti che, con due fantastiche reti, portano l’Italia in semifinale grazie all’11-9 allo scadere del tempo.

    FEMMINILE: Un setterosa deluso ed amareggiato per l’eliminazione avvenuta nella partita dei quarti di finale contro gli Stati Uniti è quello che è sceso in campo ieri, durante il match valido per il piazzamento tra gli ultimi quattro posti di queste Olimpiadi di Londra 2012. Nella partita contro la Cina infatti le azzurre lasciano fare alle proprie avversarie il bello ed il cattivo tempo, uscendo a testa bassa già al secondo quarto con il risultato di 10-4.

    Una minima reazione si è vista da parte delle azzurre nel terzo e quarto periodo di gara, ma le sei reti da recuperare si sono dimostrate essere troppe, e così il match si è concluso con un deludente 14-10. Così facendo il setterosa scivola ancora più in basso, in quanto scenderà in vasca per disputare la finalina per l’ultimo ed il penultimo posto contro le padrone di casa della Gran Bretagna, squadra che le azzurre hanno incontrato e superato durante la fase a gironi.

    “Sicuramente oggi il morale delle ragazze era sotto le scarpe – ha spiegato il ct Fabio Conti – veniamo da due anni di soddisfazioni e ritrovarci a competere nella parte del torneo olimpico per gli eliminati non è cosa facile da digerire. Sapevamo che il livello di queste Olimpiadi sarebbe stato alto ed equilibrato e questo ci rode ulteriormente perchè tra il podio e questa posizione non c’è poi così tanta differenza. Ma noi siamo fatti per le sfide, come abbiamo vinto tutti assieme abbiamo perso tutti assieme ed ora ripartiremo da qui, più uniti che mai”.

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